Energia domani 2; Un’idea controcorrente: A) Lo stoccaggio dell’energia B) La sostituzione dei carburanti fossili

A)

Richiesta e offerta di energia spesso non coincidono.

Turbine a vapore possono variare la potenza nel giro di ore. Turbine a gas nel giro di minuti. Motori diesel e turbine ad acqua si adeguano in maniera istantanea. L’offerta di energia è suddivisibile in energia di base, cioè costante nel tempo ed energia variabile.
Il vento e il sole non sono sotto il nostro controllo. Lo sfruttamento dell’energia solare, dell’energia eolica e dell’energia nucleare renderebbe necessario lo stoccaggio dell’energia.
Però: Energia elettrica praticamente non è stoccabile.
Automobili, navi e aerei hanno autonomie notevoli perché dispongono di energia stoccata a bordo sotto forma di idrocarburi. I loro carburanti sviluppano un’energia termica di 40 MegaJoule per kg, sono liquidi, facilmente trasportabili e immagazzinabili.
Si sviluppano accumulatori elettrici, serbatoi di energia termica a sali fusi, bacini d’acqua con pompe, cavità sotterranee con aria compressa allo scopo di immagazzinare energia. Tutto costoso, di efficienza modesta e quantitativamente insufficiente.
L’automobile di oggi può arrivare a oltre mille chilometri di autonomia, l’aereo arriva a oltre 12000 chilometri. Però ci sono due problemi: Il petrolio finirà presto e bruciando carburanti fossili si immette anidride carbonica nell’atmosfera. Dobbiamo o risolvere i problemi o dimostrare la loro inesistenza.
Sono poco in evidenza i problemi risolti: Un’automobile con un motore euro 5 non inquina – ovviamente non considerando l’emissione di anidride carbonica e di vapore d’acqua sono un inquinamento. I motori non emettono più anidride solforosa, non emettono fuliggine, non emettono ossidi di azoto, non puzzano, fanno poco rumore. L’efficienza di un motore diesel moderno supera il 40%. C’è un’eccezione: I diesel delle navi vengono alimentati con un carburante che contiene il 3,5% di zolfo e immettono nell’atmosfera enormi quantità di anidride solforosa. Questo è un inquinamento vero. Questo è un problema da risolvere.
Eppure si vuole sostituire l’automobile con un motore a idrocarburi con l’auto elettrica, per evitare l’emissione di anidride carbonica, speculando su una produzione di energia elettrica senza immissione di anidride carbonica nell’atmosfera . Contando su energia solare, eolica, mareale, nucleare ecc. Ci vorrebbe un aumento della produzione di energia elettrica del 20% rispetto all’attuale. Evviva l’energia nucleare!
Accumulatori elettrici, ultima generazione, ai ioni di litio, tengono 0,5 MegaJoule per chilogrammo. Dopo la sostituzione del serbatoio di idrocarburi con accumulatori al litio di uguale massa, l’auto fa quaranta volte meno strada e costa di più. Un fattore 1/80 deriva dalla capacità di immagazzinare energia, un fattore due viene dal migliore rendimento di una propulsione elettrica.
Non c’è nessuna speranza che l’auto elettrica possa arrivare a un’autonomia simile a quella delle auto di oggi. E il costo delle batterie è alto e durano molto meno del serbatoio, che sostituiscono. Probabilmente mettere via le batterie usate è inquinante.
In un’auto piccola elettrica, appena presentata, le batterie hanno un costo di 8000 euro. Sostituiscono il serbatoio del costo abbondantemente sotto i 100 euro. L’autonomia è fortemente diminuita.
Il sale fuso ha una capacità di stoccaggio di energia termica intorno a 1 MegaJoule per chilogrammo. (1 MegaJoule è equivalente a 0,27778 kWh).
Il progetto “Desertec”, che sfrutta l’energia solare per produrre vapore idoneo per l’azionamento di turbine, prevede lo stoccaggio di energia termica con sali fusi, può fornire corrente elettrica anche quando il sole non c’è. La capacità di stoccaggio di energia termica di un sistema a sale fuso è di 1 MJ/kg. Non sarebbe meglio tenere energia sotto forma di idrocarburi con una capacità di 40 MJ/kg e con un migliore rendimento nella trasformazione in energia elettrica?
Ci si chiede: a cosa servono allora gli specchi parabolici che concentrano energia solare sui tubi? Non sarebbe meglio usare l’energia solare per produrre biomasse e usare l’anidride carbonica che nasce nel processo di sfruttamento termico delle biomasse per migliorare la produzione basata sulla fotosintesi? Sono sotto sviluppo processi che trasformano le biomasse in idrogeno e anidride carbonica. Usando questi processi si può riciclare l’anidride carbonica con la fotosintesi sul posto e portare a distanza l’idrogeno con dei pipeline.
Si sviluppa l’automobile elettrica a idrogeno con la cella a combustione, cioè con la conversione diretta dell’idrogeno in energia elettrica. L’idrogeno contiene 119,9 MJ/kg di energia di combustione e il rendimento di conversione in energia elettrica è alto, nella vicinanza del 90%. Però: L’idrogeno è un gas. Contenerlo non è facile. Ci va molto più massa nel contenimento che nell’idrogeno. E addio miracolo autonomia. L’autonomia resta normale, accettabile, forse scarsa.
A guardarci bene il motore di oggi, euro 5, è ancora vincente.
Anche le turbine a gas vanno benissimo. Idrocarburi o altre sostanze organiche come carboidrati o alcool etilico o metilico o simili sono estremamente più efficaci nello stoccaggio di energia rispetto a tutto quello che si sta sviluppando. E se risultasse realmente necessario non immettere anidride carbonica nell’atmosfera, converrebbe riciclarla per la produzione efficace di biomasse con la fotosintesi.
Geotermia
Sonde geotermiche con profondità da 100 a 200 metri vengono usate in combinazione con pompe di calore per il riscaldamento di ambienti abitati e per acqua calda.
Nel caso di assenza o scarsità della falda acquifera la sonda si esaurisce, l’apporto di energia non bilancia il prelievo di energia. In questo caso l’energia prelevata d’inverno può essere reintegrata d’estate, usando energia solare termica. La sonda geotermica diventa un sistema di stoccaggio di energia. Un passo verso l’autonomia energetica.

