I cicli di Milankovich, le conseguenze climatiche (2 parte)

Abbiamo visto nella prima parte come i cicli di Milankovich e cioé la precessione degli equinozi, la eccentricitá dell´orbita terrestre e l´inclinazione dell´asse terrestre sono in grado di modificare la irradiazione che la Terra riceve dal sole nel corso dei milleni.
In questo disegno possiamo vedere i 3 movimenti alla base dei cicli di Milankovich.

Vediamo allora quali sono le conseguenze sul clima terrestre che apportano tali variazioni.

Attualmente la Terra passa per il perielio quando é inverno nell´emisfero nord (gennaio), la minore distanza dal Sole ammortizza in parte il freddo invernale in questo emisfero; nella stessa maniera la Terra si trova in afelio quando é estate nell´emisfero Nord (luglio) e la maggiore distanza dal Sole ammorbidisce il calore estivo. Cioé, l´attuale configurazione dell´orbita terrestre attorno al Sole aiuta affinché le differenze stagionali di temperatura nell´emisfero Nord siano minori. Per contro peró le differenze stagionali nell´emisfero Sud si aggravano. Ora, per essere le estati boreali piú lunghe quando il Sole é piú lontano dalla Terra e gli inverni piú corti, le differenze dell’energia ricevuta non sono tanto grandi.
La teoría paleoclimática tradizionale indica che le glaciazioni e le deglaciazioni cominciano alle latitudine alte dell´emisfero Nord per poi diffondersi al resto del pianeta. Secondo Milankovitch, affinché ci sia accumulo di grandi mantelli di ghiaccio nel Nord America (mantello Laurentino) e nell´Eurasia (mantello Finnoscandinavo) occorre un periodo di estati fresche alle alte latitudini dell´emisfero Nord che consentano la diminuizione del peirodo estivo e permettano la persistenza della neve caduta nell´inverno anteriore.

http://it.wikipedia.org/wiki/Ablazione

Per produrre questo accumulo di ghiaccio e neve é necessario che l´insolazione estiva sia bassa e ció succede quando l´estate coincide con l´afelio. Questa circostanza si é verificata 22.000 anni fa quando si produsse il massimo di avanzo glaciale (anche adesso sta cominciando a prodursi ma succede che l´effetto era maggiore che oggi dovuto ad una maggiore eccentricitá dell´orbita). Al contrario la diminuzione del gelo continentale é favorita quando l´insolazione estiva nelle alte latitudini é elevata e l´insolazione invernale sia bassa, producendo estati piú calde (maggior disgelo) e inverni piú freddi, situazione che ha raggiunto la sua massima intensitá circa 11.000 anni fa. Questo cambiamento stagionale del perielio e dell´afelio modificó la distribuzione stagionale dell´energia solare e ha influito probabilmente in maniera piú importante nell´ultimo processo di deglaciazione.

Ma va tenuto presente che l´intensitá della radiazione in estate é inversamente relazionata con la durata dell´estate. È dovuto alla seconda legge di Keplero, per cui il movimento della Terra accelera quando passa per il perielio. Questo é il tallone di Achille della teoria che la precessione regola le glaciazioni. Quando si prende in considerazione l´integrazione della intensitá solare durante tutta l´estate (o meglio tutti i giorni in cui si verifica il disgelo dei mantelli di ghiaccio nell´emisfero Nord) l´inclinazione dell´asse terrestre risulta essere piú importante della precessione e delle eccentricitá.

Il ciclo della precessione degli equinozi é probabilmente piú determinante per il clima nelle zone tropicali rispetto alle zone polari dove sembra avere piú importanza l´inclinazione dell´asse terrestre.

