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La vera spiegazione “scientifica” per l´aumento della CO2 A Muana Loa

Dal 1955  lavora a Mauna Loa alle Hawaii il laboratorio di monitoraggio climatico e diagnostico, in cui vengono effettuate le misurazioni delle concentrazioni di anidride carbonica (CO2). Credo che molti dei nostri lettori qui hanno incontrato il grafico sottostante, dove sono mostrati tali misure di CO2 in ppm (parti per milione). 
Come si può notare dal 1955 ad oggi, anno 2012, vi é in effetti un aumento delle concentrazioni di CO2 misurate dalla stazione laboratorio di Mauna Loa, circa il  39% . Tuttavia, questa stazione di misura è nel parco nazionale dei vulcani delle Hawaii, dove ci sono i vulcani Mauna Loa, Kilauea e Hualalai. Il Mauna Loa è il più grande vulcano attivo del pianeta.L’eruzione del Kilauea è iniziata nel 1983 e da allora ha continuato la sua attività ed è considerato il vulcano più attivo in tutto il mondo. La mappa qui sotto illustra la posizione dei vulcani delle Hawaii.
Durante la loro attivitá i vulcani  emettono nell´ atmosfera grandi quantità di biossido di carbonio, molto più che le semplici attività umane, che costituiscono solo il 6% delle emissioni totali, almeno cosí dicono. Poiché la stazione di misurazione del biossido di carbonio è sul lato dei vulcani, uno essendo il più attivo e attualmente in eruzione, sarebbe logico pensare che  l’aumento di CO2 é associato a queste attività vulcaniche e non alle attività  umane. 
è come se si volesse misurare anidride solforosa sull´ETNA o a Pozzuoli (vicino alle solfatare)  e poi questo dato viene preso come base per tutto il mondo gridando che l´anidride solforosa sta contaminando tutta l´atmosfera del pianeta.
Un altro fattore che viene spesso ignorato quando si parla di riscaldamento globale, ma era la vera ragione della creazione delle stazioni di misurazione di CO2 a Mauna Loa, è l’influenza degli oceani nella concentrazione di questo gas nell’atmosfera. La vera ragione per l’installazione della stazione era solo per studiare la questione, ma fu presto utilizzato,  abbracciato ed adorato dagli “scienziati” dell´ IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). Siccome il Pacifico é  il più grande oceano della Terra, era giusto istallarlo su  un’isola delle Hawaii. La spiegazione dell’influenza del mare è la temperatura dell’oceano. Quando l’acqua è più calda, la capacità di mantenere solubile la CO2 diminuisce  e il gas viene rilasciato nell’atmosfera. L’opposto succede quando l´oceano é  freddo. Questo fa parte della legge di Henry.

Nella tabella qui sotto, abbiamo i valori del PDO (Pacific Decadal Oscillation), che secondo il meteorologo Eugenio Hackbart, è un modello della temperatura della superficie del mare nel Pacifico con tempistiche medie da 20 a 30 anni. Nota nel grafico, che tra il 1977 e il 1998, la DOP è stata positiva, indicando che l’Oceano Pacifico è stato più caldo rispetto alla media durante questo periodo. Come abbiamo visto, l´ oceano piú caldo ha ridotto la sua capacità di mantenere solubile la CO2, con un conseguente aumento del gas nell’atmosfera, come mostra realmente il grafico di Mauna Loa.

La funzione di questo post era quello di fare quattro osservazioni:
1: Non è possibile misurare la CO2 a livello mondiale con i dati di una sola stazione. 
2: L’aumento della CO2 trovato nella stazione di Mauna Loa è dovuta sia ad un aumento dell’attività vulcanica (principalmente dal vulcano Kilauea) sia per l´aumento della temperatura media dell’Oceano Pacifico tra il 1977 e il 1998, come dimostrano i valori della DOP. 
3: E ‘ridicolo associare l’aumento della CO2 alle attività umane prendendo in considerazione la sola stazione di Muana Loa.
4: L’aumento della CO2  è dovuto all´aumento della temperatura (degli oceani) e non il contrario.
SAND-RIO

Un`intervista con Judith Curry, l´eretica del clima.

Ringrazio Fabio che mi ha mandato la segnalazione di questa signora che ha fatto arrabbiare i suoi colleghi climatologi.

L’Eretica del Clima (2)

Ma io voglio postare una sua intervista alla rivista Epoca qui in Brasile.

