Archivi tag: ENSO

La Rubrica di NIA – Valutazione Previsione ENSO – Inverno 2015

All’inizio dell’Inverno è stata eseguita una previsione invernale per il continente Europeo basandoci sulla supposizione che l’oscillazione ENSO sia dominante e caratterizzante di questa stagione.

L’esperimento è iniziato con l’inverno 2012 che sostanzialmente, pur essendo impossibile prevedere fenomeni estremi, ha visto un andamento che l’indice lasciava supporre.

Nel 2013 c’è stata una notevole sovrapposizione tra gli eventi attesi e quelli che sono stati effettivamente misurati, purtroppo questo buon inizio è stato interrotto dall’inverno 2014 che ha visto una situazione assolutamente non riconducibile a dinamiche di influenza da parte dell’indice.

Non sto a ripetere tutta la letteratura e bibliografia disponibile, si conoscono gli effetti di tale indice per il continente Americano ed Australe mentre per l’Europa l’effetto è molto più basso, maggiore in Inverno e quasi del tutto ininfluente per quanto riguarda l’Estate.

Qui il link della previsione fatta a Dicembre: http://daltonsminima.altervista.org/2014/12/15/rubrica-di-nia-previsione-inverno-201415-su-base-enso/

Passiamo immediatamente alla verifica.

Gli anni considerati per la previsione sono stati:

1969 → Inv 69/70

1972 → Inv 72/73

1982 → Inv 82/83

1997 → Inv 97/98

2006 → Inv 06/07

Anomalia di Geopotenziale a 500hPa – Inverno 2015

compday.ZfVHabI1_r

Le anomalie sono completamente diverse.

l’unica parte in comune è rappresentata dalla forza del ciclone islandese semipermanente.

Riprendo la previsione: “In sintesi la mappa vede una forte vorticità in Islanda, segno di forza da parte del ciclone islandese semipermanente, la presenza di blocchi di alta pressione sull’Europa dell’est e di instabilità nel cuore del mediterraneo”

L’inverno ha si visto instabilità molto costante nel mediterraneo come era lecito aspettarsi, ma solo in parte per via delle correnti atlantiche in discesa dal ciclone islandese, infatti ci sono state ben due importanti irruzioni fredde che hanno colpito il centro-sud italiano che scozzano con la previsione di blocchi anticiclonici nell’est Europa.

In pratica la dinamica ha visto una alternanza tra condizioni di blocco che prima favorivano l’ingresso di aria umida atlantica di tipo polare-marittimo e blocchi che favorivano il mediterraneo meridionale (oltre al centro-sud Italia sono state colpite le regioni della Grecia e della Turchia) con aria artica o artico-continentale (come nel caso dell’irruzione di Capodanno).

Anomalia di Temperatura a 850hPa – Inverno 2015

compday.oYkyViaX3e

Si vede come di fronte ad una condizione in quota completamente diversa le temperature ad 850hPa non mostrino delle differenze sostanziali, questo perchè anche se si è presentato un regime di alternanza tra due configurazioni tipo, quella atlantica è stata dominante e vediamo come questo si rifletta in anomalie termiche positive nell’est Europa e negative nelle regioni atlantiche e nel nord Africa

Riprendo la previsione: “l’Italia subirà anomalie positive per via della possibile circolazione instabile presente nel mediterraneo che porterà frequenti correnti calde sulla nostra penisola.

Con molta probabilità sarà un inverno mediamente piovoso”

Previsione che nella sostanza è assolutamente sovrapponibile alle misurazioni del CNR

Conclusioni

Cito quelle dell’articolo di previsione “La previsione su base ENSO ci dice che non dobbiamo aspettarci un inverno freddo ne un inverno “diverso”, per tipo di correnti dominanti, dall’ultimo.

