Archivi tag: IPCC

Gli errori emergenti del rapporto IPCC per il 2007 non sono accidentali, ma fondamentali

Con le notizie che sono arrivate ultimamente da Bali, e cioé che c`é un’indagine internazionale condotta sul gruppo intergovernativo dell’ONU sui cambiamenti climatici e il suo presidente Rajendra Pachauri un paio di settimane fa sarebbero stati fatti enormi titoli in prima pagina. Ma mentre l´Europa l´Asia e il Nord America sono ancora spazzate da tempeste di neve, in un inverno piú freddo da decenni, c’è stata una sorta di tregua nella tempesta del riscaldamento globale, dopo tre mesi, quando sull’IPCC e sul dottor Pachauri si sono abbattute tempeste di neve quasi quotidiane con nuovi scandali e nuove rivelazioni. E una ragione per questa tregua è che il vero messaggio di tutti gli scandali è andato perduto.

La difesa principale offerta dai serristi sulle rivelazioni dell´ultima relazione del 2007 dell’IPCC è che sono stati solo un paio di errori marginali dispersi in un mare di 3000 pagine di documenti. Le 3000 pagine che sicuramente qualcuno, anche su NIA conosce a memoria e di cui legge un versetto ogni sera prima di addormentarsi. OK, sarebbe stato sbagliato prevedere che i ghiacciai himalayani potevano sciogliersi entro il 2035, che il riscaldamento globale stava per distruggere il 40 per cento della foresta amazzonica e tagliare i raccolti africani del 50 per cento, che il livello del mare sarebbe aumentato pericolosamente da invadere il 65% dell´Olanda, cosí come gli uragani devastanti, la siccità ed altri “eventi meteorologici estremi” sarebbero stati sempre peggiori. Questi sono stati, dicono loro, una manciata di errori isolati in un rapporto di massa, il loro possente edificio di ortodossia del riscaldamento globale rimane illeso. La scienza “è risolta”, il “consenso”, è intatto.

Ma questo non coglie affatto il punto.Mettendo insieme tutti gli errori si può vedere che spunta la questione centrale dell’intera farsa del riscaldamento globale.

Tutti questi allarmi hanno avuto particolare rilievo nel rapporto IPCC del 2007 e ognuno di loro ha dimostrato di essere basata non su prove concrete ma su notizie allarmistiche, derivate non da corretti scienziati ma da attivisti ambientali. I ghiacciai non stanno scomparendo ma sono naturalmente in calo da oltre 150 anni nel loro ciclo naturale di avanzata e regressione, il danno alla foresta amazzonica non è dovuto al cambiamento del clima, i raccolti africani hanno maggiori probabilità di aumentare che diminuire, il livello del mare non sta aumentato ma anzi sta rallentando, l’attività degli uragani è inferiore a quello di 60 anni fa, le siccità sono state più frequenti in passato, non vi è stato alcun aumento di alluvioni o ondate di calore.

Inoltre, è emerso. come hanno ammesso molti scienziati dell´IPCC, che in quasi tutti i casi, la decisione di includere queste notizie allarmistiche non é stato per una prova scientifica ma solo perché quella era la storia voluta da quelli che stavano in alto nella gerarchia dell´IPCC. Occorreva terrorizzare i politici che hanno le chiavi del denaro.

In aggiunta, ora possiamo leggere in un dettaglio sconvolgente, la verità degli sforzi compiuti per garantire in ogni caso lo scandaloso inserimento della ideologia del famigerato grafico “bastone da hockey” nella stessa relazione del 2007 per dimostrare che alla fine del 20 ° secolo, le temperature erano stati catapultati a livelli senza precedenti. Ciò è stato ritenuto necessario perché dopo che il grafico è stato al centro del rapporto IPCC del 2001 recentemente era stato sputtanato dimostrando come fosse una illusione statistica.
In altre parole, per certi aspetti fondamentali del rapporto IPCC per il 2007 non era altro che propaganda imprudente, progettato per creare il panico nei politici mondiali per avere un accordo a Copenaghen e che tutti noi dovremmo pagare il più grande progetto di legge singolo mai presentato alla razza umana, per un importo di decine di centinaia di miliardi di Euro. .E come sappiamo, di fronte alla prospettiva di questo abisso finanziario ed economico, la conferenza di Copenhagen é terminata nel caos, con praticamente nessun accordo.

