Archivio mensile:Dicembre 2009

3 regioni attive presenti contemporaneamente!

Ed è la prima volta da quando è iniziato il ciclo 24:

Più un’altra nel nord emisfero a livello quasi equatoriale…

Non aggiorna da ieri il Soho Continum, quindi nn esprimo giudizi sulla conta delle regioni 1036 e 1037 e soprattutto non è possibile fare nemmeno la prova col L&N’s count.

Quello che posso dire è che gli X-flare si mantengono bassi, come basso resta il Kp-index, ed il flusso solare è passato da 84 di 3 giorni fa al 79 di ieri (sempre valori aggiustati), e ciò perchè la 1035 sta decadendo e pian piano sparendo nel lato nascosto del sole, quindi quando a rimanere sono solo i micetti (1036 e 1037) gli indici solari si abbassano inevitabilmente!

Mancano ormai 11 giorni alla fine del 2009, vediamo quanto dureranno le 2 nuove regioni contate ieri, ma la possibilità di superare il 2008 diviene ogni giorno che passa sempre più remota…sebbene va ricordato che 4 giorni di differenza non vogliono dire assolutamente nulla…

Simon

La Rubrica di NIA: l’Anticiclone Termico Russo-Siberiano (Continua….)

Cambio di programma per la Rubrica, stavolta parleremo dell’Orso, una figura barica di cui si sente spessissimo parlare, anche in ambiti non molto chiari a volte.

Questa figura barica viene sempre nominata quando si parla di freddo record, ma esattamente cos’è?

Si tratta ovviamente di un Anticiclone, ma con la caratteristica di essere definito termico, vediamo quindi che differenza c’è dai normali anticicloni definiti dinamici.

Gli anticicloni sono quasi sempre dinamici, ovvero si formano per i movimenti dell’atmosfera che provoca una risalita della pressione in una determinata zona, ovviamente più la pressione sarà alta nel centro dell’anticiclone più sarà forte e resistente tale figura barica.

Le caratteristiche peculiari di questi anticicloni è quella di avere il massimo di geopotenziali a 500hPa che corrisponde all’incirca con la pressione al suolo più alta e di avere termiche sia al suolo che in quota più alte man mano la pressione aumenta ( ovviamente nella parte discendente dell’anticiclone ci sarà sempre un richiamo freddo, con quindi termiche più basse ).

I Geopotenziali a 500hPa rappresentano l’altezza in decametri alla quale si trova la pressione appunto di 500hPa.

Un anticiclone dinamico può però diventare termico, questo avviene se al suolo, nella regione dove l’anticiclone ha preso sede, le temperature sono decisamente basse, per effetto quindi delle inversioni i geopotenziali si abbassano ( a volte dovuto anche a incursioni fredde che però non vanno a modificare la circolazione dell’anticlone al suolo ), come anche le termiche a tutte le quote.

L’anticlone si trova così ad essere relativamente debole ma allo stesso tempo molto forte, perché al suo interno le temperature più basse sono quelle che si trovano in prossimità del suolo ( per effetto delle inversioni ) e dove spesso al massimo pressorio corrisponde anche un minimo di geopotenziali e di temperature.

L’anticlone è però debole, perché se si dovesse unire ad uno dinamico perderebbe quasi tutte le caratteristiche di termico, oppure un’irruzione di bassa pressione particolarmente forte potrebbe rovinare l’equilibrio termico che si era creato.

La forze di questo tipo di anticiclone dipende dalla temperature al suolo, più sono gelide, più lui è forte.

Ora cominciamo quindi a parlare dell’Anticiclone Russo-Siberiano:

dalle nostre parti si nomina come portatore di freddo e gelo, ma non è l’unico che fa “queste cose”, un inverno potrebbe essere ugualmente molto freddo anche senza il bisogno della sua presenza.

Se andiamo infatti a vedere la storia climatica dell’Europa notiamo come di anticicloni termici sul nostro continente negli ultimi 60 anni non se ne sono mai visti, a volte forse qualcosa di pseudo termico, come nel Febbraio 2003, ma ovviamente niente in confronto al vero Orso, ovvero quello che si trova in Siberia.