B)

1) Il carbone c’è e basta per almeno mille anni. Non è una fonte rinnovabile, ma non c’è fretta. Nella seconda guerra mondiale la Germania ha prodotto benzina (Leuna) e gasolio (decalina) da carbone. I sommergibili tedeschi andavano a decalina (decaidronaftalina), da carbone.
2) I giacimenti di idrato di metano scoperti sul fondo dei mari sono più consistenti dei giacimenti di petrolio e carbone insieme. La ricerca su come sfruttare l’idrato di metano è iniziata. Il metano, essendo un gas è meno comodo da stoccare e da trasportare di idrocarburi liquidi. Il metano però può essere trasformato in idrocarburi liquidi con un processo di reforming catalitico (C’è anche il reforming con vapore d’acqua, che non fornisce idrocarburi, ma idrogeno e ossido di carbonio). Con il reforming catalitico si uniscono più molecole piccole per farne di più grandi. Avanza idrogeno, che può essere usato per produrre energia elettrica o per idrogenare carbone e creare idrocarburi liquidi. L’idrato di metano dal fondo del mare non è una fonte rinnovabile, ma ce n’è così tanto che non c’è fretta a sostituirlo. L’idrato di metano sul fondo del mare è in una situazione d’instabilità. Il metano può liberarsi e creare disastri. Un prelievo controllato alleggerisce questa situazione.
3) Energia solare (Nòva nr 221, Nòva nr 219) per fotosintesi. Circa 200 aziende lavorano per produrre idrocarburi da alghe e microrganismi con il meccanismo della fotosintesi. Questi organismi assorbano anidride carbonica dall’aria e sintetizzano sostanze organiche, soprattutto carboidrati. Sembra che possano essere modificate geneticamente in maniera da produrre direttamente idrocarburi.
La produzione di idrocarburi con microorganismi , energia solare e anidride carbonica non entra in concorrenza con la produzione di cibo come la produzione di biocarburanti oggi. Potrebbe essere fatta nel Sahara, in vasche basse, coperte, con l’aggiunta di anidride carbonica. L’aggiunta di anidride carbonica ne aumento l’efficienza.
Gli idrocarburi dai giacimenti naturali finiranno presto. Occorre sostituirli con idrocarburi prodotti con la fotosintesi, riciclando l’anidride carbonica.
4) Biogas. La produzione di gas, incirca al 50% metano, da scarti organici, è iniziata in quantità notevoli. In futuro potremo usare come fonte d’energia non solo i chicchi di frumento (questo fa concorrenza all’alimentazione umana), ma anche la paglia. Potremo sfruttare le foglie che in autunno cadono dagli alberi. Il biogas è utilizzabile in turbine a gas e per riscaldamento.
Per le automobili probabilmente possiamo permetterci ancora per tempo che immettano l’anidride carbonica nell’atmosfera. L’automobile con un motore a scoppio, alimentato da idrocarburi, è efficiente e insostituibile.
Il ricupero dell’anidride carbonica dagli aerei sembra impossibile. Se risultasse che dobbiamo ridurre il contenuto di anidride carbonica nell’aria, converrebbe ridurre il numero di voli.

