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Report Sole – La Fisica del Sole e i Suoi Effetti sulla Terra

L’associazione per la divulgazione scientifica e la comunicazione della scienza di Castel San Pietro Terme (Bologna), il Salto Quantico, organizzerà un seminario scientifico il 5 Maggio.

La lezione dal titolo: “Report Sole –   La Fisica del Sole e i Suoi Effetti sulla Terra” verrà svolta dall’astrofisico PhD. Massimo Teodorani (http://www.saltoquantico.altervista.org/dwn/MT.pdf).

La presentazione avrà lo scopo di illustrare in maniera divulgativa i processi fisici che hanno luogo  nella nostra stella e l’interazione di tali processi con la magnetosfera terrestre. Nella prima parte, dopo un breve excursus che mostra lo status evolutivo del Sole e la sua attuale configurazione strutturale, si descriveranno le principali caratteristiche fisico-dinamiche dello stesso nel passaggio dalle fasi di quiescenza a quelle di attività. In tale contesto si descriveranno fenomeni come le macchie solari, le protuberanze, i brillamenti e altre manifestazioni ad esse correlate, dal punto di vista delle osservazioni astronomiche effettuate in più lunghezze d’onda sia da terra che dallo spazio. Nella seconda parte l’attenzione si concentrerà sull’interazione dell’attività solare con la magnetosfera terrestre e sui consequenziali processi che possono aver luogo sulla Terra, in particolare le tempeste  geomagnetiche e le aurore polari. In questo specifico contesto si discuteranno i possibili effetti prodotti sugli aspetti tecnologici della civiltà umana se un
eventuale brillamento solare ad elevata intensità dovesse verificarsi adesso, mostrando – sulla base di studi di previsione già compiuti alcuni anni fa – ciò che realisticamente potrebbe succedere e al contempo sfatando recisamente le infondate informazioni che  in questi ultimi tempi vengono purtroppo diffuse in  merito alla leggenda metropolitana relativa al “2012”. La presentazione sarà corredata da un grande numero di immagini, video e animazioni esplicative.

http://www.saltoquantico.altervista.org/dwn/RptSole.pdf)

per ulteriori informazioni

Indirizzo email : [email protected]

segreteria: 347 4081483

http://www.saltoquantico.altervista.org

Credo sarà una bella serata e  spero di incontrare altri appassionati della nostra Stella. Andrea B

IL CICLO UNDECENNALE DEL SOLE SECONDO BENDANDI

Avevo già parlato di Raffaele Bendandi (1893-1979) facendo una biografia dello studioso faentino (Link al post). Egli è rimasto famoso come “l’uomo che prevedeva i terremoti”(Link ad archivio del corriere.it). Oggi cercherò di sintetizzare le ricerche esposte dal Bendandi nella sua opera “Un principio fondamentale dell’Universo'” pubblicato nel 1933.

Spiegazione del ciclo undecennale del Sole

secondo il Bendandi

Innanzitutto faccio una piccola premessa sulla differenza fra rivoluzione siderale e rivoluzione sinodica. La prima  è il tempo che impiega l’oggetto per compiere un’intera orbita intorno al Sole comunemente detto rivoluzione. La seconda è invece il periodo orbitale apparente (visto dalla Terra) dell’oggetto. In altre parole è il tempo che impiega un oggetto per ritornare nella stessa posizione nel cielo, rispetto al Sole e osservato dalla Terra (link a Wikipedia).

Mi sono concentrato su questo concetto perchè tutti i calcoli riportati nelle tabelle tengono conto del moto semi-rivolutivo sinodico dei pianeti Venere e Giove.

Secondo il Bendandi l’attività solare dipende soprattutto dall’interagire di Venere, Terra e Giove. L’autore riteneva che nel momento delle congiunzioni fra questi pianeti  si generasse una forza marreale, un battimento tale da innescare il ciclo undecennale del sole.

Ragionando con metodo galileano il Bendandi sviluppò una ipotesi basata  sulla differenza in giorni fra le congiunzioni superiori/inferiori di venere e le opposizioni/congiunzioni  di Giove (link a schema) ricavate considerando il moto semi rivolutivo sinodico di questi pianeti.

