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Rubrica meteo-climatica Luglio

Introduzione

La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa la stagione corrente e quella successiva.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

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La prima parte dell’Estate

La prima metà della stagione estiva è trascorsa in una continua alternanza tra sortite calde (ma non troppo) africane e brusche rinfrescate di origine atlantica o nord-atlantica. La calura ha interessato soprattutto il Centro-Sud. Le irruzioni instabili atlantiche, invece, hanno riguardato soprattutto il Nord, ma si sono talvolta spinte fino al Sud; in qualche caso si è trattato di vere e proprie interruzioni della stagione estiva: piogge e temporali, anche abbondanti e intensi, bruschi cali termici ci hanno fatto a tratti dubitare di trovarci in piena estate.

 

I prossimi giorni

Si è appena concluso l’ennesimo ingresso instabile, per non dire perturbato, di origine atlantica, che ha interessato pressoché tutta la nostra Penisola. Il tempo però non si rimetterà al bello in quanto un nuovo peggioramento si presenterà a breve e poi probabilmente ne subentrerà un altro all’inizio della prossima settimana.

Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di domenica 27 Luglio, relativa alla pressione al suolo ed in quota:

SLP

 

Nell’immagine si nota l’assenza di una figura dominante sull’Europa e sull’Italia: l’Anticiclone delle Azzorre è molto defilato in Atlantico e si spinge fin verso l’Islanda. Ciò favorisce l’ingresso di correnti africane (quando si forma una lacuna barica nei pressi della Spagna e del Portogallo), ma alternativamente anche di ingressi perturbati atlantici o addirittura artici. In sostanza, il quadro non depone a favore di una stabilità duratura sull’Italia.

Nel lungo termine (fine mese) non si intravvede alcun sostanziale cambiamento: l’Anticiclone delle Azzorre esiterà ancora a spingersi verso l’Italia.

 

Possibile evoluzione successiva (Agosto)

GFS ed il suo ensemble (GENS) lasciano intendere che Agosto possa iniziare all’insegna del caldo al Sud e forse al Centro, ma ancora dell’instabilità al Nord. Dunque con stabilità atmosferica e più caldo, ma solo su una parte della nostra Penisola. Anche ECMWF concorda ma ridimensionando il quadro termico. Sussistono però almeno due incognite. La prima è costituita da possibili reiterate infiltrazioni instabili atlantiche, al Nord ma non solo. La seconda è illustrata nel paragrafo finale della presente Rubrica, al quale si rimanda per i dettagli.

Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la sezione Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.

 

Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente

Di seguito si riportano i valori del mese di Luglio, quelli più recenti disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori di Giugno.

  1. ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (+0,932) +0,878
  2. PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+1,80) +0,82
  3. AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (+0,021) +0,085
  4. QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (-2,81) -13,98
  5. QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+10,09) +4,96
  6. MJO (Madden-Julian Oscillation): non rilevato in estate

 

Commento indici

 1. L’ENSO dopo un anno e mezzo (autunno 2012-primavera 2014) di sostanziale neutralità, è tornato ad essere positivo. Le previsioni NOAA per i prossimi mesi confermano la persistenza del Nino, sia pure tra debole e moderato e solo nel comparto oceanico centrale (zone 3 e 3.4) Tuttavia permangono due incognite: la dispersione dei membri previsionali resta elevata e rende la previsione ancora incerta; inoltre, occorre verificare il comportamento dell’indice PDO nei prossimi mesi. Se tornerà in territorio negativo entro qualche mese, come è ragionevole attendersi, indebolirà il Nino.

Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

ST Subsurface

Nel corso della primavera, le consistenti anomalie positive presenti sotto la superficie oceanica sono gradualmente emerse, avviando l’attuale evento di Nino. Tuttavia, hanno di recente mostrato un netto indebolimento (ultima immagine). Inoltre, nelle ultime settimane, si sono sviluppate anomalie sottosuperficiali negative, pur di intensità ed estensione non rilevanti, che hanno preso il posto che fino a qualche mese fa era occupato da quelle positive. La situazione è in costante evoluzione, dunque occorrono conferme. Tuttavia, l’esame di queste anomalie suggerisce al momento un prossimo declino del Nino ed il probabile ritorno perlomeno a condizioni di sostanziale neutralità.

In tal senso, a differenza dei mesi precedenti, la rilevazione ora non conferma le previsioni NOAA citate in precedenza.

Anche le anomalie superficiali ENSO mostrano attualmente la presenza del Nino, specie nel comparto oceanico orientale. Nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’alternanza tra anomalie di segno diverso, disposte a fasce lungo i paralleli.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/

SST

L’Oceano Pacifico equatoriale è interessato da prevalenti anomalie positive, specie nel comparto orientale (Nino “east based”). A nord prevalgono le anomalie positive, specie nel comparto oceanico nord orientale (PDO positiva), sebbene un poco attenuate rispetto ai mesi precedenti. Invece a sud dell’Equatore perdurano vaste anomalie negative.

Nell’Oceano Atlantico, l’anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini, non accenna a scomparire. Per ora, per fortuna, non si è sviluppata alcuna consistente anomalia tra le coste portoghesi, spagnole e marocchine, tale da favorire una “lacuna barica” permanente in zona e ripetute forti ondate di calore verso l’Italia. Il Mediterraneo si riscalda e si raffredda, in concomitanza rispettivamente delle ondate di calore di stampo africano e delle “rotture” fresche atlantiche.