Gli uragani sono la specialità di Judith Curry, direttore della scuola di scienze della terra e atmosfera, presso il Georgia Institute of technology negli Stati Uniti. Ora lei è nell’occhio del ciclone. La confusione iniziò alla fine dell’anno scorso, quando criticó pubblicamente i ricercatori Judith Michael Mann della Penn State University, negli Stati Uniti e Phil Jones della University of East Anglia, Regno Unito, accusato di distorcere i fatti scientifici secondo le email trapelate. Jones e Mann sono stati esonerati dalle università di ricerca e dal comitato scientifico britannico. Ma Judith dice che il problema di credibilità non è finito. Non mette in dubbio che la terra si sta riscaldando… solo che questo non si sa se è causato dalle emissioni umane. Ma sostiene anche che sono esagerate le previsioni catastrofiche rilasciate dall’IPCC, il pannello degli scienziati convocati dalle Nazioni Unite.

  Divulgação CHI È
Lei è il direttore della scuola di scienze della terra e atmosfera, presso il  Georgia Institute of technology negli Stati Uniti

CHE COSA HA FATTO
Negli articoli pubblicati recentemente ha criticato  gli scienziati del clima, membri dell’IPCC, il pannello delle Nazioni Unite

ATTIVITÀ SCIENTIFICA
È membro del Consiglio della società meteorologica americana. Curò la rivista Journal of applicated Meteorology. Ha lavorato per la Nasa, l’Agenzia spaziale americana

Epoca– La signora non  ha paura delle conseguenze dei cambiamenti climatici?

Judith Curry – Ci sono rischi significativi a essi associati. Ma l’intera questione é che non si sa  quali sono i cambiamenti climatici “pericolosi” e tutto non è stato correttamente valutato. Ma personalmente non ho nessuna paura su questo.

Epoca– Gli scienziati stanno svolgendo la loro missione di informare il pubblico?

Curry – La il  percezione che le persone comuni hanno é che  il riscaldamento globale è probabilmente un’emergenza planetaria e questo ha avuto il suo apogeo tra il 2005 e il 2007, con l’uragano Katrina e il film di Al Gore. Da allora si é verificata una  caduta di interesse. Gli scettici del clima ora si chiedono  se gli impatti del riscaldamento sono prevalentemente negativi o di grandi dimensioni. E se si può fare qualcosa per migliorare la situazione. Il dibattito pubblico si è deteriorato per i tentativi di screditare o censurare gli scienziati. E quello che  vediamo adesso é pubblicità per cercare di influenzare la politica e non per informare il pubblico.

Epoca– Qual è il rischio di tutto questo?

Curry – Molti ricercatori, davvero preoccupati per i rischi di riscaldamento, me compresa, sono delusi con le decisioni politiche per affrontare la sfida del clima. Per cominciare, credo che abbiamo bisogno di apportare modifiche all’IPCC, per ripristinare la sua credibilità. Il processo deve essere più aperto. È necessario selezionare meglio  autori e revisori. Un team di ispettori deve essere incaricato di sorvegliare il processo ed esaminare tutte le denunce. Con la perdita di messaggi e-mail, dobbiamo cambiare il modo di valutare le incertezze. Spesso, nelle relazioni dell’IPCC, una semplice prova di uno specialista ha sostituito l’analisi scientifica rigorosa del grado di incertezza dei dati. Stiamo parlando di imprecisioni nel momento in cui si devono regolare o “omogeinizzare”  i dati di temperatura per compensare gli effetti delle isole di calore urbano (dato che  la crescita delle città, con la concentrazione di cemento e asfalto, aumenta artificialmente la temperatura della regione) o per riempire regioni della terra dove non sono disponibili dati.

Epoca – Cosa non sappiamo ancora sul clima?

Curry – Ci sono ancora molte incertezze. Queste incertezze sono associate ai record di temperatura in passato. E anche tutte le grandi incertezze sui modelli del clima  che vengono eseguiti sul computer dai ricercatori per simulare il comportamento dell’atmosfera e avere delle stime per il futuro.

Epoca– Sará che la scienza già riesce a stabilire il grado di gravità della crisi climatica?

Curry – Non è chiaro quanto del riscaldamentohe  si è verificato nella seconda metà del XX secolo può essere attribuito all’azione umana. E ancora non ci ono esatte proiezioni per il riscaldamento previsto in questo secolo.