Una delle caratteristiche che ci indicano che la precessione degli equinozi é piú importante nelle zone tropicali é l´alta correlazione esistente tra le sue fluttuazioni e la concentrazione di gas metano nell´atmosfera, come é provato dalle carote di ghiaccio estratte in Groenlandia e in Antartico. Questo si spiega perché la concentrazione di metano nell´atmosfera dipende in grande parte dalle emissioni di vapore acqueo dalle zone umide continentali dell´Africa e dell´Asia, e l´umiditá continentale dipende dalla forza dei monsoni estivi. I monsoni sono piú forti quanto maggiore é il riscaldamento estivo delle terre interne asiatiche e africane é questo succede quando il perielio cade nell´estate settentrionale. La maggior produzione di fitoplancton nel Mar Arabico, dovuto all´incremento dell´affioramento di acque fredde dal fondo succede quando i monsoni estivi sono intensi come hanno rilevato le sonde marine, e questo prova l´importanza della precessione degli equinozi. Anche il Sahara e il Sahel erano piú umidi nella prima metá dell´oleoceno dovuto a un monsone estivo piú potente, la cui causa era dovuta ad una insolazione nel Nord Africa durante l´estate piú forte rispetto a quella attuale. Ugualmente, lo spostamento della zona di convergenza intertropicale ITCZ nell´America tropicale determina mutamenti nelle precipitazioni sia nei Caraibi come in Brasile. Cosí il ciclo della precessione degli equinozi gioca un ruolo fondamentale nei Tropici.

Tutti questi cambiamenti si possono vedere nei periodi interglaciali come illustrati dagli studi Yin e Berger (qui un loro estratto):

http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=en&langpair=auto%7Cit&u=http://www.nature.com/ngeo/journal/v3/n4/abs/ngeo771.html&rurl=translate.google.com&twu=1&usg=ALkJrhj6aQDenKZuiLefkFtATZYWh0OkDQ

da cui é tratto questo schema per gli ultimi 10 periodi interglaciali della Terra.

Marine d18O, precession and obliquity around the past 10 interglacial peaks. The black bars localize d18O minima, precession minima and obliquity maxima. The dates of d18O minima and corresponding MISs are indicated.

La lezione da trarre é che tutti i disastri climatic,i dai mari piú caldi allo scioglimento di tutti i ghiacci, dai livelli dei mari etc., potrebbe essere proprio quello che la natura ha in serbo per il nostro mondo. E se non arriva un´altra era glaciale di quelle serie e non una PEG, nei prossimi 30 – 40 mila anni, ecco che questo sarebbe effettivamente “una prima volta” nella storia planetaria. In effetti la maggior parte delle cose che gli allarmisti stanno vedendo e urlando non sono un indice di qualcosa fuori dal comune e che la Terra ha giá passato.
Quindi riassumendo: I lenti cambiamenti dei cicli di Milankovich hanno causato un maggior riscaldamento nell´emisfero meridionale durante i periodi interglaciali nel corso degli ultimi 400 mila anni.
Il clima é guidato dal SOLE, influenzato dai cicli orbitali provocando cambiamenti nella circolazione dei venti e delle acque. Ancora una volta la natura fa le cose che la scienza sconosceva e che sono ancora poco conosciute. Gli studi basati sui modelli hanno portato la Scienza fuori strada e non conoscono ció che la Natura conosce: I ciambiamenti naturali del clima basati sui cicli di Milankovich.

Io nel mio piccolo rimango scettico e mi godo il periodo interglaciale.

SAND-RIO

61 pensieri su “I cicli di Milankovich, le conseguenze climatiche (2 parte)

  1. Per il sidc la media aggiornata a ieri si attesta a 6.8, il mese chiuderà al 100% sotto a gennaio, febbraio e a marzo, mentre solo a causa dei conteggi scandalosi dei primi giorni di maggio, finirà appena sopra ad aprile!

    Media solar flux che invece rischia di chiudere sott a aprile, ed anche da qui si evde come i conteggi di maggio siano nn veritieri!

    Ma da ieri noi abbiamo il Nia’s count!

    simon

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  2. ottimo ragionamento quello dell’antropocentrimo. oltre ai fattori economici, c’é una tendenza dell’uomo a farsi dio in terra, essere onnipotente che tutto crea e tutto distrugge. Nulla di piu falso. Basta un’eruzione di vulcanetto islandese per bloccare tutta l’Europa. Io definirei il nostro perido una sorta di Medio Evo tecnologico.

