LA CADUTA DELL' IMPERO DELL' AGW!

Fino a pochissimi anni fa o forse solo fino a prima di Copenaghen, sembrava che l´impero e l´era dell’ AGW fosse stato creato per poter governare per molto tempo. Ma quanto piú sali su tanto piú forte é il botto quando cadi giù.
In pochissimo tempo i pilastri portanti delle teorie del Riscaldamento Globale Antropico sono stati prima corrosi e poi sono caduti fragorosamente portando giú tutto il palazzo dell’ AGW e lasciando dietro di sé solo un enorme ammasso di macerie dove ancora qualcuno si aggira e difende l´indifendibile, proprio come quel giapponese che ancora dopo tanti anni credeva che la 2 guerra mondiale non fosse finita e difendeva con i denti e le unghie il suo isolotto dalle invasioni.

Vediamo come sono caduti i pilastri delle teorie serriste:
1) CONSENSO: Una volta questo era uno degli argomenti preferiti e tra i più persuasivi dei serristi. Ma innumerevoli petizioni di scienziati in tutte le parti del mondo hanno dimostrato che ció non é vero. Come dice il sociologo Peter Weingart “La scienza del clima si é troppo politicizzata e sono stati fatti grandi errori nel proporre troppa enfasi nel consenso”. E riassume cosí il concetto ” Gli scienziati che promettono risposte semplici sono le piú ignorate”.
Gli scienziati sono “ferocemente” divisi e non esiste quel consenso tanto conclamato.

2) IPCC 4AR; La relazione dell´IPCC é stato venduta come se fosse la Sacra Bibbia, e con articoli basati su ricerche scientifiche TUTTE peer-review. Ma poi una analisi di revisione condotta da Donna Laframboise assieme a tecnici indipendenti, ha rivelato come 21 dei 44 capitoli della relazione contenessero molte affermazioni tratte da riviste, giornali o in ogni caso da fonti inattendibili. Per non parlare dell´Himalaya, Olanda, Amazzania, ecc ecc… Pachauri é stato UMILIATO!

3) MAZZA DI HOCKEY: È stato il cavallo di battaglia dei serristi. La pin-up, la star, la “velina” o la “escort” messa sempre in prima fila per dimostrare che stavamo entrando in un forno senza via di uscita.
È stato un vero “colpo di Stato” virtuale scientifico.
Ma da allora la mazza di hockey é stata smontata, rosicchiata, distrutta dai tarli dei propri tronchi di albero da cui era stata desunta. Il suo inventore Michael Mann si trova ora in bagno di m..da fedorenta, e piú cerca di svincolarsi e difendersi é piú fetore esce.

4) LA TEORIA DELLA CO2 COME GAS SERRA: I terroristi serristi hanno ingannato il pubblico, il popolo, la scienza. Hanno detto che l´effetto serra della CO2 era una funzione lineare della sua concentrazione nella atmosfera. Ora sappiamo che é logaritmica e che la maggior parte dell´effetto serra é giá esaurito.

5) FORZANTI: I serristi adesso dicono: È vero l´effetto serra della CO2 é quasi esaurito. Ma, dicono, l´aumento di 1 o 2 gradi C. fará aumentare il vapore acqueo aumentando l´effetto serra fino ad un punto di “non ritorno”. Il fatto é che adesso abbiamo anche visto che i serristi hanno aumentato a dismisura i feedback positivi mentre i feedback negativi sono stati in grandissima misura sottostimati.

6) MODELLI: Ci hanno rotto i “maroni” per anni con questi loro modelli climatici che dovrebbero dimostrare un riscaldamento pericolosissimo in futuro. Ma i loro modelli hanno dimostrato tante volte nel tempo di essere sbagliati per non dire volutamente bugiardi. Dov’ è il calore mancante? Perché le temperature non sono aumentate negli ultimi anni o ultimo decennio? Dov’ è il “punto caldo” che si doveva trovare sopra l´equatore e che nessuno ha mai visto? Perché i ghiacci artici negli ultimi anni hanno ricominciato a formarsi, e molto di piú, perché i ghiacci antartici hanno da tanti anni un trend all´aumento?