La cosa impressionante è stata la velocità e la portata del disfacimento del consenso intorno all´IPCC, assistita, naturalmente, poco prima di Copenaghen, dal “Climategate” con le email e i codici informatici trapelati dall´ East Anglia’s Climatic Research Unit. Il loro significato ha illuminato il mondo sulle attività di un piccolo gruppo di scienziati britannici e statunitensi nel cuore del IPCC, e come tra di loro hanno discusso il modo di manipolare i dati per mostrare il riscaldamento mondiale più veloce cercando delle prove a giustificazione, lottando contro le legittime richieste per i dati da esperti esterni per nascondere la loro manipolazione e cospirando per mettere a tacere i loro critici escludendo il loro lavoro da riviste scientifiche e dalla stessa relazione dell’IPCC del 2007.
Il Dr Phil Jones del CRU ha svolto un ruolo centrale nella paura del riscaldamento globale per 20 anni.
Le implicazioni di tutto questo per la paura di riscaldamento, come è stato presentato a noi nel corso degli ultimi due decenni, è innegabile. La reputazione del IPCC è a brandelli. E questo per non voler io dire nulla della reputazione personale di colui che è stato la mente della relazione del 2007, il suo presidente, il dottor Rajendra Pachauri.

Pachauri ha guadagnato milioni di sterline per il suo istituto di ricerca Teri, e ulteriori dettagli stanno ancora emergendo per come ha sfruttato la sua posizione in un impero di affari mondiale, tra cui 17 contratti vantaggiosi dalla sola Unione europea. Ma non dobbiamo aspettarci che la la verità venga a galla in maniera troppo improvvisa, data questa massa di interessi che la invischiano come una melma mafiosa. Troppe persone hanno troppa posta in gioco per consentire di abbandonare la fede del riscaldamento globale causato dall´uomo, questa fede li ha sostenuti tanto tempo e ha fatto sí che oggi tanti di loro siano ricchi, anzi ricchissimi.

Dal 1988, quando la più grande paura che il mondo ha visto, ha preso il via, centinaia di miliardi di euro sono stati riversati nei progetti di ricerca accademica non per provare la tesi del riscaldamneto a causa della CO2, ma per prendere questo come un dato di fatto appunto come una FEDE, e di utilizzare i modelli di computer per far sembrare che il suo impatto spaventoso fosse possibile. Il mercato globale del “carbon trading” già vale 126 miliardi dollari l’anno, potrebbero essere presto milioni di miliardi e quindi vale la pena cercare di aumentare tale terrore globale fino a che il tempo non li smaschererá. I governi chiedono e chiederanno sempre di piú centinaia di miliardi da essere buttati nei sistemi di energia detti alternativi ma che guarda caso fino adesso a partire dalla stessa America riguarda SOLO LA COSTRUZIONE DI NUOVE CENTRALI NUCLEARI e ció sará fatto aumentando le tasse e le bollette energetiche lasciando le briciole alla ricerca avanzata su altre fonti di energia alternative.

Con tutto questo potente esercito di politici ingenui, di funzionari, di commercianti di carbonio, di mafiosi, di intrallazzatori, i finanziamenti per la ricerca accademica sulle energie alternative e rinnovabili sono alla ‘fame” sono ridotti quasi a zero, elemosina per loro, miliardi per i fedeli del AGW. Hanno messo in essere il vero mostro di Frankenstein. Per loro conta solo il fantomatico riscaldamento globale e i soldi che ci guadagnano con questa favola. Ma il Sole sta facendo loro un brutto scherzo, se continua questa fase e se le previsioni degli scienziati autonomi, rispetto alla industria del GW, si confermeranno, hanno a disposizione pochissimi anni prima che il pianeta inizi la sua fase di raffreddamento e pochissimi anni prima di essere vergognosamente smascherati e sputtanati per quello che sono: amici di merende!

SAND-RIO

In Aprile 1970 le prime profezie dei climatologi: quando dicevano che oggi dovevamo essere tutti morti!

La ricorrenza del giorno della Terra sará tra pochi giorni. Saranno 40 anni che i primi profeti dell´olocausto cominciarono a minacciare l´esistenza dell´uomo su questo pianeta. Queste previsioni catastrofiche sono state una cantilena, in tutti gli anni delle comemorazioni anteriori, ma in una commemorazione tanto speciale come questa che commemora i 40 anni ci saranno certamente altri scenari ancora piú catastrofici e non possiamo dimenticare quanto divinizzato e profetizzato in passato!

