Scienza&GW

E’ necessario sapere cos’è una verità scientifica.

L’umanità vuole vivere, oggi e domani. Ha bisogno di risorse, deve conservarle o sostituirle. Ha bisogno che il pianeta sia pulito. Inquinamenti possono compromettere la qualità o l’esistenza della vita. L’umanità si sta muovendo per vivere anche domani. Chiede sacrifici e porta avanti grandi sviluppi. Questo coinvolge interessi economici. Le direzioni dove andare non sono chiare, ce ne sono diverse. Ciascuna si basa su “verità scientifica” in apparenza, ma sotto c’è l’interesse economico o simile. Il sostegno popolare è importante ed è manipolato. La via d’uscita? La manipolazione non deve funzionare. Si può ottenere questo con la cultura. Vuol dire creare la base negli individui a farsi un giudizio proprio a riconoscere le manipolazioni.

Può la scienza essere rigorosa e popolare allo stesso tempo? In questo caso è necessario.

  • Rigorosa vuol dire seguire il metodo scientifico di Galileo Galilei. Senza altri condizionamenti.
  • Popolare vuol dire che gente interessata ma senza istruzione specifica può seguire e farsi una cultura e un giudizio.

Il punto d’arrivo sarebbe una cultura scientifica diffusa idonea a opporsi alle manipolazioni.

Questo sito e questa pagina cercano di fare un passo in questa direzione. E’ difficile. Il moderatore ha una propria convinzione. Anche lui è di parte. Essere onesto chiede a volte andare contro la propria convinzione o cambiarla. La pagina dev’essere attendibile, presa sul serio a qualsiasi livello. Se una notizia con tutti i crismi della verità scientifica è contraria alla convinzione del moderatore?

Ci vuole un moderatore condizionato unicamente dal criterio della verità scientifica. La pretesa di essere così ce l’hanno tutti. Il giudizio a Voi. FateVi una cultura scientifica idonea per distinguere.

Noi oltre a darvi notizie e risultati, che potrebbero essere tutti di parte o manipolati, cerchiamo di dare i mezzi culturali per distinguere. La base è unicamente la metodologia di Galileo Galilei: La verità è riproducibile con esperimenti o osservazioni.

ELMAR

258 pensieri su “Scienza&GW

  1. @alessandro

    oltre alla bomba ci sono anche i reattori “veloci” che fanno fissioni con neutroni veloci. Evitano la perdita di neuroni dovute al processo di moderazione. Ma devono essere grandi perchè i neutroni veloci hanno sezioni d’interazione piccole.

    Il Superphoenix in Francia era un reattore veloce. E’ stato spento. Era economicamente non valido. Troppe soste.

    Il Phoenix, più piccolo del Superpheonix, è ancora acceso.

    In Germanio era stato costruito a Kalkar un reattore autofertilizzante veloce, che doveva produrre più plutonio di quello che bruciava. Prima di entrare in funzione è stato proibito da un tribunale per eccesso di pericolosità.

    Per sfruttare il torio 232 sarebbe meglio fare reattori autofertilizzanti con neutroni moderati. Questi praticamente non producono scorie transuranici. La cosa cambia se per il torio si fanno reattori “veloci”. Finora i concetti di utilizzo del torio si sono dimostrati non validi sotto un profilo economico.

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  2. @nitopi

    l’innesco di una bomba nucleare è abbastanza facile per l’uranio 235 ed è difficile per il plutonio 239.

    Per l’uranio basta dividere la quantità sopracritica in due metà sottocritiche, posizionarle in un tubo d’acciaio e spararle una contro l’altra con esplosivo tradizionale. La bomba di Hiroshima era così. Non c’è stato neanche il collaudo.

    La bomba di Nagasaki era di plutonio ed era stata collaudata prima. Il metodo delle due metà sparate una contro l’altra non funziona con il plutonio. La velocità di avvicinamento è troppo bassa. Il plutonio reagisce notevolmente prima che le due metà s’incontrano. La bomba si autodistrugge a causa della reazione prematura. L’esplosione è modesta.

