Archivio mensile:Novembre 2011

Il movimenti dei pianeti e le loro potenziali influenze sul ciclo dell’attività solare. Ricerca sviluppata da Gray Stevens – 2°parte –

La prima parte di questa ricerca è reperibile al seguente indirizzo web :

http://daltonsminima.altervista.org/?p=16882

Continuiamo quindi nell’esposizione di questa interessantissima ricerca sui movimenti planetari. Ricerca sviluppata da Gray Stevens.

http://www.jupitersdance.com/

Di seguito sono riportati due grafici addizionali in linea con le registrazioni delle macchie solari. La prima mostra una rappresentazione del cambiamento di Nettuno dal Sole in ogni punto della congiunzione con Giove. L’ultima è una rappresentazione della distanza dal Sole di Urano mentre si susseguono le congiunzioni con Giove.

http://www.jupitersdance.com/thefinalwaltz/MJNU-GraphsLarge.jpg

 Distanza di Nettuno

 


 Distanza di Urano

Mentre i grafici sono molto aperti all’interpretazione va rilevato che la parte più stabile dell’attività solare si verifica quando Nettuno è al suo massimo avvicinamento al Sole con i picchi dell’attività solare coincidere con le congiunzioni fra Marte e Giove. I tempi nei quali l’attività solare è più variabile si verificano in due periodi in cui Nettuno è più lontano dal sole. Va inoltre rilevato che in tre occasioni in cui il massimo si verifica completamente alla latitudine negativa, 1770, 1829 e 1947, si verificano quando Nettuno è lontano. Il grafico di Urano mostra che i picchi delle macchie solari si verificano in coincidenza con la distanza massima e minima nelle congiunzioni di Urano con Giove.

 Saturno – Giove congiunzioni

 

Il grafico sopra mostra una rappresentazione della distanza solare di Saturno, mentre è alla congiunzione con Giove. L’unica caratteristica notevole mostra che Saturno alla massima distanza solare coincide con i minimi tra i picchi nei quattro punti dati riportati (le barre verticali sono di aiuto). Il periodo tra le tre serie di dati è di 178,659 anni questo solleva la possibilità che Saturno e Giove scandiscono il ciclo solare. Ci sono alcune somiglianze notevoli nelle cime dei cicli solari che circondano la distanza massima Saturno. In due casi (sezioni riportate di seguito) il picco latitudine inverso si verifica prima che il picco di Saturno si trova alla distanza massima, il picco successivo è alto e con un decadimento lento e il prossimo picco è diminuito ed ha anch’esso un decadimento lento. Il ciclo solare 24 ci si aspetterebbe che finisca intorno al 2021 come nella serie dei dati successivi viene mostrato…

La posizione di partenza per Saturno per il ciclo iniziale sinodico con Giove è vicino al suo perielio, con Giove che si allontana (dal margine sinistro). La posizione finale di questo ciclo sinodico è dopo due picchi del ciclo solare con Saturno vicino al suo afelio e Giove che sta arrivando alla congiunzione (barra rossa). Questo è vicino al più lungo ciclo sinodico fra Giove e Saturno e in grado di produrre ogni motivo.

 

Da segnalare inoltre che il secondo picco si verifica circa da quattro a sei anni prima della attuale congiunzione fra Saturno e Giove. C’è una possibilità che la più potente congiunzione fra Giove Saturno si sussegue in un processo simile con gli altri pianeti. Considerando in particolare i pianeti interni. Come Marte che si approccia a Giove, Terra, Venere e Mercurio componendo congiunzioni multiple con crescente rapidità con Marte, Giove e Saturno in sequenza. Marte impiega poco più di 2 anni per completare il suo ciclo di congiunzione con Giove e sembra che la posizione ottimale si verifichi quando Marte è di circa 60-70 gradi da Giove e Giove a 60-70 gradi da Saturno. Questo avviene circa due cicli sinodici Marte-Giove prima del punto di congiunzione reale con Giove e Saturno. Una volta che l’angolo tra Giove e Saturno comincia a chiudere e la configurazione ottimale è passata e il picco è in decomposizione.

Il picco successivo è più debole, perché Saturno non è più nella sua posizione ottimale. Ci vogliono circa 60 anni prima di riavvicinarsi ad una ripetizione di posizione (vedi il 1829) e questo potrebbe essere ottenuto circa 180 anni prima di una ripetizione più precisa (1947). I pianeti esterni ci si aspetterebbe che contribuiscano a formare un picco massimo dell’attività solare, quando dovrebbero essere posizionati avanti alla congiunzione Giove Saturno.

 

Il grafico sopra mostra la distanza fra Giove e Saturno insieme alle registrazini delle macchie solari, come è noto, da 1610 con allineate le congiunzioni Giove – Saturno. È interessante notare che il numero di picchi delle macchie solari si trova tra le più lontane congiunzioni fra Giove e Saturno e sono cinque o sei. Si prevede che la serie attuale è di cinque e terminerà nel 2020. Guardando indietro agli inizi delle registrazioni della serie 1723 – 1782 si osserva che conteneva sei picchi. I due periodi che attraverso il minimo di Maunder non possono essere determinati a causa della scarsità di macchie solari e delle registrazioni, ma si prospetta la possibilità che la la sequenza 5-5-6-5-5-6-5-5, sequenza presente nel periodo del minimo di Maunder con due crolli di 5 periodi. Ciò indicherebbe che ci troviamo fra dieci picchi compresi tra il 1961 e 2081. Dato che in questo spazio poi ci sono i cicli solari di 12 anni possiamo aspettarci picchi dell’attività solare di ampiezza ridotta durante il periodo e, eventualmente, un crollo dei cicli.Tuttavia, la distanza tra i punti di congiunzione è in continua evoluzione e quindi il modello può vacillare, con le congiunzioni successive che si possono avvicinare o allontanare dal sole.

Il ricercatore Timo Niroma http://personal.inet.fi/tiede/tilmari/sunspots.html#tdist

ha dimostrato la natura bi-modale del picco delle macchie solari con un grafico di distribuzione di probabilità che mostra due picchi uno a 10,38 anni e un secondo a 12 anni. Figure simili sono stati prodotti da Ray Tomes http://cyclesresearchinstitute.wordpress.com/ un altro ricercatore dei cicli solari.

