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IL “MITO” DELL’EFFETTO SERRA VA IN FRANTUMI (Prima Parte)

L’effetto-serra è un argomento che solleva reazioni emotive, a volte impulsive e irrazionali, perché molti anni di propaganda martellante dei media lo hanno radicato nella mente di molte persone, e dunque non tutti accettano di mettere in discussione quanto per anni hanno considerato vero.

Al di là del fatto che il problema dell’effetto-serra, insieme a quello del GW, sia stato sciaguratamente “tirato per la giacca” dai politici di ogni orientamento, e pertanto ogni discussione su di esso rischia di vedere non di rado strumentalizzate  argomentazioni pseudo-scientifiche per scopi puramente politici.

Ma il problema è che per molte persone, e più in generale per la mente umana, è sempre difficile liberarsi da convinzioni che per lungo tempo erano state ritenute valide.

Quando queste convinzioni radicate – o luoghi comuni – vengono messe in discussione, in molte persone scatta una reazione di fastidio, o un rifiuto istintivo – dettato da prevenzione – di voler esaminare con attenzione ed equilibrio i nuovi argomenti, nel timore più o meno inconscio di dover ammettere di avere creduto per lungo tempo a concetti falsi.

Inoltre, poiché è un concetto semplice da imparare (atmosfera = serra, o = coperta), molti si sentono a disagio nel sostituire quel concetto con altri scientificamente validi, ma più complessi.

Come già detto, questa teoria ha trovato larga diffusione nelle pubblicazioni dei “climatologi” degli ultimi 20 anni, ma è del tutto assente nei testi più autorevoli di fisica e termodinamica, proprio perché non soltanto è in flagrante contraddizione con principi basilari della fisica, ma anche perché di conseguenza nessun esperimento, né fenomeno naturale osservabile e riproducibile è mai riuscito a confermarla.

Semplicemente l’”effetto-serra” è una colossale bufala pseudo-scientifica, benchè di gran successo popolare.

E’ una sorta di “Cacao Meravigliao” pseudo-scientifico, una cosa inesistente che però è stata ritenuta reale da molti grazie all’efficacia della comunicazione imbonitrice dei media.

E non a caso fisici autorevoli, ed esperti quali Claes Johnson, Nahle, Siddons, Gaerlich, Tscheuschner, Thieme, Miskolczi, Casey, ecc., ecc, negli ultimi tempi hanno pubblicato importanti lavori per ribadire l’infondatezza della teoria.

Ciò non deve stupire, dal momento che fin dal lontano 1909 il fisico Robert Wood (l’inventore della famosa “lampada”, al quale uno dei padri della fisica moderna, il grande Niels Bohr, aveva dedicato un lavoro) aveva demolito con l’esperimento delle due serre http://www.tech-know.eu/uploads/DeathGH.pdf  la teoria di Arrhenius, secondo cui il vetro del soffitto delle serre avrebbe innalzato la temperatura interna di ulteriori 15°C, trattenendo il 20% in più di radiazione IR. Wood dimostrò che anche una serra col soffitto di alite (salgemma, abbastanza neutro ai raggi IR) raggiungeva la stessa identica temperatura dell’altra (55°C), quindi tutto dipendeva dal calore accumulato dal suolo delle serre, non dai soffitti e dal loro materiale, o dalla fantasiosa ipotesi che il vetro potesse “intrappolare” più raggi infrarossi, e riscaldare di più.

Ma il genere di risposte avute dalla pubblicazione dell’articolo, mi inducono a chiarire ed approfondire alcuni concetti, onde evitare malintesi su questo importante argomento.

1)      Cosa si intende per effetto-serra.

Credo che molti non abbiano un’idea chiara di cosa sia l’effetto-serra, secondo quando vanno divulgando personaggi di enti quali l’IPCC e la NASA. Non a caso si tratta di due enti pubblici con bilanci faraonici, sempre a caccia di fondi tramite politici compiacenti che introducano nuove tasse, e quindi molto allettati dall’idea che le teorie sull’effetto-serra conducano a nuove imposte sulle “emissioni da gas-serra”.

