Volevo lanciare questo breve articolo fine settimanale postandovi le ultime rivelazione sui ghiacci artici, quando mi sono detto…
“…no lasciamo stare, tanto l’utenza di Nia è sicuramente abituata, svezzata nel controllare settimanalmente il brutto stato, che la calotta del polo nord sta attraversando in questi anni. Cerchiamo invece qualcosa di interessante da pubblicare …. “
Volevo quindi riportarvi un’interessante analisi grafica, che evidenzia, la stretta relazione che intercorre fra l’indice di trasporto delle correnti oceaniche e le variazione geomagnetiche. Articolo, il cui scopo era quello di aprire una possibile discussione, strada o ulteriore spiegazione alle eclatanti, per non dir storiche, anomalie che stanno interessando il mare di Beaufort, quando in cerca di varie ed ulteriori informazioni scientifiche, pesco, nel vero e proprio senso della parola questi retrodatati trafiletti, ripresi da dei vecchi giornali d’epoca.
Questo prima immagine è stata ripresa dal Pittsburg Press, del 3 Dicembre del 1922 (pagina 92) :
http://news.google.com/newspapers?nid=djft3U1LymYC&dat=19221203&printsec=frontpage
Alcuni passi significativi ripresi dall’articolo :
La scienza è perplessa per questa notizia sorprendente, che arriva dal lontano nord, e che indica che il mare polare si sta riscaldando e la grande calotta di ghiaccio si sta lentamente sciogliendo e questo potrebbe presto svelare i segreti nascosti, del continente polare sconosciuto.
Il polo nord sta cambiando pelle ? Le regioni artiche sono in fase di riscaldamento, con la prospettiva di un grande cambiamento climatico proverbiale in quella parte del mondo? La scienza si sta ponendo queste domande. I rapporti dei pescatori, cacciatori e gli esploratori che navigano i mari nei pressi Spitsbergen e l’Artico orientale, tutti i punti di un cambiamento radicale delle condizioni climatiche, finora inedite caratterizzate da elevate temperature da parte della superficie terrestre da cinquantaquattro anni.
Il capitano dice di aver notato un calore insolito nel 1918, e da allora le temperature sono aumentate costantemente . Oggi l’artico orientale è “difficilmente riconoscibile rispetto alla stessa regione fra il 1868-1917
Interessante anche questo trafiletto ripreso dal New York Times del 12 Dicembre del 1938 :
http://select.nytimes.com/gst/abstract.html?res=F40D14F63C5F1B7A93C0A81789D95F4C8385F9
“……I risultati degli esploratori sovietici a bordo della rompighiaccio Syedoff, ora alla deriva a 300 miglia dal Polo Nord, insieme con le precedenti osservazioni di altri ricercatori, hanno portato gli scienziati sovietici a concludere che la regione artica e, anzi, il mondo intero sta diventando più caldo.….”
Come questo piccolo articolo ripreso dal “The Evening Independent”, del 10 Settembre 1920 (pagina 7) :
Questa cornice, appena arrivata da l’Alaska, mostra Roald Amundsen, l’esploratore norvegese quando arrivò a Nome, in Alaska dopo aver combattuto contro l’artico, per due anni, periodo nel quale egli era stato segnalato più volte come “disperso”. Il norvegese è stato il primo ad aver completato la circumnavigazione del mondo, tra le coste settentrionali dell’Europa, l’Asia e l’America e il bordo della banchisa artica.
Bè che dire ….. sicuramente ci sono poche informazioni scientifiche che possiamo ricavare da questi trafiletti, faceva caldo come adesso ? Chi lo sà ? Di sicuro c’è che la calotta del polo nord ha manifestato già innumerevoli situazioni di crisi.
Come non ricordare anche il 1958 e il 1959.
http://daltonsminima.wordpress.com/2009/04/28/i-ghiacci-artici-nel-1958-1959cartoline-da-gw/
Sappiamo molto poche dei cicli delle correnti marine nei mari del nord, che M.A. Vukcevic abbia ragione ? Che ruolo assumono le variazioni geomagnetiche (vedi il polo magnetico sopra il Canada) sulle correnti del mare di Beaufort.
Oggi Beaufort (occidente)…nel 1922 (oriente) il polo magnetico sopra la siberia sottoposto a sollecitazioni ? Congetture,ipotesi … ?
http://hal.archives-ouvertes.fr/docs/00/41/83/04/PDF/NATA.pdf
Ecco ho cambiato idea, vi passo il grafico !
🙂
Michele
Ma qualcuno mi sprebbe dire quando incominciarono a scendere le temperature in europa, dopo l’inizio del primo ciclo debole del minimo di Dalton?
questo per fare un paragone ai giorni nostri.
