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SPECIALE 2016, un anno di terremoti

Il 2016 ha avuto un numero molto importante di terremoti localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: poco più di 53.000 gli eventi. Rispetto agli anni precedenti il numero di terremoti localizzati è sensibilmente aumentato: più che raddoppiati rispetto al 2014 e più che triplicati rispetto al 2015.

Se la sismicità del 2014 e quella del 2015 sono state caratterizzate da numerose sequenze sismiche anche importanti come quella nel bacino di Gubbio, non è difficile capire la causa dell’elevato numero di terremoti del 2016, dovuto in grandissima parte alla sequenza sismica in Italia centrale iniziata il 24 agosto con un terremoto di magnitudo Mw 6.0 localizzato in provincia di Rieti e proseguita con altri eventi di magnitudo al di sopra di 5.0 e soprattutto con il terremoto di magnitudo Mw 6.5 del 30 ottobre, il più forte mai registrato dalla Rete Sismica Nazionale in funzione dai primi anni ’80.

La maggior parte dei terremoti localizzati ha avuto una magnitudo inferiore a 2.0: oltre 42.000 eventi. Se ci si limita a contare i terremoti con magnitudo uguale o superiore a 2.5 (quelli per i quali l’INGV effettua una comunicazione al Dipartimento della Protezione Civile) sono circa 3400 gli eventi nel 2016, circa 5 volte quelli del 2015.

Come evidenziato dal grafico dell’andamento temporale della sismicità sono stati diversi gli eventi di magnitudo maggiore o uguale di 5.0 durante il 2016, mentre nel 2014 e nel 2015 non se ne erano registrati. Sono stati in totale 6 gli eventi di magnitudo maggiore di 5.0 avvenuti durante questo anno, 2 di magnitudo maggiore o uguale a 6.0 (gli eventi del 24 agosto, Mw 6.0 e del 30 ottobre, Mw 6.5). Altri 3 eventi di magnitudo compresa tra 5.0 e 6.0 sono stati localizzati nell’area della sequenza sismica in Italia centrale (24 agosto, Mw 5.4, 26 ottobre, Mw 5.4 e Mw 5.9), mentre un altro terremoto di magnitudo Mw 5.8 è avvenuto con epicentro nel mar Tirreno il 28 ottobre.

Numerosi sono stati i terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0: 64 eventi, oltre 50 di questi localizzati nell’area della sequenza.

Nella tabella qui sotto sono riportati tutti gli eventi registrati dalla Rete Sismica Nazionale di magnitudo maggiore o uguale di 4.5. Solo l’evento profondo del 26 ottobre (Mw 5.8) non è stato localizzato nelle province interessate dalla sequenza iniziata in agosto.

Data e Ora  Magnitudo  Provincia/Zona  Profondità 
24 agosto 03:36 6.0 Rieti 8
24 agosto 03:37 4.5 Rieti 9
24 agosto 04:33 5.4 Perugia 8
24 agosto 13:50 4.5 Perugia 10
26 agosto 06:28 4.8 Rieti 9
26 ottobre 19:10 5.4 Macerata 9
26 ottobre 21:18 5.9 Macerata 8
26 ottobre 23:42 4.5 Macerata 10
28 ottobre 22:02 5.8 Tirreno Meridionale 481
30 ottobre 07:40 6.5 Perugia 9
30 ottobre 07:44 4.6 Perugia 8
30 ottobre 08:13 4.5 Rieti 11
30 ottobre 14:07 4.5 Perugia 10
01 novembre 08:56 4.8 Macerata 10
01 novembre 01:35 4.7 Macerata 8

Riguardando il grafico del’andamento temporale della sismicità del 2016 è possibile notare come nei primi mesi dell’anno la sismicità è stata in linea con gli ultimi mesi del 2015. Infatti la media giornaliera di eventi registrati dalla Rete Sismica Nazionale è stata intorno a 40 terremoti, mentre dal mese di agosto questa media è aumentata fino a raggiungere il valore di circa 300, con giorni in cui sono stati registrati oltre 600 eventi.  Alla fine la media giornaliera di eventi registrati nel 2016 si attesta sui 145, decisamente più alta rispetto ai 40 del 2015 e ai 60 del 2014.

Il 2016 è stato quindi caratterizzato, per i primi 7-8 mesi (gennaio a fino all’ultima settimana di agosto), da una sismicità in linea con gli ultimi anni e nei quattro mesi finali dalla sequenza sismica in Italia centrale che ha portato a stabilire alcuni record da quando esiste la Rete Sismica Nazionale.

Questa situazione è ben visibile nel grafico qui sotto dove sono rappresentati gli eventi sismici registrati mese per mese. Per comprendere l’impatto della sequenza iniziata il 24 agosto sulla sismicità complessiva nel grafico sono rappresentati oltre al numero totale di eventi (blu) localizzati nel territorio nazionale, anche il numero di eventi nell’area della sequenza (rosso), il numero di eventi fuori dall’area della sequenza (verde).

