Seconda metà dell’estate 2010, nuovi aggiornamenti.

Ormai giunti a metà di questa stagione estiva, direi di andare a rivedere come sono andate le previsioni fatte all’inizio:

“I prossimi giorni (15-20 giugno) vedranno un’alta pressione delle Azzorre bella pimpante che tenderà risalire verso nord e poi essere trascinata a NE a causa della ripresa dell’AO index verso valori positivi portando fresco e perturbato un po’ su tutta la penisola. L’AO sarà subito destinata a crollare a causa dello split del VP. La situazione durerà all’incirca fino a fine mese quando la NAO subirà un nuovo crollo e l’anticiclone azzoriano si spingerà verso nord in direzione della Groenlandia facendo scendere aria fredda e perturbazioni sull’ovest Europa.”

Direi che per ora sono andate discretamente bene, infatti proprio in questi giorni l’aria fredda da NW si sta convogliando sull’Europa occidentale. Però il cambiamento delle SSTA atlantiche è stato molto rapido. Complice la nina in rapida intensificazione e quindi l’AO positiva, le anomalie negative si sono rapidamente spostate verso est. Questo spostamento è destinato a continuare e a creare una fascia negativa a ridosso delle coste europee con la congiunzione delle bolle fredde presenti rispettivamente tra Islanda e Norvegia, sul centro atlantico e sul NW africano.

Questo periodo di passaggio sarà caratterizzato da un incontrastato dominio anticiclonico, prevalentemente africano, su buona parte del mediterraneo.  Sempre sull’articolo di previsione dell’estate si era accennato di un gran periodo caldo con dinamiche simili al quelle del famigerato 2003, ma erano previste ad Agosto. E’ stato proprio il troppo veloce spostamento delle SSTA a causare questo considerevole anticipo.

E allora… Per Agosto cosa dobbiamo aspettarci?

A quanto pare la nina si sta sviluppando a velocità elevatissime e questo gioca a favore di una decadenza estiva anticipata. Schematicamente si potrebbe dire che il periodo da adesso fino al 5-15 agosto sarà caldo e interrotto da brevi fasi fresche, anche di moderata intensità, mentre dal 15 agosto circa, lo spostamento delle SSTA negative a ridosso delle coste europee permetterà un’entrata delle saccature atlantiche con maggiore facilità. Ad essere i primi interessati in Italia saranno le regioni di nord ovest, successivamente anche il centro. Il sud potrebbe anche rimanere ai margini ed essere interessato da prefrontali caldi e secchi.

Mentre noi sentiremo l’estate lasciarci, in Atlantico, si andrà a via a via a scavare una sempre più profonda depressione a Sud-Est dell’Islanda che sarà poi la protagonista del mese di settembre, infatti non è affatto escluso che vi possa essere qualche ritorno estivo con l’entrare dell’autunno , a volte che di discreta lunghezza e intensità… ma dell’autunno se ne parlerà in un altro articolo che riserverà una bella sorpresa per gli amanti del freddo.

Aggiornamenti Dalla zona ENSO (immagine autoaggiornante):

Previsioni NOAA:

MIKI03

57 pensieri su “Seconda metà dell’estate 2010, nuovi aggiornamenti.

  1. Se Glazad ha tempo e voglia di tradurlo, può pi inviarlo a Simon per la pubblicazione (occhio a riportare sempre il link ed i riferimenti all’articolo originale).
    Se non ce fa, posso provare io……

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  2. Il decadimento dell’ENSO, da Nino a Nina, come si vede dal secondo grafico postato da Miki, sta avvenendo ad una velocità nettamente superiore a quella dell’evento precedente (2007) e, Miki correggimi se sbaglio, a velocità superiore a quella di qualsiasi evento passato.
    Se non è un indizio dell’influenza del minimo solare…….manca il legame fisico, certo, ma la correlazione, a mio avviso, si vede eccome.

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  3. Fabio la correlazione c’è e si nota…Vedi che da ora in poi le fasi di Nina dovrebbero prevalere rispetto al suo collega inverso ed esser di intensità rilevante nei prossimi decenni…Almeno se i conti torneranno con un minimo solare in prossima decadenza in super minimo… 😉

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  4. Cosa cambia se c’è la Nina e non il Nino? E sopratutto cosa succede se questo cambio avviene così velocemente?
    Grazie a tutti

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  5. Fabio2 :

    Se Glazad ha tempo e voglia di tradurlo, può pi inviarlo a Simon per la pubblicazione (occhio a riportare sempre il link ed i riferimenti all’articolo originale).
    Se non ce fa, posso provare io……

    Alla fine anche in questa ricerca nn poteva mancare la mitica CO2!

    Oh, proprio nn ce la fanno!

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  6. Francesco :

    Cosa cambia se c’è la Nina e non il Nino? E sopratutto cosa succede se questo cambio avviene così velocemente?
    Grazie a tutti

    Il nino porta a temp globali più elevate, vieversa la nina.

    Se il cambio avviene più velocemente, significa semplicemente che gli effetti del raffreddamento si vedranno prima..

