Archivi categoria: Global Warming

Anomalie Temperature e Precipitazione Italia – Dati CNR Settembre 2016

Questi sono i Dati del CNR, sono quindi le anomalie ufficiali Italiane e sono calcolate basandosi sulla rete AM/Enav integrando anche gli osservatori più antichi sparsi per la penisola, la media di riferimento è la 71-00 utilizzata ufficialmente anche dell’Aeronautica e che dal 2011 è divenuta quella ufficiale anche per l’Organizzazione Meteorologica Mondiale ( OMM ).

Anomalia Temperature Settembre 2016 :

Il mese chiude con un’anomalia positiva pari a  +1.40°C, ed è il 13° mese di Settembre più caldo dal 1800. Il record spetta al Settembre del 1987 con una temperatura superiore alla media di riferimento pari a +2.84°C.

Anomalie Precipitazioni Settembre 2016 :

Il mese chiude pressochè in media, con un leggero surplus del +14 %. Il record di mese con mag giori precipitazioni spetta al Settembre del 1833 con un surplus di +167%.

Fonte : http://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html

James Lovelock: “Dieci anni fa ero certo che le emissioni di CO2 e il global warming non ci avrebbero dato scampo”

I mutamenti climatici? “Non insostenibili”. Le nuove tecnologie? “Cambieranno più noi che il pianeta”. I robot? “Basta che non votino”. L’animale del futuro? “Quello elettronico, una fusione di uomo e chip. A lui un giorno sembrerà lungo duemila anni”. La parola allo scienziato 97enne che ha sviluppato la teoria di Gaia e previsto la fine dell’umanità. Ma ora ha cambiato idea

L’ULTIMO REGALO DI JAMES LOVELOCK è un elisir di lunga vita, da sorseggiare con cautela. Lo scienziato britannico è passato alla storia da quando, nel 1979, ha reso pubblica la teoria di Gaia: “Una intuizione” , ci racconta dalla sua casa nel Dorset. Il lampo di genio gli suggerì che “la parte vivente e quella inorganica del nostro pianeta interagiscono così che Gaia, la “madre Terra”, mantenga un equilibrio e preservi la vita”. Da allora Lovelock è sempre andato controcorrente. Da scienziato di spicco, critica l’accademia “perché a furia di spezzettare il sapere in mille specializzazioni, sta perdendo per strada la visione d’insieme”. Da studioso vocato all’ambiente, se la prende con gli ambientalisti “perché sostengono cause perse: le energie rinnovabili non basteranno mai a salvarci “.

Rifiutato a lungo dal gotha della scienza per le sue visioni alternative, respinto dai “verdi” per il suo sostegno al nucleare, questo inglese con l’aria pacata affronta oggi l’unica contraddizione con cui davvero bisogna fare i conti: quella con se stessi. Lui, che in La rivolta di Gaia (Rizzoli, 2006) aveva predetto il rapido tracollo dell’umanità per il surriscaldamento globale, oggi ci ripensa. The Earth and I, l’ultimo volume da lui curato per Taschen, è una iniezione di speranza, di fiducia che l’uomo, “l’animale più straordinario”, possa salvarsi, che ogni suo giorno arrivi a valere duemila anni. E anche stavolta, Lovelock si conferma un outsider: a novantasette anni, non è il tramonto che vede all’orizzonte. Ma l’alba.

Lei è stato per decenni il “dottore” del pianeta. Come sta Gaia oggi?
“Gaia oggi è una old lady, una signora attempata, e sta all’incirca come me: siamo entrambi piuttosto anziani (ride, ndr) ma ce la caviamo bene. Certo, le cose che stiamo facendo al pianeta non sono le più sagge, e la signora non è giovane come credevamo, ma non sono particolarmente preoccupato”.

