Archivio mensile:Novembre 2010

La Rubrica di NIA: Il Gelido Novembre 1993 – Parte 2

Nella prima parte abbiamo visto i video, le cronache e le mappe della situazione che c’era giorno per giorno, ora facciamo una rassegna dei dati.

Veniamo quindi alle temperature, analizzeremo la situazione Italiana, ma anche qualche stazione Europea

Non posterò il Sud in quanto è stato preso meno rispetto al resto del paese e perché le stazioni cittadine e costiere per forza di cose non hanno registrato valori eccezionali

Nord Italia

Rete Regionale Arpa Emilia-Romagna

Piacenza Centro: 12 minime negative, sempre sotto i +1°C come minime dal 16 Novembre, minima più bassa il 20 con -4.8°C, massima che il 25 invece si ferma solo a +1.6°C

Parma Centro: 7 minime negative, minima più bassa -2.3°C il 20 e massima di +1.6°C il 22

Reggio Emilia: 11 minime negative, minima più bassa -4.2°C il 20 e il 21

Bologna Centro: 4 minime negative con minima più bassa il 21 con -1.0°C, il giorno stesso la massima si fermò a +0.1°C, chiudendo quasi una giornata di ghiaccio, cosa che però riesce a Imola quando sotto una nevicata chiude con una massima a +0.0°C proprio il 21

Ravenna: 8 minime negative, minima più bassa il 21 con -2.1°C e massima di +0.0°C lo stesso giorno, giornata di ghiaccio e record assoluto per la massima più fredda in Novembre

Cesenatico (FC): il 21 chiude con questi estremi: -2.2°C / -0.7°C , giornata di ghiaccio e altro record assoluto, ovviamente fatto sotto una debole nevicata

Giornata di ghiaccio su tutta la Romagna, evento unico per gli ultimi 100 anni almeno

Rete Regionale Arpa Veneto

Trieste: 8 minime negative, 21 novembre che chiude con questi estremi: -3.0°C / +0.0°C

Gorizia: 12 minime negative, minima più bassa il 19 con -5.0°C

Udine: 14 minime negative, minima più bassa il 20 con -4.0°C

Cortina d’Ampezzo (BL): 19 minime negative, consecutive dal 14 Novembre, minima più bassa il 20 e il 23 con -11°C

Pordenone: 13 minime negative, 21 Novembre chiuso con estremi -3.0°C / -2.0°C, super giornata di ghiaccio

Vicenza: 15 minime negative, tutte consecutive dal 15 Novembre, minima più bassa il 20 e 21 con -5.0°C

Rete AM/ENAV

Bergamo: 9 minime negative, minima più bassa il 25 Novembre con -7.0°C, record assoluto della stazione ( dal 1951)

Bologna: 9 minime negative, minime più bassa il 21 Novembre con -7.2°C, massima di +1°C il 20

Brescia: 11 minime negative, minima più bassa il 20 con -4°C, stesso giorno la massima si ferma a +1°C

Cervia: 8 minime negative, escursione il giorno 20: -2.0°C / +0.0°C

Milano-Linate: 10 minime negative, minima più bassa il 21 con -2.5°C

Milano-Malpensa: 17 minime negative, minima più bassa -7.3°C il 23 Novembre e ben 7 minime sotto i -5°C

Novara: 16 minime negative, minima più bassa -5.0°C il 23 e 25 Novembre

Piacenza: 12 minime negative, minima più bassa -5.0°C il 20 e 21 Novembre

Ronchi dei Legionari (Gorizia): 12 minime negative, minima più bassa il 19 con -5.6°C, massima di +1.3°C il 20

Torino: 11 minime negative, minima più bassa il 22 con -6.1°C, massima di +1.0°C il 20 Novembre

Treviso: 12 minime negative, minima più bassa -4.0°C toccata in ben 4 occasioni: 19, 20, 25 e 30 Novembre

Udine: 9 minime negative, minima più bassa il 21 con -3°C

Verona: 10 minime negative, minima più bassa -5.0°C il 20 Novembre

Vicenza: 11 minime negative, minima più bassa -5.0°C il 20 Novembre

Centro Italia

Rete Regionale Arpa Marche

Jesi: 3 minime negative, estremi il 21: -2.4°C / +0.1°C, quasi giornata di ghiaccio

Pesaro: 3 minime negative, estremi il 21: -0.9°C / +1.1°C

Urbino: 4 minime negative, estremi del giorno 21: -2.0°C / -0.5°C

Nel resto dell’Appennino Marchigiano il 21 si contano minime fin sotto i -5°C e una giornata di ghiaccio con massime che spesso si fermavano intorno ai -2°C

Rete Regionale Arpa Abruzzo

Teramo: minima di -1.0°C il 21 Novembre

L’Aquila: 7 minime negative, minima più bassa il 23 con -4.3°C

Sulmona: 4 minime negative, minima più bassa -3.0°C il 23 Novembre

Roccaraso ( 1245mslm ): 17 minime negative, minima più bassa il 23 con -16.0°C, 5 massima negative con massima di -1.1°C il 19

Avezzano: 13 minime negative, minima più bassa il 21 con -6.0°C, massima lo stesso giorno che si ferma a +0.0°C

