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Dialoghi con Sabrina Mugnos

 

Sabrina Mugnos Succede che le radiazioni emesse dalla superficie possono raggiungerci più agevolmente, ma ciò non deve essere interpretato in modo catastrofistico. Non dimentichiamo che abbiamo un robusto campo magnetico a proteggerci, e che non necessariamente grandi sistemi di macchie emettono grosse eruzioni coronali. Per ora è solo un grande spettacolo da ammirare

Michele Casati Citazione : “…Robusto campo magnetico …” Non corrisponde a verità http://www.esa.int/…/Swarm_reveals_Earth_s_changing..

Sabrina Mugnos Le anomalie magnetiche esaminate in questi mesi dalla missione Swarm sono lì da almeno un ventennio, sebbene l’indebolimento rilevato sia continuo e progressivo. Ciò è dovuto ad una probabile fase di inversione in atto, sulle cui ragioni si sta ancora indagando e a fatica, visto che a 5000 km di profondità nel nucleo terrestre non possiamo arrivarci direttamente. Ma la struttura del campo magnetico terrestre continua ad essere solida e massiccia. Del resto, mirando verso il buco di una serratura, si può uccidere anche al di la di una porta blindata…. Quindi niente allarmismi gratuiti

Michele Casati L’allarmismo è una cosa, la scienza è un’altra cosa. De Santis dell’INGV scrive : L’anomalia del Sud Atlantico (SAA) è un grande ed intensa depressione superficiale del campo magnetico terrestre terrestre, causata da un flusso magnetico inverso del nucleo terrestre esterno. In analogia, con i fenomeni dei punti critici, caratterizzati da una certa quantità cumulativa, ci collochiamo nella misura della superficie di questa anomalia, nel corso degli ultimi 400 anni, con una legge di potenza o funzione logaritmica in tempo inverso, decorate anche da logaritmiche oscillazioni periodiche, la cui singolarità finale (un punto critico tc) rivela un grande cambiamento nel prossimo futuro (2034 ± 3 anni), quando l’area SAA raggiungerà pressochè un emisfero. http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/…/nhess-13…

Sabrina Mugnos Casati, lei i propositi costruttivi non sa neanche dove stiano di casa, insieme ai linguaggi consoni ai vari contesti e all’approccio scientifico/divulgativo delle questioni. Il suo unico modo di interagire è polemico e provocatorio, peraltro basato sempre su basi sterili e sensazionalistiche.Se vuole continuare a dire la sua su questa bacheca esigo toni cordiali, altrimenti non sarà più gradito il suo intervento. Spero di essere stata chiara. La saluto

Michele Casati Io cito referenze scientifiche. le referenze scientifche hanno toni cordiali ? Per lei è quindi sterile Natural Hazards and Earth System Sciences ? Italiano, ecco il vocabolario usato nei precedenti mex : Corrisponde, verità ,allarmismo, scienza etc. Sabrina Mugnos trovami la specifica frase in questa discussione (da vocabolario italiano) dove sono (citazione sua) ..” polemico e provocatorio ” ?

Sabrina Mugnos E’ evidente che non sono stata chiara… Salutiamo mister Casati…

 

Fonte : https://www.facebook.com/photo.php?fbid=589462804516721&set=a.115408828588790.11358.100003590195838&type=1&theater

 

Michele

 

 

Trichechi e anomalia delle temperature di Settembre, due esempi di pillola rossa o pillola blu

Dal flim Matrix : http://it.wikiquote.org/wiki/Matrix

“È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie[, e vedrai quant’è profonda la tana del bianconiglio”

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A) Capitolo trichechi

Pillola azzurra

http://www.repubblica.it/ambiente/2014/10/07/news/la_lunga_marcia_dei_trichechi_35_000_spinti_a_riva_dallo_scioglimento_dei_ghiacci-97557531/

– Alaska – La lunga marcia dei trichechi: 35.000 spinti a riva dallo scioglimento dei ghiacci