Dieci anni fa, nella sua opera “La rivolta di Gaia”, lei scrisse che “entro la fine del secolo solo una manciata di esseri umani sarà sopravvissuta”. Era preoccupato per la Terra, o almeno per l’umanità. Ora ci dice di stare tranquilli. Cosa è cambiato?
“Sono un allarmista pentito. All’epoca ero convinto che le emissioni di anidride carbonica prodotte dagli uomini avrebbero portato a un aumento delle temperature insostenibile per il pianeta o quantomeno per la nostra sopravvivenza. Vede, la mia teoria di Gaia si basa sul fatto che la biosfera è capace di autoregolarsi e mantenersi vitale. Tuttavia, con i suoi quattro miliardi di anni, è anziana. Io ho sempre avuto fede nella sua resilienza, nella sua capacità di ricomporre un proprio equilibrio nel lungo periodo. Ma nell’immediato? Osservavo la old lady e mi dicevo: ok, un’influenza può essere un fastidio banale per un ragazzetto, ma può essere letale per un centenario. Allo stesso modo, pensavo che Gaia non avrebbe tollerato il nostro impatto. Ce l’avrebbe fatta pagare, la nostra sopravvivenza sarebbe stata a rischio”.

Oggi il suo messaggio è: niente panico.
“Sì”.

Perché? Per undici mesi consecutivi si sono registrate temperature record, non si vedevano mesi caldi come questo agosto da ben centotrentasei anni.
“Vede, ho realizzato che non è ancora possibile fare previsioni che vadano oltre i prossimi otto o dieci anni: le cose stanno cambiando con troppa rapidità per poterle inquadrare nel medio o lungo periodo. Se le mie stesse previsioni fossero state valide, avremmo già fatto una brutta fine. Invece con sorpresa ho constatato che negli anni successivi al mio libro la temperatura rimaneva tutto sommato costante. Non penso che corriamo pericoli nell’immediato. Ma se facciamo ammalare Gaia, gli effetti si potrebbero vedere tra migliaia di anni. Magari allora la “rivolta” arriverà, e in quel momento dovremo fare qualcosa. Ho fiducia che risponderemo alla sfida: siamo gli animali più resistenti “.

La Terra, dice lei, si ammala per come la trattiamo. Stiamo facendo abbastanza per rimediare? Cosa pensa dell’accordo sul clima raggiunto a Parigi?
“Per evitare che la Terra diventi insostenibilmente troppo calda, è necessario ridurre le emissioni. Credo che stiamo procedendo bene, anche in questo caso non mi faccio prendere dall’ansia. Sono davvero impressionato dall’accordo di Parigi. Ha dimostrato che siamo in grado di prendere la questione del clima davvero sul serio. L’impegno di tante nazioni, e in primo luogo dei “grandi inquinatori” come Stati Uniti e Cina, rende il patto davvero globale. Una mossa senza precedenti, che ci porta nella giusta direzione. Ma vi metto in guardia: nessun passo avrà grandi effetti se ciascuno di noi non rivoluzionerà i propri com- portamenti, per esempio scegliendo di camminare invece di inquinare”.

I problemi energetici di oggi sono gli stessi di ieri? Lei crede che la rivoluzione industriale abbia segnato l’inizio di una nuova era geologica, l’Antropocene. Stiamo entrando in una nuova era dell’industria, un’era tech: che impatto avrà su Gaia?
“Il nuovo sistema di produzione e di consumo, le macchine che si guidano da sole, la svolta tecnologica, avranno molto più impatto su di noi che sul pianeta. La mia paura è che smettiamo di allenare le nostre menti delegando tutto ai computer, e temo che le macchine ci “tolgano il lavoro”. Ma dal punto di vista climatico non vedo svolte paragonabili alla rivoluzione industriale di trecento anni fa. L’invenzione della macchina a vapore ridefinì i nostri rapporti con la Terra, proiettandoci in una nuova era geologica, l’Antropocene appunto. Così come le prime forme di vita avevano imparato a usare l’energia del Sole per ricavarne ossigeno – e questo passaggio ha segnato tutto ciò che è successo dopo – allo stesso modo l’uomo è stato il primo animale a utilizzare l’energia solare per raccogliere, conservare e usare informazioni. Questo è un passaggio cruciale che condizionerà tutto ciò che segue”.

In che modo? Quando lei ha concepito la teoria di Gaia bisognava ragionare sul rapporto tra l’uomo e il pianeta. Ora in questa relazione subentrerà un terzo incomodo: il robot.
“Dica ai suoi lettori di non preoccuparsi troppo dei robot, fino a che non potranno votare. Il punto di svolta è questo: noi produciamo intelligenza artificiale, ma arriverà il punto in cui i computer diventeranno così evoluti da essere più intelligenti di noi? Insomma, ci rimpiazzeranno? Sembra fantascienza degli anni Venti, ma ora è una eventualità probabile. Più i robot diventeranno capaci, più potrebbero porsi come nostri rivali e chiedere un mondo molto diverso da quello a noi congeniale”.

