Tra qualche giorno, forse già da dopo-domani, sarà visibile nel lato giusto del sole un’altra regione, meno grande ed attiva rispetto le altre 2, ma non per questo meno soggetta a contenere al suo interno macchie solari.
A differenza delle precedenti 2, la latitudine più meridionale stavolta deporebbe per una sua appartenenza al vecchio ciclo!
Intanto anche oggi spotless sia per Catania che per il sidc, il Noaa deve ancora aggiornare, ma salvo imprevisti, il sole dovrebbe essere blank anche per gli Americani. Trattasi del 12° giorno senza macchie di fila, praticamente tutti i giorni di maggio fino ad ora.
Stay tuned, Simon
Intanto solar flux aggiustato di ieri a 76! E’ innegabile che qualcosa si sta muovendo….forse ciò è proprio quello che accadde nei grandi minimi passati, dove le macchie erano assenti, ma il flusso solare si alzava comunque…il preludio a tutto ciò potrebbe davvero essre la teoria di L.&P..
Ancora un articolo gentilmente concessomi dall’amministratore del sito www.meteoscienze.it , Fiorentinomarco Lubelli.
Buona lettura
Iniziamo con questo articolo la disamina dell’ inverno australe che ormai fra circa un mese aprirà i battenti. Quest’anno le sorti dell’ inverno nell’ emisfero opposto al nostro rivestono particolare importanza. Infatti affinchè si possa iniziare a considerare veramente iniziato il cambio di rotta nel GW è necessario che ai segni raccolti in questo inverno nell’emisfero nord si aggiungano segni di magnitudine e segno simili anche nell’ opposto emisfero. Molto in questi giorni si sta parlando per esempio della ondata di freddo precoce che ha colpito l’ Australia meridionale, nella carta di apertura di questo articolo è bene evidente l’anomalia registrata nell’ ultima settimana una anomalia negativa termica che ha colpito gli stati australiani di Vittoria e Tasmania. In queste zone ha nevicato infatti quasi fin sulla bassa collina e si sono sfiorati records storici, gli impianti sciistici hanno riaperto, e quindi si potrebbe dire che l’ inverno è partito con il piede giusto. Se poi andiamo a vedere l’ intero mese di aprile, denotiamo come il mese per eccellenza autunnale in Australia sia stato pressochè in media con anzi un leggero sopramedia nel nord del paese.
Inoltre se andiamo a vedere i dati di altre zone del pianeta, sempre nell’ emisfero sud, vedremo come anche il sud africa in questa ultima settimana abbia avuto una discreta anomalia negativa, mentre interessantissima risulta essere stata la forte anomalia di aprile nello Zambia e nell’ intera africa australe tropicale, con valori di anomalia anche di 5 gradi sotto la media. Invece la parte più meridionale del paese ha fatto registrare una contenuta naomalia positiva.
In fine vediamo il comportamento dell’ america meridionale. Qui si può notare una notevole anomalia positiva sulla parte meridionale sud americana con valori superiori alle media anche di 5 gradi in Patagonia e Argentina, con una zona invece settentrionale in sostanziale media. Per queste regioni il mese di aprile invece è stato sopra media nel sud con picco di anomalia positiva ancora una volta in Argentina, mentre ancora una volta in sostanziale media al nord.
Dunque i dati termici sono contraddittori, non si evince un cambiamento evidente, tanti segnali, quello dello Zambia merita comunque un approfondimento, ma nessuna certezza da definire globale. Come al solito però tutto cambia quando analizziamo le precipitazioni. Quello che vi mostrerò di seguito ha le caratteristiche del cambiamento globale e potrebbe essere al sud come lo è stato a nord la caratteristica dell’inverno australe che viene.
Partiamo con l’ Australia: se analizziamo l’anomalia sulle percentuali normali delle precipitazioni del mese di Aprile in questo continente, notiamo come a sud del venticinquesimo paralleo le zone contraddistinte da pesanti piogge siano frequentissime, con valori eccezionalmente abbondanti anche in zone interne climatologicamente svavorite come la Western Australia, zona notoriamente desertica, valori poi costituenti circa il doppio delle precipitazioni normali sono stati rilevati in zone molto meridionali come lo stato di Vittoria il Sud australia e il Nuovo Galles del Sud. Insomma man mano che si va a sud le zone costiere australiane hanno raccolto nel mese di Aprile valori precipitativi di tutto rispetto.
Passiamo ora invece alla descrizione delle precipitazioni in Sud Africa. Qui Aprile in un contesto di scarsissime precipitazioni dal nord del Sud Africa fino alle zone tropicali dello Zambia, ha fatto invece registrare valori eccezionalmente al di sopra della norma in tutto il sud africa centrale, anche qui in una zona a sud del trentesimo parallelo, con picchi due volte superiori del normale anche nello stato africano di Durban, sempre al di sotto del trentesimo parallelo.
In fine analizziamo l’ ultima zona: l’ america meridionale, qui dove l’anomalia positiva molto forte dava origine al dato contraddittorio più evidente rispetto a quelli delle altre zone australi, il dato precipitativo conferma la tendenza degli altri paesi, come mostra la figura qui di seguito, al di sotto del 35° parallelo sud dove inizia la Patagonia ritroviamo diffusi valori precipitativi doppi rispetto al normale. Insomma se dovessimo fare una media delle latitudini dove inziano a essere frequenti anomalie precipitative positive potremmo dire che al di sotto del 30° paralleo sud, aprile si è dimostrato piovosissimo, e scommetto oggi , in tempi non sospetti, che l’ inverno australe più che dalle ondate di freddo storiche sarà contraddistinto dalle precipitazioni eccezionali. Ora è difficile dire se il surplus precipitativo supererà, verso nord il trentesimo parallelo anche in Sud Africa e America Latina , ma una cosa sembra evidente, l’ anomalia precipitativa, che ha contraddistinto alcune zone dell’ emisfero nord nello scorso inverno, pare oggi contraddistinguere ampie zone dell’ emisfero sud, facendo intravvedere se ancora ce ne fosse bisogno che il minimo solare eccezionale attualmente lavora impercettibilmente, erodendo il surplus energetico del GW di questi anni sotto forma di vapore acqueo e di precipitazioni, ben presto quando questo surplus energetico sarà esaurito, allora potremo valutare una diminuzione delle temperature anche in troposfera. Dunque avanti con l’ inverno australe alla caccia di nuovi elementi per smascherare il global cooling prossimo venturo.
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