http://science.nasa.gov/headlines/y2006/10may_longrange.htm
Questo link fa riferimento ad un’importante dichiarazione del Dr. David Hathaway, come ormai dovreste ben sapere, astrofisico di punta della NASA, risalente a maggio del 2006. Il Dr. Hathaway, dopo rilevazioni fatte dalla NASA, ci illustra i dati inerenti il grande nastro trasportatore interno al sole, tracciando poi una previsione a lunghissimo termine in merito all’ attività solare del ciclo 25°, credendo che per il 24° ciclo, pur essendo nel 2006, la previsione fosse cosa ormai sicura, con un ciclo che avrebbe dovuto essere molto intenso, uguale o superiore al precedente, tenendo presente che i cicli precedenti già avevano mostrato attività record, considerato che negli ultimi 70 anni si sono avuti i cicli solari con maggior attività degli ultimi 1000 anni. Ritornando a scrivere dei dati che ci mostrano l’attività del grande nastro trasportatore interno solare ecco ciò che ci spiegava il Dr. Hathaway: “Il grande nastro trasportatore solare ha subito un rallentamento record nella sua velocità di movimento, con valori non rappresentabili sugli attuali grafici di riferimento in quanto abbondantemente a fondo scala, questo avrà importanti ripercussioni sulla futura attività solare. Il grande nastro trasportatore rappresenta una massiccia circolazione di correnti incandescenti (plasma bollente) interne al sole, si divide in due rami quello settentrionale e il meridionale ognuno dei quali impiega 40 anni per compiere un intero ciclo. I ricercatori credono che l’intensità di tale circolazione interna al sole possa avere ripercussioni dirette sulla comparsa di macchie solari, per cui il suo rallentamento riveste una notevole importanza. Ecco un’immagine del grande nastro trasportatore di plasma incandescente interno al sole: Fonte: http://i41.tinypic.com/2r2pxts.jpg[/IMG]
Normalmente questa circolazione interna al sole presenta una velocità di circa 1 metro al secondo, spiegava il Dr. Hathaway, e questo fino a tutto il 19° secolo; negli ultimi anni la velocità è diminuita a 0.75m/s nel ramo settentrionale e a 0.35m/s in quello meridionale, portandosi su valori estremamente bassi e mai misurati prima. Secondo la teoria e l’osservazione la velocità delle correnti interne solari ci dovrebbe indicare, in base alla sua intensità, la maggiore o minore attività delle macchie solari per i successivi 20 anni circa; con una bassa velocità si avrebbe una scarsa attività solare, con un’elevata velocità una forte attività solare. Il rallentamento misurato ci porta a prevedere che il ciclo solare 25°, il cui picco si avrebbe nel 2022, potrebbe essere il più debole degli ultimi secoli. Queste erano le allora previsioni riguardanti i prossimi 2 cicli solari del Dr. Hathaway:
Fonte: http://i43.tinypic.com/zwoxs.jpg[/IMG]
In rosso le previsioni del Dr. Hathaway ed in rosa, ciclo solare 24° ancora più intenso, quelle del Dr. Mausumi Dikpati (NCAR). Ma come si possono osservare dei movimenti circolatori che avvengono 200.000 Km al di sotto della superficie solare? Il Dr. Hathaway ha una spiegazione anche per questo: Lo facciamo indirettamente attraverso l’osservazione delle macchie solari, quest’ultime sono dei nodi magnetici che come bolle risalgono, spesso apparendo sulla superficie solare, dalla base del nastro trasportatore. Agli astronomi è ben noto che le macchie solari hanno un movimento di deriva che le porta dalle medie latitudini solari verso l’equatore; attualmente si crede che tale deriva sia dovuta alla velocità di movimento del nastro trasportatore, di conseguenza misurando la velocità del movimento di deriva dei gruppi di macchie solari si misura indirettamente anche la velocità del nastro trasportatore interno al sole. Il Dr. Hathaway effettua il monitoraggio della velocità del nastro trasportatore in base a quella di deriva dei gruppi di macchie solari che si muovono dalle elevate alle basse latitudini solari, il tutto viene rappresentato graficamente sul famoso “Butterfly Diagram” , dove l’inclinazione delle “ali” indica la velocità del nastro trasportatore:
Fonte: http://i41.tinypic.com/rkbplk.jpg[/IMG]
