Archivio mensile:Febbraio 2012

Sole, Luna e Terremoti – 2° parte –

Vinayak G. KOLVANKAR

Ex scienziato, BARC, 400051 Mumbai, India
[email protected]

Abstract

Nel corso di uno studio condotto per trovare l’effetto delle maree sulla Terra nel verificarsi dei terremoti, per le piccole aree di regioni ad alta sismicità, si è notato che la posizione del Sole in termini di tempo universale (GMT) mostra un collegamento fra  i terremoti e la distanza dalla Luna insieme a l’angolo fra il Sole-Terra-Luna. Questo documento fornisce i dettagli di questo rapporto dopo aver studiato i dati dei terremoti in oltre quaranta regioni, aree ad alta sismicità del mondo. Si è riscontrato che quasi il 98% del terremoti per queste diverse regioni, esaminate nel periodo che va dal 1973-2008, mostrano una relazione diretta tra la posizione del Sole il terremoto e la distanza dalla luna insieme all’angolo Sole-Terra-Luna . Come il tempo cambia nelle 00-24 ore e la relazione fra la distanza dalla Luna e l’angolo Sole-Terra-Luna cambia di 360° e la trama di questi due variabili cambia per differenti terremoti. Questo rileva una semplice relazione a 45° tra di loro.
Parole chiave: Distanza Terra-Luna (EMD), Sole-Terra-Luna angolo (SEM), maree della Terra, Terremoti, Trigger terremoti.

La prima parte di questa ricerca è disponibile al seguente indirizzo web :

http://daltonsminima.altervista.org/?p=18814

Come illustrato, le trame disegnate dai terremoti per differenti campi di longitudine (con circa 10° larghezza) occupano un certo Slot o spazio nelle trame XY. E nella maggior parte di queste trame, non oltre il 2% dei terremoti, non sono visti in forma sparsi. Tuttavia due di questi complotti, in particolare per Lat. (+45°-60°), Long (-170°-160°) e per la Lat (+35°+45°) e lungo (+65° +80°), forniscono più punti sparsi di terremoti. In tutti gli altri casi, il 98% di terremoti si allineano su grandi linee inclinate di 45° . Come affermato in precedenza, i terremoti per dei differenti range di longitudine occupano slot diversi in questa trama. Schemi disegnati per un range di longitudine centrato intorno a 180° con circa 10° di larghezza su entrambi i lati (+170° – 180° e -180° -170°) occupano la fascia centrale che va dall’origine
della trama verso l’angolo estremo a 45°. Tutti i grafici dei terremoti sono forniti di due segmenti a
continuazione della longitudine della Terra longitudini di  + / – 180°. Come detto in precedenza la trama dei terremoti inizia (per 00 ore GMT) sul (EMD + SEM) asse ad un certo angolo letto pari al valore medio delle longitudini della zona
in fase di studio.


Fig. 7 Mostra trame multiple di terremoto per (EMD + SEM) Vs tempi GMT, in forma combinata utilizzando un codice colore diverso per un insieme di trame. La maggior parte di queste aree sono illustrate singolarmente nelle figure 2-5. I dettagli degli appezzamenti (colori usati in questa figura) sono forniti sul lato destro di questa figura in termini di periodo / anno, vasti codici di latitudine, longitudine e gamme  di colori sono stati utilizzati. Questo dato fornisce appezzamenti di terremoti, inclinati a 45° e occupano aree indipendenti, per diversi insiemi di intervalli di longitudine e disegnati per diversi periodi tra il 1973 e il 2008.

 Fig. 8 fornisce una versione semplificata della figura riportata sopra con il codice colore utilizzato per tracciare diversi segmenti di terremoti,  disegnati per gamme differenti di longitudine.

Fig. 9 Mostra tre lotti per terremoti (EMD + SEM) Vs tempi GMT per un campo di latitudine che va -35° a -25° e di longitudine da -180°-170° per tre diversi periodi di dodici anni: 1973-1984, 1985-1996 e 1997-2008. I terremoti occupano la stessa striscia in queste trame e non ci sono dipendenze dalle variazioni temporali.

Fig. 9. Tre range di terremoto (EMD + SEM) vs tempi GMT per un campo di latitudine -35° a -25° e gamme di  longitudine da -180° -170° per tre diversi dodici anni di periodo: 1973-1984, 1985-1996 e 1997-2008. I terremoti occupano la stessa striscia in queste trame e non ci sono dipendenze dallevariazioni del tempo.

 La Fig. 10 mostra le trame dei terremoti (EMD + SEM) Vs Tempi GMT per un’identico range di longitudini compreso fra
-85° a -65°. I primi cinque lotti prevedono intervalli di diverse latitudine, visualizzati con colori diversi e
l’ultimo fornisce la trama combinata per l’intera regione. La sismicità della regione è la costa occidentale del Sud America, che corre da nord a sud come illustrato nella piccola figura in basso a sinistra di questo diagramma. Questa trama dimostra che le diverse regioni con una gamma di identiche longitudini occupano uno spazio comune in questi XY trame. Ciò è dovuto alla posizione del Sole, che ha un angolo quasi identico rispetto alle diverse regioni situate lungo la costa del Sud America.

Fig. 10. Appezzamenti di terremoto (EMD + SEM) Vs Tempi GMT per una gamma longitudine quasi identica di -85° a -65°. Il primi cinque lotti prevedono diverse latitudine e diversi campi di visualizzati con colori diversi e l’ultima fornisce la trama combinata
per l’intera regione. La sismicità regione è la costa occidentale del Sud America, che corre da nord a sud come illustrato nella piccola figura a sinistra.

La Fig. 11 mostra le trame dei terremoti (EMD + SEM) Vs Tempi GMT per il range di latitudine da 30°a 50° latitudine, e longitudine da 20° a 40, per una gamma di magnitudo compresa fra M2-M3 , per l’anno 1993. Le frecce sono state inserite per indicare un’alta densità di terremoti sui bordi, causata dal chiusura diretta innescata nella fase di Luna nuova. La trama mareale sulla Terra per i sopra citati parametri ci mostra l’alto numero dei terremoti in fase di Luna nuova. Questo indica anche che i terremoti, anche in un piccolo range di magnitudo M2-M3 segue fedelmente il modello di base.

Fig. 11. Si tratta di una trama di terremoti tipico (EMD + SEM) vs tempi GMT, per campo di latitudine compreso fra i 30° e 50°,ed un campo di longitudine compreso fra 20° – 40°, per una gama di magnitudo compresa fra M2-M3 per l’anno 1993. Le frecce sono state inserite ad indicare l’alta densità dei terremoto sui bordi (indicato dalle frecce) causati dal diretto innesco vicino alla fase di Luna nuova. La trama mareale sulla Terra per i sopra citati parametri ci mostra l’alto numero dei terremoti in fase di Luna nuova.

