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Il grande minimo solare potrebbe scatenare una fortissima tempesta solare?

  • Le tempeste solari – durante le quali il Sole emette materia dalla sua corona, generando il cosidetto ‘vento solare’, le cui particelle ad alta energia vanno ad impattare il campo magnetico terrestre – possono turbare l’equilibrio del campo magnetico terrestre.
  • Una tempesta solare abbastanza potente potrebbe portare i satelliti fuori dall’orbita e paralizzare la rete elettrica.
  • Il sole è stato estremamente tranquillo negli ultimi tempi e stiamo entrando in un grande minimo. Ma questo non è per forza un buon segno.

Standocene sulla Terra a 149,6 milioni di km di distanza, potremmo non notare come si comporta il Sole. Ma c’è sempre una possibilità che possa mandarci un cattivo tempo spaziale.

Gigantesche eruzioni sulla superficie solare possono emettere nello spazio grandi quantità di particelle magneticamente cariche. Se queste particelle entrassero in contatto con il campo magnetico terrestre, provocherebbero alcuni effetti dannosi.

Se una tempesta solare penetra nell’atmosfera terrestre, può inviare particelle solari sul pianeta e indebolire lo scudo protettivo del nostro campo magnetico. Le tempeste solari più forti possono innescare effetti a catena nei nostri sistemi elettrici e di riscaldamento, arrivando addirittura a distruggere l’infrastruttura elettrica, fatto che può mandare in tilt le comunicazioni elettroniche, cosa già é  successo più volte in passato.

Le più pericolose tempeste solari sono provocate da espulsioni di massa coronale, in pratica grandi palle di fuoco che schizzano fuori all’improvviso dal Sole. Gli scienziati non sono ancora sicuri su quale sia la causa di queste esplosioni, ma sanno che queste sono collegate al campo magnetico solare. I ricercatori possono osservare le esplosioni circa quindici minuti dopo che queste enormi palle di fuoco si staccano dal sole, il tempo in cui il segnale raggiunge la Terra dal sole.

“Il problema è che non possiamo controllare questa grande palla  al centro del sistema solare”, ha detto a Business Insider l’astrofisico Scott McIntosh che dirige l’High Altitude Observatory presso il National Center for Atmospheric Research, aggiungendo che lo strato superiore dell’atmosfera terrestre è “terribilmente” influenzato dalle emissioni magnetiche solari, che possono sconvolgere il nostro delicato equilibrio moderno basato sulla tecnologia e i fili metallici.

“È una cosa reale, anche se non la sperimentate ogni giorno”, ha detto. “Ma la vostra banca forse sì, quasi certamente lo fa la vostra società di fornitura elettrica e sicuramente il vostro operatore telefonico”.

Le tempeste solari possono provocare danni ingenti

Di solito, gli esperti spaziali possono garantire tra le 17 e le 36 ore di preavviso quando una nube formata da queste pericolose particelle si dirige verso la Terra. Realizzano quindi dei modelli per capire dove potrebbero verificarsi ripercussioni e dei disturbi magnetici. È un lasso di tempo importante dato che l’elettromagnetismo fa funzionare molta delle nostre tecnologie. Quando l’equilibrio magnetico della Terra viene spostato, i fili e i cavi metallici non funzionano normalmente e i satelliti possono addirittura uscire dalla loro orbita geostazionaria.

McIntosh ha detto che il governo Usa è così preoccupato da queste minacce da portare avanti un progetto per costruire più supertrasformatori che siano in grado di resistere alle tempeste geomagnetiche.

“Tutta la vostra infrastruttura è a rischio”, ha detto. Cosa particolarmente vera a elevate latitudini e nei luoghi in cui le rocce sono vecchie e aride, come gli Stati Uniti nordorientali. In quei luoghi, la corrente non può muoversi molto bene nel terreno, quindi ci sono più probabilità di malfunzionamenti della rete elettrica.

McIntosh rabbrividisce al solo pensiero di quello che potrebbe provocare un enorme tempesta solare: “Riuscite a immaginarvi Washington o New York senza corrente per sei o otto mesi all’anno a causa di un evento solare che non era stato correttamente previsto?”.

