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IGNORANZA e INGANNO : BBC Vs Archimede

Premessa

L’articolo sotto riportato presenta forti contenuti che possono alterare il vostro equilibrio interiore. Si consiglia quindi i lettori del blog di leggere il presente articolo stando comandamente seduti, perchè c’è il forte rischio di cadere per le eccessive :

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  • La propaganda BBC :

 

BBC 1Punto n°3

 

Traduzione :

“….. Quali sono gli effetti? La fusione del ghiaccio del mar artico

Le temperature più elevate, gli eventi meteorologici estremi e il livello delle acque marine sono tutti collegati ad un clima sempre più caldo e potrebbero avere un effetto drastico sulle regioni di tutto il mondo. Dal 1900, i livelli del mare sono aumentati in media di circa 19cm a livello globale. Il tasso di innalzamento del livello del mare è accelerato negli ultimi decenni, ponendo una serie di isole e paesi basse a rischio. Il ritiro dei ghiacci polari è un importante contributo a questo aumento. Un’area di ghiaccio marino circa 10 volte la dimensione del Regno Unito è stata persa da quando viene confrontata con livello dei primi anni 1980.

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  • Il principio d’Archimede

Ma se il polo si sta sciogliendo, perché il livello del mare non si alza ? Dipende dal buon vecchio principio di Archimede, che ci insegnavano alle scuole elementari e medie. E’ lo stesso principio del cubetto di ghiaccio nel bicchiere d’acqua (o altro). Il cubetto galleggia, e una parte, circa un decimo, sporge fuori dalla superficie. La foto mostra questo effetto un po’ più in grande.
La domanda è : quando si scioglie, il livello dell’acqua si alza o no ? La risposta è no, perché la densità del ghiaccio è minore di quella dell’acqua. In parole povere, un centimetro cubo di ghiaccio pesa meno di un centimetro cubo d’acqua.
Al polo nord non c’è un continente, è soltanto mare con tanto ghiaccio che galleggia. E quindi, anche se si scioglie tutto, il livello del mare resta lo stesso.

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Fonti :

https://tallbloke.wordpress.com/2015/11/29/bbc-links-arctic-sea-ice-loss-to-sea-level-rise/

http://www.bbc.co.uk/news/resources/idt-5aceb360-8bc3-4741-99f0-2e4f76ca02bb

http://www.focus-in.info/Archimede-e-il-Polo-Nord

 

 

 

 

L’ultima del principe Carlo: “Il terrorismo islamico? Colpa anche della siccità”

Singolare tesi dell’erede al trono britannico: “L’orrore in Siria causato dai cambiamenti climatici”

La crisi dei rifugiati siriani e il terrorismo? Sono state causate anche dal cambiamento climatico. La singolare tesi è sostenuta dal principe Carlo che in un’intervista esclusiva a Sky News prima del summit sul clima delle Nazioni Unite che si apre lunedì prossimo a Parigi, tira in ballo le questioni ambientali come causa dei problemi in Siria.

“Ci sono davvero prove credibili che il grave periodo di siccità, durato circa 5-6 anni, è una delle principali cause dell’orrore in Siria”, sottolinea l’erede al trono britannico secondocui la mancanza d’acqua ha costretto molte persone ad abbandonare le proprie terre e a emigrare verso le città già sovraffollate di rifugiati dall’Iraq creando una situazione molto difficile. Nell’intervista, rilasciata prima degli attentati di Parigi, il principe Carlo correla cambiamento climatico, conflitti e terrorismo islamico. “Solo negli ultimi anni – aggiunge il primogenito della regina Elisabetta – il Pentagono ha effettivamente iniziato a prendere in considerazione l’enorme impatto che i problemi climatici e ambientali hanno su quello che sta succedendo”.

Il principe del Galles, che terrà un discorso in apertura alla Cop21, teme che il mondo si dirigerà verso “catastrofi e caos” se non si affrontano le questioni ambientali, come ad esempio l’aumento delle temperature globali, con molto più urgenza. Da qui la richiesta a trovare i fondi economici necessari ad affrontare il problema. “Se non li troviamo ora – incalza – più tardi sarà peggio, la vita sul pianeta diventerà molto, molto complicata”. Infine, guardando al summit, il principe esprime forti dubbi sul fatto che i paesi delle Nazioni Unite saranno in grado di raggiungere un consenso sulla riduzione delle emissioni di gas serra. “Sono andato a Copenhagen nel 2009 che, francamente, si è concluso con un disastro – ricorda – abbiamo perso tutti questi anni. C’è molto da fare per recuperare”.

Fonte : http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lultima-principe-carlo-terrorismo-islamico-colpa-anche-sicci-1197762.html

 

Scary movie meteorologica italiana : ATTILA è arrivato, gelo è neve sono qui !