Sono tante le considerazioni che vengono fuori analizzando questo grafico, tra queste: l’incremento del numero totale di eventi dal mese di agosto con il record nel mese di novembre quando sono stati registrati oltre 12.000 terremoti; l’andamento della sismicità al di fuori dell’area della sequenza che si mantiene costante durante tutti i mesi dell’anno con un piccolo calo solo nell’ultimo periodo dovuto alla forte attività in Italia centrale (si veda in seguito); il numero di eventi registrati nell’area della sequenza prima del 24 agosto che non evidenzia nessun incremento di sismicità, ma rimane costante durante i primi 7 mesi dell’anno.

Ricordiamo che i dati di tutti gli eventi sismici che avvengono in Italia vengono calcolati e rivisti dai sismologi in turno H24 nella Sala Operativa di monitoraggio sismico e pubblicati pochi minuti dopo ogni terremoto sul sito web del Centro Nazionale Terremoti. Notevole è stato lo sforzo del personale INGV per garantire localizzazioni veloci e accurate nonostante questa sequenza sia stata caratterizzata da un numero importante di eventi.

La sismicità prima del 24 agosto

Come già detto, la sismicità prima del 24 agosto ha rispecchiato l’andamento degli ultimi anni in particolare gli ultimi mesi del 2015 con un numero mensile di terremoti intorno al migliaio, pochi eventi di magnitudo maggiore di 4.0 e qualche piccola sequenza. Nella mappa qui sotto sono visualizzati i circa 8.000 terremoti dal 1 gennaio fino al 23 agosto 2016, gli eventi di magnitudo maggiore o uguale a 4.0 sono davvero pochi e, in maggior parte, localizzati al di fuori dei confini nazionali o in mare.

Tra questi ricordiamo il terremoto di magnitudo Mw 4.2 del 6 gennaio localizzato in provincia di Campobasso in un’area interessata da una sequenza con circa 200 eventi registrati solo nel mese di gennaio.  Altre due piccole sequenze sono state registrate in questi primi mesi del 2016: la prima in Sicilia orientale tra le province di Ragusa e Siracusa con oltre 30 eventi localizzati dal 6 febbraio con l’evento di magnitudo maggiore (Mw 4.2) avvenuto l’8 febbraio e nettamente risentito in una vasta area della Sicilia orientale; la seconda avvenuta nell’area a nord del lago di Bolsena, tra le province di Terni e Viterbo,  con l‘evento principale del 30 maggio di magnitudo Mw 4.1 e oltre 45 terremoti verificatisi tra il 30 e il 31 maggio di magnitudo mediamente basse.

Infine in questo periodo sono state molto attive dal punto di vista sismico le aree del basso Tirreno, nei pressi delle Isole Eolie e quella del canale di Sicilia dove si sono stati localizzati anche 3 eventi di magnitudo maggiore di 4.

La sequenza in Italia centrale

Con il terremoto di magnitudo Mw 6.0 delle ore 03:36 del 24 agosto localizzato in provincia di Rieti tra i comuni di Accumoli e Amatrice è iniziata una sequenza sismica che solo nel 2016 ha fatto registrare quasi 45.000 terremoti in un’area che si estende per circa 80 km di lunghezza e 20-25 km di larghezza, a cavallo di 4 regioni (Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche) e 7 province (Rieti, L’Aquila, Perugia, Terni, Macerata, Ascoli e Teramo).

Nell’ultima settimana di agosto e nei successivi mesi di settembre e ottobre l’impatto della sequenza sul numero di terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale è molto elevato. Sia a settembre che a ottobre ben oltre il 90% dei terremoti registrati sul territorio nazionale è stato localizzato nell’area della sequenza sismica, quasi 10.000 a settembre e circa 7000 in ottobre.

In particolare, durante l’ultima settimana di ottobre, la sequenza ha avuto una evoluzione  con eventi particolarmente forti e distruttivi in un’area più a nord di quella attivata ad agosto, tra le province di Perugia e Macerata: i terremoti del 26 ottobre alle ore 19.10 e 21.18 italiane, rispettivamente di magnitudo 5.4 e 5.9, e quello del 30 ottobre di magnitudo magnitudo 6.5. Quest’ultimo è da considerarsi il terremoto più forte di tutta la sequenza, ma anche l’evento di magnitudo maggiore registrato dalla Rete Sismica Nazionale in Italia dalla sua nascita, nei primi anni ’80.

…..