Ci saranno anomalie più basse ma sarà sostanzialmente confermato il fatto che spesso inverni caldi arrivano sempre in coppia”

Anche se ci sono state configurazioni fredde che hanno interessato il centro-sud Italiano l’aria Atlantica ha dominato portando ad un inverno non dissimile dal precedente, ma con anomalie inferiori (nel caso del centro-sud la differenza è elevata per via del fatto che quella regione è stata interessata dall’alternanza configurativa, cosa che non ha riguardato invece il Nord e la regione Alpina)

La previsione sostanzialmente non è corretta, ovvero non è stata in grado di capire che si sarebbe creata una alternanza configurativa (lo scorso inverno è invece stato dominato da una unica configurazione) che avrebbe colpito l’area del mediterraneo sud-orientale.

Però le caratteristiche dominanti sono state individuate così come la forza del ciclone islandese portando a differenze minime nella distribuzione delle temperature.

Mi sento quindi di valutare positivamente l’esperimento, l’ENSO ha infatti indicato quali sarebbero state le condizioni invernali dominanti.

FBO

Rubrica di NIA: Previsione Inverno 2014/15 su base ENSO

Con questo articolo della Rubrica di NIA proviamo a discutere su un possibile scenario per questo inverno 2014/15 attraverso l’analisi di una correlazione con l’indice ENSO.

La particolarità di questa previsione si basa sul fatto che tra tutte le oscillazioni oceaniche l’ENSO è quella che più di tutte influenza il clima mondiale (quindi anche europeo) nel breve termine per via della sua oscillazione di breve periodo, risulta però molto difficile poter verificare in modo preciso quanto sia importante questa influenza soprattutto per il continente europeo.

Indubbiamente l’inverno è la stagione in cui tra tutte è possibile vedere una qualche influenza, sovente anche in modo marcato.

Quindi mi limiterò a prendere l’indice oceanico ENSO cercando di classificare gli anni passati così da poter associare a questo inverno qualche stagione passata per ricercare le correlazioni che possono essere spiegate dal fattore comune considerato (ENSO).

Ho preso la serie di reanalisi NOAA che partono dal 1948, ho valutato e classificato le fasi ENSO dei mesi di Ottobre e Novembre che sarebbero poi state associate all’inverno considerato da confrontare con i mesi di Ottobre e Novembre appena passati.

Il fenomeno dell’ENSO è stato classificato in sette diverse modalità:

Nino West Based

Nino East Based

Nino Central Based

Neutral

Nina West Based

Nino East Based

Nino Central Based

Ognuna delle sette modalità successivamente è stata catalogata in base alla magnitudo del fenomeno, Light per i fenomeni deboli e medi, Strong per i fenomeni di forte intensità.

I mesi di Ottobre e Novembre appena passati hanno visto un Nino East Based medio forte tendente a Strong, nel passato si ritrovano 8 casi di Nino East Based, tre Light e cinque Strong.

Per la previsione invernale ho considerato solo i cinque anni con Nino Strong perchè quello attuale stando alle previsioni dovrebbe evolversi in Strong a stagione in corso.

Ecco gli anni considerati:

1969 → Inv 69/70

1972 → Inv 72/73

1982 → Inv 82/83

1997 → Inv 97/98

2006 → Inv 06/07

Anomalie di Geopotenziale a 500hPa per gli inverni considerati

 

Ci sono anomalie abbastanza definite sull’est Europa mentre sono più tendenti al neutro nel mediterraneo

Questa mappa può essere interpretata come un possibile inverno dove sull’est Europa si presentano frequentemente blocchi di alta pressione che permettono ad un corridoio di correnti atlantiche di entrare nel mediterraneo passando da UK e Francia.

Una circolazione del genere, a livello teorico, dovrebbe portare al cosiddetto “atlantico freddo”

Preciso che tale locuzione indica qualcosa che non esiste in realtà, si tratta infatti di incursioni di aria polare marittima come si può notare dalle anomalie negative di geopotenziale al largo dell’Islanda.

In sintesi la mappa vede una forte vorticità in Islanda, segno di forza da parte del ciclone islandese semipermanente, la presenza di blocchi di alta pressione sull’Europa dell’est e di instabilità nel cuore del mediterraneo.

