Archivio mensile:Marzo 2012

L’indice Ap cresce ma il solar flux …..non ci facciamo fregare !

Ci troviamo di fronte ad una delle tempeste geomagnetiche più intense e prolungate degli ultimi 6 anni, come evidenziato da questo semplice grafico che ho realizzato questa sera.

http://www.swpc.noaa.gov/ftpdir/indices/old_indices/

Dobbiamo tornare al 2005,  per trovare un valore di indice Ap superiore a quello registrato venerdì 9 marzo e pari a 68. Era il 15 Dicembre 2005 e la Terra venne investita da una CME, originatasi durante un flare di Cat.X3.5.  Responsabile la regione AR 930. In tale occasione l’indice Ap raggiunse il valore di 104.  Salto del vento solare da 600km/s. a 100km/s. http://umtof.umd.edu/pm/fig315.gif

http://spaceweather.com/archive.php?view=1&day=13&month=12&year=2006

Viceversa tornando ai nostri giorni, oggi, l’oramai famosa regione solare Ar1429 sembra volerci continuare a sorprendere,  siamo in attesa che una nuova onda di particelle investa la nostra magnetosfera, che nella passata serata , Sabato 10 marzo, da tale regione si è originato un nuovo flare di categoria M8.4 con CME associata. Passano poche ore è il Goddard Space Weather Lab conferma l’impatto con il nostro pianeta. Impatto previsto per la serata di Lunedì 12 marzo.

Intanto in queste ore, la seconda CME originatasi venerdì , durante il flare di categoria M6.3,  sta per impattare contro la nostra magnetosfera.

Ma la grande questione rimane sempre la medesima, ossia, la nostra stella sta effettivamente attraversando una fase di ripresa, oppure tutto questo, è solo fumo e poco arrosto ? Credo che la risposta oggi,  si trovi semplicemente osservando grafico del solar flux. Tanto rumore ma poca spinta.

Oggi fronte Terra oltre alla nervosa Ar 1429 troviamo altre due macchie dalla coalescenza magnetica veramente modesta. Rispettivamente l’Ar 1428 e l’Ar 1430. Intanto sta per affacciarsi una nuova macchia. Quest’ultima però non sembra presentare un’area e una frizzantezza magnetica particolarmente significativa.

Questo è il grafico del solar flux dopo tutto questo movimento :

Immagine autoaggiornata SDO/HMI Conituum

Lunedì 5 marzo,  avevo aggionato il titolo del precedente post solare con la frase : Ar 1429, una rondine che non fa primavera oppure …. nowcasting solare domenicale – Aggiornamento : Confermata la grande ripresa dell’attività solare –

Io sento puzza di fregatura … e voi ? 🙂

Michele

Ghiacci Marini Antartici – Situazione Febbraio 2012

State pur certi che nessuno vi darà notizie sui Ghiacci Antartici finché saranno in buona salute

 

NB: durante la stagione estiva i ghiacci marini antartici si riducono drasticamente e nel grafico che indica l’anomalia percentuale di ghiaccio l’effetto è quello di oscillazioni molto vistose che sono però solo frutto di una normalissima trasformata matematica, come valori assoluti abbiamo oscillazioni simili a quelle delle altre stagioni

 

Estensione:

 

 

Anomalia Concentrazione:

 

 

Area:

 

 

Trend Anomalia Estensione:

 

 

Curiosità:

Rispetto a 10 anni fa abbiamo 0.6milioni di kmq di estensione in più e 0.4 in più di area.

Rispetto a 20 anni fa abbiamo 0.6milioni di kmq di estensione in più e 0.3 in più di area.

Rispetto a 30 anni fa abbiamo 0.4milioni di kmq di estensione in più e 0.3 in più di area.

 

 

Fabio Nintendo

Terremoto M6.7 Vanuatu…. centrata nuovamente la previsione nelle 24h – Update previsione del 10 –

 

Ieri il nostro utente ab2010 scriveva :

http://daltonsminima.altervista.org/?page_id=9506#comment-90515

Se domani si dovesse verificare qualcosa, non penso che si sfioreranno quelle magnitudini perché la Luna non sarà così ‘collaboratrice’. Il 12 lo sarà di più ma le profondità saranno rilevanti (è solo un’ipotesi). Periodi ipotizzati critici: mattino UTC del 09.03.2012; mattino UTC del 10.03.2012; ultime ore UTC dell’11.03.2012; tutte le ore del 12.03.2012. Se domani non si dovesse verificare niente fuori la media allora grande sarà la delusione perché tutti i fattori sono in gioco in questi giorni. @ ab2010 – Update delle ore 21:30 il mattino del 10.03.2012 non è da considerarsi una data particolarmente significativa -.

