Archivio mensile:Marzo 2013

Il geniale punto di vista di Giorgio Piccardi (1895-1972)

Apparecchi Piccardi che mostra il moto elicoidale della Terra intorno al Sole, e la variabile accelerazione e rallentamento della velocità della Terra nel corso dell'anno (Piccardi 1962)
Apparecchi Piccardi che mostra il moto elicoidale della Terra intorno al Sole, e la variabile accelerazione e rallentamento della velocità della Terra nel corso dell'anno (Piccardi 1962)

Il concetto di tempo è un problema di grande rilievo per i fondamenti della chimica moderna, poiché questo si pone in relazione alla irreversibilità dei processi chimici ed anche ai processi “negentropici” di trasformazione molecolare nei sistemi aperti a scambi di energia e di materia.

Giorgio Piccardi, direttore dell’Istituto di Chimica fisica dal 1947 al 1965 e successivamente del Centro Universitario dei Fenomeni Fluttuanti, impostò le sue ricerche sulla base della considerazione che il tempo, trattato generalmente come una misura, fosse da considerare come una reale “coordinata”, cioè come un parametro intrinseco alla dinamica dei processi naturali. Considerando il tempo come una coordinata, Piccardi portò avanti il suo lavoro scientifico al di fuori dei canoni tradizionali propri della chimica classica. Egli soleva dire durante le sue lezioni che la termodinamica mette in evidenza l’impotenza dell’uomo nel realizzare una macchina capace di moto perpetuo, proprio perché i processi spontanei sono sempre irreversibili; infatti in natura un processo che va in una certa direzione, non andrà mai spontaneamente nel verso opposto.

Per fissare in un contesto storico le ricerche innovative di Piccardi, che egli stesso definiva di tipo “sperimentale-galileiano”, ricordiamo un passo di Galileo dal “Dialogo sui massimi sistemi”: “…su una nave, muoventesi con quanta voglia velocità, purché il moto sia uniforme e non fluttuante in qua ed in là, voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati effetti, né da alcuno di quelli potrete comprendere se la nave cammina oppure sta ferma”.

I “sistemi fluttuanti” indicati da Piccardi nei suoi studi sulla dinamica dei processi evolutivi, sono sistemi non-inerziali perché non liberi da forze o influssi esterni ed essendo aperti a scambi di energia e/o materia, risentono delle variabili spaziali di tipo terrestre, solare e cosmico. Tra i sistemi sensibili ai parametri esterni fluttuanti, Piccardi considerò la dinamica di trasformazione di varie reazioni chimiche in soluzione acquosa e mise in evidenza alcuni interessanti fenomeni che riguardano l'<<attivazione>> dell’acqua sotto l’influenza di campi elettromagnetici ad onde lunghe. In relazione a tali esperimenti egli considerò che il tempo non poteva essere considerato isotropo in ogni direzione dello spazio, né omogeneo per ogni istante successivo, pertanto questo doveva considerarsi una reale coordinata.

Giorgio Piccardi, per rendere evidente che i suoi studi non potevano essere collocati nel quadro della logica scientifica tradizionale, sottolineò come la constatazione che il tempo è una coordinata, infirrni il dogma fondamentale della scienza tradizionale, secondo il quale gli esperimenti sono validi solo se riproducibili. Infatti egli osservò che se non è possibile, come nel caso dei fenomeni fluttuanti, controllare tutte le condizioni con cui un esperimento è condotto, è necessario tener conto della coordinata tempo proprio perché le variabili spaziali cambiano nel corso di esso. Piccardi sosteneva che anche nel caso di esperimenti che non siano ripetibili nei risultati in ogni momento scelto a piacere, questi meritano di essere oggetto di indagine scientifica; quanto sopra significa che il criterio di riproducibilità, come verifica di validità scientifica, ammette delle eccezioni. In altre parole la riproducibilità degli esperimenti non può essere quindi considerata in ogni caso una discriminante assoluta tra il vero ed il falso nella scienza.