Anomalie di Temperatura a 850hPa

 

Questa mappa non lascia spazio a grosse interpretazioni, siamo di fronte ad una previsione di inverno caldo per quasi tutta Europa.

l’Italia subirà anomalie positive per via della possibile circolazione instabile presente nel mediterraneo che porterà frequenti correnti calde sulla nostra penisola.

Con molta probabilità sarà un inverno mediamente piovoso.

Per chi volesse fare confronti con lo scorso inverno, non credo sarà molto dissimile come tipologia di circolazione ma ci saranno anomalie sia termiche che pluviometriche minori.

Per quanto riguarda la presenza di neve sulle Alpi e sugli Appennini la previsione è difficilissima, perchè tutto si giocherà sulle temperature medie e di quanto saranno più alte della media, preferirei non espormi in una previsione così complicata.

Inverno 2013/14: Anomalie di Geopotenziale a 500hPa

 

Come si può vedere le anomalie presentano delle affinità ma sono anche molto diverse in area mediterranea, questo mi fa supporre, come detto precedentemente, che l’inverno presenterà alla fine anomalie termiche più contenute ma una circolazione che sarà abbastanza simile soprattutto nella presenza di blocchi di alta pressione ad est che bloccheranno la circolazione da quel lato.

Conclusioni

La previsione su base ENSO ci dice che non dobbiamo aspettarci un inverno freddo ne un inverno “diverso”, per tipo di correnti dominanti, dall’ultimo.

Ci saranno anomalie più basse ma sarà sostanzialmente confermato il fatto che spesso inverni caldi arrivano sempre in coppia.

Voglio poi ricordare che questa previsione non si basa su interpretazioni mie, ma solo sulla possibile correlazione con inverni passati che avevano la stessa tipologia di ENSO, negli anni passati ci sono stati inverni che si sono avvicinati molto allo scenario visto in questo modo, altri (per esempio lo scorso inverno) che l’hanno completamente disatteso.

Questo perchè sono tanti i fattori che influenzano gli inverni Europei e a volte qualche fattore prevale sugli altri.

 

FBO

 

 

La Rubrica di NIA: l’influenza dell’ENSO negli inverni europei – proiezione Inverno 2013/14

Innanzi tutto devo scusarmi per non aver scritto questo articolo ad inizio Dicembre come negli ultimi due anni nei quali avevo iniziato questa particolare ricerca, purtroppo sono stato sopraffatto dagli impegni universitari e non ho potuto controllare in tempo le varie reanalisi.

Questo comunque non pregiudica nulla ai fini dello scopo dell’articolo.

(Potrete trovare i due articoli precedenti qui: http://daltonsminima.altervista.org/?p=23937 e qui: http://daltonsminima.altervista.org/?p=17738)

Per chi fosse nuovo o è la prima volta che legge un articolo del genere spiego brevemente la situazione:

Il fenomeno El Nino/La Nina (chiamato ENSO: El Nino-Southern Oscillation) nella stagione invernale ha sempre avuto un impatto fondamentale determinando molto spesso la circolazione dominante e le diverse anomalie di pressione nel vecchio continente.

Però alla fine una vera e propria verifica non è mai stata fatta, almeno a livello amatoriale, ed è per questo che ho deciso ogni inverno di verificare se le dinamiche trimestrali potessero essere sovrapponibili a quelle ipotizzate basandoci unicamente sul fenomeno di El-Nino.

In secondo luogo io sono un fervente assertore che i vari indici teleconnettivi siano del tutto inutili per proiezioni future, questo per via di scetticismo nato dal seguire ogni anno l’avverarsi di cose diverse da quelle preventivate e per via della natura puramente descrittiva che possiedono (non a caso il loro scopo è dare una sintesi di ciò che è avvenuto, non di ciò che avverrà).

Quindi ho preso la serie di reanalisi NOAA che parte dal 1948 e ho valutato e classificato le fasi ENSO per ogni bimestre Ottobre-Novembre (i due mesi precedenti all’inverno), quindi classificando gli inverni successivi in base al tipo di Nino o Nina presenti in questo bimestre.