Infatti in Europa la sua presenza si può notare dal fatto che esso diventi dinamico nella sua traversata per l’Asia, quindi quando si parlerà di freddo che viene dall’orso ci si riferirà sempre al suo braccio dinamico che arriva in Europa, e non bisogna confonderlo con il fenomeno dello Scand+ ( una particolare configurazione in cui l’anticiclone dell’Azzorre si porta sulla Scandinavia ).

Può capitare che l’anticiclone scandinavo faccia poi ponte con un altro anticiclone che si trova in Russia, anch’esso però dinamico, perché creato dalla risalita pressoria che corrisponde alla discesa di pressione che avviene in mediterraneo, a volte questo ponte può essere molto lungo e coprire enormi distanze, come per esempio nel Febbraio 56.

Quando allora l’Orso è arrivato in Europa in forma termica? Molto probabilmente solo nei più freddi inverni della PEG avveniva questo, spesso capitava che a farci visita fosse solo la sua parte dinamica, anche se durante la PEG ritengo probabile che la parte dinamica nascesse non molto prima di Mosca, quindi il gelo non era poi così distante come può essere adesso negli anni 2000.

E allora, l’orso porta davvero il gelo in Europa? Si e no, si perché ovviamente per le sue caratteristiche non può che portare temperature bassissime, ma anche no, perché ormai è molto improbabile che il freddo arrivi perché portato dall’Orso, come detto prima ci sono tantissime configurazioni ugualmente fredde che possono sostituire tale figura barica, infine va detto che non siamo nella PEG e non ci sono le stesse caratteristiche climatiche in Europa, una delle quali può anche dipendere dalla minore estensione dei ghiacci marini artici sopra il nostro continente.

FABIO

Continua……..

La 1035 sta perdendo vigore e….

…l’altra regione nel nord emisfero è solo una plage:

Quindi se siamo fortunati e nel frattempo non appare un’altra regione attiva, tempo altri 2 giorni e risaremo spotless, potendo così sperare di raggiungere e battere i 265 giorni senza macchia del 2008!

Va detto comunque che la 1035 ha fatto registrare il valore più alto di flusso solare e X-ray (stasera alle 19 abbiamo sfiorato una flare di classe M) da quando il ciclo 24 è partito, insomma siamo ancora in regime da minimo ma con segnali evidenti di approccio al massimo solare.

Io personalmente la penso come Ale, e cioè che il massimo lo avremo nel corso del 2010 e che quindi Hathaway ci aveva visto giusto per quanto concerne la cronologia, però come tutti sappiamo ha completamente sbagliato l’intensità di questo ciclo 24.

I prossimi 3 mesi saranno determinanti, nel senso che ci faranno capire se io ed Ale (ed anche tanti altri qui dentro che la penano come noi) abbiamo ragione, oppure il massimo lo si raggiungerà nel 2012-2013 come affermano ormai tutti i principali centri solari mondiali.

Ai posteri l’ardua sentenza, intanto tutta Europa è sotto a temperature glaciali ed anche la nostra penisola non sta scherzando…ma questo è un altro discorso… 😉

Simon

Analisi emissioni CO2

Quando si fanno analisi rispetto alle emissioni di CO2 di un singolo stato o nazione si entra in un discorso di Geopolitica.

I primi aspetti da valutare sono la storia, la crescita demografica, la presenza di materie prime, ecc… Il rischio è di impantanarsi in freddi dati e di non capire certi cambiamenti riscontrati nelle emissioni dell’anidride carbonica dovuti ad aspetti politici e storici del paese analizzato.

Un esempio del discorso che stavo facendo si può trarre da una analisi dello Zimbabwe precedentemente chiamato anche Rhodesia meridionale o Rhodesia (da Wikipedia).

Superficie Totale: 390.757 km² (lista dei paesi per area 59º)

Popolazione Totale (2003): 12.576.742 ab. (lista degli stati per popolazione 66º)

Densità: 32 ab./km² Lingua ufficiale Inglese,

Storia:

Iniziali forme di colonialismo iniziarono nel XV e XVI secolo ad opera di spagnoli e portoghesi ma la vera colonizzazione avvenne ad opera degli inglesi nel XIX ad opera di Cecil Rhodes.