2. La PDO mostra da alcuni mesi un’escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta confermando più che mai il suo ruolo “regolatore” dell’ENSO: lo si è osservato nel caso del Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dell’autunno 2012 e lo si osserva attualmente con il Nino nascente. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

3. L’AMO è tornata di recente positiva dopo un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.

4. La QBO30 è tornata negativa a Giugno per la prima volta da Febbraio 2013. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio negativo compresa tra gli 11 ed i 19 mesi, dunque un ritorno in territorio positivo non prima della primavera 2015 e non dopo la fine del 2015.

5. La QBO50 dopo qualche mese di permanenza tra 9 e 10 a Luglio è bruscamente calata, segno che probabilmente è in fase di declino e presto tornerà in territorio negativo. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO50 assumerà nuovamente valori negativi tra l’estate e l’autunno, poiché la QBO30 è da poco tornata in territorio negativo. Quindi, la QBO50 sarà negativa durante il prossimo inverno. Pertanto, se il ciclo solare (già debole) confermerà i segni di declino verso il prossimo minimo già manifestatisi, tale accoppiata faciliterà irruzioni fredde sul nostro continente, a differenza di quanto accaduto durante lo scorso inverno.

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Considerazioni finali di natura climatica

Alcune caratteristiche meteo-climatiche di questa estate sono simili a quelle del 2012:

  • come allora, è in corso un Nino “east based”, di intensità debole-moderata;
  • come allora, è presente una persistente anomalia negativa in Atlantico, a latitudini medie;
  • come allora, Luglio è spesso caldo per ondate di stampo africano, specie al Centro-Sud, ma a tratti instabile per sortite fresche atlantiche, specie al Nord.

Naturalmente la similitudine, dunque non uguaglianza, comporta anche qualche differenza:

  • il Nino nel 2012 era lievemente più intenso di quello attuale;
  • l’anomalia in Atlantico era più estesa e più vicina alle coste occidentali europee;
  • Luglio 2012 fu interessato da ondate di caldo più intense e durature, rispetto a quelle finora osservate a Luglio 2014, con minori occasioni per “rotture” fresche atlantiche; inoltre a tratti le ondate di caldo interessarono anche il Nord, sia pure brevemente.

Nel 2012 il Nino declinò rapidamente tra Agosto e Settembre, regalandoci una seconda parte dell’estate caratterizzata da ripetute ed intense ondate di caldo africano, in prevalenza al Sud ma a tratti anche al Centro-Nord. Tale condizione si protrasse fino ad ottobre e persino per buona parte di novembre, sebbene fisiologicamente attenuata a causa della ridotta radiazione solare. Solo all’inizio del mese di dicembre si affermarono le prime isoterme negative ad 850hpa e quindi le prime ondate di freddo di stampo autunnale.

L’ipotesi che si presenta qui è che, come allora, il Nino possa declinare ad Agosto e Settembre (ad esempio a causa del possibile calo del PDO), contribuendo a riprodurre condizioni meteo analoghe a quelle del 2012: sono numerosi i precedenti di ripetute e durature ondate di calore di origine africana al termine di un evento di Nino, il più noto è quello ormai famigerato dell’estate 2003.

Naturalmente, non è detto che tali condizioni si ripetano con la medesima modalità, né che interessino direttamente l’Italia ed i Balcani, come accadde nel 2012. Potrebbero invece presentarsi più ad ovest o ad est dell’Italia: potrebbero quindi investire più direttamente Spagna e Portogallo, oppure l’Europa ed il Mediterraneo Orientale. Anche quest’ultima variante si è già verificata, ad esempio in Russia durante la caldissima estate del 2010. A tale proposito, le analisi a lungo termine (soprattutto GFS, meno ECMWF) prospettano proprio una potente avvezione calda su gran parte dell’Europa Orientale e sulla Russia Europea, dall’inizio di agosto. Che sia il prologo di una lunga ondata di caldo?

Si ritiene comunque che quanto esposto sopra sia un’eventualità da considerare piuttosto seriamente.

FabioDue

Rubrica meteo-climatica Giugno

Introduzione

La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa le prossime stagioni primaverile ed estiva.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

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Dalla Primavera all’estate – riepilogo

Dopo un inverno mite e assai piovoso (e nevoso in montagna), la primavera si è rivelata anch’essa piuttosto mite, sia pure a fasi alterne. L’estate è iniziata subito con una netta alternanza tra figure opposte: da una parte l’anticiclone africano, che ci ha già fatti più volte sudare; in contrapposizione, abbiamo assistito già a due discese di aria fresca di origine artica, che hanno favorito lo sviluppo di numerosi temporali, anche forti.

 

I prossimi giorni

E’ in corso una nuova ondata di caldo africano, che sta interessando essenzialmente il Centro-Sud e le Isole, in seguito alla presenza di una “lacuna barica” (soprattutto in quota) al largo delle coste spagnole e portoghesi. Il Nord invece si trova ai margini della calura e più esposto ad infiltrazioni instabili di origine atlantica. Queste ultime avranno presto il sopravvento e costringeranno il caldo africano al ritiro, almeno temporaneo, verso sudest.

Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di martedì 1 luglio relativa alla pressione al suolo ed in quota:

SLP

Nell’immagine si nota l’assenza di una figura dominante: l’Anticiclone delle Azzorre è molto defilato in Atlantico; ciò favorisce l’ingresso di correnti africane, ma non così intense da spingersi oltre il Mediterraneo, anche per l’assenza di una persistente “lacuna barica” spagnolo-portoghese; inoltre, è aperta la porta per infiltrazioni umide e fresche da nord. In sostanza, il quadro non depone a favore di una stabilità duratura sull’Italia.

In effetti, dopo una rapida avvezione calda africana, da lunedì il caldo verrà scacciato verso sud. Ma pare tornerà nella seconda metà della settimana, tra il 3 ed il 4 luglio, ancora una volta soprattutto al Centro ed al Sud. Potrebbe restare fino all’inizio della settimana successiva, quando potrebbe venire scacciata da un’incisiva depressione nord atlantica.

 

Possibile evoluzione successiva (Luglio)

GFS ed il suo ensemble (GENS) lasciano intendere che luglio prosegua più o meno come Giugno, ovvero con un’alternanza tra fiammate calde africane, soprattutto al Centro-Sud, scacciate poi da infiltrazioni fresche e instabili più o meno consistenti. Tale evoluzione è coerente con l’andamento degli indici AO e NAO, previsti prossimi alla neutralità ancora per qualche settimana, e con la sostanziale assenza di una “lacuna barica” permanente (almeno fino a quando le temperature superficiali in Atlantico non mostreranno anomalie negative nei pressi delle coste iberiche o marocchine). In ogni caso, al momento non si prospetta per l’Italia un’estate “classica” da un punto di vista della distribuzione della pressione, a causa della latitanza dell’Anticiclone delle Azzorre. Se confermato, si tratterebbe comunque di un andamento “dinamico” dell’estate abbastanza sorprendente e poco “estivo” anzi più primaverile, a parte il quadro termico pienamente estivo.

Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la sezione Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.

 

Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente

Di seguito si riportano i valori del mese di Maggio, quelli più recenti disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori di Aprile.

  1. ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (+0,152) +0,932
  2. PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+1,13) +1,80
  3. AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (-0,071) +0,021
  4. QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+7,1) -2,81
  5. QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+9,7) +10,09
  6. MJO (Madden-Julian Oscillation): non rilevato in estate

 

Commento indici

1. l’ENSO dopo un anno e mezzo (autunno 2012-primavera 2014) di sostanziale neutralità, è tornato ad essere positivo. Le previsioni NOAA per i prossimi mesi confermano e anzi rafforzano tale scenario, prospettando un Nino di intensità moderata durante il prossimo autunno e inverno. Tuttavia permangono due incognite: la dispersione dei membri previsionali resta elevata e rende la previsione ancora incerta; inoltre, occorre verificare il comportamento dell’indice PDO nei prossimi mesi. Se tornerà in territorio negativo entro l’estate, come è ragionevole attendersi, indebolirà il Nino. Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

ST Subsurface

Dopo una costante alternanza di anomalie positive e negative, per quasi un anno e mezzo, le anomalie positive hanno decisamente preso il sopravvento, emergendo almeno in parte in tutto il comparto oceanico centro-orientale.

In sostanza, la rilevazione conferma le previsioni NOAA circa la progressione dell’episodio di Nino ormai avviato.

Si nota tuttavia che sotto le rilevanti anomalie positive, ormai in prossimità della superficie, una vasta zona di neutralità e deboli anomalie negative, forse il segnale di una futura evoluzione di segno diverso.

Anche le anomalie superficiali ENSO hanno mostrato a lungo un’alternanza di deboli anomalie di segno opposto, ma ormai il quadro è cambiato. Anche nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’analoga alternanza, sebbene disposta a fasce lungo i paralleli.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/

SST

L’Oceano Pacifico equatoriale è ormai interamente dominato da anomalie positive in rafforzamento, almeno temporaneo. A nord prevalgono le anomalie positive, almeno per il momento, mentre a sud perdurano vaste anomalie negative. La persistente anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini, non accenna a scomparire. Per ora, per fortuna, non si è sviluppata alcuna consistente anomalia tra le coste portoghesi, spagnole e marocchine, tale da favorire una “lacuna barica” permanente in zona e ripetute forti ondate di calore verso l’Italia. Il Mediterraneo si sta decisamente scaldando, specie nel comparto occidentale.

2. La PDO mostra da alcuni mesi un’escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta confermando più che mai il suo ruolo “regolatore” dell’ENSO: lo si è osservato nel caso del Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dell’autunno 2012 e lo si osserva attualmente con il Nino nascente. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

3. L’AMO è tornata positiva dopo un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.

4. La QBO30 è tornata negativa per la prima volta da Febbraio 2013. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio negativo compresa tra gli 11 ed i 19 mesi, dunque un ritorno in territorio  positivo non prima della primavera 2015 e non dopo l’autunno 2015.

5. La QBO50 da qualche mese mostra una permanenza tra 9 e 10, segno che probabilmente è prossima al proprio massimo. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO50 assumerà nuovamente valori negativi nel giro di qualche mese, tra l’estate e l’autunno, poiché la QBO30 è appena tornata in territorio negativo. A tale proposito, se così sarà, in previsione di una probabile accentuata debolezza del ciclo solare, il prossimo inverno europeo faciliterà irruzioni fredde sul nostro continente, a differenza di quello da poco trascorso.

aaaaaaaaaaaaaaa

Considerazioni finali di natura climatica

La prolungata fase neutra dell’ENSO, sebbene ormai conclusa, ha ben pochi precedenti negli ultimi 60 anni.