Premessa – Le carte che riporto di seguito sono l’uscite del modello GFS , scaricate nella tarda serata di Mercoledì (sapevo che ci sarebbe stato da ridere 😆 ).

Il seguente articolo è un breve e leggero post (per questo motivo è stato inserito nella sezione cose divertenti e ridicole), con inserito in esso, una serie di semplici immagini (riprese dal modello GFS) con riportate termiche a 850hPa, e breve descrizione di come le discese artiche raggiungono con difficoltà il nostro paese, incontrado lungo il percorso e nel nostro paese ostacoli di natura orografica o di natura mediterranea…

Si parte…

+66h.

Inizialmente si osservava solo una lunga e stretta colonna gelida (E’ tutta una -8°C a 850hPa ??) che scendeva dalla Gran Bretagna. Ricordo che il Tirreno è sede da più di 20 giorni di termiche a 850hPa che oscillavano tra +8 a +10.

Questo mix cosa produrrà ?

🙂

gens-0-0-66

+72h.

Ma che peccato… c’è un primo grosso ostacolo da superare, madre natura ha piazzato Le Alpi, tra la colata gelida e noi. Il nucleo principale della stretta lingua a -8°C a 850hPa rimane in Svizzera, Francia, Austria e poi si sposta a est.

gens-0-0-72

+84h.

Per fortuna c’è il Rodano, un pò stretta però come valle per far passare quel poco che rimane della -8°C a 850hPa.

(secondo problema)

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+114h.

Finalmente la -8°C a 850hPa (quel poco che rimane …) è entrata nel mar ligure, tirreno e via… per fortuna il mare in questo periodo è freddo… si fa per fare due risate…

😆

(terzo problema)

Opss… c’è un quarto problema o ostacolo, non può risalire dalla Toscana e entrare nella Pianura Padana o viceversa perchè c’è l’Appennino. Intanto il tepore del Tirreno mitiga…mitiga…

Sarà per questo che gli Etruschi decisero Toscana ?

🙂

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+126h.

Finalmente, un pò di tranquillità, il catino padano con la sua bella -4°C a 850hPa ( che grande gelo sia !! 😆 ) potrà sfornare tanta neve . Opss.. ma c’è un “X” problema ( mi sono perso… 😆 ) la campana anticiclonica inizia a cedere (vedi la Gran Bretagna), sotto la spinta di una nuova ondulazione atlantica o nord atlantica, cambia poco ….

gens-0-0-126+150h.

Abbiamo anche una risalita da sud, il mix delle termiche ha prodotto una 0 o -2°C a 850hPa, per martedì/mercoledì (sono ottimista… ).

Quindi nevicherà a quote basse !

gens-0-0-150

Adesso passate un buon fine settimana/inizio con le previsioni meteo concesse da…. Quelle che ho printscreenato con il mio smartphone da Fb… tra Giovedì e Venerdì

 

Attila

P.S.

Se non è sufficiente clicca qui : https://www.google.it/search?q=meteo+and+freddo&ie=utf-8&oe=utf-8&gws_rd=cr&ei=u5pPVvTpGoWtaYLXu_AL#q=attila+and+freddo

Un copia incolla continuo, tutto parte dalla solita fonte, sponsorizzazioni, click, click..  soldi….

🙂

Michele

Questa revisione del sunspot number fa proprio comodo …. (NOTA : Perchè si sono dimenticati di tracciare la transizione fra il ciclo SC23/24 e il corrente SC24 ?)

Ricerche scientifiche indicano che il 65% delle persone riescono a ricordare un messaggio contenente immagini e testi, mentre solo il 10% riesce a ricordare quelle composte dal solo testo!

http://www.crearelogo.it/limportanza-della-comunicazione-visiva/

Il Sole scagionato

Un nuovo metodo di conteggio delle macchie solari mostra un’attività stabile negli ultimi 400 anni, in contrasto con l’aumento progressivo, frutto, pare, di un errore di calibrazione. Questo risultato mette in forte crisi l’ipotesi che vi sia una correlazione tra l’attività solare e i cambiamenti climatici osservati sul nostro pianeta. Il nuovo studio è stato presentato alla XXIX Assemblea Generale dell’IAU.

Il minimo di Maunder è il nome con cui si identifica un periodo che va dal 1645 al 1715, caratterizzato da uno scarso numero di macchie solari e da inverni molto rigidi. Questa correlazione ha portato a dedurre che ci potesse essere un legame tra attività solare e il cambiamento climatico. Fino ad ora vi è sempre stato un consenso generale circa l’aumento dell’attività solare negli ultimi 300 anni (a partire dalla fine del minimo di Maunder), con un picco nel tardo 20° secolo chiamato da qualcuno il Grande Massimo Moderno.