Giorgio Piccardi comprese che nella logica scientifica tradizionale, applicata a fenomeni non-fluttuanti, ci si riferisce di norma a esperimenti rappresentabili in termini di equazioni lineari, mentre nel caso dei fenomeni fluttuanti la linearità si perde, in quanto, non essendo ipotizzabile una corrispondenza nella successione temporale dei rapporti tra causa ed effetto, i parametri che influenzano l’esperimento non seguono un ordine sequenziale; infatti un’azione trascurabile ad un determinato istante può diventare una causa determinante in un istante successivo e definire un risultato che in questo modo non può essere lo stesso in qualunque altro istante di tempo. Quanto sopra diviene più evidente quando si studiano fenomeni che implicano l’azione di basse frequenze e quindi energie molto piccole e che non rispondono ad effetti immediati di causa-effetto; queste azioni vengono generalmente considerate come insignificanti, perché arbitrariamente si suppone che determinino trascurabili perturbazioni del sistema. Ma osservava Piccardi, chi compie esperimenti, scevro da ogni pregiudizio, guarda alla spiegazione scientifica dei processi naturali e non si accontenta della misura delle quantità immediatamente misurabili, allora si rende conto che lavora in un mondo di fenomeni molto “imperfetti”, riguardo al fatto di considerare una successione di immaginari istanti di tempo tutti perpetuamente uguali.

L’idea del tempo come successione di istanti equivalenti è invero il dogma di base della scienza meccanicistica e tale concetto è praticamente indiscusso fino ad oggi; ma la natura non si comporta secondo questi canoni. Tutti sanno, diceva a noi studenti, che un seme va piantato nel terreno in certe stagioni e con la luna, ad esempio, calante se si vuole far crescere bene la pianta, perché questa non germoglia e non cresce in un tempo qualsiasi scelto a caso.

Lo sviluppo creativo della scienza, asseriva Piccardi, dovrà essere il frutto di esperimenti significativi e non semplicemente di quelli riproducibili nel tempo. La scienza tradizionale infatti, tentando di fissare le condizioni di riproducibilità degli esperimenti, fa riferimento solo a particolari variabili che sono controllabili in laboratorio. Così la termodinamica prende in considerazione pressione, volume e temperatura di un sistema e definisce delle funzioni che, allo stato di equilibrio, possono essere determinate tramite tali variabili; agendo in tal modo tuttavia, essa esclude il fattore tempo, proprio perché gli equilibri sono definibili in condizioni atemporali. A causa di ciò la termodinamica non può dare alcuna indicazione ad esempio sulla velocità di trasformazione dei sistemi. Fissando inoltre le classiche variabili di riferimento la termodinamica è costretta ad escludere le influenze “attive” interne ed esterne al sistema. Così ad esempio i fenomeni fluttuanti, che dipendono dalle condizioni fisiche dello spazio che ci circonda, ed i fenomeni catalitici interni al sistema escono dalla portata dei suoi studi; dice Giorgio Piccardi: “…Non possiamo però impedire le attività magnetiche delle macchie solari, che influenzano l’intensità della radiazione solare, che a sua volta influenza i fenomeni biologici ed anche molti fenomeni chimici, così come non possiamo fissare le variazioni del potenziale elettrico atmosferico che si accompagna ai temporali, né le variazioni del campo magnetico terrestre e tanti altri fenomeni naturali a carattere fluttuante, che in vari modi agiscono sulla natura e sulla vita del nostro pianeta”.

Quale relazione hanno tali fenomeni, che genericamente indichiamo come “spaziali”, con le attività di ricerca in laboratorio e più in generale con l’evoluzione della natura e della vita? Quali sono i fenomeni biologici particolarmente sensibili alle variabili spaziali? E quali sono le reazioni chimiche?