Continua : https://ingvterremoti.wordpress.com/2017/02/23/speciale-2016-un-anno-di-terremoti/

Segni di risveglio ai Campi Flegrei. Il vulcano più grande d’Europa preoccupa i ricercatori

“Dobbiamo monitorarlo meglio” esortano i ricercatori dell’Ingv, dopo uno studio scientifico che rivela segni di irrequietezza nella caldera abitata da 500mila persone. Il suolo si sta sollevando, le emissioni di gas aumentano, così come le temperature del sottosuolo. E il magma ha raggiunto la profondità di 3-4 chilometri

I Campi Flegrei potrebbero raggiungere un punto critico. Il suolo si sta rigonfiando, il magma sta risalendo e le temperature interne aumentano. Si tratta ancora di valori minimi: nulla a che vedere con un’eruzione imminente. “Ma bisogna intensificare l’attività di sorveglianza” esorta l’Ingv (Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia) dopo la pubblicazione di un suo studio su Nature Communications.

La ricerca, coordinata da Giovanni Chiodini e condotta insieme alle università di Palermo, Roma Tre e Savoia in Francia, ha cercato di fissare il possibile “punto critico” oltre il quale la risalita del magma e dei suoi gas renderebbe instabile tutto il sistema. “Raggiunte le condizioni critiche – spiega Chiodini – il magma rilascia grandi quantità di vapore”. Risalendo verso la superficie, questo vapore bollente indebolisce le rocce, aprendo due possibili scenari. Il primo è l’eruzione, il secondo (quello opposto) è un aumento della viscosità del magma, e quindi la fine della sua risalita.

Resta dunque incerto cosa accadrà in uno dei supervulcani più pericolosi del mondo, che 39mila anni fa provocò l’eruzione più potente del pianeta negli ultimi 200mila anni, ricoprì delle sue ceneri l’Europa fino a Mosca, bloccò i raggi del Sole provocando un “inverno vulcanico” di due anni e secondo alcuni contribuì addirittura all’estinzione dei Neanderthal. Ma per le 500mila persone che vivono nel bel mezzo della caldera, i segni di irrequietezza non sono da prendere sotto gamba. Tanto che nel 2012 l’allerta è stata innalzata da verde a gialla (livello di attenzione).

Il magma oggi è risalito a 3-4 chilometri dalla superficie (stessa profondità dell’ultima eruzione, detta del Monte Nuovo, nel 1538). Le analisi dei gas della solfatara di Pozzuoli dimostrano che le rocce intorno al serbatoio di magma si stanno scaldando e rilasciano sempre più vapore acqueo. “Il possibile avvicinarsi del magma alle condizioni di pressione critica – spiega ancora Chiodini – può spiegare l’attuale accelerazione delle deformazioni del suolo, il recente incremento delle scosse di terremoto e l’aumento dei gas più sensibili agli incrementi di temperatura”.

Più che dal simbolico Vesuvio, è dunque dai Campi Flegrei che gli abitanti di Napoli e dintorni dovrebbero guardarsi. La forma di caldera anziché di montagna fa sembrare innocuo questo vulcano con un diametro di 12 chilometri, metà a terra e metà nel golfo di Pozzuoli, costellato da bocche eruttive, coni e fumarole. Ma se greci e romani collocavano qui (nell’Averno) la porta dell’inferno, una ragione probabilmente c’è.

Nella storia, la caldera si è sempre alzata e abbassata, quasi avesse un respiro. Nel mercato romano di Pozzuoli alcune colonne sono incrostate da conchiglie, a dimostrazione che un tempo si trovavano sotto l’acqua. Dopo l’eruzione del Monte Nuovo, la caldera si è assestata sprofondando leggermente. E’ tornata ad alzarsi a partire dal 1950, fino all’eclatante bradisismo degli anni ’80. Tra il 1982 e il 1985 il suolo si sollevò di quasi due metri e uno sciame sismico provocò l’evacuazione degli abitanti di Pozzuoli. Dal 2005 il suolo si è rialzato di altri 40 centimetri, seguito millimetro per millimetro dai satelliti CosmoSkyMed, dall’Istituto Irea del Cnr che ne analizza i dati e dalle stazioni di monitoraggio dell’Ingv. Una sequenza di piccoli terremoti conferma che il gigante potrebbe aver voglia di risvegliarsi. Sarebbe come – dichiarò alla Reuters qualche anno fa Giuseppe De Natale, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv (il più antico centro di ricerche sui vulcani del mondo ) – come l’arrivo di un grande meteorite. Un’eventualità tanto rara quanto catastrofica”.

Fonte : http://www.repubblica.it/scienze/2016/12/22/news/segni_di_risveglio_ai_campi_flegrei_il_supervulcano_piu_grande_d_europa_preoccupa_i_ricercatori-154698514/

Fra censure, terremoti lungo la cintura di fuoco, il buco coronale fronte terra e la bassa attività solare

Questo è un post particolare, un post fatto di immagini e reference scientifiche, chi ha la volontà di comprendere capirà… tanto ho scritto in questi anni.