Epoca – Dobbiamo  aspettarci che queste incertezze siano ridotte o eliminate prima di assumere atteggiamenti che impediscano le peggiori conseguenze del cambiamento climatico?

Curry – Non é questo quello che sto suggerendo. È impossibile eliminare le incertezze. Noi prendiamo decisioni sempre di fronte a situazioni incerte.  Solo che il grado di tolleranza delle previsioni  devono essere presi in considerazione nel processo decisionale. La possibilità di tragiche conseguenze del riscaldamento sono tanto alte quanto quello che ci fossero armi  di distruzione di massa in Iraq. Alla fine, essi non esistevano, ma siamo andati alla guerra comunque. Abbiamo una storia di decidere di agire per evitare cose cattive, anche quando la probabilità è bassa.

“Non so quanto del riscaldamento che si è verificato nella seconda metà
XX secolo può essere attribuito all’attività umana”
Epoca – Come distinguere gli scettici legittimi dai lobbisti dell’industria che vogliono aumentare la confusione?

Curry – La questione fondamentale ruota intorno ai modelli e ai dati scientifici. Lo scettico “genuino” mostrerá la sua  sincera volontà di discutere di questo  in riviste scientifiche o blog.

Epoca  – La signora vede qualche   campagna delle lobby dell’industria di combustibili fossili per aumentare la confusione?

Curry – Esiste anche. Ma non lo vedo come un fattore importante del generale scetticismo nei confronti del cambiamento climatico. La maggior parte delle persone che scrivono contro il controllo delle emissioni utilizza argomenti economici o politici. Le lobby non si importano con la  scienza né possiamo chiamarli scettici. Ci sono altri scettici con formazione scientifica. Ma pochi ricevono denaro da societá del petrolio o carbone. Entità, come l’American Enterprise Institute o l’Istituto per le imprese competitive sono preoccupati dalle politiche che potrebbero incidere sulla competitività della nostra economia negli gli Stati Uniti. Per questo spendono tempo e denaro organizzando conferenze e chiedendo informazioni sul clima ai ricercatori.

Epoca– Come vede la polemica generata dalle e-mail  della University of East Anglia divulgate dalla stampa e dai blog?

Curry – Le e-mail mostrano l´aumento della preoccupazione per i metodi utilizzati per costruire le  temperature storiche sulla superficie della terra negli ultimi 1000 anni. È la cosiddetta “hockey stick” (che mostra un lungo periodo di temperature più basse e un brusco aumento negli ultimi anni, come la punta di un bastone di hockey). Inoltre, le  e-mail hanno sollevato enormi  dubbi circa il comportamento degli scienziati in relazione al processo di valutazione di ogni studio prima che esso venga pubblicato in riviste scientifiche. E penso che si siano spinti  fino alla  violazione del freedom of Information Act ( il FOA, nel diritto inglese dà ai cittadini il diritto di richiedere l’accesso ai dati sensibili ufficiali).

Epoca –  I messaggi scambiati da Michael Mann e Phil Jones – mostrano qualche segno di comportamento inappropriato?

Curry – Ci sono diverse indagini per valutare questo. Da quello che so, la risposta sarebbe “Sì”.

Epoca – Le indagini del comitato scientifico britannico e dell’Università della Pennsylvania hanno assolto Mann e Jones.

Curry – Sono d’accordo con la conclusione delle indagini che non esiste prova scientifica di condotta sbagliata. Non hai visto alcun segno di plagio o falsificazione dei dati nel lavoro degli scienziati. Non salvare tutti i dati, selezionarli arbitrariamente e l´uso di metodi statistici inappropriati  non configura errore di condotta. Ma questo tipo di condotta non  ispira fiducia nelle ricerche. Il comportamento di questi scienziati, come squalificare le critiche e mostrare poca trasparenza, hanno ritardato l’indagine di dati di temperatura che loro hanno utilizzato. Ma penso che sia tempo di fermarsi  non concentrandoci sul  comportamento individuale e invece cominciare a rivalutare l’intero processo di valutazione scientifica dell’IPCC.

Epoca– Che cosa deve cambiare nell` IPCC?