Piccardi in un suo scritto ricorda come il suo interesse fu rivolto a tali domande: “I chimici si lamentano sovente della non buona riproducibilità di alcune loro operazioni, pur avendo osservato tutte le modalità consuete, così accusano la giornata di essere cattiva o sfortunata” ed in un altro passo rammenta: “Fin dal 1939 mi ero accorto dell’esistenza di una relazione complessa tra eventi ambientali e fenomeni chimico fisici”. Racconta inoltre di aver acquistato a Londra uno “Storm-Glass”, detto anche impropriamente “Barometro Chimico” perché veniva usato come indicatore di buono o cattivo tempo; lo “Storm-Glass” è costituito da un tubo di vetro chiuso alla fiamma, lungo 20cm e con diametro di circa 2cm, contenente una soluzione idroalcolica di varie sostanze: cloruro ammonico, nitrato di potassio e canfora, con un eccesso di canfora che costituisce un corpo di fondo. Né la pressione, né l’umidità atmosferiche possono influenzare il sistema, soltanto la temperatura può far cristallizzare più o meno la canfora; tuttavia anche a temperatura quasi costante (entro due gradi) si notano lo stesso variazioni imponentissime, a volte crescono dal fondo bellissime arborescenze cristalline, a volte si formano delle stelline nella parte superiore del tubo, altre volte i cristalli si risciolgono.

Piccardi trovò diversi sistemi chimici sensibili alle condizioni ambientali e che rispondevano ad esempio alle variazioni stagionali; tra i più semplici individuò la precipitazione dell’ossicloruro di bismuto allo stato colloidale, ottenuta versando in acqua una soluzione acida di tricloruro di bismuto. Questa reazione fu impiegata per i suoi test chimici, atti a studiare i fenomeni ambientali fluttuanti.

La scienza generalmente si disinteressa delle correlazioni tra fenomeni ambientali ed esperimenti di laboratorio, in quanto il metodo scientifico tradizionale tende a definire un dominio cognitivo nel quale, tramite il controllo sperimentale di alcune variabili, sia possibile garantire la riproducibilità dei fenomeni posti nelle stesse condizioni, indipendentemente dal tempo nel quale vengono effettuati.

La termodinamica asserisce che solo lo stato di equilibrio può essere descritto tramite funzioni di stato. Altresì lontano dalle condizioni di equilibrio sappiamo che la funzione entropia varia sempre; questo è vero sia per un sistema isolato, dove l’entropia cresce fino al raggiungimento dell’equilibrio, sia per un sistema aperto a scambi di energia e/o materia, dove lontano dall’equilibrio, il valore dell’entropia può crescere o diminuire. La termodinamica classica considera solo sistemi isolati e processi reversibili rispetto al tempo, il che in pratica significa riferire i propri modelli ideali a processi infinitamente lenti; quindi questa è costretta a dimenticare ogni studio relativo alla storia evolutiva dei sistemi fisici che agiscono in condizioni lontane dall’equilibrio. In tal modo, sottolinea Piccardi, la storia evolutiva delle reazioni chimiche, durante il periodo di transizione tra vari stadi, non assume alcuna importanza scientifica.

Diversamente dai fenomeni presi in considerazione dalla termodinamica classica, i fenomeni fluttuanti sono naturalmente irreversibili a causa degli effetti “spaziali”. Infatti è necessario considerare che la irreversibilità delle trasformazioni fisiche o chimiche può essere dovuta a fattori interni oppure esterni. Del primo tipo sono ad esempio l’attrito e la dispersione e degradazione dell’energia di un sistema, ma anche la reazione che si genera in opposizione agli spostamenti dell’equilibrio, quando si perturba un sistema in equilibrio stazionario (Principio di Le Chatelier).

I fenomeni fluttuanti implicano una irreversibilità del secondo tipo, poiché sono causati da fattori esterni ambientali e cosmici, che evidentemente non possono essere controllati in laboratorio e che non possono essere resi reversibili per mezzo del lavoro; ai fenomeni fluttuanti quindi non sono applicabili i criteri della termodinamica classica.