Rete Regione Arpa Toscana

Carrara: 4 minime negative, minima più bassa il 20 con -1.5°C

Viareggio: 6 minime negative, minima più bassa -1.8°C il 22

Arezzo: 5 minime negative, minima più bassa il 21 Novembre con -2.0°C

Prato: minima il 21 di -1.7°C e massima il 20 con +2.6°C

Pistoia: minima di -3.0°C il 21 Novembre

Empoli: 5 minime negative, minima più bassa il 22 con -1.5°C

Massa: 4 minime negative, estremi del giorno 20: -2.0°C / +3.0°C

Siena: 4 minime negative, minima più bassa di -3.6°C il 21 e massima di +2.8°C il 20 Novembre

Rete Regionale Arpa Lazio

Viterbo: estremi il giorno 21: -0.2°C / +2.9°C

Perugia: 4 minime negative, estremi del giorno 21: -1.2°C / +1.6°C

Assisi: estremi del giorno 21: -2.4°C / +2.9°C

Orvieto: 6 minime negative, minima più bassa il 21 con -4.7°C, lo stesso giorno la massima durante il giorno si ferma solo a -1.8°C

Rete AM/ENAV

Arezzo: 5 minime negative, minima più bassa il 17 Novembre con -2.0°C

Campobasso: 4 minime negative, e stranamente la giornata più fredda risulta essere il 30 Novembre con questi estremi: -1.0°C / +0.0°C

Civitavecchia: minima di +0.0°C il 19 del mese, minima più fredda e quindi record assoluto per Novembre ( dal 1951 )

Ancona: estremi il giorno 21: -1.8°C / +2.0°C

Firenze: 5 minime negative, minima più bassa -3.4°C il 21 Novembre

Frontone: 6 minime negative, minima più bassa -2.1°C il 21 e giornata di ghiaccio il 20 con massima +0.0°C

Grosseto: minima di -1.4°C il 21 e 22 Novembre

Pescara: minima il 21 con -1.6°C

Rieti: 8 minime negative, minima più bassa il 23 con -3.0°C

Viterbo: estremi del giorno 21: -3.0°C / +2.0°C

Resto dell’Europa

Germania

Brema: 16 minime negative, valore mensile minime: -1.4°C, minima più bassa -9.2°C il 23 Novembre, ben 10 minime sotto i -5°C, 6 massima negative, massima di -2°C il 22

Dortmund: 12 minime negative, minima più bassa il 30 con -7.0°C, 7 massima negative con massima di -3.0°C il 21 e il 27 Novembre

Francoforte: 14 minime negative, minima più bassa il 23 con -7.8°C, valore mensile minime: -0.8°C, 7 massima negative con -2.4°C di massima il 30

Monaco di Baviera: 17 minime negative, valore mensile minime: -1.7°C, minima più bassa -9.0°C il 20 e 21 Novembre, ben 14 su 17 minime sotto i -5°C, 13 massime negative di fila ( tutte dal 18 in poi ) con massima a -5°C il 28

Colonia: 15 minime negative, valore mensile minime: -0.9°C, minima più bassa -8.4°C il 24, ben 11 minime sotto i -5°C

Austria e Svizzera

Innsbruck: 17 minime negative, valore mensile minime: -0.9°C, minima più bassa -8.0°C il 22 e 23, 6 massime negative

Lienz: 17 minime negative, valore mensile minime: -1.8°C, minime più bassa -10.2°C il 23 Novembre, 12 massime negative ( tutte dopo il 19 ) con massima -6.6°C il 26

Salisburgo: 17 minime negative, valore mensile minime: -1.8°C, minima più bassa il 23 con -9.0°C, ben 12 minime sotto i -5°C e 11 massime negative con massima di -3.9°C il 20

Vienna: 18 minime negative, valore mensile minime: -0.9°C, minima più bassa il 23 con -9.5°C, 13 massima negative ( tutte dopo il 18 ) con massima di -5.0°C il 29

Berna: 15 minime negative, minima più bassa -7.0°C il 22, ben 10 massime negative

Ginevra: 14 minime negative, minima più bassa il 23 con -3.5°C

Lugano: 13 minime negative, minima più bassa il 23 con -4.0°C

Zurigo: 14 minime negative, valore mensile minime: -0.5°C, minima più bassa -8.0°C registrata il 22 e il 30, ben 12 massime negative

Benelux

Spa: 15 minime negative, valore mensile minime: -1.4°C, minima più bassa il 28 con -8.5°C, 8 massime negative con massima di -4.9°C il 21

Bruxelles: 15 minime negative, minima più bassa -6.9°C il 24

Lussemburgo: 15 minime negative, valore mensile minime: -1.1°C, minima più bassa -9°C il 30

Amsterdam: 14 minime negative, minima più bassa il 23 con -6.9°C, 5 massime negative

De Bilt: 15 minime negative, valore mensile minime: -0.4°C, minima più bassa il 23 con -8.5°C

Rotterdam: 15 minime negative, minima più bassa -6.8°C il 23, 5 massime negative

Balcani

Sofia: 23 minime negative, valore mensile minime: -2.1°C, minime più bassa -11°C il 15 Novembre

Zagabria: 18 minime negative, minima più bassa il 23 con -9.0°C, 13 massime negative con massima di -4.0°C il 20 e 27

Lubiana: 19 minime negative, valore mensile minime: -1.1°C, minima più bassa -11.4°C il 23, 12 massime negative ( tutte dal 19 in poi ) con massima di -4.0°C il 20