7) PANICO PUBBLICO: Questo di creare il panico per non dire il terrore é stato sempre un fattore basilare nella politica dell´impero dell`AGW.
Per fortuna i sondaggi condotti negli ultimi mesi (dalla fine di Copenaghen e dallo scoppio dello scandalo Climagate) in tanti paesi hanno mostrato che ormai la maggioranza del popolo non crede piú ai serristi, o che in ogni caso gli ” scettici” stanno aumentando senza controllo. E se le persone non credono piú ai messaggi catastrofistici da Cassandra degli eco-terroristi-climatici l´impero che avevano creato va giú.

Eppure il loro Impero non é ancora morto, ma anche l´Impero Romano non si sbricioló in una sola notte. Ma ci siamo quasi. Certo hanno ancora tanti soldi e tanti finanziamenti e tanti politici ignoranti, nel senso che i politici giustamente non essendo scienziati si devono fidare di quello che dicono loro questi pseudo scienziati affaristi. Hanno soldi ma non hanno etica e moralitá. E questo é importante perché sappiamo che nessun Impero sopravvive alla decadenza etica e morale!!

SAND-RIO

146 pensieri su “LA CADUTA DELL' IMPERO DELL' AGW!

  1. @nitopi

    da quello che leggo in giro per il web (ovviamente su altri media non esiste nulla…) sembra che sia decisamente più abbondante dell’uranio (mi pare di ricordare in India ad esempio)… sentito anche dalla voce di Rubbia, che decanta anche altri importanti vantaggi rispetto all’uranio … ma non capisco se la tecnologia è già applicabile o siamo ancora nel mondo dei sogni …

    Ciao

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  2. il torio 232 è 4 volte più abbondante del uranio. Il torio 232 viene con l’assorbimento di un neutrone trasformato (dopo un decadimento beta) in uranio 233. L’uranio 233 è il migliore nucleo fissile conosciuto. Fa una fissione dopo la cattura di un neutrone nel 91% dei casi. Per confronto: l’uranio 235 fa una fissione nel 81% dei casi. L’uranio 233 non è usabile per la produzione di bombe nucleari. E’ troppo radioattivo.

    In un reattore di torio 232 praticamente non nascono i cosidetti transurani, nettunio, plutonio, americio e curio, che sono il problema prevalente delle scorie nucleari. Nascono in reattori all’uranio o al plutonio. Quella parte di uranio 235 che non fa fissione (cioè il 19%) va in transurani. L’uranio 238 assorbe neutroni. Nascono transurani in quantità. Di quelli il plutonio 239 e il plutonio 241 sono fissili, ma non molto buoni. Comunque i reattori attuali producono circa il 40% dell’energia con la fissione del plutonio. I reattori di terza generazione dovrebbero aumentare questa percentuale.

    L’uranio 235 contenuto nell’uranio naturale allo 0,7%, finirà tra una sessantina di anni.

    Il torio 232, quattro volte più abbondante dell’uranio e interamente sfruttabile finirebbe tra decine di migliaia di anni.

    L’India, ricca di torio, vuole percorrere la strada dello sfruttamento del torio come energia nucleare. Le scorie sarebbero estremamente più modeste. Si deve grantire che le scorie non entrino nella biosfera (cioè nell’acqua potabile) per qualche millenio. Nel caso dell’uranio 235 ci vuole una garanzia di 1 milione di anni (tanti dicono: non c’è problema).

    Trent’anni fa in Germanio erano in funzione due reattori al torio. Sperimentali, ma funzionanti (Kugelhaufenreaktor). La tecnica è stata scartata perchè troppo costosa.

    I reattori di quarta generazione, che dovrebbero eliminare (=transmutare si dice) i transuranici tramite fissione, secondo me non sono fattibili. Secondo un certo Franco Battaglia che scrive su “Il Giornale” è facilissimo. Ma è evidente che di fisica nucleare capisce niente.

