A META' ESTATE COMINCIAMO A FARCI UN’IDEA SULL’INVERNO

È da poco passata la metà dell’estate meteorologica e già si cominciano a tracciare le prime tendenze per l’inverno. Analizziamo intanto i primi indici sui quali abbiamo una certezza quasi totale: ENSO, QBO, minimo solare. Questi gli indici teleconnettivi che decideranno il nostro inverno.

Partiamo dall’ENSO: Questo indice, ben conosciuto da tutti è quello che ci indica la presenza di “El Nino” o “La nina”. Quest’inverno lo vedremo a valori decisamente alti il che ci indica la presenza di El nino di intensità moderato/strong. Questa situazione ci sarà decisamente a sfavore nel periodo autunnale e forse all’inizio dell’inverno perché farà si che gli HP subtropicali si gonfino in modo esagerato e permettano che i mesi di ottobre e novembre siano molto sopramedia termica e sottomedia pluviometrica. Però va detto che un azzorre forte può tornare utile nel periodo invernale (vedi QBO).

QBO e minimo solare: Partendo dal presupposto che il minimo non abbia effetti immediati sulle temperature vediamo gli effetti che ha su questo indice molto importante in inverno. Questo inverno avremo una QBO- che associata a minimo solare significa una forte prevalenza di correnti antizonali (da est verso ovest) e quindi inibisce l’effetto di portare forti correnti zonali che ha un nino forte, ciò significa che avremo un rapido raffreddamento della Russia europea a causa del risveglio dell’anticiclone russo-siberiano che si spingerà eccezionalmente a ovest. Questa situazione è paragonabile al 1987 quanto ENSO+ con QBO- con minimo solare portarono un gennaio freddo e nevoso. Infatti avere l’HP delle azzorre forte e l’HP russo ad ovest voleva dire frequenti ponti di Weikoff con altrettanto frequenti episodi di burian.

Diciamo che se volessimo illustrare i mesi a venire avremo questa tendenza:

AGOSTO 2009:

1

SETTEMBRE 2009:

2

OTTOBRE 2009:

1

NOVEMBRE 2009:

1

DICEMBRE 2009:

1

GENNAIO 2010:

1NB.: Ho scelto carte dell’inverno 86/87 perchè hanno indici telleconnettivi che più di qualunque altro anno si avvicinano a quelli di questo.

MICHELE (RN)

52 pensieri su “A META' ESTATE COMINCIAMO A FARCI UN’IDEA SULL’INVERNO

  1. E poi dicono che le previsioni (di massima) a lungo termine non si possono fare 🙂
    Bene, segnamoci queste linee di tendenza e vediamo se saranno confermate.

    Per Michele, nel caso fossero azzeccate, direi che come minimo facciamo una colletta su NIA e gli regaliamo una gita a Reading all’ECMWF 🙂

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  2. Ora che ci penso, è passato un po di tempo, ma non ricordo l’inverno 1986-1987 come freddo e nevoso, se non nella parte conclusiva (soprattutto marzo, quando ci furono un paio di episodi ravvicinati di neve abbondante lungo gran parte della la costa adriatica).
    Però, ripeto, è passato molto tempo…..

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  3. sì, direi di sì, in particolare per la Pianura Padana e l’alto Adriatico.
    Il nocciolo del freddo, come spesso capita, mi sembra fosse sulla Germania.

    Comunque, aspettiamo e vediamo che succede! 🙂

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  4. Il nino eleva le temperature per cui innalza a rigore il limite della neve in montagna, con la conseguenza che tutte le precipitazioni scendono vorticosamente a valle.
    I raggi cosmici, responsabili della condensazione delle nubi, sono più elevati ancora del tristemente noto 1966.
    Limite neve molto alto+precipitazioni elevate=possibili/probabili alluvioni?
    Devo preparare il canotto in garage quest’autunno secondo voi??????

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  5. A giudicare da quello che ci attenderebbe ad ottobre e novembre, direi proprio di no, dovrebbe piovere meno del solito.

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  6. Michele, avrei però un dubbio:

    nelle condizioni che ritieni si confermeranno nei prossimi mesi, lo scenario meteo più probabile in Europa, secondo te, è uno solo ?
    O potrebbero essercene anche altri, con probabilità simile o anche un po inferiore ?
    Ed, eventualmente, magari esaminando altri indici, quali varianti ti senti di ipotizzare rispetto alla traccia che hai riportato nell’articolo ?

