I CICLI DEL CARBONIO 3) ASPETTI MARINI

Il mare contiene in soluzione 50 volte piú carbonio che la CO2 dell´aria: 40.000 PgC e 750 PgC, rispettivamente (1PgC = 1 Petagrammo Carbonio = 1.000.000 di tonnellate di Carbonio). Tra la superficie del mare e l´aria esiste, in entrambi i sensi, un continuo scambio di CO2. In alcune epoche il mare si comporta come una fonte di CO2 atmosferico e in altre come serbatoio.
L´abbondanza di carbonio nel serbatoio oceanico si spiega, in parte, per l´alta solubilitá della CO2 e per la sua facilitá di reagire  chimicamente con l´acqua. Infatti il diossido di carbonio disciolto si combina con l´acqua di mare formando acido carbonico (H2CO3), che immediatamente si dissocia in ioni di bicarbonato (HCO3) e di carbonato (CO32-). Quasi tutto il carbonio disciolto é nella forma di questi due ioni: circa l´85% in forma di bicarbonato e circa 15% in forma di carbonato, e solo lo 0,5% di tutto il carbonio inorganico disciolto é nella forma di CO2 gassoso, e la concentrazione di acido carbonico H2CO3 é ancora minore.
L´unione di tutto il carbonio dei soluti (CO2 ,HCO3 e CO32-) si suole rappresentare con l´acronimo DIC (dissolved inorganic carbon), per distinguerlo dal carbonio organico DOC contenuto nella biomassa marina (dissolved organic carbon). Reazioni nel doppio senso stabiliscono e mantengono un equilibrio tra loro e che dipendono dalla temperatura, salinitá e alcalinitá dell`acqua.
L´interscambio di CO2 tra mare e atmosfera dipende direttamente della piccola frazione di carbonio presente sulla superficie del mare in forma di CO2. La sua pressione nella superficie dell´acqua (pCO2) si mantiene in equilibrio con la sua pressione parziale nella atmosfera, esistendo un continuo flusso molecolare aria-mare/mare-aria, che regola e fa variare le concentrazioni di carbonio in entrambi i serbatoi. Se per qualche motivo, diminuisce la pressione pCO2 dell´acqua, si produce un passaggio netto di molecole di CO2 dell´aria verso il mare. Cosí l´oceano assorbe CO2 dell´aria e aumenta la pCO2 dell´acqua di nuovo e viceversa.
La pressione della CO2 nell´acqua (pCO2) dipende direttamente della sua concentrazione e inversamente della sua solubilitá. Per esempio, quando l´acqua si raffredda, la solublitá della CO2 aumenta, perché i gas sono piú solubili in acqua fredda che calda, con questo diminuisce la pCO2 nell´acqua. Si produce uno squilibrio tra le pressioni pCO2 della superficie dell´acqua e l´aria a contatto con questa, e allora l´acqua assorbe piú CO2 aumentando la sua concentrazione. Come conseguenza, diminuisce la concentrazione di CO2 nell´aria. Il processo inverso succede quando l´acqua si riscalda. Pertanto, in principio, nelle epoche di raffreddamento delle acque, l´oceano assorbe CO2 dall´aria e fa diminuire la sua concentrazione nell´atmosfera, e al contrario, nelle epoche in cui le acque si riscaldano, l´oceano rilascia CO2 e aumenta la concentrazione di CO2 nell´atmosfera.
Nei processi di interscambio tra mare e aria é importante tenere conto delle correnti termoaline, che fanno sí che in alcune regioni le correnti marine, che portano con sè CO2 disciolto, affondano e in altre zone affiorano. Attualmente in alcune regioni ad alte latitudini, mari nordici e del Labrador e mari costieri antartici, l´acqua fredda superficiale, ricca di CO2, affonda portando con sé il carbonio che con le correnti profonde oceaniche, si sparge in tutti gli oceani. In altre zone l´acqua marina profonda affiora in superficie e riscaldandosi  si sovrasatura ,  rilasciando la CO2 nell´aria. Le zone  piú importanti di ventilazione si trovano nelle zone tropicali del Pacifico e nei mari del Sud . Si produce anche affioramento di CO2 nelle zone litorali del margine orientale degli anticicloni subtropicali, nelle aree di correnti fredde, come quelle delle correnti della California e Canarie al Nord e di Humboldt e Benguela, nell´emisfero Sud.
Pertanto l´affondamento (downwelling) e l´affioramento (upwelling) dell´acqua provocato da queste correnti termoaline, cui i flussi globali di carbonio sono molto importanti e differenti, da circa 25 e 28 PgC/anno rispettivamente, contribuiscono al riciclaggio della CO2 tra i mari e l´aria. La sua alterazione modifica i flussi di interscambio e altera la concentrazione di CO2 nell´atmosfera. Se l´intensitá della ventilazione rallenta, le acque oceaniche profonde non rilasciano la CO2 di cui sono caricate nel pompaggio biologico e, di conseguenza, la concentrazione di CO2 diminuisce nell´atmosfera. Al contrario, se il circuito termoalino si intensifica, la ventilazione oceanica aumenta e la concentrazione di CO2 nell´atmosfera aumenta anch´essa.
SAND-RIO

31 pensieri su “I CICLI DEL CARBONIO 3) ASPETTI MARINI

  1. Luci0 :Tre anni non del tutto negativi non sono molto significativi però sono molto meglio degli anni 2004 2006 dove si sono persi 50 metri di fronte ghiacciaio …Qualcosa sta cambiando, e dobbiamo far notare questi piccoli cambiamenti perché se la cosa fosse direttamente proporzionale all’ aumento dell’ anidride carbonica si sarebbe dovuto riscontrare un incremento significativo nell’ arretramento … ovvero almeno 60 o 70 metri invece dei 6-7 misurati. Insomma sembra che il modello proposto da IPCC non funzioni molto bene.