Per effetto-serra, o effetto-atmosfera, o effetto-coperta (chiamatelo come volete) si deve intendere l’idea secondo cui l’atmosfera e i gas che contiene possano “riscaldare” o aggiungere ulteriore energia termica, rispetto a quella prodotta dal Sole riscaldando la superficie terrestre.

Come già detto nell’articolo precedente, uno dei concetti falsi più diffusi è proprio l’idea secondo cui l’atmosfera aggiungerebbe 33°C di calore alla superficie terrestre.

Attenzione! Per effetto- serra NON si intende semplicemente la differenza di temperatura tra i suoli o la superficie degli oceani rispetto alle temperature dell’atmosfera terrestre, perché è evidente che la superficie terrestre e l’atmosfera hanno temperature diverse, e anzi l’atmosfera (in particolare la Troposfera a media-alta quota, dai 4 km. in su) è sempre più fredda rispetto alla temperatura media della superficie terrestre.

Ma il concetto-chiave (falso) che viene costantemente ripetuto da IPCC & friends è quello secondo cui: “…il Sole riscalda la superficie terrestre, e poi i gas-serra intrappolano la radiazione IR (infrarossa) in uscita verso lo spazio, e ne rimandano una parte a Terra, accrescendo le temperature della superficie”. (Greenhouse gases absorb heat that radiates from Earth’s surface and release some of it back towards the Earth, increasing the surface temperature …)

http://www.americanthinker.com/2010/02/the_hidden_flaw_in_greenhouse.html

Questa bislacca teoria ha poi fornito all’IPCC il trampolino concettuale per rilanciare la nota litania che la crescita dei gas-serra, in particolare quelli di origine umana, porterebbe in futuro alla crescita delle temperature fino a 5°-6° C in media, di qui alla fine di questo secolo.

2)      Perché l’effetto-serra viola le principali leggi della Fisica.

Il concetto esposto sopra è palesemente falso, poiché viola le 2 leggi principali della termodinamica, cioè il 1° principio (conservazione dell’energia) che afferma l’impossibilità di creare in un sistema termodinamico nuova energia dal nulla (senza lavoro esterno) , ed il 2°, nella formulazione di Clausius, che stabilisce l’impossibilità che un corpo più freddo (atmosfera) possa aggiungere calore ad un corpo più caldo (superficie terrestre) innalzandone la temperatura.

E si noti bene che i principi della termodinamica valgono sia per i sistemi chiusi (es. motore ideale) che non scambiano calore con l’esterno, che per quelli aperti, ( es. atmosfera), che scambiano calore e materia con l’esterno del sistema.

Nella realtà, la trasmissione di calore sulla Terra avviene nel seguente modo.

I raggi solari dapprima riscaldano la superficie terrestre (suoli e oceani) per conduzione e convezione.

Conduzione significa che le radiazioni solari producono energia cinetica e vibrazioni molecolari in corpi della medesima sostanza (es.: terreni e acque oceaniche).

A loro volta i corpi della superficie terrestre (suoli e oceani), riscaldati dal Sole, trasmettono energia termica alle masse d’aria sovrastanti, causandone il movimento, e poi la trasmissione di calore per spostamento, poiché queste masse d’aria riscaldate da suoli e oceani si espandono, e trasmettono a loro volta calore ad altre masse d’aria a diversa temperatura con cui vengono a contatto ( e così abbiamo venti, perturbazioni, nubi, ecc.)

E questa è la convezione, cioè la trasmissione di calore per movimento dei fluidi (gas, liquidi) per contatto con corpi a diversa temperatura.

E’ importantissimo notare che la trasmissione del calore per conduzione e convezione termica costituisce ben il 99% della modalità con cui si trasmette il calore ricevuto dal Sole sulla Terra. (cfr. Siddons http://www.americanthinker.com/2010/02/the_hidden_flaw_in_greenhouse.html )

L’ultima modalità – che  costituisce appena l’1% della trasmissione di calore sulla Terra – è l’irraggiamento, ovvero la trasmissione di calore attraverso radiazioni ed onde elettromagnetiche tra corpi anche molto distanti, in particolare le radiazioni  dei raggi infra-rossi (IR), la cui intensità è direttamente proporzionale alla crescita delle temperature (quanto più si innalzano le temperature dei corpi riscaldati, tanta più radiazione IR emettono).