Questo può essere spiegato dai cicli sinodici dei pianeti interni con Giove, come segue:

Terra, Giove ciclo sinodico = 1,0921 anni

1.0921 x 11 = 12,031 anni (11 è un numero primo)

Venere, Giove ciclo sinodico = 0,6488 anni

0.6488 x 16 = 10,3808 anni (16 è un quadrato)

Mercurio Giove ciclo sinodico = 0,2458

0.2458 x 49 = 12,0442 anni (49 è un quadrato)

0.2458 x 42 = 10,3236 anni

Marte Giove ciclo sinodico 2,23544

2,23544 x 5 = 11,1772 anni (5 è un numero primo)

Il grafico sopra mostra come i tempi di congiunzioni dei vari pianeti interni con Giove e la distribuzione della durata del ciclo solare. Ciò fornisce una chiara indicazione degli effetti delle posizioni planetarie sul ciclo solare. Si mostra inoltre una chiara relazione dei pianeti con Giove, uno più che con l’altro.

Per concludere: Ci sono prove che Marte è influente nelle registrazioni di 16 anni del picco delle macchie solari nei 178 anni e il suo contributo si sovrappone ad intervalli alle posizioni dei pianeti esterni secondo uno schema che lentamente si sposta. I pianeti interni mostrano un posizionamento ravvicinante in relazione alla natura bi-modale del ciclo delle macchie solari, che può essere migliorato ulteriormente in tempi ottimali di Marte, Giove e Saturno. L’evidenza indica una chiara relazione dei pianeti con Giove nella loro influenza sul ciclo di attività solare. E’ sempre…. la solita danza di Giove. Ciò definisce le vette più alte del ciclo solare e si pensa che il posizionamento imperfetto delle congiunzioni planetarie con Giove comporta i più deboli picchi solari. Si tratta di una progressione lenta che alla fine si rovescia . Tuttavia, questa considerazione deve rimanere una congettura ed è stata portata in questo articolo per essere approfondita. Un’indagine completa può rivelare una natura quasi periodica per la progressione e vi è qualche sospetto che la posizione relativa rispetto al centro galattico può essere un elemento fondamentale sulla multi-milleniarità dei cicli.

Gli esempi del 1778 e del 1957, che sono stati descritti in questo trattato, non raggiungono una perfetta posizione graduale e ottimale con Marte ma un po ‘prima. Nel 1778 forma una seconda congiunzione con Giove e poi avvengono diverse congiunzioni fra Giove e Terra poco prima della congiunzione Giove Saturno del 1782. Viceversa, nel 1957 il picco avviene poco dopo l’ultima congiunzione con Marte, ma solo a mala pena, seguita da una congiunzione supplementare terrestre. Sembrerebbe che Nettuno e Urano sono troppo indietro in quel momento.

Questo dimostra il perché dei picchi dell’attività solare bi-modale. Picchi all’interno dei sedici cicli (178 anni) che ruotano intorno al periodo di congiunzione Marte. La messa a punto delle vette più alte del ciclo solare si presenta in relazione a come le congiunzioni Terra, Venere e Mercurio sono progressivamente suddivise.

Marte è la vera e propria dogana fra i pianeti interni ed esterni.

Mentre il precedente lavoro implicava un moto collettivo dei pianeti nel ciclo solare, ed inoltre non avevo fatto alcun riferimento a ciò che poteva essere il processo di interazione. I principali contendenti in esame sono gli effetti di marea, il movimento cambinato intorno al baricentro del sistema solare e una connessione elettromagnetica attraverso il campo magnetico interplanetario. O, addirittura, una combinazione di questi elementi.

Il lavoro di I. Charvátova, Theodor Landscheidt, PD Jose, Geoff Sharp e molti altri, hanno mostrato che il movimento disordinato del Sole intorno al baricentro è accompagno da una ridotta attività solare e una tempistica disordinata del ciclo solare. Esso implica che questi processi sono provocati da tale movimento o da un processo che si verifica quando i pianeti sono in una posizione da provocare quel movimento.

Ian Wilson ha mostrano una correlazione tra l’accoppiamento rotazione-orbita e il ciclo solare, dimostrando un potenziale esistenza del collegamento con la marea soleare, sia a livello di superficie che al suo interno.

Un recente lavoro di Roy Martin ha comportato la rielaborazione e l’estensione della carta di Cheh Ching Hung su Venere la Terra e gli allineamenti di Giove.

http://tallbloke.files.wordpress.com/2010/08/solartidalinfluencesofvej_w01.pdf

Utilizzando un indice di marea costruita su quei movimenti della Terra,Venere e Giove ha mostrato una correlazione molto stretta con l’attività solare. Rimangono comunque alcune deviazioni rispetto agli allineamenti con il ciclo solare. I tempi di questi movimenti coincidono, non a caso, con i dati derivati ​​per i cicli sinodici tra Giove e la Terra e Venere, che sono stati delineati in precedenza in riferimento al bi-modale aspetto del ciclo solare. L’articolo originale di Hung ha mostrato un effetto di posizione sulla produzione dei brillamenti solari.

 

Fonti :

 http://www.jupitersdance.com/thefinalwaltz/

http://tallbloke.wordpress.com/2010/07/28/gray-stevens-planetary-effects-on-solar-activity/

[email protected]

Copyright Jupiter’s Dance January 31st 2010. Updated July 25th 2010. Author G. Stevens

 

Michele

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il movimenti dei pianeti e le loro potenziali influenze sul ciclo dell’attività solare. Ricerca sviluppata da Gray Stevens – 1°parte –


Cicli sinodico di Giove con gli altri pianeti del Sistema Solare

Introduzione

L’opere primarie di PD Jose http://adsabs.harvard.edu/full/1965AJ…..70..193J su un ciclo di 178,7 anni dell’attività solare e di Charvátova Can origin of the 2400 year cycle of Solar activity be caused by Solar Inertial Motion? Geophysical Institute Prague, Czechoslovakia, per quanto riguarda il ciclo dei 2402 anni dell’attività solare, ci mostrato la periodicità del movimento del Sole attorno al baricentro del sistema solare e relativi climi freddi e caldi nei periodi di lungo termine. Un ulteriore periodo di 4627 anni composto da 2402 anni e 2225 anni è stato inoltre considerato http://www.jupitersdance.com/TheLastTango/.