“……Come si spiega allora questo esodo di massa? La colpa, spiegano gli esperti, è del cambiamento climatico: con l’aumento delle temperature i ghiacci che si sciolgono nel periodo più caldo dell’anno non riescono a riformarsi completamente quando cambia la stagione. Le statistiche del Wwf dicono che ogni decennio, dal 1979 al 2012, lo scioglimento dei ghiacci artici ha mantenuto ritmi del 3,5-4%. Lo spazio vitale dei trichechi e di altre specie marine sta dunque erodendosi progressivamente: non resta altro da fare, per questi animali, che cercare rifugio sulla terraferma, dove li abbiamo visti radunarsi in spettacolari quanto drammatiche immagini panoramiche….”

Pillola rossa

http://quixoteslaststand.com/2014/10/09/irrefutable-proof-that-climate-change-alarmists-are-stuck-on-misery/

“….Questo è un normale comportamento per i trichechi. Infatti il primo avvistamento registrazione di questo tipo di comportamento è stata fatto da una spedizione inglese nel 1604. Essi avvengono in tutto il mondo. Niente di insolito su questo a tutti….”

Gruppo di trichechi ammassati in Russia

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B) Capitolo anomalie temperature

Pillola azzurra

http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/clima-mondo–anche-settembre-batte-il-record-di-caldo-67198

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Settembre 2014 è stato il più caldo mai registrato settembre sul nostro pianeta (Fonte : Nasa)

“….Settembre batte il record di caldo globale. Le misure satellitari della NASA rielaborate dal GISS fanno segnare la temperatura più alta mai registrata: l’anomalia combinata terre emerse/oceani risulta pari a +0,78°C rispetto alla media 1951-1980, scavalcando il precedente record di Settembre 2005 (+0.73°C).”

Pillola rossa

http://stevengoddard.wordpress.com/2014/10/15/gavins-hottest-september-ever-is-based-on-an-8c-error/

Il record di Settembre si basa su un errore di 8°C

L’aumento dell’anomalia della temperatura di settembre,  di 0,1 ° C (da 0,68 ° C a 0,78 ° C) è falsificato da una anomalia di + 4 ° C, intorno all’Antartide.

La regione che si sta simulando in realtà ha un’anomalia di -4C°. La creazione di un errore di + 8 ° C è un ottimo modo per ottenere un amuneto della temperatura di 0,1 ° C

http://images.remss.com/msu/msu_data_monthly.html

http://freddofili.it/14/10/2014/i-dubbi-sui-dati-giss-nasa-forti-approssimazioni-sui-poli-e-laddove-non-ce-una-rete-diffusa-di-termometri/

Bisogna dire che la qualità dei dati meteorologici rilevati negli ultimi due decenni è scaduta parecchio, in quanto, oltre a stazioni dismesse un po’ in tutti i luoghi della Terra, abbiamo anche una “rete” di rilevazioni a griglia molto meno fitta, ad esempio, su tutta la Russia, dopo il crollo del regime Comunista. Abbiamo quindi una approssimazione di molti dati, soprattutto dove le stazioni sono pochissime, e questo riguarda soprattutto gli importantissimi Poli, ma anche zone desertiche quali il Sahara, il deserto di Gobi ed altro. La differenza forte la si nota, nell’ultimo mese, con il Continente Antartico. Nel primo grafico, a cura di Steve Goddard, notiamo i dati effettivamente rilevati via terra, dalle stazioni meteorologiche, con il relativo scarto termico dalla norma.

 

Nel secondo grafico l’approssimazione effettuata dal GISS per “coprire” l’interno Continente….ne risulta così un paradosso enorme: abbiamo avuto il record storico di estensione dei ghiacci Antartici contemporaneamente al record di caldo per Settembre di questo continente….

In più, vengono calcolate le differenze di temperatura da una norma 1951-80, quando, in quel periodo, la maggior parte delle stazioni esistenti in Antartide non esistevano ancora….E’ per quello che si tiene conto maggiormente dei dati satellitari ,che sono più omogenei e rispecchiano maggiormente la realtà delle cose.