Belgrado: 23 minime negative, minima più bassa il 28 con -8.2°C

Est Europa

Bratislava: 20 minime negative, valore mensile minime: -2.0°C, minima più bassa -11.0°C il 23, ben 4 minime sotto i -10°C e una massima di -6.0°C il 28

Budapest: 19 minime negative, valore mensile minime: -1.1°C, minima più bassa il 19 con -13.0°C

Chisinau: 21 minime negative, valore mensile minime: -5.4°C, minima più bassa il 12 con -12.6°C, ben 12 minime sotto i -10°C e 21 massime negative ( tutte consecutive dopo il 10 )

Varsavia: 25 minime negative, valore mensile minime: -5.8°C, minima più bassa il 18 con -14.6°C, ben 10 minime sotto i -10°C, 20 massime negative, tutte consecutive, con massime di -7.0°C il 27 e 28

Praga: 18 minime negative, valore mensile minime: -2.5°C, minima più bassa -12.5°C il 30 Novembre

Bucarest: 24 minime negative, valore mensile minime: -5.2°C, minima più bassa -17.7°C il 26 Novembre, ben 9 minime sotto i -10°C di cui 4 sotto i -15°C

Francia

Lilla: 15 minime negative, minima più bassa -6.2°C il 22 e il 24 Novembre

Bordeaux: 10 minime negative, minima più bassa -5.6°C il 21

Lione: 14 minime negative, tutte consecutive dal 17, minima più bassa -6.5°C il 23

Marsiglia: 4 minime negative, minima più bassa -2.2°C il 21

Orleans: 15 minime negative, tutte consecutive dal 16 Novembre, minima più bassa il 23 con -8.3°C

Parigi: 15 minime negative, minima più bassa -8.0°C il 29 Novembre, 4 massime negative

Gran Bretagna

Belfast: 9 minime negative, minima più bassa -3.6°C il 23

Birmingham: 14 minime negative, minima più bassa -4.9°C il 24, massima negativa il 23 con -0.6°C

Bristol: 11 minime negative, minima più bassa -6.0°C il 23 con giornata di ghiaccio e massima a -3.0°C

Cardiff: 5 minime negative, minima più bassa il 23 con -5.6°C e giornata di ghiaccio con massima a -0.7°C

Edimburgo: 17 minime negative, minima più bassa il 20 con -8.5°C

Glasgow: 15 minime negative, minima più bassa il 20 con -7.4°C

Liverpool: 11 minime negative, estremi 23 Novembre: -5.0°C / -2.0°C

Londra-Gatwick: 14 minime negative, minima più bassa il 22 con -6.5°C, massima negativa il 23 con -1.2°C

Londra-Heathrow: 10 minime negative, minima più bassa -5.8°C il 22

Londra-City: 10 minime negative, minima più bassa -3.0°C il 29 e massima di +0.0°C il 23

Manchester: 10 minime negative, estremi 23 Novembre: -7.5°C / -1.0°C

Newcastle: 15 minime negative, minima più bassa -11.0°C il 24

Dopo aver fatto questa gigantesca carrellata dell’Europa passiamo a guardare qualche mappa, queste sono le anomalie di temperatura al suolo nella 1°, nella 2° e nella 3° decade del Novembre 1993

1° Decade

2° Decade

3° Decade

Per farvi capire quanto è importante per eventi di questo tipo la continentalità dell’aria vi metto la mappa con le anomalie delle temperature dall’11 al 15 Novembre, nei 5 giorni prima che l’aria fredda facesse l’ingresso dirompente in Europa l’Est era gelido e carico di aria continentale freddissima

FABIO

Attenzione, Regione a Polarità Invertita nell’emisfero sud?

(Clicca qui per vedere il magnetogramma SDO ingrandito: http://sdo.gsfc.nasa.gov/assets/img/latest/latest_1024_HMIB.jpg)

E vi dirò che anche la 1126 sempre nel sud emisfero mi inizia a puzzare come polarità…

Ma quella nuova più in alto che ha appena dato origine ad un minuscolo pore:

(Clicca qui per vedere l’immagine SDO ingrandita: http://sdo.gsfc.nasa.gov/assets/img/latest/latest_1024_4500.jpg)

è da subito partita con tale polarità e la sta ancora mantenenendo…

niente panico, sarà l’ennesima eccezione di cui ci parlava il Dr. Svalgaard…quel 3-5% se non erro di probabilità di avere macchie invertite durante un normale ciclo…è inutile che vi ricordi che ormai quella % l’abbiamo già superata da un pezzo!

Mah, che strano ciclo….

In conclusione va anche detto che il sole negli ultimi 10 giorni ha dato un’accelerata molto evidente, e stasera anche il solar flux inspiegabilmente è salito improvvisamente sopra i 90…daltronde c’era da aspettarselo che prima o poi il record mensile del solar flux di febbraio sarebbe stato battuto…il ciclo procede, ed ultimamente ha dato una bella accelerata, niente da ridire, anche se per il Nia’s, tutte quelle macchiette o pore che vedete nel Continum ovviamente non saranno contate, almeno che non crescano. E per finire, nel nord emisfero sta per spuntare quella bestia della ex 1117…e domani quindi saranno ancora più dolori…

Stay tuned, Simon

Dubbi sull’efficacia di mitigazione climatica (Approfondimento a Prima parte)

Prendo lo spunto da un recente articolo di R. Reitano su CA http://www.climalteranti.it/2010/10/31/il-primo-scettico-del-riscaldamento-globale/

Che cito:

“l’equilibrio convettivo è mantenuto nella parte bassa della troposfera fino a circa 10 km, mentre più in alto si mantiene l’equilibrio radiativo. L’importante conseguenza è che i dettagli dell’assorbimento nella bassa troposfera non hanno importanza poiché il calore “viene diffuso e trasferito verso l’alto dalla convezione”. In altre parole, chi governa il bilancio energetico della terra è il bilancio radiativo nell’alta troposfera e lì la concentrazione di CO2 ha un peso.”