Curry – Ha bisogno di essere più aperto alle diverse opinioni e verifica esterna. C’è una corsa a pubblicare articoli su riviste scientifiche, appena prima della chiusura delle relazioni dell’IPCC. Chiaramente, tutti gli scienziati vogliono che il loro lavoro sia  incluso nella relazione dell´IPCC. C’è una percezione che il modo migliore per includere il proprio lavoro è quello di sostenere la narrazione di base dell’IPCC. E gli scienziati IPCC tentano di squalificare i ricercatori che pubblicano articoli con opinioni opposte. Inoltre, per continuare  importante l’IPCC  non è più possibile che faccia un riassunto di tutta   la letteratura scientifica ogni cinque anni. Ha bisogno di aprire la gamma di visioni e opinioni scientifiche e sulle opzioni politiche per affrontare il riscaldamento.

http://revistaepoca.globo.com/Revista/Epoca/0,,EMI143938-16270,00-JUDITH+CURRY+NAO+TENHO+MEDO+DO+CLIMA.html

Piccola nota mia: La rivista Epoca fa parte del Gruppo O Globo che é una accanita sostenitrice del riscaldamento globale di origini umane. Ció si nota anche dalle domande poste dal giornalista della rivista, ma le risposte della Curry sono state “oneste e sincere”. Non so se abbiano censurato qualcosa….  ma conoscendoli ci scommeterei.

SAND-RIO

La teoria del GW Antropogenico é falsa nelle sue parti e falsa nella sua totalitá. La teoria dell´IPCC é come il “VENTO”.

Ci sono molte variabili, ignorate, sottovalutate o semplicemente non capite nella scienza climatica e soprattutto nel modellini computerizzati che pretendono voler simulare il clima globale, e che distruggono qualsiasi pretesa di conoscere o comprendere il tempo e il clima.
Vediamo allora le osservazioni dei fanatici serristi e dei sostenitori accaniti del Riscaldamento Globale di origine Antropica tra cui spicca il il gruppo/lobby politico/affaristico dell´IPCC.
Nel rapporto dell´IPCC del 2001 hanno detto: “Nella ricerca sul clima e la sua modellazione dobbiamo riconoscere che si tratta di un sistema caotico non lineare e che quindi le previsioni a lungo termine dello stato climatico futuro non é possibile se non in misura approssimativa e probabilstica”.
Anche James Lovelock, l´inventore della speculazione ipotetica GAIA ha detto: ” È quantomeno ingenuo, scientificamente parlando, pensare che possiamo dare precise previsioni riguardo al clima futuro. Ci sono troppe incognite ed é sbagliato fare previsioni”.
Kevin Trenberth, uno dei piú importanti autori del rapporto dell´IPCC e socio del CRU, ha detto: ” È chiaro che non abbiamo una visione del sistema globale del clima… questo puó essere uno shock per tutte le persone che pensano che sappiamo adeguatamente quello che sta succedendo con il clima, ma in realtá non lo sappiamo a fondo”.
Ross McKitrick si chiede se esiste una temperatura globale, dati i molti rapporti che ci sono sulla inadeguatezza di come vengono raccolte le temperature.

http://www.uoguelph.ca/~rmckitri/research/globaltemp/globaltemp.html

Antony Watts mostra i gravi problemi che ci sono sulle stazioni meteo americane… che sono poi addirittura anche le migliori al Mondo, figuriamoci quelle in zone “disagiate”!

http://www.surfacestations.org/

Sappiamo anche come vengono adeguati i dati per sostenere la teoria e le tesi del Riscaldamento Globale.
Tuttavia la considerazione nei modellini da playstation di altre variabili é ancora peggio, proprio a causa della complessitá delle loro misurazioni. Gli strumenti per misurare con precisione le precipitazioni, in particolare quelle nevose, sono sempre state una sfida enorme. Ma forse la variabile piú dimenticata ma fondamentale se si vuole creare un modello un poco piú realistico del sistema climatico, é la VELOCITÀ DEL VENTO.
Gli antichi greci giá conoscevano l´importanza della direzione del vento e come esso determinasse il tempo e il clima in una determinata regione. Avevano anche costruito una Torre dei Venti ad Atene in onore alle otto divinitá dei venti.

La torre dei venti di Atene

La direzione dei venti era critica per chi andava a vela in quella epoca (ma anche dopo…) e cosí i marinai greci svilupparono la capacitá di leggere il vento da 32 punti cardinali.
L´intensitá era una questione diversa, i primi tentativi della sua misurazione furono fatti attaccando un puntatore ad una coppa e ad una scala dei venti e in cui il puntatore avrebbe dovuto indicare la forza del vento. Ma solo nel 1846 avvenne il grande cambiamento quando si inventó l´anemometro.