  • I terremoti delle ultime 48h.

M 8.0 – SOLOMON ISLANDS – 2016-12-08 17:38:47 UTC

M 6.5 – OFF COAST OF NORTHERN CALIFORNIA – 2016-12-08 14:49:47 UTC

M 6.0 – NORTHERN XINJIANG, CHINA – 2016-12-08 05:15:03 UTC

  • Il buco coronale fronte Terra e il forte incremento del vento solare (velocità e densità particellare) che si sta verificando in queste ultime ore.

ch_dec8

sw

  • La censura sul gruppo geologi.it

https://www.facebook.com/groups/geologi.it/?ref=bookmarks

Doppia discussione censurata questo pomeriggio (immagini delle discussioni ripresi poco prima della censura)

– Primo post aperto da Luca Serfilippi cancellato

s61208-14552729

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– Secondo post aperto nel loro gruppo, dalla mia persona. Anche questo censurato nella seconda parte di questo pomeriggio.

s61208-15514277

Le due carte scientifiche (due fra le tante….) che avevo riportato nei commenti e che non sono state digerite dagli amministratori :

https://www.researchgate.net/profile/Katya_Georgieva3/publication/248549966_Long-period_trends_in_global_seismic_and_geomagnetic_activity_and_their_relation_to_solar_activity/links/00463525862439d421000000.pdf

http://file.scirp.org/pdf/IJG20120500007_48587481.pdf

 

Michele

Giampaolo Giuliani, l’uomo che NON prevede i terremoti

Per non farvi perdere tempo, di seguito pubblico il comunicato di Giampaolo Giuliani rilasciato nei social network:

“Buona notte e scusate il ritardo. Oggi, 19 Settembre 2016 ancora repliche dovute al forte terremoto di M. 6.0. Scosse totali registrate tra Norcia, Accumoli ed Amatrice N. 254. Accadimenti di intensità strumentali più sensibili n, 8 di M. 2.5, 2.7, 2.8, 2.8, 2.8, 2.8, 2.9, 3.0: Dalle stazioni di Ripa Fagnano e Coppito osserviamo livelli dei flussi di Radon invariati rispetto alle precedenti 24 ore. La Stazione di Ripa Fagnano dalle 14:00 di oggi ha un black out sulla trasmissione dati che dovrebbe essere risolta domani. Sono ancora presenti comunque picchi di Radon che garantiscono per le prossime 16 ore repliche strumentali nel territorio del cratere. In fine il solito drum, ancora un pò sporchino ma tendente al miglioramento. Auguro a tutti una buona nottata. Giampaolo.

In neretto la parte in cui afferma che i picchi di radon (analizzati col suo metodo) garantiscono per le successive 16 ore repliche strumentali. In parole comprensibili a tutti sta parlando di un’analisi sulle scosse di assestamento del terremoto di Magnitudo 6 avvenuto nel centro Italia. Secondo lui ci sarebbero state scosse di terremoto strumentali, cioè scosse di terremoto avvertite solo dagli strumenti e non dalla popolazione.

Il comunicato è stato pubblicato da Giuliani il 20 settembre alle ore 0.39 . A garanzia vi posto l’immagine del comunicato pubblico:

Ora, una persona comune che ignora la materia geologica potrebbe prendere come totalmente veritiero questo comunicato e questa garanzia. Potrebbe interpretare il tutto come “vai tranquillo non ci saranno terremoti”. Non è andata così, circa un’ora dopo che Giuliani ha diffuso il comunicato si è verificato un terremoto di Magnitudo 3.8

Un terremoto di entità verso M4 potrebbe causare crolli in zone già danneggiate dalla scossa principale che, ricordiamo, è stata di Magnitudo 6.

Attenzione quindi a fidarvi di chi afferma di prevedere i terremoti perchè, oggi, nessuno al mondo ci riesce e gli studi sono ancora tanti. Può darsi che in un futuro si potranno anche prevedere ma oggi non ci riesce nessuno tantomeno Giampaolo Giuliani come abbiamo appena visto.

Ma non solo, secondo voi ha previsto il terremoto di Magnitudo 6 accaduto recentemente? Assolutamente no. Solo IL GIORNO DOPO Giampaolo Giuliani afferma di avere avuto dati di anomalie del radon e li pubblica. Nel frattempo il sisma ha ucciso 300 persone, i vigili del fuoco, la polizia, i carabinieri, la protezione civile, stanno ancora scavando tra le macerie mentre Giuliani continua ad affermare di prevedere i terremoti, anzi, si indispettisce e allontana tutti quelli che gli fanno notare che, proprio, di previsioni giuste non ne fa e non ne ha mai fatte.