Trovo queste affermazioni incomprensibili, perché nel caso in cui tutte le radiazioni di infrarosso nelle bande di assorbimento del CO2, fossero captate in bassa troposfera dal CO2 o dal vapore acqueo, mai giungerebbero in alta troposfera se ci fosse una trasmissione per convezione. Inoltre nel caso in cui l’energia arrivi in alta troposfera, per convezione, ed una molecola di CO2 fosse colpita, al superamento del proprio punto di equilibrio questa potrebbe emettere radiazioni infrarosse, molte delle quali sarebbero rivolte verso la terra. Ma se ci fosse saturazione in bassa troposfera queste radiazioni sarebbero captate anche in discesa e mai giungerebbero in superficie.

Lindzen invece dice che il sistema è misto e quindi una parte di energia assorbita in bassa troposfera è trasmessa sempre con radiazione, in questo caso potrebbe giungere fino alla alta troposfera, ma anche tornare verso la terra. C’è da chiedersi allora quanta della CO2 emessa ha effettivamente un effetto di riscaldamento sicuramente non il 100%

Sempre il Reitano dice:

La regione in cui avviene l’assorbimento si allarga progressivamente, indicando un aumento dell’assorbimento anche oltre la saturazione nella parte centrale. Per una riga non troppo assorbita l’effetto di queste code è minimo, ma per una molecola fortemente saturata come quella del CO2 si ha un assorbimento significativo anche per le parti più esterne della riga, e in queste zone l’assorbimento dipende dalla concentrazione”

Questa capacità di assorbire di più conta però solo in alta troposfera perché nella bassa, comunque poi l’energia si dovrebbe trasmettere prevalentemente per moto convettivo, e poi ci sarebbe il vapore a captare quello che sfugge al CO2.

Il Reitano conclude segnalando un articolo del prof Bardi che cito: 

Vi spiego una volta per tutte come funziona l’ “effetto serra” e perché sarebbe meglio chiamarlo “effetto coperta”.

L’effetto coperta: perché i gas serra scaldano la terra Di Ugo Bardi”

“In particolare, dobbiamo considerare la CO2 che è il gas più importante nell’effetto di riscaldamento globale causato dall’attività umana. E’ vero che la bassa atmosfera è “satura” di CO2 in termini di assorbimento ottico nella sua finestra. Quello che cambia è negli strati dell’alta atmosfera, la zona “non satura”, dove la CO2 può irradiare verso lo spazio esterno. Aumentando la concentrazione di CO2, la zona non satura si sposta verso l’alto. Ovvero, aumentando la concentrazione della CO2 è come aggiungere delle coperte alla terra. E’ sempre l’ultimo strato, come l’ultima coperta, che fa il possibile per equilibrarsi con la bassa temperatura dell’universo. Ma dal punto di vista della superficie terrestre, l’effetto è un maggior riscaldamento per via del maggior spessore di “coperte”.

La coperta come la serra blocca i moti convettivi, invece l’atmosfera è un sistema aperto dove la convezione in presenza di vapore acqueo è solo rallentata ( le temperature notturne nei deserti calano rapidamente proprio per la mancanza di vapore acqueo) Ma anche in presenza di vapore acqueo in atmosfera  avviene uno scambio di energia con l’esterno in quanto il calore viene portato in alto.

Io lo chiamerei effetto atmosfera.

A questo proposito sarebbe interessante analizzare l’andamento delle temperature notturne e diurne degli ultimi 40 anni in ambienti con scarsa umidità come i deserti in particolare il Gobi che è a latitudini alte. Il rateo di riscaldamento delle temperature notturne nel Gobi dovrebbe indicare l’effetto dei gas climalteranti in particolare il CO2 senza il feedback del vapore acqueo. Ma non le trovo.

La relazione fra la concentrazione di CO2 e l’effetto riscaldante non è lineare, è logaritmica. Ma, sulla Terra, siamo ancora ben lontani dalla saturazione dell’effetto della CO2; ovvero una condizione in cui aggiungere altra CO2 non cambia le cose. Se ci fossimo arrivati, saremmo nella condizione di Venere, con qualche centinaio di gradi di temperatura alla superficie del pianeta.”

Però potrebbe essere che il raffreddamento della superficie di  Venere sia molto rallentato da un’atmosfera costituita prevalentemente da CO2 che è un molecola più grossa e più pesante dell’ossigeno e dell’azoto che costituiscono l’atmosfera terrestre. Il rallentamento del raffreddamento determina un accumulo dell’energia solare  ( che viene continuamente ricevuta da venere) e quindi un riscaldamento della superficie. Se l’atmosfera terrestre avesse la concentrazione di CO2 di Venere e il fenomeno anziché essere convettivo fosse radiativo come sostiene il Bardi la terra in base ai valori di forzante indicati da Hansen sarebbe una palla di fuoco.