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  3. Per avere un quadro completo e prima di sbilanciarsi in profezie da chiromanti, bisognerebbe studiare la terra dal punto di vista termodinamico sapere con precisione quanto energia riceve dal sole , quanta ne riflette e quanta ne emette … non mi risulta che queste variabili globali siano monitorate in modo continuo. Ammettiamolo … ne sappiamo pochissimo. Ci sono invece dei commercianti che pretendono di sapere tutto e “vendono” soluzioni per belle pronte per diminuire il surriscaldamento ! Altri che ci fanno cambiare l’ auto e fra qualche mese anche la bici …

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  4. Bora lascia perdere, i conti si fanno a settembre!

    E soffermati sul cambiamento dell’AO a causa del minimo solare, quelle sn le cose importanti, il resto è fuffa, anzi truffa….

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  5. lo scioglimento dell’artico era abbastanza prevedibile però, dato che si tratta di molto ghiaccio nuovo e molto sottile e vulnerabile in quanto formatosi questo inverno…poi se ci aggiugiamo l’ao e la naoo costantemente negative (o stavolta bora, non vale la storia del fenomeni barici 😉 )

    la notizia vera è lo spessore dei ghiacci pluriennali…che sono in gran forma e di certo rallenteranno la fusione tra luglio e ottobre…vedrete

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  6. ice2020 :

    Bora lascia perdere, i conti si fanno a settembre!

    E soffermati sul cambiamento dell’AO a causa del minimo solare, quelle sn le cose importanti, il resto è fuffa, anzi truffa….

    Io non intendevo accusare nessuno volevo far notare solo che i grafici sono stati ritoccati .. speriamo non col photoshop! Nelle note c’é scritto grosso così che i valori hanno in genere un accuratezza del 10% e che in questo periodo la precisione é anche peggiore. Insomma la variazione 600.000 Kmq in più o in meno copre abbondantemente il grafico…
    Da quello che ho capito, la curva attuale é ottenuta procedure di elaborazione differenti rispetto al passato, quello che non é chiaro é se lo stesso procedimento é stato usato per le curve degli anni passati … ovvero hanno modificato con la stessa procedura i tracciati degli anni scorsi.

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  7. anche qui ci sono dei dati su ghiacci CO2 e altro, non so se conoscete gia

    http://www.woodfortrees.org/plot/nsidc-seaice-s
    http://igloo.atmos.uiuc.edu/cgi-bin/test/print.sh?fm=07&fd=30&fy=2007&sm=07&sd=30&sy=2008

    Comuqnue i valori dei ghiacci al poloN sono dentro le variazioni medie. Quello che si nota é una velocità di scioglimento piu rapida rispetto agli altri anni. Inoltre mi sembra di aver visto che nel 1° trimestre 2010 ci sia stata una anomalia positiva di temperatura nel settore artico americano e un ritorno anticipato del nino (o mi sbaglio?). Questo spegherebbe questo scioglimento dei ghiacci artici repentino. Comunque ci sono altri dati che non ho qui sul momento che indicherebbero come anche se c’é una diminuzione areale delle calotte glaciali in realtà vi é anche un ispessimento del ghiaccio ai poli per cui alla fine il bilancio volumi risulta invariato…..

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  8. Questo inverno in Nord Europa, Nord America e Siberia si sono registrate eccezionali temperature fredde come non si vedevano da molto tempo.
    Nell´articolo sopra si dice: La teoría paleoclimática tradizionale indica che le glaciazioni e le deglaciazioni cominciano alle latitudine alte dell´emisfero Nord per poi diffondersi al resto del pianeta. Mentre l´emisfero australe al contrario si riscalda… a parte l´antartico.
    Nessun modello climatico aveva previsto la possibilitá di un raffreddamento dell´emisfero boreale… il che la dice lunga sulla affidabilitá dei midellini climatici. Poi si giustificano dicendo che é il riscaldamento globale che puó causare un raffreddamento… ma mi faccia il piacere, mi faccia.. come avrebbe detto il Principe De Curtis.
    http://climate.rutgers.edu/snowcover/
    http://orangepunch.freedomblogging.com/2010/05/25/global-cooling-2/26805/