Questo documento si concentrerà sulle influenze che possono avere i 11,171 anni e 22,235 anni ciclo di Hale sull’attività solare nei periodi più lunghi.

Studio

Ognuno dei pianeti forma un ciclo sinodico con Giove che contiene la più grande massa e il campo magnetico di tutti i pianeti del Sistema Solare. Ognuno dei pianeti forma quasi un numero intero di cicli sinodici intorno alle loro orbite con una quantità relativamente piccola di movimenti progradi o retrogradi. In ogni caso stiamo osservando il numero di cicli sinodici necessari per completare un’orbita intera. I cicli sinodici sono tuttavia solo un tempo medio di variazione tra un ciclo e l’altro quindi l’esatto periodo di ogni ciclo non è stato considerato in questa analisi. Una figura è stata introdotta per ogni ciclo, come strumento di comunicazione.

Nettuno

 

Nettuno-Giove

13 cicli sinodici Nettuno-Giove sono pari a 12,782 x 13 = 166,16 anni a completare 13 congiunzioni lungo la sua orbita. Ci vogliono 188 cicli sinodici N-G per completare i 2403 anni. 13 orbite sinodiche 166,168 anni.

Orbita di Nettuno 164,785 anni

 

 

 

Urano

 

Urano-Giove

 

6 cicli sinodici Urano-Giove sono pari a 13,81 x 6 = 82,87 anni a completare sei congiunzioni lungo la sua orbita . Ci vogliono 174 cicli sinodici U-G per completare i 2403 anni. 6 orbite sinodiche i 82,8717 anni.

Orbita di Urano 84,0106 anni

 

 

 

Saturno

 

Saturno-Giove

3 cicli sinodici di Giove-Saturno sono pari a 19,8593 x 3 = 59,57 anni a completare tre congiunzioni lungo la sua orbita. 9 orbite sinodiche equivalgono ogni 178,72 anni.

Ci vogliono 121 cicli sinodici S-G per completare i 2402 anni .

Ci vogliono 112 cicli sinodici S-G per completare i 2225 anni.

Ci vogliono 233 cicli sinodici S-G per completare i 4627 anni. Le congiunzioni avvengono in ordine inverso. 3 orbite sinodiche di Giove-Saturno sono pari a 59,5742 anni. 2 orbite di Saturno sono pari a 2 x 29,45 = 58,9133 anni.

Orbita di Saturno 29,45 anni

Marte

 

 Marte-Giove

5 cicli sinodici di Giove – Marte sono pari a 5 x 2,23 = 11,1772 anni a completare cinque congiunzioni lungo la sua orbita. 80 orbite di Marte sono uguali anche a 16 cicli sinodici G-M 80 x 2,23 = 16 x 11,1772 = 178,8352 anni. Ci vogliono 215 cicli dei 11,1772 anni di M-G per completare i 2403,01 anni.

5 orbite sinodiche di Marte-Giove sono pari a 11,1772

1 ordita di Giove è pari a 11,8617 anni.

Orbita di Marte 1,88 anni

Terra

 

Terra-Giove

11 congiunzioni fra Giove – Terra sono pari a 11 x 1,0921 = 12,0127 anni.

Ci vogliono 2200 cicli sinodici T-G per completare i 2403,808 anni.

11 orbite sinodiche Terra-Giove sono pari a 12,0127

1 orbita di Giove è pari a 11,8617 anni.

 

 

Venere

 

 

Venere-Giove

18 cicli sinodici Venere-Giove sono pari a 0,6488 x 18 = 11,679 anni.

18 orbite sinodiche Venere-Giove sono pari a 11,679

1 Orbita di Giove è pari a 11,8617 anni.

 

 

 

Ed inoltre, 48 cicli sinodici Mercurio-Giove sono pari a 0,2458 x 48 = 11,800 anni

1 Orbita di Giove è pari a 11,8617 anni. Con il periodo sinodico a 0,2458 anni.

 

Conclusione e peculiarità di Marte

Marte e Giove sono sincronizzati quindi in maniera tale che cinque cicli di congiunzione di 11,177 anno si verificano ogni 16 volte in 178,83 anni. Questo può in qualche modo definire il sedicesimo ciclo di picco dell’attività solare che noi riconosciamo. Il ciclo di 11,177 anni si avvicina molto alla frequenza riconosciuta delle macchie solari di 11,171 anni. Il complesso ciclo di 178,832 anni è vicino al riconosciuti 178,730 periodico ciclo delle macchie solari di PD Jose. Ed infatti, cinque transiti di Marte e Giove (35,765 anni) ossia (16 cicli sinodici di M-G) http://it.wikipedia.org/wiki/Transito_di_Marte_da_Giove

35,725 x 5 = 176,625

11,177 x 16 = 178,8325

Altri due punti importanti sono che il “periapsis” di Marte è il primo in direzione orbitale rispetto alla restanti pianeti e che l’orbita di Marte è sensibilmente ellittica quindi la sua forza mareale sul Sole è praticamente il doppio, passando da apoapsis a periapsis.

http://en.wikipedia.org/wiki/Argument_of_periapsis

Per quanto riguarda le caratteristiche di Giove e di Saturno, cicli sinodici oltre i 4627 anni e periodi relativi di 2402 e 2225 anni le osservazioni apportate sono le seguenti:

233 è il numero di cicli sinodico di Giove e Saturno nel periodo di 4627 anni e suggerisce un fondamento matematico per i cicli in quanto è un numero molto insolito e possiede le seguenti proprietà tra gli altri, è un numero primo, il Numero 13 di Fibonacci e membro dei 3,4,5 triple di Pitagora 105, 208, 233. I due periodi associati di 2402 anni e 2225 anni producono due cicli sinodici Giove e Saturno di 121 e 112 che possiedono insolite proprietà.

121 è una somma di tre numeri primi consecutivi (37 + 41 + 43).

112 è la somma di sei numeri primi consecutivi (11 + 13 + 17 + 19 + 23 + 29).