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Adesso scegli te, pillola rossa o pillola blu ?

🙂

 

Buon fine settimana,

Michele

Manipolare il clima per contrastare il riscaldamento del pianeta

La quantità di CO2 nell’atmosfera continua ad aumentare e un accordo globale sul clima sembra ancora lontano. Perché allora non ricorrere alla tecnologia per modificare artificialmente il clima?

Un enorme specchio nello spazio per riflettere la luce del sole e raffreddare la Terra. Oppure una barca che solca gli oceani per nutrire le alghe e ridurre il CO2 nell’atmosfera. Fantascienza?

«Niente affatto», risponde Nicolas Gruber, professore di fisica ambientale al Politecnico federale di Zurigo (ETHZ). «L’idea degli specchi nello spazio è fattibile, sebbene estremamente costosa. La fertilizzazione degli oceani è invece una tecnica che è già stata sperimentata. Si è però dimostrata relativamente inefficace», dice a swissinfo.ch.

Un’opzione tabù

I due metodi sono un esempio di ingegneria climatica (o geoingegneria), la modificazione deliberata e su vasta scala del sistema climatico terrestre. Contrariamente alle tecniche per provocare pioggia o grandine artificiale, gli effetti sono planetari e a lungo termine.

«Nei negoziati internazionali sul clima, l’ingegneria climatica non è ancora stata discussa. Per ora rimane un tabù politico, che potrebbe però essere infranto», afferma Matthias Honegger di Perspectives, uno studio di consulenza di Zurigo specializzato in questioni climatiche.

L’esperto, che a fine agosto si è recato a Berlino per la prima conferenza internazionale sul tema, prevede che «se i capi di Stato dovessero rendersi conto che è troppo tardi per contenere il riscaldamento a 2°C e che i loro sforzi di adattamento nazionali sono insufficienti, allora è probabile che si considererà la possibilità di ricorrere all’ingegneria climatica».

In questo senso, i presupposti già ci sono. La concentrazione di CO2 nell’atmosfera è in continuo aumento e ha raggiunto un livello record, rileva l’Organizzazione meteorologica mondiale nel suo ultimo rapporto sui gas a effetto serra. Un’evoluzione che la comunità internazionale non sembra, per ora, in grado di contrastare.

«I progressi a livello globale sono lenti», constata il Centro per la ricerca internazionale sul clima e l’ambiente di Oslo. «Attualmente – scrivono i ricercatori norvegesi – il mondo è più lontano dalla conclusione di un solido accordo internazionale sul clima di quanto lo era 15 anni fa, quando è stato adottato il Protocollo di Kyoto».

Intervenendo al vertice sul clima tenutosi a New York il 23 settembre, anche la ministra dell’energia svizzera Doris Leuthard ha sottolineato che «troppe poche cose sono cambiate nel mondo in fatto di clima».

Bloccare i raggi del sole

L’ingegneria climatica ingloba tutta una serie di interventi, che possono essere suddivisi in due categorie principali: la rimozione del CO2 dall’atmosfera (Carbon Dioxide Removal, CDR) e il controllo delle radiazioni solari che giungono sulla Terra (Solar Radiaton Management, SRM).

Il primo approccio comprende la manipolazione degli ecosistemi al fine di aumentare la quantità di anidride carbonica assorbita dalla biomassa terrestre (piante e suolo) o marina. Spargendo solfati di ferro sulla superficie degli oceani, ad esempio, si favorisce la crescita delle alghe, che attraverso la fotosintesi fissano il CO2.

Soluzioni più innovative prevedono l’impiego di “aspirapolveri” per filtrare l’anidride carbonica dall’aria, un campo in cui si sono contraddistinti alcuni progetti svizzeri (vedi articolo a lato).

Dal canto loro, le tecniche SRM contemplano, oltre alle installazioni nello spazio, l’aumento della riflettività della superficie terrestre, delle nuvole o dell’atmosfera.