Studio sulle di scosse di assestamento

Quando un grande terremoto avviene in un luogo particolare, questo provoca danni alla struttura locale e quindi la
regione diventa molto instabile. E’ stato sempre osservato che questo tipo di situazione porta alla comparsa di
un gran numero di scosse di assestamento entro un paio di giorni. Quindi è interessante vedere come questo modello della scossa di assestamento appare nella trama EMD (+ SEM) Vs Tempi GMT.
Figura 12 e 13 mostrano trame di terremoto (EMD + SEM) Vs Tempi GMT per i dati delle scosse di assestamento (periodo di un mese) per due grandi di magnitudo 9.2 e 8,6 nella regione di Sumatra nel 2004-05. Il lato sinistro del
Fig. 12 fornisce una trama nelle 24 ore , per una quaranta giorni consecutivi, compreso l’evento principale (il 2004/12/26 00:58:23, Lat. 3,30°, Long. 95,98°, 9,0 Mb, Terremoti contati 376). Il lato destro di questa figura fornisce la trama dei terremoto (EMD + SEM) Vs GMT Tempi per gli stessi dati. Tutti i 376 eventi compreso l’evento principale seguono fedelmente un’andamento rettilineo. Fig. 13 mostra, allo stesso modo, la trama del secondo evento (2005/03/28, 16:09:06, 8,6 Mb, Terremoti contati 998). La trama di sinistra offre una visione della trama nelle 24 ore per un periodo di oltre 40 giorni (compreso il periodo pre-terremoto). La figura di destra fornisce una trama di terremoti per (EMD + SEM) Vs Tempi GMT per gli stessi dati. Questa figura mostra un paio di terremoti ad angolo retto alla linea di trama, che sono probabilmente causati dalla vulnerabile struttura risultante dalla manifestazione principale. Altri eventi mostrati in altre zone delle trame [vedi per Lat (-45°-60°), Longitudine (-170°-160°) e per la Latitudine (+35°+45°) e Longitudine (+68°+80°)] sono probabilmente causati da altri fattori.

Fig. 12. La trama a sinistra offre una registrazione nelle 24 ore per quaranta giorni consecutivi, compreso l’evento principale (0:58:23 del 2004/12/26, Lat. 3,3° , Long. 95,98°, 9,0 Mb, Terremoti contati 376). La figura a destra fornisce una trama dei terremoti per (EMD + SEM) Vs tempi GMT per gli stessi dati. Tutti e 376 gli eventi, compreso l’evento principale seguono fedelmente l’andamento rettilineo.

Fig. 13. La figura a sinistra offre una registrazione nelle 24 ore per quaranta giorni consecutivi, compreso l’evento principale (il 2005/03/28 16:09:06, Lat. 2,09°, Long. 97,11°, 9,0 Mb, Terremoti contati 998). La figura a destra fornisce una trama dei terremoti (EMD + SEM) Vs tempi GMT per gli stessi dati. Mentre la maggior parte dei 998 eventi seguono fedelmente la linea retta, pochi terremoti sono visti ad angolo retto rispetto alla trama, questi sono probabilmente causati dalla struttura vulnerabile risultante dalla manifestazione principale. Questi tipi di eventi, visti in altri appezzamenti sono principalmente causati da questo fattore.
Fig. 14 Rappresenta una trama nelle 24 ore per quaranta giorni consecutivi, compreso l’evento principale (del1978/02/09 21:35:12, Mb 7.7). La figura a destra fornisce una trama dei terremot per (EMD + SEM) Vs tempi GMT per i dati stessi. Tre terremoti non seguono la linea retta, potrebbe essere causati dalla vulnerabile della struttura dopo l’evento principale.

Fig. 14. La trama a sinistra offre una registrazione nelle 24 ore per una quarantina di giorni consecutivi, compreso l’evento principale ( 21:35:12 1978/02/09, Lat.-30,68°, Long.-177,36°, 7,7 Mb). La  figura a destra fornisce una trama dei terremoti per (EMD + SEM) Vs tempi GMT per i dati stessi. Tre terremoti, non seguono la linea retta, questi potrebbe essere causati dalla vulnerabilità della struttura risultante dalla manifestazione principale.
La Fig. 15 fornisce una trama nelle 24 ore per una trenta giorni consecutivi, compreso l’evento principale (20:33:14, 2001/06/23, Mb 8.4). La figura a destra fornisce una trama dei terremoti (EMD + SEM) Vs tempi GMT per i dati stessi. Tutti e i 131 eventi tra cui l’evento principale seguono fedelmente la linea retta.

Fig. 15. La trama a sinistra offre una registrazione nelle 24 ore per una trentina giorni consecutivi, compreso l’evento principale (2001/06/23, 20:33:14, Lat.16.26°, Long.-73,64°, 8,4 Mb). La figura a destra fornisce una trama dei terremoti per (EMD + SEM) Vs tempi GMT per gli stessi dati. Tutti e i 131 eventi tra cui l’evento principale seguono fedelmente la curva, linea retta.
Fig. 16 fornisce una trama nelle 24 ore per trenta giorni consecutivi, compreso l’evento principale (5:12:40, 1974/07/30, Mb 7.4). Alla destra della figura una trama dei terremoto per i tempi GMT Vs (EMD + SEM) per gli stessi dati. Tutti è 11 gli eventi, tra cui l’evento principale seguono fedelmente la linea retta.

Fig. 16. La trama a sinistra fornisce una registrazione nelle 24 ore per una trentina di giorni consecutivi, compreso l’evento principale (1974/07/30,05:12:40, Lat.36.35°, Long.70.76°, Mb7.4). La figura a destra fornisce una trama dei terremotoi per (EMD + SEM) Vs tempi GMT per gli stessi dati. Tutti e 11 gli eventi tra cui l’evento principale seguono fedelmente la linea retta.
La Fig. 17 è una trama nelle 24 ore per trenta giorni consecutivi, compresi due eventi principali (1974/11/14, 16:47:33, 15:56:34). La figura a destra fornisce una trama dei terremoti per (EMD + SEM) Vs tempi GMT per gli stessi dati. Tutti i 96 eventi tra cui i principali avvenimenti seguono fedelmente la linea retta. Per tutte queste trame ( trame a destra nelle figure dalla 11 alla 16), per le ore 00 GMT, il terremoto comincia sull’asse X (EMD + SEM) alla posizione media del range di longitudine (della zona in esame). In tutti questi sei casi le scosse di assestamento si sono verificate in un segmento molto piccolo di latitudini e longitudini, questo ha portato la trama ad avere un linea molto stretta.

La fig.17 a sinistra offre una registrazione nelle 24 ore per trenta giorni consecutivi, compresi i due eventi principali (1976/01/14, 15:56:34 (Mb 8.2) 16:47:33 (Mb 7,8), Lat -28,43°, Long.-177°). La figua a destra fornisce una trama dei terremoti per (EMD + SEM) Vs tempi GMT per gli stessi dati. Tutti e 96 gli eventi tra cui i principali avvenimenti seguono fedelmente l’andamento rettilineo.