Il fenomeno dell’ENSO è stato classificato in 7 diverse modalità:

Nino West Based

Nino East Based

Nino Central Based

Neutral

Nina West Based

Nina East Based

Nina Central Based

 

Ogni modalità poi è stata divisa in Debole (che comprende anche la classificazione “Media”) o Forte

 

Per il bimestre 2013 l’ENSO è rimasto nuovamente in zona neutra (come nello scorso inverno), questo complica le cose e probabilmente poterà ad una proiezione errata (anche se quella dello scorso anno si è rivelata abbastanza simile a ciò che è poi accaduto).

Questi sono gli anni che hanno visto un ENSO neutro (NB: l’anno è riferito al bimestre Ott-Nov, quindi l’inverno ad esso successivo è codificato con l’anno seguente)

1952

1958

1959

1961

1978

1980

1981

1993

2012

 

Ovviamente l’ENSO di tipo neutro non è stato codificato in Medio-Debole o Forte

Passiamo quindi alle proiezioni trimestrali basandoci unicamente su una media degli anni sopra citati

 

Geopotenziali 500hPa

Avrei commentato questa carta se fosse stato Dicembre, ma credo sia superfluo dire che quest’anno l’indice ENSO non è per niente utile nello spiegare questo non-inverno che abbiamo vissuto.

 

Anomalie T suolo

Stesso discorso di prima

 

Anomalie T 850hPa

Stesso discorso di prima

 

Conclusioni:

Possiamo affermare che l’indice ENSO quest’anno ci avrebbe indicato un inverno del tutto simile a quello scorso ma che ci siamo trovati in realtà in una condizione completamente diversa.

Per il mese di Marzo sarà comunque fatta la verifica della proiezione.

 

FBO

La Rubrica di NIA: Previsione Inverno 2012/13 sul ciclo ENSO

NB: questo articolo è stato scritto l’8 Dicembre ma è stato deciso, purtroppo, di pubblicarlo molti giorni dopo

 

Con questo articolo della Rubrica di NIA ci accingiamo a discutere su uno scenario possibile del prossimo inverno.

 

La particolarità però di questa previsione si basa sull’avversità che io ho nei confronti degli indici teleconnettivi, i quali non servono assolutamente a niente in tutto ciò che riguarda output previsivi, ma servono più che altro a spiegare il quadro di insieme attuale e soprattutto quello passato.

Se quindi analizzare questi indici lo ritengo interessante nel guardare eventi passati risulta del tutto inutile per prevedere eventi futuri, ricordatevi che sono i modelli previsionali che prevedono gli indici e non il contrario, è un concetto che spesso non viene chiarito.

Quindi io mi limiterò a prendere l’indice oceanico ENSO, che misura la variabilità dei fenomeni opposti chiamati El Nino e La Nina, questo perché tale variabilità ha un’influenza importantissima sulle dinamiche atmosferiche della terra nei mesi successivi a tale fenomeno, specialmente per quello che riguarda la stagione invernale.

Quindi ho preso la serie di reanalisi NOAA che parte dal 1948 e ho valutato e classificato le fasi ENSO di ogni pre-inverno, precisamente dei mesi di Ottobre e Novembre, quindi classificando gli inverni successivi in base al tipo di Nino o Nina presenti nei 2 mesi precedenti.

 

Il fenomeno dell’ENSO è stato classificato in 7 diverse modalità:

Nino West Based

Nino East Based

Nino Central Based

Neutral

Nina West Based

Nina East Based

Nina Central Based

 

Ogni modalità poi è stata divisa in Debole (che comprende anche la classificazione “Media”) o Forte

La fase di ciclo ENSO che abbiamo visto negli ultimi 2 mesi è classificabile neutra.

Questo comporta una incredibile difficoltà per tutti i previsori perché un’eventuale spostamento dalla fase neutra nel corso del mese di Dicembre potrebbe cambiare radicalmente le sorti invernali per i mesi di Gennaio ma soprattutto il periodo Febbraio-Marzo

Con questo è quindi chiaro che una previsione basata esclusivamente su questo fenomeno rischia di risultare quasi del tutto nulla se tale condizione dovesse mutare.

