Dopo il gran polverone degli oggetti non identificati apparsi nei pressi del Sole, ecco l’analisi fotovisuale delle immagini per ribadire che in realtà, non è c’è nessuna anomalia
Padova, 27 gennaio 2010 (Italy)
In questi giorni stanno facendo il giro del web, in tutto il mondo, delle immagini che rappresenterebbero dei dischi in transito o nelle zone limitrofe al Sole.
I dati scientifici su cui si basano queste segnalazioni provengono dai dati della sonda STEREO, che è un laboratorio spaziale di analisi sull’attività solare.
Le immagini ritenute anomale, riportate su centinaia di siti in tutto il mondo, sono state raccolte in un video pubblicato su YouTube, rivediamolo:
http://www.youtube.com/v/0cs8EZvF9xU”><param
http://www.youtube.com/v/0cs8EZvF9xU
Da questo video sono state principalmente estrapolate le immagini per l’analisi fotovisuale dal quale si è giunti frettolosamente a concludere che si tratti di UFO.
Il sito di ricercatori indipendenti, lo Starviewer Team, ha analizzato nello specifico queste immagini e il risultato è stato che si tratterebbe di sfere che avrebbero il diametro di ben 12000 km, come quanto riportato in questo passo dell’articolo:
“Un “pixel” señalado en la foto, equivale a 1.200 km. El contorno del esferoide está en blanco y la parte central, representa una línea ecuatorial que sobresale 1/2 pixel del esferoide (una cordillera de 600 km de altura), en cada lado del ecuador. Y éste a su vez, presenta un diámetro ecuatorial de 10 pixels (12.000 km), y un diámetro entre sus polos de 8 pixels (9.200 km). Un objeto, de tamaño similar a la Tierra”
basandosi principalmete su questo ingrandimento:
Andiamo adesso ad analizzare i vari aspetti del fenomeno.
Le sonde STEREO A e B
Parliamo brevemente dallo strumento che ha effettuato la ripresa delle foto: le sonde STEREO.
STEREO (Solar TErrestrial RElations Observatory) è una missione scientifica della NASA (USA) che ha il compito di ottenere delle immagini stereoscopiche della nostra stella e dei suoi fenomeni, come le espulsioni di massa dalla corona.
La caratteristica di questa missione è che consta di due sonde gemelle (sonda STEREO A e sonda STEREO B) che hanno assunto un’orbita geocentrica altamente ellittica per stabilizzarsi attorno alla Terra.
In seguito alle manovre di stabilizzazione orbitale, la sonda A viaggia ad una velocità superiore a quella di B, esse si stanno allontanando l’una dall’altra.
Di conseguenza risulterà entro breve tempo impossibile per l’occhio umano riuscire a fondere le immagini stereoscopiche. Al termine del mese di marzo 2007 la parallasse stereoscopica era di 1/50, ma già a giugno dello stesso anno era scesa a 1/25. La parallasse stereoscopica “ideale” equivale a 1/30, mentre già al di sotto di 1/10 la fusione delle immagini risulta difficoltosa anche per gli esperti.
Poiché le immagini provenienti dalla sonda A sono più grandi rispetto a quelle ottenute dalla sonda B (che si trova più lontana dal Sole rispetto alla gemella), è necessario correggere tale ingrandimento prima di poter fondere stereoscopicamente le immagini ottenute dalle due sonde. Anche se la visione tridimensionale della stella è divenuta sempre più difficile, la missione continua a rivelarsi estremamente utile per via della mole di dati fisici che giunge sulla stella.
Gli strumenti coinvolti nella ripresa delle immagini discusse, sono state riprese dallo strumento SECCHI (Sun Earth Connection Coronal and Heliospheric Investigation), che comprende i seguenti sensori:
una nell’ultravioletto lontano e due coronografi in luce bianca (noti collettivamente come Sun Centered Instrument Package o SCIP), creati per rappresentare il disco solare e la corona, più due camere ideate per lo studio dell’eliosfera (dette HI), che riprendono lo spazio che intercorre tra la Terra e il Sole. L’obiettivo del SECCHI è quello di studiare l’evoluzione tridimensionale delle espulsioni di massa dalla corona durante il loro moto dalla superficie del sole attraverso la corona ed il mezzo interplanetario sino al loro impatto con la magnetosfera terrestre.