Il punto fondamentale è che nè i gas cosiddetti “serra”, né  alcun altro gas, hanno la capacità di “rimandare” verso Terra le radiazioni IR ricevute dalla superficie terrestre, proprio perché i gas dell’atmosfera ( che circolano a temperature  inferiori rispetto alla superficie terrestre) non possono riscaldare dei corpi più caldi di loro, sempre per il 2° principio della termodinamica.

3)      Alcuni esempi.

E’ abbastanza semplice dimostrare quanto sopra, sia con alcuni esempi di immediata comprensione, che con qualche esperimento pratico (oltre quello delle serre di Wood già visto).

Ad esempio, c’è chi contesta l’applicazione del 2° principio, dicendo che dopo tutto l’atmosfera agisce come una coperta, o come un cappotto, e dunque senza l’atmosfera e i suoi gas la Terra sarebbe più fredda, allo stesso modo in cui il nostro corpo rimane più caldo perché aggiungiamo una coperta, oppure un cappotto, ai nostri abiti invernali.

Attenzione, c’è un grosso equivoco concettuale!

Quando noi aggiungiamo una coperta, o un cappotto, ai nostri abiti, NON innalziamo la temperatura del nostro corpo, che rimane sempre di 36°-37° C. Semplicemente tratteniamo più a lungo il calore che già il nostro corpo produce, ed impediamo che venga dissipato facilmente (come accade d’estate, quando indossiamo abiti leggeri).

Ma la temperatura del nostro corpo non sale certo a 38°C o a 40°C perché mettiamo il cappotto, o la coperta sul letto, il cappotto e la coperta non “aggiungono” nuovo calore!

Allo stesso modo, i gas dell’atmosfera NON innalzano la temperatura che i terreni o le acque degli oceani raggiungono, dopo essere stati riscaldati a lungo dai raggi solari. E’ il Sole – e basta! – che fa salire la temperatura dell’asfalto sotto casa vostra fino ed oltre 70°C nelle giornate estive più calde, nessun gas atmosferico può aggiungere nemmeno un miliardesimo di °C a quelle temperature!

I terreni riscaldati dal Sole salgono a 40°C, o a 50°C, (o a 60°-70° C nel caso di asfalto o simili) ecc., ma la loro temperatura NON viene ulteriormente incrementata dalla presenza dei gas nell’atmosfera (anzi, come vedremo, i gas dell’atmosfera possono solo ABBASSARE la temperatura dei suoli, o delle acque marine).

E ancora, se versiamo un the caldo a 80°C in un thermos, le sue pareti isolanti ed ermetiche (mille volte più efficaci ed isolanti di qualsiasi gas!) NON fanno alzare la temperatura del liquido nemmeno di 1 milionesimo di °C!

Quando versiamo il liquido nel thermos, la temperatura massima è sempre quella che registriamo nel momento in cui l’abbiamo versato, se era 60°C resterà a 60°C, se era 75°C rimarrà a 75°C, e poi potrà solo diminuire lentamente.

La differenza è che nel thermos (così come sotto il cappotto, o sotto la coperta), la temperatura scende più lentamente, e potremo tenere il liquido al caldo diverse ore, e non 1-2 decine di minuti come accade quando versiamo il the in una normale tazza di ceramica.

E viceversa, secondo l’IPCC e i tanti “serristi”, l’atmosfera e i gas che contiene “aggiungono” ulteriore calore, e fanno alzare le temperature terrestri, rispetto a quelle massime prodotte dal riscaldamento del Sole sulla superficie terrestre.

Ora, è evidente che ciò è impossibile, allo stesso modo in cui il cappotto non aumenta la temperatura del nostro corpo, non ci fa venire la febbre, o il thermos non fa salire a 100°C la temperatura del the caldo a 60°C che vi abbiamo versato, e non lo fa bollire!

Quindi un corpo più freddo non può da solo (e senza lavoro dall’esterno) innalzare la temperatura di un corpo più caldo.

Il nostro corpo intirizzito,  e riscaldato da una stufa a 200°C in una fredda giornata invernale, poi una volta riscaldato non “rimanda” ulteriore calore alla stufa, e non può assolutamente far salire la temperatura massima di 200°C della stufa medesima, perché ciò violerebbe il 2° principio della termodinamica, creando nuova energia dal nulla, senza lavoro esterno.