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  7. ice2020 :

    Francesco :
    Cosa cambia se c’è la Nina e non il Nino? E sopratutto cosa succede se questo cambio avviene così velocemente?Grazie a tutti

    Il nino porta a temp globali più elevate, vieversa la nina.
    Se il cambio avviene più velocemente, significa semplicemente che gli effetti del raffreddamento si vedranno prima..

    Vero.
    Bisogna anche dire, però, che le conseguenze sul tempo delle nostre latitudini non sono così scontate, anche perchè dipendono da altri fattori, altri indici climatici (AO, NAO, QBO, ecc.).

    Il Nino, ad esempio, in generale favorirebbe inverni miti, quando è moderato o forte. Però abbiamo visto che, accoppiato con una AO molto negativa (lo scorso inverno) l’effetto mitigatore non si è avvertito su gran parte dell’Europa, forse si è notato solo sul Mediterraneo.

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  8. Pardon, parlavo di inverni miti con riferimento all’Europa.
    Per il Nordamerica e l’Asia le cose sono diverse e sinceramente non conosco bene le possibili conseguenze, meglio fare un giro sul sito NOAA dedicato.

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  9. Fabio2 :

    ice2020 :

    Francesco :Cosa cambia se c’è la Nina e non il Nino? E sopratutto cosa succede se questo cambio avviene così velocemente?Grazie a tutti

    Il nino porta a temp globali più elevate, vieversa la nina.Se il cambio avviene più velocemente, significa semplicemente che gli effetti del raffreddamento si vedranno prima..

    Vero.Bisogna anche dire, però, che le conseguenze sul tempo delle nostre latitudini non sono così scontate, anche perchè dipendono da altri fattori, altri indici climatici (AO, NAO, QBO, ecc.).
    Il Nino, ad esempio, in generale favorirebbe inverni miti, quando è moderato o forte. Però abbiamo visto che, accoppiato con una AO molto negativa (lo scorso inverno) l’effetto mitigatore non si è avvertito su gran parte dell’Europa, forse si è notato solo sul Mediterraneo.

    Certamente adesso bisogna vedere se sussisterà l’accoppiata Nina strong e AO negativa…per vedere che effetti avrebbe in Europa!

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  10. Purtroppo non riesco a tradurlo perchè uso internet durante le pause di lavoro e a casa per ora niente ADSL. Cmq in poche parole la termosfera ha perso calore e densità durante questa fase di minimo ma di ben il 28 % rispetto agli altri minimi solari. Pensano che sia dovuto alla C02 perchè ha effetto di raffreddamento sulla termosfera ma un così grande calo non può essere dovuto solo a quello (così dicono) forse il pianeta è più sensibile a queste variazioni di ciclo proprio a causa della CO2.
    Sembra che la causa sia sempre la CO2.

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  11. glazad :
    Purtroppo non riesco a tradurlo perchè uso internet durante le pause di lavoro e a casa per ora niente ADSL. Cmq in poche parole la termosfera ha perso calore e densità durante questa fase di minimo ma di ben il 28 % rispetto agli altri minimi solari. Pensano che sia dovuto alla C02 perchè ha effetto di raffreddamento sulla termosfera ma un così grande calo non può essere dovuto solo a quello (così dicono) forse il pianeta è più sensibile a queste variazioni di ciclo proprio a causa della CO2.
    Sembra che la causa sia sempre la CO2.

    ciao e grazie!

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  12. bora71 :non c’e’ da stare tanto allegri..http://www.noaanews.noaa.gov/stories2010/20100715_globalstats.html

    Bora io ti ho sempre portao rispetto qui su NIA e non solo, a volte però mi irrito…perchè pubblichi direttamente la pagina del NOAA e non questo?… :
    Il NOAA ha finalmente reso note le anomalie globali relative a Giugno 2010. Secondo l’Ente Americano lo scorso mese è stato il più caldo di sempre con uno scarto di 0.68°C, due decimi di grado in più rispetto al 1998. Il record è stato raggiunto nonostante l’anomalia degli oceani si sia piazzata al 4° posto (+0.54°C) e quella delle terre emerse dell’Emisfero Sud addirittura al 5°! Ciò significa che il record è stato possibile grazie, sopratutto, all’anomalia dei continenti boreali, pari a +1.07°C, 0.12°C rispetto al picco assoluto del 2005. La perplessità aumenta ulteriormente considerando che per la NASA lo scorso giugno, globalmente, è stato il 3° più caldo ex-aequo col 2005 e per i satelliti (RSS/UAH) il 2° dopo il 1998. Come spesso accade i risultati delle varie osservazioni al suolo non conincidono nè tra loro, nè con le rilevazioni satellitari; elemento, questo, che certo non aiuta. Sarebbe oltremodo necessario creare un sistema universalmente riconosciuto di rilevazione termica a livello globale. L’importanza si capire se un’anomalia è stata da record o meno è capillare, considerando che moltissimi enti di ricerca di fama mondiale fin da gennaio si sono spesi nell’annunciare il 2010 come anno più caldo di sempre…ecco così che anche 1 decimo di temperatura puà fare la differenza, anche a livello di credibilità.
    3Bmeteo

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  13. Ottima analisi,anche se a corto raggio.Tutto dipendera dalla futura forza della NINA, che io personalmente la prevedo molto forte nei prossimi mesi.Ne vedremo delle belle entro l”anno se la NINA sara strong.

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