Dopo queste riflessioni mi chiedo che efficacia possa avere la riduzione delle emissioni sulla mitigazione climatica.

Skeptical science ci dice:

La quantità di CO2 che la natura emette (da oceani e vegetazione) è bilanciata dal naturale assorbimento (ancora da oceani e vegetazione). Lo sconvolgimento delle emissioni da parte dell’Uomo ha dato luogo a concentrazioni di CO2 mai viste negli ultimi 800000 anni. L’azione dell’Uomo genera emissioni nell’atmosfera per 26 Gt (miliardi di tonnellate) di CO2 all’anno e l’aumento di concentrazione della CO2 in atmosfera equivale a 15 Gt per anno, ciò significa che buona parte delle emissioni sono assorbite dai pozzi sopra citati.

Solo 15 Gt CO2 su 26 di perturbazione aggiuntiva annua rimangono in atmosfera che è circa il 57% quindi abbassando del 20% le 26 Gt di CO2 emesse cioè emettendo 21 Gt anziché 26 a riduzione in atmosfera non sarebbe di 5 Gt di CO2 ma solo del suo 57% cioè di 2,8 Gt.

Non solo come già ci ha spiegato Scafetta anche se qualcuno non lo ha capito, il 20 % di aumento delle concentrazione di CO2 osservato nell’ultimo secolo ci sarebbe stato comunque perché è naturale ed è legato al riscaldamento. Quindi anche riducendo a zero le emissioni antropiche ci sarebbe comunque la CO2 ( e il metano di origine naturale).

Quindi abbiamo ridotto di 5 Gt CO2 annuo le emissioni antropiche, ma l’effetto in atmosfera è solo di 2,8 Gt CO2 senza contare il tempo di equilibrio secolare, però ci spiegano che tutto il CO2 in bassa atmosfera conta poco, o meglio ha un’azione solo per quella % di CO2 che una volta assorbiti gli ir trasmette energia per radiazione.

Nessuno mi sa dire quant’è questa % mettiamo sia il 25% che quindi vanno stornati alle tonnellate di emissioni risparmiate cioè 2,8 Gt CO2 quindi l’azione di riduzione delle emissioni sul clima sarebbe 2,1 Gt CO2 meno della metà delle emissioni ridotte, dubito che serva a qualcosa. Mettiamo invece sia il 75% la riduzione sarebbe solo su 0.7 Gt CO2 praticamente inconsistente.

Claudio Costa

La Rubrica di NIA: Il Gelido Novembre 1993 – Parte 1

Siamo in Novembre e quindi perché non parlare di un evento eccezionale capitato proprio in questo mese, non andiamo tanto in la, ci fermiamo al 1993, perché negli anni 70 ci sarebbe l’imbarazzo della scelta dei Novembre freddi.

Saltiamo i primi giorni del mese e passiamo subito a cose più interessanti, vediamo infatti che il Giorno 10 sulla Russia un bel serbatoio freddo è già posizionato e un anticiclone dinamico è pronto a portare il freddo verso l’Europa

Nei giorni successivi il freddo arriverà ad investire i paesi dell’Est Europa, e la formazione di un anticlone permetterà il mantenimento del freddo al suolo e la formazione di uno strato di aria continentale

Sappiamo che la continentalità dell’aria è molto importante in una irruzione fredda, infatti più è continentale maggiori e più rapidi sono i suoi effetti al suolo, un’isoterma di -10°C in quota nello scorso Dicembre è bastata per portare le temperature in Pianura Padana fin quasi a -20°C, proprio perché era molto continentale

Questa è infatti la situazione al 15 del mese

Come si vede una depressione è pronta a portarsi sull’Italia e in Russia abbiamo un anticiclone che tanto dinamico ora non è più, come abbiamo visto le termiche in quota sono basse e si sta trasformando in termico

Il 16 ovviamente in Italia inizia la fase di maltempo

“” errore nel Database di Wetterzentrale per le mappe del 16 Novembre “”

Il 17 del mese le correnti diventano prettamente da Est con un enorme blocco anticiclonico la cui parte più ad ovest è quasi del tutto termica, guardate bene le isobare al suolo e le termiche in quota, intanto le prime nevicate cominciano ad interessare l’appennino.

Le Correnti da Est spingono sempre di più e il 19 l’Azzorre finalmente spinge verso la scandinavia e attiva una circolazione dinamica molto forte, il corridoio freddo è partito e nessuno più lo ferma, intanto il freddo diventa così intenso che a Sarajevo muoiono 5 persone in Ospedale: http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/19/Sarajevo_gelo_uccide_cinque_pazienti_co_0_93111911465.shtml

Il 21 è una giornata storica, cadono 10cm di Neve a Rimini, nevica a Venezia, Genova, Nevica su tutta l’A14 da Imola e Pesaro, Nevica in Toscana fino in Pianura, e Ovviamente in tutto l’Appennino con accumuli sopra il mezzo metro.

Colpita anche il Resto dell’Europa, come vedremo negli articoli più in basso.