«Cambiando il colore dell’asfalto, da scuro a chiaro, si può ottenere un raffreddamento locale, ad esempio in una città. Questo potrebbe evitare centinaia di morti durante le ondate di calore. Sapere se si può fare lo stesso su larga scala è però un’altra questione», osserva Matthias Honegger.

Tra le tecniche SRM più studiate, e promettenti, vi è l’immissione di aerosol nella stratosfera con l’ausilio di aerei, proiettili o palloni aerostatici. «Si ottiene l’effetto di un’eruzione vulcanica», spiega Reto Knutti, professore all’Istituto di ricerca sull’atmosfera e il clima dell’ETHZ

«È risaputo – prosegue il ricercatore – che dopo un’eruzione, come quella del Pinatubo, la temperatura diminuisce». Le polveri liberate dal vulcano filippino nel 1991 fecero abbassare la temperatura terrestre di circa mezzo grado per due anni.

Di fronte all’opzione dell’ingegneria climatica, per ora confinata a progetti in laboratorio o su piccola scala, si pongono però interrogativi cruciali, avverte Reto Knutti: «Quali sono gli effetti collaterali? E quali sono le implicazioni politiche ed etiche?».

Molte incertezze

È evidente che la manipolazione dell’atmosfera comporta grandi cambiamenti, in particolare nel ciclo dell’acqua e delle precipitazioni, osserva Reto Knutti.

La sua collega all’ETHZ, Ulrike Lohmann, spiega che nel caso degli aerosol nell’atmosfera c’è meno luce solare che raggiunge la superficie terrestre, ciò che modifica il bilancio del pianeta. «Il risultato è una diminuzione delle precipitazioni a livello globale, come d’altronde si è notato dopo il Pinatubo».

L’ingegneria climatica cambierebbe completamente il nostro legame con la natura e rafforzerebbe la diffidenza tra le nazioni, sostiene James Fleming, storico della scienza e della tecnologia e autore di un libro (“Fixing the Sky”) che documenta i tentativi per controllare il clima.

«Gli scandinavi direbbero improvvisamente che l’Inghilterra è responsabile del loro brutto tempo, e viceversa. Il potenziale per conflitti futuri è enorme», afferma in un’intervista a Greenpeace.

Altro problema: cosa succederebbe se, per ragioni politiche, economiche o scientifiche, si interrompesse all’improvviso un progetto di geoingegneria dopo 20 o 30 anni? «Il rischio è un riscaldamento repentino di 1 o 2 gradi, magari in un solo anno», risponde Reto Knutti. Un incremento della temperatura molto più rapido rispetto a quello attuale, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche.

L’ingegneria climatica rischia soprattutto di distrarre dai tentativi – e dagli obiettivi – di riduzione delle emissioni, compromettendo i negoziati internazionali, denunciano i suoi detrattori, tra cui le organizzazioni ambientaliste. Le geoingegneria, sottolineano, non si attacca al problema alla base, ma si limita ad alleviarne i sintomi

Riflessione approfondita

Buona parte del mondo scientifico è dunque scettica, o perlomeno auspica prudenza. Alla conferenza di Berlino, Mark Lawrence, direttore scientifico dell’Istituto per gli studi avanzati sulla sostenibilità di Potsdam (Germania), ha rammentato che «nessuno degli approcci di ingegneria climatica può essere implementato rapidamente e senza problemi».

Anche per capirne le potenzialità, i limiti e gli effetti collaterali, è dunque necessaria una riflessione approfondita, insiste Matthias Honegger. Una discussione, aggiunge, che dovrà coinvolgere anche l’opinione pubblica.

Di Luigi Jorio, swissinfo.ch

Fonte : http://www.swissinfo.ch/ita/manipolare-il-clima-per-contrastare-il-riscaldamento-del-pianeta/40800112

 

Gli studi sul riscaldamento globale ridicolizzati dal calo delle temperature

Uno studio britannico del Met Office, che prevedeva che le temperature sarebbero aumentate fino a mezzo grado centigrado negli ultimi 10 anni, sta per essere ridicolizzato dopo che, recentemente, è stato rivelato che le reali temperature stanno diminuendo.

