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I fallimenti dell’IPCC: le previsioni fatte nel 1995

IPCC – Le previsioni allarmistiche  nel New York TimesNel settembre 1995, il New York Times ha riferito che gli scienziati dell’IPCC hanno previsto perturbazioni climatiche diffuse. L’IPCC stava preparando la seconda relazione di valutazione (SAR) pubblicata nel 1996.[http://SELECT.nytimes.com/GST/abstract.html?res=F60613FB3C5D0C7B8DDDA00894DD494D81]

Il quadro delle probalile pertubazioni, tra cui cambiamenti sfavorevoli e alcuni che sono benefici, emerge dalle sezioni del progetto di una nuova valutazione del problema del cambiamento climatico dal gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.

 Così, dopo 15 anni, come sono le previsioni dell’IPCC?

 

Temperatura: Le proiezioni di temperatura dell’IPCC SAR possono essere trovate qui:[https://www.ipcc.ch/ipccreports/tar/wg1/pdf/TAR-09.PDF]  La “trama” B2 produce proiezioni di temperatura più bassa di quella dei diversi scenari utilizzati nel SAR. La relazione:

La figura seguente tratta da SAR, mostra le proiezioni di temperatura per la trama B2 dei vari modelli  climatici.

la figura seguente mostra la temperatura media globale satellitare più recente  http://www.drroyspencer.com/2011/06/uah-temperature-update-for-may-2011-0-13-deg-c/[]

La figura seguente combina le due figure di cui sopra.

Il modello MR12 è l’unico che è vicino alla temperatura effettiva. E lo scenario B2 ha un “enfasi  su soluzioni locali per la sostenibilità economica, sociale e ambientale”.Così abbiamo già raggiunto la sostenibilità, anche se l’IPCC continua a promuovere scenari intimidatori. Le temperature sono tutte inferiori alla maggior parte dei modelli climatici previsti. Fallito.

Livello del mare ” Un continuo aumento globale medio del livello del mare è probabile, e tale aumento dovrebbe essere  di più di un piede e mezzo (secondo la misurazione americana) entro il 2100…  e sarebbe aumentato tanto  in 25 anni [2020] che la maggior parte delle spiagge della costa orientale degli Stati Uniti sarebbero scomparse assieme a varie isole e isolotti in tutti gli Oceani del mondoNella sua  ultima valutazione completa nel 1990, il gruppo di esperti ha tagliato la sua stima sulla previsione media considerando piú plausibile un incremento del livello dei mari  tra oggi e il 2100  da 26 pollici a poco meno di 20 pollici, con una gamma possibile da 10 a 31 pollici.”

La figura seguente mostra l’aumento del livello del mare dal momento in cui fu redatto il rapporto dell´IPCC  con le loro belle previsioni  e le effettive misurazioni satellitari [http://sealevel.colorado.edu/].

A questo ritmo, l’aumento sarebbe meno di 13 pollici del 1995 fino al 2100, non di 18 pollici. Sono trascorsi a questo momento  15 anni dei  25 anni previsti per la scomparsa della  maggior parte delle spiagge della costa orientale amricana e mondiale. Ma fino ad ora non é neanche iniziato la fase di scomparsa. FALLIMENTO.

Inverno neve  ” Un sorprendente e impressionante ritiro dei ghiacciai montani  in tutto il mondo, accompagnato da un restringimento della copertura neve d’inverno nell’ emisfero boreale. … Le regioni temperate Nord dovranno sopportare più pioggia e meno neve d’inverno.” Questo é quanto previsto nella relazione IPCC del 1995.

Mentre i ghiacciai montani sono in ritirata dal XIX secolo, ma non è aumentato il tasso di scomparsa (vedi: [http://www.appinsys.com/GlobalWarming/GW_4CE_Glaciers.htm])

la figura seguente mostra la coltre di neve nell’emisfero nord in inverno [http://climate.rutgers.edu/snowcover/chart_seasonal.php?ui_set=nhland & ui_season = 1]

Meno neve? FALLIMENTO.