Elmar Pfletschinger

46 pensieri su “Energia domani 2; Un’idea controcorrente: A) Lo stoccaggio dell’energia B) La sostituzione dei carburanti fossili

  1. Mi scuso se posto qui anzichè nei commenti sulla morte dei termometri, ma lo faccio onde evitare che il post passi inosservato finendo tra i “vecchi”.

    C’erano alcuni commenti molto interessanti a proposito del lavoro dello scienziato ungherese Miskolczi alla NASA, e dello studio (poi censurato dall’ente americano) in cui lui dimostrava che l’effetto serra antropogenico, e più in generale l’effetto serra con aumento delle temperature, non sono sostenibili scientificamente in quanto l’equazione di Boltzmann sull’espansione dei gas non è applicabile ad un sistema tridimensionale in rotazione come la Terra.

    Senza nulla togliere al lavoro del dott. Miskolczi, però mi sembra che sull’argomento abbia scritto qualcosa di molto più semplice e insuperabile scientificamente il noto astrofisico russo Khabibullo Abdusamatov, che non a caso sostiene che ci avviamo ad un raffreddamento del clima nei prossimi anni e decenni.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Khabibullo_Abdusamatov

    Come fa giustamente notare Abdusamatov (e non solo lui), è scorretto parlare di “effetto serra” prodotto dai gas e dalle nubi (se non per una limitatissima entità) perchè per effetto dell’irraggiamento solare e delle leggi fisiche della conduzione del calore, i gas atmosferici (tra cui la CO2) si espandono e tendono ad ascendere verso gli strati alti dell’atmosfera, dove, per le ben note leggi fisiche della trasmissione del calore, cedono il calore assorbito che si disperde negli strati freddi più in alto.
    Un po’ come mettere una scodella di tè bollente su un tavolo in una stanza chiusa: dopo un po’ la scodella si raffredderà, il calore si disperderà e alla fine sia la scodella che il tavolo e la stanza avranno una temperatura molto simile.

    Quindi, è del tutto scorretto parlare di effetto serra, quasi che i gas e le nubi siano come i teloni di plastica delle serre, che effettivamente riescono a trattenere molto di più il calore dovuto all’irraggiamento solare.

    In realtà il calore passa senza problemi tra le molecole dei gas (CO2, azoto, ossigeno, metano, ecc.) e delle nubi e viene ceduto in alta quota agli strati freddi dell’atmosfera.