Nulla in contrario se uno crede di prevedere i terremoti, se uno chiede fondi per studiarli e capire come prevederli ma, qua, siamo di fronte ad una vera e propria Fondazione Giuliani che rilascia dichiarazioni pubbliche, sui social, su Youtube, nei canali televisivi di avere la capacità di prevedere i terremoti 6 / 12 ore prima che accadano. In virtù di questo, diverse persone, magari spaventate dal poter morire sotto le macerie di un sisma, gli donano il 5 X 1.000.

L’annuncio di Giuliani IL GIORNO DOPO il sisma

La domanda sorge spontanea, se davvero Giampaolo Giuliani sa prevedere i terremoti perchè non ha avvisato dell’arrivo del sisma che ha colpito il suo centro Italia?

Le ipotesi sono 3

  • I terremoti non si prevedono quindi non poteva avvisare perchè logicamente non sapeva
  • Aveva paura di una denuncia per procurato allarme
  • Non era in grado di raccogliere dati per vari motivi

Ovviamente è la prima ipotesi quella che vale: la scienza non è un’opinione ma l’insieme dei dati che hanno un riscontro dimostrabile e ripetibile. È il metodo di Galileo ed oggi la scienza non è in grado di avvisare i cittadini dell’arrivo di un sisma stabilendo, anche approssimativamente data e luogo.

L’ipotesi della paura della denuncia per procurato allarme non sta in piedi, non credo che Giampaolo Giuliani sia una persona che lasci morire centinaia di persone se a conoscenza di un sisma imminente. Oltretutto già fu querelato, come vedremo in seguito, dal sindaco di Sulmona e fu assolto perchè il radon ha una percentuale di influenza sui terremoti e quindi Giampaolo Giuliani stava avvisando in base di una sua conoscenza e non con l’intenzione di procurare allarmismo.

Anche la terza ipotesi non ha senso perchè Giuliani ha pubblicato il giorno dopo dei dati che, secondo lui, sono relativi ad un’anomalia del radon.

Una parentesi: il radon è un gas nobile rilevabile solo dalle strumentazioni, che viene rilasciato dalla deformazione delle rocce nel sottosuolo o dalla loro frattura. La relazione tra radon e terremoti è del 35% quindi non può essere garanzia di nulla, oltretutto ci sono terremoti non preceduti da anomalie del radon come ci sono anomalie del radon non seguite da un terremoto. Il radon in una zona varia per molteplici fattori e quindi, impossibile da adottare come sicuro precursore sismico. Magari lo fosse, basterebbe un semplice radonometro per sapere quando un terremoto si verificherà.

I complottisti credono che i governi sappiano ma non dicano.  Frottole, i complottisti affermano anche che la strage di Nizza sia un enorme recita con attori. Giusto per dirvi come sono messi.

In più ci sono in palio un milione di dollari a chi dimostra l’efficacia di qualcosa che sia parascientifico, compresa l’omeopatia. Quindi Giampaolo Giuliani, qualora dimostrasse l’efficacia di un metodo antiscientifico sarebbe milionario.

Antiscientifico perchè, le macchine che afferma di usare, sono completamente guarnite da una struttura in piombo. Il radon non penetra nemmeno un foglio di carta figuriamoci il piombo! Quello che Giuliani registra è solamente semplice rumore termico che nulla ha a che vedere coi terremoti.

Ma chi è Giampaolo Giuliani? È un ex tecnico di ricerca in astrofisica presso l’Osservatorio di Campo Imperatore, dipendente IAS (Istituto Astrofisica di Frascati); dal 1984 al 1990 ha lavorato  all’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore (AQ).

Ha lavorato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) come collaboratore tecnico non laureato dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Torino, una delle venti strutture dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Ha partecipato prima all’esperimento EAS-TOP e poi all’esperimento Large Volume Detector(LVD)  per la rivelazione di neutrini prodotti da collasso gravitazionale stellare..

(Cit. Wikipedia)

Quindi un tecnico, senza una laurea specifica. Vero molti traguardi scientifici sono stati raggiunti grazie a semplici cittadini ma i loro metodi erano in linea con le dinamiche fisiche, cosa che è impossibile affermare per il metodo Giuliani in quanto il radon, oltre ad essere solo un possibile precursore non penetra e non penetrerà mai il piombo, nemmeno a piangere. I continui fallimenti del metodo lo dimostrano chiaramente e vanno al di la di tutte le opinioni perchè fallimenti con riscontro oggettivo.

Giampaolo Giuliani diventa famoso per il teremoto del 2009 all’Aquila. La fama, di spessore giornalistico, è frutto di un grande malinteso in quanto si credette che egli riuscì a prevedere quel determinato sisma all’Aquila. Il sisma uccise oltre 300 cittadini e la magnitudo superò il sesto grado della Richter.