Questi sono gli anni che hanno visto un ENSO neutro

1952

1958

1959

1961

1978

1980

1981

1993

 

Non siamo in grado di fare considerazioni su diverse modalità con le quali la neutralità dell’indice si sia dimostrata e per semplicità di analisi mi sono limitato a considerare tutti gli anni complessivamente.

Anomalie di Geopotenziali per il Trimestre invernale

 

 

Eventuali commenti a questa carta sono decisamente superflui, è chiaro che la tendenza vede un centro-Europa dominato da condizioni di bassi geopotenziali con una disposizione però più favorevole alle zone oltr’alpe, con asse maggiore su Francia e UK

Anche se l’ampiezza di un’eventuale anomalia del genere non esclude nulla.

Anomalia delle Temperature al suolo

 

 

La tendenza è chiara, sarà il nord-Europa a subire le anomalie più importanti, con la Scandinavia in una condizione di Inverno molto freddo

In queste anomalie il mediterraneo viene visto con valori neutri, se non leggermente positivi sui balcani, credo che probabilmente alla fine potrebbe risultare una situazione simile, ma con anomalie tendenti al leggero sotto-media.

Anomalia delle Temperature in quota

 

 

Lo scenario delle anomalie in quota è molto simile a quello che io ritengo più probabile come scenario delle anomalie al suolo.

Possiamo quindi concludere l’articolo dicendo che l’asse più probabile nel corso dell’inverno sarà quello che vedrà anomalie bariche negative nel centro dell’Europa dove quindi il grosso del freddo sarà portato in zone al nord delle alpi, specialmente in area Scandinava.

Sul mediterraneo l’inverno avrà temperature nella norma, ma presenterà situazioni favorevoli agli ingressi perturbati, quindi piovoso ed anche nevoso, ma difficilmente potrà esserlo nelle zone del sud-italia dato che il freddo farà più fatica a raggiungerle.

 

FBO

 

Il Fuoco di Fine Estate (Seconda Parte)+CONGEDO

Come anticipato ieri mattina fra i commenti, inserisco alcune righe aggiuntive per delineare meglio l’evoluzione futura, in riferimento alle prime 2 decadi del prossimo mese di settembre.
Preciso che il presente articolo è stato da me scritto in data mercoledì 24 agosto. Nelle battute finali del precedente pezzo avevo parlato della possibilità di un drastico calo del fronte di convergenza intertropicale (ITCZ) centro-occidentale causato dall’affermarsi di anomalie negative nell’atlantico nord-tropicale (cerchio nero nell’articolo), la cui formazione è agevolata dal rapido raffreddamento del pacifico orientale (NINA EST). Si era inoltre osservato come, la permanenza di una falla barica ad ovest delle coste settentrionali dell’Africa, potesse mantenere condizioni estive sull’Italia a causa del richiamo di venti miti sciroccali sul mediterraneo. In ultimo, per una fase successiva (4-5 settembre in poi), si era parlato di un cambio della circolazione favorito dal riassorbimento della suddetta falla e dal contemporaneo crollo dell’indice ITCZ. L’unica perplessità sorgeva sulla posizione dell’anticiclone oceanico (hp delle azzorre), elemento fondamentale per le sorti del clima dell’Europa occidentale.
Proprio su questo punto volevo incentrare la presente discussione.
Negli ultimissimi tempi si è verificato un netto cambiamento delle anomalie termiche oceaniche proprio nel vicino atlantico. Infatti, se da una parte si è andata notevolmente riducendo l’anomalia negativa lungo le coste dell’Africa settentrionale responsabile in gran parte della permanenza dell’orribile falla afro-iberica (cerchio bianco), dall’altra la porzione centro settentrionale dell’oceano si è surriscaldata moltissimo portando alla formazione di estese anomalie positive. Se tale processo avanzerà senza eccessivi intoppi si dovrebbe concretizzare un netto cambiamento della circolazione atmosferica, con l’europa occidentale che verrebbe spazzata a più riprese da un tenace flusso zonale oceanico, grazie alla facilità dell’hp dell’azzorre di sostare in pieno atlantico (elemento questo favorito dalla presenza della sopracitata anomalia positiva).
A tal proposito vi invito a fare estrema attenzione alle carte che sto per mostrarvi:

