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Aggiornamento solare di marzo 2016

Sono ben costruite e ripiene di interessanti osservazioni, le relazioni solari mensili redatte dal Sig. David Archibald. Quella che riporto è una veloce traduzione del post scritto da david e depositato sul blog di Antony Watts.

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Ci sono un paio di caratteristiche interessanti sullo stato attuale del Sole. Il primo è il conteggio dei raggi cosmici, che ha avuto una rapida inversione negli ultimi mesi :

Figura 1 : Oulu conteggio dei raggi cosmici dal 1964 al 2016

Il conteggio dei neutroni è sulla strada per il raggiungimento di un conteggio pari a quello registrato durante la rapida inversione del ciclo solare 19. Ciclo solare, nel quale si è verificato il periodo di raffreddamento del 1970. Mentre siamo ancora probabilmente lontani (circa tre anni) dal minimo solare, ci si stiamo avvicinando ai valori (conteggio minimo) prima dell’ultimo minimo.

Figura 2 : Indice Ap dal 1932 al 2016

Il conteggio del picco dei neutroni, in relazione al minimo solare occorso tra il ciclo 23 e il 24 è ben al di sopra dei livelli registrati prima del minimo. Attualmente, siamo ancora lontani dal quel piano d’attività che ha dato origine al crollo dell’indice Ap concluso nel 2009.

Figura 3 : F10.7 Flux 2014-2016

Il flusso solare F10.7 sembrava aver registrare un trend al ribasso disciplinato durante la maggior parte del 2015. Dal mese di agosto 2015,  la pendenza della tendenza al ribasso è rimasta la stessa, ma la gamma si è dimezzata.

Figura 4 : Attuale angolo d’inclinazione della corrente eliosefrica

Tutto ciò che si può dire da questo grafico è che siamo ancora lontani dal quel momento nel quale la corrente eliosferica diffusa è appiattita, miglior segnale possibile dell’ingresso in un minimo solare.

Figura 5 : Pressione del flusso del vento solare dal 1971 al 2016

Figura 6 : Campo Magnetico Interplanetario dal 1966 al 2016

L’ IMF e la pressione del flusso del vento solare hanno eseguito una rampa di salita, mentre il flusso solare F10.7 è sceso.

Figura 7: Emisferica area delle macchie solari dal 1985 al 2016

Il picco delle macchie solari è stato registrato più tardi ed è stato più grande nell’emisfero sud che nell’emisfero settentrionale, negli ultimi tre cicli solari.

Figura 8: Emisferica area delle macchie solari e flusso solare F10.7 dal 1985 al 2016

Questo grafico è stato realizzato prendendo i dati dalla figura 7 con i dati dell’area delle macchie solari tracciati cumulativamente con il flusso F10.7. Essa mostra una buona correlazione tra l’area delle macchie e il flusso F10.7. Flusso F10.7, che è il migliore indicatore del livello dell’attività solare.

Figura 9: Intensità del campo magnetico polare solare emisferico dal 1976 al 2016

La seconda cosa interessante circa lo stato attuale del sole è l’asimmetria evidente nelle figure 7 e 8, che potrebbe aumentare molto di più, se ci basa sulla divergenza della forza del campo magnetico polare solare tra il nord e il sud.

Figura 10: Flusso solare F10.7 e conteggio dei neutroni

Anche questa traccia sembra altrettanto interessante. Fino al 2006, l’invertito numero di neutroni ad Oulu seguiva il flusso F10.7, ha stretto contatto e con un certo ritardo. Dal 2006, ad ora il numero di neutroni è di circa 500 impulsi al minuto superiore a quello che era stato in precedenza e rispetto al flusso solare è in ritardato.

 

Fonte : http://wattsupwiththat.com/2016/03/28/solar-update-march-2016/

David Archibald : Aggiornamento solare di Ottobre 2015

Introduzione

Mentre il ciclo Solare 24, è nella sua fase di declino, in termini di flusso solare e nel conteggio del numero delle macchie solari, diversi tipi di attività solare sono aumentati notevolmente nel corso 2015. La pressione del flusso del vento solare, per esempio, è ora ad un massimo, come non lo si registrava da due decenni. Questo significa che il basso conteggio dei neutroni, per questo ciclo, potrebbe essere fuori di un anno. Questo significa inoltre, che anche il tanto atteso raffreddamento solare,  potrebbe essere in ritardo almeno di un anno, con la conseguenza che l’altopiano della temperatura terrestre continuerà anche per un altro anno. E’ anche possibile, che il ciclo Solare 24 potrebbe finire con l’essere una strana combinazione : breve e debole. Il miglior ciclo solare analogo al ciclo solare 24 potrebbe essere il ciclo solare 2, lungo nove anni. Infine, l’intensità del campo magnetico del Sole suggerisce che il ciclo solare 25 sarà debole come previsto.