Gli analisti spaziali che controllano l’attività solare da un osservatorio situato nelle Hawaii fanno del loro meglio per evitare questo scenario fatale. Avvisano i fornitori di energia elettrica che si trovano nelle zone vulnerabili ogni volta che ritengono che l’indice Kp (che misura l’attività geomagnetica) possa superare la soglia cruciale. Di solito raccomandano di abbassare il voltaggio lungo le linee elettriche per qualche giorno al fine di evitare che saltino i trasformatori.

Di solito gli analisti federali dicono che, in media, avvisano le società elettriche dei pericolosi effetti collaterali in arrivo una volta al mese. Di solito, tutto avviene all’insaputa della popolazione.

Anche l’aurora boreale può essere il segno che una tempesta solare sta giocando con il campo magnetico terrestre. Generalmente, questo spettacolo è riservato a chi risiede presso i poli. Ma quando questo spettacolo di luci inizia a scivolare e diffondersi anche verso latitudini più temperate, allora ci segnala l’esistenza di perturbazioni nella magnetosfera.

Le grandi tempeste solari ci hanno già colpito

Forse il più famigerato colpo sparato dal sole verso la Terra è stata l’eruzione di Carrington del 1859. Il bagliore propagò luce “boreale” verso sud, fino alle Hawaii.

Fece saltare le linee telegrafiche in tutto il mondo“, ha detto McIntosh.

NASA/SDO/GSFC]

Gli scienziati hanno stimato che una grande eruzione solare comparabile a quello del 1859 paralizzerebbe la nostra moderna rete elettrica; e potrebbero volerci 2.000 miliardi di dollari solo il primo anno per ricostruire i grandi sistemi energetici.

Nel 2012, la Terra è stata sfiorata da una tempesta solare grande quanto l’evento di Carrington.

“Se l’eruzione fosse avvenuta soltanto una settimana prima, la Terra sarebbe stata nella linea di fuoco”, ha detto l’astrofisico Daniel Baker dopo aver pubblicato, nel 2013, uno studio sulla tempesta.

Ma altre eruzioni solari hanno influenzato più recentemente la Terra. Nel 1989, 6 milioni di persone in Quebec sono rimaste senza corrente per nove ore a causa di un’eruzione solare. Nell’ottobre e novembre 2003 ci sono state anche le tempeste solari di Halloween, quando sono avvenute contemporaneamente 17 eruzioni sul Sole. La Nasa ha detto che gli aerei subirono variazioni di rotta, le strumentazioni dei veicoli spaziali furono disattivate e in Svezia la corrente saltò per circa un’ora. Quell’anno, l’aurora boreale fu vista anche in Texas e Florida.

E solo l’anno scorso, quando i tre uragani Irma, Harvey e Maria si stavano abbattendo sui Caraibi e sul Golfo del Messico, la Terra è stata colpita dalla più grande eruzione solare mai osservata nell’ultimo decennio. Mentre le nubi degli uragani complicavano la trasmissione delle onde radio, il sole raddoppiava l’effetto rendendo momentaneamente inefficaci i radioamatori (fondamentali per i soccorsi).

Sta arrivando la grande tempesta?

Mentre la maggior parte dell’attività solare resta ancora misteriosa, sappiamo che quella grande palla che inflenza il clima in tutto il sistema solare, opera seguendo un ciclo di +/- undici anni di alta e bassa attività. Recentemente, il sole è diventato molto più tranquillo. Al momento, siamo al piú forte minimo solare registrato in 100 anni. McIntosh prevede che il prossimo ciclo 25 sarà più debole di aleno il 25% rispetto a questo. Ma un sole quieto non è un sole calmo.

Xinhua

“Le maggiori tempeste geomagnetiche arrivano quando il Sole è molto debole”, ha detto.

Una grande tempesta solare potrebbe gettare nel caos la vita moderna, dato che senza corrente, le acque di scarico possono risalire nelle città. E cosa succederebbe se il Gps, che dipende dai satelliti, sta comandando su strada una macchina a guida autonoma durante una grande tempesta solare?

“Odio essere come il ragazzo che gridava ‘al lupo’”, ha detto McIntosh, “ma se succedesse qualcosa di tremendo, potremmo affrontarlo?”.

Nel 2014, il fisico Pete Riley stimò che le probabilità che si verifichi una grande tempesta delle dimensioni di quella capitata a Carrington che colpisca la Terra nel prossimo decennio sono di circa il 12%. Più di una possibilità su dieci.