Africa  “Alcune parti dell’Africa sub-sahariana, soprattutto meridionale e sud-est asiatico e l´America Latina tropicale – potrebbero subire perdite delle loro colture e estensione delle foreste. I deserti dovrebbero espandersi… il cuore dei continenti diventeranno   più secchi.

[L’IPCC  4AR,  2007,  dice “ dal 2080, ci sará un alta probabilitá di un  aumento del 5-8% delle regioni aride e semiaride dell’Africa sotto una varietà di scenari climatici .”]

Le figure seguenti mostrano gli aumenti delle coltivazioni di cereali e le rese di mais nelle zone che si prevedeva dovessero essere desertificate – vedere http://www.appinsys.com/GlobalWarming/IPCC_AfricaCrops.htm:

La figura seguente mostra l’indice normalizzato di differenza della vegetazione  (NDVI TRENES), mostrando un  sostanziale aumento  nella maggior parte della regione. [http://www.eoearth.org/article/Greening_of_the_Sahel]-vedere [http://www.appinsys.com/GlobalWarming/RS_Sahel.htm:]

NDVI TRENES (indice di vegetazione differenza normalizzato) dal 1982-1999

La figura seguente mostra la tendenza osservata di NDVI TRENES per il Sahel,  da un altro studio. [http://www.biogeosciences-discuss.net/5/3045/2008/bgd-5-3045-2008.pdf]

Anche il consueto allarmista National Geographic ammette: “Il deserto del Sahara sta diventando piú verde  a causa dei cambiamenti climatici?”, luglio 2009 [http://news.nationalgeographic.com/news/2009/07/090731-green-sahara.html]:

“desertificazione, siccità e disperazione — é quello che  il riscaldamento globale ha in serbo per gran parte dell’Africa. così abbiamo sentito e letto per vari anni. Emergenti prove dipingono invece  uno scenario molto diverso, uno in cui l’aumento delle temperature puó  beneficiare milioni di africani nelle parti più secche del continente. Gli scienziati stanno vedendo ora i segnali che le regioni desertiche del SAHARA e le aree circostanti sono piú verdi  a causa di aumento delle precipitazioni. …  Le Immagini fotografiche scattate tra il 1982 e il 2002 hanno  rivelato un esteso aumento del “verde”  in tutto il Sahel, secondo un nuovo studio sulla rivista Biogeosciences. “Ora vi sono persone che possono condurre al pascolo  i loro cammelli in aree che  non erano  state utilizzate a tale scopo da  centinaia o addirittura migliaia di anni. Vedere il ritorno degli uccelli,  struzzi, gazzelle, e  ancora sono tornati in questi luoghi vari tipi di anfibi come varie razze di rane. La tendenza è continuata per più di 20 anni. Tutto ció é innegabile, ha scritto la suddetta rivista Biogesciences. “”

Aumento nei deserti? FALLIMENTO.

Ma hanno previsto  qualcosa di giusto?…. Solo le parti non segnalate dai media tradizionali:“Effetti benefici: Se la previsione del pannello IPCC è giusta, includerebbero, ad esempio, inverni più miti nei climi nordici, un aumento delle precipitazioni in alcune aree che hanno bisogno di raccogliere le produzioni agricole che crescono piú velocemente. Si é ampliata la cintura del grano del Nord America e Russia. La produzione agricola in tutto il mondo  non é diminuita, anzi al contrario é aumentata molto.”il contributo umano al riscaldamento globale potrebbe variare tra altamente significativo a irrilevante. Gli scienziati dicono che non è ancora possibile misurare quanto riscaldamento è stato causato dall’attività umana e quanto è un risultato di cause naturali. “

È IL SOLE CHE COMANDA IL CLIMA DELLA  TERRA  E DI TUTTI I PIANETI DEL SISTEMA SOLARE.

Quando si accorgeranno di questa semplice veritá sará forse troppo tardi per evitare sconvolgimeti climatici, sociali ed economici, causati da un nuovo episodio di raffreddamento globale dovuto al calo di attivitá della nostra amata stella.

