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Il ciclo solare SC25 sta per iniziare ?

Forse ci siamo o forse no… ma il momento e alcuni segnali mi spingono a scrivere qualcosa sulla situazione attuale nel nostro sistema solare. Scrivo quindi questo telegrafico articolo per mostrarvi due aspetti interessanti. Due osservazioni, che forse posso indicare o essere il segnale della “iniziale” partenza del ciclo solare SC25.

La prima osservazione interessa la configurazione planetaria. Che cosa c’è di particolare in cielo ? Semplice… da ora in avanti diversi pianeti si avvicineranno. Non ci sarà alcun multi-allineamento planetario, ma una lenta connessione o raggruppamento (in un ristretto settore del sistema solare) di diversi pianeti. Gli attori in gioco, nelle prossime settimane, saranno : Giove, Saturno, Venere, Marte e la Terra. Chiaramente, la mia osservazione è rivolta in particolar modo verso i tre maggiori indagati (artefici) nella genesi del ciclo undecennale solare, quali : Giove, Venere e la Terra. Questa situazione (si osservi l’immagine a seguire) mi fa pensare a Giugno e Luglio, in particolare, quali mesi peculiari per una probabile partenza o genesi (spinta mareale) del ciclo solare SC25.

La seconda osservazione la troviamo invece nel rilievo (istantanea) che questa sera la sonda stereo Ahead ci fornisce del lato non visibile del Sole. Che cosa osserviamo ? Bhè…potete vedere distintamente due macchie solari. Ar, che sembrano in procinto di affacciarsi fronte Terra.

Che cosa potrebbe succedere quindi ? Personalmente, non mi aspetto un grande balzo degli indici solari, come il SF – flusso solare oppure flare etc.. Resta tuttavia il fatto che il momento è particolare e potremmo essere decisamente spettatori di una situazione estremamente interessante. Per la prima volta, ed in anticipo di qualche mese, potrebbe essere sotto i nostri occhi, la ripartenza della dinamo solare. Questa situazione è una nuova conferma della connessione solare-planetaria ?

Poi ci sarebbe da scrivere qualche riga sul capitolo delle possibili ripercussioni che potrebbero occorrere sul nostro pianeta. Climatiche, geologiche… ?

Un passo alla volta, step by step…

Restiamo spettatori e vediamo che cosa succede…

Michele

Stratwarming: cosa succede?

Verso la fine di dicembre dalle pagine del nostro sito avevamo annunciato l’inizio di un intenso episodio di stratwarming con conseguenti potenziali irruzioni di aria molto fredda anche sul nostro paese. Cerchiamo di capire cosa è successo finora.

Lo stratwarming è un repentino riscaldamento della zona polare della stratosfera che nelle sue manifestazioni più intense (major stratwarming) può portare ad un indebolimento e perfino ad uno split (divisione) del vortice polare in due distinti cicloni che, abbassandosi fino alla troposfera, provoca irruzioni di aria polare alle nostre latitudini.

Seppur raramente, capita che fenomeni di major strawarming abbiano una dinamica lenta sull’andamento del vortice polare, come nel caso dell’episodio di quest’anno. Dall’analisi delle dinamiche della circolazione globale pare infatti che lo stratwarming non sia ancora andato a completamento, ovvero la pressione esercitata sulla troposfera non è ancora riuscita a indebolire il vortice polare tanto da dividerlo.
Quindi, le irruzioni di aria fredda a cui abbiano assistito in questo inizio d’anno e che hanno portato sul nostro Paese temperature al di sotto della media, non sono da attribuire direttamente allo stratwarming. Si tratta invece di anomalie climatiche, di per sé non eccezionali, associate ad altre forzanti (NINO e attività solare).
Le proiezioni dei modelli globali ci indicano, al momento, che il completamento dello stratwarming con la possibile rottura del vortice polare che potrebbe verificarsi ai primi di febbraio, allungando, quindi, fino ai primi di aprile il periodo delle potenziali ondate di freddo alle nostre latitudini.
A seguito un approfondimento più tecnico sul fenomeno.
L’immagine mostra la temperatura sul polo Nord alla media stratosfera (50 hPa, ovvero 20 Km di quota) alla data del 24 gennaio; i valori risultano ancora superiori alla norma.