Nel 1888 Rhodes stipulò un accordo col re dei matabele Lobenguela, assicurandosi lo sfruttamento delle risorse minerarie del territori. Le regioni divennero note come Rhodesia Meridionale (attuale Zimbabwe) e Rhodesia Settentrionale (attuale Zambia). Queste terre divennero un dominio diretto di Rhodes e della sua compagnia, la British South Africa Company (BSAC), che fungeva da organo amministrativo. Rhodes morì nel 1902 e la gestione diretta del territorio da parte della BSAC si protrasse fino al 1923.

Nell’Ottobre 1923 la Rhodesia Meridionale, dopo il referendum dell’anno precedente, divenne una colonia del Regno Unito, sottoposta al controllo della Corona Inglese.

Nel 1953, nonostante l’opposizione di gran parte della popolazione bantu, le due Rhodesie furono incorporate col Nyassaland, l’attuale Malawi, nella Federazione della Rhodesia e del Nyassaland.

La Federazione, fu sciolta nel 1963, con la conseguente dichiarazione di indipendenza di Malawi e Zambia (nel grafico esiste una lacuna proprio dovuta alla creazione della federazione)

Nel 1965 il paese si proclamò indipendente dalla Gran Bretagna con il nome di Reppubblica di Rhodesia; l’ONU non riconobbe lo stato di indipendenza e applicò per la prima volta delle sanzioni economiche. La politica applicata nel paese era molto simile all’apparthaid del vicino Sud Africa una elite di bianchi dominava sui diverse etnie locali (partito ZANU=etnia shona e partito ZAPU=etnia ndebele).

Nel 1980 lo Zimbabwe assunse il nome odierno e la sua indipendenza fu riconosciuta a livello internazionale.Le prime elezioni del paese, stavolta a suffragio universale, elessero Capo del Governo Robert Mugabe.

La prima fase dell’era Mugabe (1980-1995)

Le attenzioni di Mugabe si rivolsero per tutti gli anni ’80 alle etnie nere rivali, in particolare gli ndebele. Tra ZANU e ZAPU nel 1983 scoppiò un terribile conflitto che fece migliaia di vittime. Nel 1988 si tornò alla pace con un accordo tra i due partiti, che si unirono nello ZANU-PF. In realtà Mugabe otteneva l’esclusione di tutti gli ndebele dai posti di governo, in modo da consolidare il dominio della sua etnia (shona) e, nell’ambito di questa, del suo clan personale. Nel 1987, scaduto il termine settennale, Robert Mugabe si autoproclamò presidente con poteri esecutivi, eliminando la carica di Primo Ministro. Riconfermato nel 1990 e nel 1996, Mugabe e il suo partito accentrarono sempre più i poteri dello stato, assumendo atteggiamenti vieppiù demagogici e repressivi verso qualunque oppositore.

La seconda fase dell’era Mugabe (1995- )

Il regime di Mugabe si è scagliato in particolare contro i bianchi e, più in generale, contro gli oppositori riuniti nella MDC (Movement for the Democratic Change). I bianchi sono stati questa volta colpiti dal punto di vista economico attraverso politiche di esproprio forzato dei latifondi.

Mugabe ha invero privato il paese della sua impalcatura economica, trascinandolo nella più totale rovina sociale ed economica, come dimostrano tutti i parametri economici a cominciare da una spaventosa inflazione e dalla penuria dei generi alimentari di prima necessità.

A complicare la situazione si ha inoltre l’estrema diffusione dell’AIDS, che ha determinato una drammatica discesa dell’aspettativa di vita (attualmente di 37 anni). Peraltro la diffusione dell’AIDS attraverso lo stupro è un’arma biologica che è stata sfruttata da Mugabe contro le etnie rivali, come ha testimoniato recentissimamente il rapporto all’ONU delle Associazioni Femminili dello Zimbabwe.