L’Ecobufala e il Congresso di Cancun…

Molti esultano, ma sulla lotta ai gas serra il summit vara un’intesa col trucco. I climatologi: la temperatura globale calerà naturalmente

Cancun – Onanismo sfrenato, quello dei convenuti a Cancun. Parole forse meno colorite, sicuramente meno volgari, ma che rendono lo stesso concetto sono quelle dell’inviata del Corriere della Sera, Alessandra Arachi, che domenica scorsa ha avuto il coraggio scrivere: «l’assemblea dei Paesi del mondo ha applaudito sé stessa». Parole uniche in un intero foglio di esaltazioni evocate sin dalla prima pagina dal quotidiano milanese, che trionfalmente titolava: «Clima, accordo a sorpresa a Cancun».

 Non meno trionfale il titolo che Repubblica ha riservato al suo corrispondente, il solito Cianciullo, senza però riservargli, stavolta, gli onori del richiamo in prima pagina. D’altra parte, ci vuole una spessa coltre di bronzo per concedere quegli onori a uno che scrive, come Cianciullo ha scritto, probabilmente senza arrossire, che «i cinesi hanno la leadership nell’energia pulita». I cinesi? È da almeno cinque anni che installano una centrale a carbone ogni 10 giorni (sì, avete letto bene: una ogni 10 giorni), mentre la loro generazione elettrica è coperta per lo 0,7% dall’eolico e per lo 0,01% dal solare, e avrebbero, i cinesi, la leadership nell’energia pulita? Una frase che avrei potuto scrivere io perché so che quella dal carbone, se prodotta dai nostri impianti, è energia pulita; ma che non scrivo perché non sono sicuro che gli impianti cinesi siano dello stesso tipo che usiamo noi.
Cianciullo ha definito Cancun «un successo degli ambientalisti». Contento lui. L’accordo, informa il giornalista di Repubblica: 1) sollecita la «riduzione delle emissioni del 25-40% entro il 2020»; 2) all’uopo istituisce un fondo, gestito dalla Banca mondiale, di 10 miliardi di dollari l’anno per 3 anni, ma col proposito di farli diventare 100 l’anno fino al 2020; 3) sottoscrive la necessità di mantenere gli aumenti di temperatura (testualmente) «entro i 2 gradi, meglio se entro gli 1,5 gradi per la fine del secolo».

Capisco che 30 miliardi di farebbero gioire chiunque (figuriamoci i banchieri); che se poi diventano 100 miliardi l’anno reclamano un bel brindisi (i banchieri, poi, sarebbero ansiosi di brindare, anche alla nostra salute, per quel che costa loro). Ma ciò che non capisco è il visibilio degli ambientalisti. Se a Cancun avessero approvato e reso operativo ciò che non hanno approvato, e cioè non 10 ma 100 miliardi l’anno da oggi al 2020, sarebbero 1.000 miliardi. Che, se impegnati tutti nel nucleare, consentirebbero di installare 300 reattori e produrre di 300 GW (gigawatt), che rappresentano una riduzione delle emissioni del 6%. Con 1.000 miliardi di dollari si possono invece installare 1.000 GW eolici, che però producono 200 GW elettrici (il vento non soffia sempre), che rappresentano una riduzione delle emissioni del 4%. Oppure, sempre con 1.000 miliardi di dollari, si possono installare 200 GW fotovoltaici, che però producono 20 GW elettrici (il sole non brilla sempre), che rappresentano una riduzione delle emissioni pari allo 0.4%. Qualunque cosa si faccia, siamo ben lontani dal minimo del 25% sottoscritto a Cancun dai fessi del mondo. Dei quali la palma, e col botto, va al ministro all’ambiente indiano, definito «carismatico» da un Cianciullo che in estasi ce ne riporta il commento: «ci sono occasioni in cui lo spirito del luogo deve prevalere sulla procedura». Boh? Io insisto: i ministri dell’ambiente vanno aboliti.