Neve a Lucca il 21 Novembre 1993

Neve nello Yorkshire, in Inghilterra

Freddo e Neve colpiscono sia l’Italia che l’Europa, dove quasi tutto il continente si ritrova sotto la neve: http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/20/gela_Nord_pioggia_Sud_sulla_co_0_93112011380.shtml

http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/21/freddo_neve_fanno_prime_vittime_co_0_93112111592.shtml

http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/22/nevica_Rimini_all_Etna_gelo_co_0_93112210887.shtml

http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/23/Europa_sconvolta_dal_maltempo_una_co_0_93112311224.shtml

La Goccia fredda permane altri 2 giorni nel Nord Europa con termiche ancora sotto i -10°C continuerà infatti a nevicare in quelle zone, il Milan infatti in Belgio sarà costretto a giocare sotto la Neve, a Parigi a causa della grossa nevicata il Ministro delle Cultura chiuse al Pubblico il Gran Palais, edificio ottocentesco che non era abituato a reggere tanta neve, mentre sulla Russia si va formando nuovamente un Anticiclone dinamico, tale anticiclone nei giorni successivi si espande verso l’Europa e grazie alle inversioni il freddo rimane presente al suolo.

Ma dato che il mese non voleva chiudere sotto l’anticiclone ecco che un goccia fredda si insinua in mezzo e raccoglie l’aria fredda che si era rigenerata in Russia

Ulteriori Nevicate in Appennino a fine mese con gli impianti aperti anche sulle Alpi per il primo week-end della stagione sciistica.

Nella 2° Parte tratteremo tutti i dati di Temperatura, purtroppo è quasi impossibile reperire i dati delle nevicate se non in rari casi.

FABIO

Dubbi sull’efficacia di mitigazione climatica (Prima Parte)

Prendo lo spunto da un recente articolo di R Reitano su CA http://www.climalteranti.it/2010/10/31/il-primo-scettico-del-riscaldamento-globale/

Per fare esprimere i miei dubbi sull’efficacia di mitigazione climatica della 20-20-20 o peggio protocollo di Kyoto. Il Reitano conclude l’articolo con questa citazione

“non posso concludere senza riconoscere il ruolo fondamentale del libro di Spencer Weart “The Discovery of Global Warming” dal quale tanto ho preso in prestito e imparato. Il suo libro e il sito di supporto sono l’isola del tesoro per chiunque sia interessato a come le nostre conoscenze sono state costruite nel tempo, un tassello per volta.”

Il libro “La scoperta del riscaldamento globale” è la storia delle scoperte scientifiche che hanno portato alla definizione della teoria dell’agw, Da segnalare la traduzione di alcune parti del libro realizata da Claudio Cassardo

 http://personalpages.to.infn.it/~cassardo/pensieri/2009_10_15.html

Nel testo ci sono numerosi punti di criticità che citerò in corsivo commentandoli

“Lo trovo molto utile anche per spiegare come procede la scienza, e come, a volte, ciò che in un certo momento sembra certo senza ombra di dubbio può diventare incerto, superato o addirittura sbagliato un po’ di tempo dopo. Ci sono infiniti esempi di ciò nella storia della scienza.”

Appunto, e questo vale anche per la teoria stessa dell’agw.

“Arrhenius fece un calcolo per il raddoppio della CO2 in atmosfera, e stimò che avrebbe prodotto un aumento della temperatura della Terra di circa 5-6°C.

Arrhenius non vide questo come un problema. Egli comprese che, se l’industria avesse continuato a bruciare combustibile con l’attuale (1896) tasso, ci sarebbero voluti forse tremila anni perché il livello di CO2 diventasse così alto.”

Non è vero che Arrhenius non si preoccupò affermò più volte che non si doveva più bruciare il carbone, ma fare energia termica con i pannelli solari termici, che iniziò a produrre, ma la fabbrica fallì.

“L’effetto serra infatti funziona anche se l’assorbimento delle radiazioni è completamente saturato nella bassa atmosfera. La temperatura del pianeta è regolata dai sottili strati superiori, dove la radiazione sfugge facilmente nello spazio. Aggiungere gas a effetto serra cambia l’equilibrio. Inoltre, anche una variazione dell’1% in questo delicato bilancio potrebbe comportare una sensibile differenza nella temperatura superficiale del pianeta…………..

Quindi egli comprese (forse dai calcoli di Hulburt) che, anche se la CO2 in atmosfera aveva già assorbito tutta la radiazione termica che la attraversava, l’aggiunta di ulteriore gas avrebbe modificato l’altezza in atmosfera alla quale si sarebbe verificato l’assorbimento…………

Così, anche se il vapore acqueo nei bassi strati dell’atmosfera avesse bloccato interamente tutta la radiazione che avrebbe potuto essere assorbita dalla CO2, questo non avrebbe impedito al gas di fare la differenza negli strati superiori, rarefatti e freddi. Questi strati contengono comunque pochissimo vapor d’acqua.”

Trovo queste affermazioni incomprensibili, perché nel caso in cui tutte le radiazioni di infrarosso nelle bande di assorbimento del CO2, fossero captate in bassa troposfera dal CO2 o dal vapore acqueo, mai giungerebbero in alta troposfera.

Nel caso in cui l’energia arrivi in alta troposfera, per convezione, ed una molecola di CO2 fosse colpita, al superamento del proprio punto di equilibrio questa potrebbe emettere radiazioni infrarosse, molte delle quali sarebbero rivolte verso la terra. Ma se ci fosse saturazione in bassa troposfera queste radiazioni sarebbero captate anche in discesa e mai giungerebbero in superficie.