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  3. a Albert010

    Sto aspettando che qualcuno a livello governativo in qualsiasi parte del mondo dichiari che il protocollo di Kyoto è basato su dati sbagliati o truccati e quindi non vale la pena rispettarlo. Sto aspettando che qualcuno dica che sarebbe il caso di smetterla con il commercio dei diritti di emissione di CO2.

    Sto aspettando che si punti sull’inquinanmento vero: Cioè da anidride solforosa, che diventa acido solforico, da fuliggine, da idrocarburi mal bruciato, da stronzio 90, da cesio 137, da nettunio 237 ecc, da plutonio (vari isotopi).

    I sindaci combattono l’emissione di CO2, però lasciano in giro pulman della città che a ogni partenza fanno un nuvolone nero.

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  4. Grazie elmar
    tutto chiaro, mi hai dato tante conferme a notizie lette in altri siti.

    Quindi se ho capito fino in fondo, investire sulla ricerca (come sta facendo l’India) potrebbe pagare anche a breve termine?

    E se è così, perchè non si sta facendo anche in altri paesi ? Problemi di costo , politici, interessi economici ?

    ciao

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  5. Sul consenso.
    Chi ha visto la trasmissione di “Porta a Porta” di ieri sera si sarà reso conto del consenso di cui ancora gode, purtroppo l’AGWT. Almeno in Italia.
    Del resto cosa volete che pensi chi NON si interessa di clima, e quindi prende per buono quello che gli passa la parrocchia più accreditata, e cioè quella catastrofista ?
    Non possiamo nemmeno rimproverarli troppo, è nella normalità che la gente comune creda a chi è più accreditato.
    Bisognerebbe dunque far capire alla gente cos’è il consenso, e quale abuso, a mio parere, ne sia stato fatto.
    La Scienza non è una materia democratica che vada avanti a maggioranza. Anche singoli, come a suo tempo Galileo e Copernico, possono dire una cosa vera osteggiata da un diffusissimo consenso opposto, ma in errore.
    Le leggi fisiche non sono vere perché la maggioranza pensa che lo siano, ma perché rispondono a precisi risultati sperimentali, verificabili e ripetibili.
    Nel caso del clima c’é il problema della verificabilità e ripetibilità. Ma almeno dovrebbe essere verificabile e ripetibile il procedimento di creazione di un grafico a partire da dati grezzi ottenuti da misure sul campo, e non da (dubbie e contestate) simulazioni a computer.
    Proprio su questo punto dobbiamo invece registrare uno spiacevolissimo episodio in cui scienziati accreditatissimi, come Phil Jones, hanno negato la possibilità ad altri di controllare i loro dati e procedimenti, fondamentali per il riconoscimento dell’AGWT.
    E’ come se avessero detto:
    – I risultati sono come diciamo noi, e vi dovete fidare perché non vi facciamo controllare come abbiamo fatto –
    …e questo mi sembra l’atteggiamento più autoritario, antiscientifico ed arbitrario che io possa immaginare.
    Quando qualcuno ha tanta paura di mostrare come ha tratto certe conclusioni, da dire che piuttosto avrebbe distrutto i dati,
    e, posto davanti all’obbligo di mostrarli, abbia poi detto di aver distrutto proprio quei dati essenziali per la credibilità dell’intera AGWT,
    allora,
    pur non avendo prove sicure,
    mi vien da pensare che la cosa puzzi, ma puzzi molto.
    La gente che crede a persone del genere, queste cose le sa ?
    Sa che il consenso si basa su dati “distrutti” ?
    Su come si forzi il consenso, consiglio la lettura del libro di Nigel Lawson:
    “An Appeal to Reason: A Cool look at Global Warming”
    che fa capire come e perché si arrivi ad un “consenso” come quello di cui gode l’AGWT.
    Se fossi un giovane ricercatore, avrei, credo, enormi difficoltà a trovare finanziamenti, a meno che non sposi la causa dell’AGWT.
    Ha senso, questo, chiamarlo “consenso” ?
    Secondo me.

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  6. @elmar…
    Grazie!
    Quasi quasi mi hai convinto… 8)
    Non sapevo dell’ abbondanza del torio (nella mia ignoranza temevo fosse anche lui un transuranico artifciale tipo plutonio…).