Ma tanto fessi, forse, non sono stati, quelli di Cancun: aver spostato l’obbiettivo ufficiale dall’entità della riduzione delle emissioni all’entità della riduzione delle temperature è stato un colpo da veri maestri. Se le temperature del globo diminuiranno (come la climatologia migliore, per quanto giovane e imperfetta, prevede), questi signori potranno brindare al successo e accreditare quelle diminuzioni alle loro 16 inutili riunioni. Se le temperature non dovessero diminuire, potranno invece sostenere che «bisogna fare di più»: vorranno non 1.000, ma 10.000 miliardi. Delle due una: o la crisi non esiste, o costoro ne sono la causa.
La migliore caratterizzazione del cancan di Cancun l’ha data, ancora una volta, ma forse inconsapevolmente, la brava inviata del Corsera, ove nell’articolo che ho citato scrive: «il fiore all’occhiello degli accordi messicani è stata la volontà di riconfermare il protocollo di Kyoto». Dovete sapere che questo protocollo, sottoscritto nel 1997 ed entrato in vigore nel 2003, prevede la riduzione delle emissioni del 5% rispetto ai valori del 1997; senonché, oggi quelle emissioni sono invece aumentate, del 5% nella «virtuosa Europa» e del 20% a livello mondiale, rispetto a quelle del 1997. Se questo è stato il fiore all’occhiello di Cancun, immaginatevi il resto. Comunque, gli sfaccendati di Cancun si sono dati il loro 17mo appuntamento, l’anno venturo, in Sudafrica: mettiamoci comodi, ma occhio al nostro portafogli.

Di Franco Battagllia

Fonte:

http://www.ilgiornale.it/interni/dal_vertice_onu_arriva_pacco_che_illude_ambientalisti/13-12-2010/articolo-id=493181-page=0-comments=1

L’ EFFETTO-SERRA NON ESISTE NEPPURE SU VENERE!

L’amico e collega Alberto (IlikeCO2) scriveva qui giustamente qualche tempo fa che è difficile per molte persone liberarsi dagli schemi mentali più radicati, anche se vengono fornite tutte le prove scientifiche dell’erroneità di tali convinzioni, e sulla base di calcoli precisi, leggi fisiche e matematiche.

E infatti l’idea che l’atmosfera sia una serra, o una “coperta” i cui gas sarebbero in grado di “intrappolare” le radiazioni infrarosse ed accrescere le temperature, per quanto smentita da varie leggi fisiche, da precisi esperimenti (come quello di Wood del 1909), e da molti studi autorevoli al riguardo (Siddons, Nahle, Schreuder, Gehrlich, Tscheuschner, Miskolczi, Thieme, Claes Johnson, ‘O Sullivan, etc.) sembra tuttora affascinare – nel suo rozzo semplicismo –”climatologi” (peraltro piuttosto privi di cognizioni matematiche e fisiche adeguate) e molte persone che si limitano a citare pezzi di articoli e diagrammi trovati nei vari blog, senza neppure capirne l’erroneità (come l’improponibile diagramma di Kiehl e Trenberth, che anche la NASA ha messo in cantina da diversi anni).

Ma il pezzo forte di questi sostenitori della teoria dell’effetto-serra, è senz’altro rappresentato dalla proposizione dell’esempio del pianeta Venere.

Una delle affermazioni più comuni nei blog, ed anche in moltissimi testi ed articoli, è quella secondo cui Venere, la cui atmosfera è al 96.5% composta da CO2, e la cui temperatura alla superficie raggiunge i 464° C (737°K) sarebbe proprio la dimostrazione indiscutibile ed assoluta sia dell’esistenza dell’effetto serra, che della capacità della CO2 di intrappolare le radiazioni solari, innalzando le temperature.

Non solo, ma un’altra delle affermazioni più diffuse – tra i serristi più convinti – è proprio la lugubre profezia del destino rovente che ci attenderebbe, qualora la CO2 prodotta dall’uomo aumentasse ancora.