Eppure l’IPCC afferma il contrario nel caso delle temperature terrestri, secondo loro i gas dell’atmosfera (sempre più freddi dei suoli terrestri) avrebbero il miracoloso potere di rimandare verso Terra (= “backradiation”) la radiazione infrarossa ricevuta dal basso, in una sorta di incontro di tennis spaziale, facendo salire ulteriormente la temperatura delle superfici terrestri.

Quindi secondo loro l’asfalto delle strade, riscaldato dal Sole fino a 70°C, od oltre, in una calda giornata estiva, poi verrebbe ulteriormente scaldato dalla radiazione proveniente dai gas atmosferici in quota (ed in particolare dalla CO2).

Come ciò possa avvenire è una magia esoterica che travalica. le ordinarie leggi della fisica ed il comune buon senso.

4)      I gas atmosferici “rallentano” il raffreddamento della superficie terrestre?

Ma conosco già l’obiezione di alcuni “serristi”:

“Eh no, è vero quello che dici, e cioè che i gas serra non fanno aumentare le temperature della superficie terrestre. Però è anche vero che i gas serra rallentano molto i tempi di raffreddamento (come il thermos o la coperta), quindi vuol dire che in futuro avremo sì uguale caldo, ma per tempi più lunghi. E ciò è del tutto conforme al 2° principio della termodinamica”.

Ora, a parte il fatto che l’IPCC e la maggioranza dei “serristi” non dicono questo, ma hanno sempre sostenuto che in futuro avremo temperature PIU’ ALTE DI 5°-6° C (a parità di intensità dell’attività solare), non le medesime temperature di adesso per tempi più lunghi.

In altre parole, secondo loro non avremo a giugno – che so – temperature di 28°C, come abbiamo oggi, ma per più tempo.

Secondo loro tra 30-40 anni, a causa della CO2 crescente,  dovremmo avere 33°-34° C a giugno, rispetto ai 28°C di max. che abbiamo oggi, a parità di intensità dei cicli solari!

Quindi ciò che sostengono i “serristi” più moderati è ben diverso da quello che sostiene la propaganda dell’IPCC & soci.

Ma il punto è stabilire se ciò che accade con la coperta, o col cappotto, o col thermos, e cioè un “rallentamento” dei tempi di raffreddamento naturali dei corpi più caldi, grazie alla loro funzione isolante e di coibentazione, possa essere esteso meccanicamente all’atmosfera terrestre e ai gas che contiene.

La risposta anche qui è negativa, anche se è vero che – in teoria – è giusto affermare che i gas atmosferici pur non contribuendo ad innalzare le temperature, sicuramente rallentano i tempi di raffreddamento, e che ciò è del tutto conforme alle leggi della fisica.

Ma qui di seguito vorrei spiegare perché anche il c.d. “rallentamento” dei tempi di raffreddamento delle temperature della superficie terrestre, che potrebbe essere causato dall’aumento dei c.dd. “gas-serra” e dalla CO2 in particolare, in realtà NON ha affatto conseguenze di durevole mantenimento del calore, ma si inserisce in un processo di “raffreddamento” atmosferico più ampio.

-FINE PRIMA PARTE-

I LIKE CO2

IL GW é simile a tantissimi falsi allarmi precedenti.

Se esaminiamo l´allarmismo diffuso sul GW antropico e cerchiamo altre situazioni simili all´attuale, ne troviamo a decine.
Troviamo almeno 26 falsi allarmi in cui sono invischiati scienziati, politici e mezzi di comunicazione.
In ognuno questi falsi allarmi sono stati presentati come scientifici, anche se nessuno si basava su metodi scientifici.
Ogni previsione si é rivelata essere completamente falsa cosí come falsi sono stati gli effetti catastrofici previsti che o non si sono assolutamente verificati o si sono verificati con effetti assolutamente trascurabili.
Ma le politiche di conteneminto di questi presunti effetti disastrosi sono rimasti in vigore per molto tempo, anche quando poi si é visto che non era successo nulla.
L´attuale allarme sul Riscaldamento Globale é solo l´ultimo esempio di questo catastrofismo sociale, che con i precedenti ha in comune l´allarmismo non scientifico su qualcosa che sta accadendo e le previsioni di una catastrofe prossima e incombente come una spada di Damocle.
Anche questo allarmismo sul Riscaldamento Globale presto si sbiadirá, come giá sta succedendo, ma non prima che siano prese delle decisioni politiche ed economiche basate su previsioni non scientifiche.

