Il fenomeno delle macchie solari che oggi osserviamo e seguiamo quotidianamente, non é certo un fenomeno recente. Sempre il Sole ha avuto queste manifestazioni che oggi ancora cerchiamo di capire a fondo anche se molti passi certamente sono stati fatti. Ma come vedevano il Sole le antiche culture?
Gli antichi greci credevano che il Sole fosse il carro del dio Helios guidato attraverso il cielo da quattro cavalli.
Per gli antichi popoli mesoamericani, Maya e Incas, il Sole era un dio, e veniva osservato accuratamente registrando il cambiamento che il Sole subiva durante l´arco dell´anno, creando in tal modo dei calendari molto dettagliati e precisi. Peró secondo gli archeoastronomi non vi sono evidenze che questi popoli abbiano osservato anche le macchie solari.
Sebbene quindi non ci sono evidenze delle osservazioni da parte di Maya e Incas, il mito della creazione Atzeca narra che un dio oscuro ma coraggioso con il viso “butterato” si sia sacrificato nel fuoco diventando il Sole. Questo suggerisce fortemente che avevano visto macchie scure sulla faccia del Sole.
Non é per nulla sorprendente che la maggior parte delle culture antiche abbiano venerato il Sole come un Dio. Il Sole é sempre stata una forza potentissima che influisce su noi uomini e sulla Terra. Il Sole ci dá calore e luce ed ha il potere di far crescere le piante.
Dopo che i primi europei arrivarono sulle Ande, i sacerdoti Gesuiti tornando in Europa riferirono che quei popoli credevano che era il Sole che avesse il potere di far crescere le cose, anziché il Dio cristiano!
I popoli andini non furono i soli ad adorare il dio Sole, qualsiasi civiltá si é sempre rivolta nelle sue prime fasi a quel disco che infonde luce e calore (antichi Egizi). Ed era necessario studiarlo se si volevano evitare errori nella coltivazione agricola. E quel dio era molto potente ed occorreva mantenerlo tranquillo con preghiere, offerte e devozione… non é cambiata molto la religione da quei tempi antichi.
Non ci sono molti documenti su macchie solari in quelle epoche o non sono mai esistiti o furono distrutti dagli invasori. Solo in Cina giá nell´anno 165 a.c. gli astronomi cominciarono a registrare le loro osservazioni sulle macchie solari e sui cicli.
ftp://ftp.ngdc.noaa.gov/STP/SOLAR_DATA/SUNSPOT_NUMBERS/ANCIENT_DATA/Early_Reports
Ci sono anche dei riferimenti su macchie solari da parte dei filosofi greci del 4° secolo A.C. ma nessuno di loro poteva spiegare quello che stava vedendo.
Le culture successive furono fortemente influenzate poi dal pensiero aristotelico che aveva dichiarato che il Sole e il cielo erano la perfezione ideale. Fu cosí che i primi astronomi europei guardando il Sole rimasero perplessi non potendosi spiegare che la perfezione della creazione cristiana del Dio perfetto e onnipotente, presentasse delle macchie!
Prima dell´invenzione del telescopio il Sole poteva essere osservato solo in particolari condizioni di nebbia o foschia o al tramonto. Solo dopo che gli olandesi nel 1608 cominciarono a lavorare il vetro in forma concava e convessa che i misteri del cielo cominciarono a essere svelati.
Certamente i primi osservatori rimasero stupiti vedendo le macchie sul Sole che “doveva” essere invece perfettamente puro.
Storicamente furono 4 astronomi (l´olandese Johan Goldsmith noto meglio come Johannes Fabricius, Galileo Galilei, il tedesco Christopher Scheiner e l´inglese Thomas Herriot) che quasi contemporaneamente nel 1611 videro le macchie solari e tutti disegnarono a mano le macchie che stavano osservando. Questi disegni furono il primo passo per la comprensione delle macchie solari.
Ma gli astronomi non erano in accordo su quello che stavano vedendo, cosí Galileo scrisse che le macchie erano parte della superficie solare, mentre il Gesuita Scheiner non ammettendo l´imperfezione dell´astro scriveva che quelle che si vedevano non erano altro che le ombre di pianeti o satelliti in orbita attorno al Sole.
Galileo, che probabilmente era il meno impigliato con la religione, continuó ad osservare quelle macchie per diverso tempo, e si accorse che le macchie avvicinandosi al bordo del sole si rimpicciolivano compattandosi, cosa che poteva succedere solo se quelle macchie erano sulle superficie e non ombre proiettate e osservó grazie alle macchie come il Sole girasse su se stesso!
Galileo e tutti gli altri fecero le prime scoperte e per nostra fortuna le fecero poco prima del minimo di Maunder!
Oggi possediamo telescopi potentissimi, camere digitali, computer, satelliti, telescopi in orbita, radar, antenne, studiamo il Sole in tutte le sue manifestazioni, ma il mistero delle macchie solari ancora non é stato svelato al 100%.