  Periodo siderale Periodo sinodico Periodo semi-sinodico
Venere 0,615 anni 1,599 anni 583,92 giorni 291,96 giorni
Giove 11,87 anni 1,092 anni 398,9 giorni 199,44 giorni

Il periodo sinodico di venere e giove è considerato come un valore medio può variare anche di parecchi giorni (link a dettagli Venere)(Link a dettagli Giove)

Secondo il Bendandi tanto minore era la differenza in giorni fra le congiunzioni/opposizioni  di Giove e Venere con la Terra e il Sole  maggiore era l’azione che esercitavano sul sole. L’azione mareale  che questi pianeti produccono è maggiore se questa si sviluppa all’equatore solare pertanto Bendandi sviluppa una correzione ai suoi calcoli secondo il periodo dell’anno in cui avvengono le congiunzioni secondo lo schema riportato (da pag 312 Un principio fondamentale dell’Universo Raffaele Bendandi 1933) .

Tenuto conto di queste correzioni e avvalendosi di un almanacco astronomico  che riportasse le date esatte sulle congiunzioni dei vari pianeti sviluppò una tabella alla fine del testo in cui riporta un valore corretto della differenza dei giorni con fra Venere (in congiunzione inferiore e superiore ) e le congiunzioni/opposizioni di Giove dal 1600 al 2003. Osservando i valori ho potuto sviluppare un grafico di confronto con  i valori di sunspot annuo (link ad archivio NOAA) osservati dal 1700 ad oggi.

I valori sono stati trattati come un logaritmo inverso in base 10 moltiplicato per 100 (al fine grafico i valori essendo al denominatore devono sempre essere diversi da 0 e inoltre li ho aumentati portandoli almeno a due per non schiacciare troppo la curva nei dati sviluppati dall’almanacco astronomico di Catania, ultimo grafico sviluppato linea verde in quanto non corretti con la Latitudine Solari come invece aveva fatto il Bendandi)

Ho segnalato con l’azzurro i cicli dal due al quattro per segnalare un netto sfasamento fra quanto predetto dall’ipotesi fatta dal Bendandi e quello che invece abbiamo osservato.

Anche in questo caso ho segnalato in azzurro gli ultimi cicli solari in quanto si nota un aumento della differenza fra ipotesi e osservato.

Probabilmente quello che è accaduto all’inizio del 1800 si sta riproponendo oggi. Da cosa è dovuto questo sfasamento fra Ipotesi e osservazione? Dagli altri pianeti del sistema Solare? Da un rallentamento interno del sole?

Lascio queste domande a tutti voi, nella speranza che qualcuno possa  trovare alla fine una risposta esaustiva sul ciclo undecennale del sole.

Infine lavorando con l’almanacco dell’osservatorio di Catania (link al sito) ho voluto creare un grafico delle successive congiunzioni fra Venere Giove. Secondo l’ipotesi del Bendandi il prossimo massimo dovrebbe esserci  attorno all’anno 2015.

Attualmente esistono molte predizioni sul possibile andamento del prossimo ciclo ne ho voluta creare una ulteriore usando la teoria del Bendandi.

Per ulteriori informazioni vi consiglio di contattare l’Oservatorio Bendandi http://osservatoriobendandi.xoom.it/

Andrea B

IO NON TREMO

Volevo segnalare agli amanti della sezione vulcani&terremoti

una Mostra/Convegni  sul rischio sismico che si terrà a Rimini dal 7 al 21 maggio 2011

Dal titolo appunto IO NON TREMO

10 pomeriggi di INCONTRI PUBBLICI con interventi di:
  • Giuseppe Caporale -giornalista
  • Romano Camassi -EDURISK
  • Antonio Borri -fondazione MASTRODICASA
  • Cristiano Fidani -professore
  • Helmut Tributsh -professore
  • CISCAM-Università di Siena
  • ORENT -Università di Siena
  • Regione Emilia-Romagna Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli
15 giorni di MOSTRA PERMANENTE allestita in collaborazione con il museo “RAFFAELE BENDANDI” di Faenza.
12 INCONTRI TECNICI pomeridiani per i professionisti, le imprese e le amministrazioni.
PIATTAFORMA SISMICA allestita dalla Protezione Civile.