Anemometro del 1870

Anche se l´anemometro fornisce dati precisi, la registrazione della misurazione deve essere continua.
L´atmosfera si riscalda a contatto col suolo (conduzione) ma anche attraverso l´evaporazione dell´umiditá che viene poi rilasciata nell´atmosfera, in entrambi i casi il tasso di riscaldamento varia con la velocitá del vento. Anche una lieve variazione della velocitá del vento risulta in una variazione dello scambio termico e nella sua distribuzione nell´atmosfera.
Il vento si crea per una differenza di pressione che a sua volta si crea per una differenza di temperatura. Una alta temperatura crea una bassa pressione e allora il vento soffia da una zona di alta pressione con temperatura piú bassa. Cosí si corregge lo squilibrio.
Ci sono in generale dei venti a livello mondiale creati da questo differente riscaldamento. Se la Terra non ruotasse avremmo avuto una semplice circolazione dei venti con venti costanti dall´equatore verso i poli. Ma il risultato della rotazione terrestre fa sí che i venti spirino verso Est, sud-est nell´emisfero nord e verso ovest nord-ovest nell´emisfero sud.
Poi ogni regione terrestre ha differenti terreni, diverse quantitá di acqua e cosí ogni spostamento dei venti zonali influirá sul ruolo del vento e di conseguenza sul riscaldamento della atmosfera della zona.
La figura sotto mostra i grafici di frequenza percentuale dei venti provenienti da sud a York sulla riva sud-ovest della baia di Hudson per due decenni a 100 anni di distanza.
Nel primo decennio 1721-1731 e che rientra perfettamente nella LIA (Little Ice Age) i venti che soffiano da sud sono il 7% del tempo. Nel decennio 1841-1851 e quindi fuori dalla LIA, i venti che spirano da sud sono il 12% del tempo con un picco nel 1842 con il 27% del tempo.


Nella Fig. La percentuale dei venti provenienti da Sud a York Factory
Fonte: Ball (1986), Climate Change, Vol. 8 pp. 121-134.

Il rapporto dell´IPCC del 2007 riconosce gli spostamenti (http://www.ipcc.ch/publications_and_data/ar4/wg1/en/ch3s3-5-7.html) di alcuni venti e dei relativi sistemi meteorologici. Infatti dice:” In base a una serie di misurazioni nella superficie e nella troposfera superiore, è probabile che vi sia stato un aumento e uno spostamento verso il polo nell`Emisfero Nord delle tempeste invernali nella seconda metà del 20° secolo, ma vi sono ancora notevoli incertezze nella grandezza della crescita a causa del tempo occorrente per le rianalisi”. La parola “probabile” è definito come superiore al 66% di probabilità. Lo spostamento non é sorprendente perché il vento prevalente da ovest che accompagna le tempeste si sposterebbe a nord se la Terra si riscalda. Ma LORO riconoscono che ci sono “incertezze significative” sulla EFFETTIVA MAGGIORE FREQUENZA.
Loro non tentano neanche di discutere il significato che avrebbe per il clima terrestre, il trasferimento di calore dovuto allo spostamento delle tempeste verso Nord.
Noi sappiamo che il vento provoca lo spostamento di masse di ghiaccio galleggianti nell´artico che creano zone libere dove si creano nuovi ghiacci che aumentano la banchisa, ma quanto incide lo scambio di calore e evaporazione?? E questo é ancora peggio nell´emisfero meridionale. Analisi effettuate sui numeri di cicloni extratropicali nell´emisfero sud del pianeta, e gli aumenti delle circonferenze e profonditá di questi cicloni extratropicali nell´emisfero sud sono causa ancora di grande incertezza.
La misura in cui l´IPCC e il loro fans sostenitori o ultras da curva sud, hanno ingannato il mondo é incredibile.
Come ha dichiarato Jean-Francois Revel: “Come é possibile per una teoria, che é falsa nelle sue parti componenti, essere vera nel suo insieme?”.
Una scienza climatica vera ed ufficiale avrebbe dovuto aggiungere nei suoi rapporti che molte delle parti del “tutto” sono omesse o sbagliate o almeno incerte.
Ma la mentalitá perversa dei sostenitori dell´AGW si nota quando per loro un gruppo umano si trasforma in una folla quando si risponde ad un suggerimento piuttosto che al ragionamento, a un’immagine piuttosto che a un’idea, ad una affermazione piuttosto che a una prova, alla ripetizione di una frase piuttosto che agli argomenti, al prestigio piuttosto che alla competenza.