Volendo anticipare le prospettive per la prossima stagione estiva, pur sapendo che l’ENSO è solo uno dei fattori in gioco, si possono citare analogie con il 2005, anche se nella primavera vi fu un brevissimo episodio di Nino debole, incastonato in un lungo periodo di sostanziale neutralità:

  • la primavera iniziò piuttosto fredda, con ripetute irruzioni di aria gelida continentale nella prima metà di marzo; proseguì molto più mite nella seconda metà del mese; ad aprile non vi furono particolari contrasti e il mese fu lievemente fresco; maggio fu invece più estivo al Sud, più fresco al Nord ma con diversi contrasti caldo-fresco;
  • la stagione estiva fu abbastanza calda ma senza troppi eccessi di natura africana.

Volendo andare ancora più a ritroso nel tempo, si può citare l’ormai lontano 1986, più simile alla stagione attuale in termini teleconnettivi (lunga ed ininterrotta neutralità ENSO, QBO positiva in inverno):

  • la primavera iniziò senza particolari contrasti, con un marzo normale, un po’ più mite nella prima metà, più fresco nella seconda; aprile fu piuttosto fresco al Nord, ben più mite, a tratti estivo, al Sud; maggio fu termicamente nella norma nella prima metà, più estivo, specie al Sud, nella seconda metà;
  • l’estate fu piuttosto calda al Sud ma sempre meno risalendo la nostra Penisola, fino ad un’estate normale al Nord.

L’andamento del mese di Marzo, di Aprile, di Maggio e di Giugno e le previsioni per i prossimi giorni, pur tenendo conto di un complessivo sopramedia, suggeriscono al momento un comportamento più simile a quello del 1986.

 

FabioDue

Rubrica Meteo-climatica Maggio

Introduzione

La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa le prossime stagioni primaverile ed estiva.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3

 

La Primavera 2014 – riepilogo

Dopo un inverno mite e assai piovoso (e nevoso in montagna), la primavera si è finora rivelata anch’essa piuttosto mite, sia pure a fasi alterne: la prima metà di marzo è stata davvero calda in rapporto al periodo; la seconda invece è stata più fresca e perturbata, specie al Nord. Aprile ha proposto un’alternanza di periodo anticiclonici asciutti e relativamente caldi a periodi piovosi e più freschi, specie al Nord, ma comunque in un quadro complessivamente sopramedia. Maggio non si sta per ora discostando molto da Aprile.

 

Verso l’estate 2014

I prossimi giorni

Si è da poco conclusa una fase fresca e instabile, specie al Centro-Sud, che ha visto piogge e persino neve in montagna a quote medie, non rara ma nemmeno consueta. Ora è ormai avviata la prima ondata di caldo africano della stagione: un affondo perturbato nord atlantico ha “scavato” già una depressione appena al largo delle coste del Portogallo e della Spagna settentrionale. La risposta sul bordo orientale di tale “lacuna barica” è inevitabilmente la risalita di correnti molto calde africane verso il Mediterraneo centro-occidentale e l’Italia.

Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di venerdì 24 Maggio, relativa alla pressione al suolo ed in quota:

SLP

Nell’immagine si nota bene a destra l’affondo depressionario che dalle Isole Britanniche si protende verso le coste settentrionali spagnole. L’Anticiclone delle Azzorre è defilato in oceano, molto a destra. Ad est è presente un anticiclone continentale, foriero di bel tempo e temperature elevate per la stagione.

L’aria calda raggiungerà le regioni centrali, ma le isoterme più elevate (fino a +20 ad 850hpa) si avranno localmente su Sardegna e Sicilia. Su queste due isole e in diverse località del Sud (e forse fino al Centro), specie nelle zone interne, si raggiungeranno e forse si supereranno i primi 30 gradi della stagione. Il Nord, specie il Nordovest, sarà ai margini della calura, anche se le temperature al suolo saliranno comunque un po’.

Verso il lungo termine (da 6-7 giorni in poi),  l’avvezione calda africana si sposterà sui Balcani e poi sul Mediterraneo orientale, abbandonando gradualmente la nostra Penisola. La “lacuna barica” ispano-portoghese svanirà gradualmente. Tuttavia, sembra che l’Anticiclone delle Azzorre fatichi a prendere possesso del vicino Atlantico e del Mediterraneo occidentale. Ciò lascia spazio alla possibilità che, nella prima metà di Giugno la “lacuna barica” si ripresenti e con essa nuove avvezioni calde.

aaaaaaaaaa

Possibile evoluzione successiva (Inizio Giugno)

GFS ed in parte anche il suo ensemble (GENS), nonchè ECMWF, prospettano un possibile ritorno della “lacuna barica” di cui si è detto in precedenza, fin dai primi giorni di Giugno. Questa favorirebbe una nuova invasione di aria calda sul Mediterraneo. Ma è davvero presto per le certezze. Tale evoluzione è coerente con l’andamento degli indici AO e NAO, previsti costantemente attorno alla neutralità o appena sotto, a testimonianza della debolezza dell’Anticiclone delle Azzorre sul vicino Atlantico, rispetto alle alte pressioni a latitudini più elevate.

Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la pagina Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.

 

Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente

Di seguito si riportano i valori del mese di Aprile, quelli più recenti disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori di Marzo.

  1. ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (-0,017) +0,152
  2. PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+0,97) +1,13
  3. AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (-0,058) -0,071
  4. QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+11,7) +7,1
  5. QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+9,2) +9,7
  6. MJO (Madden-Julian Oscillation): risulta molto debole in zona 2.

 

Commento indici

1. l’ENSO dopo un anno e mezzo (autunno 2012-primavera 2014) di sostanziale neutralità, è tornato ad essere positivo. Le previsioni NOAA per i prossimi mesi confermano e anzi rafforzano tale scenario. Tuttavia permangono due incognite: la dispersione dei membri previsionali resta elevata e rende la previsione ancora incerta; inoltre, occorre verificare il comportamento dell’indice PDO nei prossimi mesi. Se tornerà in territorio negativo entro l’estate, come è ragionevole attendersi, indebolirà il Nino. Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

ST Subsurface

Dopo una costante alternanza di anomalie positive e negative, per quasi un anno e mezzo, le anomalie positive hanno decisamente preso il sopravvento.

In sostanza, la rilevazione conferma le previsioni NOAA circa la progressione dell’episodio di Nino ormai avviato.

Anche le anomalie superficiali ENSO hanno mostrato a lungo un’alternanza di deboli anomalie di segno opposto, ma ormai il quadro è cambiato. Anche nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’analoga alternanza, sebbene disposta a fasce lungo i paralleli.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/

L’Oceano Pacifico equatoriale è ormai interamente dominato da deboli anomalie positive. A nord prevalgono le anomalie positive, mentre a sud quelle negative. La persistente anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini, si è un po’ attenuata rispetto ai mesi precedenti. Il Mediterraneo si sta decisamente scaldando, specie nel comparto orientale.SST

2. La PDO mostra da alcuni mesi un’escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta confermando più che mai il suo ruolo “regolatore” dell’ENSO; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno e lo si osserva attualmente con il Nino nascente. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

3. L’AMO mostra un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.

4. La QBO30 negli ultimi mesi ha mostrato qualche saliscendi; ora sta diminuendo, segno che è già giunta ai valori massimi e che ormai sta scendendo verso la neutralità. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo entro Luglio 2014. Pertanto si ritiene che la fase di diminuzione sia ormai avviata.

5. La QBO50 da qualche mese mostra una permanenza tra 9 e 10, segno che probabilmente è prossima al proprio massimo. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO assumerà nuovamente valori negativi non prima dell’estate 2014 e non più tardi dell’inverno 2014-2015, comunque qualche mese dopo la QBO30.

aaaaaaaaaaaaaaa

Considerazioni finali di natura climatica

La prolungata fase neutra dell’ENSO, sebbene ormai conclusa, ha ben pochi precedenti negli ultimi 60 anni.

Volendo anticipare le prospettive per la prossima stagione estiva, pur sapendo che l’ENSO è solo uno dei fattori in gioco, si possono citare analogie con il 2005, anche se nella primavera vi fu un brevissimo episodio di Nino debole, incastonato in un lungo periodo di sostanziale neutralità:

  • la primavera iniziò piuttosto fredda, con ripetute irruzioni di aria gelida continentale nella prima metà di marzo; proseguì molto più mite nella seconda metà del mese; ad aprile non vi furono particolari contrasti e il mese fu lievemente fresco; maggio fu invece più estivo al Sud, più fresco al Nord ma con diversi contrasti caldo-fresco;
  • la stagione estiva fu abbastanza calda ma senza troppi eccessi di natura africana.

Volendo andare ancora più a ritroso nel tempo, si può citare l’ormai lontano 1986, più simile alla stagione attuale in termini teleconnettivi (lunga ed ininterrotta neutralità ENSO, QBO positiva in inverno):

  • la primavera iniziò senza particolari contrasti, con un marzo normale, un po’ più mite nella prima metà, più fresco nella seconda; aprile fu piuttosto fresco al Nord, ben più mite, a tratti estivo, al Sud; maggio fu termicamente nella norma nella prima metà, più estivo, specie al Sud, nella seconda metà;
  • l’estate fu piuttosto calda al Sud ma sempre meno risalendo la nostra Penisola, fino ad un’estate normale al Nord.

L’andamento del mese di Marzo, di Aprile, di Maggio (almeno finora) e le previsioni per i prossimi giorni, pur tenendo conto del perdurante sopramedia, suggeriscono al momento un comportamento più simile a quello del 1986.

FabioDue

Rubrica Meteo-climatica Aprile

Introduzione

La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa le prossime stagioni primaverile ed estiva.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

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La Primavera 2014 – riepilogo

Dopo un inverno mite e assai piovoso (e nevoso in montagna), la primavera si è finora rivelata anch’essa piuttosto mite, sia pure a fasi alterne: la prima metà di marzo è stata davvero calda in rapporto al periodo; la seconda invece è stata più fresca e perturbata, specie al Nord. Aprile sta finora proponendo un’alternanza di periodo anticiclonici asciutti e relativamente caldi a periodi piovosi e più freschi, specie al Nord, ma comunque in un quadro complessivamente sopramedia.

aaaaaaaaaa

La primavera 2014 – La seconda parte della stagione

I prossimi giorni

Dopo alcuni giorni di stabilità, il tempo si è nuovamente guastato, specie al Nord: piogge, neve in montagna ed un consistente calo termico hanno temporaneamente interrotto il sopramedia che dura ormai da mesi. Le previsioni dei prossimi giorni promettono un prolungamento di condizioni di instabilità, sia pure a fasi alterne, almeno fino a fine mese e forse oltre.

Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di giovedì 24 Aprile, relativa alla pressione al suolo ed in quota:

SLP

Nell’immagine si nota bene l’Alta Pressione posta sulla Scandinavia, in una posizione che non depone a favore di tempo stabile sull’Italia. L’Alta Pressione delle Azzorre è prevista confinata sul vicino Atlantico, presso le coste occidentali europee. Sulla Russia invece è prevista una consueta discesa fredda artica primaverile.

Nel lungo termine (6-7 giorni ed oltre), sembra confermarsi l’alternanza tra temporanei miglioramenti e nuove “ricadute” perturbate atlantiche, comunque in un contesto termico mite.

Il Vortice Polare Stratosferico (la controparte alle quote più alte delle depressioni atlantiche in bassa atmosfera), ancora nei prossimi 7 giorni, continua a resistere dai 10Hpa in giù, pur sottoposto a reiterati attacchi anticiclonici. Invece, alle quote superiori (da 1 a 5Hpa, è già stato soppiantato da un’alta pressione). Una sua pur debole ansa coinvolgerà anche l’Italia, che quindi difficilmente vedrà tempo bello e stabile, anche nel lungo termine.

 

Possibile evoluzione successiva (Fine Aprile-inizio Maggio)

GFS ed il suo ensemble (GENS) prospettano un possibile prolungamento delle condizioni di instabilità anche nei primi giorni di Maggio. Ance ECMWF vede un’evoluzione del tutto simile. Successivamente potrebbe affermarsi un campo anticiclonico, con i primi caldi simil-estivi, specie al Sud. Sarebbe un’evoluzione pienamente fisiologica per la stagione. Ma è davvero presto per le certezze.

Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la pagina Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.

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Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente

Di seguito si riportano i valori del mese di Marzo, quelli più recenti disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori di Febbraio.

  1. ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (-0,269) -0,017
  2. PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+0,38) +0,97
  3. AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (-0,020) -0,058
  4. QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+12,7) +11,7
  5. QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+10) +9,2
  6. MJO (Madden-Julian Oscillation): risulta debole in zona 6, pertanto di difficile interpretazione.

 

Commento indici

1. l’ENSO ormai da un anno e mezzo (autunno 2012) si mostra sostanzialmente neutro. Da allora si sono alternati episodi di debole Nina e debole Nino, ma solo in alcuni comparti del Pacifico equatoriale, a periodi di quasi perfetta neutralità (assenza di anomalie di temperatura). Già ora è in corso un progressivo passaggio a condizioni di Nino debole, specie nel comparto oceanico centrale (zona 3.4). Le previsioni NOAA per i prossimi mesi confermano e anzi rafforzano tale scenario. Tuttavia permangono due incognite: dispersione dei membri previsionali resta elevata e rende la previsione ancora incerta; inoltre, occorre verificare il comportamento dell’indice PDO nei prossimi mesi. Se tornerà in territorio negativo, come ci si attende, ostacolerà la progressione dell’evento di Nino. Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

ST Subsurface

Dopo una costante alternanza di anomalie positive e negative, per quasi un anno e mezzo, le anomalie positive stanno decisamente prendendo il sopravvento.

In sostanza, la rilevazione conferma le previsioni NOAA circa la progressione dell’episodio di Nino ormai agli esordi.

Anche le anomalie superficiali ENSO mostrano da lungo tempo un’alternanza di deboli anomalie di segno opposto, ma ormai il quadro sta cambiando, come si è accennato, . Anche nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’analoga alternanza, sebbene disposta a fasce lungo i paralleli.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/

 

SST

 

L’Oceano Pacifico equatoriale è diviso tra moderate anomalie negative (a sud) e deboli anomalie positive (a nord). La persistente anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini, si è un po’ attenuata rispetto ai mesi precedenti. Il Mediterraneo comincia a scaldarsi, anche in conseguenza delle persistenti anomalie positive verificatesi a marzo e ad aprile.

2. La PDO mostra da alcuni mesi un’escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore”; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno e si ritiene sia tuttora responsabile della perdurante neutralità. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

3. L’AMO mostra un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.

4. La QBO30 negli ultimi mesi ha mostrato qualche saliscendi; ora accenna a diminuire, segno probabilmente che è già giunta ai valori massimi e che a breve è destinata a scendere rapidamente verso la neutralità. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo entro Luglio 2014. Pertanto si ritiene che la fase di diminuzione sia ormai avviata.

5. La QBO50 da qualche mese mostra una permanenza tra 9 e 10, segno che probabilmente è prossima al proprio massimo. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO assumerà nuovamente valori negativi non prima dell’estate 2014 e non più tardi dell’inverno 2014-2015, comunque qualche mese dopo la QBO30.

 

 

Considerazioni finali di natura climatica

La prolungata fase neutra dell’ENSO, sebbene ormai conclusa, ha ben pochi precedenti negli ultimi 60 anni.