In particolare le immagini sono state riprese dal sensore Extreme UV Imaging Telescope (EIT) studia la bassa corona, la sua struttura e la sua attività Esso è in grado di riprendere immagini dettagliate dell’intera superficie solare in luce ultravioletta; in questo modo, è facile individuare protuberanze e brillamenti, fenomeni altamente energetici che influenzano l’intera atmosfera solare.
Entrando nella pagina della missione STERO, si legge in alto questo spoiler:
“Shown here are the latest SECCHI beacon images. The STEREO space weather beacon telemetry mode is a very low rate, highly compressed data stream broadcast by the spacecraft 24 hours per day. These data are used for space weather forecasting. Because of the large compression factors used, these beacon images are of much lower quality than the actual science data.”
http://stereo-ssc.nascom.nasa.gov/beacon/beacon_secchi.shtml
…a causa della grande compressione dei larghi fattori di compressione utilizzati, queste immagini faro sono di bassa qualità rispetto agli attuali dati scientifici.
Le immagini pubblicate, a causa dei problemi di bassa qualità vengono rielaborate successivamente in post-processing con una risoluzione più alta, come si è verificato nel caso delle nostre anomalie.
Ecco la prima delle immagini “incriminate” in cui è stata evidenziata l’anomalia:
ed ecco la stessa immagine dopo il post-processing effettuato a terra:
Le vistose anomalie sono del tutto sparite. Si trattava di una cattiva visualizzazione di una stella di fondo o di rumore di fondo, altrimenti l’oggetto sarebbe stato evidenziato anche dopo il post-processing. Ma continuiamo con l’analisi delle foto:
Anche questa immagine mostra numerose anomalie visuali, come segnalate sempre dallo Starviewer Team. Le frecce stanno ad indicare le testimonianze visuali, secondo il loro rapporto, di oggetti di natura non naturale, che orbitano nelle strette vicinanze del Sole ed una apparirebbe addirittura in transito su di esso. Ecco l’immagine correttamente processata:
Anche in questo caso le anomalie sono state rimosse, in particolare è completamente sparita la “bad pixel area” in basso a sinistra che lasciava erroneamente intendere la presenza di un “disco” sferoidale.
In questo terzo fotogramma, sono riportate delle aree zoomate delle anomalie, che sempre secondo la medesima interpretazione rappresenterebbero dei dischi orbitanti attorno al Sole.
ma come si vede nell’elaborazione finale, non appaiono assolutamente dischi o sfere tridimensionali che possano indurre a credere che si tratti di astronavi:
Analizziamo infine l’ultima immagine STEREO, quella in cui appare la zoomata del presunto disco “extraterrestre”. Anche in questo caso si tratta di una cattiva interpretazione, in reltè l’oggetto non è nient’latro che un’area in bassa risoluzione.
Nel documento originale segnalato dal sito spagnolo, non appare la nomenclatura dell’immagine, ma dal video sono risalito al fotogramma, che risale al 18 gennaio 2010.
Ecco in basso il fotogramma rielaborato in alta risoluzione e presente sul sito ufficiale della STEREO:
Anche in questo caso l’anomalia è completamente sparita e al suo posto appare una piccola stellina di fondo, che con un po’ di pazienza e un simulatore celeste sarebbe facilmente identificabile.
Sarebbe in teoria inutile andare oltre con l’analisi.
Da molte parti è stato posto un dubbio riguardo ai grossi blocchi di pixel neri, che secondo i complottisti, sarebbero stati posti per censurare dei particolari che rivelerebbero la presenza della vita extraterrestre.
Le immagini sono state rilasciate dalla sonda SOHO, che anch’essa studia ed analizza il Sole.
La camera chiamata in causa è la EIT 304, l’Extreme ultraviolet Imaging Telescope, che riprendere immagini dettagliate dell’intera superficie solare in luce ultravioletta; per individuare protuberanze e brillamenti, fenomeni altamente energetici che influenzano l’intera atmosfera solare.