“Lavori successivi mostrarono che l’aumento della temperatura fino al 1940 fu, concordemente al pensiero dei suoi critici, causato principalmente da una sorta di effetto naturale ciclico, e non dalle ancora relativamente basse emissioni di CO2.”

Finalmente un’affermazione che mi trova concorde ma la forzante che ha dominato il clima fino al 1940, anzi fino al 1975 che non può che essere solare ancora non è stata stimata correttamente, come descritto qui

http://www.climatemonitor.it/?p=11877#comments

Quando gli ippopotami nuotavano nel Tamigi

Le variazioni climatiche dell’Holocene e dell’Eemiano sono correlate al flusso magnetico solare, è indubbio che vi è una forzante dominante, e finchè non verrà stimata non si potrà stimare il peso reale dell’effetto antropico sul clima e le proiezioni climatiche con i modelli non avranno alcun valore

A proposito di questo devo citare un articolo del prof Ugo Bardi

http://ugobardi.blogspot.com/2010/10/leffetto-del-sole-sul-clima-potrebbe.html

L’effetto del sole sul clima potrebbe essere stato sovrastimato?

Che commentando l’ultima pubblicazione della Haig afferma:

 “Se questo è il caso, avremmo sovrastimato l’effetto delle variazioni dell’irradianza solare nel riscaldamento globale. Nella pratica, tuttavia, il ruolo del sole rimane marginale nel riscaldamento osservato negli ultimi anni. Semmai, se questi dati dovessero essere confermati come validi a lungo termine, dovremmo abbandonare l’ipotesi che la “piccola era glaciale” sia stata causata dal minimo di Maunder. In questo caso, potrebbe essere valida l’ipotesi di Ruddiman che vede questo e altri cambiamenti come dovuto alle attività umane di deforestazione e riforestazione. Per il futuro, sarebbe ancora meno probabile che un ipotetico nuovo minimo di Maunder potrebbe contrastare il riscaldamento dovuto ai gas serra (sarebbe comunque insufficiente, indipendentemente dalla validità dei dati di Joanna Haigh).”

Purtroppo il Bardi cancella spesso i miei messaggi, anzi vorrebbe un blog Claudio Costa free, dimostrando di fare propaganda non di volere un confronto, e nel caso quando gli feci notare che la piccola variazione di radiazione solare non può dimostrare nessuna fluttuazione climatica dell’Holocene ma che queste sono correlate al flusso magnetico solare cioè a quello che il magnetismo solare (ma anche gli uv) determinano sulla copertura nuvolosa e sulla circolazione atmosferica. Attenzione il flusso magnetico solare potrebbe anche essere l’indice di un’altra forzante come l’influenza gravitazionale solare che cambia con l’allineamento dei pianeti (Scafetta 2010) e potrebbe determinare un rallentamento della velocità di rotazione della terra (ipotesi Mazzarella) con conseguente alterazione della circolazione atmosferica.

Il Bardi ha risposto:

“Ecco, mancava Claudio Costa con il suo link del giorno, sparato a caso come al solito. Grazie, Claudio, e ora passiamo ad altro “

Ma quale link sparato a caso  se si va a vedere la fig 7 di Solanki 2010

http://www.mps.mpg.de/dokumente/publikationen/solanki/j287.pdf

L. E. A. Vieira1 and S. K. Solanki1,2 “Evolution of the solar magnetic flux on time scales of years to millennia” Astronomy e Astrophysics 509, A100 (2010) DOI: 10.1051/0004-6361/200913276

da me linkata si vede come il flusso magnetico solare faccia un picco nel medioevo si abbassi durante la piccola era glaciale e salga  ininterrottamente fino al 2000 in stretta correlazione con le temperature dal 1600 al 2000 e sottolineo 2000.

Vale però la solita legge: non importa chi e quanti non ti capiscono o ti capiscono al contrario. L’importante è che ci sia chi ti capisce. Ugo Bardi”

Torno al  libro “La scoperta del riscaldamento globale”

“La carota di Vostok, secondo le dichiarazioni di uno dei perforatori, “cambiò la marea nella controversia sui gas a effetto serra.” (49) Almeno aveva contribuito a far risaltare quello che uno degli esperti chiamò “un consenso emergente sul fatto che la CO2 è una componente importante del sistema di retroazioni [feedback] climatiche……….

è difficile spiegare la scomparsa delle coltri di ghiaccio senza l’aggiunta di riscaldamento da parte della CO2 … questo gas ha ucciso le coltri glaciali in passato e potrebbe farlo di nuovo”

Ma neanche per idea le carote di ghiaccio indicano solo che le concentrazioni atmosferiche del CO2 e del metano salgono 800 1000 anni dopo l’innalzamento delle temperature. Come ci dicono svariate peer review

http://icebubbles.ucsd.edu/Publications/CaillonTermIII.pdf

Nicolas Caillon, Jeffrey P. Severinghaus, Jean Jouzel,Jean-Marc Barnola, Jiancheng Kang, Volodya Y. Lipenkov “Timing of Atmospheric CO2 and Antarctic Temperature Changes Across Termination III” 14 MARCH 2003 VOL 299 SCIENCE

http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1143791

Lowell Stott,1* Axel Timmermann,2 Robert Thunell3 Southern Hemisphere and Deep-Sea Warming Led Deglacial Atmospheric CO2 Rise and Tropical Warming Science 19 October 2007:Vol. 318. no. 5849, pp. 435 – 438 DOI: 10.1126/science.1143791