SAND-RIO

L´influenza del “sistema solare” e i cicli di 60 anni (uno studio del prof. Nicola Scafetta)

I cicli sono evidenti nei dati climatici. Il presente documento prende in esame l’aspetto del ciclo di circa 60 anni, che si manifesta in molti settori. Questa lunghezza del ciclo non è esattamente 60 anni e varia di pochi anni tra i vari luoghi e per vari fenomeni climatici.

Naturalmente i modellini climatici dei nostri amici catastrofisti non tengono conto di questo ciclo.

Nicola Safetta ha identificato il cambiamento della posizione del centro di massa del sistema solare (CMSS) come un possibile meccanismo di guida del ciclo di 60 anni.

(Scafetta, “prove concrete di un origine celeste delle oscillazioni del clima e delle sue implicazioni”, Journal of Atmospheric e Solar-Terrestrial Physics 2010)

Scafetta mostra i seguenti grafici:


Nel primo grafico Otto anni in movimento medio della temperatura globale detraendo il suo fit quadratico e spostato di 61,5 anni. Si noti la perfetta corrispondenza tra i periodi 1880-1940 e 1940-2000 . Anche un ciclo più piccolo, le cui cime sono indicati con la lettera “Y”, è chiaramente visibile nelle due record.
Il secondo diagramma per le temperature globali: Riscalato SCMSS ciclo di 60 anni (curva nera) contro le temperature globali della superficie (grigio) detratto del suo fit quadratico fit;
Si nota la perfetta corrispondenza tra i periodi 1880-1940 e 1940-2000.

Vediamo un poco nel dettaglio cosa dice Scafetta:
Come i pianeti orbitano intorno al sole, anche la posizione del sole subisce modifiche in quanto l’intero sistema solare orbita attorno al CMSS, (Centro d Massa) la cui posizione cambia al cambiamento della posizione relativa dei pianeti. Le figure sotto mostrano una simulazione delle oscillazioni del baricentro del sistema solare. La prima figura a sinistra indica il movimento del baricentro solare. La seconda figura centrale indica il movimento del baricentro solare con Giove rimosso dal sistema dimostrando come Giove provoca la maggior parte delle oscillazioni. La terza figura a destra mostra il baricentro rimuovendo anche Saturno. Una volta Se si rimuove anche Nettuno l’effetto dei pianeti che restano è quasi impercettibile e non viene indicato:

Giove é il pianeta con la piú grande massa ed è quindi il più influente. Il ciclo di Wolf (ciclo delle macchie solari) ha un periodo che oscilla, ma che in media é di 11,2 anni. Il ciclo orbitale attorno al Sole di Giove è 11,9 anni terrestri. Saturno, il secondo pianeta più grande, ha un ciclo solare orbitale di 29,4 anni. Questo porta a una congiunzione Giove-Saturno ogni 19,9 anni (J / S ciclo sinodico). (È una assoluta coincidenza che il ciclo del calendario Maya di 1 Katun sia di 19.7 anni) Un ciclo completo di Giove / Saturno intorno al sole (J / S Tri-ciclo sinodico) è 59,6 anni – in altre parole, ci vogliono 60 (59,6) anni perché la Terra / Giove / Saturno raggiungano lo stesso allineamento attorno al sole.

La figura seguente mostra la velocità del Sole e la relativa CMSS con i cicli di oscillazioni di 20 e 60 anni.

Si nota un ciclo di 60 anni, con punte simili alla media delle temperature globali con cicli intorno al 1880, 1940 e 2000.

Come si può vedere dai dati sopra, i due cicli sono stati quasi identici, eppure l’IPCC dice che i modelli possono spiegare l’inizio del 1900 come un ciclo con forzanti naturali, mentre dopo la forzante diventa la CO2. Misteri dei cicli….prima naturali poi cauati dalla CO2…
Anche l´AMO (Atlantic Multidecadal Oscilation) mostra questo ciclo do 60 anni:

http://en.wikipedia.org/wiki/File:Amo_timeseries_1856-present.svg

Cosí come la circolazione termoalina (THC) della corrente del Golfo mostra questo ciclo di 60 anni:

http://tropical.atmos.colostate.edu/Includes/Documents/Presentations/graysteamboat2009.ppt


Anche El Niño mostra una sua ciclicitá di 21 anni

L´indice della regione Nino 3 di aprile-maggio e la CPI che è un indice di precipitazione del Brasile. La correlazione tra questi due indici (linea spessa) mostra un ciclo di 60 anni, così come il numero degli eventi di Nino 3.