Il programma è ancora in fase di allestimento per ulteriori informazioni ed iscriversi alla newsletter collegarsi al link:

http://www.ionontremo.it/

Quando scrissi l’articolo il calendario della manifestazione era ancora in allestimento. Ora scopro che è stato aggiornato per cui lo integro al post.



Andrea-B

Il punto caldo: fatti, misfatti e leggende del clima che cambia

L’Istituzione culturale La Bendandiana ha  organizzato per venerdì 19 novembre 2010 una conferenza dal titolo :

Il punto caldo: fatti, misfatti e leggende del clima che cambia

tenuta dal  Dott. Teodoro Georgiadis dell’ Istituto di Biometeorologia del CNR.

Riporto la prefazione dell’invito.

Alla vigilia del COP16, la conferenza sui cambiamenti climatici, di Cancun in Messico si vogliono presentare alcuni argomenti, spesso definiti con l’aggettivo ‘scettici’ dai mezzi di comunicazione di massa, che rendono il quadro della conoscenza scientifica sul clima meno sicuro e condiviso di quanto si potrebbe pensare.
La problematica del clima sta fortemente influenzando lo sviluppo futuro della nostra esistenza sia dal punto di vista economico che sociale, ed il consenso sulle posizioni dell’IPCC (l’organismo dell’ONU deputato a raccogliere i fatti) rappresenta il fattore guida per imporre i costi necessari al cambiamento del sistema produttivo.
Ci si domanda se la conoscenza scientifica è in grado di asserire che indubitabilmente la strada scelta sia quella giusta.
La  COP16 inizierà il 29 novembre e terminerà il 10 dicembre (link)
Il relatore ha iniziato facendo una piccola  parentesi sui giornalisti che  amano oggi parlare del dibattito intorno al problema climatico fra catastrofisti e negazionisti.
catastrofisti che odiano sentirsi chiamare in questo modo, sono quelli vicini alle posizioni ufficiali dell’IPCC. Sono persone allarmate in base ai risultati che vedono dalle misure fatte sul clima. Sono preoccupati per quello che sarà il futuro prossimo e il futuro lontano del nostro pianeta. I cosiddetti negazionisti che odiano sentirsi chiamare così, sono quelli che in questi risultati vedono segnali da interpretare e non riconoscono l’allarme della prima categoria. Queste categorie viaggiano al di fuori del dibattito scientifico sono categorie giornalistiche. Se dovessimo fare una distribuzione del dibattito scientifico potremmo sintetizzarlo in una curva gaussiana in cui estremi corrisponderebbero queste due categorie.
Il relatore ha continuato facendo una ulteriore premessa:

Qual è il ruolo della scienza oggi? Qual era lo scopo della scienza nel passato?

Il ruolo della scienza nel passato era quello di comprendere la natura, i fenomeni naturali e alla fine di un lungo percorso  vedere  se era applicabile a scopi utilitaristici per l’uomo (tecnologia). Lo scopo della scienza era la conoscenza, e li fermarsi, cioè offrirsi come strumento.  Oggi la scienza sta perdendo il carattere di strumento neutrale . La scienza oggi si avvale di discorsi legati al consenso. Sempre più si sente il discorso: se la stragrande maggior parte degli scienziati… se i più dicono…. come si fa a dubitare. Questo è un problema grave perché la scienza ha fatto i progressi principali solo con il dubbio e la critica. La scienza senza una critica nei risultati raggiunti non è più scienza diventa qualcosa di molto vicino ad una ideologia o a una religione.

Questo mi ha fatto pensare ad un motto di Albert Einstein, (lettera a Max Born del 4 dicembre 1926)

« Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato. »

(wikipedia)

La scienza è uno strumento di conoscenza e non di fede. Il fatto di pensare che un consenso in quanto tale debba essere considerato come fatto scientifico o avvaloramento di un fatto scientifico diventa problematico.

Un problema soprattutto quando questo fatto (il consenso scientifico) viene utilizzato per dare un’aiutino… una spinta nelle decisioni da prendere. Perché la scienza non deve spingere la società in una direzione. La scienza è uno strumento da dare in mano ai nostro rappresentanti politici perché questi possano usarla. La scienza è un cacciavite, con questo strumento si può forare una ruota di una macchina o costruire qualcosa di meraviglioso. Il compito di come viene usato il cacciavite non è dello scienziato.

