La fotosfera, la cromosfera e la corona sono gli strati costituenti l´atmosfera del Sole. Lí é possibile incontrare strutture molto diverse il cui carattere variabile o effimero é la base del concetto di attivitá.

Le macchie solari sono apparentemente le strutture meno attive. Sembrano scure perché sono “fredde” ossia possiedono circa di 1700 K meno che le regioni vicine; la temperatura della regione centrale di una macchia, l´ombra, puó scendere fino ai 3.000 K. La granulazione sembra sparire, segno che la convenzione é, per lo meno superficialmente, meno forte, diminuendo cosí almeno una fonte di calore. Misure del campo magnetico solare indicano che questo é sicuramente sufficientemente intenso per sopprimere o comprimere la convenzione sottostante. sopra la macchia solare, piú questo campo modella la macchia: la pressione magnetica andrá rapidamente a dominare la pressione gassosa. È questo che mostra la penombra della macchia: i filamenti, scuri o brillanti, materializzano le linee di forza; partendo dal centro della macchia, salgono nella cromosfera e ritornano a chiudersi nuovamente sopra la fotosfera vicina. Questo fenomeno non si verifica nel caso dei PORI, piccole macchie sprovviste della penombra.

Una mappa magnetica di una regione attiva rivela che i campi forti non si limitano alle macchie, ma rivela anche lí sono concentrate delle zone brillanti, le FACOLE. La brillantezza elevata delle facole si spiega per avere una temperatura piú alta. La ragione per cui nello stesso campo magnetico intenso possono prodursi regioni brillanti calde, le facole, e nello stesso momento regioni scure e fredde, le macchie, forse si puó spiegare attraverso le differenti strutture del campo magnetico di convenzione.

Il dominio della pressione gassosa da parte della pressione magnetica, man mano che ci solleviamo nell´atmosfera, fa che la materia, una volta ionizzata sotto l´effetto delle alte temperature, si trovi limitata dal campo magnetico, adottando le piú diverse fantasie geometriche. Questa delimitazione risulta dall´imprigionamento delle particelle elettricamente caricate (protoni, elettroni e ioni) che vanno in spirale attorno le linee di forza. Cosí osserviamo archi di tutte le dimensioni (da 100 a 10 000 km) e di tutte le temperature.

In questa maniera, la materia finisce di essere isolata passando ad essere supportata dal campo magnetico. è spiegata in questa maniera l´esistenza dei filamenti che sembrano scuri nel disco, perché la luce solare é assorbita lí e, al contrario, brillanti fuori dal limbo, una volta che la luce qui emessa é piú intensa del fondo cosmico. La temperatura di questi filamenti, al quale si dá nome di PROTUBERANZE o prominenze, é di circa 8.000 K., sufficientemente piú bassa del mezzo avvolgente, la corona che raggiunge 1 milione di K. : il campo magnetico appena autorizza un effetto di cambiamento di calore lungo delle sue linee di forza, isolando cosí la materia della fornace coronale.


Comunque, sotto diverse influenze come riscaldamento o riorganizzazione magnetica, la protuberanza puó essere “attivata” lasciando di essere in equilibrio. La materia “fredda” puó salire con una velocitá superiore a 100 Km al secondo, fino ad una altezza di un raggio solare e scomparire: in altri casi dopo la scomparsa brusca, il filamento torna e guadagna forma potendo sopravvivere a varie rotazioni solari.

Insomma, una regione attiva assomiglia alla maggior parte dei fenomeni che stanno alla origine della attivitá solare: macchie, facole, protuberanze. Si tratta prima di tutto, di zone di linee del campo magnetico chiuse e complesse. Quando accade una riorganizzazione magnetica, fenomeni dinamici spettacolari (eiezioni di materia) e anche violenti (eruzioni) appaiono.
Le eruzioni, raramente visibili in luce bianca (le migliori osservazioni sono fatte nella banda H-alfa idrogeno) sono fenomeni violenti il cui effetto si puó far sentire sulla Terra. L´eruzione si caratterizza Per un aumento molto forte della brillantezza, coprendo enormi regioni che possono arrivare a 5.000.000 di metri quadrati.
Esiste una gamma molto grande di manifestazioni eruttive, tanto dal punto di vista della importanza del gas emessivo, come della geometria, della durata, della natura dello spettro, etc..Peró qualcosa in comune lo hanno: in meno di un minuto le intensitá dei raggi solari aumentano dieci volte o piú, essendo necessari vari decine di minuti o anche ore affinché l´emissione luminosa torni al suo livello normale.

Le strutture piú spettacolari sono i grandi getti di gas, che presentano una base a forma di bolla arrotondata, che dopo si restringono in una estesa punta in direzione a 3 o 4 raggi solari, per poi allungarsi sotto forma di una coda radiale fino ad una decina di raggi solari. Nella coda, la materia coronale si allontana dal Sole con una velocitá di espansione supersonica. Altra proiezioni di massa, piú modeste, posseggono appena la base a forma di bolla, che culmina a due o 3 raggi solari. Queste eiezioni gassose, (dette anche FLARES, le prime e PROMINENZE le seconde, possiedono tempi distinti di vita: alcuni mesi nel caso delle prominenze e alcune settimane nel caso dei Flares) succedono quando una quantitá significativa di plasma denso piú freddo o gas ionizzato scappa dai campi magnetici solari deboli, normalmente chiusi e confinati, ed é espulso verso lo spazio interplanetario o eliosfera.
Eruzioni di questo genere possono produrre grandi problemi nelle zone piú vicine alla Terra, colpendo le comunicazioni, i sistemi di navigazione e addirittura il sistema di distribuzione elettrico.
SAND-RIO