 


Discussione e conclusioni

 Durante il nostro precedente studio sugli effetti delle maree sulla Terra e  il verificarsi dei terremoti (Kolvankar et al., 2010), eravamo arrivati a​​i risultati elencati di seguito:
1. Le maree innescano sulla Terra terremoti a tutte le profondità e con magnitudo fino alla 5.
2. Le sollecitazioni laterali applicate durante le maree alla Terra vicino alla fase di Luna piena sono più efficaci rispetto alla sollecitazioni durante la fase di Luna nuova.
3. I terremoti con una magnitudo fino alla 3,0 e ad una bassa profondità ed in una messa a fuoco fino a 10 km sono attivati ​​direttamente dalla attrazione combinata della Luna e del Sole. Tuttavia in alcune zone anche i terremoti con una grandezza superiore che va, di solito da M3 a M5 ad una profondità fino a 10 km sono attivati dal tiro combinato della Luna e del Sole.
4. Gli indici Mod (indice che misura l’alto numero di terremoti EQ in piccole aree) per le piccole aree di terremoti, innescati dalla spinta combinata della Luna e del Sole, sono molto più alti rispetto al terremoti innescati dallo stress laterale vicino alla fase di Luna piena.
5. Uno studio condotto su una delle aree ad alta sismicità, utilizzano i modelli dei terremoti innescati dalle forze di maree sulla Terra, ricavato per periodi consecutivi, fornisce una buona idea delle sollecitazioni che si distribuiscono periodicamente prima importante terremoti.
6. Le scosse d’assestamento, scosse successive ai terremoti nei grandi eventi sono state trovate essere allineate in una colonna che rappresenta una vasta gamma di angoli SEM. La maggior parte delle scosse che si sono generate dopo un forte terremoto generalmente hanno la forma di un triangolo con una differente altezza dipendente dal conteggio dei terremoti. La risposta su entrambi i lati di questo angolo SEM si riduce, con conseguente formazione di un triangolo isoscele che rappresenta un aumento nel conteggio dei terremoti. Per le scosse di assestamente, questa colonna potrebbe continuare nella colonna delle scosse premonitrici o traslare alla colonna adiacente o qualsiasi altra colonna, in base ai cambiamenti ed alla geometria e all’orientamento della faglia dove il terremoto principale si è verificato

Durante questo studio abbiamo anche notato che la posizione del Sole in termini di tempo universale (GMT) ha alcuni collegamenti con la distanza fra il Terremoto e la Luna (EMD) insieme all’angolo Sole-Terra-Luna (SEM). In questo lavoro abbiamo esplorato tutte le caratteristiche di questo rapporto. E ‘sorprendente vedere che oltre il 98% dei terremoti in tutto il mondo segue fedelmente la relazione lineare tra la posizione del Sole o GMT con timings (EMD + SEM).

Questo dimostra oltre ogni dubbio che la stragrande maggioranza (98%) dei terremoti in tutto il mondo sono regolati dal Sole e Luna. Anche il piccoli terremoti in una gamma di grandezza comprea fra M2 e M3 segue fedelmente questo rapporto. E’ stato anche osservato  che il numero delle scosse di assestamento, che seguono ogni terremoto, segue fedelmente, in linea retta, la trama generta da (EMD + SEM) Vs Tempi GMT. Per tutte le trame nelle quali abbiamo disposto i terremoti, per le ore 00 GMT, il terremoto inizia dalla posizione media del campo di longitudine (della zona in esame) sull’asse X (EMD + SEM). Si è visto che per le aree dei campi di longitudine vicino a + / – 180°, la trama dei terremoti occupa la fascia centrale, corsa in diagonale dall’origine della trama. Per tutti gli altri lotti, per le ore 00 GMT, il terremoto ha inizio alla longitudine media della zona oggetto di studio, per la posizione del Sole di fronte alla regione del terremoto (180° fuori fase). In pratica si vede che tutti questi terremoti sono attivati ​​dalle maree della Terra causata dalle posizioni del Sole e la Luna e questo processo sembra essere il principale meccanismo di attivazione di tutti i terremoti in tutto il mondo. Questo comprende anche la messa a fuoco dei terremoti e la profondità, che sono influenzati dalle maree della Terra come dimostra il precedente studio (Kolvankar et al., 2010).

Ringraziamenti:

Dopo la pubblicazione del nostro articolo precedente su “Terra maree e terremoti”, l’autore aveva qualche disputa circa la gestione “accesso al database di oltre 500.000 terremoti” . Mr Rahul Kesarkar ha dimostrato vari aspetti del software di accesso al database. Durante questo periodo, siamo venuti a conoscenza del rapporto tra i tempi GMT e la EMD + SEM. Ringrazio di cuore il signor Rahul Kesarkar per i suoi sforzi, che ci ha portato alla relazione tra questi due importanti parametri a nostro avviso. Sono anche grato a Mr. Sandeep Chaudhari per il suo cortese aiuto nella gestione dei database e nel tracciare i grafici e il Dr. R.S. Chaughule e il Dr. David Pratt per la revisione del manoscritto.

 

Riferimenti:

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Fonte :

New Concepts in Global Tectonics Newsletter

Issue: 60 – September 2011 – Page:50

http://www.ncgt.org/newsletter.php?action=download&id=98

 

Michele

 

 

 

E’ nowcasting fine settimanale

Oggi, tornare a parlare di attività solare e nelle specifico di polarità, area e discesa  verso l’equatore da parte delle macchie solari è al contempo sia semplice che difficile.

Vi domanderete : “Che cosa sta farneticando questa volta michele ? 🙂

Un suo nuovo gioco di parole, una contraddizione ?
No….. non credo proprio.

Direi in primo luogo,
semplice perchè potrei risolvere, liquidare questo nowcasting con due tre semplici righe.
Righe nelle quali telegraficamente vi testimonio la scarsa attività magnetica, che oramai da più di tre mesi, dopo l’accelerazione registrata nell’Autunno 2011, vede tutti i principali indicatori dell’attività elettromagnetica X-ray, solar flux e atri attestarsi su valori estremamente bassi, più da minimo solare che da massimo.

Mentre in secondo luogo,
ritengo difficile e veramente arduo ipotizzare o cercare di individuare, osservando le sole macchie, che cosa ci possa riservare in un prossimo futuro la nostra stella.
In un precedente articolo scritto dalla mia persona e Bruno avevamo notato i primi segnali e tentativi che tuttora si stanno verificando, da parte dei buchi coronali, registrati in settimana di migrare da un polo all’altro.
http://daltonsminima.altervista.org/?p=18567
Dinamica testimoniata dall’ennesimo tentativo di fuga da parte della Ch502 dal polo sud.