Allora ecco un elenco significativo delle previsioni catastrofistiche e di allarmi falsi che si sono succeduti negli ultimi tempi. Sicuramente ne mancano tantissimi che anche Voi potete aiutare a ricordare:

1 Crescita della popolazione: fame mondiale(Malthus) 1798
2 Timber minaccia economica: carestia 1865
3 riproduzione incontrollata e degenerazione (eugenetica) 1883
4 Il piombo nella benzina: danni al cervello e a tutti gli organi 1928
5 L’erosione del suolo minaccia la produzione agricola 1934
6 Amianto e tutte i possibili tipi di tumori e malattie polmonari 1939
7 Effetti degenerativi del fluoro nell’acqua potabile sulla salute 1945
8 DDT e il cancro 1962
9 Crescita della popolazione e la fame (Ehrlich) 1968
10 raffreddamento globale, dal 1970 al 1975
11 aerei di linea supersonici, il buco dell’ozono, e tumori della pelle, ecc 1970
12 fumo di tabacco ambientale sugli effetti sulla salute 1971
13 Crescita della popolazione e la fame (Prati) 1972
14 La produzione industriale e le piogge acide 1974
15 Avvelenamento da pesticidi organofosfati 1976
16 impianti elettrici e sviluppo del cancro, ecc 1979
17 CFC, il buco dell’ozono, e tumori della pelle, ecc 1985
18 L`isteria per il formaggio 1985
19 Il radon nelle case e cancro ai polmoni 1985
20 salmonella nelle uova 1988
21 tossine ambientali e cancro al seno 1990
22 morbo della mucca pazza (BSE) 1996
23 diossina nel pollame belga 1999
24 Mercurio nei pesci, effetti sullo sviluppo del sistema nervoso 2004
25 Mercurio nelle vaccinazioni infantili e autismo 2005
26 torri per cellulari e il cancro, ecc 2008

Dopo il Riscaldamento globale quale sará il prossimo falso allarme dagli effetti disastrosi? A Voi la fantasia non manca e potete sbizzarrirvi….
Si prega evitare il 21-12-2012……

SAND-RIO

IL MISTERO DELLA MORTE DEI TERMOMETRI

Giá abbiamo parlato in molti articoli qui su NIA che le temperature globali rilevate dalle centraline meteo non sono affidabili.

http://daltonsminima.wordpress.com/2010/02/07/1990-l%c2%b4anno-in-cui-scompaiono-le-stazioni-meteo-rurali/
http://daltonsminima.wordpress.com/2010/01/22/come-barare-con-le-temperature/http://daltonsminima.wordpress.com/2009/07/02/il-noaa-fornisce-valori-di-temperatura-inattendibili-parte-prima/

Abbiamo parlato anche del fatto che dal 1998 le centraline si sono drasticamente ridotte di numero.
JoNova adesso ha aggiornato i dati e le cose vanno di male in peggio!
Diciamo subito che molte centraline sono ancora presenti e funzionanti ma che per motivi per ora sconosciuti i loro dati non vengono piú presi in considerazione per il calcolo delle temperature della GHCN.
http://joannenova.com.au/2010/05/the-great-dying-of-thermometers/
Sembra di assistere dall´alto allo spegnimento delle luci a misura che avanza la notte.
Guardate qui sotto come si sono ridotte di numero le centraline meteo nel mondo:

La decadenza negli ultimi 20 anni é notevolissima.
Nel caso in cui non riuscite a vedere l´animazione ecco di cosa si sta parlando:
1960

1970

1980

1990

2000

2010

Poi chi volesse vedere l´animazione realizzata da SinanUnur su YouTube dal 1701 ai giorni nostri,

Degli oltre 6000 termometri che bene o male misuravano le temperature ne sono rimasti poco piú che 1500 e mano a mano che diminuisce il numero delle centraline misuratrici”aumenta la temperatura globale”. Inutile riparlare di spostamenti, aeroporti, effetto urbano ecc ecc.

