Archivi giornalieri: 28 Settembre 2011

Sulle relazioni fra attività solare e sismicità terrestre -1-

1°parte


M.N. Gousheval , K.Y. Georgieva, B.B. Kirov, D. Atanasov
“Istituto per la ricerca spaziale” , Accademia Bulgara delle Scienze
6, Moskovska, 1000 Sofia, Bulgaria
Laboratorio di Influenze solari – terrestri, accademia Bulgara delle Scienze
G. Bonchev , B1.3, 1113 Sofia, Bulgaria
‘”Università di Sofia, Facoltà di Matematica e Informatica”

Abstract

Molta attenzione è stata recentemente dedicata al ruolo dei fattori extraterrestri in relazione con la sismicità terrestre e alla possibilità di valutare il rischio sismico. Sette secoli di registrazioni di terremoti antichi nel mediterraneo mostrano, su una scala di variazioni secolari, che il numero totale dei forti eventi sismici segue, la variazione su scala secolare dell’attività solare. La ricerca rileva, all’interno del ciclo undecennale, due massimi, dove si registrano il più alto numero di eventi sismici globali. Il primo coincide con il massimo solare, l’altro con la fase discendente dell’attività solare.

Nello studio, giorno dopo giorno, del numero dei terremoti a livello mondiale, si rileva che l’arrivo sulla Terra di alti flussi di vento solare è legato ad una significativa e maggiore probabilità di terremoti. Il possibile meccanismo include depositi d’energia del vento solare nella ionosfera polare. In seguito questi depositi energetici, genererebbero, sempre nella stessa ionosfera, vere e proprie onde gravitazionali che andrebbero a disturbare, alterare la pressione fra le placche tettoniche. Le principali fonti di flussi solari ad alta energia sono :

  • L’ esplosioni di massa coronale (che hanno un massimo nei massimi solari).
  • I Buchi coronali con un massimo nella fase discendente dell’attività solare.

Entrambi (buchi coronali e CME) sono monitorati dai satelliti, questo rende possibile prevedere i periodi di maggiore rischio sismico.

In primis, mi scuso con i lettori per la scarsa qualità delle immagini. Ma non sono riuscito a recuperare una copia originale di questa ricerca, da cui prelevare delle buone immagini, riguardanti gli studi grafici.

Effetti a lungo termine

In questa prima analisi grafica i quattro ricercatori hanno preso in considerazione il catalogo degli antichi sismi ” Catalogue of ancient earthquakes in the Mediterranean area up to the 10th century ” di Guidoboni Emanuela, Comastri Alberto e Traina Giusto che parte dal 760BC al 995AD e l’attività solare stimata in quel periodo da Schove “The sunspot cycle 649BC to 2000AD“. Attività ricostruita grazie alle registrazioni delle aurore e delle macchie solari osservate ad occhio nudo. Naturalmente i minimi ed i massimi che escono fuori devono essere considerati approssimativi in relazione al ciclo undecennale. Il periodo preso in considerazione ( vedi asse “x” ) parte dal 296 AD fino al 995AD ciclo di Gleissberg. Ogni ciclo undecennale è stato comparato con lo stimato massimo del ciclo solare e il numero di terremoti per ogni ciclo. La variazione dell’attività solare segue statisticamente per un 47% la variazione del numero si terremoti, con un p<0,01. La figura sotto riportata dimostra che nei secoli l’attività solare segue l’attività sismica terrestre.

Il numero di eventi sismici registrati nel mediterraneo, in ben undici cicli solari è evidenziato dalla linea continua.

Viceversa, la linea tratteggiata rappresenta l’andamento dei massimi dei cicli solari che va da l’anno 296 al 1000.


Alta velocità del vento solare

Nel massimo di un ciclo solare c’è un massimo di “ flare solari ” e nelle fase discendente del ciclo c’è un massimo dei “buchi coronali”. Entrambe le fenomenologie sono regioni solari aperte di flusso magnetico e fonti di vento solare ad alta velocità. In questa nuova analisi, i dati, ricoprono l’intero periodo che va dal Gennaio 1973 al Maggio 2000

http://nssdc.gsfc.nasa.gov/omniweb

I ricercatori definiscono in questo caso, i giorni di arrivo sulla Terra di vento solare ad alta velocità, come i giorni nei quali, abbiamo un brusco aumento della velocità del vento solare. Incremento non meno di di 500Km/s., con un’ incremento di 100Km/s. per giorno. Giorni accompagnati da un calo della densità del vento solare ed aumento della temperatura. Nella figura sopra riportata, si trovano due casi di salti del vento solare, registrati fra il 14 e il 18 Dicembre del 1974.