Figura 1: L’indice Ap dal 1932 al 2015

L’Indice Ap è una misura dell’attività geomagnetica ripresa da otto stazioni in tutto il pianeta e riflette i disturbi nella componente orizzontale del campo magnetico terrestre. L’attività è aumentata dall’inizio del 2015.

Figura 2: Pressione del vento Solare dal 1971 al 2015

Allo stesso modo, la pressione del flusso del vento solare è aumentata drammaticamente.

Figura 3: Campo Magnetico interplanetario dal 1966 al 2015

Anche in questo caso, il campo magnetico interplanetario si è portato a dei livelli superiori, rispetto al raffreddamento registrato nel 1970.

Figura 4: Conteggio dei neutroni dal 1964 al 2015

Il flusso dei raggi cosmici galattici fuori l’eliosfera è costante. L‘interno dell’eliosfera è modulata dal campo magnetico portato dal vento solare, che varia con il ciclo solare. C’è un ritardo di un anno tra la forza del campo magnetico interplanetario e il flusso dei raggi cosmici galattici nell’orbita terrestre. Data la forza del campo magnetico nel 2015, la prossima flessione del conteggio dei neutroni, non può essere raggiunta fino alla fine 2016. Questo implica un ritardo nella formazione (aumento) delle nubi a causa della pioggia dei raggi cosmici. Quindi, per avere il raffreddamento causato dall’aumento del flusso dei raggi cosmici, durante il declino del ciclo solare, c’è da attendere un altro anno o giù di lì.

Figura 4: Angolo d’inclinazione della corrente eliosferica

Come misurato dall’inclinazione eliosferico, ora siamo ben oltre il massimo del ciclo solare 24.

Figura 5: Flusso solare dal 2014-2015

Il flusso F10.7 è una misura delle emissioni del Sole a 2800 MHz (10.7 cm), ed è correla con il numero di macchie solari. Si tratta di una misura più pulita rispetto al numero delle macchie solari, numero che non è soggetto a singole espressioni o osservazioni soggettive. C’è un limite fissato a 64. Sulla base della correlazione con il livello del mare, con  un flusso F10.7 superiore a 100 abbiamo un riscaldamento, sotto un raffreddamento. Il flusso F10.7 si trova in una strettoia, in calo di banda di attività oltre il 2015, il che suggerisce che c’è qualche processo disciplinato che operano sul sole. Al ritmo attuale di declino, un limite inferiore dell’attività verrà raggiunto con il valore di 64, nel  gennaio 2016.

Figura 7: Campo Magnetico Interplanetario dal 4000 aC -al 2015 dC

Questa figura, in combinazione con la ricostruzione del campo magnetico interplanetario (figura 3), mostra il campo magnetico interplanetario (IMF), per gli ultimi 6000 anni di Steinhilber et al (dati sotto concessione del Dr Gargett). Questa ricostruzione indica che la causa del periodo caldo moderno è probabilmente dovuta all’alto livello dell’attività solare, registrato nella seconda metà del 20° secolo.

Figura 8: Ciclo Solare 24 sovrapposto al ciclo solare 2

Ci sono alcune indicazioni che il ciclo solare 24 può essere un breve ciclo relativamente debole di forse otto o nove lunghi anni. In tal caso, analogo e più vicino alla registrazione dal ciclo solare 2. La figura 8 mostra il ciclo Solare 24 (in rosso), ad oggi, sovrapposta al ciclo solare 2 (in blu).

Figura 9: Dipolo solare dal 1976-2015

Questo dato è stato ripreso dall’osservatorio solare di Wilcox e mostra che la componente polare del flusso magnetico del Sole sta declinando da 30 anni. Si è recuperato poco durante il massimo del ciclo solare 24, questo suggerisce che il ciclo solare 25 sarà molto debole.