Quindi adesso, prima di entrare nel vivo di questo nowcasting volevo riportarvi quattro annotazioni, osservazioni che ritengo importanti e che sicuramente daranno vita ad un interessante dibattito.

1° Capitolo  – IL DATO, L’OSSERVAZIONE –

– La crescita dell’Ar 1422 fronte Terra in settimana non ha prodotto alcuna sollecitazione degna di nota in termini di solar flux o flare. Ritengo quindi questo nuovo fallimento EM da parte di quest’ultima AR un nuovo pesante e significativo segno della fase magnetica estremamente debole.
Decadenza elettromagnetica testimoniata da l’oramai famoso grafico (rampa di discesa) del Solar flux.

http://www.leif.org/research/TSI-SORCE-2008-now.png

2° Capitolo – LA GRANDE QUESTIONE –

In settimana, nei vari articoli, ad arricchire i commenti troviamo poi la grande questione. Il vero e proprio tormentone che oramai viene dibattuto quotidianamente qui su Nia.

– Ipotizzando di aver oltrepassato il massimo solare relativo all’emisfero nord (in riferimento al passato ciclo solare SC23 nel quale si ero avvicendati due massimi), che cosa dobbiamo aspettarci da l’emisfero sud ?
Non ci sarà uscita da questa situazione di stallo EM che oramai da molti anni interessa detto
emisfero, oppure (in riferimento alla configurazione planetaria che si andrà a realizzare a Maggio) avremo il passaggio delle consegne e quindi la ripresa dell’attività EM in tale area ?
Aggiungo inoltre, che in questi giorni sono venuto a conoscenza che due nostri utenti, nello specifico Giorgio e Bruno, stanno lavorando alla redazione di un articolo su detto squilibrio, sfasamento tra i due emisferi solari.

 

3° Capitolo – LA NEWS
SETTIMANALE
Da segnalare la nuova rettifica della Nasa. Rettifica che riguarda la proiezione di questo ciclo, in merito al SN e alla probabile data del massimo solare. Sunspot number che in questa nuova proiezione viene portato a 63 e massimo che dovrebbe essere raggiunto nel 2013.

Mi domando, avendo perso il conto : ” A quante variazioni delle proiezioni siamo arrivati oggi ? “ 🙂

4° Capitolo – IL SOLE OGGI –

Terminiamo questa breve parentesi fine settimanale solare con le due classiche immagini del nowcasting, il continum e il behind. Oggi, fronte Terra troviamo la sola AR 1423 e l’AR 1422 che a breve non sarà più visibile. Da segnale inoltre l’eruzione solare (collasso di un filamento) verificatasi Venerdì mattina e che ha prodotto due distinte CME. La seconda eruzione sembra essere diretta verso la Terra. Gli effetti geomagnetici dovrebbero interessare il nostro pianeta nei giorni del 26-27 Febbraio.

Animazione possibile impatto WSA-Enlil Solar Wind Prediction 26 Feb 2012

In settimana ho letto vari commenti da parte degli utenti, che riferivano di regioni dalla dubbia polarità ? Io per il momento non noto alcune regioni dalla polarità ambigua. Ho sentito parlare di facule..  Ci sono conferme ….osservazioni….opinioni in merito da riportare ?

(Immagini autoaggiornanti)

SDO/HMI Continum

Viceversa dando un rapido sguardo al Behind sembra di notare del movimento nelle vicinanze
dell’equatore o perlomeno ad una bassa latitudine.

STEREO BEHIND

E adesso che questo nowcasting abbia inizio, vi saluto augurandovi un sereno e felice fine settimana, da trascorrere al caldo tepore di questo hp !

🙂

Stay tuned,
with Nia

Michele

La Neve a Roma

Articolo scritto da Fabio Spina e pubblicato su labussolaquotidiana.it http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-neve-a-roma-4403.htm

“La neve per Roma è un fenomeno straordinario, che desta nell’animo degli abitanti un senso di speciale allegrezza, nei bambini soprattutto, che ‘ab antiquo’ si dispensano dalla scuola. Non usi a vedere la campagna ammantata della candida veste propria dei climi settentrionali, piacciono i pittoreschi effetti, e i baloccamenti infantili d’innalzamento di fantocci e di piramidi fantastiche nelle vie della città”. Questa frase non è stata pronunciata dal sindaco Alemanno riguardo la nevicata a Roma del 3 febbraio, si tratta invece di una nota del 1887 del sacerdote scienziato padre Giuseppe Lais (1845-1921), noto gesuita discepolo allievo di padre Angelo Secchi che si occupò, con successo, di meteorologia e astrologia.

Il testo dell’allora Ufficio Centrale di Ecologia Agraria dal titolo “La neve a Roma dal 1741 al 1990” inizia con la seguente osservazione: “La posizione di Roma, ubicata nell’Agro Romano, a poca distanza dal mare ad Ovest, e lontano dall’Appennino verso Est, fa sì che la città risenta particolarmente del clima mediterraneo, in cui le precipitazioni nevose assumono un carattere di eccezionalità. Il verificarsi di una nevicata a Roma, infatti, non è un evento molto frequente, ma neanche così raro come alcuni credono”.

 

Se negli ultimi secoli la neve a Roma non è stato un evento raro come alcuni credono, cosa accadeva due/tre millenni fa?  All’incirca dal 900 a.C al 300 a.C il clima europeo mutò verso una fase fredda, un periodo caratterizzato da maltempo, inondazioni e due forti avanzate glaciali. All’epoca il livello del mar Mediterraneo  doveva essere circa un metro più basso dell’attuale, ragione per cui attualmente i resti dei porti o di allevamenti di pesci greci e romani sono oggetto dello studio dell’archeologia sottomarina. L’Italia andò coprendosi di foreste, mentre le coste si estesero a causa dell’abbassamento del mare ed al consistente apporto di sedimenti portato dai fiumi (a seguito delle intense precipitazioni ed anche perché all’epoca non c’erano le dighe).

 

Il primo congelamento del Tevere di cui si abbia notizia è nel 400-399 a.C.;  fu un inverno talmente rigido che a Roma caddero 2,10 metri di neve; riportiamo quanto scritto da Dionigi di Alicarnasso:“A Roma  vi fu una precipitazione nevosa molto abbondante, e dove la neve cadde in minor  quantità non fu inferiore ai sette piedi. Vi furono alcune vittime, e specialmente la perdita di greggi, mandrie, bestie da soma, alcune per assideramento, altre per impossibilità di nutrirsi. Gli alberi da frutto che non poterono reggere la troppa  neve furono spezzati dal vento o ebbero i germogli avvizziti e non diedero frutto per molti anni. Molte case crollarono e alcune furono travolte, specialmente quelle in pietra durante i cicli gelo-disgelo delle nevi. Non abbiamo nessun’altra notizia storica di calamità di questa portata, né prima né dopo, sino ai giorni d’oggi, a questa latitudine […]Questa fu la prima ed unica volta in cui le condizioni atmosferiche di questa regione ebbero un tale scarto dal livello termico tipico di questo clima.”(in Storia di Roma Antica, XII, frammenti,8,1-3).