    Le bombe al plutonio (oggi anche quelle all’uranio) vanno innescate con placche di esplosivo tradizionale disposte sulla superficie di una sfera (cava o piena) di plutonio. Il trucco sta nell’innesco simmultaneo dell’esplosione delle placche. Queste comprimono la sfera, che così diventa sovracritica.

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  3. elmar :
    @alessandro

    Che la reazione di fissione è andata avanti viene confermato da due fatti: Il governo giapponese ha chiesto alla Korea del sud la fornitura di 72 tonnellate di boro. E circa tre settimane dopo l’incidente è stata notato la presenza di iodio 134. Lo iodio 134 ha un tempo di dimezzamento di 52 minuti. Se dopo l’incidente non ci fosse più stata nessuna reazione di fissione, lo iodio 134 non poteva esserci.
    Per la storia del fungo sono perfettamente d’accordo con Nitopi.

    mi mettono in dubbio la presenza di iodio 134, sembra che non ci sia stata nessuna presenza di iodio 134..

    http://image.forumcommunity.it/7/0/1/5/3/8/1/1304086951.png

    http://image.forumcommunity.it/7/0/1/5/3/8/1/1304086951.png

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  4. c’e’, c’e’, ti assicuro che c’e’. Una mia amica e’ la responsabile di medicina nucleare in un ospedale di Genova e passa personalemnte i soggetti al total body scanner… TUTTI quelli che tornano dal giappone hanno il picco dello iodio. piccolo, innoquo, ma c’e’…
    Ciao
    Luca

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  5. La fissione crea due isotopi pericolosi dello iodio: Lo iodio 131 e lo iodio 134. Lo iodio 134 con 52 minuti di dimezzamento di solito conta poco. Quello che è causa massiccia di tumori alla tiroide è lo iodio 131 che ha una emivita di 9,02 giorni.

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  6. @elmar

    Lo sapevo, ma non fatelo, nè…. 😉
    per lo iodio :
    Quando dicevo “innoquo” intendevo dire che e’ un picco molto basso…. (la mia amica dice che non dovrebbe essere pericoloso. condizionale d’obbligo)
    Ciao
    Luca

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  7. Per un esplosione chimica la differenza tra detonazione e deflagrazione è chiara:

    Nella detonazione (esempo: nitroglicerina, acetilene) la propagazione della reazione avviene con l’aumento della pressione, cioè con l’onda d’urto. Nella deflagrazione la propagazione e del tipo termico. L’aumento di temperatura innesca la reazione nella zona adiacente.

    Quando un motore “batte in testa” si tratta di una detonazione. Indesiderata e distruttiva.

    Per un’esplosione nucleare non conosco le definizioni.

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  8. @nitopi

    per i tumori alla tiroide succede una cosa strana. Mi scappa il meccanismo. L’incidente di Cernobyl ha causato un’aumento dei tumori alla tiroide anche in individui che all’esaurimento dello iodio 131 non erano neanche concepiti.

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  9. Posso dare una domanda, mi sono fatto arrivare dal giappone, a un prezzo esorbitante per le spese di spedizione, dato la grave situazione, un paio di chiavi particolari per smontare la mia console, c’è pericolo di contaminazione radioattiva?, no perchè mi viene il dubbio ora che ci penso,
    comunque arrivano dalla parte sud del paese

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  10. Io non mangerei alghe giapponesi, in questo periodo, ma che delle chiavi siano contaminate sarebbe veramente ma veramente strano…