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  9. ice2020 :Per il sidc la media aggiornata a ieri si attesta a 6.8, il mese chiuderà al 100% sotto a gennaio, febbraio e a marzo, mentre solo a causa dei conteggi scandalosi dei primi giorni di maggio, finirà appena sopra ad aprile!
    Media solar flux che invece rischia di chiudere sott a aprile, ed anche da qui si evde come i conteggi di maggio siano nn veritieri!
    Ma da ieri noi abbiamo il Nia’s count!
    simon

    Che la media resti poco sopra o poco sotto aprile, secondo me poco importa, risente troppo della valutazione soggettiva di chi rileva lo stato delle macchie.

    Importa invece quale valore medio assumerà il Solar Flux per il mese di maggio: è una misura e finchè risulterà una buona rappresentazione del grado di attività del Sole (cioè: meno macchie –> SF in calo, più macchie –> SF in crescita) sarà senz’altro il vero dato cui prestare attenzione.
    Per ora il solar flux è calato lievemente a marzo, rispetto a febbraio, ad aprile rispetto a marzo ed è in lieve calo a maggio rispetto ad aprile.

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  10. se fai un po di paragoni tra anni diversi vedrai come non ci sia mai un trend preciso di scioglimento. C’é piu ghiaccio in inverno e meno d’estate, in alcune estati calde ce n’é ancora meno ma poi si vede come nell’inverno successivo si riformi praticamente tutto. Il 2007 é stato l’anno con il minimo di ghiaccio in estate (luglio) se compari con il 2008 e 2009 c’é un trend in crescita….
    C’é sempre da tenere presente poi che la calotta artica é ghiaccio che galleggia sull’acqua, quindi puo fluttuare, spostarsi migrare di anno in anno verso latitudini piu “calde” o fredde”.

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  11. Salve a tutti!
    Vado ovviamente OT
    http://www.ruv.is/katla questa è la webcam puntata sul katla
    faccio una domanda a chi magari può capirne più di me, ci sarà vento forte da far vibrare la cam o sono proprio tremori quelli che si vedono ogni tanto?

      (Quote)  (Reply)

  12. fra :

    Salve a tutti!
    Vado ovviamente OT
    http://www.ruv.is/katla questa è la webcam puntata sul katla
    faccio una domanda a chi magari può capirne più di me, ci sarà vento forte da far vibrare la cam o sono proprio tremori quelli che si vedono ogni tanto?

    Ovviamente vento, sono ormai molti giorni che i tremori causati dall Eyjafjallajokull sono terminati insieme alla fine dell’attività vulcanica (provvisoria?)

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  13. miki03 :

    fra :
    Salve a tutti!
    Vado ovviamente OT
    http://www.ruv.is/katla questa è la webcam puntata sul katla
    faccio una domanda a chi magari può capirne più di me, ci sarà vento forte da far vibrare la cam o sono proprio tremori quelli che si vedono ogni tanto?

    Ovviamente vento, sono ormai molti giorni che i tremori causati dall Eyjafjallajokull sono terminati insieme alla fine dell’attività vulcanica (provvisoria?)

    Però l’attività sismica nella zona è alle stelle da una settimana circa, lunedì in 24h ci sono stati oltre 70 terremoti sull’Eyjafjallajokull.

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  14. @bora71:

    fossi in te non mi preoccuperei molto per l’incomprensione che incontri in questo blog.

    Se avrai la pazienza di aspettare solo 5 miliarducci di anni, il Sole diverrà una gigante rossa e farà evaporare la Terra come un ghiacciolo dentro un altoforno.

    E allora finalmente potrai dire: “Ve l’avevo detto io che c’era il GW!”

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