 

Fonte : http://wattsupwiththat.com/2015/10/08/solar-update-october-2015/

Caccia al “Like” ! Ancora una volta, una ricerca scientifica cade nelle mani del sensazionalismo …

Si … proprio così, ancora una volta, una nuova ricerca scientifica, sviluppata questa volta dall’astrofisica prof. Valentina Zharkova (alla sinistra) e pubblicata sulla prestigiosa rivista “The Astrophysical Journal”, è salita agli onori della cronaca, il fine settimana appena trascorso, non per i contenuti scientifici riportati internamente ad essa, ma per l’accostamento Sole – Era glaciale.

Sono bastate meno di 24h., ed il web italiano e non è letteralmente impazzito.  Il copia-incolla è partito, ed una vera e propria marea di siti web, italiani e non, si sono lanciati in affermazioni di questo tipo :

Cattiva informazione

La notizia era grossa, si fa per dire, anche perchè nella ricerca non si riportava alcun riferimento al futuro clima terrestre. Quindi, è bene ricordare, che la nostra piattaforma, che segue da sempre le vicende solari, con analisi settimanali, report mensili e traduzioni delle ultime carte scientifiche, non può che interessare questa ricerca. Tuttavia, il nostro percorso, in riferimento allo studio delle interazioni solari sul clima terrestre è quello di una decisa moderazione  per il semplice motivo che il pensiero scientifico è sempre in continua revisione. Quindi, conclusa questa doverosa premessa, piedi per terra, lontani da affermazioni sensazionalistiche di questo stampo e passiamo al breve riepilogo dei risultati/conclusioni riportate nella ricerca, con particolare attenzione alla mia personale nota tecnica riportata in chiusura post.

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Il titolo della carta :

Previsone dell’attività solare sulla base delle variazioni del campo magnetico solare tra  i cicli 21-23
Il documento :
Un nuovo modello, suggerisce che l’attività solare diminuirà del 60 per cento nel corso del 2030, scendendo a condizioni simili al minimo di Maunder. Nel nuovo studio, viene proposto un nuovo modello del ciclo undecennale, sulla base della ricostruzione attività solare, dal 1978 ad oggi. Oggi, molti fisici solari, pensano che il ciclo solare sia guidato da una profonda dinamo che risiede all’interno del Sole, tuttavia, quando Zharkova ed i suoi colleghi hanno aggiunto una seconda dinamo vicino alla superficie, hanno completato il quadro, con una precisione senza precedenti, affermando : “La nostra previsioni mostra una precisione del 97%”.  Il nuovo modello prevede che le onde delle due dinamo si sfaseranno sempre di più durante il ciclo solare 25 (con un picco nel 2022), giungendo a cancellarsi quasi perfettamente nel corso del ciclo solare 26. Durante il ciclo 26, tra il 2030-2040, le due onde diventeranno esattamente fuori sincronia, portando ad una riduzione significativa dell’attività solare.

“Nel ciclo 26, le due onde saranno esattamente speculari tra loro, con un picco quasi contemporaneo tra gli emisferi opposti del sole e la loro interazione sarà dirompente. Prevediamo quindi, che questo porterà a delle proprietà magnetiche simili al minimo di Maunder”, questo è quanto afferma la prof. Zharkova. In effetti, quando le onde sono approssimativamente in fase, queste possono mostrare una forte interazione, o risonanza, e abbiamo una forte attività solare. Quando sono fuori fase, abbiamo dei minimi solari.

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Prima di salutarvi ed augurarvi un buon inizio settimana, volevo riproporvi questa interessante nota tecnica, che avevo depositato il 18 Gennaio 2013,  dopo che la mia persona avevo paragonato le recenti dinamiche dei passati cicli solari 21-22-23 e 24 con….

Michele : “Questa figura, ripresa dalla matematica,fisica,elettronica o meccanica mi ricorda…. uno smorzamento nel quale il periodo non è costante ma tende mano a mano ad aumentare.”

Rik Gheysens : “Michele, ho trovato interessante il tuo articolo e lo hanno presentato alla Leif Svalgaard, un fisico solare noto. Può l’evoluzione degli ultimi quattro cicli solari essere comparando ad uno smorzamento in cui il periodo non è costante, ma aumenta gradualmente?”

