Ad un mese ormai dalla fuoriuscita dell’e-mail e di documenti dal CRU (climate Research Unit) mi premeva fare il punto della serie di eventi che sono accaduti. Ricordo a tutti che i modelli del CRU rappresentano un cardine fondamentale per l’ IPCC e per i sostenitori dell Antropic Global Warming (AGW riscaldamento del globo dovuto all’uomo),
Apparentemente sono state sviluppate una serie di teorie su come i dati siano fuoriusciti dall’ University Of East Anglia sede del CRU che possono essere ricondotte fondamentalmente a tre:
A) un hacker che è penetrato nel sistema e ha avuto il tempo di selezionare i documenti sparsi nei server dell’università
B) una talpa (pentito, gola profonda) che negli anni ha collezionato tutta una serie di documenti dai diversi computer
C) un errore di un ricercatore che volendo nascondere i dati imbarazzanti a causa di una richiesta di informazioni ha lasciato che il file in un sito ftp di libero accesso.
Non mi volevo soffermare sulla autenticità dei documenti, sulle motivazioni che hanno spinto il possibile hacker o talpa ad agire ma su quello che la fuoriuscita di questi dati sta generando. .
Al di là dei semplici articoli sui giornali come questo scandalo sta cambiando la sensibilità della gente e dei politici sul cambiamento climatico?
I primi articoli sui dati CRU escono in internet il 19 Novembre. In cinque giorni inizia una petizione nel Regno Unito per far chiudere il CRU, la raccolta di firme terminerà a febbraio 2010.
Intanto in Australia, a fine Novembre, doveva passare una legge simile a quella europea/Americana per la creazione di un mercato sulle emissioni dei gas serra (certificati verdi). Dopo lo scandalo Climategate la legge appoggiata sopratutto dai liberali non passa in parlamento. Questo apparentemente è un segno che anche i politici iniziano a interrogarsi sulla veridicità/serietà delle ricerche CRU.
Quasi in contemporanea il 1 Dicembre esce la notizia dell’autosospensione del capo del CRU Phill Jones fino alla conclusione dell’inchiesta indipendente dell’University Of East Anglia; il 3 Dicembre viene nominato a capo temporaneo del CRU Sir Muir Rusell (da Wattsup). Probabilmente le pressioni subite dall’università e da Phill Jones da parte sia della comunità scientifica che dalla gente comune è stata tale da richiedere questa indagine, speriamo i concluda velocemente.
Invece non si concluderà rapidamente la rielaborazione da parte del Met Office di 160 anni di dati climatici che a loro avviso terminerà solo fra tre anni (fine 2012)(4/12/2009 da Wattsup). Interessante la creazione sempre del Met Office di una petizione di scienziati in favore del CRU al fine di riqualificare l’immagine della struttura. La difesa da parte del Met Office parrebbe giusta i metodi per ottenere la firma dei sottoscrittori un po meno. Il Met office è un datore di lavoro, stanzia fondi per la ricerca, alcuni ricercatori si sono sentiti quasi obbligati di firmare la petizione (Dal times e Wattsup)
Infine segnalo che anche nella camera dei Lord si inizia a parlare dello scandalo CRU (da Wattsup).
Ritengo che l’effetto climategate si sia propagato a dovere in internet, e che stia dando risultati paragonabili ad un effetto domino sul mondo reale, sulle scelte dei nostri politici, e sull’opinione pubblica.
Fermare una macchina organizzata come il Global Warming è una impresa molto difficile ma proprio ora che è lanciata a tutta velocità rischia di scontrarsi con il macigno del Climategate.
Andrea B.