Peccato che molti di questi personaggi dimentichino in primo luogo che la CO2 presente sulla Terra è solo lo 0.04% di tutti i gas atmosferici, cioè poco più di 4/10000simi di quella presente su Venere, e che peraltro vi furono epoche preistoriche anche sulla Terra in la CO2 nell’atmosfera era oltre 20 volte maggiore di quella attuale, senza che vi fosse alcun danno per le specie animali.

Chiusa parentesi.

Ma il problema è un altro.

Venere – per quanto diverso dalla Terra – è davvero la dimostrazione dell’esistenza di un ipotetico effetto serra?

Le temperature roventi su Venere sono davvero causate dalla spaventosa concentrazione di CO2 nell’atmosfera?

In realtà si può facilmente dimostrare che le cose non stanno affatto così, e solo chi non sa nulla delle condizioni fisiche di Venere, e non possiede adeguate cognizioni matematiche e fisiche, poi se ne esce ripetendo meccanicamente il solito refrain sulla CO2 e sull’effetto serra.

Ma vediamo rapidamente i dati precisi che riguardano Venere (tratti dal sito della NASA, e dalle rilevazioni delle varie sonde spaziali, quindi sperimentalmente documentati e inattaccabili).

http://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/factsheet/venusfact.html

La prima cosa che colpisce, chi analizza le condizioni di Venere, è il fatto che le temperature del pianeta sono UNIFORMI, sia l’emisfero irradiato dal Sole, che quello in oscurità, hanno le medesime temperature, ovvero circa 460°-465° C.

Questo dovrebbe immediatamente fare riflettere chiunque sia in buona fede, e voglia comprendere la realtà dei fatti senza pregiudizi.

Ora, se fosse l’atmosfera e la CO2 di Venere ad “intrappolare” le radiazioni solari e a causare un enorme effetto serra, allora non si spiega come mai anche la parte oscura non irradiata dal Sole ha LA STESSA temperatura della parte illuminata.

Dove non arrivano radiazioni solari, ovviamente non vi può essere innalzamento di temperature, ma anzi si dovrebbe rilevare un freddo notevole.

E dove non arrivano radiazioni infrarosse, ovviamente queste non possono nemmeno venire “intrappolate”, non si può intrappolare ciò che non esiste.

Eppure su Venere abbiamo ovunque le medesime temperature, sia dove c’è Sole che dove c’è ombra!

Inoltre, su Venere i venti soffiano a velocità ridottissime, inferiori ad 1 m./sec., quindi è escluso ovviamente che vi possa essere un effetto convettivo, di “rimescolamento” e trasporto di calore da parte dell’atmosfera, anche perchè là il giorno dura 2802 ore, la rotazione è lentissima, e il giorno venusiano è pari ad oltre 116 giorni terrestri.

E ancora, la densità estrema dell’atmosfera di Venere, che raggiunge i 67/70 kg./m^3 (la Nasa dà circa 65 kg/m^3 sul suo sito, ma altri fonti danno una densità un po’ più alta), impedisce ai raggi solari di raggiungere la superficie, su Venere c’è buio anche nell’emisfero irradiato dal Sole, alla superficie avete solo una sorta di sauna a 464°C e con un buio quasi assoluto

E allora, quale può essere la causa delle enormi temperature di Venere?

Semplicemente le enormi pressioni che l’atmosfera raggiunge alla superficie, pari a ben 92 atmosfere (mentre la Terra ha solo 1 atmosfera di pressione al livello del mare).

Infatti, utilizzando l’equazione generale dei gas: PV = nRT, che è la legge universale dei gas perfetti, valida per i gas al di sotto di temperature e pressioni troppo elevate (come possono essere quelle stellari, dove l’equazione non è applicabile), e usando i parametri di Venere, abbiamo:

P (pressione) = 92 atmosfere

V (volume) = 1 m^3 (1000 dm^3, oppure 1000 L)

n (numero di mole): che è dato dal rapporto tra la massa reale del gas (che in questo caso è pari a 67.000 grammi/m^3) e la massa molecolare della CO2, che è pari a 44, quindi il numero di mole/m^3 su Venere è 1522.7

R (costante universale dei gas) = 0.082

In base a questi parametri, ed effettuando una semplice operazione di moltiplicazione e divisione:

92 * 1000/1522.7 * 0.082

abbiamo 92000/124.8 e il risultato è 737 gradi Kelvin, cioè appunto 464° C, che è la temperatura uniforme che si trova sulla superficie di Venere!