Piccardi pensò che per lo studio dei fenomeni fluttuanti era necessaria una metodologia di ricerca nuova ed anche differenti criteri di verificabilità scientifica. Egli dice: “Nel caso dei fenomeni fluttuanti, non potendo fissare le condizioni in cui si svolge un fenomeno, non possono considerarsi valide solo quelle esperienze che danno risultati costanti quando vengono effettuate nelle stesse condizioni. I fenomeni fluttuanti infatti non sono riproducibili a piacimento” e prosegue: “Il non poter riprodurre le condizioni in cui si svolge una esperienza ci pone il problema di registrare l’istante ed il periodo di tempo in cui l’esperimento si è svolto. Un’ora non è identica ad un’altra ora proprio perché i fenomeni sono fluttuanti. La data e l’ora caratterizzano una situazione fisica che cambia nel corso del tempo. Il tempo in chimica, biologia e fisica e forse in psicologia e sociologia non è soltanto una durata, ma una coordinata”.

Secondo Piccardi il metodo capace di rendere indipendente l’osservazione dal particolare individuo a cui capita di farla, in modo da avere una verifica oggettiva, cioè non legata ad un certo osservatore, può essere ottenuto mediante un adatto sistema di indagine scientifica che egli iniziò ad applicare nei suoi studi, quello detto dei “test chimici”. Nei test chimici si utilizza il metodo del confronto comparativo differenziale di sistemi in evoluzione che si trovino nelle stesse condizioni rispetto alle variabili classiche, temperatura, pressione ed umidità, ed indicando il tempo, data, ora e minuto, in modo che possano essere studiati statisticamente i fenomeni osservati, al fine di analizzare l’eventuale periodicità dell’andamento.

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Giorgio Piccardi si domandò spesso quale fosse la portata dei fenomeni fluttuanti, Si rammaricava del fatto che “una grande massa di ricercatori fisici, chimici e biologi non si poneva questa domanda” e scriveva: “…eppure dal punto di vista generale non si può ignorare l’esistenza di condizioni fisiche ambientali importanti, che non si possono né fissare in laboratorio, né dominare nella vita”. Per essere capaci di inoltrarsi in campi poco esplorati dalla scienza egli fece presente, in alcune relazioni generali, che il problema non è soltanto di ordine scientifico, ma soprattutto di educazione scientifica; infatti ritenne che lo spirito di ricerca del nuovo doveva essere stimolato in un insegnamento della scienza che chiarendone i limiti, permetta sempre agli studenti di essere in condizioni di intendere ciò che non gli è stato, né poteva ancora essergli insegnato.

NOTA BIBLIOGRAFICA: Tutta la documentazione sulle ricerche di Giorgio Piccardi è reperibile presso la Biblioteca di Chimica dell’Università di Firenze.

* * * * *
Il precedente saggio è stato pubblicato per la prima volta in Atti del V Convegno Nazionale di Storia e Fondamenti della Chimica, Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, Roma, 1994. http://www.filosofia.unibo.it/gnfsc/Perugia.htm .

N.d.R. – Le ricerche di Giorgio Piccardi, e soprattutto la “filosofia della scienza” che le ispiravano, sono state per quel che ci risulta generalmente trascurate dagli “epistemologi”, con un’importante notevole eccezione. P.K. Feyerabend cita infatti lo scienziato italiano nel suo La scienza in una società libera (1978; I ed. it. Feltrinelli, Milano, 1981): “L’attività solare influisce sulla vita, come del resto si sa già da molto tempo. Quel che sorprende è la natura delicata di questa influenza. Variazioni nel potenziale elettrico degli alberi dipendono non solo dall’attività media del Sole ma anche da singole protuberanze e perciò di nuovo dalla posizione dei pianeti. Piccardi, in una serie di ricerche estese su un periodo di più di trent’anni, ha trovato variazioni nella frequenza di reazioni chimiche standardizzate che non potevano essere spiegate né dalla meteorologia né da condizioni di laboratorio. Egli e altri ricercatori sono inclini a credere che <<i fenomeni osservati siano connessi primariamente a mutamenti nella struttura dell’acqua usata negli esperimenti>>” (p. 143).

Fonte : http://itis.volta.alessandria.it/episteme/ep6/ep6-picc.htm

 

 

 

Ghiacci Marini Artici – Situazione Febbraio 2013

Dopo tanto tempo ritorna l’aggiornamento mensile dei Ghiacci Marini, anche se il mese scorso mi sono fatto perdonare con il riassunto del computo totale che potete ritrovare qui:

http://daltonsminima.altervista.org/?p=24600

Spero di riuscire ad aggiornare tutti i mesi, ma so già che non ci riuscirò, per cui mi impegnerò per far si che gli aggiornamenti almeno riguardino situazioni particolari o importanti.