SAND-RIO
È vero, oggi abbiamo SOHO o STEREO, ma l’emozione di guardare le macchie direttamente al telescopio e vederle muovere e modificarsi è qualcosa di non paragonabile! Ti fa capire che sensazioni ha provato Galileo a suo tempo.
Pablito(Quote) (Reply)
Scusate se ritorno sulla domanda dell’articolo precedente (a cui mi avete
risposto precisamente), ma visto che a Galileo succedeva di vedere le macchie più piccole e compatte per via della sfericità del Sole, capisco che gli strumenti moderni risolvono il problema, ma qui in NIA quali strumenti abbiamo ?
Cioè qui quali immagini del Sole utilizziamo ?
Si fanno osservazioni dirette o si usano le immagini dei siti del SOHO o di altri osservatori ? Giusto per capire
grazie
Alberto
Alberto(Quote) (Reply)
Un’altra cosa per SAND-RIO
Da dove vengono le illustrazioni dell’eroe Azteco
Alberto
Alberto(Quote) (Reply)
Le foto sono illustrazioni tratte da “The Fifth and Final Sun” di C. Shana Greger.
Altre immagini possono essere viste qui:
http://www.carolbancroft.com/C_Greger.html
sandcarioca(Quote) (Reply)
grande come sempre Sand 😉
Nintendo(Quote) (Reply)
La venerazione del sole da parte dei popoli antichi era molto comune anche in europa prima che si diffondesse il credo di un dio unico
http://it.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus
inizialmente le figure sacre cristiane erano raffigurate da un sole sopra la testa divenuta successivamente un’ aureola.
Oggi sul web c’è davvero poca informazione reale sulle antiche credenze, troppo spesso l’etteralmente seppellita da un mare di fandonie ( 2012, Ufo, …).
Ritengo che ad oggi siamo ancora lontani dal capire le reali conoscenze di popoli antichi, che a mio avviso, andavano al di là di cio che possiamo immaginare.
DOM(Quote) (Reply)
http://www.hwh22.it/xit/S05_news/archivi/2005/aprile/03f.html
DOM(Quote) (Reply)
Noi utilizziamo i dati del sidc e noaa e guardiamo il Soho ed il Gong Continum. dal soho Continum poi facciamo “girare” il programmino di luca nitopi per il L&N’s count.
ciao
ice2020(Quote) (Reply)
Insomma si può dire che l’importanza del sole l’hanno capita proprio tutti tranne quelli dell’IPCC? 😆
ice2020(Quote) (Reply)
Scusate l’ O.T. , ma “Aldone” ha scritto un ottimo articolo sul Meteogiornale:
http://www.meteogiornale.it/notizia/17610-1-anthropogenetic-global-warming-perche-i-conti-non-tornano
carmelo(Quote) (Reply)
Si DOM il culto di Mitra era molto diffuso ai tempi dei romani e anche nella stessa Roma ed era una religione di origini orientali e ricordo che anche Adriano ne era un “fanatico”!…bella questa divagazione storica su come i popoli vedevano il Sole.
EnzoDD(Quote) (Reply)
Non dimentichiamo Aureliano ed il suo culto per il sol invictus…
Cmq bel tema quello di oggi, che si sposa con la domenica…Relax…
ice2020(Quote) (Reply)
Interessantassimo, complimenti ! 😉
enrico(Quote) (Reply)
Anche se è domenica il Noaa nn si mentisce, mette un SN di 27, quindi vuol dire che da questa immagine vde 17 macchie:
http://sohowww.nascom.nasa.gov/data/realtime/mdi_igr/1024/latest.jpg
ice2020(Quote) (Reply)
No é estto il conteggio della NASA perché loro contano sempre, quando possono anche il pixel bruciato, in modo da avere 2 AR.
sandcarioca(Quote) (Reply)
Impressionante esplosione ieri mattina immagini lasco c2 moviehttp://www.persicetometeo.com/public/popup/lascoC2_movie.htm
giorgio(Quote) (Reply)
La Domenica e i Festivi si pagano il doppio….. 😀
8/9 macchie diventano 16/18…
Bruno
apuano70(Quote) (Reply)
http://www.persicetometeo.com/public/popup/lascoC2_movie.htm
giorgio(Quote) (Reply)
Da questa immagine pare che contino ancora la 1054, che ormai da giorni è solo una plage.
http://sidc.oma.be/images/combimap450.png
Stefano Riccio(Quote) (Reply)
Il SIDC giustamente per oggi mette provvisoriamente un 13… quanta differenza con gli ingordi della NASA!!! E c`é ancora qualcuno, povero illuso, che crede ciecamente alla neutralitá degli scienziati e a quanto questi (venduti) affermano.
Cmq spero che il NOAA/NASA entro stasera corregga il suo conteggio visibilmente sbagliato.
sandcarioca(Quote) (Reply)