    Resta sempre il fatto che, comunque, abbiamo a che fare con scorie e lunghissimi tempi di “decadimento” (1000 anni) . E comunque con una manutenzione e sostituzione degli impianti estremamente costosa.

    Ciao
    Luca

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  7. Ecco qui… sarebbe bastato andare a leggere Wikipedia e avrei curato la mia ignoranza 8)

    http://it.wikipedia.org/wiki/Torio

    Contrariamente a quanto dice elmer (… 😉 …) Le scorie sono pericolose per solo 200 anni … Ma pare che il trattamento del torio irraggato per otttenere U235 non sia cosi’ tranquilla 8)

    Pero’….

    Però….

    Ciao
    Luca

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  8. @ganavion

    La Scienza non è una materia democratica che vada avanti a maggioranza. Anche singoli, come a suo tempo Galileo e Copernico, possono dire una cosa vera osteggiata da un diffusissimo consenso opposto, ma in errore.
    Le leggi fisiche non sono vere perché la maggioranza pensa che lo siano, ma perché rispondono a precisi risultati sperimentali, verificabili e ripetibili.

    Ti quoto ! Perchè non lo si ripeterà mai abbastanza!
    Non bisogna mai dimenticarlo!!!!!!

    E aggiungo.. chi lo ignora, o lavora affinche venga ignorato, prima o poi ne subirà le conseguenze 8)

    Ciao
    Luca

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  9. Il problema é che oramai i politici ascoltano più le organizzazioni ambientaliste che hanno un peso politico maggiore degli scienziati.
    Ma questo succedeva anche a Galileo solo che invece di stati democratici aveva a che fare con un potere religioso dogmatico e assolutista.

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  10. @Luci0 (13:12:01) : è proprio così.
    Per qualcuno è diventato un dogma, con aspetti, a volte, pseudoreligiosi… una teoria però appartenente ad una Scienza antichissima (pensate a Calcante e all’assassinio, o se volete, al “sacrificio” di Ifigenia, vittima innocente di una presunta e millantata capacità di governo del clima, come quella che ora si attribuisce alla CO2). Ma questa Scienza, la climatologia, così antica, solo adesso, grazie a satelliti e computer, sta facendo qualche passetto avanti, lodevole, ma ancora troppo poco per vantar tali sicurezze. Eppure, si dà per accertato ciò che è solo ipotizzato, e si chiamano “negazionisti” quelli che osano avere dei dubbi.
    “Negazionista” è chi nega una verità accertata. ma è davvero “accertata” la teoria del riscaldamento globale ?
    Sinceramente, sbaglierò, ma a me pare che faccia acqua da tutte le parti.
    E comunque imporre dogmi non è costume di scienziati ma di fanatici religiosi, o politici.
    Gli scienziati discutono, dimostrano, e non anno paura del confronto.
    Se hanno ragione, non possono che dimostrare i loro buoni argomenti. Se hanno torto, vuol dire che il confronto li ha arricchiti di una verità che non avevavno ancora.
    Perché dunque uno scienziato dovrebbe fuggire il dialogo, e imporre le sue idee con mezzi coercitivi, quando ha i potentissimi mezzi della ragione ?
    Secondo me.

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  11. Elmar, sta pure tranquillo che il protocollo di Kyoto è fallito da anni, e non c’è bisogno che lo dichiarino, sarebbe come dichiarare che i regali ai bambini non li porta babbo Natale.

    Tutti gli anni ci sono questi ridicoli vertici di nullafacenti, a Rio, Kyoto, Amsterdam, Bali, ecc., e ormai la gente ci ha fatto il callo, non servono a nulla se non a permettere alle mogli dei delegati di fare lo shopping, e ai delegati di ingrassare nei ristoranti…

    Sul fatto che non stiano facendo nulla per combattere il VERO inquinamento (da solfuri, fenoli, benzeni, ecc.) e se la prendano con la povera CO2, che esiste da milioni di anni ed è indispensabile alla vita e al metabolismo di tutti gli organismi vegetali e animali, anche qui sfondi una porta aperta.