Leif Svalgaard : “Il ciclo solare non è un oscillatore nel senso comune, quindi l’analogia sarebbe debole fin dall’inizio. La conversione del numero di flare ad un semplice oscillatore smorzato non è molto utile, in particolare per estrapolare il futuro. Ci sono altri segni che indicano che ci stiamo avvicinando a un minimo basso. Se sarà un tipo di Dalton o Maunder minimum, resta da vedere.”

Osservando la Figura 1 ripresa dalla carta di Zharkova …

Smorzamento

Trama di fondo: la componente sintesi dei due PC (curva continua) e la componente decadente (curve tratteggiate) per i dati storici (cicli 21-23) e predetti (cicli 24-26). Le lunghezze del ciclo (circa 11 anni) sono indicate con colori diversi.

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Probabilmente, il suggerimento che avevo portato nel 2013, del probabile lento smorzamento dei cicli solari, non è poi così errato ….    🙂

 

Fonte : https://tallbloke.wordpress.com/2015/07/10/new-solar-model-claims-97-predictive-accuracy-cooler-times-ahead

Michele

Nowcasting solare infrasettimanale

Il Sole sta lentamente cambiando stile di guida ?

I principali e recenti indizi, su segnalazione di nostri due lettori e del nostro FabioDue.

Allora, lanciamo questo breve e veloce nowcasting solare infrasettimanale con in prims, una mia personale osservazione : Vi risulta che i buchi coronali stanno tentando sempre più frequentemente (ultimi due mesi) il distacco dai poli (attraverso una maggiore migrazione e/o spostamento sulla superficie del Sole) ? Dinamica evidenziata anche in quest’ultime settimane, dal vento solare e relativi indici geomagnetici (indice Ap) che si mantenendo da più giorni, su valori medio/medio-alti.

AR_CH_20150324

– Su segnalazione del nostro utente, danyastoria : “….Volevo porre l’attenzione sulla discesa del SF che si è registrato negli ultimi 10 giorni, nonostante una presenza consistente di macchie. Ricordo che nei mesi scorsi, in condizioni simili del Sole, il SF faceva registrare valori decisamente superiori, attorno a 130-140….”

Quindi, aggiungo io, monitoriamo attentamente il trend del SF, in relazione alla regioni solari che si presenteranno fronte terra, facendo particolare attenzione agli eventuali “buchi”, caratteristici delle dinamiche sussultorie (alti e bassi) che hanno contraddistinto  il trend del ciclo solare SC24, negli ultimi 2 anni.

SF– Questo è il quarto mese consecutivo che vede il smoothed sunspot number in calo. Su segnalazione del nostro editor, FabioDue. Anche l’osservatorio belga, il SIDC sembra allinearsi in questa direzione. Vedi immagine sotto riportata e relative proiezione evoluzione SC24.


– Probabile comparsa delle prime regioni a polarità invertita. Commento depositato nella giornata di ieri, dal nostro Marcello.

Marcello chiede conferma della sua osservazione. Se qualcuno di voi, vuole gentilmente commentare l’immagine del magnetogramma di SDO. Il magnetogramma solare e l’analisi della polarità delle varie spot, non è il mio pezzo forte.

Siamo al termine e rileggendo questo breve post e relative osservazioni, in cerca di una possibile chiave di volta, credo che ad oggi di sicuro ( in riferimento alle prossime vicende solari) ci sia solamente il “lentamente”…ma questa è una mia personale considerazione.

🙂

Voi cosa ne pensate ?

Michele

Ciclo Solare 24: il 2015 sarà l’inizio del declino ?

Il massimo solare di questo ciclo è ormai alle spalle. Quale sarà l’effetto sul clima nei prossimi anni?

L’attività solare ha raggiunto il suo picco nel mese di aprile 2014. Il ciclo solare 24 è stato un ciclo eccezionalmente basso, con un massimo di 81,9. Il calo dell’attività solare nel 2015 sarà quasi certamente un lungo ed inesorabile percorso verso un minimo che potrebbe durare anche 6/7 anni.
Se le previsioni di molti fisici solari sono corrette, il Sole potrebbe entrare in un periodo di lunga e bassa attività, che potrebbe durare per diversi anni se non decenni.

