Archivio mensile:Luglio 2014

Il riscaldamento globale è falso? 22mila euro se lo dimostri

Uno scienziato offre un premio in denaro a chi può dimostrare scientificamente che il global warming non esiste

Il cambiamenti climatico esiste, è accertato dalla maggior parte degli scienziati e c’è accordo anche sul fatto che le cause siano in gran parte da attribuire alle attività umane. Eppure c’è gente, tanta, che continua a negarlo, spesso attaccandosi a ragioni pseudoscientifiche dietro a cui si nascondono questioni politiche.

Insomma non ci dovrebbe essere alcun dibattito, o tutt’al più dovremmo discutere su come gestire il problema. Invece stiamo ancora a scontrarci sull’esistenza del cambiamento climatico, ed è comprensibile che qualcuno si sia stufato.
Tra questi c’è il professor Christopher Keating (Università del Texas), che di deciso di offrire 30.000 dollari di tasca propria a chiunque gli possa offrire prove scientifiche che dimostrino la “tesi scettica”. Una taglia sulla testa del “global warming”, che probabilmente nessuno potrà riscuotere.

“Ho sentito gli scettici del riscaldamento globale fare ogni sorta di dichiarazioni su come la scienza non supporti l’idea che sia l’uomo a generare il cambiamento climatico”, ha scritto Keating sul suo blog, “e le ho trovate tutte vuote e senza alcuna prova. Da parte mia ho invece affermato che gli scettici non possono dimostrare le proprie affermazioni. E ho deciso di rischiare del denaro sulle mie affermazioni”.

Keating spiega anche che il suo gesto non è mosso da un semplice capriccio. Secondo lo scienziato questo sterile dibattito sta generando costi altissimi che paghiamo tutti, nella forma di prezzi in rialzo per assicurazioni, cibo, carburanti e tante altre cose. Un problema enorme che non stiamo affrontando adeguatamente, mentre invece perdiamo tempo su un dibattito ingiustificato.

Attenzione però, il premio si vince solo se uno scettico riuscirà a dimostrare le proprie idee seguendo il metodo scientifico. Una missione praticamente impossibile, ed ecco perché Keating si dice tranquillo riguardo la sorte del denaro.

È vero che Keating ha scritto un libro sul tema, e che questa competizione lo aiuterà a vendere qualche copia in più. Ma quest’operazione non è necessariamente semplice marketing, anche perché si può riflettere sul tema senza per forza comprare il libro – che tra l’altro costa solo 2,70 euro in versione elettronica.

Insomma, di certo Keating non guadagnerà trentamila dollari; ma d’altra parte è del tutto persuaso che questa sfida non gli costerà un centesimo. Lo sareste anche voi?

Fonte : http://www.tomshw.it/cont/news/il-riscaldamento-globale-e-falso-22mila-euro-se-lo-dimostri/57445/1.html

Michele

Nowcasting solare : Bello il vestito vero …. si… ma sotto c’è poco o niente !

Copertina ripresa dal film : Sotto il vestito niente, del 1985 diretto da Carlo Vanzina

Siamo in pieno massimo solare ed una nuova ed impulsiva accelerazione è in corso. Infatti, l’ultimo aggiornamento del flusso solare, delle 23 UTC, della passata giornata, fa segnare, il valore corretto di 203.3. Impennata dovuta al posizionamento fronte Terra di varie regioni solari (A partire dalla destra le regioni 2102,2104,2106 etc.. fino alla più grande Ar, la regione 2109 ). Regioni solari, che tuttavia, stanno manifestando una scarsa o al più, moderata, attività elettromagnetica. Ne sono testimone di questa situazione i raggi X, con i flare che non superano la soglia “C”.

L’assoluta debolezza magnetica della nostra stella, è testimoniata anche dal soffio dei piccoli e sfaldati buchi coronali presenti sulla superfice del Sole. Infatti, il vento solare, sono diversi mesi, che non riesce a superare, in maniera decisa e per più giorni, il valore di 400 Km/s (vedi nel grafico sotto riportato, la traccia degli ultimi 7 gioni, del vento solare, di colore giallo).

Non sono comunque da escludere, in settimana entrante, eventi impulsivi di classe M o X, di debole durata. Restiamo quindi in attesa, del termine di questa vera e propria ondata di macchie solari, cercando di monitorare con estrema attenzione, il prossimo valore del flusso solare nel punto più basso (valle) di questo impulso. Infatti, questo gruppo di macchie, è l’unica, è concreta regione solare capace di far alzare l’attività EM solare.