    E cosa fanno per combattere la deforestazione, la distruzione delle grandi foreste in Amazzonia, Indonesia, Siberia, ecc.??

    Nulla, e infatti le balle sull’AGW sono proprio lo specchio delle allodole mediatico per i gonzi…mentre diffondono allarmismo e terrorismo climatico, impediscono di pensare ai veri problemi…..

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  12. Lucio, il circuito politici-media è l’aspetto più perverso della grande bufala sull’AGW.

    I politici assecondano la moda dell’AGW e le teorie dell’IPCC, perchè comunque a loro fa comodo, demonizzare la povera CO2 è come un jolly, gli serve ad invocare nuovi investimenti per combattere i cambiamenti climatici (come fare la danza della pioggia!) e quindi nuove tasse.

    Mentre i media vedono che i politici (che sono sempre in ritardo rispetto ai veri problemi) sono in blocco a favore delle teorie dell’AGW, e salvo rare eccezioni li assecondano.

    Perchè mai in Rai dobbiamo vedere imperversare uno come l’agrario Luca Mercalli a Che tempo che fa?
    Oppure il “picozzaro” geologo Tozzi, tutta gente che ripete la solita lagna pro AGW da anni, e guarda caso non permettono quasi mai che vi sia un vero contraddittorio, con esperti veri che li contraddicano, almeno una volta.

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  13. ancora: scorie nucleari

    le mie affermazioni sulla durata delle scorie nucleari fanno riferimento a una tesi di dottorato di ricerca di Mario Calviani dell’università di Padova che porta la data del 2 Febbraio 2009. “Measurement of fission cross-section of actinides at n_TOF for advanced nuclear reactors”.

    La mia personale conclusione da questo lavoro è che i reattori di quarta generazione non sono fattibili.

    Questo lavoro contiene informazioni sulla pericolosità delle scorie sia delle fissioni di Uranio 235, di Plutonio 239 e di Uranio 233, prodotto da torio 232. ( e pensare che questo lavoro, secondo l’introduzione, è a sostegno della costruzione di centrali nucleari in Italia. A leggerlo bene però mi sono convinto che è scientificamente corretto.)

    Risulta per esempio che la quantità di Nettunio 237 resta praticamente invariata per un milione di anni. Ed ha la tendenza di migrare dappertutto.

    Non sono a favore dei reattori sulla base di torio 232. Però rispetto ai reattori basati sull’uranio 235 e sul plutonio 239 lasciano in giro scorie estremamente meno tossici. Le scorie che nascono dalla fissione dell’uranio 233 sono praticamente solo frammenti di fissione. Transuranici non ci sono. Di questi prodotti di fissioni i più notevoli sono lo stronzio 90 e il cesio 237. Tutt’e due con semivite di circa 30 anni. Tra mille anni possiamo essere tranquilli.

    L’anno scorso avevo sotto mano risultati di rilevamenti fatti in Baviera. Cinghiali e caprioli sono ancora lontani dall’essere commestibili. Troppo radioattivi come conseguenza dell’incidente di Cernobil.

    Il motivo prevalente dei sostenitori dell’energia nucleare è la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. La battaglia contro l’AGW inizierà a essere vinta quando questa motivazione sarà caduta in maniera ufficiale.

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  14. a nitopi:

    dall’assorbimento di un neutrone da parte di un nucleo di torio 232 nasce torio 233, che con un decadimento beta meno si trasforma in protactinio 233 che poi con un’altro decadimento beta diventa uranio 233. L’uranio 235 non c’entra.

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  15. Sorry … 233 … Comunque citavo il pezzo di wiky dove dice che, dopo la produzione di U233 dal torio bisogna trattare il materiale irraggiato e separalo … e’ quello il punto che (dicevo) è meno tranquillo…

    Non ho capito se, dopo la produzione di uno “stock” iniziale di U233 trattando torio in un reattore convenzionale, il processo e’ “autofertilizzante”, nel senso che mettendo barre di torio in un reattore a U233 , ottengo altro U233…. (ovviamente in quantità tale da mantenermi il processo)

    Ciao
    Luca

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  16. Non credo sia autofertilizzante
    Se ho capito bene serve un fascio di neutroni costante per la trasmutazione, e questo dovrebbe essere un vantaggio, perchè rende intrinsecamente impossibile la reazione a catena incontrollata

    Ma penso che elmar ci possa dire qualcosa in più …

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  17. reattori autofertilizzanti sono stati costruiti: I Phoenix e Superphoenix (sono stati spenti a causa di percolosità eccessiva) a Grenoble e il Kalkar in Germania (quando era finito è stato proibito da un tribuanle per pericolosità, non è mai entrato in funzione).