Anche altri indici mostrano tale ciclo, come quello calcolato dal NOAA per il ciclo della siccitá nel sud-est degli USA:

http://www.ncdc.noaa.gov/img/climate/research/2002/may/Reg107Dv00_palm06_01000502_pg.gif

Se i modelli climatici non possono riprodurre il ciclo di 60 anni che è evidente in molti fenomeni climatici, vi è chiaramente un problema di base di tali modelli.

SAND-RIO

P.S. Scusate se i termini tecnici dovuti alla traduzione risultano ostici, ma sono quelli usati e non trovo una traduzione piú elementare.

EX scienziato della NASA dimostra che non esiste l´effetto serra antropico!

Diceva Einstein (piú o meno) “me ne frego se tutti gli scienziati, universitá e ricercatori sono d´accordo con le mie teorie perché ne basta uno solo per dimostrare che ho torto”.

Lo scienziato fisico matematico con applicazioni climatologhe Ferenc Miskolczi ha lavorato per anni alla NASA, fino al 2007 quando ha lasciato il suo datore di lavoro perché ha visto che le equazioni a base della teoria dell´effetto serra erano errate.
http://www.realclimate.org/wiki/index.php?title=Ferenc_Miskolczi

http://climatology.suite101.com/article.cfm/no-greenhouse-effect-in-semi-transparent-atmospheres

In questo suo studio finalmente peer reviewed dopo 2 anni dalla sua richiesta di pubblicazione combattendo l´ostracismo dei suoi ex colleghi, lo scienziato ha dimostrato che l´effetto serra antropogenico non esiste:

http://met.hu/doc/idojaras/vol111001_01.pdf

e nessun scienziato pro AGW é stato in grado di confutare matematicamente le sue equazioni.
Questo perché l´ipotesi che la CO2 provochi un riscaldamento dell´atmosfera viola le leggi della termodinamica che dice semplicemente che il calore non può mai passare spontaneamente da un corpo a bassa temperatura verso un corpo a temperatura superiore.

I flussi radiativi rappresentati nella figura 1 suggeriscono inoltre che la “backradiation atmosferica” è una sciocchezza. Entrambe le radiazioni terrestri del “backradiation atmosferico” sono flussi radianti. Come tali, essi sono definibili per la direzione e l’intensità, cioè come vettori. Ora, la combinazione (in questo caso, l’aggiunta) di vettori produce un nuovo vettore ( Bronstein-Semendjajew), a condizione che la somma delle direzioni dei due vettori sia diverso da zero.
Quindi questa ripartizione nelle radiazioni uscenti dalla superficie e “backradiation atmosferici” è pura assurdità fisica.


La “Backradiation atmosferica” è una costruzione arbitraria, evocata per spiegare la temperatura osservata sulla superficie terrestre. I calcoli della Backradiation atmosferica utilizzano un concetto che é in spregio alla unica visione ammissibile che é quella di un equilibrio termodinamico. Inoltre, i calcoli confondono la temperatura dell’aria (misurata con gli schermi Stevenson a 2 metri dal suolo) e la temperatura della faccia della terra stessa (in realtà non misurabile in maniera affidabile) il risultato è espresso come temperatura superficiale. Il metodo è illustrato da Malberg e Kraus.

Il quadro nella fig 2 mostra i flussi radianti.
La figura 2 chiarisce che é possibile qualsiasi valore per la componente di radiazione ad onde lunghe terrestre che potrebbe essere rilasciata come “backradiation atmosferica”. A condizione che il finale della radiazione termica effettiva che vanno dalla Terra verso lo spazio ammonti a 45 W / m², la quota del restante flusso di radiazioni di 348 W / m² che partecipa al ciclo della radiazione atmosferica backradiation potrebbe assumere qualsiasi valore da zero a infinito. Solo una condizione deve essere soddisfatta: che il totale dei componenti della radiazione a onda lunga causati da ricicli “backradiation atmosferici” e “backradiation atmosferico” devono essere uguale zero.
Pertanto, secondo il modello di “backradiation atmosferici” e i suoi cicli permetterebbero il calcolo delle temperature della superficie terrestre, ma la possibilità di arrivare ad ogni e qualsiasi risultato possibile dimostra che il postulato “backradiation atmosferico” è un concetto inammissibile e inaffidabile. La “Backradiation atmosferica” può essere considerata solo come un errore e un miraggio evocato da persone che hanno tentato di spiegare le condizioni termiche sulla Terra a quelli che non sono in possesso delle necessarie conoscenze concetti di fisica per comprendere gli effetti nella atmosfera.
A questo punto anche la NASA ha dovuto fare marcia indietro presentando nel suo ultimo diagramma il ciclo senza il backradiation (radiazione posteriore) dei gas serra.