Tuttavia Giampaolo Giuliani non prevedette nulla:

In un’intervista risalente al 25 marzo 2009 Giuliani dichiarava a proposito dello sciame sismico dell’Aquila e prima del grande terremoto:

Quest’anno questo sciame sismico è stato più intenso e con delle scosse più forti, che sono state rilevate dalla popolazione. Lo sciame non è un fenomeno preparatorio ad un evento sismico più rilevante, né ha correlazione con grandi piogge o nevicate, come ho sentito dire da molti. È un fenomeno normale per una zona come quella di L’Aquila“.

E proseguiva dicendo:

Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini, in quanto lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo

(Cit Wikipedia )

LA BUFALA CHE GIAMPAOLO GIULIANI HA PREVISTO IL TERREMOTO DELL’AQUILA

Quindi è falso che Giampaolo Giuliani abbia previsto il terremoto dell’Aquila, anzi la sua “previsione” è stata contraria ai fatti visto che, purtroppo, si è verificato il forte terremoto che ha devastato quelle zone provocando tante vittime.

Ma non è finita, Giuliani, una settimana prima del sisma, avvisò il sindaco di Sulmona perchè, i dati raccolti con le sue macchine mostravano l’arrivo di un forte sisma. Il sindaco mosse denuncia per procurato allarme. Quindi anche qua un fiasco totale, sbagliata la data, sbagliata la città. Ricordiamo che il territorio era compromesso da un’intenso sciame sismico e quindi la parola “terremoto” aleggiava nell’aria costantemente. Comunque “prevedere” un sisma che si verifica  in tutta altra zone ed una settimana dopo, equivale a non prevedere nulla. Anche se davvero avesse previsto il sisma dell’Aquila (ed il Sole girasse attorno alla Terra…) questa previsione da sola non potrebbe essere esclusa da una coincidenza. Un sistema per funzionare deve entrare  in un contesto di ripetitività. Non dimentichiamo che lo stesso Giuliani afferma che il metodo “prevede i terremoti 6 / 12 ore prima” e non una settimana prima ed in un’altra città!

Egli però afferma che, per timore di una seconda denuncia, ha avvisato telefonicamente i suoi amici e conoscenti all’Aquila la sera del terremoto. Di queste telefonate però non si può avere una prova diretta. Alcuni testimoniano in sede mediatica che egli avvisò del sisma. Oggi uno di quei testimoni afferma di essere vittima delle circostanze e di avere cambiato idea. Almeno questo si legge sui social network.

In pochi sanno che Giuliani ha dei rivelatori radon a Taiwan ma, questi rivelatori, non sono stati in grado di registrare l’arrivo di un grosso sisma. Risultato: crolli e morti in una zona dove Giampaolo Giuliani afferma di avere macchine.

Una nuova parentesi, dire che uno sciame sismico non si conclude con un grande terremoto è affermare di avere scoperto l’acqua calda perchè, la maggioranza degli sciami sismici non si chiude innescando un grande rilascio di energia. Nella minoranza dei casi però si.

Questi i motivi per cui Giampaolo Giuliani non è una persona in grado di prevedere i terremoti, come del resto nemmeno chi è davvero scienziato ci riesce.

A dimostrazione dell’imprevedibilità dei terremoti i quintali di previsioni andate a vuoto. Ad oggi non risulta alcuna previsione di Giampaolo Giuliani (o di altri) che si sia conclusa positivamente e positivamente seguita da un sisma.

LA BUFALA DI PREVEDERE I TERREMOTI 6 / 12 ORE PRIMA…

È  lo stesso Giampaolo Giuliani a dimostrare che il suo metodo di previsione dei terremoti è tutta una bufala. Egli afferma di avere sviluppato un metodo in grado di prevedere i terremoti 6 / 12 ore prima che accadono, tuttavia nelle interviste fatte dopo il forte terremoto dell’Aquila Giuliani si contraddice in continuazione, vediamo come:

23 marzo 2009 “State tranquilli, sciame sismico diminuisce, sciame sismico comunissimo”  (14 giorni di anticipo)

DOPO il terremoto dell’Aquila, Giuliani appare in differenti interviste e:

  • 6 aprile 2009: afferma di avere previsto il terremoto con 2 giorni di anticipo
  • 6 aprile 2009: afferma di avere previsto il terremoto 2 – 3 ore di anticipo
  • 6 aprile 2009 afferma di avere previsto il terremoto con 3 – 4 ore di anticipo
  • 14 aprile 2009 afferma di avere previsto il terremoto con 5 – 6 giorni di anticipo
  • 26 giugno 2009 afferma che non era uno sciame sismico comunissimo
  • 30 novembre 2009 afferma di avere previsto il terremoto con 15 giorni di anticipo
  • gennaio 2010 afferma di avere previsto il terremoto con 4 mesi di anticipo