    Forse non abbiamo mai riflettuto abbastanza su quanto sia fuorviante, suggestiva e scientificamente scorretta la stessa definizione di “effetto serra”.

    Quale serra?

    O vogliamo mettere sullo stesso piano la plastica delle serre con le nubi e i gas atmosferici?

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  2. Ciao Elmar!
    Tanti spunti di discussione anche se l’articolo e’ un pò “un minestrone a tema”…. 8) (non volermene eh? )

    Volevo rimarcare solo alcune cosette…. (mie idee, sia chiaro) …
    Cominciando dal fondo : Metano … Mi pare che sia utilizzabile cosi’ come’e’ senza spendere soldi e ridurre l’energia ricavabile facendone reforming… Magari per gli aerei e’ conveniente avere un carburante liquido, ma per tutto il resto la tecnologia “a bombole” proposta oggi e’ gia’ vincente… Se poi pensi ad una cella a combustibile a idrogeno, allora e’ molto piu’ facile partire da CH4 che da qualcosa di piu’ grosso…
    Carbone : avevo letto stime per 100 anni, non per 1000 (…) Comunque anche li, i Tedeschi hanno perso la guerra grazie alla loro benzina sitetica (… cioe’, grazie alla mancanza di giacimenti di petrolio sfruttabili…) Ricavar benzian dal carbone e’ energeticamente un salasso : lo si fa solo se si e’ costretti…. Meglio usarlo in centrali elettriche di ultima generazione (MI PARE CHE SIA TECNOLOGIA SIEMENS, a vapore pressurizzato , superano il rendimento del 60%) e poi giocarsi l’energia elettrica…
    Batterie : le LIIon sono nate per piccoli dispositivi. La ricerca sulle batterie ha ancora moltissima strada da fare. Probagilmente la strategia per un lontano futuro per le auto elettriche sarà quella del’antica posta dei cavalli : la distributore ti cambiano le batterie scariche con un set carico e quelle scariche le ricaricano “fuori linea”, separatamente… nel costo di rifornimento includi anche l’usura batterie, oltre all’energia che contengono…

    Va ben…
    Di cose ne ho dette …

    Ciao
    Luca

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  3. Per alberto010

    Gerlich e Tscheuschner, Institut fuer mathematische Physik, Universistaet Braunschweig (http://www.realclimate.org/wiki/index.php?title=G._Gerlich_and_R._D._Tscheuschner)sostengono che l’effetto serra non esista. Il valore dei 33 gradi che la terra sarebbe più fredda se non ci fosse l’effetto serra, è fittizio, non sostenibile. Il calcoli sull’effetto serra si basano sulle formule di radiazione della cavità, cioè del corpo nero. Le strutture coinvolte non sono corpi neri e le leggi applicate non sono valide.

    Normalmente i gas caldi nell’atmosfera non salgono. C’è un gradiente di temperatura limite, che sulla terra è di 1 grado ogni 100 metri di altezza. Sopra questo limite l’atmosfera è instabile. Siamo in condizione di “termica”. Un volume di gas quando sale si espande e si raffredda per espansione adiabatica. Se il raffreddamento è inferiore alla temperatura esterna, il volume prende velocità in salita. Normalmente si ferma. Sul mare termica non c’è. Eccezione: quando la temperatura superficiale del mare supera i 27°C, il contenuto di umidità (il vapore acqueo è più leggero dell’aria) destabilizza l’atmosfera. Con questo meccanismo nascono gli uragani.