Per il pianeta, i robot che “animali” saranno?
“Quando gli artificial intelligent animals saranno diventati parte del sistema Terra, non essendo organici, saranno felici in modo molto diverso dal nostro. Anche la loro sorgente di vita non sarà la stessa. Ma per ora possiamo immaginare una mutazione graduale. In questa nostra era dell’Antropocene, noi uomini, che siamo il sistema nervoso del pianeta, gli stiamo imponendo un cambiamento rapido e stiamo dando il via a nuove forme di vita. Il futuro animale elettronico accelererà ancor di più sia le trasformazioni che la nostra stessa percezione del tempo”.

In che modo?
“Prenda me: io e il mio pacemaker siamo perfettamente integrati. A livelli ben più avanzati, l’emergere di forme di vita basate sulla simbiosi tra animale e chip è un’eventualità non remota, e potrebbe offrirci nuove chance di sopravvivenza. Vede, il nostro cervello è in grado di tradurre segnali elettronici in informazioni utili, e viceversa l’elettronica è in grado di trasmettere informazioni ad alta velocità. Immagini una forma di vita elettronica, dove le informazioni viaggiano a una velocità molto più alta di quella sopportabile dai neuroni animali. Con una tale densità di stimoli, un giorno ci sembrerà lungo più di duemila anni. E la vita, in qualche modo, durerà un’eternità”.

Fonte : http://www.repubblica.it/ambiente/2016/10/02/news/james_lovelock_dieci_anni_fa_ero_certo_che_le_emissioni_di_co2_e_il_global_warming_non_ci_avrebbero_dato_scampo_-148942414/

Anomalie Temperature e Precipitazione Italia – Dati CNR Agosto 2016 & Estate 2016

Questi sono i Dati del CNR, sono quindi le anomalie ufficiali Italiane e sono calcolate basandosi sulla rete AM/Enav integrando anche gli osservatori più antichi sparsi per la penisola, la media di riferimento è la 71-00 utilizzata ufficialmente anche dell’Aeronautica e che dal 2011 è divenuta quella ufficiale anche per l’Organizzazione Meteorologica Mondiale ( OMM ).

Anomalia Temperature Agosto 2016 :

Il mese chiude con un’anomalia positiva pari a  +0.43°C, ed è il 38° mese di Agosto più caldo dal 1800. Il record spetta a l’agosto del 2003 con una temperatura superiore alla media di riferimento pari a +3.86°C.

Anomalie Precipitazioni Agosto 2016 :

Il mese chiude pressochè in media, con un leggero deficit pari al -11%. Il record di mese con minori precipitazioni spetta a l’agosto del 1802 con un deficit del – 87%.

…..

Ora passiamo al resoconto dell’estate appena conclusa.

Anomalia Temperature Estate 2016 :

L’estate si chiude con una anomalia di +0.95°C ed è la 18° estate più calda dal 1800. Il record dell’estate più calda spetta al 2003, con un’anomalia di +3.76°C .

Anomalia Precipitazioni Estate 2016 :

L’estate si conclude praticamente in media, con un leggero deficit pari al -4% .

Fonte : http://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html

NASA: Luglio record e coda del Nino

A livello globale Luglio 2016 è stato il luglio più caldo da quando sono iniziate le misurazioni strumentali, ovvero dal 1880.
Secondo i dati della NASA, che combinano la temperatura della superficie del mare e la temperatura dell’aria, quest’anno luglio ha segnato 0.84°C in più rispetto alla media dei luglio 1951-1980,  battendo quindi anche il record stabilito appena 12 mesi prima (con 0.11°C in più).
Ma è tutto il 2016 che sta segnando record di temperatura mensili e ad oggi è molto probabile che termini come anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni.
Anomalie di temperature mensili: tutti i mesi del 2016 sono più in alto della media (fonte: NASA)
Andamento dell’anomalia di temperatura globale dal 1880 e previsione per il 2016  (fonte: NASA)
Un ruolo in questa sequela di anomalie termiche ce l’ha avuto El Niño, fenomeno climatico che periodicamente (in media tra i 2 e i 7 anni) provoca un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Centrale (America Latina) incidendo sulle temperature e sui regimi pluviometrici di gran parte del globo. Negli ultimi due anni, a partire dal Febbraio 2015, il Nino è stato infatti particolarmente forte ed è di fatto terminato a Maggio 2016, ma i suoi effetti sono ancora “nell’aria”.
La mappa mostra la temperatura superficiale del mare misurata da satellite nel mese di Febbraio 2015. L’area estesa in rosso, più calda della media, ha inziiato ad estendersi attraverso il Pacifico a livello equatoriale (Fonte: NOAA).