Ma ciò dimostra matematicamente che le temperature tanto elevate di Venere non sono per nulla dovute né ai raggi solari (sulla superficie i raggi solari non arrivano per nulla, perché l’atmosfera è troppo densa e non li lascia passare, così come i raggi solari non arrivano in fondo al mare, dove è buio e freddo), né ad un fantasioso effetto serra!

Sono le pressioni gigantesche che l’atmosfera di Venere raggiunge alla superficie a causare le temperature superiori a 460° C che le sonde spaziali hanno evidenziato, e cambierebbe ben poco se al posto della CO2 ci fosse l’aria terrestre (che ha massa molecolare di 28.9 anziché 44). Se comprimete un gas come l’aria fino a 92 atmosfere (anziché solo 1 come abbiamo sulla Terra, avreste comunque temperature superiori a 300°C.

Quindi, chi cita Venere come esempio perfetto di “effetto-serra”, non ha la minima idea di cosa parla, e parla ripetendo luoghi comuni e senza sapere usare la propria testa, poiché i 464°C di Venere sono al 100% causati dalla pressione di 92 atmosfere che esiste là, le radiazioni solari e il fantomatico “effetto-serra” non c’entrano proprio nulla.

Roberto Frigerio

IL LIVELLO DEI MARI e Le Proiezioni Catastrofiche dell’IPCC!

Le proiezioni dell’IPCC sul clima del futuro sono catastrofiche fin dal 1995, si afferma che per colpa dei gas serra antropogenici, la terra andrà incontro all’aumento del riscaldamento, alla desertificazione, alla siccità, allo scioglimento delle calotte polari, con conseguente innalzamento dei livelli dei mari e inondazione delle città costiere.

Il livello di massimo innalzamento dei mari è stato stimato dall’IPCC nel 2007 in circa 0,58 m. entro il 2100, ma su Nature nel 2006 era stata pubblicata una ricerca che stimava l’innalzamento massimo intorno ai 0,051 m entro il 2100, 10 volte di meno. (forse perché non contavano lo scioglimento dei ghiacci terrestri)

Holgate afferma che l’innalzamento annuo dei livelli dei mari, dovuto alla dilatazione per il riscaldamento e allo scioglimento dei ghiacci terrestri, è stato inferiore (1,5 mm) nella seconda metà del novecento rispetto alla prima metà (2 mm) che non può essere colpa dell’uomo, la crescita più lenta ci fu proprio negli anni 60’ in pieno boom economico con l’ascesa della CO2 antropogenica.

Malgrado questo, A. Cianciullo ha scritto su Repubblica che il livello del mare potrebbe salire di 1,8 mt entro il 2100, addirittura Mario Tozzi, in stile catastrofista, ha mandato in onda, su rai tre, una ricostruzione di Milano (122 m. s.l.m) sommersa dal mare! Che dire? Pescheremo le sarde dalle guglie del duomo. Al Gore nel suo film invece afferma che il livello dei mari potrebbe salire fino ad un massimo di 6 mt (100 volte di più) sommergendo le Maldive e le Tuvalu.

Nils Morner il massimo esperto mondiale di variazioni nel livello del mare, dopo questi falsi allarmismi, si è sdegnato e ha scritto che la temperatura è correlata linearmente con le variazioni solari e non con la CO2, che il livello dei mari è stabile da 60 anni e non sta subendo nessun aumento repentino, concludendo amaramente che la scienza fatta di osservazioni, interpretazioni e conclusioni è stata sostituita dai dogmi con chiari interessi politici.

