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La teoria di Landscheidt: minimo di Maunder-Dalton nel 2030!

Molti di voi avranno sentito parlare di T. Landscheidt, lo scienziato tedesco divenuto famoso per i suoi modelli di previsione sui cicli del Nino e della Nina, riusendo così a prevedere gli ultimi 3 cicli dei suddetti indici con anni di anticipo! Ma Landsheidt non si fermò a tanto, e le sue ricerche lo portarono a formulare una nuova teoria sui cicli solari, basata sulla diversa radiazione solare legata all’oscillazione del centro di massa del Sole nel “centro” del sistema solare, nello specifico un ciclo di 83 anni, e 166 anni da picco a picco. Dal momento che si conosce bene il moto del sole intorno al centro di massa del sistema solare, è relativamente facile calcolare che il prossimo minimo, detto di Gleissberg, si avrà intorno il 2030, portando ad un irrigidimento del clima terrestre simile a quello che si ebbe in passato durante la Piccola Era Glaciale, del tutto paragonabile quindi ai superminimi passati tipo il Dalton o il Maunder! Dato che tale modello climatico ha già dato ottimi risultati nella previsione con anni di anticipo delle ultime 3 fasi di el-Nino, non bisognerà aspettare fino al 2030 per vedere se tale previsione è corretta, ma “solo” fino al 2016, anno in cui la PDO sarà negativa e al massimo intorno il 2018 quando la Nina sarà più frequente e forte del Nino! Intanto, un trend a ribasso delle temperature globali dovute ad una diminuzione dell’attività solare, garda caso già in atto con questo “strano” minimo, dovrebbe già iniziare nei prossimi anni, e raggiungere appunto il suo apice nel 2030!

Qui sotto il testo originale della teoria di Landscheidt:

http://www.schulphysik.de/klima/landscheidt/iceage.htm

Sicuramente la fase di minimo più profondo è passata, ma siamo sicuri che sia iniziato il ciclo 24?

Facciamo un paragone con alcune fasi di cicli passati, in cui veramente il sole dopo la quiete del minimo è davvero ripartito a tutti gli effetti. Si tenga presente che il numero di sunspots dei grafici passati è calcolato dal Sidc, per questo presenterà valori inferiori al grafico dei giorni nostri aggiornato con dati Noaa.

Fase d’inizio del ciclo 19 ( novembre 1954)

Fase d’inizio ciclo 21 (marzo-aprile 1976)

Fase d’inizio ciclo 22 (febbraio 1986)

Fase d’inizio ciclo 23 (novembre 1996)

Fase attuale: inizio ciclo 24?

Paragonando i grafici passati e considerando tutti gli indici ( soprattutto il numero di macchie ed il flusso solare, direttamente proporzionale all’intensità del campo magnetico solare) , direi proprio di no! Alla prossima.

Come la matematica può svelare i misteri dei cicli solari

Qesto grafico è preso dall’ottimo blog di Anthony Watts, spero nn si offenderà se lo riporto anche qui. Amici, quello che abbiamo sopra è più di una semplice tabella, rappresenta l’elaborazione matematica del Sunspot smooted number nel corso degli ultimi 2 secoli. I colori rappresentano il numero di macchie, e vanno dal blu (zone con numero irrisorio di sunspot), al rosso (al contrario zone con un altissimo SSN). E facile quindi localizzare subito le “sacche” cromatiche più intense che rappresentano i massimi dei cicli undecennali di Shalbe, i cicli di 22 e 44 anni di Hale, e in cima al grafico entriamo nel territorio dei cicli di 166 anni di Gleisseberg.

Ma nn è tutto! Infatti come giustamente fatto notare da Watts, all’estremità destra del grafico, cioè il periodo proprio dell’attuale minimo, se noi tracciamo una linea ideale a partire dagli 11 anni fino in cima, vediamo che c’è uno spazio solamente blu, cioè con pocchissime macchie solari… E se ora guardiamo al periodo poco prima l’inizio del minimo di dalton, noteremo che tale spazio blu senza soluzione di continuo è presente pure lì, anzi in tutto il grafico gli unici 2 punti con tali caratteristiche sono propio l’attuale periodo e quello subito precedente il dalton’ s minimum!

Solo casualità statistiche, o c’è dell’altro?