McIntosh ha detto che esiste solo un modo per resistere a una tempesta solare di quelle dimensioni: “Correre al riparo per via elettronica, spegnere tutto e provare ad aspettare che passi. E sperare che una volta finita, sia ancora tutto a posto”.

SAND-RIO

 

Gli antichi “presagi” babilonesi rivelano i tempi di una straordinaria tempesta solare menzionata nella Bibbia

Gli antichi "presagi" babilonesi rivelano i tempi di una straordinaria tempesta solare menzionata nella Bibbia

Finché gli umani hanno camminato sulla Terra hanno guardato verso il cielo in cerca di segni di cose a venire. Gli antichi osservatori del cielo assiro hanno persino scolpito i loro risultati su tavolette che ora hanno rivelato quando una grande tempesta solare ha colpito il pianeta.

Gli antichi documenti di pietra erano messaggi ai re di astrologi professionisti pagati per interpretare presagi, come le comete, le meteore e il movimento dei pianeti.

Alcune delle arcane osservazioni sopravvivono fino ai giorni nostri e gli scienziati affermano di averli aiutati a concentrarsi su quando la Terra fu catturata da una tempesta solare estrema.

Recenti analisi hanno rivelato che l’evento straordinario che era così potente da lasciare particelle radioattive negli anelli degli alberi in tutto il mondo intorno al 660 a.C. Un altro studio ha trovato segni simili di una tempesta di questo periodo sepolto nelle profondità del ghiaccio della Groenlandia.

Su richiesta di questi due studi, un team di ricercatori giapponesi ha analizzato nei testimoni rapporti di testimoni oculari per i resoconti sul tipo di spettacolari spettacoli di luci che di solito accompagnano questi enormi eventi geomagnetici.

Molte delle relazioni non erano datate, ma i ricercatori potevano produrre intervalli di date in base all’astrologo che ha scritto la relazione. Sono riusciti a trovare tre antiche tavolette che menzionano un insolito bagliore rosso nel cielo che si abbina al lasso di tempo per le concentrazioni di radiazioni negli anelli degli alberi.

Foto de aurora boreal feita a partir da Estação Espacial Internacional

Queste osservazioni furono fatte circa 2.700 anni fa a Babilonia e nella città assira di Ninive ed entrambe sono menzionate contemporaneamente nella Bibbia.

Una tavoletta afferma che “il rosso copre il cielo”, mentre un altro menziona una “nuvola rossa”. Gli scienziati affermano che questi sono stati causati dalle particelle del Sole che interagiscono con l’atmosfera in seguito all’enorme tempesta.

“Questi risultati ci consentono di ricreare la storia dell’attività solare un secolo prima rispetto ai record precedentemente disponibili”, ha spiegato l’autore senior dello studio, Yasuyuki Mitsuma. “Questa ricerca può aiutarci a prevedere le future tempeste magnetiche solari, che possono danneggiare i satelliti e altri veicoli spaziali.”

Fonte: http://www.tsukuba.ac.jp/en/research-list/p201910160935

 

 

Grande calo delle temperature di giugno secondo i dati UAH

Roy Spencer ci da notizia di un forte calo delle temperature satellitari registrate nel mese scorso:

Questo è il secondo e più luogo calo delle temperature medie globali satellitari registrato su 2 mesi e il più grande calo delle temperature satellitari medie tropicali, sempre su 2 mesi.

NOTA : Questo è il quindicesimo aggiornamento mensile, con la nostra nuova versione 6.0 di dati. Le differenze rispetto alla vecchia versione 5.6 set di dati sono stati discusse qui . Adesso siamo alla versione “beta5” per la versione 6. Il documento che descrive la metodologia è ancora in peer review.

La media globale della temperatura della troposfera inferiore (LT) anomalia versione 6.0 per il mese di giugno 2016 è di +0.34°C , una discesa di 0.21 °C dal valore di maggio di +0.55 °C (clicca per la versione full size):

Questa è una caduta della temperatura pari a -0.37 °C, la seconda più grande da quando si registrano le temperature satellitari (da 37 anni). Il più grande crollo è stato di -0.43 °C, registrato nel febbraio del 1988. Ai tropici è stato registrato il record di raffreddamento più veloce su 2 mesi, pari a -0.56 °C, appena fuori i  -0.55 °C del giugno 1998. Il rapido raffreddamento ha origine da l’indebolimento dell’El Nino e l’avvicinamento della Nina fra la piena estate è l’inizio autunno.