      (Quote)  (Reply)

  4. Nitopi :
    Ciao Elmar!
    Tanti spunti di discussione anche se l’articolo e’ un pò “un minestrone a tema”…. (non volermene eh? )
    Volevo rimarcare solo alcune cosette…. (mie idee, sia chiaro) …
    Cominciando dal fondo : Metano … Mi pare che sia utilizzabile cosi’ come’e’ senza spendere soldi e ridurre l’energia ricavabile facendone reforming… Magari per gli aerei e’ conveniente avere un carburante liquido, ma per tutto il resto la tecnologia “a bombole” proposta oggi e’ gia’ vincente… Se poi pensi ad una cella a combustibile a idrogeno, allora e’ molto piu’ facile partire da CH4 che da qualcosa di piu’ grosso…
    Carbone : avevo letto stime per 100 anni, non per 1000 (…) Comunque anche li, i Tedeschi hanno perso la guerra grazie alla loro benzina sitetica (… cioe’, grazie alla mancanza di giacimenti di petrolio sfruttabili…) Ricavar benzian dal carbone e’ energeticamente un salasso : lo si fa solo se si e’ costretti…. Meglio usarlo in centrali elettriche di ultima generazione (MI PARE CHE SIA TECNOLOGIA SIEMENS, a vapore pressurizzato , superano il rendimento del 60%) e poi giocarsi l’energia elettrica…
    Batterie : le LIIon sono nate per piccoli dispositivi. La ricerca sulle batterie ha ancora moltissima strada da fare. Probagilmente la strategia per un lontano futuro per le auto elettriche sarà quella del’antica posta dei cavalli : la distributore ti cambiano le batterie scariche con un set carico e quelle scariche le ricaricano “fuori linea”, separatamente… nel costo di rifornimento includi anche l’usura batterie, oltre all’energia che contengono…
    Va ben…
    Di cose ne ho dette …
    Ciao
    Luca

    Secondo me vale la pena trasformare il metano con il riforming catalitico in idrocarburi liquidi, che in grosse quantità sono più facili da immagazinare.

    Credo che le “fuel cell” fin qui funzionano bene solo con idrogeno.

    Il riforming con vapore d’acqua produce anidride carbonica e idrogeno dal metano. L’anidride carbonica sarebbe da riciclare con la fotsintesi, l’idrogeno, idoneo per il trasporto, sarebbe da usare in “fuel cell”.

    Sono d’accordo con l’utilizzo del carbone in centrali elettriche. Il miglior rendimento che conosco io è del 59%.

    I tedeschi hanno perso la guerra ( e io ne sono contento, nonostante che sia tedesco) a causa della follia di fare la guerra contro tutti allo stesso tempo. Per me sarebbe un incubo se Hitler avesse vinto.

      (Quote)  (Reply)

  5. 8) Per i tedeschi stavo esagerando, ovviamente, ma un bel po’ di problemi li ha prodotti … TI confermo che Fuel Cell, finora, funzionano industrialmente con H2, prodotto facendo reforming catalitico (senza vapore) di idrocarburi/alcool/metano (divpende dal catalizzatore)
    Per il metano… non so… Non vedo tanta necessità di immagazzinarlo in grossi quantitativi (a parte questioni strategiche dovute alla possibilità di “chiusura di rubinetti” ) . In effetti i degassificatori che immagazzinano metano liquido a bassa temperatura sono una enorme bomba innescata….

    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

  6. @ Elmar.

    Nel link che hai messo tu sull’articolo di Gerlich risulta che la pagina non esiste più, non sono riuscito a trovarla…

    Per quanto riguarda il comportamento dei gas nell’atmosfera, credo proprio che Abdusamatov facesse riferimento alla reazione tipica dei gas riscaldati, come espressa dal primo principio di Gay-Lussac e Volta, e cioè se un gas viene riscaldato si espande, e ciò è indiscutibile, è una legge fisica fondamentale.

    Poi è evidente che tutto ciò va integrato con le considerazioni sulla complessità del comportamento reale dei gas nella circolazione atmosferica terrestre, la pressione atmosferica, i venti, l’umidità, ecc., se fosse così semplice sapremmo tutti fare previsioni meteo anche per anni, e non per soli pochi giorni, ci sono moltissimi fattori da prendere in considerazione, come tutti sappiamo.

    Quindi si può dire che i gas riscaldati salgono tendenzialmente nell’atmosfera, anche se poi in pratica possono salire poco o tanto, in funzione di molti altri fattori.

