Archivio mensile:Settembre 2013

Nessuna evidenza di influenza planetaria sull’attività solare

Immagine scattata con il telescopio solare svedese da l’osservatorio Muchachos Roque di La Palma, Spagna
 
Nel 2012, Astronomy & Astrophysics avevano pubblicato uno studio statistico sui record isotopici dell’attività solare, in cui Abreu et al. sostenevano che non vi era evidenza di un’influenza planetaria sull’attività solare.
 
 
Astronomy & Astrophysics in una nuova pubblicazione di analisi di questi dati isotopici da parte di Cameron e Schüssler corregge gli errori tecnici nei test statistici effettuati da Abreu et al.Essi trovano alcuna prova di un effetto planetario sull’attività solare.
 
No evidence for planetary influence on solar activity, by R. Cameron and M. Schüssler. Published in Astronomy & Astrophysics, 2013, DOI: 10.1051/0004-6361/201321713
Dalle conclusioni si legge :
 

 

Il Sole è una stella magneticamente attivo. La sua attività si manifesta come macchie scure e facole luminoso sulla sua superficie visibile, così come violente espulsioni di massa e l’accelerazione di particelle ad alta energia derivanti dal rilascio di energia magnetica nella sua atmosfera esterna. La frequenza con cui si verificano questi fenomeni varia in un ciclo di attività piuttosto irregolare di circa 11 anni, durante i quali il campo magnetico globale del Sole inverte. Il campo magnetico solare e il ciclo di attività originari di un meccanismo dinamo autoeccitato basata su flussi convettivi e rotazione in terzo esterno del raggio solare.

Read more at: http://translate.googleusercontent.com/translate_c#jCp

“….L’apparente accordo tra le periodicità in registrazioni di isotopi cosmogenici come proxy per l’attività solare e le coppie planetarie è statisticamente insignificante. Non ci sono prove di una influenza planetaria sulle attività solare….” Continua la lettura di Nessuna evidenza di influenza planetaria sull’attività solare

Nia cambia pelle

Vipera aspis atra
Vipera aspis atra

Ho deciso di cambiare pelle a questa piattaforma. La nuova stagione editoriale sta per prendere il via. Quale momento migliore, mi son detto quindi, per cambiare pelle o tema (sfondo) del blog.

Nella giornata di domani, in collaborazione con il nostro webmaster Alessio (via Skype) aggiorneremo ( il nostro Ale è in pauroso ritardo :smile:) la piattaforma, quindi, se si dovessero registrare disservizi o altre problematicate di natura varia, riguardanti : Accesso, post di commenti, lettura della pagine, altre ed eventuali…. non vi preoccupate.

Approfittate di questa occasione anche per segnalarci, problematiche riscontrate, eventuali idee o migliorie da inserire in home page o nella barra principale.

Capitolo collaborazioni

Ricordo, che al seguente indirizzo è presente la pagina dei contatti del nostro blog :

http://daltonsminima.altervista.org/?page_id=11616

C’è grande bisogno della vostra collaborazione !
Non abbiate paura.
😉

 Michele

Nature …. ovvero come dare un colpo al cerchio e uno alla botte !

Dare un colpo al cerchio e uno alla botte significa destreggiarsi in una situazione contraddittoria, senza schierarsi veramente per nessuna delle due parti opposte e, al contrario, facendo un passo verso ciascuna delle due direzioni possibili. Questo detto deriva direttamente dal lavoro degli artigiani che, nel costruire le botti, incastrano delle liste di legno ricurve all’interno di cerchi metallici.

http://www.radici-press.net/italiano-espresso-n-47/modi-di-dire-detti-e-proverbi

….

…..

Modo di di dire che si adatta molto bene alle conclusioni di questa ricerca ( Vedi parte evidenziata in grassetto )

🙂

 

La recente interruzione del riscaldamento globale legata al raffreddamento superficiale del pacifico equatoriale

Nature doi:10.1038/nature12534

Ricevuta il

 