Paul Ehrlich, uno dei capi profeti, aveva delle visioni eloquenti nell´Aprile del 1970:

L´inquinamento dell´aria in questi ultimi cento anni é arrivata a tali livelli che entro 5 anni l´aria sará irrespirabile.

Lo stesso Ehrlich previde nel 1973 che 200.000 americani sarebbero morti ogni anno a causa dell´inquinamento e che nel 1980 la speranza di vita degli americani sarebbe stata di 42 anni!

Nella revista Life Magazine, di Gennaio 1970, ci sono altre previsioni profetiche:

Entro 10 anni i gas urbani inquinanti non faranno sopravvivere nessuno
(…)
Nel 1985 l´inquinamento dell´aria sará cosí intenso che i raggi solari che arriveranno a terra saranno la metá di quelli degli anni passati
(…)
Sicuramente il diossido di carbonio nell´atmosfera avrá effetti sulla temperatura della Terra, portandoci ad una nuova era glaciale.(ricordo che agli inizi degli anni 70 i cliamtologi pensavano che si sarebbe entrati in una era glaciale a causa della CO2…)http://daltonsminima.wordpress.com/2009/09/14/quando-il-mondo-andava-incontro-ad-una-nuova-era-glaciale/

Un altro ecologista, Kenneth Watt, andó ancora piú lontano:

Ad oggi i tassi di azoto sono talemte alti, che entro poco tempo filtreranno la luce solare e la rimanderanno verso l´alta atmosfera e la luce sará pochissima a livello della superficie terrestra.

40 anni dopo, la popolazione degli Stati Uniti é aumentata di piú del 50%, la quantitá di miglia percorsa é aumentata del 160%, e il PIB é aumentato del 204%.

Ma come si puó vedere dal grafico qui sopra, la qualitá dell´aria é migliorata significativamente! E il grafico non parte dal 1970 quando la realtá era ancora peggiore!

Come é possíbile che questi stregoni ancora gironzolano nei vari convegni solo per impaurirci? Ma non ho dubbi, altre previsioni profetiche verranno tirate fuori, e da queste non scapperemo quest´anno , tra pochi giorni sapremo!

Infine una mia ricetta per porre fine una volta per tutte con il Riscaldamento Globale!…Basterebbe staccare l´elettricitá dai computers dell´IPCC.

SAND-RIO

Links di questo articolo:

Il Decennio 2001-2010 è stato il più nevoso delle ultime decadi!

Coperte di neve di New York City. Al Gore (sotto) i crediti del neve aumento è dovuto al riscaldamento globale.

(Nevicata record a New-York i giorni scorsi)

Ora che è terminato l’inverno meteorologico, la Rutgers University ha riferito che il decennio appena conclusosi ha avuto gli inverni con maggiori nevicate nell’emisfero nord. Quest’ultimo inverno inoltre è stato il secondo più nevoso dietro solamente al 1978.

La misura media della copertura nevosa nell’ultimo decennio è stata di 45.500.000 km2, battendo il decennio degli anni 60 di circa 70.000 km2 e gli anni 90 di circa 1.000.000 di km2 come si può anche vedere dal seguente grafico che misura la copertura nevosa decennale a partire dal 1960:

Ecco alcuni fatti interessanti

1) La misura media della copertura nevosa invernale è aumentata dagli anni 90 di un area pari alla California ed il Texas messi assieme

2) Tre dei 4 inverni più innevati di sempre si sono verificati nell’ultimo decennio, in ordine decrescente: 1978, 2010, 2008, 2003

3) La terza settimana di febbraio 2010 ha avuto la seconda copertura nevosa di sempre con 52.170.000 m2

Infine quest’altro grafico sotto mostra sempre i dati della copertura nevosa per anni, con colori diversi per ogni dcennio:

La linea gialla indica la portata di copertura nevosa media per tutto il periodo invernale. Si noti come negli ultimi 10 anni solo 2 inverni sono sotto la media (45.000.000 km2), negli anni 90 sono ben 7, in quelli 80 5, e negli anni 70 4!