Il centro internazionale belga, il SIDC, che si occupa della raccolta dei dati trasmessi da alcuni osservatori di macchie solari, ad inizio di gennaio, ha pubblicato i risultati del numero di macchie solari mensili di dicembre. Il SSN registrato risulta pari a 78, in aumento rispetto al precedente mese di novembre. Al contrario, tuttavia, la media del conteggio delle macchie solari per 13 mesi, che definisce il massimo del ciclo solare, è stato inferiore per il secondo mese consecutivo.

Il massimo solare del 2014. Credit / Steve DavidsonSILSO, osservatorio reale belga di bruxelles

Ma alla fine, che cosa vuol dire “rallentamento dell’attività solare” nei confronti dei cambiamenti climatici nel lungo termine per il nostro pianeta?

Un confronto con la situazione attuale del sole può essere effettuata con il freddo che ha avuto luogo sul nostro pianeta circa 200 anni fa, nel corso di un periodo chiamato minimo di Dalton.
A quel tempo, il minimo di Dalton, durato 40 anni (1790-1830), è stato caratterizzato da tre cicli solari fortemente deboli, che hanno portato ad un lungo minimo solare, come sta avvenendo in questo periodo. Il terzo ciclo, eccezionalmente debole aveva un picco secondario di poco superiore al primo picco, come nel minimo di Dalton.

L’intensità dell’ombra “umbral intensity“, ci dice come si presenti una macchia rispetto alla zona circostante. Un’intensità di 1 significa che le macchie solari sono invisibili ai nostri occhi. Gli studi recenti ci parlano di macchie solari che hanno lentamente perso la loro forza magnetica, con conseguente regressione dalla fine del 1990. Nel corso degli ultimi 3-4 anni, tuttavia, sembra che la loro scomparsa (il trend) si sia gradualmente stabilizzata.

La soglia, non solo misura l’intensità della zona più scura delle macchie solari, ma misura anche la resistenza, misurata in Gauss. Più basso è il numero di Gauss più debole è la macchia solare. Una situazione completamente differente rispetto alle potenti macchie solari, caratterizzate da un forte campo magnetico, che provocano di conseguenza giganteschi brillamenti solari e espulsioni di massa coronale (CME). Esplosioni, che influenzano fortemente le temperature e il clima del nostro pianeta. Inoltre, come molti sanno, le macchie solari non possono formarsi e successivamente svilupparsi con una forza magnetica maggiore o uguale a 1.500 Gauss. Anche in questo caso però, negli ultimi 3-4 anni la diminuzione del campo magnetico si è leggermente stabilizzata.

Le macchie solari sempre più difficili da vedere e più deboli

Quando questi dati vennero pubblicati nel 2011, causarono un grande clamore tra i fisici solari. Le macchie solari, sarebbero dovute scomparire completamente dopo la fine del corrente ciclo solare.

Tendenza al raffreddamento globale registrata tra il 1880 e il 1910, che corrisponde ad un periodo di bassa attività delle macchie solari. Origine del reposrt IPCC AR5

La raccolta di dati affidabili sulle temperature globali, ci dicono che le temperature non scendono da circa il 1850, quasi 50 anni dopo la fine del minimo di Dalton. Dai dati raccolti, sembra che durante l’intero periodo, ci siano stati molti inverni con temperature fredde nell’emisfero settentrionale .
Secondo i dati raccolti nel ventennio 1880-1900, questi anni sono stati caratterizzati da un calo complessivo della temperatura atmosferica globale della terra. Il ciclo 12 ed i due cicli successivi erano eccezionalmente deboli e caratterizzati da un generale calo delle temperature globali.

Tutto questo è stata una coincidenza?

Se il ciclo attuale rispetterà le previsioni degli scienziati, nel 2015, ma soprattutto negli anni successivi, vedremo una diminuzione dell’attività solare, come il ciclo si sposterà nel minimo solare previsto per i prossimi 6-7 anni, con un probabile calo delle temperature.
Da questi dati, sembra che il ciclo attuale ha forti analogie con il minimo di Dalton, che ha raggiunto il suo picco nel 1883.

Date queste circostanze, è il momento di cominciare a pensare seriamente al prossimo raffreddamento che inizierà nei prossimi anni.

Sand-rio

 

Fonte : https://sandcarioca.wordpress.com/2015/02/05/ciclo-solar-24-o-ano-de-2015-sera-o-inicio-do-declinio/