Per dare un aiuto alla società ad andare in una determinata direzione si rischia di eliminare qualcosa di importante:

Frase di Haskins « La teoria dell’errore, la logica dell’errore, fondamentalmente  è quello di restringere  il numero di alternative intenzionalmente o non intenzionalmente, fino ad omettere rilevanti alternative dalla considerazione»

Se ci fissiamo che la scienza debba rispondere ad un obbiettivo perché utile e buono rischiamo di perdere altre strade interessanti, che potrebbero contenere una parte rilevante di verità.

Terminata la premessa il Dott. Teodoro Georgiadis ha iniziato ad affrontare il problema climatico partendo dal metodo sperimentale Galileano (Link ad un articolo di NIA) e sui modelli climatici.

Il modello è una rappresentazione di una funzione scaturita dalla interpretazione di dati. Non esistono modelli senza dati perché non può esistere una legge (funzione) che possa nascere senza dati.

L’IGBP ( International Geosphere-Biosphere Programme ) ha proposto un nuovissimo indice il Climate-Change Index CCI (Link a pdf)

che prende in esame il cambiamento climatico cumulativo degli ultimi 30 anni. (1980-2010)

Ora il WMO (l’organizzazione mondiale di meteorologia) definisce la durata minima delle serie storico-temporali di dati continui per poter individuare le caratteristiche climatiche di una data località un minimo di 30 anni. Questo ci da un punto ma non la direzione, per capire, per essere sicuri che la variazione sia significativa, bisognerebbe avere i dati di almeno altri 30 anni.

Cioè trentanni è un singolo gradino ma per capire in che direzione ci stiamo muovendo ( se stiamo salendo oppure scendiamo per la scala sono necessari almeno due gradini).

Successivamente ha parlato di una serie di problemi in parte già trattate da NIA:

Affidabilità della rete di misura (link ad articolo NIA)(altro articolo di NIA)

isola di calore urbano (link ad articolo NIA),

riduzione di centraline (link ad articolo NIA),(altro articolo di NIA)


qualità delle centraline(link a http://www.surfacestations.org/) (link a database immagini centraline)

Cambio d’uso del suolo

Precisione dei mezzi di misura, ecc

Ritengo sia stata una ottima serata ben incentrata su dubbi e problematiche, vi lascio con una domanda la stessa che i nostri governati saranno costretti a porsi a Cancun

quanto del riscaldamento che abbiamo subito in questi anni è da imputare ai gas serra?

Andrea B

Buon Compleanno Hubble

In occasione del ventennale della missione spaziale del telescopio Hubble sono state organizzate una serie di iniziative allo scopo di festeggiare le meravigliose scoperte astronomiche di questo insostituibile strumento (link ad elenco).

Nell’ambito di queste iniziative ho potuto partecipare ad una serata svoltasi a Faenza il 7 Maggio 2010 dal titolo “Hubble: 20 anni di successi”, organizzata dall’Associazione Culturale La Bendandiana.

Hubble

Durante la serata il dott. Luca Valenziano dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) IASF Bologna ci ha mostrato le importanti ricerche che Hubble svolge: di tipo Cosmologiche come la misurazione della velocità di espansione dell’universo oppure inerenti alla formazione di stelle e pianeti.

Vi mostro alcune immagini della serata:

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Vorrei infine segnalarvi alcune delle prossime iniziative che si svolgeranno in Italia:

Unione Astrofili Napoletani – conferenze pubbliche in maggio, giugno, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2010. L’area espositiva rimarrà permanentemente aperto a studenti e persone che visitano l’Osservatorio per i prossimi anni.

DIST, Università di Genova – 22 ottobre manifestazione prevede visite al Planetario, lezioni da fisici e astronomi, galleria di foto e brevi video.

Accademia Navale Italiana – L’immagine di Hubble anniversario sarà visualizzata all’interno dell’Istituto, in combinato disposto con l’annuale Accademia Navale e Città di Livorno.

Osservatorio Serafino Zani – Visite guidate e programmi speciali per i bambini il 22 maggio