Le immagini sono chiarificatrici che quello che sta accadendo: cioé lasciare al monopolio NOAA/NASA le rilevazioni delle temperature mondiali dismettendo anno dopo anno le centraline terrestri. Cosí quegli scettici impiccioni la smetteranno di mettere il naso e contestare le temperature globali. Il NOAA/NASA tra poco tempo sará l´unico che avrá nelle sue mani il destino di miliardi di dollari che devono essere investiti dai governi e dall´ONU per combattere un riscaldamento globale che loro creano, loro misurano, loro controllano, loro divulgano, loro combattono e loro… si arricchiscono! Se vi piace é cosí, se non vi piace é cosí lo stesso… e beccatevi l´AGW con buona pace per tutti….

SAND-RIO

E ADESSO…. COSA CI FACCIAMO CON TUTTA QUESTA CO2???

Ormai siamo invasi dalla CO2 che esce da tutte le parti per inquinare irremediabilmente l´aria che respiriamo. Abbiamo CO2 che travasa dalle centrali elettriche a carbone, gas e petrolio, Tutte le industrie mondiali emettono incredibili quantitá di CO2, le nostre auto, aerei navi ne producono masse enormi, adesso ci sono messe anche le mucche e i lombrichi e addirittura anche i batteri ad emettere questo gas puzzolente e velenosissimo gas color rosso fuoco come mostrano le immagini del pianeta che il NOAA ci somministra a piú non posso, che cerca di ucciderci immediatamente e che se non ci riesce subito, vuole massacrarci facendo (FORSE, MOLTO FORSE) aumentare le temperature globali di qualche decimo di grado per secolo!
Ma la tecnologia e la fantasia umana ha enormi risorse per salvaguardare la nostra esistenza. E allora vediamo cosa la tecnologia e gli ultimissimi studi stanno approntando per la nostra salvezza!
L´idea primordiale é quella di catturare e immagazzinare tutto questo subdolo gas prima che sia lanciato e sparso nell´atmosfera. Questa nuova branca scientifica benemerita dell´umanitá si chiama CCS (Carbon Capture and Storage) (Dessus, 1993; Schiermeier, 2006).
Naturalemnte l´impresa e di quelle titaniche degne di Rambo, Indiana Jones, Ercole e Ulisse tutti contemporaneamente nella stessa persona!
Per esempio la potenza termica di una centrale a carbone di 1.000 MW produce 2,5 milioni di tonnellate di CO 2. Uno dei metodi che sono in fase di sperimento è la cattura di questa CO 2 e rimetterla dentro i pozzi di petrolio e gas o miniere di carbone. Ciò richiede il collegamento tra gli impianti e industrie utilizzatrici di petrolio, gas e carbone con i pozzi in cui avviene l´estrazione dei medesimi. Questo collegamento può essere fatto con gasdotti o con navi cisterna di gas. Un grande gasdotto di CO 2 è in via di costruzione tra un impianto industriale di SynFuel (carburante sintetico ricavato dal carbone), situato nel North Dakota e un pozzo di petrolio in Canada, dove si reinietta la CO2 per facilitare l’estrazione di più petrolio.


Fig. iniezione di CO 2 della metropolitana per il recupero dell’olio semiesausti.

Fonte: http://www.basinelectric.com/

Nel settore dei trasporti il compito è ancora più difficile: raccogliere la CO 2 emessa diffusamente dalla combustione delle auto a benzina (circa 2,4 kg di CO 2 per ogni litro di benzina, o circa 150 grammi di CO 2 per ogni chilometro di marcia) è praticamente impossibile, ma l´immaginazione dei nostri eroi premi Nobel é fantastica! Proibiamo i trasporti!!

Un’altro potenziale luogo di stoccaggio della CO2 potrebbe essere il fondo marino. Il malefico gas sarebbe liquefatto per compressione e cosí lo possiamo buttare negli oceani profondi preferibilmente davanti le coste africane. Esperimenti di questo tipo sono già state effettuati nella baia di Monterey, in California. Ma una cosa é il luogo degli esperimenti e ben altra cosa é il luogo poi definitivo!!
Comunque ci sono ancora molte incertezze circa gli effetti biologici e lo squilibrio ambientale che potrebbero portare tutte queste tecniche di sequestro di massa di CO2 nel mare (Chisholm, 2001; Seibel, 2001).