Volendo anticipare le prospettive per la stagione primaverile in corso e la prossima stagione estiva, pur sapendo che l’ENSO è solo uno dei fattori in gioco, si possono citare analogie con il 2005, anche se nella primavera vi fu un brevissimo episodio di Nino debole, incastonato in un lungo periodo di sostanziale neutralità:

  • la primavera iniziò piuttosto fredda, con ripetute irruzioni di aria gelida continentale nella prima metà di marzo; proseguì molto più mite nella seconda metà del mese; ad aprile non vi furono particolari contrasti e il mese fu lievemente fresco; maggio fu invece più estivo al Sud, più fresco al Nord ma con diversi contrasti caldo-fresco;
  • la stagione estiva fu abbastanza calda ma senza troppi eccessi di natura africana.

Volendo andare ancora più a ritroso nel tempo, si può citare l’ormai lontano 1986, più simile alla stagione attuale in termini teleconnettivi (lunga ed ininterrotta neutralità ENSO, QBO positiva in inverno):

  • la primavera iniziò senza particolari contrasti, con un marzo normale, un po’ più mite nella prima metà, più fresco nella seconda; aprile fu piuttosto fresco al Nord, ben più mite, a tratti estivo, al Sud; maggio fu termicamente nella norma nella prima metà, più estivo, specie al Sud, nella seconda metà;
  • l’estate fu piuttosto calda al Sud ma sempre meno risalendo la nostra Penisola, fino ad un’estate normale al Nord.

L’andamento del mese di Marzo, quello di Aprile (almeno finora) e le previsioni per i prossimi giorni, pur tenendo conto del perdurante sopramedia, suggeriscono al momento un comportamento più simile a quello del 1986.

FabioDue

Rubrica Meteo-climatica Marzo

Introduzione

La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa le prossime stagioni primaverile ed estiva.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

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L’inverno 2013-2014 – riepilogo

L’inverno 2013-2014 è risultato tra i più miti da quando esistono le rilevazioni di temperatura, in Italia ed in Europa. Nel nostro Paese è risultato anche estremamente piovoso, specie al Nord: se si considera che gennaio è normalmente il mese più asciutto dell’anno dopo luglio, le continue precipitazioni hanno rappresentato davvero un’anomalia. I ripetuti passaggi di perturbazioni atlantiche hanno apportato notevolissime quantità di neve sulle Alpi, spesso seconde solo al 1951. Ciò garantirà una scorta preziosa per le nostre sorgenti ed anche per i nostri ghiacciai, tanto da far sperare in un loro recupero se la prossima stagione estiva sarà clemente: la grande quantità di neve contribuirà infatti a proteggere il ghiaccio a lungo dai raggi solari e, se le abbondanti nevicate proseguiranno nei prossimi anni, incrementerà la massa ghiacciata.

 

La primavera 2014 – La prima parte della stagione

I prossimi giorni

Nelle prime due decadi del mese un’alta pressione si è progressivamente affermata sul Mediterraneo centro-occidentale e sull’Italia, portando tempo stabile e mite, specie durante le ore centrali del giorno. Nello scorso weekend, invece, le condizioni meteo sono decisamente peggiorate a cominciare dal Nord, a causa dell’arrivo di una perturbazione nord atlantica. Le previsioni dei prossimi giorni promettono un prolungamento di condizioni di instabilità, che gradualmente si attenueranno all’approssimarsi del prossimo fine settimana.

Non dimentichiamo che le stagioni intermedie, primavera ed autunno, per loro natura sono caratterizzate da una minore attendibilità delle previsioni: l’elevata variabilità stagionale, i veri e propri “capricci” del tempo sono inseguiti con maggiore fatica dai modelli meteorologici. Pertanto, le previsioni a medio e lungo termine possono più facilmente essere soggette a correzioni sostanziali e talvolta a complete smentite da un giorno all’altro.

Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di giovedì 27 Marzo, relativa alla pressione al suolo ed in quota:

SLP

 

Nell’immagine si nota bene la “ferita” depressionaria sull’Italia e sull’Europa Occidentale, che ancora condiziona il tempo. L’Alta pressione delle Azzorre (a sinistra) è confinata in aperto oceano, mentre l’Europa nord orientale è dominata da un altro anticiclone. Le perturbazioni atlantiche non sembrano avere spazio in questo contesto, peraltro piuttosto dinamico e quindi destinato a modificarsi presto.

Il grande freddo è tuttora confinato molto a nord e ad est, addirittura al di fuori dell’Europa. Questa è stata ed è la costante di questo semestre 2013-2014.

Nel lungo termine (6-7 giorni ed oltre), sembra confermarsi la presenza di un’alta pressione tra Scandinavia e nord Atlantico. L’anticiclone potrebbe favorire discese fredde, dirette essenzialmente sull’Europa orientale e sulla Russia. Al momento sembra escluso un interessamento dell’Italia. Su tale evoluzione GFS ed ECMWF mostrano una convergenza di fondo. L’Italia, invece, potrebbe restare in una sorta di “limbo”, dunque né in un campo depressionario né protetta decisamente dall’alta pressione.

