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La Rubrica di NIA: La Neve precoce del Novembre 1980

Siamo ancora nel mese autunnale per eccellenza, pertanto non è ancora ora di parlare di gelo e di neve. Tuttavia ci sono stati casi nella storia meteorologica “recente” in cui il generale inverno ha iniziato a far la voce grossa già nel mese di novembre. In questa puntata della Rubrica Meteo di NIA vogliamo appunto raccontare  uno degli eventi meteorologici “novembrini” più eclatanti di sempre entrato di diritto e nei “registri” dell’Amarcord meteo italiano: stiamo parlando della celebre nevicata del 3-4 novembre 1980 nel nord Italia.

In realtà si trattò di un episodio dalla breve durata e che interessò esclusivamente le regioni settentrionali dello Stivale. Tuttavia si può affermare con certezza  che per molte zone della Pianura Padana e dell’Emilia si trattò dell’evento nevoso di rilievo più precoce di “sempre”. Sebbene nel secolo scorso si siano registrati svariati eventi di freddo e neve particolarmente precoci nelle regioni settentrionali italiane (anche nel mese di ottobre), quello in questione fu senza dubbio quello di maggiore importanza in termini di precipitazioni nevose. Durante quelle indimenticate 48 ore, in molte città dell’Emilia ed anche della Pianura Padana si registrarono infatti degli accumuli nevosi che risulterebbero rilevanti anche nei  mesi invernali per eccellenza.

A livello barico, la configurazione che portò ad un simile evento fu ugualmente eccezionale per il periodo.

Il mese si apre nel segno di un marcato raffreddamento associato ad un consistente afflusso di aria fredda continentale proveniente dai Balcani. Un onda lunga ed ampia sospinge infatti aria molto fredda sull’Europa nord-orientale Balcani

 

L’onda lunga ed ampia con asse SW-NE associata all’elevazione dell’hp delle Azzorre verso latitudini polari, dopo aver  sospinto aria molto fredda sull’Europa nord-orientale/ Balcani, evolve in cut-off in zona scandinava (Scand +) con conseguente formazione di blocco bicellulare.

Nello specifico, a causa dell’indebolimento  dell’alimentazione subtropicale del blocco (denotabile dal raffronto tra le due carte), la struttura va a compiere una leggera rotazione con successivo coricamento zonale alle alte latitudini. Questa rotazione va a tagliare l’alimentazione fredda (onda) portandola in cut-off  e producendo la formazione  di un blocco bicellulare costituito da una cella anticiclonica alle alte latitudini e da un minimo depressionario chiuso a sud dell’alta pressione in movimento retrogrado verso ovest.

Nel movimento retrogrado verso ponente del nucleo depressionario, correnti gelide continentali abbracciano l’Europa centrale con interessamento dell’Italia Settentrionale. Proprio in Italia, il contrasto tra l’aria fredda e quella molto più mite presente sul bacino del Mediterraneo, genera estesi annuvolamenti che, già il  2 novembre, danno luogo a cadute di neve limitate alle aree montuose e collinari.

Ma è nei due giorni seguenti (3-4 novembre) che si verificano le conseguenze maggiori. Difatti, lo scivolamento del nocciolo gelido al di sopra delle alpi è associato alla formazione di un minimo depressionario in sede iberica che, a partire dal giorno 3 novembre, sospinge sull’Italia correnti umide dai quadranti sud-occidentali.

 

 

 

 

Il passaggio delle correnti miti ed umide di estrazione atlantica al di sopra di quelle gelide di matrice continentale è responsabile di copiose nevicate  a quote molto basse sull’Emilia e a quote pianeggianti sulla Pianura padana.

Come già detto, gli accumuli nevosi risultano rilevanti nonché eccezionali per il periodo, in molte città dell’Italia settentrionale. A Reggio Emilia cadono 15 cm di neve e quantità pressappoco analoghe nel triangolo Parma – Bologna – Mantova. Ad Imola si registrano 30 cm di neve, mentre a Faenza, in alcune zone, si raggiungono i 35 cm. A Ghedi gli accumoli superano i 16 cm. A Verona la giornata è storica. Difatti la nevicata più precoce degli ultimi decenni fa segnare accumuli medi di 4 cm con punte di 10 cm nella zona est. In molte località , l’ingente caduta di neve pesante e bagnata, provoca il crollo dei filari di viti ed in generale è responsabile di considerevoli danni alla vegetazione ancora ricca di fogliame.

Per via dell’intenso flusso delle correnti calde in quota già al termine del giorno 4, il cuscinetto freddo al suolo inizia a perdere consistenza e, nelle primissime ore del giorno 5, la neve si trasforma in pioggia.

Per un quadro completo della situazione vi proponiamo una carta, da noi elaborata, che mostra gli accumuli nevosi registrati nel Novembre 1980 in pianura padana (purtroppo non siamo riusciti a determinare se siano stati tutti registrati il 3-4 Novembre, ma dovrebbe essere così).

 Qui la trovate a dimensioni originali: http://daltonsminima.altervista.org/wp-content/uploads/2011/11/Accumuli-4-Novembre-1980.gif

 

Andiamo ora a vedere le temperature registrate in quei giorni in Pianura Padana (tranne dove specificato il dato si riferisce al 4 Novembre):

Ferrara: +0.0/+1.5

Bologna Centro: -0.5/+2.0

Faenza: -0.4/+1.4

Cesena: -1.2/+0.0

Piacenza: +0.0/+1.2

Parma: +0.6/+2.0

Reggio Emilia: +0.0/+0.8

 

Mantova: +0.6/+1.6

Milano Centro: +1.2/+4.2

Pavia: +0.0/+2.1

 

Torino Centro: -0.1/+2.0 (il 3 Novembre)

Cuneo: -5.7/+1.4 (il 3 Novembre)

 

Udine: +1.0/+5.0

Lignano Sabbiadoro: +1.0/+5.0

Caorle: +0.0/+5.0

Castelfranco Veneto: +0.0/+5.0

Verona: +0.0/+2.0

Questi sono solo alcuni dei valori registrati in quelle giornate, e ricordo che stiamo parlando di massime in alcune zone sotto i +2°C fatte ad inizio Novembre, si tratta di massime che risultano inferiori alla fine fino ad oltre 11-12°C in quanto ad inizio mese la media di Novembre oscilla intorno ai +13°C

 

In conclusione, nel pieno spirito dell’amarcord, riportiamo in sequenza il cartello meteorologico dell’Aeronautica Militare risalente a martedì 4 novembre 1980 ed un clip video che mostra delle bellissime immagini sulla precoce nevicata del 3 novembre che interessò il comune di Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini:


Qui lo trovate a dimensioni originali: http://www.arcibalbo-santarcangelo.it/store/meteo_AM_04-11-80.jpg

 


 

FABIO e RICCARDO