P.S. Il grafico sotto riportato è il vero “essere” del ciclo solare, la magnetica. E quest’ultima, ci dice che l’attività magnetica, della nostra stella è in caduta libera dai primi anni 90′.

L’indice Ap dell’attività geomagnetica solare [dati NOAA / SWPC da gennaio 1991] mostra un declino lineare dei massimi solari, nel corso degli ultimi 3 cicli solari di ~ 66%, nonché sul picco, effettuando una media mobile su 1 anno.

 

Michele

I porcini di inizio luglio a l’isola d’elba

GFS 12ZIl cut off tirrenico, previsto per la giornata di martedì 8 Luglio 2014 , dal modello GFS 12Z

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Porcini, boom a sorpresa in anticipo di due mesi

Porcini
Il meteo pazzo e le piogge dei giorni scorsi hanno fatto crescere moltissimi funghi in avvio di estate, in particolare nel versante campese

LA LOCALITA’ : La frazione di San Piero in Campo sorge a 227 metri sul livello del mare e fa parte del comune di Campo nell’Elba, all’Isola d’Elba.

SAN PIERO. Porcini, è già boom con quasi due mesi di anticipo. L’estate 2014 sarà una stagione particolare, da segnare in rosso per gli amanti dei funghi e dei porcini in particolare. Soprattutto nel versante occidentale dell’Isola questi hanno fatto la loro apparizione. In netto anticipo rispetto alla prassi. Si sa che la fine l’estate e l’autunno sono i periodi migliori per chi ha la passione micologica e va per boschi; ma quando intervengono condizioni favorevoli allo stesso tempo, ecco che assistiamo a spettacoli come questo ritratto nella foto. Piogge e caldo sono gli elementi da cui non si può transigere. E quando piove in maniera abbondante, come ha fatto alla fine di giugno e poi le temperature risalgono, ecco che non è del tutto fuori luogo che il bosco ci regali questi prodotti.

porcini 2(Le fotografie sono tratte dal profilo Facebook di Lara Marchiani)

https://www.facebook.com/lara.marchiani?fref=photo

Beh, che dire …. quà in Toscana butta già bene. Aggiungo, in apertura articolo, ho giustamente scritto Cut Off, ma si potrebbe scrivere anche SCAND + .

🙂

Fonte : http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2014/07/03/news/porcini-boom-a-sorpresa-in-anticipo-di-due-mesi-1.9527298

Michele

Nuovo Studio teorizza una Glaciazione che Potrebbe Iniziare Entro 10 o 20 Anni

Passato e futuro sull’inizio dell’Era Glaciale: il ruolo di una intrinseca oscillazione millenaria oceanica

Un nuovo documento, pubblicato su Earth System Dynamics, propone nuove teorie sul mistero ancora irrisolto sui feedback che avviano le ere glaciali, e ipotizza, basandosi su osservazioni oceanografiche, che possiamo essere sulla soglia di una nuova era glaciale entro i prossimi 10 o 20 anni.

L’autore propone “l’ipotesi che le attività della società moderna potrebbero causare una ripetizione della transizione verso un clima alle soglie di un Era Glaciale, entro uno o due decenni a partire dal 2013.”

Forse è l’estratto più lungo mai fatto su questo argomento, e il full paper è disponibile qui, ma noi cerchiamo di tradurvelo al meglio (NB:i riferimenti alle ricerche citate li trovate all’interno dell’articolo originale).

Passato e futuro sull’inizio dell’era glaciale: il ruolo di una intrinseca oscillazione millenaria oceanica

Questo documento, propone tre contributi interdipendenti agli studi di variazione del clima: (1) il riconoscimento e l’analisi di una oscillazione oceanica millenaria intrinseca che colpisce il clima alle latitudini sia Nord che Sud, (2) Il riconoscimento di un interruttore oceanografico quando la zona ad ovest della Groenlandia rimane libera dai ghiacci, che spiega l’avvio dell’ultima era glaciale, e (3) l’analisi degli effetti di aumento della salinità dei mari a est della Groenlandia, che suggerisce la possibilità di apertura di una soglia di clima glaciale nel prossimo futuro. Nel primo contributo l’oscillazione millenaria nel flusso della Nord Atlantic Drift, riportato da James Bond et al. (1997) si propone essere parte di un 1500 anni di intrinseca e profonda oscillazione oceanica.