Come promesso poco più di una settimana fa, ecco come stiamo avanzando verso un nuovo anno di caldo record (utilizzando i dati satellitari):

L’anomalia di giugno è ben al di sotto della linea rossa tratteggiata che rappresenta il tasso medio di raffreddamento necessario per il resto del 2016, perchè questo possa diventare l’anno più caldo, da quando si rilevano i dati satellitari. Al momento, la mia previsione….. che il 2016 finirà per essere, un nuovo anno da record (per il caldo) non si presenta molto bene … il raffreddamento che stiamo vedendo nella troposfera è davvero spettacolare. Infatti, basta ricordare che l’anomalia della temperatura può rimbalzare anche temporaneamente per un mese, come ha fatto alla fine del 1998.

L’immagine “ufficiale” UAH globale per giugno 2016 dovrebbe essere disponibile nei prossimi giorni, qui . Adesso l’anomalia della temperatura media degli ultimi 10 anni è pari a 0.16 °C.

La maggior parte dei modelli, ci parlano di condizioni di Nina entro il prossimo autunno. Tutto questo ci lascia pensare che entro la fine dell’anno le temperature scenderanno ulteriormente.

http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/analysis_monitoring/enso_advisory/

 

Fonte : https://notalotofpeopleknowthat.wordpress.com/2016/07/02/big-drop-in-june-temperatures-according-to-uah/

Eggregore

E’ necessario andare fuori tema, ma è necessario ….

Michele

 

“Si dà il nome di egregor ad una forza generata da una potente corrente spirituale e poi alimentata ad intervalli regolari secondo un certo ritmo in armonia con la vita universale del cosmo, oppure ad una unione di Entità unite da una comune caratteristica”.
Robert Ambelain ,” La Kabbale pratique”

Le eggregore sono delle forme pensiero, forme pensiero che si generano quando un gruppo di persone riunito concentra la sua attenzione su un determinato oggetto, un discorso, oppure condivide una determinata situazione.
Dal punto di vista semantico il termine ha la stessa valenza di aggregare, riunire.
Diverse culture hanno posto la loro attenzione sulle eggregore, spesso chiamate con diversi nomi, o più semplicemente non menzionate.
Un gruppo di preghiera può formare una eggregora, ad esempio, a volte inconsapevolmente, a volte con piena cognizione, come avveniva nei monasteri medioevali, dove il vero compito dei monaci e delle loro preghiere era la creazione di queste forme pensiero che avrebbero dovuto in seguito influenzare positivamente lo svolgimento delle esistenze dei loro simili.
In una epoca razionalista come la nostra tali concetti possono apparire fantasiosi, eppure queste forme sono facilmente sperimentabili in determinate situazioni, e la loro influenza è percepibile; semplicemente, abbiamo smarrito la capacità di dare un nome a fenomeni che per millenni sono stati ben noti.

Vi sono quindi eggregore positive, e forme di pensiero negative.
Una delle situazioni quotidiane in cui queste ultime si formano con più facilità sono ad esempio le tanto deleterie “code in autostrada”, dove migliaia di automobilisti in contemporanea esternano i loro sentimenti negativi generati dalla situazione stressante in cui si trovano.
In passato vi sono stati gruppi di potere che hanno studiato il fenomeno in maniera “scientifica”, cercando di ottenere la creazione di eggregore negative che potessero assecondarli nei loro progetti di dissoluzione.
Il caso più eclatante fu rappresentato dalle grandi adunate naziste, in cui delle vere e proprie cerimonie venivano progettate nei minimi particolari per ottenere tali risultati.
La storia del XX secolo riserva molti aspetti difficilmente spiegabili razionalmente: ovviamente le elite che utilizzavano le pratiche occulte come fondamento del loro operare avevano tutto l’interesse per screditare tali realtà alla luce del sole.
Le eggregore negative sono in grado di influenzare i pensieri e i sentimenti di interi popoli, e si alimentano di questi sentimenti, in un circolo vizioso che genera una spirale crescente e distruttiva. Essendo realtà poco note, attualmente divengono anche difficilmente affrontabili.