 

Adesso terremoto a Vanuatu ! Prima magnitudo superiore alla 7 in questo 2012 .

( Update delle ore 10:00 , revisione magnitudo a 6.7 )

http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/recenteqsww/Quakes/usb0008e4z.php

 

Magnitude 7.1 – VANUATU

Questa è Nia dopo tre anni di studio delle correlazioni geologico-astronomiche.  Che gli studi vedano avanti !

Concludiamo questo breve post con l’omaggio al grande lavoro di Raffaele Bendandi.  Al seguente indirizzo web, trovate un vecchio articolo scritto dal nostro Andrea B , su questo straordinario personaggio :

http://daltonsminima.altervista.org/?p=8621

Faenza, 17 ottobre 1893 – Faenza, 3 novembre 1979
Faenza, 17 ottobre 1893 – Faenza, 3 novembre 1979

Michele

 

Rubrica attività solare – Febbraio 2012 + Nowcasting impatto CME

Con questo articolo ha inizio la rubrica mensile dedicata all’attività solare. Sarà pubblicata entro i primi 7-10 giorni di ogni mese, per aggiornarvi sull’andamento del ciclo attuale in termini di solar flux e sunspot number, sul comportamento delle macchie in termini di estensione ed intensità e sulle possibili prospettive del ciclo in corso. Si seguirà un approccio lineare e si spera facilmente comprensibile ai più.

 

Introduzione

Confermando e rafforzando la frenata che ha avuto inizio lo scorso dicembre, dopo il massimo (per ora assoluto) di novembre, a febbraio l’attività solare è tornata stabilmente ai livelli dello scorso mese di agosto. Si è dunque del tutto concluso il periodo di maggiore attività autunnale.

 

Solar flux

Il grafico seguente testimonia la brusca frenata in modo inequivocabile.

 

 

In termini generali, il grafico conferma la peculiarità del ciclo 24, rispetto a quelli immediatamente precedenti: è un ciclo “pigro”, con le “marce lunghe”, è l’unico dal ciclo 19 che non sia ancora riuscito a raggiungere la soglia di 200, ampiamente superata da tutti quelli precedenti. Inoltre, negli ultimi mesi si osserva chiaramente la brusca frenata.

Più in dettaglio, nell’ultimo mese la “forbice” tra il valore minimo e quello massimo del solar flux aggiustato è rimasta compresa tra 94,6 (ore 20 del 08/02) e 115,1 (ore 18 del 02/02); negli ultimi dieci giorni la media è stata pari a 103,54 (valori delle ore 20); sembra quindi continuare la tendenza al ribasso!

Sunspot number

Di seguito sono riportati altri due grafici molto eloquenti, relativi rispettivamente al sunspot number mensile (SN) ed al smoothed sunspot number (media mobile del SN su 13 mesi).

 

Nel grafico del SN è evidente il tracollo degli ultimi mesi (il dato del NIA’s è riportato fino a Gennaio 2012).

 

 

Anche la curva del SSN sembrerebbe essere arrivata al culmine dell’ascesa. (anche in questo grafico i dati del NIA’s sono disponibili fino allo scorso mese di Gennaio).

Altri diagrammi

Il cosiddetto “butterfly diagram”, per quanto ancora incompleto nella rappresentazione del ciclo 24 disegna un quadro del tutto coerente a quello tratteggiato sopra: http://solarscience.msfc.nasa.gov/images/bfly.gif

Il ciclo 24 appare già ora vistosamente inferiore a quelli immediatamente precedenti, sia come numerosità che come estensione delle macchie. Attualmente appare paragonabile a cicli come il 12, o addirittura lievemente inferiore.

Per quanto concerne lo stato di avanzamento dell’inversione dei poli solari (o, per meglio dire, il tentativo di inversione http://wso.stanford.edu/Polar.html#latest , si osserva come l’inversione attesa non sia tuttora avvenuta e non appaia nemmeno imminente.

Infine, le immagini “Stereo Behind” attualmente indicano come il lato nascosto del Sole non proponga granchè in termini di regioni attive, perlopiù concentrate nell’emisfero meridionale. Ciò lascia supporre che nel prossimo futuro il grado di attività si manterrà ben distante dai livelli raggiunti lo scorso autunno.

 

Conclusioni

Questo ciclo aveva fornito una parvenza di “normalità” lo scorso autunno, quando la progressione era parsa netta e, per la prima volta dal minimo, continua per qualche mese consecutivo. A febbraio si è tornati esattamente alla condizione precedente. Ciò fa ritenere che il massimo raggiunto a novembre possa addirittura essere quello del ciclo, oppure uno dei due massimi che spesso si sono verificati nei cicli precedenti, tipicamente a distanza di 18-24 mesi. In tal caso, ci può ragionevolmente attendere un periodo relativamente lungo di attività non particolarmente elevata, fino ad un eventuale secondo picco, seguito da un progressivo declino.