Situazione attuale SSTA:

Previsione GFS per mercoledì 7 settembre:

Si denota chiaramente come l’hp delle azzorre riesca a piazzarsi con buona facilità nelle zone centro-settentrionali dell’atlantico proprio in corrispondenza dell’anomalia positiva (cerchio nero nella nuova carta), imprimendo così una discreta curvatura al flusso perturbato atlantico (freccia viola). Quest’ultimo, incoraggiato anche da un ITCZ occidentale in calo e dunque non più in grado di “stoppare” lo stesso flusso atlantico, potrebbe raggiungere con facilità i lidi occidentali del vecchio continente, Italia inclusa (ovviamente verrà enormemente avvantaggiato il nord Italia).
Si tratta inoltre di una configurazione molto tenace, e che potrebbe tenerci compagnia per un bel pò, soprattutto se si pensa che il VP possa restare a lungo discretamente compatto (grazie anche ala rapida formazione della NINA) . Pertanto, quello che emerge dall’analisi delle carte SSTA e dall’analisi di alcuni indici (ENSO in primis), è un avvio della stagione autunnale regolare e nella norma (mi verrebbe da dire vecchio stampo). Infatti non dovremmo registrare situazioni estreme caratterizzate da sortite artiche premature o eccessive ingerenze dell’hp africano, bensì un regolare e progressivo abbassamento del flusso zonale sull’Europa, con le prime perturbazioni atlantiche che potranno finalmente farci visita. Questo almeno fino alla metà del prossimo mese. Per le fasi successive, se ci sarà occasione, ci ritroveremo a discuterne in questa sede.

CONGEDO

Un saluto a voi popolo di NIA. Vi scrivo semplicemente per salutarvi visto che ho deciso di non scrivere più articoli di questo tipo su NIA e dunque di non trartassarvi più con previsioni meteorologiche. E’ possibile che leggerete qualche altro mio articolo in cui verranno spiegate nel dettaglio ed in modo “scientifico” le modalità con cui l’attività solare influenza il clima terrestre ed in particolare modo come i minimi solari portano il gelo in Europa. Ad dir la verità ho perso molta motivazione, ma probabilmente porterò a termine quest’ultimo lavoro per il semplice motivo che nella vita sono abituato a mantenere le promesse e a raggiungere gli obiettivi prefissati. Mi sarebbe piaciuto tenervi compagnia nella stagione invernale perchè in inverno ancor più che nella stagione estiva ci sono meccanismi complessi ed affascinanti da spiegare. Ma per la contentezza di molti non mi sento più in armonia con alcune situazioni che si sono a poco a poco radicate sul nostro amato blog. Ringrazio tutti ed in particolar modo Simon che mi ha dato la possibilità di pubblicare i miei primi articoli. A quest’ultimo voglio dire di continuare così perchè si è inventato qualcosa di molto bello oltre che fargli i complimenti per tutta la dedizione e l’impegno che mette in questo progetto. Ritengo che nessun’altro farebbe l’enorme lavoro necessario per tirare avanti la baracca solo per pura passione. E saluto affettuosamente tutti quelli che avuto la pazienza di leggere i miei articoli, siete un gruppo fantastico. NIA è popolata da moltissime belle persone, oneste intelligenti ed educate, il cui unico obiettivo è quello di imparare qualcosa nell’ambito di argomenti “oscuri” ed affascinanti come il sole ed il clima terrestre.
Mi congedo lasciandovi con un ultima previsione: dopo esservi goduti un settembre ed autunno in generale molto dinamico e perturbato (ma non freddo), agli amanti del gelo e della neve dico di tener d’occhio la seconda parte dell’inverno (10 gennaio in poi). Ciao ragazzi.

Riccardo