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La Corrente del Golfo che rallenta e fatica a raggiungere il nord Europa: quali impatti sul clima?

Guardatevi queste immagini, la prima sembra proprio quella presa per fare il film the day after tomorrow:

mentre invece è un immagine satellitare di qualche giono fa dell’Inghilterra completamente ricoperta di neve e ghiaccio.

La seconda è sempe un immagine satellitare stavolta dell’Islanda che mostra come la banchisa artica sia a sole 19 miglia dal raggiungere le sue coste nord-orientali:

Insomma, tutto un caso, o il rallentamento e deviazione che la CDG ha subito nelle ultime settimane ci ha messo lo zampino?

Non è mia intenzione fare del senzionalismo, ma semplicemente quella di capire insieme a voi alcune delle dinamiche che in molte zone del pianeta stanno portando ad un inverno storico; il discorso infatti è ben più ampio rispetto a ciò che è accaduto sinora in Europa, con le anomalie in negativo che infatti riguardano vaste aree della Terra, a partire dall’estremo oriente e a finire dagli States, il tutto grazie ad un Vortice Polare spappolato ormai da diverso tempo che anche con l’arrivo dell’inverno non è riuscito a ricompattarsi, facendo registrare dei valori negativi del’indice AO addirittura fuori scala!

Mi piacerebbe proprio sapere quale sia il ruolo del minimo solare in tutto questo…

Simon

A META' ESTATE COMINCIAMO A FARCI UN’IDEA SULL’INVERNO

È da poco passata la metà dell’estate meteorologica e già si cominciano a tracciare le prime tendenze per l’inverno. Analizziamo intanto i primi indici sui quali abbiamo una certezza quasi totale: ENSO, QBO, minimo solare. Questi gli indici teleconnettivi che decideranno il nostro inverno.

Partiamo dall’ENSO: Questo indice, ben conosciuto da tutti è quello che ci indica la presenza di “El Nino” o “La nina”. Quest’inverno lo vedremo a valori decisamente alti il che ci indica la presenza di El nino di intensità moderato/strong. Questa situazione ci sarà decisamente a sfavore nel periodo autunnale e forse all’inizio dell’inverno perché farà si che gli HP subtropicali si gonfino in modo esagerato e permettano che i mesi di ottobre e novembre siano molto sopramedia termica e sottomedia pluviometrica. Però va detto che un azzorre forte può tornare utile nel periodo invernale (vedi QBO).

QBO e minimo solare: Partendo dal presupposto che il minimo non abbia effetti immediati sulle temperature vediamo gli effetti che ha su questo indice molto importante in inverno. Questo inverno avremo una QBO- che associata a minimo solare significa una forte prevalenza di correnti antizonali (da est verso ovest) e quindi inibisce l’effetto di portare forti correnti zonali che ha un nino forte, ciò significa che avremo un rapido raffreddamento della Russia europea a causa del risveglio dell’anticiclone russo-siberiano che si spingerà eccezionalmente a ovest. Questa situazione è paragonabile al 1987 quanto ENSO+ con QBO- con minimo solare portarono un gennaio freddo e nevoso. Infatti avere l’HP delle azzorre forte e l’HP russo ad ovest voleva dire frequenti ponti di Weikoff con altrettanto frequenti episodi di burian.

Diciamo che se volessimo illustrare i mesi a venire avremo questa tendenza:

AGOSTO 2009:

1

SETTEMBRE 2009:

2

OTTOBRE 2009:

1

NOVEMBRE 2009:

1

DICEMBRE 2009:

1

GENNAIO 2010:

1NB.: Ho scelto carte dell’inverno 86/87 perchè hanno indici telleconnettivi che più di qualunque altro anno si avvicinano a quelli di questo.

MICHELE (RN)