FOCUS TECNICO

Geopotenziali relativi al pattern Wave2
previsti per il 2 febbraio dal modello ECMWF.
L’aumento lungo tutta la sezione verticale
indica una possibile attivazione di blocchi anticiclonici tra Nord Atlantico e polo Nord (elemento in linea con un condizionamento completo da parte dello Stratwarming). 
L’immagine mostra l’andamento dell’indice NAM lungo la sezione verticale atmosferica.
Il possibile condizionamento è previsto,
dal modello GFS, intorno
ai primi di febbraio. 
Come noto tra il 27 e il 28 dicembre l’indice NAM a 10 hPa ha superato la soglia (-3) di riferimento oltre la quale ha inizio un evento di Sudden Stratospheric Warming (secondo la teoria di Baldwin & Dunkerton del 2001). A distanza di quasi un mese, tuttavia, la propagazione in troposfera risulta molto limitata e controversa, avendo raggiunto con chiarezza soltanto i livelli più elevati del vortice polare (tra i 100 e i 400 hPa). Questo nonostante l’attuale SSW risulti tra i più intensi mai osservati, sia per quanto riguarda l’entità del riscaldamento stratosferico (ben oltre i 50 °C), sia per i valori di NAM raggiunti (-4.3). Da un’analisi effettuata sui 28 Sudden Stratospheric Warming avvenuti tra 1949 e il 2018 è emerso che soltanto in 6 casi la propagazione nei bassi strati atmosferici è del tutto mancata e che 5 di questi presentavano un vortice polare troposferico molto forte nei 30 giorni precedenti all’evento (il caso rimanente un vortice senza anomalie significative). In quasi tutti gli altri casi, ovvero con propagazione totale, il vortice polare troposferico nei 30 giorni precedenti l’evento risultava molto debole, evidenza, questa, perfettamente in linea con quanto riportato in letteratura. L’episodio attualmente in corso rientra in questa casistica, essendo stato preceduto da valori negativi di NAM in troposfera.
Allora come si spiega un ritardo così ampio nella trasmissione verso il basso?
Dalla stessa analisi sono emersi 3 casi con propagazione molto ritardata: 19 giorni nel 1968, 22 nel 1971 e ben 30 nel 1965, tutti e tre gli eventi sono avvenuti, come l’attuale, nella primissima parte dell’inverno (SSW di tipo “early”). Ricordiamo che un Sudden Stratospheric Warming generalmente si ripercuote in pochissimo tempo, mediamente entro una settimana dal superamento della soglia di riferimento. Il ritardo fin qui cumulato (28 giorni) risulta il secondo più lungo della serie e non è ancora chiaro se la propagazione si completerà o meno.
Le elaborazioni modellistiche più recenti, basate sia sui geopotenziali a 500 hPa che sull’indice AO, indicano il periodo 31 gennaio-2 febbraio come quello in cui il vortice polare troposferico dovrebbe essere del tutto condizionato; tuttavia, data la grande variabilità dei modelli globali, l’attendibilità di tale proiezione rimane difficile da quantificare.
Da sottolineare, infine, che, qualora l’evento riesca a completarsi del tutto, la circolazione atmosferica potrebbe essere fortemente condizionata fino ai primi di Aprile; nei tre casi analoghi avvenuti nel passato, infatti, si è osservato uno slittamento degli effetti del SSW pari o simile al ritardo cumulato.
Relativamente ai frequenti ingressi d’aria fredda che da circa un mese interessano gran parte d’Europa va precisato che non sembrano essere direttamente collegati all’evento stratosferico in atto. L’attuale pattern meteorologico (tendenza a blocchi anticiclonici atlantici) è invece probabilmente riconducibile alla bassa attività solare e alla presenza di un NINO moderato, entrambi elementi che favoriscono un indebolimento del vortice polare troposferico. Se una minima influenza da parte del SSW c’è stata, questa è comunque difficile da verificare con i dati attualmente a disposizione.