Falsi allarmismi sul riscaldamento globale ….

Sfondo

E’ tempo di ferie e la forza e la passione per scrivere articoli o effettuare traduzioni fronte il Pc è hai minimi. Riportiamo quindi alcuni interessanti post ripresi dal gruppo : https://www.facebook.com/groups/248129525296/,  presente sulla piattaforma di facebook e gestito dal Sig.Fernando Arno di Messina.

Gruppo, nel quale vengono quotidianamente pubblicate tutta quelle serie di breve notizie (in parte riprese da articoli usciti su blog esteri o documenti scientifici), che interessano il cambiamento climatico, la possibile connessione con l’attività solare e il discusso riscaldamento del pianeta.

I post riportati di seguito, sono gli ultimi due brevi articoli usciti da poco sulla piattaforma e che si collegano perfettamente con le tematiche trattate in quest’ultimi anni sulla nostra piattaforma :

Primo articolo, la bella russa e la sua prossima piccola era glaciale

Zharkova

La giovane, bella donna che osservate nella foto, è la Professoressa Valentina Zharkova, ricercatrice presso la Northumbria University (Newcastle). A lei si deve una delle scoperte più importanti in ambito fisico/astronomico; lo studio del campo magnetico solare.
Secondo la Professoressa il campo magnetico solare si compone di due fasce sovrapposte, una più esterna ed una più interna alla massa solare. L’azione dei due campi è sinergica e permette il trasporto dell’energia dal nucleo solare verso l’estero; quando la sovrapposizione si interrompe, il campo magnetico e l’attività solare diminuiscono di intensità in modo drammatico, dando luogo ad un parziale “raffreddamento” della nostra Stella, con una riduzione del numero delle macchie solari e dell’energia irradiata verso la Terra. Secondo la Professoressa in questo momento il Sole si trova in una condizione di “pausa”, con i due campi magnetici non sovrapposti ed isolati nelle due aree polari solari.
Questa condizione si sarebbe già verificata durante il ciclo di Maunder e per molti anni; secondo la Professoressa ci attende qualcosa di simile, però meno estesa nel tempo, circa 30-35 anni e non 65 come accadde tra il 1645 ed il 1715. La Professoressa non è in grado di poter prevedere quali saranno gli impatti di questa mutata attività solare in assenza di modelli matematici che simulano una riduzione dell’irradiazione solare verso la Terra, teme però gravi conseguenze per effetto della riduzione delle temperature pressoché certa tra il 2020 ed il 2053 (quindi, date assai precise). Alla domanda precisa: “Può l’elevata concentrazione di CO2 mascherare il raffreddamento?”, la Professoressa risponde con un’evidenza a dir poco scomoda. Gli altri ricercatori si sono, infatti, opposti alla divulgazione delle Sue ricerche ed hanno opposto resistenza anche alla pubblicazione ed all’esame dei possibili impatti ed interazioni. In pratica, la scienza ottusa dell’AGW a tutti i costi, una scienza in realtà ente politico, ha cercato di impedire la divulgazione dello studio, delle potenziali conseguenze, ha cercato anche di mascherare l’assenza delle variabili solari all’interno dei presunti modelli matematici previsionali circa l’AGW e se e come le interazioni tra attività solare e CO2 possano o meno mascherare o incrementare il raffreddamento terrestre.  Complimenti alla Professoressa per i suoi lavori, si ringrazia vivamente Al Gore e l’IPCC per il tentativo di boicottaggio della verità scientifica!

….