    Qualche dubbio in proposito viene anche a me, visto che, come dicevo prima, in un documentario su Venere (l’ho visto ieri su Sky) si diceva che l’effetto serra su quel pianeta fu dovuto prima di tutto al vapore acqueo e l’anidride carbonica si traferì dalle rocce all’atmosfera solo in un secondo momento (e poi parliamo di ben altre quantità, rispetto a quelle terrestri), quando ormai il pianeta era un forno, più o meno come lo conosciamo oggi.

    Dunque, dicono gli scienziati, su Venere la maggiore concentrazione di CO2 fu una conseguenza dell’effetto serra, non una causa.

    Ma allora se questo vale per Venere, perchè non deve valere anche per la Terra? Forse che da noi la fisica e la chimica hanno leggi diverse? Forse che un piccolo aumento di CO2, trascurabile rispetto a quello che accadde su Venere, avrebbe il potere di sconvolgere il clima terrestre?

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  2. Come un´unica area magnetica puó essere affettata come un salame per aumentare i gruppi.
    http://web.ct.astro.it/sun/draw.jpg
    Mentre l´osservatorio belga molto piú giustamente conta UNA SOLA area.
    http://sidc.be/images/last_ORBdrawing.jpg
    E l´osservatorio di Locarno sceglio la via di mezzo:
    http://www.specola.ch/e/drawings.html

    Queste personalizzazioni soggettive lasciano noi miserabili umani con tanti dubbi.
    Chiunque conta quello che gli pare…. qualcuno potrebbe spiegarci il motivo di queste diversissime osservazioni per una stessa macchia?
    Gli osservatori di un centro sono migliori che altri?
    Gli osservatori di un centro possiedono strumenti elettronici a supporto delle osservazioni migliori che altri centri?
    Tra queste 3 osservazioni di oggi chi ha ragione e chi ha torto tra i diversi centri?????

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  3. I belgi avendo capito qual’è la vera importanza di questo ciclo ed essendo consapevoli che i conteggi per essere efficaci debbono mantenersi in linea con i parametri del passato e non seguire solo lo sviluppo tecnologico si accontentano di poco,i svizzeri ossessionati dalla precisione nel dubbio scelgono il mezzo, e gli italiani smaniosi di essere i più fighi i più all’avanguardia abbondano…..apparte le cazzate che ho appena sparato, il nostro amico pietro ci ha ricordato che questa AR qualche mese fà è nata proprio con caratteristiche da ciclo dispari per poi divenire a polarità complessa..e dopo 5 giri di stella è ancora lì,ed inoltre la porzione trans è l’unica che ad ogni passaggio nel lato visibile ha sempre contenuto macchie al suo interno….questa cosa è degna di essere approfondita, ma ci vorrebbe qualcuno più preparato in materia….uno a caso, per esempio….ale se ci sei facci un fischio…..

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  4. le macchie nel sud emisfero per quanto mi concerne appartengono tutte ad una sola regione, che essendo un AR complessa, può sviluppare diverse macchie anche lontane una dalle altre e diversi campi magnetici…

    lo stesso Svalgaard in passato spiegò che questesn cose normali…meno normale semmai è che dopo solo nemmeno 2 anni dall’uscita del minimo, un AR attiva riesca a fare 5 giri di stella!

    Il fatto che Catania spezzi l’unica regione in 3 separate ormai nn mi fa più nè caldo nè freddo…

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  5. Scusate una domanda , ma questi 750000000 tonellate di carbonIo come sono distribuite nell’ atmosfera , in modo uniforme n al livello del suolo . Nel vapore acqueo , arriva fino alla troposfera o si ferma Più in basso. ?? Se brucio un po di legna e seguo le particelle restano li o salgono ??

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  6. OT
    Ghiacci artici ancora in crescita .. siamo sopra i 5.000.000 km2!!!
    13/09 ore 21:30 —> 09,12,2010,5005000
    ancora un oscillazione in negativo … nuovamente giù ..
    14/09 ore 14:23 —> 09,13,2010,4995625

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  7. beppe :

    Scusate una domanda , ma questi 750000000 tonellate di carbonIo come sono distribuite nell’ atmosfera , in modo uniforme n al livello del suolo . Nel vapore acqueo , arriva fino alla troposfera o si ferma Più in basso. ?? Se brucio un po di legna e seguo le particelle restano li o salgono ??

    In molti dicono che la composizione dell’ aria non cambia con la quota Dipende ovviamente dalle condizioni meteo … in genere se la ventilazione é buona le molecole di CO2 si diffondono nell’ aria … mentre il vapore acqueo sotto una certa temperatura e superata una certa umidità può ritrasformarsi in acqua e quindi in microscopiche goccioline producendo nebbie e nuvole.

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  8. C’era un mio amico che siccome era troppo invadente e fastidioso lo chiamavano dito al c…poi poverino è caduto in depressione per via di questo nomignolo…. tu caro daniele me lo ricordi molto…..e cmq non vedi che c’è la sezione meteo apposta,io se ero simon già t’avevo bannato a vita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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