Questa tendenza ha portato a concludere che il Sole abbia svolto un ruolo significativo nei moderni cambiamenti climatici. Tuttavia, la discrepanza tra i conteggi del numero di macchie solari ottenute con due metodi differenti ha provocato negli anni delle controversie tra gli scienziati.

I due metodi di conteggio del numero di macchie solari si chiamano il Wolf Sunspot Number (WSN) e il Group Sunspot Number (GSN) e indicano livelli significativamente diversi di attività solare prima del 1885 e intorno al 1945. Il WSN è stato messo a punto da Rudolf Wolf nel 1856 ed è la tecnica più antica di conteggio delle macchie solari. Il metodo di basa sul numero di gruppi di macchie e sul numero di macchie all’interno di ogni gruppo. Nel 1994 sono stati sollevati i primi dubbi circa la validità del metodo WSN, poiché le limitazioni dovute ai telescopi più antichi rendono facile perdere di vista le macchie più piccole. A partire da queste considerazioni, nel 1998 è stato introdotto il metodo GSN, basato unicamente sul numero di gruppi di macchie, in grado di risalire fino ai dati raccolti da Galileo Galilei.

Un disegno del Sole realizzato da Galileo Galilei il 23 Giugno 1613 che mostra le posizioni e le dimensioni delle macchie solari. Galileo fu uno dei primi a osservare e registrare il numero e la forma delle macchie solari. Crediti: The Galileo Project/M. Kornmesser

Questi due metodi producono risultati molto diversi per i dati precedenti al 1885, inoltre il GNS mostra un andamento in continua crescita che parte dal 18° secolo e culmina nel 20° secolo, non confermato dal WSN. In generale, le discrepanze prodotte da questi due metodi e le loro possibili implicazioni su attività solare e cambiamenti climatici rendevano difficile pensare che potessero continuare a coesistere.

Il recente conteggio del numero di macchie solari è frutto del Sunspot Number Version 2.0, implementato da Frédéric Clette, Direttore del World Data Centre a Bruxelles, Ed Cliver del National Solar Observatory e Leif Svalgaard della Stanford University in California. Questo nuovo metodo confuta l’ipotesi che vi sia stato un Grande Massimo Moderno.

I risultati, presentati la scorsa settimana alla XXIX Assemblea Generale dell’Unione Astronomica Internazionale a Honolulu, rendono difficile spiegare i cambiamenti climatici osservati a partire dall’inizio del 18° secolo fino a tutta la rivoluzione industriale del 20° con un’influenza significativa da parte dell’attività solare. L’apparente tendenza al rialzo del numero di macchie tra il 18° secolo e la fine del 20° secolo è stata riconosciuta come frutto di un importante errore di calibrazione del Group Sunspot Number. Ora che questo errore è stato corretto, l’attività solare appare relativamente stabile dal 1700 ad oggi. Il numero di macchie solari è l’unica misura diretta dell’evoluzione del ciclo solare su più secoli ed è attualmente l’esperimento scientifico della durata più estesa in assoluto.

La nuova misura del numero di macchie solari fornisce un valore omogeneo, che comporta un’attività solare sostanzialmente costante negli ultimi 400 anni. I modelli di evoluzione del clima dovranno essere corretti tenendo conto del nuovo quadro delle variazioni a lungo termine dell’attività solare. Questo lavoro stimolerà nuovi studi sia in fisica solare, per quanto riguarda i modelli e le previsioni dei cicli solari, che in climatologia. Inoltre, potrà essere utilizzato per estrapolare decine di millenni di storia dell’attività solare a partire da carotaggi di ghiaccio e anelli degli alberi, aiutando a chiarire il ruolo svolto dal Sole nei cambiamenti climatici su scale temporali ancora più lunghe.

Lo studio di fatto rafforza l’opinione di quanti, la maggioranza ormai, imputa i cambiamenti climatici in atto come imputabili, quasi interamente, ad un effetto antropico, all’influenza dell’uomo sul pianeta e dovrebbe imporre un’accelerazione sulle politiche energetiche che portino ad un abbattimento delle emissioni nocive nell’atmosfera.

Fonte : http://www.media.inaf.it/2015/08/11/il-sole-scagionato/

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Nota ripresa dal blog Tallbloke’s :

https://tallbloke.wordpress.com/2015/08/11/solar-hide-the-decline/

In questi ultimi anni si discute la pausa, per quanto riguarda la crescita delle temperature globali, lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento degli oceani, etc….

La questione : Perchè nel grafico del rivisto conteggio delle macchie solari si sono fermati al 1996 ? Perchè non è stato riportata la transizione fra il ciclo 23 e 24 e l’attuale progressione del corrente debole ciclo solare ?

L’originale :

L’osservazione riportata sul blog inglese :

Meditate gente ….

😉