Radiazioni cosmiche in aumento del 13 per cento dal 2015

Quasi una volta alla settimana, Spaceweather.com e gli studenti di Earth to Sky Calculus liberano dalla California i palloni aereostatici che raggiungono la stratosfera. Questi palloncini sono dotati di sensori che rilevano le radiazioni dei Raggi Cosmici. I raggi cosmici possono sfiorare le nuvole, attivare un fulmine e penetrare negli aeroplani. Inoltre, ci sono vari studi ( 1, 2, 3, 4) che collegano li collegano all’aumento delle aritmie cardiache e alla morte cardiaca improvvisa. Le ultime misurazioni mostrano che si sono intensificate del 13% dal 2015. Ma perché aumentano? La ragione principale è il Sole. Quando si verificano le Esplosioni di Massa Coronale (CME), queste spazzano via i raggi cosmici prima che raggiungano la Terra. Durante il Massimo Solare, i CME sono abbondanti e i raggi cosmici sono contenuti. Attualmente, il Ciclo Solare si muove verso il minimo solare, permettendo il ritorno dei raggi cosmici. Un altro motivo potrebbe essere l’indebolimento del campo magnetico della Terra, che aiuta a proteggerci dalla radiazione spaziali.

Fonte : http://geoscienze.blogspot.it/2017/05/radiazioni-cosmiche-in-aumento-del-13.html

L’approccio ad un nuovo grande minimo solare con condizioni climatiche simili alla piccola era glaciale

di Nils-Axel Mörner
Paleogeophysics & Geodynamics, Stockholm, Sweden

Natural Science, 2015, 7, 510-518. http://dx.doi.org/10.4236/ns.2015.711052
Published Online November 2015 in SciRes. http://www.scirp.org/journal/ns

Riassunto

Intorno al 2030-2040, il Sole sperimenterà un nuovo grande minimo solare. Questo è evidente da molti e diversi studi caratteristici: il graduale ciclo delle macchie solari, l’osservazione dei cicli nel nord atlantico nel corso dell’ultimo millennio, il ciclico andamento dei radionuclidi cosmogenici negli archivi naturali terrestri, i moti del Sole rispetto al centro della massa, l’accoppiamento spin-orbita planetaria, la storia delle congiunzioni planetarie e la generale interazione planetariasolare-terrestre. Durante i precedenti grandi minimi solari, ad esempio: il minimo Spörer (1440-1460), il minimo di Maunder (1687-1703) e il minimo di Dalton (1809-1821) , le condizioni climatiche sono peggiorate in periodi di piccola era glaciale.

Di seguito riporto alcuni passi ed immagini ripresi dal documento …

fig 2

Durante il minimo di Spörer, Maunder e Dalton, il tasso di rotazione della Terra ha accelerato il principale flusso della Corrente del Golfo diretto a Sud-est e i principali flussi di acqua artica sono penetrati giù nel Nord Atlantico. Il verificarsi di un nuovo grande minimo solare con condizioni simili è decisamente probabile

fig 3Atlantico caldo (A) e periodi freddi (B) (in alto), la variabilità solare (sotto) con il minimo di Spörer (S), Maunder (M), Dalton (D) e il prossimo (F) grandi minimi solari (contrassegnati con un carattere ). La curva dell’irraggiamento solare registra le variazioni del vento solare e non l’irradiamento, deve quindi essere etichettata come “una curva delle variazioni dell’attività solare

fig 4

Un confronto fra il numero delle macchie solari mensili 1987-2013 (in blu) con il valore assoluto del modello di correlazione (in rosso) ottenuto utilizzando i dati fino al 2013 e le previsioni per il 2100. 

Salvador

Confronto fra il battito planetario di Venere – Terra e Giove, risonanza del sistema solare SOC, modello di Salvador basato sulla teoria VEJ di Wilson e la variazione dTSI calcolata dalle variazioni delle concentrazioni di Berillio terrestre. Il sorprendente accordo vale per più di 4000 anni. Prendiamo questo fatto come una conferma importante della possibile interazione planetariosolare-terrestre.

Dalle conclusioni

….. I prossimi cicli solari ci forniscono un messaggio chiaro per la metà del secolo: ci sarà un nuovo grande minimo solare. Quindi, questo è anche il caso in cui si considerano i rapporti ciclici, la rotazione della Terra, la circolazione oceanica e il clima artico, come illustrato nella figura sotto riporata …

acc dec

Durante gli ultimi tre grandi minimi solari Spörer, Maunder e Dalton , il clima globale ha sperimentato delle condizioni simili alla piccola era glaciale. L’acqua è  penetrata a sud , fino a metà Portogallo e l’europa si è trovata nel bel mezzo di severe condizioni climatiche e la calotta artica si è ampliata in maniera significativa. Nel 2030-2040 saremo nuovamente in un grande minimo solare, che per analogia ai minimi passati, si deve quindi supporre che questa condizione porterà ad un significativo deterioramento climatico con l’espansione dei ghiacci artici.