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2007-09/uosc-cdd092507.php#

Lowell Stott: “Carbon dioxide did not end the last Ice Age”

Public release date: 27-Sep-2007 eurekalert

Anzi il ruolo del CO2 e del metano è considerato da alcuni secondario

http://bellwether.metapress.com/content/6024h28209l41257/

Soon, Willie “Implications of the Secondary Role of Carbon Dioxide and Methane Forcing in Climate Change: Past, Present, and Future” (Physical Geography, Volume 28, Number 2, pp. 97-125(29), March 2007)

http://www.agu.org/pubs/crossref/2005/2005GL023429.shtml
Soon, W. W.-H. (2005), Variable solar irradiance as a plausible agent for multidecadal variations in the Arctic-wide surface air temperature record of the past 130 years, Geophys. Res. Lett., 32, L16712, doi:10.1029/2005GL023429

“I geologi mostrarono le prove che, oltre mezzo miliardo di anni fa, gli oceani erano effettivamente ghiacciati, se non completamente almeno in gran parte. La cosa sembrava impossibile: come la Terra era riuscita a sfuggire a questa trappola e riscaldarsi di nuovo? C’era almeno un modo ovvio (ma divenne evidente solo dopo che qualcuno ci pensò, cosa che richiese decenni). Per molte migliaia di anni, i vulcani avrebbero continuato ad immettere CO2 nell’atmosfera, dove il gas avrebbe continuato ad accumularsi, non potendo entrare nei mari ghiacciati. Finchè un colossale effetto serra avrebbe potuto sciogliere i ghiacci. (52*) Tutto questo era una speculazione, e non provava molto sui climi più recenti. Ma aggiunse la convinzione che la CO2 era un vero punto chiave del sistema climatico del pianeta – un sistema senza dubbio molto stabile così come sembrava……..

…….. Alla fine, i geochimici ed i loro alleati riuscirono ad ottenere dei numeri per la “sensibilità climatica” nelle epoche antiche, cioè la risposta della temperatura ad un aumento del livello di CO2. Nel corso di centinaia di milioni di anni, un raddoppio del livello del gas si era sempre accompagnato ad un aumento della temperatura di tre gradi, più o meno un paio di gradi. Questo si accordava quasi esattamente con i numeri provenienti da molti studi [di modelli] numerici.  .”

 Delle recenti pubblicazioni spiegate bene qua

http://www.climatemonitor.it/?p=13712

(La CO2 non spiega il riscaldamento del  passato)

Si dimostra che anche nel paleoclima il ruolo del CO2 è stato secondario e in netto ritardo rispetto all’aumento delle temperature anche ad aumenti di 5°C come nella PETM..e poi le emissioni dei vulcani non erano raffreddanti?

“In ogni bacino oceanico separatamente, essi [i modelli] hanno mostrato una buona corrispondenza tra le osservazioni delle temperature a particolari profondità, ed i calcoli di dove l’effetto serra avrebbe dovuto apparire. Questo era una prova parlante del fatto che i modelli informatici sono sulla strada giusta. Nient’altro che i gas a effetto serra avrebbe potuto produrre il riscaldamento osservato negli oceani – e le altre variazioni che ora sono evidenti in molte parti del mondo, come previsto. I calcoli mostrarono un mancato bilancio [energetico]. La Terra stava attualmente ricevendo dal Sole quasi un watt per metro quadrato in più di quanto non reirradiava nello spazio, come media sull’intera superficie del pianeta. Questa energia era sufficiente a causare effetti veramente gravi, se tale effetto fosse continuato. James Hansen, leader di uno degli studi, chiamò questo la prova “pistola fumante” del riscaldamento da effetto serra”

Non è per niente vero che è la pistola fumante perché gli oceani si sarebbero scaldati di più anche nel caso in cui il flusso magnetico solare in crescita fino al 2000 abbia avuto un ruolo sulla circolazione o sulla nuvolosità del pianeta.

“Non appena è iniziato il 21° secolo, non solo la temperatura globale è aumentata in un modo mai visto prima, ma la prova sul campo ha mostrato che gli attesi feedback stavano sfondando.”

Questo è falso perché i ratei di accrescimento delle temperature nel periodo caldo medioevale per Moberg 2005 sono simili ai nostri, mentre per Esper 2002 sono addirittura più alti.

“Le piante del mondo stavano respirando più CO2, ma molti ecosistemi erano sotto stress e la loro capacità di assorbire stava svanendo. Gli oceani più caldi stavano assorbendo meno CO2 e del gas era stato visto gorgogliare dalla tundra artica.”

Anche questo è falso come ci dicono Knorr et al 2009

http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2009/11/knorr2009_co2_sequestration.pdf

Knorr et al. Is the airborne fraction of anthropogenic CO2 emissions increasing? Geophysical Research Letters, 2009; 36 (21): L21710 DOI: 10.1029/2009GL040613

la capacità di assorbimento del CO2 da parte degli oceani non è cambiata di una virgola

“È ancora più evidente che, entro la fine del secolo, ci troveremmo ad affrontare un collasso catastrofico e senza precedenti di molti degli ecosistemi dai quali dipende la nostra civiltà.”

L’unico collasso catastrofico che vedo io è quello della capacità critica della scienza.

Fine Prima Parte

Claudio Costa