……

Secondo breve post, decisamente più accademico. Un nuovo elenco di ricerche scientifiche che afferma…

Sono ben 35 gli studi che evidenziano l’iterazione tra l’attività solare, le variazioni delle Correnti Oceaniche e relativo trasporto di energia e le temperature del pianeta.
Studi che coinvolgono la Cina, l’India, la Penisola Coreana, parte dell’Africa, l’Europa e gli Stati Uniti. Studi effettuati sui rilevamenti storici, sui carotaggi dei ghiacciai, attraverso gli anelli degli alberi, i reperti fossili e gli archeobatteri. In nessun caso, anche per l’effetto temporale di alcuni riferimenti, si può collegare la CO2 alle variazioni climatiche, presenti come passate. Studi scientifici, non modelli astratti e farraginosi…

Chen et al. 2016, mostra le variazioni climatiche e dell’aridità dei terreni in Cina in funzione delle oscillazioni atlantiche.
http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs00704-016-1752-7

Faust et al., 2016, correla le oscillazioni multidecade dell’Atlantico e le variazioni termiche, d’estensione dei ghiacciai, della portata dei fiumi in Norvegia negli ultimi 2800 anni.
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S0012821X15007669

Livsey et al., 2016, le influenze sulle piogge e la siccità degli ultimi 4300 anni nell’area del Golfo del Messico e le interazioni con le oscillazioni multidecade dell’Atlantico inerenti gli ultimi 3000 anni.
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S0277379116300129

Valdés-Manzanilla 2016, inondazioni negli stati messicani del Tabasco e Chiapas
http://link.springer.com/article/10.1007/s11069-015-2039-5…

Yu et al., 2016, le influenze delle oscillazioni multidecade dell’Atlantico sulle le anomalie della circolazione atmosferica e le temperature del Nord America.
http://iopscience.iop.org/…/10.1…/1748-9326/11/7/074001/meta

Wang et al. 2016, ricostruzione basata sullo studio degli anelli degli alberi della variabilità della temperatura in Cina, lungo il corso del fiume Heihe, tra il 1445 ed il 2011.
http://link.springer.com/article/10.1007/s40333-015-0138-5

Krishnamurthy e Krishnamurthy 2016, relazione dell’impatto degli eventi El Nino sulla stagione dei monsoni, in India.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/joc.4815/full

Liu et al., 2016, studio sulle connessioni delle variazioni multidecade dell’Oceano Pacifico e la siccità che ha colpito la Cina orientale, area della steppa Hulun.
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S1367912015301152

Diaz et al., 2016, ricostruzione degli ultimi 5 secoli di precipitazioni invernali delle isole hawaiane.
http://journals.ametsoc.org/doi/abs/10.1175/JCLI-D-15-0815.1

Qiaohong et al., 2016, relazione tra gli eventi siccitosi e gli eventi naturali ENSO, PDO, NAO.
http://adsabs.harvard.edu/abs/2016EGUGA..18.3177S

McCarthy et al. 2015, influenza dell’AMO sulle temperature globali e su quelle dei mari.
http://www.nature.com/…/jo…/v521/n7553/full/nature14491.html

Toonen et al., 2016, influenza del NAO e dell’AMO sulle inondazioni storiche e connessioni con le eventuali variazioni dovute ad impatto da cambiamento climatico. Studio effettuato in Germania sui depositi sedimentari.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/esp.3953/abstract

Nagy et al., 2016, oscillazioni multidecade dell’Oceano Pacifico ed impatto sulle temperature globali.
http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs00382-016-3179-3

Laken e Stordal 2016, studio sugli eventuali collegamenti tra ENSO, aerosol ed attività solare, con relativi impatti sull’Europa.
http://rsos.royalsocietypublishing.org/…/3/2/150320.abstract

Zanardo et al., 2016, interazione tra NAO ed inondazioni nel continente europeo con relativi impatti economici.
http://adsabs.harvard.edu/abs/2016EGUGA..18.3061Z

García-García e Ummenhofer 2015, variabilità dalle precipitazioni multidecennali ed influenza degli eventi AMO ed ENSO.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/2014GL062451/full

Dieppois et al., 2016, variazioni climatiche in Francia negli ultimi 500 anni, sia nel breve che nel medio e lungo periodo, e fattori che le hanno influenzate.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/joc.4660/abstract

Penalba e Rivera 2016, risposta regionale agli eventi El Nino/La Nina ed impatti sulla siccità e piovosità delle aree del Sud America.
http://www.adv-geosci.net/42/1/2016/adgeo-42-1-2016.html