Un modo per contrastare queste forme pensiero negative, di cui la modernità si nutre e a sua volta alimenta, consiste ovviamente nelle eggregore positive.
Concetto ben noto ai monaci medioevali, ancora oggi ai monaci buddisti, e a tutti quei gruppi che cercano di convergere i loro sforzi verso sentimenti costruttivi, con perseveranza, atti alla creazione di eggregore che possano contrastare le forme pensiero negative dilaganti.
Purtroppo attualmente questa “scienza”, l’arte della creazione di dei, viene attuata quasi esclusivamente da coloro che operano per la dissoluzione, e i risultati sono visibili in quello che ci circonda.

In particolar modo i telegiornali e l’ampio spazio da loro dedicato alla “cronaca nera” danno un forte contributo alla diffusione delle eggregore più devastanti, portando milioni di persone contemporaneamente a concentrarsi su sentimenti di odio, paura, terrore, preoccupazione. Ma contrastare queste forme negative è possibile, ed il primo passo è il prendere coscienza dell’esistenza di tali realtà.
Saperle riconoscere, evitarle, ed in un secondo momento, adoperarsi per la creazione di forme pensiero positive, che inneschino un circolo virtuoso.
Operazione non semplice, ovviamente, in particolar modo tenendo conto della confusione che vige ai nostri giorni riguardo a tematiche un tempo note e riconosciute.
Operazione non semplice, ma non impossibile.

Fonte : http://www.santaruina.it/eggregore-iii

Papa Francesco : Enciclica sull’ambiente e i cambiamenti climatici

Enciclica

La sezione inerente i cambiamenti climatici :

Il clima come bene comune

Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti. Esso, a livello globale, è un sistema complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita umana. Esiste un consenso scientifico molto consistente che indica che siamo in presenza di un preoccupante riscaldamento del sistema climatico. Negli ultimi decenni, tale riscaldamento è stato accompagnato dal costante innalzamento del livello del mare, e inoltre è difficile non metterlo in relazione con l’aumento degli eventi meteorologici estremi, a prescindere dal fatto che non si possa attribuire una causa scientificamente determinabile ad ogni fenomeno particolare. L’umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno, le cause umane che lo producono o lo accentuano. È vero che ci sono altri fattori (quali il vulcanismo, le variazioni dell’orbita e dell’asse terrestre, il ciclo solare), ma numerosi studi scientifici indicano che la maggior parte del riscaldamento globale degli ultimi decenni è dovuta alla grande concentrazione di gas serra (anidride carbonica, metano, ossido di azoto ed altri) emessi soprattutto a causa dell’attività umana. La loro concentrazione nell’atmosfera impedisce che il calore dei raggi solari riflessi dalla terra si disperda nello spazio. Ciò viene potenziato specialmente dal modello di sviluppo basato sull’uso intensivo di combustibili fossili, che sta al centro del sistema energetico mondiale. Ha inciso anche l’aumento della pratica del cambiamento d’uso del suolo, principalmente la deforestazione per finalità agricola. A sua volta, il riscaldamento ha effetti sul ciclo del carbonio. Crea un circolo vizioso che aggrava ancora di più la situazione e che inciderà sulla disponibilità di risorse essenziali come l’acqua potabile, l’energia e la produzione agricola delle zone più calde, e provocherà l’estinzione di parte della biodiversità del pianeta. Lo scioglimento dei ghiacci polari e di quelli d’alta quota minaccia la fuoriuscita ad alto rischio di gas metano, e la decomposizione della materia organica congelata potrebbe accentuare ancora di più l’emissione di anidride carbonica. A sua volta, la perdita di foreste tropicali peggiora le cose, giacché esse aiutano a mitigare il cambiamento climatico. L’inquinamento prodotto dall’anidride carbonica aumenta l’acidità degli oceani e compromette la catena alimentare marina. Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi, con gravi conseguenze per tutti noi. L’innalzamento del livello del mare, ad esempio, può creare situazioni di estrema gravità se si tiene conto che un quarto della popolazione mondiale vive in riva al mare o molto vicino ad esso, e la maggior parte delle megalopoli sono situate in zone costiere.

…..
Continua :