    Questi reattori producevano più plutonio 239 di quello che bruciavano. Per ogni nucleo di plutonio 239 creato si consuma un neutrone. Per la fissione ce ne vuole un’altro (qualcosa di più perchè il plutonio 239 fa una fissione solo nel ca 75% dei casi dopo l’assorbimento di un neutrone). Nel reattore autofertilizante quindi ci voglione più di due neutroni per una fissione. Negli altri reattori ne basta poco più di uno.

    Dato che dalla fissione dell’uranio 235 nascono più di due neutroni, è possibile con molta attenzione al bilancio dei neutroni, costruire reattori autofertilizzanti.

    Con il torio è più facile che con l’uranio. Dalla fissione dell’uranio 233 nascono più neutroni che dalla fissione dell’uranio 235 o del plutonio 239. Quindi è più facile ottenere il bilancio di neutroni idoneo. I’uranio 233 fa fissione nel 91% dei casi di assorbimento di un neutrone.

    I reattori al al torio di solito partono con uranio 235 finchè non hanno prodotto abbastanza uranio 233.

    Per gestire un reattore al torio non è necessario alcun processo di separazione.

    La transmutazione (=fissione delle scorie transuranici) richiede neutroni (o protoni) veloci in quantità. La soglia di energia di solito è intorno a 1 MeV. Anche nei reattori cosidetti veloci (cioè senza moderazione) il numero di neutroni sufficientemente veloci è insufficiente.

    Le tecniche basati su acceleratori di protoni e deuteroni (che possono essere usati su bersagli di tritio e produrre neutroni ad alta energia) funzionano, ma la resa è bassa. Ci vogliono grosse quantità di transuranici (questi occorre separali dalle scorie altamente radioattive) perchè le particelle (cioè i neutroni) sparati dentro non escano dall’altra parte senza aver colpito niente. Pobabilmente la resa è così bassa e il risultato così magro, che i reattori di quarta generazione non si possono fare.

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  18. @albert010

    ciao
    forse allora sono io che non ho capito bene cosa intendi. Però tu scrivevi: “…del calore che attraversa il gas CO2 … solo l’8% max. rimane e contribuisce all’effetto serra. Ora, se calcoliamo che l’uomo contribuisce solo per il 3% max. alla produzione di CO2 globale ne risulta che il contributo dell’uomo al riscaldamento globale è dato dal prodotto 0.03 x 0.08 = 0.0024”

    Ora, ci sono due motivi per cui il tuo discorso non mi torna:
    il primo, cui accennavo nella mia risposta precedente, è che se il contributo antropico è lo 0.24% del calore totale trattenuto dalla CO2, è anche vero che è la CO2 non antropica contribuisce a mantenere la temperatura attorno ai 300 K e non 50 gradi sotto. Quindi il 97% della produzione di CO2 serve a garantire una concentrazione costante, salvo variazione cicliche (vedi x es. questo: http://www.skepticalscience.com/co2-lags-temperature.htm), cioè a non ghiacciarci troppo.
    Il seconto punto è che il 3% antropico si accumula in quanto è fuori da un ciclo naturale della CO2, che lo segue assai più lentamente (vedi quanto ci vuole agli oceani per smaltire la CO2 prodotta nelle fasi di riscaldamento planetario).

    Il discorso dello 0.24% dei 300 K ovviamente non sta in piedi, ma è tanto per chiarire che un 0.24% non è un numero insignificante. Lo 0.24% di 300 K è quasi un grado, per esempio. E su scala planetaria uno 0.24% di differenza può essere un numero assai grande.

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