Questa oscillazione comprende lo scambio di acque profonde di livello medio nell’Atlantico Settentrionale (NADW) formatesi nei mari ad est della Groenlandia, con acque profonde antartiche formatesi in una zona di acque basse al bordo del continente antartico. Il concetto di formazione NADW è già ben noto, con l’indicazione dell’affondamento dell’acqua che esce dal Mare di Groenlandia osservato da Smethie et al. (2000), utilizzando traccianti dei clorofluorocarburi. Il concetto di Antarctic Bottom Water (acque profonde antartiche) è pure già ben consolidato. Tuttavia, la sua modulazione per la frazione mutevole della NADW nell’Oceano Meridionale, che deduciamo dall’analisi di Weyl (1968), non è stato discusso in precedenza. la modulata bassa salinità dell’acqua di fondo Antartica che raggiunge il Nord del nord Atlantico, poi fornisce un feedback negativo (risposte negative) per la variazione ciclica della formazione della NADW, come proposto qui.

Ciò causa una oscillazione bipolare di 1500 anni. Il feedback suggerisce l’eventuale carattere sinusoidale del modello di oscillazione proposto. Il modello è coerente con il raffreddamento della Piccola Età Glaciale (Lamb, 1972, 1995), ed inoltre predice correttamente l’osservazione della NASA dell’odierna area massima record della banchisa invernale sull’oceano Meridionale, e l’attuale basso tasso registrato nella produzione di acqua in Antartico, citato da Broecker (2000). La forma sinusoidale di questo modello concettuale è quindi rafforzato da vecchi e nuovi dati, che forniscono approfondimenti sul cambiamento climatico a livello mondiale.

Il secondo contributo di questo lavoro è un’ipotesi per l’avvio di ere glaciali del Pleistocene, caratterizzato dalla ultima glaciazione, che ha avuto inizio 120 000 anni BP. Invece del raffrescamento classico estivo alle alte latitudini del Nord causato dalla precessione orbitale, e le variazioni nell’asse di inclinazione terrestre, questa ipotesi propone l’improvvisa insorgenza di mari liberi dai ghiacci tutto l’anno ad ovest della Groenlandia, con grande aumento delle precipitazioni nelle regioni di nucleazione dello strato di ghiaccio dell’Isola di Baffin, nel nord del Quebec e del Labrador. Gli studi dall’ice-core dell’isola di Devon da Koerner et al. (1988), e i dati dai sedimenti delle acque profonde riportate da Fillon (1985), supportano il concetto di mari liberi dai ghiacci a ovest della Groenlandia, e implicano le condizioni meteorologiche iniziali che vengono proposte qui.

Queste condizioni sono coerenti con la precipitazione pesante dedotta da Adkins et al. (1997) dai dati dei sedimenti in acque profonde. I cambiamenti nel nordest del Canada sono stati accompagnati da condizioni molto fredde del nord Europa, desunti da Campo et al. (1994) da dati del polline degli alberi. Il raffreddamento europeo probabilmente è stato causato da una perdita del sistema di bassa pressione dell’Islanda, dovuto all’effetto dominante, frequente e più forte, del sistema di bassa pressione sopra il mare del Labrador, come ipotizzato in questo documento. La chiave per mari liberi dai ghiacci a ovest della Groenlandia è la perdita della stratificazione in prossimità della superficie, che permette normalmente al ghiaccio marino di congelare.

Utilizzando il sistema ad alta risoluzione ENVISAT, dell’Agenzia Spaziale Europea, abbiamo monitorato i flussi attraverso il Nares Strait, e abbiamo scoperto che il flusso dominante verso sud nella minore densità dell’acqua polare nella Baia di Baffin, è correlato con la crescente area del ghiaccio marino stagionale che si forma presto in inverno nella baia, vicino all’estremità meridionale dello Stretto. Ciò implica che la bassa salinità dell’acqua polare era la causa della stratificazione. Una ricerca della causa della perdita di stratificazione divenne allora una ricerca della causa della perdita del flusso di acqua polare verso sud. La perdita potrebbe verificarsi se l’acqua atlantica più densa e più salina sostituisse l’affluenza dell’acqua polare.