A seguito delle conclusioni pubblicate in precedenza: Ogni congiunzione ed opposizione di Giove e Marte è stata numerata in una sequenza di dieci (11,171 anni media) Durante tutto la registrazioni di macchie solari dal 1749-2009. Ogni posizione è stata quindi mediata per l’intero periodo.

Mentre il campione mostra un picco uniforme incentrato sul periodo di 11,171 anni, questa caratteristica potrebbe essere liquidata come una semplice coincidenza sulla attuale frequenza dei picchi delle macchie solari. Tuttavia, misurando la distanza di Marte dal Sole in UA solo alla congiunzione, essa mostra uno squilibrio notevole ( con un numero inferiore delle macchie solari) per l’approccio più vicino e un conteggio più alto per un approccio lontano.

 Gamma 1,3814-1,6659 = 52,43

Centro Gamma = 1,52365 UA

Meno di 1,52365 UA = 43,91

Più di 1,52365 UA = 61,71

Percentuale variazione distanza = 17,08

 Guardando la distanza di Giove per il campione:

 Gamma 4,9456-5,4540 AU = 52,43

Centro Gamma = 5,1998 UA

Meno di 5,1998 UA = 45,35

Più di 5,1998 UA = 58,44

Percentuale variazione distanza = 9,33

http://www.jupitersdance.com/thefinalwaltz/Mars-Jupiter-Latitude-Graph.jpg

 

Il grafico rappresenta la latitudine di Marte in congiunzione con Giove insieme con il record delle macchie solari. Come previsto non si vede un preciso allineamento fra il record dell’aumento delle macchie solari e la loro relativa caduta con le congiunzioni di Marte con Giove. Gli allineamenti sono visti andare alla deriva, sia lontano che verso le cime delle latitudini e non a caso, ma a passi graduali. Questo avanzamento e ritardo dei valori massimi relativi agli allineamenti di Marte e Giove è indicativo e coerente di una relazione tra il picco nel sedicesimo ciclo delle macchie solari e le congiunzioni fra Marte e Giove.

Anche se al momento la peculiarità di Marte potrà sembrare nebbiosa e non perfettamente comprensibile, nella seconda parte , che pubblicheremo nella giornata di domani, verranno aggiunti ulteriori dati e dettagli che scioglieranno e chiariranno definitivamente tutti i dubbi e le incomprensioni .

 Fine 1° parte

Michele

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOWCASTING SOLARE

 

 

Attualmente nel sole ci sono una decina di regioni attive, quella più imponente è ormai in fase di netta decadenza (1341), mentre nel sud emisfero abbiamo l’AR 1340 che si trova ad una latitudine di 8° sud ed in quello nord la 1341 a 9° nord!

La stessa 1339 nell’emisfero settentrionale ed il gruppo di regioni nel sud emisfero stanno per girare la parte invisibile del sole.

Mentre così si presenta lo stero Behind:

Presto nell’emisfero nord un insieme di AR ora mal definito, sta sopraggiungendo nella parte visibile.

Il solar flux dopo aver toccato il suo massimo il giorno 7 novembre con 179, alle ore 20 del 12 è arrivato a 165, segno che la sfuriata di inizio mese sta ormai volgendo al termine.

Al momento però, sia come media di SN Sidc e Nia, nonchè dello stesso flusso solare, siamo sopra ad ottobre, ma siamo ancora a metà mese, vediamo cosa ci riserverà la nostra stella nella seconda parte di novembre.

Sia il grafico dell’ap-index, che quello degli X-ray:

è praticamente piatto, senza poi contare il vento solare fermo da giorni attorno a valori tra 350 e 400 km/s!

Non esistono quindi solo i SN ed il solar flux, infatti magneticamente parlando, novembre finora è stato meno attivo di ottobre!

Stay tuned, Simon

Ghiacci Marini Artici – Situazione Ottobre 2011

All’inizio del mese di Ottobre il satellite AMRS-E, ovvero tra tutti quello meno ballerino nella rilevazione dei dati sull’estensione dei ghiacci Artici (anche se tanti problemi li ha dati lo stesso) è definitivamente morto, e dovrà essere sostituito, non si quando però quando.

Ora, io non so che dati utilizzi il National Snow And Ice Data Center dal quale preleviamo i dati mensili ufficiali, so però che molti centri che prima usavano i dati del satellite AMRS-E hanno iniziato ad usare dati di altri satelliti stimando e correggendo i valori per renderli omogenei con quelli precedenti.

Però è chiaro che la cosa è alquanto scorretta, visto che durante il periodo di ricongelamento delle acque in un solo giorno possono formarsi molti kmq di ghiaccio che se non vengono visti distorcono totalmente il dato.

Per cui questi che posto prendeteli per molto dubbi, sicuramente non attendibili come i precedenti.

Estensione:

 

 

Anomalia Concentrazione:

 

 

Area:

 

 

Trend Anomalia Estensione:

 

 

Curiosità:

Rispetto a 10 anni fa abbiamo 1.5milioni di kmq di estensione in meno e 2.0 in meno di area.

Rispetto a 20 anni fa abbiamo 2.1milioni di kmq di estensione in meno e 2.1 in meno di area.

Rispetto a 30 anni fa abbiamo 2.1milioni di kmq di estensione in meno e 1.6 in meno di area.

 

 

FABIO

 

Intervista: Il cambiamento climatico è causato dal moto inerziale solare (SIM)


 

 

Intervista a Ivanka Charvátova Ing, CSc. presso l’Istituto Geofisico dell’accademia ceca delle Scienze (Praga).

La storia di una scoperta scientifica, politicamente scorretta.

Profilo :

Nata il 3-12-1941 a Jilemnice, Cecoslovacchia

Educazione: CVUT, Facoltà di Ingegneria Civile, oggetto: Astronomia e geofisica, dottorato: CSC. 1991

Attuale posizione: Istituto Geofisico dell’Accademia ceca delle scienze dal 1963

(link Istituto http://www.ig.cas.cz/cz/struktura/oddeleni/geoelektrika/pracovnici-oddeleni/)

(Traduzione dall’intervista ceca originale pubblicata nel maggio 2011 presso Osel.cz)

http://www.osel.cz/index.php?clanek=5708

Il tuo campo di studio presso l’Istituto Geofisico è studiare il moto inerziale solare (SIM). Ci puoi spiegare di che cosa si tratta?