 

Anche Tito Livio descrisse quell’inverno:”Quell’anno fu eccezionale per l’inverno rigido e le nevicate fino al punto da rendere impraticabili le strade e il Tevere non navigabile[…] L’inverno fu severo sia per l’instabilità della situazione meteorologica che improvvisamente alternava le condizioni climatiche, sia perché per qualche altro motivo una grave pestilenza colpì tutti gli animali. Non trovando né la causa né vedendo il limite di questo flagello inarrestabile, su parere del Senato si consultarono i libri Sibillini.”(in Storie, V,13,1-2 e 4-5).

 

Nel 275 a.C. a Roma cadde tanta neve per quaranta giorni tale da ostruire le strade di Roma e portare il Tevere al congelamento, lo scrive Sant’ Agostino (354-430): ”Quell’inverno fu memorabile perché incredibilmente rigido al punto che a causa delle nevi, le quali rimasero a una preoccupante altezza per quaranta giorni anche nel Foro, perfino il Tevere gelò. Se si fosse avuto ai nostri tempi, costoro ne avrebbero dette tante e tanto grosse. Allo stesso modo una straordinaria epidemia, finché infierì, ne fece morire molti. Ed essendosi prolungata con maggiore virulenza nell’anno successivo malgrado la presenza di Esculapio, si consultarono i libri sibillini” (in La Città di Dio, libro terzo, 17.3; nel testo sono molte le calamità descritte).

 

All’incirca dal 300 a.C a circa il 400 d.C il clima fu caratterizzato da un riscaldamento, spesso a Roma si soffriva il caldo estivo. La causa però più che per il “riscaldamento globale” secondo alcuni era per come la città era stata ricostruita dopo l’incendio del 64 d.C.: ”Secondo qualcuno però, il vecchio tracciato era più salubre in quanto le strade strette e le case alte non lasciavano penetrare altrettanto la vampa del sole: mentre ora quegli spazi larghi, non protetti da un po’ d’ombra, si arroventavano e il caldo era ben più opprimente” (Tacito, Annali, XV, 42-43).

 

Oltre a divenire le temperature più miti, mediamente le precipitazioni diminuirono; da quanto scrive lo studioso latino Giunio Moderato Columella le piante rilevarono questo cambiamento: ”Molti studiosi degni di fede hanno espresso l’opinione che il tempo e il clima sono mutati[…] di ciò era convinto anche l’autorevole scrittore di cose agrarie Saserna, il quale afferma che le condizioni del clima erano di molto mutate, per cui certe regioni che in precedenza non potevano consentire la crescita di alcune specie di vite e di olivo a causa dei loro rigidi inverni, nel suo tempo erano diventate ricche di pingui oliveti e vigneti, dato che il clima freddo dei tempi passati si era fatto più tiepido e mite” (in De Re Rustica, libro I, 1.2-5).

 

Columella  inoltre descrisse come i suoi contemporanei si lamentassero del tempo:”Sento spesso i cittadini più illustri che si lamentano ora della sterilità dei campi, ora della variabilità del clima, da lungo tempo ormai sfavorevole all’agricoltura.”(in De Re Rustica, Praefatio, 1). Lo spostamento verso nord, osservato da Columella per l’olivo e la vite, fu rilevato per il faggio da Plinio (in Storia Naturale, XVI, 15 v.36) e Teofrasto (in Delle piante, 3,10): quel tipo di albero un tempo si manteneva alla latitudine di Roma e con il trascorrere degli anni si era spostato in Italia settentrionale.

 

Il 12 febbraio 2010 è stata l’ultima volta in cui il Colosseo è stato imbiancato dalla neve, il Sindaco allora commentò: «Ce la siamo cavata». Speriamo che stavolta, nonostante la corsa per eseguire gli impegni già previsti per la giornata, si riesca a trovare la volontà per concederci una pausa per apprezzare ciò che probabilmente accadrà intorno a noi, la bellezza del Creato. Speriamo che la neve a Roma desti nell’animo degli abitanti “un senso di speciale allegrezza” proprio come accadeva nel 1887, che più di qualche famiglia si meravigli di ciò che accade e non solo dei disagi.

PS: I singoli eventi meteorologici non hanno alcuna capacità di descrivere e/o provare come è il clima, l’andamento climatico riportato nell’articolo è una sintesi di studi scientifici di climatologia storica.

 

NB: faccio notare che l’articolo risale al 4 Febbraio e che Roma ha visto nevicare successivamente in una seconda occasione (10 e 11 Febbraio attraverso 2 distinte fasi) e 2 nevicate in 2 circostanza così distanti temporalmente ma all’interno dello stesso periodo freddo sono capitate solo nel 1956

 

http://www.meteo-net.it/articoli/storiconeve.aspx

E sono ancora qui….

Cari amici, innanzitutto un ringraziamento di cuore a tutti gli editor-moderatori del blog, ovviamente un ringraziamento particolare va a Michele che ha preso NIA sulle sue spalle (ti stai divertendo eh?).

Nella vita a volte capitano dei momenti no, io ci ho visto cadere un sacco di persone, amici, parenti, ma mai avrei pensato che una cosa simile potesse capitare a me, invece mi sbagliavo….

Non voglio entrare tanto nei particolari, anche perchè sono cose private che preferisco tenermi per me, ma il caro razionale Simon è arrivato ad un punto della sua vita che è sbottato!

Il lavoro, lo studio (eh si ancora), le responsabilità, probabilmente, anzi certamente il non essere abituato a non vivere tutti questi stress ed emozioni tutte assieme, mi hanno portato ad ud periodo di black-out, che ora fortunatamente sta passando!

Ecco qui giustificata la mia assenza dal blog.

Voglio rassicurare tutti che ora sto meglio (altrimenti non avrei mai scritto questo post), e che il periodo brutto che fortunatamente non è nemmeno durato tanto, è ormai alle spalle, anche se mi ci vorrà ancora un pò per ritornare al 100%.

Quindi esorto tutti a continuare a fare ciò che hanno fatto finora che ha consentito a NIA di sopravvivere ed anzi anche migliorare!

Sono incredibilmente stupito di come il sole abbia nuovamente rallentato la sua marcia, ormai non ci sono più parole!

Avanti così popolo di NIA, Simon sta tornando….