Direi che chi all’IPCC sosteneva che la neve sarebbe scomparsa per sempre alla faccia della Terra sia stato un tantino esagerato, per non dire altro…molte zone dell’emisfero settetrionale questo inverno hanno visto nevicate record, tra cui Washington, Mosca, Cina, Corea…mentre Al Gore ha così commentato le nevicate record:

“Così come è importante non perdere la foresta per gli alberi, non dobbiamo perdere il clima per una tempesta di neve”

Ma il decennio con la copertura nevosa più alta delle ultime decadi, non si dovrebbe liquidare semplicemente col termine “tempesta di neve”…

Fonte: http://wattsupwiththat.com/2010/03/02/2001-2010-was-the-snowiest-decade-on-record/

Diffcile anche stavolta aggiunger altro, non bastano nemmeno i fatti, chi vuole ancora continuare a seguire ciecamente questi signori qui faccia pure…

Simon

IL Presidente del'IPCC, Rayendra Pachauri, dovrà affrontare un'inchiesta indipendente sull'operato dell'IPCC…

Rajendra Pachauri, il controverso presidente dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dovrà affrontare un’inchiesta internazionale sulle prestazioni della sua organizzazione.
Una riunione dei ministri del clima e dell’ambiente tenutasi a porte chiuse a Bali alcuni giorni fa ha insistito sul fatto che una revisione indipendente dovrebbe essere effettuata per verificare gli errori previsionali di Pachauri rilevati nel suo ultimo rapporto, ed anche per come il capo dell’ipcc avrebbe risposto in modo “robusto” ai suoi critici.
Se nella sua gestione saranno trovate delle responsabilità, la sua posizione potrebbe diventare insostenibile.
I partecipanti a questa riunione senza precedenti, hanno giurato di mantenere il segreto sulla decisione che dovrebbe essere annunciata solo dopo che siano intervenute l’UNEP ( Governing Council of the United Nations Environment Programme) e la World Meteorological Organisation, le 2 agenzie delle Nazioni Unite che supervisionano l’operato dell’Ipcc.

La revisione sarà da riferire entro agosto affinchè si abbia sufficiente tempo per fare indagini e per fare in modo che la posizione del dottor Pachauri sia valutata prima che l’Ipcc si riunisca per la sua assemblea annuale in Corea ad ottobre.

Achim Steiner, il Direttore esecutivo dell’UNEP ha riferito che l’Ipcc sta affrontando una crisi di fiducia con il pubblico. I partecipanti alla riunione di cui sopra, hanno detto che il dottor Pachauri ha espresso rammarico per gli eventuali errori che sono stati fatti, ma non ha di fatto chiesto scusa per essi.

Come infatti ha raccontato un partecipante, il dottor Pachauri “ha dato l’mpressione di chiedere scusa senza in realtà farlo”.

I partecipanti hanno aggiunto che Pachauri ha ammesso soltanto un errore, quello che i ghiacciai in Himalaya si sarebbero sciolti completamente entro il 2035, per il quale l’Ipcc aveva già chiesto scusa. Essi affermano che il capo dell’Ipcc ha descritto gli altri errori, tipo la predizione che la produzione alimentare in alcune parti dell’Africa si potrebbe dimezzare entro il 2020, come dei semplici malintesi.

Ma la loro principale indignazione è stata per il modo aggressivo con cui il dottor Pachauri rispondeva alle critiche…molti già da tempo desideravano che si dimettesse, ma è stato votato all’unanimità appena 18 mesi fa. Inoltre egli ha sempre rifiutato le dimissioni.

Fonte: http://wattsupwiththat.com/2010/02/26/breaking-news-ipcc-chief-rajendra-pachauri-to-face-independent-inquiry/

Come al solito io non ho nient’altro da aggiungere…

Simon

Climagate, Himalayagate, ed ora Amazzoniagate!

Dopo il Climategate, abbiamo avuto l´Himalayagate, in cui é stato esposto al ridicolo la relazione dell´IPCC del 2007 che affermava che i ghiacciai himalaiani sarebbero scomparsi entro il 2035.
Adesso non contenti di averci mentito su ghiacciai scomparsi, aumento di uragani e livello del mare, l´ultima relazione dell´IPCC ci racconta anche un carico completo di menzogne sul pericolo delle alterazioni climatiche nell´ecosistema della foresta amazzonica.