Anche analizzando i periodi con i ratei più ripidi si evince che i 30 anni dal 1910 al 1940 sono comunque più ripidi rispetto al periodo dei 30 anni dal 1975-1995.

http://www.pnas.org/content/early/2009/12/04/0907765106.full.pdf

(Martin Vermeer, and Stefan Rahmstorf “Global sea level linked to global temperature” PNAS October 26, 2009)

Nel grafico postato non c’è nessun segno di particolari accelerazioni nella fine del ‘900, quindi se il trend proseguirà come nel ‘900 avremo a fine secolo 15-20 cm di più di ora, ma mettiamo anche 30 cm che però è sempre 20 volte meno di quello stimato da Al Gore cioè 6 mt. previsione con la quale ha terrorizzato il mondo.

Del resto quello era il suo scopo.

 Fonti e link utili:

http://www.nature.com/nature/journal/v439/n7074/abs/nature04448.html

(Sarah C. B. Raper, Roger J.Braithwaite, “Low sea level rise projections from mountain glaciers and icecaps under global warming” Nature 439, 311-313 (19 January 2006) | doi:10.1038/nature04448;)

http://meteo.lcd.lu/globalwarming/Holgate/sealevel_change_poster_holgate.pdf
(Holgate, S. J. (2007), On the decadal rates of sea level change during the twentieth century, Geophys. Res. Lett., 34, L01602, doi:10.1029/2006GL028492.)

ANTONIO CIANCIULLO “WORLDWATCH Emissioni, mari, gas, il clima è nel caos” Repubblica 13 gennaio 2009

http://www.cosis.net/abstracts/EGU06/08676/EGU06-J-08676.pdf

/Nils-Axel Mörner “The most severe climatic extreme and its effects” Geophysical Research Abstracts, Vol. 8, 08676, 2006 SRef-ID: 1607-7962/gra/EGU06-A-08676)

Nigel Lawson “Nessuna emergenza clima “ ed Brioschi 2008

http://www.pnas.org/content/early/2009/12/04/0907765106.full.pdf

(Martin Vermeer, and Stefan Rahmstorf “Global sea level linked to global temperature” PNAS October 26, 2009)

Claudio Costa

Da premesse false si arriva a risultati ancora più falsi‏…

Corpo del messaggio:

COSA DICE LA TEORIA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE ANTROPICO:

La Terra riceve energia dal sole che la irradia sotto varie lunghezze d’onda nel visibile e non, cioè radio microonde infrarossi(45% del totale circa) luce visibile, uv (11% circa) gamma. La Terra accetta questa radiazione e la riemette ovviamente nello spazio solamente nelle bande delle onde radio, microonde e infrarossi soprattutto, perché la luce visibile si inizia a emettere solo a temperature di circa 500°C e superiori. La teoria dice che l’atmosfera è trasparente alla radiazione in ingresso ma non a quella in uscita dalla Terra. Tutti i gas biatomici come azoto N2 (78% atmosfera) e ossigeno O2( 21%) non riescono ad assorbire l’infrarosso,mentre tutti i gas triatomici o più come H20 CO2 CH4 O3 ecc assorbono questa radiazione IR e la riemettono, in parte anche verso la Terra diminuendo l’IR uscente e incrementando la temperatura totale, quindi se la loro concentrazione in atmosfera aumenta, diminuisce l’infrarosso uscente e la temperatura aumenta sempre d i più.

COSA DOBBIAMO SAPERE:

Questa è una teoria di 150 anni, la fisica come il resto del mondo ha fatto progressi. Oggi sappiamo che non esistono corpi che si comportano cosi e sappiamo molto bene come funziona l’assorbimento dell’infrarosso.

1) l’infrarosso viene emesso da qualunque corpo sopra i 0 K in fotoni che hanno una determinata energia, il fotone emesso che raggiunge un altro corpo eccita un suo elettrone e lo fa passare ad un orbitale più alto aumentando la sua temperatura, questo processo avviene finchè il corpo che riceve non ha più elettroni da eccitare e riemette tanti fotoni quanti ne ha ricevuti in direzioni casuali rimettendo elettroni al loro posto e riportando la temperatura com’era prima.