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  11. Conferenza divulgativa e tavola rotonda con scienziati ed esperti
    LA “FUSIONE FREDDA”
    È DIVENTATA REALTÀ?
    Si svolgerà sabato 23 luglio 2011, ore 16-20
    presso la sala conferenze di Villa Borbone, Viale dei Tigli, Viareggio (LU)
    _________________________________
    Programma ufficiale
    16,00-16,15 Mario Menichella (Fisico e divulgatore esperto di energie rinnovabili), Intervento di presentazione
    dell’evento: «Perché nel mondo i media oggi parlano della “fusione fredda” italiana»
    16,15-17,30 Sergio Focardi (Prof. emerito di Fisica, Università di Bologna, INFN), Video-intervista in esclusiva:
    «Le ricerche di Bologna sulla fusione fredda: storia e risultati»
    17,30-18,45 Francesco Celani (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Roma), Conferenza: «La fusione fredda da
    sogno a realtà: gli esperimenti in Italia e nel mondo»
    18,45-19,00 Daniele Passerini (blogger che segue gli sviluppi dell’invenzione di Rossi-Focardi): «L’E-Cat verso la
    commercializzazione: promesse e ostacoli di una rivoluzione del modello energetico»
    19,00-19,30 TAVOLA ROTONDA, aperta alle domande del pubblico, con Francesco Celani, Marco M. Massai,
    Mario Menichella, Daniele Passerini, su: «Comunicare la fusione fredda: errori ed esperienze»
    Moderatore: Marco M. Massai (Fisico Università di Pisa, INFN, co-fondatore della “Ludoteca Scientifica”)
    _______________
    Un evento organizzato da: dott. Claudio Puosi e dott.ssa V. Nikolova, con il Patrocinio del Comune di Viareggio.
    Si ringrazia lo sponsor unico dell’evento: DELTA ENERGIE SRL, Viareggio – Web: http://www.deltaenergie.it/

    http://www.deltaenergie.it/uploads/images/eventi/Programma%20Viareggio%20Fusione%20Fredda%202011.pdf

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  12. Scrivo qua perchè non voglio inquinare il post in prima pagina, ma questa frase:

    Oggi con mezzi a mia disposizione è impossibile spingersi oltre.
    Un’ultima considerazione io non punterei tanto nella matematica, ma in quello che i nostri “avi” ci hanno lasciato , attraverso miti, leggende e racconti….

    mi lascia veramente stordito; non si può fare un articolo scientifico e finire in questo modo…
    Non solo, il sig. Michele parla del fatto che le correlazioni che ci sono per lo studio della previsione dei terremoti non possono farci spingere oltre le 72 ore: come? ma se solo alcuni giorni fa aveva affermato che il terremoto mi pare del 21 agosto era legato indissolubilmente all’intensa attività solare del 7 agosto? Ma del resto in quell’occasione aveva detto che nei giorni seguenti c’era un forte rischio di eventi straordinari…
    No signori, troppe contraddizioni, questo non è fare scienza!

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  13. scusa Gac, ma davvero Michele dice che sta facendo Scienza (con la S maiuscola)? Ammetto che non ricordo, magari l’ha detto e ripetuto, ma a me pare che lui dica sempre che si sta andando un po’ a tentoni cercando di capirci qualcosa.
    Che a mio modo di pensare, comunque, _E’_ fare scienza, anche se forse non è il modo “tradizionale”.
    Fare scienza non è proprio farsi domande e cercare risposte seguendo il metodo scientifico? (cioè facendo ipotesi, verificandole, e soprattutto usando sempre la logica)
    Anche nell’ipotesi estremamente positiva che Michele ci stia azzeccando in pieno (non può essere così fortunato! :)), non possiamo aspettarci che si capisca tutto in due mesi. Se chi ci lavora lo fa a tempo perso, senza mezzi e/o una preparazione adeguata (intendo magari software specifici, capacità di programmare, accesso ai database, ecc.ecc.) ci vorranno anni per sviscerare solo la base della teoria.
    Non voglio difendere a priori la sua teoria, che magari scopriremo che è campata in aria, ma voglio difendere il suo diritto a seguire una sua intuizione. E se per farsi venire delle idee guarda i miti o le leggende qual è il problema? Magari funziona. In altri campi è l’osservazione della natura a suggerire le strade agli scienziati (x es. i materiali biomimetici), perché non provare a tirare fuori qualcosa dai miti dei popoli antichi? In fin dei conti molti resti di popoli antichi dimostrano una conoscenza dell’astronomia non da poco…