 

Estensione:

 

 

Anomalia Concentrazione:

 

 

Area:

 

 

Trend Anomalia Estensione:

 

 

Curiosità:

Rispetto a 10 anni fa abbiamo 0.6 milioni di kmq di estensione in meno e 0.5 in meno di area.

Rispetto a 20 anni fa abbiamo 1.0milioni di kmq di estensione in meno e 0.8 in meno di area.

Rispetto a 30 anni fa abbiamo 1.3milioni di kmq di estensione in meno e 0.2 in meno di area.

 

 

FBO

Sketch comico teatrale : L’onorevole “Nasa” informa che …. ma mi faccia il piacere !

Premessa, necessità visione del video prima di leggere il contenuto di questa notizia, made in Nasa.

Nasa, 1 marzo 2013: Qualcosa di inaspettato sta accadendo sul sole.

 

Mic. : Wahoooo …. che bravi, dopo che hathaway e banda hanno toppato una decina e più di previsioni in questi anni, si sono accorti solamente adesso che ci sono dei seri problemi nella dinamo solare …… 🙂 

Il 2013 dovrebbe essere l’anno del massimo, il picco del ciclo di 11 anni delle macchie solari. Ma il 2013 è arrivato e l’attività solare è relativamente bassa. Il numero delle macchie solari è ben al di sotto dei loro valori del 2011, e forti eruzioni solari sono state frequenti per molti mesi.

La quiete ha portato alcuni osservatori a chiedersi se le previsori hanno mancato il bersaglio. Il fisico solare Dean Pesnell del Goddard Space Flight Center ha una spiegazione diversa:

“Questo è il massimo solare”, e suggerisce. “Ma ha un aspetto diverso da quello che ci aspettavamo, perché è ha doppia visiera.”

La saggezza popolare sostiene che le oscillazioni dell’attività solare sono avanti e indietro come un semplice pendolo. Ad una estremità del ciclo, c’è un tempo tranquillo, con poche macchie solari e flare. All’altra estremità, il massimo solare porta ad alto numero di macchie solari e tempeste solari. Si tratta di un ritmo regolare che si ripete ogni 11 anni.

La realtà, tuttavia, è molto più complicata. Gli astronomi hanno contato macchie solari per secoli, e hanno visto che il ciclo solare non è perfettamente regolare. Per prima cosa, l’oscillazione, nella conta delle macchie solari può richiedere da 10 a 13 anni e anche l’ampiezza del ciclo varia. Alcuni massimi solari sono molto deboli, altri molto forti.

Pesnell osserva un’altra complicazione: “Gli ultimi due massimi solari, intorno al 1989 e al 2001, hano avuto non uno ma due punte.” L’attività solare è salita, poi si è tuffata, e poi ha ripreso, con l’esecuzione di un mini-ciclo che è durato circa due anni.

La stessa cosa potrebbe accadere ora. Il conteggio delle macchie solari è salito nel 2011, e poi sprofondato nel 2012, Pesnell si aspetta un nuovo rimbalzo nel 2013: ” Io sono tranquillo nel dire che un altro picco avverrà nel 2013 e forse nel 2014,”

 Mic. : ” Whaooo…che sicurezza e che presa di posizione !” 🙂

Un’altra curiosità del ciclo solare è che gli emisferi del sole non sempre presentano il picco nello tempo stesso. Nel ciclo attuale, il sud è in ritardo rispetto al nord. Il secondo picco, se si verifica è probabile che presenterà con un aumento dell’attività nel sud dell’equatore solare.