Documenti storici medievali, suggeriscono che una sostituzione parziale analoga probabilmente si è verificata durante l’optimum climatico medievale iniziale, con una certa quantità di acqua atlantica più calda a rimuovere la spessa banchisa perenne lungo la costa nord della Groenlandia. Il tasso di formazione NADW e il flusso della Corrente Atlantica Spitsbergen (SAC), sono stati poi nei pressi dei valori massimi. Ipotizziamo che una buona quantità di spessore del ghiaccio marino perenne lungo la costa settentrionale della Groenlandia è stato rimosso dalla penetrazione del flusso SAC nell’oceano polare, per consentire un viaggio medievale verso est lungo la costa nel 1118 AD. Questo viaggio è ricavato da una vecchia mappa che ricostruisce la Groenlandia realisticamente come un’isola. Un flusso SAC ancora più forte, associato con un più forte massimo nell’oscillazione intrinseca di 1500 anni del sistema oceanico, era il probabile innesco per le condizioni iniziali della crescita dello strato di ghiaccio, quando l’ultima era glaciale ha avuto inizio.

Il terzo contributo di questo lavoro è l’ipotesi che le attività della società moderna potrebbero causare una ripetizione della transizione ad una soglia di clima glaciale entro uno o due decenni, a partire dal 2013. Questa possibilità dipende da un continuo aumento della salinità dei mari a est della Groenlandia, con un corrispondente incremento della NADW [livello intermedio delle acque profonde nel Nord atlantico] la formazione e il flusso SAC [Spitsbergen-atlantica attuale]. L’incremento è attualmente guidato dal crescente tasso di deflusso della salinità del Mediterraneo, che contribuisce alla Corrente Nord Atlantica. Il tasso di aumento è una conseguenza della crescente salinità del Mediterraneo, come riportato da oceanografi europei (Science, 279, 483-484, 1998). La salinità crescente del Mediterraneo, e del suo crescente deflusso, è attribuita alla deviazione di quasi tutti i fiumi che scorrono per l’irrigazione. Un ulteriore aumento della salinità sostanziale deve avvenire con la perdita di tutto il Ghiaccio Marino polare perenne possibilmente entro uno o due decenni, a partire dal 2013, se l’attuale tendenza della perdita continua.

La salinità crescente del Mare di Groenlandia ora si riflette in una crescente penetrazione verso nord del flusso invernale della SAC. Secondo Lamb (1972), nel corso del 20esimo secolo, al momento della massima estensione del ghiaccio marino nel mese di aprile, le acque aperte (libere dai ghiacci) sono normalmente estese solo a nord, fino alla punta meridionale dell’isola di Spitsbergen, a circa 76,6 ° N. Ma nell’Aprile del 2013 e 2014, le acque libere si sono estese a 380 chilometri più a nord, fino alla costa settentrionale dello Spitsbergen. Quando la SAC scorreva forte per sostituire l’inabissamento delle acque della NADW, nel febbraio del 2014, abbiamo osservato le acque libere estendersi per circa 730 km a nord dal promontorio nell’oceano polare, alla latitudine 83 ° N, dove la penetrazione del flusso SAC cominciava a ostacolare il flusso diretto a sud dell’acqua polare.

Sono attesi ancora maggiori estensioni stagionali del flusso SAC, con un ulteriore aumento di salinità nel mare della Groenlandia, se dovesse esserci la perdita di tutto il ghiaccio marino polare perenne. Questo potrebbe tagliare il movimento verso sud delle acque polari attraverso lo stretto di Fram durante gran parte dell’inverno, e inviare impulsi annuali delle acque dense atlantiche del flusso SAC nel mare a nord della Groenlandia. Se questi impulsi annuali iniziano a verificarsi, e a permettere all’acqua Atlantica abbastanza densa di scorrere verso sud attraverso il Nares Strait, la stratificazione della Baia di Baffin andrebbe perduta, e l’interruttore per una soglia di attraversamento verso una età di ghiaccio si verificherebbe. La severità del clima regionale freddo risultante, potrebbe avere un effetto disgregativo sulle società che vivono alle alte latitudini nordiche.

Citazione: Johnson, RG: Past and future ice age initiation: the role of an intrinsic deep-ocean millennial oscillation, Earth Syst. Dynam. Discuss., 5, 545-584, doi:10.5194/esdd-5-545-2014, 2014.

 

http://www.meteoportaleitalia.it/clima/dibattito-sul-clima/gli-scienziati-dissidenti-dicono/16454-nuovo-studio-teorizza-una-glaciazione-che-potrebbe-iniziare-entro-10-o-20-anni.html