Nonostante il continuo aumento delle concentrazioni dei gas serra in atmosfera, la temperatura media annuale globale non è aumentata nel ventunesimo secolo 1, 2, sfidando l’opinione prevalente che il forcing antropogenico causa il riscaldamento climatico. Sono stati proposti diversi meccanismi per questa interruzione del riscaldamento mondiale 3, 4, 5, 6, ma la loro relativa importanza non è stato quantificata, ostacolando le stime osservazionali della sensibilità climatica. Qui mostriamo che  il recente raffreddamento nella parte orientale del Pacifico equatoriale si riconcilia con le simulazioni climatiche e le osservazioni. Presentiamo un nuovo modello climatico dei meccanismi per il cambiamento della temperatura globale, prescrivendo, oltre al forzante radiativo, la storica temperatura superficiale del mare, sopra il centrale pacifico tropicale orientale in un modello climatico. Anche se la prescritta temperatura superficiale è limitata a solo il 8,2% della superficie globale, il nostro nuovo modello riproduce la temperatura media annuale globale notevolmente bene con coefficiente di correlazione r = 0,97 per il periodo che va dal 1970-2012 (che include la corrente accelerazione nel riscaldamento globale). Inoltre, la nostra simulazione cattura le principali caratteristiche stagionali e regionali della pausa, tra cui l’intensificazione della circolazione di walker, il raffreddamento invernale nel nord-ovest del Nord America e la prolungata siccità nel sud degli Stati Uniti. I nostri risultati mostrano che il corrente trend fa parte della variabilità naturale del clima, legato specificamente alle decennali raffreddamenti della ninà. Anche se simili eventi decennali potrebbero verificarsi in futuro, la tendenza al riscaldamento multi-decennale è molto probabile che continui con l’aumento dei gas serra.

 

Temperatura simulata dai modelli di tendenza (a destra) ottenuti grazie ai modelli climatici creati presso la Scripps Institution of Oceanography, UC San Diego, mostrano una forte intesa con le temperature estive boreali osservate (immagine a sinistra) per il periodo che va dal 2002-2012. JJA acronimo di giugno luglio agosto. Immagine per gentile concessione di Nature.

 

 

Fonte : http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature12534.html

 

Michele

L’autunno 2013 – Situazione e prospettive meteo – Parte 1: la situazione attuale ed i prossimi giorni

Introduzione

L’articolo è diviso in due parti: nella prima si riepiloga brevemente l’andamento dell’estate appena trascorsa, in Italia, quindi si descrive la situazione all’inizio della nuova stagione, l’autunno (si ricorda che l’autunno meteorologico ha inizio il 1 settembre) e si tratteggiano le previsioni per i prossimi giorni.

Nella seconda parte, invece, si cerca di tracciare delle linee di tendenza per il prosieguo della stagione appena iniziata.

La legenda relativa agli indici utilizzati di seguito è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

aaaaaaaaaaaaa

L’estate appena conclusa – riepilogo

La stagione ormai conclusasi (formalmente e, quest’anno, anche sostanzialmente) può essere schematicamente suddivisa in tre fasi abbastanza distinte tra loro:

  1. la prima, tra l’inizio di giugno ed il 10 luglio circa, si è contraddistinta per la prevalenza dell’Anticiclone delle Azzorre, che però non ha protetto sempre il nostro Paese. Pertanto, l’Italia è rimasta esposta a sortite atlantiche e, in un caso, persino ad un afflusso di aria fresca da nordest. In questa fase si è verificata una sola invasione di aria calda africana, nel mese di giugno, peraltro abbastanza breve.
  2. la seconda, dal 10 luglio fino a circa il 10 agosto, è stata fortemente caratterizzata dalla presenza dell’anticiclone africano, con il relativo corredo di aria calda, a tratti soffocante specie nelle pianure e nelle valli interne. Si sono verificate solo tre brevi sortite rinfrescanti di origine atlantica, che tuttavia non hanno impedito all’africano di tornare subito e persino ogni volta con maggiore forza, a tratti con intensità (ed effetti sulle temperature nelle nostre città!) paragonabili a quelli della terribile estate 2003.
  3. la terza, dal 10 agosto fino a fine mese, è stata caratterizzata da una alternanza di “break” atlantici, presenza dell’Anticiclone delle Azzorre ai margini dell’Italia e l’Anticiclone Africano. Quest’ultimo, specie a metà dell’ultima decade, è tornato con forza sul nostro Paese. E’ stato comunque subito scacciato da una intensa fase di maltempo, persino al Sud e sulle Isole, che ha messo decisamente in crisi la stagione estiva. Continua la lettura di L’autunno 2013 – Situazione e prospettive meteo – Parte 1: la situazione attuale ed i prossimi giorni