In pratica lo scienziato ha scoperto e dimostrato scientificamente che il totale di tutte le radiazioni assorbite nella atmosfera é pari al totale interno della energia cinetica dell´atmosfera. Che poi a sua volta é uguale al totale della energia gravitazionale potenziale. In altre parole ha dimostrato che nelle atmosfere semitrasparenti come quella del pianeta Terra ci si trova di fronte a un effetto serra saturato per cui ad ogni aumento dell´effetto serra dovuto ad esempio dall´aumento della CO2, nella atmosfera farebbe riscontro una diminuzione dell´effetto serra del vapore acqueo che l´atmosfera si liberrebbe con l´aumento delle precipitazioni. L´atmosfera del pianeta é capace di mantenersi sempre in equilibrio nel bilancio energetico cosí che non vi é alcun pericolo per un aumento delle tracce di CO2 nell´atmosfera.
Le sue opinioni stanno sempre piú ricevendo il credito di molti scienziati come lo svedese Hans Jelbring e Heinz Thieme e altri 130 scienziati tedeschi:

http://climatology.suite101.com/article.cfm/greenhouse-gas-hypothesis-violates-fundamentals-of-physics

Inoltre lo scienziato ha “demolito” la legge fondamentale della ipotesi del riscaldamento dovuto ai gas serra, che si basa sulla teoria dei “corpo nero” di Stefan-Boltzmann che dichiara che la potenza irradiata da un corpo nero è proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura:

http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Stefan-Boltzmann

Il fisico climatologo Miskolczi ha semplicemente applicato la legge di Kirchhoff per cui in situazione di equilibrio, la radiazione emessa deve essere pari alla radiazione assorbita.
Nella nuova formulazione si dimostra che l`effetto serra é stato ultradimensionato per cui nella realtá l´effetto serra galoppante é assolutamente impossibile.
In effetti Miskolczi ha dimostrato che la legge Boltzmann non si puó applicare ad un corpo tridimensionale e per di piú rotante come la Terra e per tutti gli altri pianeti!

La NASA vedendo la teoria AGW sbriciolarsi a causa di un suo scienziato lo ha “amichevolmente” invitato a ritrattare ma il Dr. Miskolczi ha rifiutato e si é dimesso dalla NASA nel 2007 per difendere le sue idee.

Come detto sopra adesso la NASA ha dovuto “ob torto collo” rivedere il diagramma dei flussi eliminando in pratica l´effetto serra della CO2.
Con questa dimostrazione scientifica vengono demolite le basi dell´AGW su cui si sono basati gli ecotruffatori dell´IPCC, e se “qualcuno” é in grado di dimostrare che la equazione matematica-fisica di Miskolczi non é valida si faccia avanti… finora non ci sono riusciti nessun vescovo o arcivescovo e neanche il Papa della religione AGW.
Ci hanno tentato ma le loro confutazioni della dimostrazione delle equazioni di Miskolczi fanno acqua da tutte le parti non riuscendo a smontare le sue formule matematiche.

Cosí Real Climate tenta inutilmente di confutarlo non sulle equazioni ma sulla discussione teorica:

http://www.realclimate.org/wiki/index.php?title=Ferenc_Miskolczi

NON BASTA ci vogliono dimostrazioni matematiche per confutare la tesi di Miskolczi.

http://miskolczi.webs.com/Answers_to_some_criticism.htm

Con quello che inoltre sta uscendo fuori sull´autolicenziamento dette anche dimissioni provocate di Miskolczi dalla NASA sta uscendo fuori un puzza nauseabonda.
E poi tutte le altre malafatte della NASA per tentare di giustificare la segretezza dei dati che dimostrano un presunto ma non provato riscaldamento globale di origine UMANA, taraccondo i dati… sta cominciando il NASA-GATE!!!!

http://www.ncpa.org/sub/dpd/index.php?Article_ID=18760

http://www.investors.com/NewsAndAnalysis/Article.aspx?id=514429

SAND-RIO