Ci sono ancora altri progetti piú teorici, e costosi, (ma chi se ne frega dei soldi in confronto alla nostra salvezza) per neutralizzare le emissioni di CO2 per formare carbonati stabili e insolubili o bicarbonati solubili, neutralizzando l’acido carbonico con gli ioni di magnesio, calcio, sodio e di potassio (Lackner, 2003).

Certo tutte queste mirabolanti strategie contro questo gas terroristico peggio di Bin Laden é giusto che siano svolte da gente capace. Penso che per questo arduo compito non ci sia nessuno meglio indicato di qualche premio Nobel… e tanto per non fare nomi penso ad Al Gore, Pachauri, Bill Gates Rockfeller e a tutte le loro aziende “verdi” o ad altri mecenati storici.
Poi se per caso resta impigliata tra le loro dita qualche centinaio di milioni di dollari… cosa volete che sia? Sono le regole del capitalismo: Creiamo un “bisogno” con la pubblicitá e poi gli vendiamo il prodotto anche se completamente inutile!

SAND-RIO

I cicli di Milankovich, le conseguenze climatiche (2 parte)

Abbiamo visto nella prima parte come i cicli di Milankovich e cioé la precessione degli equinozi, la eccentricitá dell´orbita terrestre e l´inclinazione dell´asse terrestre sono in grado di modificare la irradiazione che la Terra riceve dal sole nel corso dei milleni.
In questo disegno possiamo vedere i 3 movimenti alla base dei cicli di Milankovich.

Vediamo allora quali sono le conseguenze sul clima terrestre che apportano tali variazioni.

Attualmente la Terra passa per il perielio quando é inverno nell´emisfero nord (gennaio), la minore distanza dal Sole ammortizza in parte il freddo invernale in questo emisfero; nella stessa maniera la Terra si trova in afelio quando é estate nell´emisfero Nord (luglio) e la maggiore distanza dal Sole ammorbidisce il calore estivo. Cioé, l´attuale configurazione dell´orbita terrestre attorno al Sole aiuta affinché le differenze stagionali di temperatura nell´emisfero Nord siano minori. Per contro peró le differenze stagionali nell´emisfero Sud si aggravano. Ora, per essere le estati boreali piú lunghe quando il Sole é piú lontano dalla Terra e gli inverni piú corti, le differenze dell’energia ricevuta non sono tanto grandi.
La teoría paleoclimática tradizionale indica che le glaciazioni e le deglaciazioni cominciano alle latitudine alte dell´emisfero Nord per poi diffondersi al resto del pianeta. Secondo Milankovitch, affinché ci sia accumulo di grandi mantelli di ghiaccio nel Nord America (mantello Laurentino) e nell´Eurasia (mantello Finnoscandinavo) occorre un periodo di estati fresche alle alte latitudini dell´emisfero Nord che consentano la diminuizione del peirodo estivo e permettano la persistenza della neve caduta nell´inverno anteriore.

http://it.wikipedia.org/wiki/Ablazione

Per produrre questo accumulo di ghiaccio e neve é necessario che l´insolazione estiva sia bassa e ció succede quando l´estate coincide con l´afelio. Questa circostanza si é verificata 22.000 anni fa quando si produsse il massimo di avanzo glaciale (anche adesso sta cominciando a prodursi ma succede che l´effetto era maggiore che oggi dovuto ad una maggiore eccentricitá dell´orbita). Al contrario la diminuzione del gelo continentale é favorita quando l´insolazione estiva nelle alte latitudini é elevata e l´insolazione invernale sia bassa, producendo estati piú calde (maggior disgelo) e inverni piú freddi, situazione che ha raggiunto la sua massima intensitá circa 11.000 anni fa. Questo cambiamento stagionale del perielio e dell´afelio modificó la distribuzione stagionale dell´energia solare e ha influito probabilmente in maniera piú importante nell´ultimo processo di deglaciazione.