Gastineau e Frankignoul 2015, influenza del NAO sulle temperature superficiali del mare (SST) ed impatti sulla circolazione atmosferica.
http://journals.ametsoc.org/d…/abs/10.1175/JCLI-D-14-00424.1

Li et al., 2016, correlazioni tra NAO ed AMO ed influenze sulla circolazione atmosferica, sulle temperature superficiali del mare SST e fasi di riscaldamento e raffreddamento del pianeta.
http://adsabs.harvard.edu/abs/2016EGUGA..1811364L

Yamakawa et al., 2016, correlazione tra l’attività solare, la temperatura superficiale dei mari (SST) e la circolazione atmosferica.
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S104061821501143X

Salau et al., 2016, suesto studio indaga gli effetti di El Niño / Southern Oscillation (ENSO) sulla temperatura e piovosità in Nigeria.
http://www.mdpi.com/2225-1154/4/1/5/htm

Liu et al., 2015, correlazione tra la radiazione solare (ERS), l’energia liberata dagli eventi ENSO, le eruzioni vulcaniche e le temperature superficiali del mare (SST).
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S0377026515300051

Katsuki et al., 2016, fattori correlati ai tifoni ed alle piogge torrenziali che hanno colpito la penisola coreana durante la piccola era glaciale studiati attraverso i sedimenti.
http://link.springer.com/article/10.1007/s10933-015-9861-3

Czymzik et al., 2016, influenze solari sul variabilità climatica attraverso la variabilità della portata e degli eventi che hanno colpito il fiume Ammer (Germania merdizionale) gli ultimi 5500 anni, permesso dall’analisi dei sedimenti.
http://www.clim-past.net/12/799/2016/

Malik and Brönnimann, 2016, influenza dell’AMO, NAO, PDO sulle piogge monsoniche estive in India e interazioni tra i monsoni ed il clima zonale, con relativo impatto sulle colture.
http://adsabs.harvard.edu/abs/2016EGUGA..1813222M

Lakshmi and Tiwari, 2015, impatto dei cicli solari, della variabilità magnetica del sole sugli eventi ENSO e sul clima del sub continente indiano.
http://www.nonlin-processes-geophys-discuss.net/…/npgd-2-14…

Wang et al., 2016, variazioni dei monsoni estivi ed impatti sul clima in Cina dall’ultima glaciazione ad oggi, attraverso l’analisi dei sedimenti, con relativi impatti dell’attività solare ed oscillazione caratteristica delle temperature.
http://www.sciencedirect.com/…/artic…/pii/S0012821X16303545…

Tiwari et al., 2015, influenza dell’attività solare e variazione delle temperature regionali in India ed anomalie di risposta nell’area NE.
http://link.springer.com/article/10.1007/s00024-014-0929-1

Salas et al., 2016, studio delle falde acquifere in Sud America, specificatamente nel nord del Cile, ed impatto degli eventi El Nino/La Nina sull’accumulo e scarico dei bacini idrogeologici. Il ciclo solare di Hale (22 anni), sembra avere grande impatto sugli eventi ENSO.
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S0048969716315777

Hassan et al., 2016, esistenza di rapporti significativi tra il numero delle macchie solari e diversi parametri climatici terrestri come precipitazioni, temperatura, gocce di rugiada, aerosol ed ENSO.
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S1364682615300985

Wahab et al., 2016, correlazione tra i cicli solari e la NAO.
http://www.journalijar.com/uploads/112_IJAR-8350.pdf

Bernal et al., 2016, studio dell’intensità dei monsoni e della variabilità idroclimatica in Brasile dall’Olocene ai giorni nostri attraverso l’esame dei precipitati presenti in una stalagmite.
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S0012821X16302953

Malik et al., 2016, ruolo dell’attività solare sui monsoni in India.
http://www.geography.unibe.ch/…/Abstract_ABDUL-MALIK_ger.pdf

Serykh and Sonechkin, 2016, fattori che influenzano l’ENSO e correlazione matematica che dimostra la non disconnessione degli eventi (riscaldamento stagionale, ciclo delle macchie solari, nutazione un effetto secondario delle attrazioni del Sole e della Luna sulla Terra), e la non caoticità degli stessi.
http://adsabs.harvard.edu/abs/2016EGUGA..18….8S

 

Michele