Lo strumento, però, è stato danneggiato nel febbraio del 1998, probabilmente da una micrometeorite, che ha creato un forellino da cui entra luce indesiderata. Proprio per questo, da allora EIT indossa permanentemente “occhiali da sole”, per evitare danni al sensore.
Rivediamo dunque le immagini che sarebbero frutto di una cospirazione di censura da parte della NASA:
In realtà, il sensore, a causa del guasto subito, necessita spesso di manutenzione e spesso invia a terra immagini “rovinate” ricche cioè di “bad pixel” o aree in cui mancano totalmente paccheti dati.Ricordiamo che inoltre, nel 2003, un danneggiamento al motore che comanda l’antenna di guadagno ha costretto all’utilizzo di una antenna secondaria, E’ facile, a causa dei danni subiti dalla sonda, in tanti anni di permanenza, che i dati subiscano spesso anomalie. Tali anomalie non pregiudicano il ruolo che la sonda ha, cioè osservare i fenomeni solari, come i brillamenti, le protuberanze e tutti glia altri fenomeni energetici annessi.
Per esempio. qualche giorno fa, altre immagini sono giunte a terra gravemente danneggiate:
Allora, stando alle accuse dei complottisti, in questa immagine saremmo stati di fronte ad una vera invasione aliena??? No, si tratta semplicemente di errori di invio dati.
In questa immagine, sventurata, è giunto per esempio ben poco:
E vista la sua inutilità scientifica. è possibile che venga presto rimossa dal sito dedicato alla raccolta di tutte le immagini (http://sohodata.nascom.nasa.gov/cgi-bin/soho_movie_theater).
Alcuni complottisti, hanno alluso alla possibilità che si tratti di astronavi madri, che annuncerebbero l’avvento di Nibiru. Estrapolando per comodità, le informazioni da Wikipedia, che raccoglie più semplicemente fior di trattati scientifici al riguardo, vorrei ricordare che la temperatura della corona solare, la zona dove sarebbero stati avvistati questi oggetti, oscilla tra valori di temperatura compresi tra gli 1,3 milioni e i 10 milioni di gradi Kelvin. Ad una temperatura simile, la materia semplicemente si ionizza, si dissolve, vengono emessi atomi di elio nel vento solare e fotoni. Abbiamo in quelle aree interessanti, il nulla, la disintegrazione stessa di ogni elemento o quasi. Nessun oggetto, potrebbere resistere a tali temperature infernali. Nemmeno nella più ardita fantascienza.
Per spiegare la questione più approfonditamente, bisognerebbe analizzare la questione in termini fotometrici, visto che i sensori delle sonde STERO e SOHO, sono sensori CCD:
Per semplificare osserviamo un esempio di come il rumore di fondo disturbi le immagini e quale sia poi l’effetto finale, dopo che viene tolto via software:
Questo è quello che spesso accade alle sonde spaziali. Siccome le immagini vengono spesso pubblicate in modo praticamente diretto, può risultare che in molte di esse compaiano anomalie.
Con questo spero di aver definitivamente chiarito la questione nei termini più semplici possibili.
Conclusioni:
Spesso, il desiderio insito nell’uomo, misto alla non conoscenza degli ingegni tecnici e della fisica di base, portano a interpretare male alcuni fenomeni naturali.
Da questa analisi, tra l’altro molto semplice e comparativa, si evince che lo studio dell’uomo di fronte ai misteri della scienza, sta operando sfruttando tutte le possibilità tecniche.
Non voglio ostinatamente difendere la NASA, perché nessuno è santo, ma in questo caso, un pochino di conoscenza in più avrebbe evitato il diffondersi della ennesima “bufala” (come diciamo in Italia) o falsa notizia, che poi porta a fenomeni raccapriccianti, come l’isteria di massa o la mistificazione di cose che non esistono.
Stiamo tranquilli, lassù, tra le fiamme ardenti del Sole, per il momento nessun UFO!
articolo a cura di Arthur McPaul
Fonte:
NEMESIS PROJECT RESEARCH
Altre fonti:
http://starviewer.wordpress.com/
Fonti scientifiche:
NASA STEREO WEBSITE
NASA SOHO WEBSITE
WIKIPEDIA