Si tratta di un movimento del Sole attorno al baricentro (centro di gravità) del nostro sistema solare. Questo movimento è dovuto alla diversa posizione dei pianeti, in particolare dei giganti gassosi.

Già sir Isaac Newton nel suo Principia (1687) intuitivamente arrivava alla seguente conclusione:

“… dal momento che il centro di gravità (centro di massa del sistema solare) è continuamente a riposo, il Sole, secondo le posizioni diverse dei pianeti, deve continuamente spostarsi ogni giorno, ma non potrà mai allontanarsi molto da centro.”

Questo effetto non è trascurabile. Il Sole si sposta su un’area delle dimensioni di 4,3 raggi solari, cioè 3106 km o 0,02 UA. Come una coincidenza, la velocità media solare è di circa 50 km/h. Proprio come la velocità di un’automobile in un centro di guida. Il primo studio (SIM) è stato scritto P. S. Jose nell’anno 1965.

Voi siete un’autrice molto avanti in questo campo di studio. Di che cosa si tratta?

Per prima cosa ho studiato la periodicità SIM nel 1987 e sono venuta a rilevare la geometria di questo movimento. Ho scoperto che il moto solare può essere classificato in due tipi elementari. Movimento lungo, una traiettoria simile al trifoglio, governata da un movimento di Giove & Saturno ordinato. E un altro tipo di movimento che è caotico. Questo ci ha dato una base precisa e omogenea, su cui è stato possibile studiare le variabilità solari-terrestri e climatiche. Ogni 179 anni si torna ad un percorso regolare a trifoglio. E’ importante notare che i periodi di moto caotico coincidono nel lungo termine ai minimi d’attività solare, come il minimo di Wolf (1270-1350), minimo di Sporer (~ 1430-1520), il minimo di Maunder (~ 1620-1710) e il minimo di Dalton (~ 1790-1840). Durante i periodi trifoglio i fenomeni solari-terrestri sono stabili – i cicli delle macchie solari sono lunghi 10 anni, l’attività vulcanica è ferma e nel mezzo al periodo a trifoglio c’è una temperatura massima qui sulla Terra.

Più tardi ho scoperto anche un lungo ciclo di 2402 anni nel movimento solare. Dopo la scadenza di questo periodo il Sole entra sempre in un segmento, ciclo, nel quale per quasi 370 anni si muove continuamente lungo una traiettoria a trifoglio. Questo è quando le condizioni naturali sono stabili,e quando c’è un lungo periodo di massimo termico. L’ultima simmetria del trifoglio c’è stata intorno al 25 dC. Gli scienziati della NASA hanno chiamato questo ciclo di 2402 anni come “Ciclo Charvátova”. Il movimento prospettico solare può essere calcolato in anticipo (meccanica celeste), e questo ci ha dato nuova capacità solare predittiva. Finora le nostre previsioni sfruttano l’osservazione che la stessa traiettoria del moto solare tende a generare fenomeni simili. Io sono stata l’unica in tutto il mondo che ha ottenuto una previsione corretta del ciclo SC23 delle macchie solari.

Il meccanismo fisico tuttavia non è ancora noto.

 

                       Wolf                              Spörer                           Maunder                  Dalton             

Fig. 1 La traiettoria del centro del Sole divisa in due tipi di movimento di base: traiettoria a trifoglio secondo JS (Giove-Satturno) ordinamento (in alto) e disordinato (caotico) (in basso). Il Sole torna a una traiettoria trifoglio, che dura sempre per 50 anni, una volta ogni 179 anni. I segmenti caotici corrispondono a lunghi periodi di minimi attività solare (vedi sopra). I cerchi di colore giallo scuro nelle immagini in alto rappresentano il sole.

Che cosa l’ha portata a studiare il movimento solare?

Nel 1980 il direttore del nostro istituto accademico è stato Václav Bucha. In alcune conferenze all’estero Mr. Bucha ha incontrato il famoso geologo e climatologo americano Rhodes W. Fairbridge, che ha studiato il moto solare con JH Shirley nei JPL (Jet Propulsion Laboratory) della NASA, a Pasadena. Mr. Bucha ha fiutato l’importanza dell’argomento, così abbiamo deciso insieme di condurre delle ricerche in merito.

Il mondo che notizie ha della sua scoperta?

Anche prima della mia grande scoperta, il prof Rhodes W. Fairbridge mi ha contattato dopo che io ho pubblicato un articolo sulla periodicità SIM a Parigi. Questo lavoro era stato pubblicato con il mio precedente nome, Jakubcová. Fairbrige e J.H. Shirley avevano pubblicato un articolo di Fisica solare nello stesso tempo . Fairbridge in quel periodo mi scrisse una lettera molto amichevole e di lode nei miei confronti. A quel tempo, in Cecoslovacchia, c’era una dittatura comunista, per cui qualsiasi messaggio proveniente da l’ovest capitalista veniva ispezionato e censurato. Sicuramente ci si può immaginare quante storie fossero riportate in quella lettera. Non solo la busta riportava la scritta NASA, ma in cima c’era il nome del professore Fairbridge, che sapevo era stato qui a Praga nel 1968, durante la Primavera di Praga, ad una conferenza Geologia. E ricordava di aver visto i carri armati degli occupanti invadere la Cecoslovacchia. Fairbridge e J.H. Shirley erano così eccitati dal mio lavoro sul trifoglio che quando hanno curato l’Enciclopedia delle Scienze Planetarie nei primi anni del 1990 mi hanno invitato a scrivere l’articolo principale sul “moto solare” nell’enciclopedia. Sono stata l’unica autrice,di tutto il blocco orientale nell’enciclopedia. E io ero la più citata.

Vi siete mai incontrati di persona?

No, non ci siamo mai incontrati. Ma abbiamo mantenuto una corrispondenza molto vivace. Aveva l’abitudine di inviarmi gli articoli che non erano disponibili nel mio paese. Mi ha anche invitato a scrivere un’ articolo pubblicato in occasione dei suoi 80 anni (Journal of Coastal Research.)

Un altro ricercatore ben noto e che ha studiato il movimento solare è Theodor Landscheidt. Vi conoscete?