Diminuzione della totale irradiazione solare che conduce ad uno sbilanciato termico della Terra e alla piccola era glaciale

Habibullo I. Abdussamatov
Pulkovo Observatory della RAS
Pulkovskoye shosse 65, San Pietroburgo, 196140, Russia
Email: [email protected]

 Abstract

I cambiamenti temporali nella potenza/energia della radiazione ad onde lunghe del sistema Terra – Atmosfera emessa verso lo spazio, sono sempre in ritardo rispetto ai cambiamenti nell’energia della radiazione solare assorbita, dovuti al lento cambiamento della sua entalpia. Questo è il motivo per cui le parti in debito e credito del bilancio energetico medio annuo del globo terrestre, con l’aria e le acque, sono praticamente sempre in uno stato che non è in equilibrio. Il bilancio medio annuale del sistema termico Terra – Atmosfera, nel lungo periodo di tempo, determina, in modo affidabile sia il corso, che il valore dell’eccesso di energia accumulata dalla Terra oppure il deficit energetico nel bilancio termico che, in considerazione dei dati della TSI, può definire e prevedere con largo anticipo la direzione e l’ampiezza dei cambiamenti climatici futuri. Dai primi anni ’90 si osservata un bicentenario decremento sia della TSI che della parte dell’energia assorbita dalla Terra. La Terra come pianeta d’ora in poi avrà un saldo negativo nel bilancio energetico, che comporta la diminuzione della temperatura circa dal 2014. A causa del aumento dell’effetto albedo e la diminuzione della concentrazione atmosferica dei gas serra la parte dell’energia solare assorbita e l’influenza dell’effetto serra diminuirà. L’influenza della catena consecutiva di effetti di retroazione può portare ad ulteriore caduta di temperatura che supererà l’influenza della diminuzione della TSI. L’inizio del profondo minimo bicentenario della TSI è previsto per il 2042 ± 11, che è la diciannovesima piccola era glaciale  negli ultimi 7500 anni – circa 2055 ± 11.

 

 Parole chiave: Diminuzione TSI, Piccola Era Glaciale

1. Introduzione

 William Herschel (1801) fu il primo a segnalare la correlazione fra il livello dell’attività delle macchie solari e il clima, dopo la sua scoperta della correlazione inversa tra il prezzo del grano e il livello delle variazioni cicliche dell’attività solare prima e durante minimo Dalton. Quando la superficie del Sole era coperta di macchie solari, i prezzi del grano andavano giù. Quando il numero di macchie solari cadeva i prezzi salivano. Egli suppose che le variazioni dei prezzi del grano sono la conseguenza dei cambiamenti climatici corrispondenti. Tuttavia, egli non poteva spiegare la natura fisica di questo fenomeno. Più tardi Eddy (1976) scoprì l’interconnessione tra i periodi, ben individuati, fra le variazioni significative del livello di attività delle macchie solari durante l’ultimo millennio e i corrispondenti profondi cambiamenti climatici sia in fase che ampiezza. Durante ciascuno dei diciotto profondi minimi dell’attività solare (tipo il Maunder), con un ciclo bicentenario trovato nei precedente 7,5 millenni, un profondo raffreddamento è stato osservato, mentre durante i periodi d’alta attività solare si osserva un riscaldamento globale (Borisenkov, 1988). Recenti studi (Bal, et al 2011;.. McPhaden, et al 2011) confermano i nostri risultati (Abdussamatov, 2009a, b) relativi ad un’azione comune delle variazioni cicliche di undici anni e la bicentenaria irradiazione solare totale (TSI) (con qualche intervallo) sul cambiamento di stato della superficie e gli strati del sottosuolo (con la profondità di decine e centinaia di metri) nella parte tropicale dell’Oceano Pacifico, accompagnato da comparsa di acqua calda o fredda (i cicli della Niña e del  Nino), che interessa il cambiamento climatico. Caratteristiche osservate nel El Niño nel corso degli ultimi 31 anni, sono state cambiate in direzione opposta per quanto riguarda le previsioni dei modelli climatici, assumendo l’influenza preponderante dei gas serra.

 

2. Variazione della TSI ed effetti secondari di retroazione

Le variazioni cicliche undecennali della TSI e l’attività solare sono sincronizzate e inter-correlate sia in fase che ampiezza (Figura n°1) (Abdussamatov, 2004, 2005, 2007a, b).

Figura n°1
Figura n°1

Questo permette di utilizzare e di estrapolare una relativamente breve (dal 1978) serie di misure precise della TSI (Fröhlich, 2011)), confrontandole con l’attuale lunga serie dei dati dell’attività solare (Shapiro et al., 2011). Quindi, tutti i significativi periodi di cambiamenti climatici rinvenuti nel corso degli ultimi 7.500 anni sono stati causati dalle quasi periodiche, bi-centenarie variazioni della TSI. Tuttavia, l’influenza diretta della fluttuazione bicentenaria della TSI è relativamente piccola (secondo recenti dati ricostruiti (Shapiro et al, 2011). Dell’ordine dello 0,5% ≈ 6,8 W/m2mè insufficiente a spiegare le corrispondenti bicentenarie cicliche variazioni della temperatura sulla Terra, dal riscaldamento globale alle Piccole ere glaciali. Abbiamo bisogno di una sorta di amplificatore di influenza sulle dirette variazioni della TSI sui cambiamenti climatici osservati. Il ruolo di amplificatore che può svolgere la TSI e quello d’influenza secondaria supplementare, in una forma di effetti di retroazione: il cambiamento naturale della Terra,il globale albedo, il legame dell’albedo, e la concentrazione atmosferica di gas a effetto serra (primo fra tutti, il vapore acqueo e l’anidride carbonica oppure il metano altri gas). Il legame dell’albedo è determinato da tre parametri globali ottici del globo nelle fasce di aria e acqua, lungo la linea verticale dell’intera superficie – atmosfera: dai valori sia dell’albedo atmosferico che l’albedo della superficie terrestre, nonché il valore della trasmissione atmosferica nello spettro solare. Così, l’albedo è uno dei principali parametri fisici nel bilancio energetico della Terra come pianeta. I cambiamenti significativi del albedo potrebbero essere potenziali forti variazioni climatiche del motore. Il valore di albedo della terra sta aumentando ad un elevato livello massimo, durante un raffreddamento profondo e scende ad un livello minimo nel processo di riscaldamento globale, mentre variazioni della concentrazione dei gas serra atmosferica avvengono in una direzione opposta dalla loro abbondanza e questo è principalmente determinato dalla temperatura degli oceani. Variazioni delle caratteristiche, sia della superficie della Terra che della sua atmosfera, causate da variazioni bicentenarie della TSI possono dare vita ad una successiva catena di ulteriori cambiamenti di temperatura aggiuntivi, causati dalla ripetizione multipla di questo causa-effetto ciclo di effetti di retroazione secondari, anche se la TSI rimane costante per un certo periodo di tempo. L’influenza della consecutiva catena di tali modifiche, causate dalla retroazione degli effetti secondari, può provocare un’ulteriore amplificazione dei cambiamenti climatici, in una misura che può supera l’influenza delle variazioni bicentenario TSI. Un quadro simile è stato osservato alla fine del XX secolo.