Se non credete a me ed avete bisogno della sua stessa voce, guardate il seguente video che dovrebbe mettere la parola FINE alle polemiche ma, sono convinto, non convincerà chi si ostina a credere a questo signore che continua a non prevedere nulla che sia nulla sui terremoti che verranno…

Mi sembra assurdo continuare la danza macabra sui cadaveri dei cittadini colpiti dai terremoti. Purtroppo i terremoti in Italia sono altro che rari, sembra si siano intensificati e tutto quello su cui bisogna spendere energie, che lo si voglia o no, è la messa in sicurezza e la ricostruzione. Tutti i valori di pericolosità sismica sono un dato culturale ma nulla garantisce nulla visto che stiamo parlando di sottosuolo, di movimento delle placche e la conseguente variazione delle morfologie.

Ovviamente la ricerca l’ho svolta sul campo, infatti sono stato socio sostenitore della Fondazione Giuliani, giusto per farmi un’idea in più e, l’idea, me la sono fatta. A differenza di chi ha commentato il video presentato qua sopra, ho pagato la quota e sono riuscito ad accedere alle “previsioni”. Cosa ho visto?   Ho visto che, i comunicati sui terremoti, oltre a non avere un riscontro reale, venivano addirittura emessi dopo che un sisma si era verificato. C’è stato il sisma in Emilia dove risiedo e dopo il sisma è stato emesso il comunicato nel quale era dichiarato che un’anomalia del radon era stata riscontrata ma non si poteva essere certi da dove questa provenisse.  Mai e, dico mai, è accaduto che vi sia stato un avviso per un terremoto significativo prima che questo avvenisse. Questo vale per l’Italia, la California, Taiwan…  Inoltre i comunicati erano vaghi tra macchine andate fuori rete, quindi in panne e tentativi di prevedere le scosse di assestamento di un forte terremoto. “Gli strumenti mostrano un aumento del radon, quindi dovrebbero esserci scosse strumentali o udibili dalla popolazione che non superano magnitudo 3. Comunque bisogna stare sempre attenti…”. In pratica veniva detto tutto ed il contrario di  tutto per rientrare in una “previsione” credibile dall’utente.

La foto mostra i soci sostenitori della Fondazione Giuliani, essendo dati con nominativi messi online ed in chiaro, posso inserirla senza problemi di privacy. Ovviamente sono alla lettera D col mio nome Dimitri Marco

Se visitate il sito fondazionegiuliani.it  vedrete che nessun aggiornamento, ad oggi, è stato fatto dal 2014 . Quindi anche se vi associate non avete possibilità di accedere a dati recenti, quelli che ci sono risultano ormai vecchi di tre anni. Oltre che socio sostenitore ero anche nel gruppo Facebook della Fondazione Giuliani. I dissapori sono nati dal fatto che, dopo il terremoto di Amatrice, esattamente il giorno dopo, Giampaolo Giuliani pubblica un comunicato affermando di averlo previsto. Da quel momento ha iniziato ogni sera ad inserire tentativi di indovinare le scosse di assestamento ma non riusciva a centrarne una nemmeno per sbaglio fino a quel fatidico comunicato in cui “prevedeva” scosse di bassa magnitudo ed invece è arrivato un terremoto di magnitudo 3.8 …

C’erano ancora i morti sotto le macerie, la gente si indispettiva per la satira del Charlie Hebdo e non per chi evidentemente cercava di farsi strada su quello che era accaduto. Non sopportavo più la situazione. Sono stato bannato dopo avere pesantemente contestato Giampaolo Giuliani. Anche altre persone sono state bannate per avere scritto “Giuliani non si vergogna a pubblicare delle previsioni dopo che è successo il terremoto? Ci sono 300 morti! Le sembra il caso?”. Bannati. Mai una risposta, se contesti ti prendi il ban. In sostanza devi sorridere ad un carosello macabro dove i cadaveri sotto le macerie abbondano tra bambini, donne, uomini e dove una persona si pavoneggia vantandosi di prevedere i terremoti.

Vediamo la “macchina” con cui Giampaolo Giuliani NON prevede i terremoti

Una scatola di piombo. Come sanno tutti quelli che hanno anche una sola minima infarinatura di fisica, il radon non penetra il piombo, non penetra nemmeno la carta! Anche questo agli inesperti sfugge. Il giorno che il radon passerà una barriera di piombo bisognerà riscrivere la scienza.

Quindi e per concludere (finalmente direte voi…) oltre a non fornire prove alla comunità scientifica di sapere prevedere i terremoti, la stessa comunità scientifica è piena di prove contrarie. In sintesi Giampaolo Giuliani non ha capacità di previsione e questo deve essere be chiaro.