No e credo che non sia più vivo. Siamo d’accordo che nella prima metà del 21° secolo l’attività solare potrebbe essere inferiore e che la temperatura potrebbero scendere. Ma lui non mi ha citato ed io ho citato solo uno dei suoi studi. A quanto pare ci sono molti scienziati che spiegano il cambiamento climatico con altri fattori, non solo da CO2. Tuttavia, nella Repubblica Ceca, dove io vivo, quasi tutti sanno che c’è solo uno scettico sul clima. Il vostro presidente Václav Klaus. Oh mio dio, preferirei non commentare questo. Ho solo sfogliato il suo libro “Sly the sky dragon” in libreria. Ci sono molti scettici sui cambiamenti climatici nel mondo, che hanno le loro organizzazioni, in particolare presso le università americane o canadesi. Molti professori di loro mi hanno contattato. Ad esempio il Prof. O. Manuel, l’ex capo ricercatore del progetto Apollo. Hanno anche pubblicato un libro “Slying the sky dragon”, dove documentano gli scandali della ricerca sui cambiamenti climatici e quindi anche le incertezze nelle misure di temperatura degli ultimi 40 anni.

Il protocollo Onu sul clima (IPCC), che è così aspramente criticato dal presidente Klaus, ha avuto un sacco di scandali ultimamente. Avete sentito parlare Climategate?

Naturalmente. Il direttore del CRU (Climatic Research Unit) P.D. Jones ha dovuto dimettersi.

Che cosa dicono nel quarto rapporto di valutazione dell’IPCC (AR4 2007) sul moto solare?

Niente di niente. Sono allergici al SIM. Le loro ricerche non prendono in considerazione la totalità dei fenomeni solari-terrestri (solare, geomagnetico, attività vulcanica, ecc) e prendono in considerazione solo le temperature dal 1860. Tuttavia, in Europa abbiamo un certo numero di dati sulla temperatura strumentale risalente alla metà del 18 ° secolo. I gesuiti iniziarono le misurazioni. Con il mio collega abbiamo elaborato questi dati e abbiamo dimostrato la loro relazione con il movimento solare ed io ho pubblicato un’ articolo nella rivista “Climatic Change” alla Stanford University. A metà del 18° secolo la temperatura era così alta come lo è stata nel 1940 (eravamo nel bel mezzo di un trifoglio). Ma c’erano industrie che inquinavano l’atmosfera ? No! Non tengono in considerazione le ricostruzioni climatiche (temperature, dati proxy) derivati da anelli degli alberi 18O o gli isotopi 10Be nelle carote di ghiaccio, ecc.., anche se sono già disponibili nei profondi periodi nel passato e sono di buona qualità almeno per il periodo dell’Olocene.

Ma come fanno a spiegare perché ogni 180 anni vi è un lungo periodo temperatura massima? Come spiegano il massimo significativo di temperatura intorno al 1000 dC, quando è stata coinvolta anche la Groenlandia ? Come spiegano nel lungo termine i minimi?

 Non lo fanno. Fingono non è successo.

 Spiegare i cambiamenti climatici dovuti ad altri fattori, non solo dai gas serra, è quasi un eresia ai nostri tempi. Eri a conoscenza di questo quando scopristi il tuo trifoglio ?

Nel 1987 quando ho capito che ci sono trifogli nel moto solare (nota: ci sono simboli a trifoglio anche nelle cattedrali gotiche), ho avuto un brivido. Ho capito subito, che è collegato con quasi tutto e che nessuno avrebbe fatto il lavoro che adesso io faccio e che inoltre avrei dovuto affrontare inimicizie incredibile. Alzai le mani al cielo e quasi piangendo ho detto: “Perché proprio io !?” Oltre a questo, erano esattamente 300 anni dopo che Sir Isaac Newton, nei suoi Principia, aveva formulato le sue conclusioni intuitive sul moto solare.

Voi venite da una famiglia cristiana. Avete affrontato persecuzione sotto il regime comunista?

Il mio cognome da nubile è Kryšpínová. Il fratello di mio nonno era un famoso costruttore di locomotive a vapore ed era diventato direttore della società CKD. Purtroppo, abbiamo vissuto nella stessa casa come una famiglia di potenti burocrati comunisti. La madre di Vasil Mohorita è stata una influente segretaria del Partito comunista a Praga 7. Quando stavo finendo la scuola elementare, Vasil mi gridò che una parente del direttore della CKD non si sarebbe mai permessa di studiare in qualsiasi scuola secondaria ! I tempi sono cambiati, oggi mio zio Vojta è nei libri di testo della Facoltà Trasporti della Università Tecnica di Praga (CVUT) come costruttore di fama mondiale. Ha anche una via dedicata a lui, ha i suoi francobolli, ecc…

Come hai fatto a risolverlo?

Mio zio Vojta consigliò ai miei genitori di mandarmi dagli altri nonni a Jilemnice, ai piedi dei Monti dei Giganti. Mio nonno era un incisore che ha stampato vestiti/panni, quasi di classe dei lavoratori, così pensavamo che questo potesse essere accettabile per i comunisti. Ha funzionato e quindi ho avuto anche l’appoggio dal preside del liceo in anticipo. E’ stata una bella scuola. Aveva grandi maestri, tra cui alcuni scienziati che sono stati espulsi dalle università per motivi politici. Questa scuola è stata fondata già nel 1909 quando il mio paese era parte dell’Impero austriaco ed era una delle poche scuole secondarie in cui le lezioni si tenevano in lingua ceca. Molti artisti cechi hanno studiato lì come il cantautore Jiří Šlitr, attore Stanislav Zindulka, il fotografo Zdenko Fejfar o il direttore Karel Palous. E ‘incredibile, che ora qualche pazzo vuole chiudere questa grande scuola. Solo Hitler era così insolente per farlo. Ci sono state proteste e manifestazioni fino ad ora, ma invano.

Eppure il regime comunista permetteva di studiare in una università.