    E comunque su un punto mi pare non si possa discutere…

    Indipendetemente da quanto salgano più o meno i gas atmosferici per effetto dell’irraggiamento solare, e di quanto salgano – che so – sopra la città di Milano a 30° di temperatura estiva e senza vento, piuttosto che sopra il mare Adriatico nella zona di Rimini a 27°, c’è un punto fondamentale su cui credo possiamo tutti – mi pare anche tu – essere d’accordo, e che lo stesso prof. Abdusamatov ricordava.

    Non ha senso parlare di effetto serra, perchè comunque il calore, in base ai principi basilari della conduzione termica http://it.wikipedia.org/wiki/Conduzione_termica
    si disperde quando uno strato atmosferico più caldo viene a contatto con uno più freddo, il calore passa dal corpo caldo a quello freddo (in base a gradienti, equazioni di Fourier, ecc., ma lasciamo stare gli aspetti tecnici)

    Quindi, le leggi basilari dell’irraggiamento termico e della conduzione, stabiliscono che le nubi e i gas atmosferici non possono creare alcun “effetto serra”, se non modestissimo e temporaneo.

    E se consideriamo che la radiazione IR oltrepassa ugualmente gli strati nuvolosi e gassosi entrando nell’atmosfera (noi ci possiamo prendere un’insolazione e scottarci anche quando è nuvoloso), benchè fisicamente richieda molto più lavoro ed energia per la radiazione oltrepassare gli stradi freddi della troposfera e le nubi, possiamo dedurne che le nubi e i gas atmosferici ancor meno rappresentino un ostacolo alla dispersione del calore in uscita, perchè l’entropia, e quindi anche la dispersione del calore è la legge fondamentale dei sistemi termodinamici.

      (Quote)  (Reply)

  7. Nitopi :

    Chissa’ come la plotteranno nei diagrammi a farfalla 8)

    Ciao
    Luca

    Catania la conta normalmente perché a loro non interessa la polaritá magnetica. Il diagramma a farfalla non indica le polarita ma solo gli emisferi.

      (Quote)  (Reply)

  8. sand-rio :

    Nitopi :
    Chissa’ come la plotteranno nei diagrammi a farfalla
    Ciao
    Luca

    Catania la conta normalmente perché a loro non interessa la polaritá magnetica. Il diagramma a farfalla non indica le polarita ma solo gli emisferi.

    Si, Si, pero’ si capisce di solito a quale ciclo appartiene la macchia…
    Anche se dubito che per il 24/25 sia mantenuta la forma “consueta” a farfalla 8)
    Ciao
    LUca

      (Quote)  (Reply)

  9. Nitopi :

    sand-rio :

    Nitopi :
    Chissa’ come la plotteranno nei diagrammi a farfalla
    Ciao
    Luca

    Catania la conta normalmente perché a loro non interessa la polaritá magnetica. Il diagramma a farfalla non indica le polarita ma solo gli emisferi.

    Si, Si, pero’ si capisce di solito a quale ciclo appartiene la macchia…
    Anche se dubito che per il 24/25 sia mantenuta la forma “consueta” a farfalla 8)
    Ciao
    LUca

    Luca il diagramma a farfalla non viene creato in base ai cicli, ma i cicli vengono visti automaticamente dalla evoluzione della latitudine delle macchie mese per mese. Quindi per CT la macchia 81 sará plottada nel mese di giugno assieme a tutte le machie del mese. CT come dicevo non considera la polaritá ma solo le latitudini. Se apparisse oggi una macchia del ciclo 23 a 1° dall´equatore la segnerbbero nel loro diagramma a farfalla nel mese di avvistamento.