 

3. Bilancio energetico del sistema Terra – atmosfera

Cambiamenti temporali del potere della lunghezza d’onda della radiazione del sistema Terra – Atmosfera emessa verso lo spazio sono sempre in ritardo rispetto l’energia della radiazione solare assorbita, dovuta al rallentamento del cambiamento della sua entalpia. La termodinamica temperatura planetaria determina l’equilibrio termico integrale dei cambiamenti del pianeta in un significativo lasso di tempo per quanto riguarda il processo di cambiamenti nella potenza assorbita dalle radiazioni solari secondo l’inerzia termica del sistema Terra-atmosfera. Ciò equivale ad un eccesso o deficit del bilancio di potenza assorbita ed emessa. Qualsiasi variazione nel lungo termine dell’energia solare assorbita dalla Terra a causa della variazione bicentenaria della TSI, motivo delle variazioni lente nel entalpia del sistema Terra-atmosfera nel corso di un periodo di tempo determinato dalla inerzia termica rimangono non compensate con l’emissione della intrinseca radiazione ad onda lunga nello spazio. Questo processo viene descritto con l’incremento della temperatura termodinamica planetaria che cambia lentamente con il tempo. Questo è il motivo per cui un saldo medio annuo del bilancio energetico della Terra come pianeta è praticamente sempre in uno stato squilibrato e oscilla intorno ad un stato di equilibrio assorbendo ed emettendo diverse quantità di energia a causa della variazione bicentenario della TSI. Di conseguenza, il pianeta otterrà un riscaldamento o un raffreddamento verso il basso. La differenza fra la media annuale, tra l’energia della radiazione solare entrante negli strati esterni dell’atmosfera terrestre entrambi una frazione di questa energia riflessa allo spazio e l’energia della della lunghezza d’onda della radiazione, determina il bilanciamento del bilancio termico del sistema Terra – Atmosfera. Potenza specifica della variazione di entalpia per il sistema Terra – Atmosfera – E una differenza tra la radiazione in ingresso e in uscita ed è descritto dall’equazione:

dove So è la TSI,  ΔSo  – l’incremento della TSI, А – albedo globale della Terra (Bond albedo), DA – Bond albedo incremento, ε – emissività del sistema Terra-atmosfera, s – Costante di Stefan-Boltzmann;

Тр – temperatura termodinamica del pianeta, Еpotenza specifica della variazione di entalpia per lo strato attivo dell’atmosfera e dell’oceano (W/m2 ), С – specifica capacità termica superficiale dello strato attivo, l’atmosfera e l’oceano, per quanto riguarda la superficie totale del pianeta (J/м2К),t – Tempo. 1/4 nella parte destra dell’equazione riflette il fatto che il flusso di radiazione solare è proiettata (sul cerchio) e riflessa dal cerchio, mentre la terra emette dalla superficie totale della sfera (che è quattro volte più grande) .

Potenza specifica della variazione di entalpia della Terra, E, indica il deficit o eccesso di energia termica che può essere considerata come l’equilibrio energetico del budget annuo medio del debito e di credito della potenza termica del pianeta.

Al tempo stesso l’incremento della temperatura effettiva della Terra determinando l’equilibrio radiativo avviene immediatamente con il cambiamento della potenza assorbita in contrasto con la temperatura termodinamica planetaria, determinando l’equilibrio termico. Relative influenze delle variazioni del albedo e la TSI sulla variazione della temperatura reale della Terra possono essere determinate sulla base del bilancio radiativo della Terra come pianeta:

dove, Тe – è la temperatura effettiva della Terra. Cerchiamo di introdurre un efficace incremento della temperatura terrestre ΔТe = Тe – Тeо, dove Тe è il valore corrente della temperatura effettiva, Тeо – il suo valore iniziale.  Riteniamo che questo incremento sia causato dagli incrementi di TSI, ΔSo, e albedo, D A. In questo caso:

Da (3) si può ottenere un’espressione per l’incremento della temperatura della Terra efficace causato dagli incrementi della TSI e albedo:

Per un costante TSI = 0 otteniamo dalla (4):

Tenuto conto dei valori noti della temperatura della Terra efficace il cui valore corrente è Тe = 254,8 К e TSI – So = 1.366 W/m2, e mettendo ΔSo = 0 possiamo ricavare da (5):

Per legame costante albedo ΔА = 0 otteniamo dalla (4):

Usando un valore noto di albedo globale della Terra che, secondo dati recenti è А = 0,30 (Trenberth et al, 2009.) e ΔА = 0 si ottiene dalla (7):

La valutazione del contributo relativo degli incrementi ΔSo  e ΔА al incremento ΔТe può essere fatto prendendo

Dalla (9) si può ottenere il rapporto del contributo degli incrementi ΔSo e ΔA del incremento ΔТe

o

l’aumento della albedo ΔA = 0,003 (1,0%) comporterà una riduzione della temperatura effettiva ΔТ ≈ – 0,27 К, che è praticamente equivalente al bicentenario decremento della TSI  = -5,88 W/m2 (0,435%).Pertanto, il cambiamento nel lungo termine del albedo è una forza potente per le variazioni del clima terrestre. La diminuzione della TSI dello 0,5% D S ¤ = – 6,83 W/m2 con un albedo costante, D А = 0, porta secondo (8) ad una diminuzione della temperatura effettiva di tutta la terra in aria e acqua di ΔТe = – 0,32 К ( la differenza tra i cambiamenti della temperatura dell’aria della superficie terrestre con il tempo e le radiazioni è insignificante). La diminuzione della temperatura effettiva della Terra ΔТe = – 0,32 К, secondo la (6), può causare l’aumento globale del albedo della Terra di D А = 0,0035 ossia 1,16%. Con tale aumento di albedo (+1,16%) la temperatura effettiva della Terra sarà inoltre minore di 0,3 ~ К, che si traduce in una catena di questi cicli. Tuttavia, l’effettiva temperatura (radiativa) del sistema Terra – Atmosfera descrive la libera inerzia senza processo di scambio di calore radiante in regime di equilibrio termico. Dovuto a questo istantaneo bilancio equilibrio radiativo realizzato con relativo avanzamento al totale bilancio energetico (o calore) del pianeta – formula (1) che tiene conto delle variazioni lente dell’entalpia del sistema Terra – Atmosfera.