Il prossimo mese di maggio si realizzerà una configurazione planetaria che potrebbe stimolare una ripresa dell’attività solare. Per ulteriori dettagli, si rimanda ad un recente articolo di Michele.

Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti!

 

FabioDue e Apuano70

Una potenziale relazione fra il Clima i Terremoti e la ciclicità solare a nord ovest degli Appennini – 1° parte –

Presentato alla conferenza di Kanyakumari  EDPD 2011

21-25 Settembre 2011

Valentino STRASER

94, Località Casarola – 43040 Terenzo PR, Italy

[email protected]

 

Abstract

 

L’associazione fra i fenomeni meteorologici e i terremoti, la ciclicità solare e la sismicità sulla Terra è tramandata oralmente in molte culture del mondo. La provincia di Parma (Appennino Nord occidentale – Italia) offre molti elementi di coincidenza fra i tre fenomeni fisici, geofisici e astronomici. In questo studio sono state considerate anche frane storiche presenti nell’area di indagine, perché se si ammette che il Sole e altri corpi celesti possano influenzare l’equilibrio nel sottosuolo, a maggior ragione si può ritenere che la loro influenza eserciti perturbazioni anche nei fenomeni gravitativi subaerei. L’analisi dei dati ha mostrato che i movimenti gravitativi non si riattivano in modo casuale ma che, invece, sembrano essere sincroni con l’attività solare. L’analisi dei dati oltre a condurre una indagine sul passato ha permesso di avanzare anche previsioni per l’anno corrente. I recenti e tragici eventi dell’ottobre e novembre 2011, hanno confermato che la ricorrenza degli eventi alluvionali in Italia del Nord si manifesta, con maggiore frequenza, in prossimità del massimo solare. Analogamente, anche i maggiori terremoti e gli sciami sismici, considerati nell’area di indagine, hanno evidenziato di essere dipendenti dalla ciclicità solare.

 

Parole chiave: Cicli solari, terremoti, variazioni climatiche, frane storiche, momento angolare di Giove

 

Introduzione

 

Uno degli obiettivi che si prefiggono le scienze naturali è la previsione dei fenomeni naturali a breve, medio e lungo termine. Il contributo scientifico a supporto delle attività antropiche e per la sicurezza dell’uomo è perciò prioritario, come, ad esempio per quanto riguarda i fenomeni atmosferici particolarmente intensi, il dissesto idrogeologico e i terremoti. In questo studio viene presentata una possibile relazione fra la ciclicità solare, il tempo atmosferico e i terremoti, la variazione dell’energia solare nel tempo e le influenze esercitate dal cambiamento del centro di massa (CM) del Sistema Solare, e dalle variazioni del Momento Angolare orbitale (AM) del sole, in dipendenza della distribuzione nello spazio delle masse dei pianeti maggiori: Giove, Saturno, Urano e Nettuno. L’area di indagine è situata nell’Appennino Nord Occidentale, nella provincia di Parma, che si estende a cavallo di 45° di latitudine nell’Emisfero boreale. (FIGURA n°1).

 

Figura 1. Indice mappa. L’area in esame si trova in provincia di Parma (Italia) sugli Appennini

Per l’analisi di questo studio sono stati presi in esame diversi fattori: il primo, riguarda l’accadimento dei terremoti di intensità superiore a 6 e di magnitudo superiore a 4, nel periodo compreso fra il 1831 e il 2008. Sia l’intensità che la magnitudo dei sismi considerati, sono poco rilevanti su una scala assoluta, ma importanti a livello locale (Petrucci et al, 1996) perché avvengono secondo intervalli di tempo ricorrenti, in un ambiente dove i sismi si manifestano una decina di volte l’anno, e normalmente non superano Magnitudo uguale a 3. Per questa ragione i terremoti considerati in questo studio rappresentano, in ambito locale, eventi importanti dal punto di vista sismico.

Un secondo elemento di analisi è rappresentato dal confronto dei deflussi di un corso d’acqua, il Torrente Baganza, che si può ritenere “mediano” rispetto all’area di indagine. Il valore del deflusso medio annuo, pur risentendo dei contributi degli affluenti e da opere di mitigazione idrogeologica, è da ritenersi funzione delle precipitazioni per un determinato periodo di tempo. (Tabella n°1).