Questa affermazione sopra la foresta amazzonica si trova nel capitolo 13 della relazione del 2º gruppo di lavoro, la stessa parte della 4ª relazione di stima dell´IPCC dove ci sono le assurde affermazioni sui ghiacciai. La sorprendente citazione dice che:
“Fino al 40% della foresta amazzonica puó reagire drasticamente anche ad una piccola riduzione delle precipitazioni; questo significa che la vegetazione tropicale, l´idrologia e il sistema climatico di tutta l´America del Sud puó modificarsi molto rapidamente per un altra situazione di equilibrio, non necessariamente producendo cambiamenti graduali tra la situazione attuale e quella futura. (Rowell e Moore, 2000). E piú probabile che le foreste saranno sostituite da un ecosistema che avrebbe piú resistenza ai molteplici stress causati per l´aumento della temperatura, siccitá e incendi, come le savane tropicali”.

A prima vista sembra che anche la referenza citata non abbia problemi, ma leggendo un poco dopo si legge questo:
Roswell A. e P.F. Moore, 2000. Revisione globale degli incendi forestali. WWF/IUCN, Gland Svizzera, 66 pp.
Questo quindi sembra essere un´altra relazione del WWF, realizzato assieme al UICN – Unione Internazionale Conservazione Natura.
La relazione é ancora nel sito della IUCN.

http://data.iucn.org/dbtw-wpd/edocs/2000-047.pdf

Oltre a questo, l´IUCN assieme al WWF, è un gruppo con interessi economici notevoli, e la relazione non é “peer reviewed” (revisione accademica). Secondo le regole dell´IPCC, questa relazione non poteva essere usata come fonte primaria.
Ma la storia non finisce qui. I due autori della relazione non sono neanche specialisti in Amazzonia.
Uno di loro, il Dr. P.F. Moore é un analista politico, ecco le sue referenze:
” La mia formazione e esperienza in tutto il mondo ha preteso lo sviluppo di una abilitá politica e analitica ad alto livello. Io ho una grande esperienza in amministrazione, revisione legislativa, investigazioni e osservazioni generate attraverso il coinvolgimento o gestione del processo del Fondo Forestale Australiano, inchieste parlamentari e governamentali, investigazioni e osservazioni sulle tariffe pubbliche dell´acqua, accessi e diritti di uso e della legislazione della vegetazione nativa in Australia e sulle leggi di incendio e risorse naturali, regolamenti e politiche in Indonesia, Vietnam, Tailandia, Africa del Sud e Malasia”.
E l´altro coature Andy Rowell é un giornalista Freelancer ( per il Guardia) e attivista verde. Vediamo le sue referenze:
” Andy Rowell é uno scrittore freelance e un giornalista di investigazione con esperienza di oltre 12 anni sull´ambiente, alimenti, sulla salute e globalizzazione. Rowell ha realizzato investigazioni di alto livello per, tra gli altri, Action on Smoking and Health, The Campaign for Tobacco-Free Kids, Amici della Terra, Greenpeace, IFAW, per l´Organizzazione Pan-Americana della salute, Progetti Undergound, per l´OMS, per il World in Action e WWF”.
Quindi tutto sono tranne che scienziati!
Ma la sfrontatezza dell´IPCC non finisce qui. Dopo aver cercato nella relazione del WWF da inizio alla fine, non é stata incontrata nessuna evidenza per supportare l´affermazione dell´IPCC che “il 40% dell´Amazzonia é minacciata per i cambiamenti climatici”. Neanche il WWF, cioé, ha mai detto una cosa simile! Pura invenzione!

Il sito Watts Up With That fornisce una lunga e preoccupante lista di articoli non revisionati da specialisti e pubblicati dal WWF e citati come prova nella quarta relazione dell´IPCC.

http://wattsupwiththat.com/2010/01/24/the-scandal-deepens-ipcc-ar4-riddled-with-non-peer-reviewed-wwf-papers/

Non sarebbe meglio a questo punto togliere il premio Nobel all´IPCC e darlo al WWF?
O nominare il WWF come la massima organizzazione scientifica del pianeta? Purtroppo, anche ammirando moltissimo le battaglie del WWF contro l´inquinamento, l´organizzazione non é composta da scienziati, se non in minima parte, ed inoltre le sue relazioni, rapporti, articoli, pubblicazioni non avendo rilevanza scientifica non hanno la necessitá del peer-reviewed per essere pubblicati.
Questa menzogna sull´Amazzonia é ancora ai primi passi, e nei prossimi giorni ci aspettiamo ulteriori sviluppi cosí come successo per i ghiacciai dell´Himalaya.

SAND-RIO