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  14. Una piccola nota curiosa trovata su un blog, http://ricercatorialberi.blogspot.com/2011/07/futuro-in-ricerca.html , che mi pareva carino condividere qui su NIA. Io mi ci sono fatto una bella risata 🙂

    Leo Szilard, uno dei più brillanti fisici del XX secolo, scrisse vari racconti ed in uno di questi, La fondazione Mark Gable, si narra la storia di un miliardario che chiede ad un ricercatore come si possa rallentare il progresso della scienza, secondo lui troppo rapido. Il ricercatore risponde:

    “Lei potrebbe creare un istituto, con un finanziamento annuale di quaranta milioni di dollari. I ricercatori che abbiano bisogno di capitali potrebbero rivolgersi a questo istituto, purché presentino tesi convincenti. Nomini dieci comitati, ciascuno composto di dodici scienziati, con l’incarico di esaminare queste domande. Prenda dai laboratori gli scienziati più attivi e li faccia membri di questi comitati. […] Prima di tutto, i migliori scienziati sarebbero in questo modo allontanati dai loro laboratori e occupati nel lavoro dei comitati preposti all’assegnazione dei finanziamenti. Secondariamente, i ricercatori scientifici bisognosi di capitali si concentrerebbero su problemi ritenuti promettenti e tali da condurre con sicurezza a risultati pubblicabili. Per qualche anno ci sarebbe un forte incremento della produzione scientifica, ma ragionando a lume di naso, questo sarebbe proprio il sistema adatto per inaridire la scienza. […] Ci sarebbero ricerche considerate interessanti, altre no. Sarebbe una questione di moda. Chi segue la moda, ha i prestiti. Chi non la segue, no. E vedrà che faranno in fretta a imparare a seguir la moda anche loro.”

    E già che ci sono, per i convinti della “purezza” della scienza, che ha -si sa- sempre ragione, anche questo: http://ricercatorialberi.blogspot.com/2011/07/la-scienza-del-culto-dei-cargo.html , nella parte in cui cita una lezione magistrale di Feynman…

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  15. … mi sento in colpa perchè il suggerimento di andare a spulciare nella mitologia paleo pellerossa era stato mio…. 😉

    Per punizione riporto la parte culminante del Feynman….

    “….Si tratta dell’integrità scientifica. Un principio del pensiero scientifico che corrisponde essenzialmente ad una totale onestà, ad una disponibilità totale. Per esempio, quando si effettua un esperimento bisogna riferire tutto ciò che potrebbe invalidarlo, e non soltanto quello che sembra in accordo con le aspettative; le altre cause che potrebbero insomma originare gli stessi risultati… (…) …Sappiamo per esperienza che la verità finisce sempre col venire a galla. Altri scienziati ripeteranno il vostro esperimento, e scopriranno se era corretto o no. I fenomeni della natura saranno o no in accordo con la vostra teoria. E magari otterrete una fama temporanea ma, se non avrete lavorato con accuratezza, la vostra reputazione di scienziato non sarà buona. Sono questa integrità, questa volontà di non autoingannarsi, che mancano alla ricerca delle scienze da cargo cult… Vi auguro una cosa sola: la fortuna di trovarvi sempre in una situazione che vi consenta di mantenere liberamente l’integrità di cui ho parlato, e di non sentirvi costretti a perderla per conservare il posto, trovare fondi, o altro. Possiate voi avere questa libertà.”

    E pensandoci, allora, in questi termini, anche i miti indiani… potrebbero starci…

    Ciao
    Luca

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  16. Sì, ma troppe volte si contraddice… e comunque bisogna anche leggere in alto il pensiero di Elmar…
    Mi pare che per questo c’è tanta differenza fra NIA ad esempio il blog di Gennaro Gelmini oppure da quello di Segni dal Cielo, oppure da Nibiru2012, o no?

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