Lo studio peer-reviewed di Doug M. Smith et al, intitolato : “Previsione   delle temperature superficiali per il prossimo decennio, perfezionata da un modello climatico” -, e che è stato presentato sulla rivista Science – aveva previsto erroneamente, da diversi anni, che negli ultimi dieci anni si sarebbe registrato un caldo record.

Nel documento, si affermava:

“… Prevediamo un ulteriore riscaldamento nel corso del prossimo decennio, con un 2014, previsto essere di 0,30 ° ± 0,21 ° C [con un intervallo di confidenza che va dal 5 al 95%] più caldo, rispetto al valore osservato nel 2004. Inoltre, prevediamo che almeno la metà degli anni dopo il 2009 saranno più caldi rispetto al 1998, l’anno più caldo attualmente registrato.”

Tuttavia, adesso, siamo in grado di analizzare i dati reali sulle variazioni di temperatura, quindi possiamo osservare che, in realtà, si è verificato un raffreddamento di 0.014 gradi negli ultimi 10 anni, e cioè un valore di temperatura media addirittura inferiore alla stima più bassa.

Inoltre, neanche un solo anno è stato più caldo del 1998, nonostante il documento prevedeva che almeno tre anni lo sarebbero stati.

Il grafico riportato qui sopra, di Kalte Sonne, mostra i dati osservati dal meteo office (sottile linea grigia) con le predizioni di Smith (linee di colore rosso e blu) e l’andamento reale (spessa linea nera) sovrapposti. Possiamo vedere chiaramente, che non solo la linea di tendenza reale è ben al di fuori della gamma di previsioni di Smith et al., ma quest’ultima in realtà si abbassa leggermente.

Sul blog tedesco che si occupa di clima “Die Kalte Sonne”, lo scienziato Frank Bosse dice che nello studio di Smith et al. si è omesso di prendere in considerazione i cicli oceanici noti e altri fattori naturali.

Smith ha allora replicato, scrivendo un nuovo saggio che ha preso in considerazione più fattori, ma Bosse scrive che l’intervallo di incertezza lo rende “più o meno inutile”.

Dalla traduzione ripresa sulla piattaforma NoTricksZone, Bosse conclude:

“Finché l’uomo non è in grado di determinare con la precisione necessaria il ruolo della variabilità naturale sul nostro clima osservato, il calcolo dell’impatto dei gas serra rimarrà una profezia. Ti senti in colpa perché stai ancora utilizzando le lampadine a incandescenza? Non ti preoccupare per questo !”

 

Fonte : http://www.climatechangedispatch.com/global-warming-study-ridiculed-after-temperatures-drop.html

 

Michele

Vacche ecosostenibili

I gas emessi dai bovini contribuiscono in modo consistente all’aumento dell’effetto serra. La notizia circola da tempo. Secondo alcune ricerche, i bovini, che ammontano nel mondo a oltre un miliardo di capi, “producono” quasi un quinto di tutte le emissioni globali di metano, sostanza che insieme ai gas di combustione (in particolare l’anidride carbonica) costituisce la più seria minaccia al clima del nostro pianeta. Qualche anno fa era stata diffusa la notizia di un vaccino, prodotto in Australia, capace di agire contro tre specie di microbi che producono metano nello stomaco dei bovini. In Nuova Zelanda, invece, era stata addirittura introdotta una tassa pari a 60 centesimi di euro l’anno per ogni bovino posseduto, prontamente soprannominata “tassa sui rutti”.
tassa su —->

🙂

Ora giunge quest’altra notizia: gli scienziati stanno cercando di far nascere una mucca a basso tasso di emissioni gassose per fermare il global warming. Lo scrive il Financial Times.

Secondo le prime indiscrezioni, la vacca da latte del futuro sarà un abitante atono di spazi ampi e trascorrerà il tempo sgranocchiando cereali anti-metano, poi assimilati da un più efficiente sistema digestivo. Ma non si starà esagerando?

Fonte : http://www.rivistanatura.com/vacche-ecosostenibili/

 

Michele