      (Quote)  (Reply)

  10. L’effetto serra esiste, il problema é quantificardlo e capirne le dinamiche proprio perché si tratta di gas e non di vetri o teli di plastica solidi. Il paragone con questi ultimi è fatto x semplificare le cose.
    L’effetto serra é legato principalmente al vapore acqueo, alle nubi. Anche qui non si sa se sia reposnsabile del 60-70-80-90% (è difficile quantificare). L’esempio che tutti possiamo verificare dell’esistenza dell’effetto serra è molto semplice. Basta osservare le differenze di temperatura e le escursioni termiche tra dei giorni con nuvole e senza nuvole. A ulterire dimostrazione nei deserti dove non ci sono nubi e non c’é praticamente umidità le escursioni termiche tra giorno e notte sono estreme. Questo dimostra anche che l’effetto serra é locale, visto che noi non risentiamo in misura apprezzabile quello che succede quotidianamente nel sahara e viceversa ( salvo eventi eccezionali).

      (Quote)  (Reply)

  11. @giovanni

    Per il vapore OK effetto serra
    Per le nuvole (goccioline condensate o aghetti di chiaccio) ho i miei dubbi… Se la nube persiste, e’ maggiore l’effetto “riflessione” di quello “serra”. Chiaramente se abbiamo solo nubi notturne e giorni limpidi, ho piuttosto un “effetto coperta” (mantengo il calore assorbito durante il giorno) viceversa se ho gionate coperte e notti limpide ottengo un “effetto ombrellone” (schermo durante il giorno e dissipo il calore durante la notte….)

      (Quote)  (Reply)

  12. Un commento al post.
    1)i motori a scoppio odierni son il frutto di un secono di evoluzione e miglioramenti, per questo sono cosi performanti e “poco inquinanti”, e per questo che costano meno delle altre tecnologie. La legge del mercato é responsabile dei costi e dell’evoluzioni di un oggetto, di un prodotto. Eolico solare idrogeno sono tecnologie rimaste a livello sperimentale fino a poco fa, per questo sono costose e poco performanti. E non penso che questo sia un motivo per scartarle o escluderle
    2) I bio carburanti hanno un impatto sul territorio piuttosto devastante perché obbligano prtoduzioni intensive di monocolture. Queste vengono fatte nei paesi in via di sviluppo, con i problemi ch ene consegueono per le popolazioni locali. Queste monocolture anniêntano la biodiverstà di un territorio, rendono interi popoli dipendenti e schiavizzati da multinazionali ( la solita storia dello spfruttamento di materie prime). Inoltre queste colture vanno a sradicare le colture locali e l’autosufficienza delle popolazioni rurali
    3) Limitarli all’analisi del “motore non inquina” mi sembra molto riduttivo perché a livello di impatto ambientale ed inquinamento non si puo solo considerare il prodottofinito, ma bisogna considerare anceh tutto il proceeso che crea il prodotto. Quanto inquinamento si produce per produrre una macchina nuova?. SI parla di materie plastiche, metalli, elettronica ecc che vegono creati da altre fabbriche. La mia domanda é
    quanto inquina la mia euro 4 rispetto all’inquinamneto prodotto per fare una euro 5? Quanti anni posso continuare la mia euro 4 prima che abbia inquinato quanto le fabbriche che hanno prodotto la euro 5?. E poi se prendo la euro 5 che fine fa la mia euro 4? viene riciclata? e quanto inquinamento produce riciclarla?
    Oppure viene venduta ai peai africani dove il parco macchine equivale a quello europeo di 20 anni fa? Allora per l’inquinamento globale cosa cambia se la mia auto euro 4 adesso al unsa un africano e io uso una euro 5?

    Una visione globale deve essere veramente a 360° perché altriomenti sarà sempre una visione parziale dettata da chi puo farci su dei soldi ( a cominciare dai produttori di automobili)

    Io personalmente penso che si debbano produrre molte meno auto si debbano usare meno i trasporti privati e anche pubblici. Per fare una riunione operativa con una ditta statunitense, non prendo l’aereo, uso skype, questa per me sarenne una rivoluzione ambientalista ed ecologica.
    Idemo invece di mettermi tappato come uin pinguino d’estat e poi avere biosgno dell’aria condizionata, mi metto una maglia a maniche corte…..
    e poi evito di desiderare i pomodori pachino il 31 dicembre……

      (Quote)  (Reply)

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