2) Poiché non esistono corpi con T = 0 K non esistono corpi che non emettono e assorbono in uguale quantità infrarosso ( 1° principio della termodinamica) altrimenti se esistessero corpi che assorbono o emettono soltanto oltre a creare energia dal nulla dovrebbero avere T infinita o nulla. Poiché ossigeno e azoto hanno una temperatura visto che si trovano allo stato gassoso, assorbono e riemettono IR

http://www.coe.ou.edu/sserg/web/Results/Spectrum/n2.pdf

http://www.coe.ou.edu/sserg/web/Results/Spectrum/o2.pdf

3) Quando si parla di gas,liquidi o solidi, esiste un valore chiamato capacità termica specificahttp://www.engineeringtoolbox.com/spesific-heat-capacity-gases-d_159.htmlcioè la quantità di energia richiesta da un corpo per aumentare la sua T di 1K. Ovviamente maggiore sarà la quantità di un gas in atmosfera e maggiore la sua capacità termica, più difficile sarà aumentare la sua temperatura, immaginando un attività solare costante. Inoltre chi ha capacità termica inferiore ha la facoltà di raffreddarsi prima poiché emette radiazioni con una frequenza maggiore ( basta immaginare l’escursione termica che c’è tra città che vivono vicino la costa e città che vivono nell’entroterra, infatti il suolo ha capacità termica inferiore del mare)

CONCLUSIONI:

Gli oceani hanno una capacità termica molto alta
CpJ/(g•K) = 4,1813
E una temperatura media di 4°C (vicino ai 5,3°C teorizzati per un corpo nero alla stessa distanza dal sole), questo vuol dire che ci vuole una quantità di energia immensa per aumentare la loro T di 1 K. La capacità termica dell’atmosfera invece è 1.01 KJ/(KgK) frutto di una media tra le capacità dei vari gas che la compongono, mentre quella della CO2 è di appena 0,84 KJ/(KgK) cioè l’anidride carbonica si scalda con meno energia rispetto a azoto ossigeno vapore e acqua, ma si raffredda anche prima. Lo 0,039% dell’atmosfera assorbe ed emette meno dei suoi cugini metano, vapore, azoto, solo l’argon è ancora più scrauso come assorbitore emettitore. Tuttavia aumentare la sua concentrazione ( ad esempio a 700ppm) fa si che si che la capacità termica totale dell’atmosfera diminuisca perché per formarsi la CO2 deve sottrarre all’atmosfera dell’ossigeno nel ben noto processori combustione ( C + O2 + calore = CO2). Questa diminuzione della capacità termica f! a si che l’atmosfera richieda meno energia per riscaldarsi di più e che quindi ci sia un riscaldamento ( infinitesimale perché è infinitesimale l’aumento della concentrazione)ma allo stesso tempo si raffredda prima. Il bilancio totale sarebbe comunque nullo, cioè ne riscaldamento ne raffreddamento. In più la CO2 ha una conduttività termica leggermente inferiore a quella degli altri gas che compongono l’atmosfera, quindi un suo aumento causerebbe un aumento del gradiente termico verticale cioè più caldo nello strato atmosferico a contatto col suolo e più freddo ad alta quota dove la concentrazione diminuisce, ma questo non influisce sulla temperatura media del globo perché come sappiamo l’energia è sempre la stessa.

Per aumentare la temperatura rimane un solo modo, aumentare l’attività solare.

L’unico modo per capirci qualcosa insomma non è attraverso i calcoli dell’IPCC che non tengono conto di tutto questo, perché partendo da concetti sbagliati si arriva inevitabilmente a risultati sbagliati, ma è attraverso l’esperimento, perciò ne linko qualcuno:

http://www.spinonthat.com/CO2_files/The_Diurnal_Bulge_and_the_Fallacies_of_the_Greenhouse_Effect.html  (a fine pagina)

http://www.globalwarmingskeptics.info/forums/printthread.php?tid=528

Gerrard8