Con la lettera “T” si indica la temperature del plasma, con la lettera “N” la densità degli ioni per cm3 e con la lettera “V” la velocità in Km/s. del vento solare.

Nell’intervallo che va dal Gennaio 1973 al Maggio 2000 sono stati registrati ben 307 casi d’alta velocità del vento solare.

L’attività sismica, per lo stesso periodo, è stata valutata prendendo in considerazione gli eventi con magnitudo superiore alla M>5. Dati forniti dall’Istituto nazionale d’informazione sui Terremoti.

http://quake.geo.berkeley.edu/cnss

Nella figura riportata di seguito, è stato tracciato l’andamento del numero medio giornaliero dei terremoti, nei giorni d’arrivo dei fronti ad alta velocità del vento solare (giorno “0”) ed un giorno prima oppure dopo l’arrivo del flusso del vento solare ( vedi+1,+2 oppure -1,-2 etc..).

Lo ripeto per l’ennesima volta, la mia decisione di riportare dettagliatamente questa ricerca, prende spunto da determinati organi ufficiali e/o personaggi di un certo spessore ( così si dice o dicono..mahhh..) che se ne stanno belli seduti comodi comodi sopra le loro poltrone e che chiedo da più tempo, d’analizzare, dette correlazioni, sotto un punto di vista strettamente STATISTICO – PROBABILISTICO, in maniera tale da avvalorare ufficialmente questi scambi energetici cielo – terra.

Terminata questa breve, ma doverosa e necessaria pausa , continuiamo nell’esposizione di quest’ultima analisi.

Ecco quindi che i ricercatori sottolineano a chiare lettere, che è necessario eseguire una significativa analisi statistica, delle differenze, fra il verificarsi dei terremoti in quei giorni diversi, rispetto ai giorni di arrivo dei flussi del vento solare ad alta velocità. Analisi eseguita con dei mezzi quali, la statistica per Windows, StatSoA Inc.

Le principali applicazioni analitica trattate hanno lo scopo :

  • Individuare una struttura di relazioni fra le variabili per classificare le variabili stesse.
  • Ridurre il numero di variabili

E’ stata utilizzata l’analisi fattoriale come dato di riduzione o metodo di rivelazione della struttura .Il fattore d’analisi ci permette di trovare la dimensionalità del set d’analisi. Queste operazioni servono a determinare, individuare le reali variabili in questa dimensione.

Semplicemente, se due variabili si trovano raggruppate in un unico fattore, significa che queste si trovano in un’unica dimensione o che esse sono descritte in un’unica variabile. Queste variabili si suppone che siano indipendenti dalle variabili che rappresentano altri fattori. Quindi possiamo concludere che le variabili in diversi fattori sono significativamente diverse.

Il set di dati utilizzato, sono il numero di terremoti con M>=5,5 nel periodo che va dal 1973-2000. Questo insieme di dati è stato diviso in quattro variabili :

1°) Variabile “SW” = Giorni di arrivo del vento solare ad alta velocità.

2°) Variabile “SW+1” = Giorni seguenti all’arrivo del vento solare ad alta velocità

Il ricercatore Sytinskii (1997) nel 1997 ha trovato che nel periodo che va dal 1976 al 1982 i terremoti tendono a presentarsi un giorno prima del giorno della massima velocità del vento solare. Definiamo quindi una terza variabile.

3°) Variabile “SW-1” = Giorno precedente l’arrivo del vento solare ad alta velocità

In fine creiamo una quarta variabile.

4°) variabile “Random” = I giorni restanti

Dall’immagine sotto riportata determiniamo che “SW” e “SW+1” ( I giorni d’arrivo del flusso del vento solare ad alta velocità come il giorno seguente) sono in fattore. Vedi cerchio di colore rosso. Viceversa “SW-1” e “Random” si trovano in un’altro fattore. Vedi cerchio di colore verde .La chiara differenziazione tra le distribuzione delle variabili in fattori è dimostrata.

Conclusione

Questo significa che i giorni d’arrivo del vento solare ad alta velocità e il giorno subito dopo, sono “giorni speciali” in relazione ai terremoti e sono significativamente diversi rispetto a tutti gli altri giorni.

Trigger solare – geologico dimostrato !

Ecco dimostrata statisticamente e in termini probabilistici la cronaca di ogni vicenda geologica che giorno dopo giorno vi descrivo nella sezione Vulcani&Terremoti. Nella traduzione della seconda parte, allargheremo l’analisi alle relazioni che legano l’attività sismica, la circolazione atmosferica alle variazioni del vento solare.

Michele