Marco Dimitri

Fonte : http://quakes.world/2016/12/06/giampaolo-giuliani-luomo-che-non-prevede-terremoti/

Guarda che luna …..

Ormai lo avrete letto o sentito da qualche parte: il 14 Novembre arriva la Superluna !!!
Moltissime testate giornalistiche stanno dando grande risalto a questa notizia, sottolineando come un evento del genere non si verificasse da ben 68 anni e che ricapiterà solo nel 2034. In realtà però molti non aggiungono che la “Superluna” è un fenomeno che si verifica abbastanza frequentemente (ogni 13 mesi e 18 giorni circa) e che questa volta sarà solo leggermente più accentuato…

La luna ruota attorno alla Terra in circa 27 giorni percorrendo un’orbita che non è perfettamente circolare ma più simile ad un elisse, perciò ad ogni “giro” ci sarà un momento in cui si troverà alla massima distanza dalla Terra (punto che è detto “apogeo”) e un altro durante il quale sarà alla minima distanza da noi (“perigeo”).
Si può parlare di Superluna quando è sia al perigeo (minor distanza dalla Terra) e allo stesso tempo è anche luna piena.  Qundi ora dovrebbe essere chiarissimo come non sempre i due eventi (luna piena e perigeo) coincidono.

14925272_1100083370087010_4159191902838843754_nQuesta volta come ho già detto il fenomeno sarà più accentuato perchè si troverà veramente quasi alla minima distanza possibile, l’apice verrà raggiunto il 14 Novembre alle 10.24 (ore italiane) quando la nostra Luna sarà distante soli (si fa per dire) 356.512 km. Perciò, rispetto ad una luna piena in Apogeo (distante circa 406mila km), la luna questa volta ci sembrerà il 14% più grande e addirittura il 30% più luminosa. Oltre però alla spettacolarità del fenomeno, molti si chiedono se questa “superluna” possa causare forti terremoti e far segnalare un generale aumento dell’attività sismica su scala globale…

Ma è veramente possibile ?

Beh in occasione delle 25 superlune avvenute dal 2011 al 2015 si sono verificati 10 terremoti abbastanza forti (con una magnitudo tra 6.0 e 6.6) ma è altrettanto vero che il campione di dati è troppo piccolo per poter affermare che durante una superluna si verifichi almeno un terremoto di media-forte intensità. D’altro canto analizzando i 4 terremoti più forti mai registrati dall’uomo possiamo constatare come la luna si trovasse quasi in Apogeo (massima distanza) e non completamente “piena”:

1) Cile 9.5 – 22/05/1960; Distanza: 396mila km; Luna piena: 7,4%

2) Indonesia 9.3 – 26/12/2004; Distanza: 405mila km; Luna piena: 99,8%

3) Alaska 9.2 – 28/03/1964; Distanza: 395mila km; Luna piena: 99,4%

4) Giappone 9.0 – 11/03/2011; Distanza: 392mila km; Luna piena: 37,5%

La scienza però recentemente ha affermato che la Luna può avere un ruolo determinante nei terremoti causati da “faglie dirette” (ovvero dove uno dei due blocchi di roccia scivola verso il basso rispetto all’altro).
L’attrazione gravitazionale della Luna provocherebbe una marea anche sulla crosta terrestre (e non solo sui mari) facendo sollevare il suolo anche di 30-40 cm. Se questo sollevamento si verifica in un’area dove si è accumulata tanta pressione, allora l’effetto mareale può rappresentare la goccia che fa traboccare il vaso, scatenando il terremoto.

Quindi in ambienti estensionali, li dove vi sono faglie dirette, la gravità è la principale fonte di energia a causa del collasso del suolo. L’energia potenziale gravitazionale è decisamente maggiore dell’energia elastica del terremoto.
Perciò è evidente come l’energia sismica liberata dipenda non solo dal volume di roccia coinvolto ma ovviamente anche dall’inclinazione della faglia (insomma più è “ripida” e più è grande il volume coinvolto tanto maggiore sarà l’energia liberata). I meccanismi non sono del tutto chiari perciò è troppo presto per pensare di sfruttare l’effetto mareale per prevedere i terremoti, ma sicuramente un studio più approfondito di questi “gravimoti” potrà rendere il tutto molto più chiaro.

Per chi volesse approfondire la questione vi segnalo il seguente studio (al quale ha preso parte anche il Prof. Carlo Doglioni presidente dell’Ingv): http://www.nature.com/articles/srep12110

P.S: godiamoci lo spettacolo e speriamo che questa volta la luna faccia la brava non causando alcun forte terremoto. Se vi è piaciuto mettete un mi piace o condividete .

Fonte : https://www.facebook.com/Mapsism/photos/a.1027027990725882.1073741828.909861549109194/1100083370087010/?type=3&theater