Grazie.
sbergonz(Quote) (Reply)
Io credo che anche facendo bene i conti sulle alterazioni all’ ambiente provocate dall’ uomo
mettendoci tutto ma proprio tutto , deforestazione, modificazioni dell’ albedo in genere (perché poi i gas serra e i particolati modificano l’ albedo) etc. la forzante non sarà sufficiente a spiegare variazioni climatiche in modo chiaro . Una glaciazione o un periodo interglaciale caldo hanno differenze notevoli rispetto alle condizioni attuali deve esistere necessariamente un meccanismo di amplificazione ignoto .
@sbergonz
guarda qui http://www.nimbus.it/ghiacciai/2009/20090927%20Lys.pdf
nei periodi di bassa attività solare il fronte del ghiacciaio é avanzato in maniera significativa .. il ritardo sembra essere di alcuni anni lustri.
Luci0(Quote) (Reply)
è la domanda del secolo
difficile rispondere, possiamo solo aspettare e vedere come evolve la situazione.
di sicuro alla fine del decennio (se l’attività solare sarà rimasta bassa, almeno in stile minimo di dalton) potremmo sicuramente vederne gli effetti
Fabio Nintendo(Quote) (Reply)
interessante il grafico dell’arretramento del ghiacciaio che mostra un crollo spaventoso alla fine del 1800.
se ci fosse stato l’IPCC all’epoca chissà cosa ne avrebbero detto.
però quel calo li è naturale quello odierno è umano, ma va*****************
Fabio Nintendo(Quote) (Reply)
@Fabio Nintendo
Il Lys é il ghiacciaio Alpino di cui abbiamo misurazioni attendibili sarebbe interessante trovarne di altri.
Per ottenere una discesa del fronte sembra che ci vogliano almeno tre cicli solari deboli … i cicli solari 9 10 e 11 furono abbastanza normali e ci fu un arretramento evidente (1843 -1897) i cicli 12 13 e 14 furono deboli e l’avanzamento evidente ci fu solo durante il ciclo 15 ma poi il sole riprese l’ attività in modo deciso …
Luci0(Quote) (Reply)
A proposito di ghiacciai alpini, in vita mia non ho mai visto il Plateau Rosa così mal ridotto.
http://www.cervinia.it/images/CEWC_AREA_PLATEAUROSA_640_480?ixDownload=true&ixImageRes=10
carmelo(Quote) (Reply)
Io lo ripeto da anni ormai… ma sembra che nessuno ci faccia caso. I ghiacciai alpini sono i meno indicati per verificare o meno lo sciogliemento dei ghiacci… in quanto si “affacciano” tutti o quasi tutti sul Mar Mediterraneo… che a livello globale e’ tra i piu’ caldi di sempre a causa dello scarso apporto di acqua dolce dei suoi affluenti.
Infatti ghiacciai di altre zone del mondo… non sono cosi’ mal ridotti come puo’ sembrare!
Cercate di analizzare anche il contesto nel quale si trova il ghiacciao in esame… altrimenti e’ fatica sprecata!
Bernardo Mattiucci(Quote) (Reply)
@Bernardo Mattiucci
Ok … ma il riferimento era solo per farsi un idea di quello che potrebbe accadere tra qualche anno … ci vogliono almeno due cicli deboli per bloccare il ritiro e tre per farlo avanzare …
Luci0(Quote) (Reply)
A proposito http://www.ijis.iarc.uaf.edu/cgi-bin/seaice-monitor.cgi?lang=e il satellite da WindSat a AMSR2 é stato cambiato il 23 e il 24 é arrivato il nuovo minimo nell’estensione. Ma guarda un pò che combinazione … 🙂
Luci0(Quote) (Reply)
E’ quello che mi aspetto anch’io, infatti da un po dico che a mio avviso un decennio dovrebbe bastare per cominciare a vedere qualcosa di più chiaro in questo senso.
FabioDue(Quote) (Reply)
Dunque, e’ verissimo e risaputo negli anni 20-30 in GRoenlandia ci fu un periodo piuttosto caldo, molto piu caldo rispetto ai decenni precedenti e antecedenti a essi.
Ma secondo le statistiche e ricostruzioni del servizio meteo danese, tutte le stazioni groenlandesi a oggi hanno superato i picchi delle medie di quegli anni. Una cosa recente, nell ultimo decennio-quinquennio(secondo le stazioni) prima del 2000 erano ancora sotto i livelli degli anni 20-30.