Il Vortice Polare Stratosferico (la controparte alle quote più alte delle depressioni atlantiche in bassa atmosfera), almeno nei prossimi 7 giorni, non sembra destinato ad indebolirsi più di tanto, sebbene visibilmente sottoposto a pressioni. L’orientamento del Vortice Polare, sbilanciato verso l’Europa nord orientale, depone a favore di discese fredde di rilievo in quell’area che però, come si diceva, non sembrano interessare il Mediterraneo e l’Italia.

Possibile evoluzione successiva (Fine Marzo-inizio Aprile)

GFS ed il suo ensemble (GENS) prospetta un prolungamento delle condizioni di “limbo” citate in precedenza, con l’Italia non chiaramente investita da aree depressionarie, né protetta decisamente da anticicloni. ECMWF vede condizioni analoghe, ma con un’ipotesi di ingerenza fredda nord orientale, almeno sull’Europa settentrionale e orientale.

Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la pagina Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.

 

Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente

Di seguito si riportano i valori del mese di Febbraio, quelli più recenti disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori di Gennaio.

  1. ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (-0,345) -0,269
  2. PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+0,30) +0,38
  3. AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (-0,039) N.D.
  4. QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+13,1) +12,7
  5. QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+9,7) +10
  6. MJO (Madden-Julian Oscillation): risulta relativamente debole in zona 1.

 

Commento indici

1. l’ENSO ormai da quasi un anno e mezzo (autunno 2012) si mostra sostanzialmente neutro. Da allora si sono alternati episodi di debole Nina e debole Nino, ma solo in alcuni comparti del Pacifico equatoriale, a periodi di quasi perfetta neutralità (assenza di anomalie di temperatura). Le previsioni NOAA per i prossimi mesi prospettano un progressivo passaggio a condizioni di Nino debole entro l’inizio dell’estate. Tuttavia, l’attuale dispersione dei membri previsionali consiglia una certa prudenza. Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

ST Subsurface

 

Ormai da quasi un anno e mezzo le anomalie positive e negative si rafforzano e si indeboliscono alternativamente. Attualmente prevale l’anomalia positiva (a sinistra) che appare in espansione ed in rafforzamento, a scapito dell’anomalia negativa (a destra).

In sostanza, la rilevazione suggerisce che il perdurante equilibrio tra anomalie positive e negative sta ormai terminando a favore di un episodio di Nino, come suggerito dalle previsioni NOAA.

Anche le anomalie superficiali ENSO mostrano da lungo tempo un’alternanza di deboli anomalie di segno opposto. Anche nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’analoga alternanza, sebbene disposta a fasce lungo i paralleli.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/

SST

 

L’Oceano Pacifico equatoriale è diviso tra moderate anomalie negative (a sud) e deboli anomalie positive (a nord e ad ovest). Colpisce la presenza di una persistente anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini. E’ presente dalla fine di Dicembre ed è stata probabilmente conseguenza del continuo transito di depressioni atlantiche, che hanno raffreddato le acque superficiali Il Mediterraneo al momento appare sede di lievi anomalie positive ad est e di una sostanziale neutralità ad ovest.

2. La PDO mostra una nuova escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore”; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno e si ritiene sia tuttora responsabile della perdurante neutralità. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

3. L’AMO mostra un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.

4. La QBO30 negli ultimi mesi ha mostrato qualche saliscendi, segno probabilmente che è già giunta ai valori massimi e che a breve comincerà a diminuire. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo entro e Luglio 2014. Pertanto si ritiene che la fase di diminuzione sia ormai imminente.

5. La QBO50 da qualche mese mostra una stasi tra 9,7 e 10. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO assumerà nuovamente valori negativi non prima dell’estate 2014 e non più tardi dell’inverno 2014-2015, comunque qualche mese dopo la QBO30.

aaaaaaaaaaaaaaa

 

Considerazioni finali di natura climatica

La prolungata fase neutra dell’ENSO ha ben pochi precedenti negli ultimi 60 anni.

Volendo anticipare le prospettive per le prossime stagioni primaverile ed estiva, pur sapendo che l’ENSO è solo uno dei fattori in gioco, si possono citare analogie con il 2005, anche se nella primavera vi fu un brevissimo episodio di Nino debole, incastonato in un lungo periodo di sostanziale neutralità:

  • la primavera iniziò piuttosto fredda, con ripetute irruzioni di aria gelida continentale nella prima metà di marzo; proseguì molto più mite nella seconda metà del mese; ad aprile non vi furono particolari contrasti e il mese fu lievemente fresco; maggio fu invece più estivo al Sud, più fresco al Nord ma con diversi contrasti caldo-fresco;
  • la stagione estiva fu abbastanza calda ma senza troppi eccessi di natura africana.

Volendo andare più indietro, si può citare l’ormai lontano 1986, più simile alla stagione attuale in termini teleconnettivi (lunga ed ininterrotta neutralità ENSO, QBO positiva in inverno):

  • la primavera iniziò senza particolari contrasti, con un marzo normale, un po’ più mite nella prima metà, più fresco nella seconda; aprile fu piuttosto fresco al Nord, ben più mite, a tratti estivo, al Sud; maggio fu termicamente nella norma nella prima metà, più estivo, specie al Sud, nella seconda metà;
  • l’estate fu piuttosto calda al Sud ma sempre meno risalendo la nostra Penisola, fino ad un’estate normale al Nord.

L’andamento del mese di Marzo, almeno finora, e le previsioni per i prossimi giorni suggeriscono al momento un comportamento più simile a quello del 1986.

FabioDue