 

Tabella 1. Principali terremoti in provincia di Parma dal 1831 al 2008.

Un ulteriore elemento considerato in questo studio è la franosità, perché essa dipende dalle precipitazioni e, quindi, in ultima analisi dall’acqua. Inoltre, se si ammette che l’azione del sole e di particolari configurazioni planetarie possano influenzare l’equilibrio delle rocce nel sottosuolo, a maggior ragione, si ritiene che questi stress possano manifestarsi anche in superficie, soprattutto per quanto riguarda importanti dissesti idrogeologici. La provincia di Parma, con le sue oltre 7000 frane, di cui almeno 5 fra le più estese del Continente europeo, è particolarmente adatta per questo tipo di indagine. Due esempi: il territorio di Bardi, dal perimetro di circa 100 Km conta 1656 dissesti, quello di Neviano, di poco più di 60 Km, sono presenti 1055 frane.

www.regione.emilia-romagna.it/

DISCUSSIONI

SISMICITÀ

Partiamo, innanzitutto, da un andamento generale. Nel grafico (FIGURA n°2)., dove sono confrontati i terremoti globali e le macchie solari, seppur con qualche sfasamento temporale, si può notare una corrispondenza fra la ciclicità solare e il numero dei terremoti avvenuti fra il 1973 e il 2010, e si rivela che ai minimi e ai massimi solari corrisponde un aumento della sismicità totale della Terra. (Straser, 2011). Altre relazioni fra la sismicità globale e l’attività solare sono state proposte da Zangh (1988) e da Gousheva et al. (2003).  Se, invece, consideriamo l’andamento delle macchie solari con i terremoti di Magnitudo superiore a 6.5 si nota che, pur rispettando l’andamento precedente, in corrispondenza dei massimi solari la sismicità tende ad aumentare improvvisamente, come indicano le cuspidi nel grafico dei terremoti. (Choi e Maslov, 2010; Straser, 2011). Se si passa dal globale al locale, cioè nell’area di indagine, si nota che fra i “forti” terremoti del parmense avvenuti fra il 1831 e il 2008, 10 terremoti si sono manifestati in corrispondenza del minimo solare, 5 terremoti in corrispondenza del massimo, e 9 nella fase decrescente dell’attività solare, cioè nei sette anni che intercorrono fra il massimo solare e il minimo successivo. I dati, se rapportati a questo contesto, riflettono l’andamento globale descritto da Choi and Maslov (2010).

Figura 2. Numero delle macchie solari rispetto al numero complessivo di terremoti 1973-2009.

PRECIPITAZIONI

In merito alle precipitazioni è stato considerato, anche in questo caso, prima l’andamento generale in Italia e poi è stato confrontato con quello locale. Il grafico mostra una notevole regolarità del massimi pluviometrici. Se si eccettua il periodo fra il 1931 e il 1950, i valori massimi delle precipitazioni medie in Italia nell’ultimo secolo si sono ripetuti con una cadenza decennale (FIGURA n°3a – 3b). Un intervallo medio di tempo, questo, che ricalca, anche se non fedelmente, l’andamento delle macchie solari.

Figura 3a. Precipitazione media in Italia dal 1861 al 2001.

 

 Figura 3b. Numero delle macchie solari vs precipitazioni in Italia dal 1861 al 2001.

Se si confrontano i deflussi annui del Torrente Baganza (Alifraco, 2008), si può notare che i massimi valori, a eccezione del 1991, coincidono con i massimi valori dell’attività solare. E questo andamento segue, in generale, quello medio dell’Italia. (FIGURA n°4).

 

 Figura 4. Flusso del torrente Baganza Vs Sunspot dal 1973 al 2010.

 A livello generale, invece, un legame fra le precipitazioni e il numero di macchie solari, era già stato proposto da Stager et al. (2005, 2007), riguardo i livelli del Lago Vittoria in Africa orientale. Nel caso studiato da Stager, la correlazione fra la ciclicità solare e i livelli del Lago Vittoria, si è rivelata attendibile. Un ulteriore studio, questa volta inerente all’area di indagine è stata proposta da Tomasino e Dalla Valle (2000) riguardo la relazione fra il regime del Fiume Po e la variazione del centro di massa del Sistema Solare (FIGURA n° 5), mentre Landscheidt (1990) ha proposto una relazione fra l’intensità delle precipitazioni nell’emisfero boreale con le forze variazioni del Momento Angolare del Sole.

 

Figura 5. Correlazione tra gli scarichi del fiume Po e un ciclo di movimento del Sole attorno al centro di massa del sistema solare formato dal valore assoluto di tasso di variazione momento angolare orbitale del sole.

Fine prima parte

Michele