Il modello matematico di Salvador sembra adesso fornire un ottimo strumento per la previsione della futura variazione delle macchie solari. Ora sembra di essere in possesso di dati abbastanza convergenti ad indicare che tra il 2030-2040 saremo in una nuovo grande minimo solare. Questo preclude un riscaldamento continuo secondo quanto afferma il progetto dell’IPCC. Invece di questo, è probabile che si sviluppi una nuova piccola era glaciale….

GEC

I battimento dei processi planetari e lo spettro delle variabili terrestri influenzate.

 

Fonte : http://www.ncgt.org/newsletter.php?action=download&id=150

Bit estivi … di collegamento cielo-terra.

SoftwarereadSono usciti alcuni documenti scientifici interessanti in quest’ultimo periodo. Documenti scientifici che non parlono di esopianeti … particelle di Dio.. bosoni…. onde gravitazionali osservate, alias specchietti per allodole…. 😀

Ma di ….

Un veloce elenco …. con i passi  più significativi / traduzione astronomica riportata ….

1° Bit. Lunari-solare (28/2 = 14 giorni)

Il sole e la luna esercitano una forza gravitazionale sulla Terra, che si estende e comprime le rocce crostali. Questo ciclo, può promuovere o inibire lo slittamento, in particolare su quei guasti o radici profonde. L’ampiezza della marea sulla Terra solida varia nel corso di un ciclo quindicinale (2 settimane), come il sole e la luna cambiano la loro posizioni relativamente nel cielo. In questo studio, abbiamo dimostrato che i profondi e piccoli terremoti nella faglia di Sant’Andrea hanno più probabilità di verificarsi durante la crescente marea e non quando l’ampiezza di marea è più alta, come ci si potrebbe aspettare, ma quando l’ampiezza di marea è superiore al suo valore precedente . La risposta dei guasti al ciclo delle maree apre una finestra sul funzionamento del tettonica a placche.

http://www.pnas.org/content/early/2016/07/13/1524316113

….

2° Bit (La metà di 60 è 30, probabile azione di Giove e Saturno sulla Terra legata al rilascio sismico in relazione con il conosciuto movimento del centro di massa del sistema solare)

….. Un mix dei passi più importanti ripresi dal riassunto e della conclusioni….

Utilizzando i dati sui terremoti globali con M>5, occorsi dal gennaio 1950 a dicembre 2015, abbiamo effettuato un’analisi statistica su i parametri quali la magnitudo, il tempo e la profondità su scala annuale. Per la prima volta, riportiamo una caratteristica molto significativa. Una variazione periodica sinusoidale dell’indice spettrale. Il ciclo della funzione è di 30,98 anni. Abbiamo scoperto che ci sono caratteristiche cicliche evidenti nella distribuzione dello spettro.

ahttps://arxiv.org/abs/1607.05391

 

3° Bit (Ecco il grande minimo… in questo caso non c’è bisogno di riportare reference a riguardo, ampiamento discusso in questi anni sul nostro blog.)

L’oscillazione dell’attività solare (SA) negli ultimi millenni vengono analizzate e estrapolate su fonti solari ricostruite. In questo studio, alcuni semplici modelli ricorrenti del segnale SA sono applicati e testati. I conseguenti risultati suggeriscono con forza quanto segue: (a) l’esistenza di una multi-millenaria (~ 9500 anni) oscillazione solare collegata con la forza planetario gravitazionale (PGF), (b) la loro persistenza, per almeno l’ultimo ciclo glaciale-interglaciale. Questa modellazione empirica di modelli ricorrenti solari ha anche fornito una previsione sperimentale su scala multi-millenaria, che suggerisce una tendenza dell’attività solare verso un grande (super) minimo per il prossimo periodo, AD 2050-2250 (AD 3750-4450).

b

http://www.earth-syst-dynam.net/7/583/2016/esd-7-583-2016.pdf

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 Michele