Mic : “se si verifica (condizionale)….allora ci sono anche dei dubbi….” 🙂

Recenti conteggi delle macchie solari al di sotto delle previsioni. Crediti: Dr. Tony Philips & NOAA / SWPC

Pesnell è uno dei principali membri del gruppo di previsioni del ciclo solare del NOAA / NASA, un gruppo di fisici solari che si sono riuniti nel 2006 e nel 2008 per prevedere il massimo solare successivo. A quel tempo, il sole stava vivendo, il più profondo minimo, di questi centinaio di anni. Il numero delle macchie solari era vicino allo zero. Riconoscendo, che i profondi minimi, sono spesso seguiti da deboli massimi, e mettendo insieme molti altri dati di prova predittiva, il gruppo ha rilasciato questa dichiarazione:

“Il gruppo di previsione del ciclo Solare 24 ha raggiunto un consenso. Il gruppo ha deciso che il prossimo ciclo solare (ciclo 24) sarà inferiore alla media di intensità, con un numero massimo di macchie solari pari a 90. Considerata la data del minimo solare e l’intensità del massimo, il massimo solare è ora previsto verificarsi nel maggio 2013. Nota, non si tratta di una decisione unanime, ma una maggioranza del gruppo era d’accordo. “

 Mic. : ” La scienza solare che avanza quando si trova il comune accordo nel gruppo, bella questa…come se la verità si trovasse nel consenso o nel comune accordo umano …. politicizzazione scientifica direi.” 

Dato lo stato di debole attività solare registrato in questo febbraio 2013, un massimo solare nel maggio 2013 sembra improbabile.

“Noi dobbiamo invece vedere che cosa succede quando si prevedere una singola ampiezza e il Sole risponde con un doppio picco”, commenta Pesnell.

Per inciso, Pesnell nota una somiglianza tra il ciclo solare 24, in corso ora, e il ciclo solare 14, che aveva un doppio picco durante il primo decennio del 20 ° secolo. Se i due cicli sono in realtà due gemelli, “vorrebbe dire un picco nel 2013 in ritardo e un altro nel 2015.”

 Mic.: “Ma quanti picchi devono ancora arrivare ? Torno a capirci poco o niente….” 🙂

Nessuno sa con certezza quale sarà il prossimo passo del sole. Sembra probabile, tuttavia, che la fine del 2013 potrebbe essere molto più vivace che l’inizio.

 Mic :  “Adesso ho capito il sunto di questa news ! Questa storia del doppio picco è stata postata ad hoc, come cavallo di troia, per comunicarci inconsciamente, naturalmente per i meno preparati nel settore, che da ora in avanti, la Nasa o noi altri siamo abili arruolati nella squadra dove non c’è nessuna certezza. P.S. Ma il picco del 2013 arriva o non arriva allora ? 🙂 “

 

Fonte : http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/01mar_twinpeaks/

 

Michele

A tu per tu con JUICE

Ave popolo di NIA.
Colgo l’occasione, gentilmente concessa dagli amministratori di questo blog, per darvi notizia di una conferenza pubblica (e gratuita) il cui tema sarà la missione spaziale JUICE.
Sinteticamente JUICE si pone come obiettivo primario l’esplorazione del sistema delle lune di Giove, alla ricerca e verifica delle possibili condizioni di base per il fiorire della vita.

(Clicca per scoprire i dettagli !)

Non mi dilungherò oltre, poiché per gli interessati sarà sufficiente cliccare sull’immagine appena sopra per scoprire tutti i dettagli dell’iniziativa prevista per la sera del 15 Marzo 2013.

Grazie per l’attenzione
Zambo.

La nuova NIA, organizziamo il prossimo incontro, preliminare lista partecipanti a termine articolo e sondaggio

Oggi è il primo marzo, anno 2013. E’ arrivato il momento di organizzare il ritrovo di tutta l’utenza Nia.Un incontro per parlare, organizzare una nuova Nia e fornire nuove energie a tutti quanti. Energie che ci serviranno per affrontare il prossimo blocco magnetico della nostra stella e i movimenti climatici invernali, che in stile 700′, 800′ si faranno sempre più presenti sul suolo italiano.

🙂

Un conto è scrivere davanti ad un Pc, scambiarci mail. Altra questione è il faccia a faccia.