Sono andata al CVUT (Università Tecnica Ceca), la Facoltà di Ingegneria Civile, dal momento che mio padre era un ingegnere civile. I comunisti non censuravano i settori tecnici così tanto. Non mi piacevano molto le prime classi, costruzioni di strade, lavori da geometra etc…., ma nei gradi più elevati ci si poteva specializzare, in matematica superiore, (basi) computer, cartografia e altri. Ho scelto quindi l’astronomia. Nella costruzione del vecchio collegio tecnico a Karlovo Square, il magnifico Prof. Emil Buchar presiedeva ‘”l’istituto per l’astronomia e la geofisica elementare”. Ha sempre scelto solo un paio di studenti. Io ero la prima donna in mezzo a loro. Questo autunno è il 110° anniversario della sua nascita.

Se adesso lavori presso l’Istituto Geofisico dell’Accademia ceca delle scienze. Come sei arrivata qui?

La fine dei miei studi era vicina, quando improvvisamente un giorno, a tarda notte, il telefono squillò. Il Prof Buchar mi chiamò dicendomi che il giorno dopo sarei dovuta andare all’istituto geofisico alle 9 del mattino per un colloquio. Mi informò che mi aveva già registrato. Così sono andata lì, superai il colloquio. E da allora lavoro qui.

Non ti dispiace che dopo 20 anni il SIM non sono ancora nei libri di testo delle scuole, che i cambiamenti climatici sono ancora spiegati solo con la CO2, come se il clima fosse influenzato da altri fattori ?

Pubblicare il mio (il nostro) articolo è sempre stato un brutto sogno. Alcuni editor hanno respinto il nostro articolo senza revisione, dicendo che i loro lettori non ne sarebbero certamente interessati. Un altro editor mi ha detto che non avrebbe permesso di pubblicare il SIM nella loro rivista ! Ho anche ricevuto una “peer review” consistente in una sola frase: “Tutti gli articoli su moto solare dovrebbe essere vietati”. Nonostante tutte queste inimicizie, siamo riusciti ad avere articoli su SIM e le relazioni solari-terrestri su alcune riviste di fama mondiale. Riviste con un’ alto fattore di impatto (ad esempio New Astronomy, Harvard University, IF 2.2), Indagini in Geofisica (IF 3.1) e Cambiamento Climatico (Stanford University, SE 4.)

Ed i miei risultati sono all’interno di prestigiosi libri di testo di università americane – “Fundamentals of Phisics”.

Che accoglienza ha ricevuto la vostra ricerca sul moto solare, tra gli scienziati nel vostro paese?

I più illuminati, e sono molti, lo supportano e mi aiutano molto. Gli altri utilizzano questo argomento per il tiro al bersaglio. Mi è dispiaciuto sentire Dr. Grygar, astronomo ceco e membro della filiale ceca della CSI, confronta il SIM con l’astrologia. Mi chiedo quando si stancherà di farlo. E i nostri climatologi? Io rappresento il nostro istituto nel programma nazionale Ceco sul clima. Queste persone “ricercano” solo effetto serra vs temperature. Io li chiamo i “riscaldatori”. A volte mi sento come un guerriera solitaria che combatte contro tutti. Negano l’esistenza dell’influenza solare sul clima per non parlare dell’influenza di tutto il sistema solare. La maggior parte di loro si rifiutano di parlare con me, la maggior parte di loro addirittura non mi saluta, quando ci incontreremo. Anche adesso, quando molti giornali del mondo pubblicano articoli circa l’influenza del Sole sul clima. Probabilmente questo richiede più tempo. Molte scoperte hanno dovuto attendere, alcune molto lunghe. Non voglio sprecare il mio tempo a combattere contro i mulini a vento. Dio deciderà quando arriverà il momento.

E per quanto riguarda i media ceca? Qual è il loro atteggiamento nei confronti del movimento solare? C’è stato qualche documentari in TV su questo?

Circa due anni fa, alcune persone dal canale televisivo CT2 sono venute da me e abbiamo girato un’intervista mezz’ora per qualche periodico settimanale TV. Ero scettica. Volete veramente trasmettere? Certo, è già nella Guida TV. E poi, circa 2 ore prima dell’inizio della trasmissione, una persona potente li ha chiamati e ha vietato la trasmissione.

Il mio unico mezzo di comunicazione “presentazione” è stato quando sono stata invitata ad un concorso televisivo d’intrattenimento sul canale TV PRIMA (Il programma “Guess who i am”). E ‘stato divertente e ho colto l’occasione per sgattaiolare una breve descrizione del ciclo trifoglio e parlare del moto solare.

Ma il vostro lavoro è conosciuto e citato all’estero.

Lo è. Sono molto citata in entrambe le Americhe,ed in Canada. Sono citata dai tedeschi, italiani, australiani, scandinavi e recentemente, anche dai cinesi. Sono citata anche in altri campi di studio, per esempio nelle riviste di fisica Nucleare, Neutron repulsion Journal … Nel 2009 come organo del congresso della rete europea “Geophysical Union”, c’era un grande giuria sul Sole e clima. Io sono stata invitata a parlare lì ed inoltre sono stata invitata a parlare alla riunione dell’Unione Geofisica Americana in Brasile nel 2010.

Ho sentito che sei citata anche dagli scienziati che studiano gli esopianeti? Come vi relazionate ?

Sì, io sono citata dai tedeschi e dagli astronomi presso l’Università di Heidelberg. Ho suggerito che ci potremmo aspettare dei movimento baricentrici nelle stelle, che manifestano irraggiamento variabile. Il che significa che queste stelle hanno pianeti probabilmente. Ho scritto questo per il CTS (Centro di studi teorici) nell’anno 1995, quando non si conoscevano ancora gli esopianeti. Adesso ne conosciamo ben 400 di loro.

 

Fig.2 No, questi non sono disegni di gioielli. Si tratta di quattro esempi di percorso baricentrico di stelle con pianeti extrasolari (da Perryman e Schulze-Hartung, Astronomy & Astrophysics 525, A65, 2011).

 

C’è qualche messaggio che si desidera inviare ai lettori?

Quando si lotta per una buona causa, non bisogna mai mollare.