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  7. Definirle previsioni è tanto, a volte non c’azzeccano per i prossimi 5 giorni, figuriamoci per i prossimi 5 mesi!

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  8. Appunto, io alle previsioni stagionali ci credo ben poco, troppo lungo il lasso di tempo per capire l’evoluzione…….già una previsione a 30 giorni è già troppo incerta….

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  9. Sono d’accordo con voi, per quanto riguarda quelle del CFS e dell’IRI.
    Quanto alle considerazioni di Michele, invece, non si può parlare di previsioni, ma di linee di tendenza generali, in base al valore di certi indici.

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  10. x fabio 2:
    le carte che ho postato non sono l’unico scenario, ma quello che ha più probabilità di ripetersi. Ovvio poi mi aspetto un qualcosa di buono anche in ottobre novembre, ma nulla di grosso e soprattutto di breve durata. Il nino alzerà parecchio l’ITCZ, ma la QBO- gonfierà verso l’europa l’HP russo-siberiano e quindi siamo in bilico tra un inverno bollente (in caso l’HP delle azzorre e il cammello tendano ad erigersi su di noi, ma guardando l’evoluzione delle stagionali NCEP negli ultimi 2 mesi vedo che tendono a vedere due figure anticicloniche molto forti che si potrebbero collegare con il famoso ponte di wejkoff (HP oceanico che attraverso la scandinavia si congiunge a quello russo e spinge aria siberiana verso l’italia. Inoltre c’è l’incognita della NAO che grazie ad un rilevamento fatto a maggio può essere prevista una tendenza per il periodo invernale che risulterebbe NAO+, ma vista la QBO- e quindi AO- vedo poco probabile avere un periodo prolungato di NAO positiva. Quindi per dirla in breve potremmo avere atlantico basso che interagisce con il freddo da est, situazione che porta neve in buona parte d’italia, termiche permettendo.

    Andando ad analizzare la possibilità di un buon serbatoio freddo in siberia (che sempre grazie alla QBO- non faticherà ad arrivare in europa nord-orientale) possiamo pensare all’effetto albedo dei ghiacci che in quest’agosto hanno buona possibilità di resistere e addirittura di espandersi appena le temp. caleranno decise (25-30 agosto). Grazie alla momentanea fase di AO+ avremo una buona situazione per tutti i ghiacci artici che hanno già rallentato lo scioglimento: http://www.ijis.iarc.uaf.edu/seaice/extent/AMSRE_Sea_Ice_Extent.png

    Intato con la carta di agosto intendo dare un’idea di correnti atlantiche e prefrontali caldi alternati a momenti anticiclonici piuttosto corti. Dal 15-20 agosto non è da escludere una rapida entrata nell’autunno che però si potrebbe rivelare caldo da metà settmbre.
    Nelle carte di ottobre e novembre vorrei dire che c’è una discreta possibilità di ritrovarci, si sotto HP ma in contemporanea con deboli correnti fresche da est e quindi diciamo non chiudere due mesi esageratamente caldi.

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  11. Da valutare l’entità del fenomeno di riscaldamento delle acque tropicali del Pacifico, detto El Nino appunto, in quanto oltre alla sua ciclicità e suscettibile ad altre variabili…vedi Sole 🙂
    In Europa se tale fenomeno divenisse moderato-strong per l’autunno significa scarse precipitazioni e vortice polare a palla ad inghiottire tutto, assieme ad alte sub-tropicali invadenti sul Mediterraneo….qualche speranza data dall’ azzorrriano in grado di spingersi molto a nord e determinare qualche discesa fredda anticipata da est del continente in progressivo raffreddamento a causa delle spire polari.

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  12. Proezioni a lunga gittata sono sempre un rebus, poi se consideriamo il discorso del nostro Paese che si estende in lunghezza, possiamo ritrovarci con alta pressione estesa su delle aree e zone pertubate in altre.
    Consiglio vivamente di prender con le pinze le proezioni a lungo raggio che sono in fase di sperimentazione quindi con affidabilità pari a 0!
    😉

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