Ma va tenuto presente che l´intensitá della radiazione in estate é inversamente relazionata con la durata dell´estate. È dovuto alla seconda legge di Keplero, per cui il movimento della Terra accelera quando passa per il perielio. Questo é il tallone di Achille della teoria che la precessione regola le glaciazioni. Quando si prende in considerazione l´integrazione della intensitá solare durante tutta l´estate (o meglio tutti i giorni in cui si verifica il disgelo dei mantelli di ghiaccio nell´emisfero Nord) l´inclinazione dell´asse terrestre risulta essere piú importante della precessione e delle eccentricitá.

Il ciclo della precessione degli equinozi é probabilmente piú determinante per il clima nelle zone tropicali rispetto alle zone polari dove sembra avere piú importanza l´inclinazione dell´asse terrestre.

Una delle caratteristiche che ci indicano che la precessione degli equinozi é piú importante nelle zone tropicali é l´alta correlazione esistente tra le sue fluttuazioni e la concentrazione di gas metano nell´atmosfera, come é provato dalle carote di ghiaccio estratte in Groenlandia e in Antartico. Questo si spiega perché la concentrazione di metano nell´atmosfera dipende in grande parte dalle emissioni di vapore acqueo dalle zone umide continentali dell´Africa e dell´Asia, e l´umiditá continentale dipende dalla forza dei monsoni estivi. I monsoni sono piú forti quanto maggiore é il riscaldamento estivo delle terre interne asiatiche e africane é questo succede quando il perielio cade nell´estate settentrionale. La maggior produzione di fitoplancton nel Mar Arabico, dovuto all´incremento dell´affioramento di acque fredde dal fondo succede quando i monsoni estivi sono intensi come hanno rilevato le sonde marine, e questo prova l´importanza della precessione degli equinozi. Anche il Sahara e il Sahel erano piú umidi nella prima metá dell´oleoceno dovuto a un monsone estivo piú potente, la cui causa era dovuta ad una insolazione nel Nord Africa durante l´estate piú forte rispetto a quella attuale. Ugualmente, lo spostamento della zona di convergenza intertropicale ITCZ nell´America tropicale determina mutamenti nelle precipitazioni sia nei Caraibi come in Brasile. Cosí il ciclo della precessione degli equinozi gioca un ruolo fondamentale nei Tropici.

Tutti questi cambiamenti si possono vedere nei periodi interglaciali come illustrati dagli studi Yin e Berger (qui un loro estratto):

http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=en&langpair=auto%7Cit&u=http://www.nature.com/ngeo/journal/v3/n4/abs/ngeo771.html&rurl=translate.google.com&twu=1&usg=ALkJrhj6aQDenKZuiLefkFtATZYWh0OkDQ

da cui é tratto questo schema per gli ultimi 10 periodi interglaciali della Terra.

Marine d18O, precession and obliquity around the past 10 interglacial peaks. The black bars localize d18O minima, precession minima and obliquity maxima. The dates of d18O minima and corresponding MISs are indicated.

La lezione da trarre é che tutti i disastri climatic,i dai mari piú caldi allo scioglimento di tutti i ghiacci, dai livelli dei mari etc., potrebbe essere proprio quello che la natura ha in serbo per il nostro mondo. E se non arriva un´altra era glaciale di quelle serie e non una PEG, nei prossimi 30 – 40 mila anni, ecco che questo sarebbe effettivamente “una prima volta” nella storia planetaria. In effetti la maggior parte delle cose che gli allarmisti stanno vedendo e urlando non sono un indice di qualcosa fuori dal comune e che la Terra ha giá passato.
Quindi riassumendo: I lenti cambiamenti dei cicli di Milankovich hanno causato un maggior riscaldamento nell´emisfero meridionale durante i periodi interglaciali nel corso degli ultimi 400 mila anni.
Il clima é guidato dal SOLE, influenzato dai cicli orbitali provocando cambiamenti nella circolazione dei venti e delle acque. Ancora una volta la natura fa le cose che la scienza sconosceva e che sono ancora poco conosciute. Gli studi basati sui modelli hanno portato la Scienza fuori strada e non conoscono ció che la Natura conosce: I ciambiamenti naturali del clima basati sui cicli di Milankovich.

Io nel mio piccolo rimango scettico e mi godo il periodo interglaciale.

SAND-RIO