Nia ha bisogno di nuova linfa e rinnovamento. Naturalmente come già accennato da Simon, questa operazione richiedera tempo, ma il tempo è maturo ed è arrivato il momento di nuova daltonsminima !

Un restyling dell’intera pagina web. La creazione di una piattaforma più dinamica e specializzata per la meteo, specialmente per i mesi invernali.

Vedi la questione di forum professionale meteo, ben fatto, blindato e ben schermato dal caos che contraddistinge i classici forum sulla meteo presenti sul panorama italiano. Inverno 2012/2013 ne è stato l’esempio, vero gente ….

Tutto questo senza dimenticare che Nia, nasce come blog, costruito con la passione e la professionalità che circonda tutti quanti noi e naturalmente con un pizzico di divertimento, che non guasta mai.

Un rinnovamento, che deve passare attraverso le idee e i pensieri di tutti quanti noi, amministratori, editor o utenti comuni.

Siete tutti invitati !

Io e simon, ci siamo sentiti telefonicamente nel mese di Gennaio e avevamo pensato ad un pranzo, di Sabato, nella città di Firenze. Luogo strategico per vari  motivi.

Primo perchè molto utenti senior di Nia, abitano in Toscana e altri, come il nostro FBO, Fano, o lo stesso simon risiedono in emilia-romagna.

Secondo, perchè la città è una vero e proprio spartiacque, tra il centro-nord e il centro-sud.

Pranzo e non cena perchè semplicemente avremo  più tempo per raggiungere la città di Firenze discutere e tirare due bischerate.

Bischerate, che non guastano mai.

Lo ripeto, in questi mesi, anni ( e qui faccio auto-critica, pure io ) troppe e troppe volte i dibattiti sono sfociati in risse e prese di posizione estreme.

Una Nia più leggera e sobria sarà quella del futuro. Non impulsiva o figlia di troppa “IMPORTANZA PERSONALE” o “EGO INTERIORE”. Puoi avere la scienza di tutto il mondo, ma ricordiamoci che siamo tutte “PERSONE” !

Concludiamo con il problema più ostico da risolvere,

La data !

Accontentare tutti sarà difficile, ecco perchè pubblicare questo post in anticipo.

Oggi dicevamo è il primo marzo. Prendiamoci 15 giorni di tempo per riflettere, organizzare e sopostare eventuali impegni della vita di tutti i giorni e buttiamo giù le date.

Le possibili date :

  • Sabato 23 Marzo
  • Sabato 6 Aprile
  • Sabato 20 Aprile
  • Sabato 27 Aprile
  • Sabato 4 Maggio
  • Sabato 11 Maggio

Stop ! Poi arriva l’estate e i gobbi anticiclonici e io voglio andare a pescare al mare !

🙂

Scrivete il vostro/i giorno disponibili. Nei prossimi giorni aggiorneremo la situazione e tireremo le conclusioni, sapendo già, che non potremo accontentare tutti  e che i restanti utenti o admin dovranno, come  specificato in precedenza, slittare i loro impegni.

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Preliminare lista di utenti (in continuo aggiornamento) che hanno dato la loro preliminare disponibilità per l’incontro (pranzo) che si terrà a Firenze.

Alessandro Barbolini (in forse)
FBO + consortissimo (ma solo per far felice Simon, NB: sia chiaro che è una battuta!)
Stefano
Michele
Alessandro
Marcello
Ice2020 + consortissima
Alessio
Apuano60 Apuano70 🙂
Roberto Sambo
Carmelo
Giovanni Cicioni
FabioDue (in forse)
fabste2008
Luci0
fano + consortissima
alessandro baldassari

Propongo per il giorno Sabato 20 Aprile l’incontro e ritrovo nei pressi della stazione di Firenze S.M.N.

Da definire, in fase successiva, preciso luogo di incontro e relativa struttura dove si terrà il pranzo e orario.

Vi aspettiamo numerosi !!!!

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Sondaggio

Nota : Risposte possibili = massimo 2 giorni

In quale dei seguenti giorni avresti piacere che venisse organizzato il ritrovo a Firenze ?

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Buon fine settimana,

Michele