Non sono dati inventati da me, se non siete d ‘accordo potete scrivere al servizio meteo danese a meno che non pensiate che siano anche loro falsificatori. Negli ultimissimi anni la Groenlandia si sta riscaldando a un ritmo allarmante, con questo non c’entra il discorso antropico o non antropico, anzi i vari sbalzi repentini in Groenlandia tenderebbero a provare forti forzanti naturali, pero’ non c’e’ dubbio che ora siamo in quella rialzista e quanto possa durare questo non si sa.
Jerry Drake(Quote) (Reply)
intanto il MASIE segna 4.3milioni di kmq contro i 3.8 degli altri enti
NB: è il sistema del NOAA più avanzato che hanno
ftp://sidads.colorado.edu/DATASETS/NOAA/G02186/png/masie_all_r00_v01_2012241_4km.png
Fabio Nintendo(Quote) (Reply)
Comunque se diamo un occhiata alla webcam polare si può intuire quali possano essere i problemi dell’ affidabilità delle misurazioni del “sea-ice” in questo periodo nell’Artico, le temperature oscillano intorno allo zero. Se si va sopra e piove, si formano pozze e lo strato di neve sparisce falsando un pò tutto. Se la temperura é bassa nevica e si formano accumuli che coprono la superficie e anche qui abbiamo delle misurazioni sbagliate in eccesso. Insomma é perfettamente inutile fare delle misurazioni in questo periodo perché vengono fuori i numeri del lotto …
Luci0(Quote) (Reply)
Ecco come si modificano i ghiacci Artici in pochi giorni
18 Agosto
29 Agosto
Da quello che si intuisce dalla Webcam … In pratica si formano pozze d’ acqua sulla banchisa ma il ghiaccio sotto c’ é ancora. Queste pozze possono mostrano acqua quando é più caldo, se é freddo possono ghiacciare superficialmente o ricoprirsi di neve. Il satellite prova a capirci qualcosa ma la misurazione é molto aleatoria. Questo particolare i media trascurano di dirlo … esce solo il valore minimo.
Luci0(Quote) (Reply)
Sembrerebbe di no. AMSR2 non è ancora dato come operativo. Così si dice qua:http://www.ijis.iarc.uaf.edu/en/home/seaice_extent.htm
Gigi(Quote) (Reply)
In questa animazione il fenomeno si vede ancora meglio: http://www.arctic.noaa.gov/np2012/2012-cam1.mov
Ma a quanto pare non influenza le analisi del satellite. Infatti, per quanto le aree di pozza siano anche abbastanza estese, mai in quella zona il ghiaccio è stato descritto come non totale.
Gigi(Quote) (Reply)
Attenzione che la sola differenza apparente con le altre analisi è che in quella che citi tu si da una grande quantità di ghiaccio ancora presente intorno a quelle isole verso le Stretto di Bering. Tutto il resto della zona è libero e quindi risulta strano che ce ne sia tanto. Comunque, anche se così fosse, non cambia in niente il fatto che il limite della banchisa unita è estremamente arretrato.
Dispiace a tutti che ciò accada ed infastidisce tutti il cancan mediatico, ma non è negando un fenomeno che ciò sparisce.
Non trovo il dato numerico a cui ti riferisci. Mi passi il link? Grazie….
Gigi(Quote) (Reply)
Comunque quello che mi stupisce da sti grafici ad es:
è questo, a fronte di una grande variazione di fusione estiva, rimane sempre abbastanza stabile la dimensione dell’ area congelata in inverno, ciò significa, se la logica non è un opinione, che fa più freddo in inverno.
cioè se ho 10 cubetti di ghiaccio e ne fondo 3 e li ricongelo, devo avere un congelatore meno potente per ricogelarli tutti rispetto alla condizione in cui inizialmente ne fondo 4, se tengo conto che lo stesso procedimento va fatto nella medesima quantità di tempo…
o no?
Alessio(Quote) (Reply)
OT Solare
Il sole sta dando un’accelerata.
In pratica sta attraversando la fase di alta attività della sua periodica e precisa altalena.
Ciao
Fano
fano(Quote) (Reply)
@Gigi
Ma nemmeno dando per scontato che la causa sia l’AGW che riusciremo a capire cosa sta succedendo …
Si ma come ben sappiamo qui su NIA dal 2011 ad ora si sono succedute tre missioni AMSR-E WindSat e AMSR2 … poi ci sono le webcam che danno in termini qualitativi la portata del fenomeno. Dai media sembra che i ghiacci siano spariti mentre la realtà é diversa … vedere mio post precedente. Mezze verità diventano verità vere a forza di ripeterle all’ infinito. Un pò come accade per le religioni … ognuna ha le sue verità e ma sono tutte diverse …
Luci0(Quote) (Reply)