Archivi giornalieri: 17 Maggio 2009

La formazione delle macchie solari

Le macchie solari, dette in inglese sunspots, sono delle regioni della superficie solare (la fotosfera) caratterizzate da una temperatura inferiore all’ambiente circostante e da una forte attività magnetica. Nella maggior parte dei casi si presentano di forma circolare o quasi, con diametri tipici dell’ordine dei 30.000 Km. La loro vita media è dell’ordine delle settimane, con tendenza ad aumentare per le macchie più grandi. Nell’immagine trovate un esempio di macchia solare nella quale potete distinguere l’ombra e la penombra della macchia. Nella zona di ombra la temperatura raggiunge i 4000-4500 K a differenza dei 6000 K della superficie del Sole e ciò determina un forte contrasto visivo. La spiegazione di queste particolari formazioni sulla fotosfera risiede nel processo fisico che genera il campo magnetico solare (dinamo solare).

fonte: http://media.skyandtelescope.com/images/Sunspot-group_l.jpg

Il Sole è una sfera di plasma, ovvero di materia allo stato gassoso per lo più ionizzato (si tratta di elettroni e ioni). Queste particelle cariche, ruotando attorno all’asse del Sole producono un campo magnetico diretto parallelamente all’asse (perpendicolarmente alla traiettoria). All’inizio di un ciclo, proprio in corrispondenza a quello che noi chiamiamo minimo solare, le linee di forza del campo magnetico “uniscono” i poli geografici del Sole e prendono appunto il nome di linee di forza poloidali (o campo poloidale).
Il Sole, però, ha una rotazione differenziale, ovvero il periodo di rotazione varia a seconda della latitudine: 25 giorni all’equatore e 35 ai poli. Questa determina una forte deformazione delle linee di forza del campo magnetico che tendono ad avvolgersi, portando il campo magnetico solare a diventare, dopo molte rotazioni, a forma di ciambella (toroidale) (vedi parte superiore dell’immagine sotto).

dinamo

fonte : http://www.konkoly.hu/solstart/stellar_activity.html

Il Sole possiede una ben definita struttura interna divisibile in più settori: il nucleo (che si estende fino a 0,2 raggi solari), la zona radiativa (da 0,2 a 0,7 raggi solari) e la zona convettiva (oltre 0,7 raggi solari). Il campo magnetico toroidale si concentra nella parte inferiore della zona convettiva. Le linee di forza, continuando ad avvolgersi, intensificano il campo magnetico fino a raggiungere un valore critico in corrispondenza del quale vengono innalzate verso la superficie solare andando a formare una regione bipolare (vedi immagine). Questa regione ha due macchie, una con campo magnetico uscente (o entrante) e l’altra con campo magnetico entrante (o uscente).

sun_artview_en_largeFonte:http://www.aip.de/image_archive/images/sun_artview_en_large.jpg

La presenza del campo magnetico inibisce la convezione negli strati più profondi della macchia. La macchia è più fredda perché il trasporto di energia è meno efficiente rispetto alla restante fotosfera (parte C).

sunmagneticfieldfonte: http://www.astro.umass.edu/~myun/teaching/a100/images/sunmagneticfield.jpg

La cosa migliore per comprendere la formazione delle sunspots è vedere questo video (di cui ringrazio Alessandro) : http://sohowww.nascom.nasa.gov/gallery/Movies/dynamo/dynamo.mov
Visionate anche l’immagine al seguente link http://www.nasa.gov/images/content/144060main2_CycleDiagram450.jpg

fonti :
http://ibex.swri.edu/students/How_does_the_Sun.shtml
http://trace.lmsal.com/Public/magnetic.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Sole

ANGELO

SSN più alti del normale? leggete qui…

“Here is a scenario: the people that operate satellites [TV channels and such] usually borrow money to put up a satellite. The lender demands insurance. The operator asks insurance company for a premium quote. The insurance company wants to know the risk [in an ideal world] and asks the government [who has teams of scientists] what the sunspot number is going to be [higher number = higher risk]. In real world, insurance company doesn’t care about real risk, just wants high number sanctioned by government so insurance company cannot be sued for asking for too high premium…”

Chi parla è Dennis Wingo, un leader mondiale nello sviluppo delle tecnologie spaziali, ed in particolare nel campo riguardante le operazioni commerciali nello spazio. E’ fondatore di SkyCorp e cofondatore di Orbital Recovery.

Nello stralcio che vedete sopra in lingua originale, il Dr. Wingo risponde allo scienziato Noaa Leif Svalgaard nel blog americano wattsupwiththat.com, approfondendo il dibattito.

Così tradotto recita Dennis Wingo:

“Questo è lo scenario: Gli imprenditori che operano coi satelliti, di solito chiedono in prestito il denaro per mandare nello spazio i satelliti. L’erogatore chiede assicurazioni. L’operatore a sua volta domanda alla compagnia assicuratrice il premio assicurativo. La compagnia assicuratrice vuole sapere il rischio “ideale” e chiede al Governo quale sarà l’SSN (più sarà alto =più il sole sarà attivo = più possibilità di tempeste solari, e quindi maggiore sarà il rischio e minore il premio assicurativo in caso di danneggiamenti ai satelliti). Nel mondo reale le compagnie assicurative non si preoccupano del rischio reale, vogliono solo che vi sia un alto SSN sanzionato dal governo, così esse non possono essere portate a giudizio in tribunale per ottenere un alto premio assicurativo in caso appunto di danno ai sat…”

Praticamente per farla breve, più l’SSN è alto, e più il sole è attivo, più il sole è attivo, e più se i satelliti si guastano la colpa è del sole, così le assicurazioni pagano di meno rispetto ad un SSN basso che porterebbe meno rischi ai sat, ed un premio di assicurazione più alto…

Così infine risponde Svalgaard a ciò che ha riferito il Dr. Wingo:

” As a professional in the sat biz, i can 100% confirm your reading here”

Voglio solo aggiungere che i satelliti in orbita sono tantissimi, si pensi alle telecomunicazioni, alle TV, alla ricerca, agli usi strategici, ect ect…

Fino a 10-20 anni fa lo spazio era ancora “vergine”, ora sta diventando molto trafficato, stano spuntando satelliti un pò ovunque…

…tipo Soho che ci fa vedere il sole con una risoluzione che fino a 20 anni fa era impensabile…

Attorno a questi progetti stanno girando fior fiori di quattrini…

Il sole è tenuto d’occhio in questo delicato equilibrio tra governi, finanziatori, imprese spaziali e compagnie assicuratrici…alle assicurazioni nn interessa il rischio reale, ma solo quello ideale…questo poi determina i premi assicurativi, cioè quanto devono spendere se i satelliti si rompono. I rischi ideali sono dati dall’SSN, sancito dal Governo tramite i suoi scienziati. Più gli SSN sono alti e più i premi assicurativi sono bassi e viceversa…

Volevo mettervi a corrente di questa notizia appresa nel forum di solarcycle24 ( http://solarcycle24com.proboards.com/index.cgi?board=general&action=display&thread=629&page=12),ove appunto c’erano persone che riferivano queste cose sulle compagnie assicuratrici dei satelliti in orbita, fintanto poi che è intervenuto lo stesso Svalgaard riportando questo suo dialogo con Dennis Wingo avvenuto nel blog di A.Watts. Dicevo volevo mettervi al corrente di questa cosa, non solo per informarvi, ma anche per sapere se qualcuno di voi può confermare o meno quanto scritto.

Simon