Nel 2008 Mugabe ha ottenuto un’ennesima riconferma al vertice del paese. Le elezioni sono state contrassegnate dai consueti tumulti e violenze generalizzate. Nel settembre 2008, dopo cinque mesi di trattativa, si è arrivati al seguente accordo: Mugabe resterà presidente del paese, mentre Morgan Tsvangirai, leader dell’MDC, diventerà il nuovo primo ministro. Al primo spetterà la guida delle forze armate, al secondo risponderanno le forze di polizia. Mugabe inoltre sarà a capo di un gabinetto, con funzioni consultive, composto da 31 rappresentanti, 15 del suo partito, lo Zanu-PF, e 16 dell’opposizione, l’MDC. Vice premier, il 42enne Arthur Mutambara, riferimento dell’ala scissionista dell’MDC, più vicina allo Zanu-PF di Mugabe. Tuttavia, l’accordo è rimasto finora sulla carta e non è sicuro che venga effettivamente attuato, visti i dissensi riconstrati fra le due parti riguardo all’interpretazione di alcune sue clausole.

Mugabe ad oggi è apertamente appoggiato dalla Cina che cerca in Zimbabwe materie prime per lo sviluppo.

Se si studiano i cambi di regime l’entrata e l’uscita dal colonialismo britannico e soprattutto l’ultimo regime dittatoriale impostosi sul paese si può capire come si è andato a formare i grafici.

In particolare quando il regime di Mugabe distrugge l’economia del paese si ha una netta riduzione della produzione di CO2.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

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Speriamo che qualcuno pur di ridurre la produzione di anidride carbonica non arrivi a distruggere l’economia dei nostri paesi per imitare lo Zimbabwe.

Andrea B

All data from the Carbon Dioxide Information Analysis Center at the Oak Ridge National Laboratory. Data excludes emissions from land use and agriculture (including deforestation).

CITATION: Tom Boden, Gregg Marland, Robert J. Andres. Global CO2 Emissions from Fossil-Fuel Burning, Cement Manufacture, and Gas Flaring: 1751-2006. Carbon Dioxide Information Analysis Center, Oak Ridge National Laboratory; Oak Ridge, Tennessee. April 29, 2009. doi 10.3334/CDIAC/00001

La prima tigre del ciclo 24! La REGIONE 1035!

Non aggiornano i sat Soho, ma già dal Continum Gong si intravvede la “maestosità” della regione 1035, la regione con l’area più grande mai registrata finora (al secondo posto abbiamo la 1029):

Come potete vedere dall’immagine elaborata col sistema di

Luca Nitopi, la 1035 prende nella giornata odierna 721 pixels ed un area di 961, credo che dinanzi a tali regioni anche il nostro Ale ammetterà che senza alcun dubbio ci troviamo dinanzi ad un bel tigrotto!

Ma l’importanza di una regione attiva come spiegato tante altre volte non la si intravvede solo dalla sua area o durata, ma anche da quanta energia magnetica riesce ad emanare…e cosa ci troviamo?

Un Kp-index bassissimo, delle B-flare nella giornata odierna mentre ieri al massimo siamo arrivati ad un C-5.3, un vento solare debole (sui 400 kms), insomma tutti gli altri “ingredienti” che accompagnano le regioni solari sono a livelli bassi-moderati!

Qualche anno fa, anche nel finire del ciclo 23, questi indici solari con regioni di siffatta area, raggiungevano dei valori ben più cospicui!

Sempre nel nord emisfero, e sempre all’interno dell’ormai famoso recinto di “Carrington” si sta iniziando a scorgere la sagoma della regione che i giorni scorsi osservavamo al Behind, vedremo domni che combinerà, mentre nel sud emisfero un’altra regione sempre con polarità del nuovo ciclo si sta lentamente formando:

Concludo parlando del solar flux che con la giornata di ieri ha raggiunto una media mensile di 71.93, mentre provvisoriamente alle ore 18 siamo a 85, non vorrei sbagliarmi ma credo si tratti del valore più elevato da quando è iniziato il ciclo 24.

La domanda con cui vi lascio è la seguente: mancano con domani 14 giorni utili alla fine dell’anno, ce la faremo a mettere in saccoccia altri 5 giorni spotless per battere il 2008 (265 giorni senza macchia totali)?

Simon