Vengo da una famiglia di appassionati seguaci delle tradizioni scout. Mio padre era uno dei membri fondatori del gruppo 5 di Scout d’acqua nel mio paese. Come un boy scout ha avuto l’onore di accogliere il nostro primo presidente, il fondatore della prima Repubblica Cecoslovacca indipendente, quando T.G. Masaryk stava ritornando dall’esilio. Grazie alla sua grande elasticità mio padre è riuscito a fare molte cose a dispetto dei comunisti. Ho quindi anche un esempio personale. Per conservarsi sani durante l’era comunista, ho tradotto in privato la grande poeta russo Anna Achmatova. Le mie traduzioni è stata possibile pubblicarla solo dopo la fine del regime comunista, nel 100 ° anniversario della sua nascita (Modrý Vecer, ODEON, 1990, tradotto da Ivanka Jakubcová). La signora Anna ha avuto una vita difficile. Nell’epoca stalinista è stata perseguitata e non ha potuto pubblicare le sue poesie per decenni, suo figlio è stato imprigionato nel Gulag per quasi 20 anni. Ma guarda ora la sua poesia viene letta in tutto il mondo.

 

Intervistata da:

Mons. Vítězslav Kremlík, il fondatore del sito www.klimaskeptik.cz Clima Ceca Skeptic

Mi scuso per la non perfetta traduzione dell’intervista e ringrazio l’utente Fabiodue per l’aiuto nella traduzione di alcuni passi. Spero tuttavia di avervi trasmesso, nell’insieme, il Charvátova-pensiero. Una ricercatrice che nell’istante nel quale acquisisce, prende coscienza di questa straordinaria scoperta, se ne esce a metà intervista con un…

“Ho capito subito, che è collegato con quasi tutto !”

Lista di pubblicazioni di Ivanka Charvatova :

Bucha, V., Jakubcová, I. and Pick, M. 1985 Resonance frequencies in the Sun’s motion, Studia Geophys. et Geod., 29, 107-111.

Jakubcová, I. and Pick, M., 1986a The planetary system and solar-terrestrial phenomena, Studia Geophys. et Geod., 30, 224-235.

Jakubcová, I. and Pick, M., 1986b Is there any relation between the Sun´s motion and global seismic activity? Studia Geophys. et Geod., 30, 148-152.

Jakubcová, I. and Pick, M.: 1987 Correlation between solar motion, earthquakes and other geophysical phenomena, Annales Geophysicae, B, 135-142.

Charvátová-Jakubcová, I., Křivský, L. and Střeštík, J., 1988 The periodicity of aurorae in the years 1001-1900, Studia Geophys. et Geod., 32, 70-77.

Charvátová, I., 1988 The solar motion and the variability of solar activity, Adv. Space Res., 8, 7, 147-150.

Charvátová, I. 1989 On the relation between solar motion and the long term variability of solar activity, Studia Geophys. et Geod. 33, 230-241.

Charvátová, I., 1990a The relations between solar motion and solar variability, Bull. Astr. Inst. Czech., 41, 56-59.

Charvátová, I., 1990b On the relation between solar motion and solar activity in the years 1730-1780 and 1910-60, Bull. Astr. Inst. Czech., 41, 200-204.

Charvátová, I., 1995a Solar-terrestrial and climatic variability during the last several millennia in relation to solar inertial motion, J. Coastal Res., 17, 343-354.

Charvátová, I., 1995b Solar-terrestrial variability in relation to solar inertial motion, Center for Theoretical Study, CTS-95-04, March 1995.

Charvátová, I., 1995c Solar-terrestrial variability in relation to solar inertial motion, Center for Theoretical Study, CTS-95-08, 2nd Edition, November 1995.

Charvátová, I., 1997a Solar-terrestrial and climatic phenomena in relation to solar inertial motion, Surveys in Geophys., 18, 131-146.

Charvátová, I., 1997b Solar motion (main article), in: Encyclopedia of Planetary Sciences, (Eds. J.H. Shirley and R.W. Fairbridge), Chapman & Hall, New York, 748-751.

Charvátová, I., 2006 Solar motion (main article), in: Encyclopedia of Planetary Sciences, (Eds. J.H. Shirley and R.W. Fairbridge), Springer, Berlin, 748-751.

Charvátová, I., 2000 Can origin of the 2400-year cycle of solar activity be caused by solar inertial motion?, Annales Geophysicae, 18, 399-405.

Charvátová, I., 2000 The cycle of 2402 years in solar motion and its response in proxy records, Geolines, 11, 12-14.

Charvátová, I., 2007 The prominent 1.6-year periodicity in solar motion due to the inner planets, Annales Geophysicae, 25, 1-6.

Charvátová, I., 2009 Long-trm predictive assessments of solar and geomagnetic activities made on the basis of the close similarity between the solar inertial motions in the intervals 1840-1905 and 1980-2045, New Astronomy 14, 25-30, doi: 10.1016/j.newast.2008.04.005.

Charvátová, I. and Střeštík, J., 1991 Solar variability as a manifestation of the Sun’s motion, J. Atmos.Terr. Phys., 53, 1019-1025.

Charvátová, I. and Střeštík, J., 1995 Long-term changes of the surface air temperature in relation to solar inertial motion, Climatic Change, 29, 333-352.

Charvátová, I. and Střeštík, J., 2004 Periodicities between 6 and 16 years in surface air temperature in possible relation to solar inertial motion, J. Atmos. Solar-Terr. Phys., 66, 219-227

Charvátová, I. and Střeštík, J., 2007 Relations between the solar inertial motion, solar activity and geomagnetic index aa since the year 1844, Adv. Space Res., 40, 7, 1026-1031, doi: 10.1016/j.asr.2007.05.086.

Paluš, M., Kurths, J., Schwarz, U., Novotná, D. and Charvátová, I., 2000 Is the solar activity cycle synchronized with the solar inertial motion?, Int. J. Bifurcation and Chaos, 10, 2519-2526.

Paluš, M., Kurths, J., Schwarz, U., Seehafer, N., Novotná, D. and Charvátová, I., 2007 The solar activity cycle is weakly synchronized with the solar inertial motion, Physics Letters A, 365, 421-428, doi: 10.1016/j.physleta.2007.01.039.

Charvátová, I., Klokočník, J., Kolmaš, J. and Kostelecký, J., 2011 Chinese tombs oriented by a compass: evidence from paleomagnetic changes versus the age of tombs, Studia Geophys. et Geod. 55, 159-174.

 

Fonte:

http://www.klimaskeptik.cz/news/interview-with-dr-ivanka-charvatova-csc-from-gfu/

Michele