La temperatura reale è una temperatura radiativa del pianeta e non riflette le variazioni temporali della temperatura planetaria, ma indica la tendenza, la direzione del cambiamento climatico del pianeta. Pertanto, la variazione del valore dell’albedo influenza significativamente i cambiamenti dell’effettiva (radiativa) temperatura della Terra essendo uno dei fattori più importanti che determinano i prossimi cambiamenti climatici. Tuttavia, i cambiamenti della temperatura termodinamica della Terra a causa delle variazioni dell’ albedo e della TSI non si verificano immediatamente, ma con un significativo lasso di tempo, determinato dall’inerzia termica del pianeta (Abdussamatov et al., 2010).

dove l – è la profondità dello strato attivo dell’Oceano. Se la profondità del suo strato attivo è di circa 200-500 м, l’inerzia termica è:

A causa della capacità termica molto grande dell’Oceano, la temperatura termodinamica del pianeta cambia piuttosto lentamente. Quindi le parti in debito e credito del bilancio energetico medio annuo del globo terrestre con la sua aria e l’acqua sono praticamente sempre in uno stato sbilanciato (Е ≠ 0), con saldo positivo o negativo. Tale squilibrio di bilancio medio termico annuo è uno stato di base del sistema climatico della Terra-atmosfera. Durante il declino nel lungo termine della TSI, la variazione media annua dell’entalpia nel sistema Terra-atmosfera risulta essere negativo (E <0), mentre nel lungo termine un aumento del TSI risulta positivo (E> 0). Allo stesso tempo, le variazioni della TSI e l’albedo giocano il ruolo più importante nel cambiamento sia del bilancio energetico del sistema Terra-atmosfera che la sua temperatura termodinamica. Il bilancio medio annuale termico del sistema Terra-atmosfera, nel lungo periodo di tempo, ci permette in modo affidabile di determinare il corso e il valore sia l’eccesso di energia accumulata dalla Terra sia il deficit energetico nel bilancio termico e, in considerazione per i dati della previsione della TSI, è possibile definire con certezza e prevedere con largo anticipo, la direzione (ΔЕ> 0 porta a riscaldamento, ΔЕ <0 – per il raffreddamento) e l’ampiezza delle variazioni future nel clima globale.

 

4. La diminuzione bicentenaria della TSI conduce alla Piccola era Glaciale

Dagli anni 90’, entrambi i valori dei componenti del ciclo undecennale e le componenti bicentenarie delle variazioni della TSI stanno attualmente diminuendo più rapidamente (vedi Figura n° 2), quindi una frazione della TSI assorbita dalla Terra è in calo praticamente alla stessa velocità (vedi ad esempio, Fröhlich, 2011; Abdussamatov, 2007b, 2009a, b). Il valore medio della TSI nel ciclo di 23 era di 0,17 W/m2 in meno rispetto al ciclo 22. Il valore della TSI lisciato nel minimo fra i cicli 23/24 (1365,24 ± 0,02 W/m2) è stato di 0,26 W/m2 e dello 0,33 W/m2 in meno rispetto al minimo tra i cicli 22/23 e 21/22, rispettivamente. Tuttavia, il deficit della TSI che si è formato nel lungo termine, dai primi anni 1990 (vedi Figura n°2) non è stata compensato dalla diminuzione della emissione dell’energia termica intrinseca della Terra nello spazio, ma rimane praticamente allo stesso livello alto per 14 ± 6 anni, a causa della termica inerzia degli oceani del mondo.

Figura n°2
Figura n°2

Poiché il Sole sta ora entrando in una lungo fase bicentenaria di bassa luminosità (ad esempio, Abdussamatov, 2004, 2005, 2007b, Livingston e Penn, 2010; American-astronomico-society, 2011) tale squilibrio energetico del sistema (E < 0 ) continuerà ulteriormente per alcuni dei prossimi cicli solari di 11 anni. Come risultato, la Terra d’ora in poi avrà un saldo negativo (E <0) nel bilancio energetico. Questo consumo graduale di energia solare accumulata dagli oceani del mondo nel corso di tutto il XX secolo comporterà una riduzione della temperatura globale dopo i 14 ± 6 anni, a causa di un saldo negativo nel bilancio energetico della Terra. Ciò, a sua volta, porterà alla nascita dell’albedo sulla Terra, il calo della concentrazione atmosferica dei gas serra più importanti – il vapore acqueo, nonché di biossido di carbonio e altri gas. Notiamo che il vapore acqueo assorbe ~ 68% della potenza intrinseca integrale della lunga onda di emissione della Terra, mentre l’anidride carbonica – solo ~ 12%. Di conseguenza, una porzione della radiazione solare assorbita dalla Terra gradualmente scenderà insieme con le manifestazioni dell’effetto serra causati dagli effetti di retroazione secondari. L’influenza della consecutiva catena crescente di tali modifiche causerà un ulteriore diminuzione della temperatura globale che supererà l’effetto di una diminuzione bicentenaria della TSI. Poiché il Sole si sta ora avvicinando alla fase di una diminuzione di luminosità bicentenaria, sulla base della accelerazione alla diminuzione osservata in entrambe le componenti di 11 anni e bicentenari della TSI dai primi anni ’90, siamo in grado di prevedere il suo ulteriore calo simile ad un minimo di Maunder cosiddetto fino a 1363,4 ± 0,8 W/m2, 1361,0 ± 1,6 W/m2 e fino ad un livello profondo minimo 1359,5 ± 2,4 W/m2 nei minimi tra i cicli di 24/25, 25/26 e 26/27, rispettivamente (vedi Figura n°3) .

Figura n°3
Figura n°3

Ipotizzando un aumento previsto della durata dei cicli di undici anni durante la fase di declino di un ciclo bicentenario (Abdussamatov, 2006, 2009a, b), ci si può aspettare il momento approssimativo di minima fra i cicli 24/25, 25/26 e 26/27 ± 0,6 2020,3, 2031,6 e 2042,9 ± 1,2 ± 1,8, rispettivamente. In queste circostanze per dei cicli di 13 mesi, il livello medio del massimo del numero di macchie solari nei cicli 24, 25 e 26 potrà raggiungere 65 ± 15, 45 e 30 ± 20 ± 20, rispettivamente (Abdussamatov, 2007b, 2009a, b). Quindi, possiamo aspettarci l’inizio 

di un profondo minimo bicentenario della TSI in circa 2042 ± 11 e 19° minimo profondo della temperatura globale negli ultimi 7500 anni – nel 2055 ± 11 (vedi Figura n°4).

Figura n°4
Figura n°4

Nel prossimo futuro si osserverà un periodo di transizione (tra riscaldamento globale e il raffreddamento globale), di cambiamenti climatici instabili con la temperatura globale fluttuante attorno al suo valore massimo raggiunto nel periodo 1998-2005. Dopo il massimo del ciclo solare 24, da circa il 2014 ci si può aspettare l’inizio del prossimo ciclo bicentenario di raffreddamento profondo con una piccola era glaciale nel 2055 ± 11. Così, nel lungo termine le variazioni della TSI (con una stima per la loro diretta e secondaria influenza, basata su effetti di retroazione) sono la principale causa fondamentale dei cambiamenti climatici in quanto la variazioni del clima terrestre è determinata principalmente da un lungo periodo di squilibrio tra l’energia della radiazione solare che entra negli strati superiori dell’atmosfera terrestre e l’energia totale emessa dalla Terra verso lo spazio.

 

Fonte : http://icecap.us/images/uploads/abduss_APR.pdf

 

Michele

 

 

 

 

Riferimenti :

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