Usando i dati storici inerenti la segnalazione di macchie solari, il Dr. Hathaway è riuscito a fare una ricostruzione cronologica del nastro trasportatore partendo dal 1890, che ha portato ad interessanti risultati considerato che per più di un secolo tale metodo di previsione della futura attività solare si è mostrato valido. Se tale tendenza sarà confermata, il ciclo solare 25° nel 2022, potrebbe essere come la velocità del nastro trasportatore misurata negli ultimi anni, cioè così debole da far segnare parametri a fondo scala sui grafici di rappresentazione.” Questo e ciò che ci veniva spiegato circa 3 anni fa dalla NASA per bocca del Dr. Hathaway , da allora è accaduto sicuramente qualcosa di “imprevisto” che ha fatto saltare il banco dei previsori della futura attività solare, ma forse non si è trattato affatto di una variabile imprevista e il silenzio che è calato, a parte i grafici rappresentanti i forecast solari che vengono ormai rivisti e ridisegnati di mese in mese senza una minima spiegazione in merito, potrebbe essere voluto e fatto a scopo precauzionale. Ora vi spiego per bene il mio pensiero in merito, sperando che non mi giudicherete matto da legare, spesso le più ovvie conclusioni sono più vicine e facili da raggiungere di quanto si possa credere. Come abbiamo potuto leggere la chiave di volta delle previsioni del Dr. Hathaway è tutta nel monitoraggio della velocità del movimento di deriva dei gruppi di macchie solari che è direttamente proporzionale alle velocità di movimento del ramo settentrionale e meridionale del nastro trasportatore interno al sole. I dati ci indicano una vistosa diminuzione registratasi negli ultimi anni nelle velocità del ramo settentrionale del nastro trasportatore con valori di 0.75m/s ed in quello meridionale con valori a dir poco eclatanti di 0.35 m/s, ricordate che la velocità normale dei 2 rami è di 1m/s. La considerazione da farsi è che eravamo nel maggio del 2006, quindi appena agli inizi del minimo solare, ma soprattutto l’attenzione ricade sull’ arco temporale di misurazione di queste velocità, parliamo di alcuni anni prima del 2006, quindi con attività solare ancora su valori medi, per cui erano ben presenti regioni solari attive che presentavano varie macchie solari, questo con un nastro trasportatore che dava segni di notevole decadimento. Negli anni successivi al 2006 fino ad arrivare ai nostri giorni cos’è accaduto all’attività solare ? Come ben sappiamo è divenuta sempre più bassa fino ad arrivare a “very low”, bassissima, con conseguenti pochissime segnalazioni per ciò che concerne regioni attive e relative macchie solari, idem dicasi per il flusso solare che ha toccato valori molto bassi ed in alcuni casi mai misurati prima e per tutti gli altri parametri che indicano l’attività solare. Ma il movimento di deriva dei gruppi macchie solari e la relativa velocità con la quale esso si manifesta non è direttamente proporzionale alle velocità dei due rami del nastro trasportatore? Le macchie solari stesse non son dei nodi magnetici che come delle bolle risalgono verso la superficie solare partendo dalla base del nastro trasportatore? Se negli ultimi 38 mesi circa sono state presenti poche macchie solari e quelle poche spesso sono state molto piccole, se di conseguenza si è avuto uno debolissimo e spesso assente movimento di deriva di quelle piccole e sparute macchie solari di cui sopra, mettendo tutto ciò in diretta correlazione con le velocità dei 2 rami del nastro trasportatore a quale risultato si potrà mai arrivare se non a quello di poter asserire che anche quest’ultimo è ridotto ai minimi termini e quali potrebbero essere ora i suoi valori di velocità? Aggiungiamo a quanto fin’ora analizzato i dati di rilevamento della missione congiunta ESA-NASA, la famosa missione ULISSE di cui in molte altre occasioni vi ho parlato, dati che, ancora una volta, hanno fatto segnare valori mai misurati in precedenza in merito al flusso solare che è diminuito in densità del 20/25% e in temperatura del 13%, vi ricordo che gli anni di riferimento di tali dati sono gli stessi delle misurazioni delle velocità del nastro trasportatore, poiché fatti durante la terza orbita polare intorno al sole, precisamente fra Febbraio 2004 e Agosto 2008, come leggibile dal grafico di riferimento: Nella seguente immagine con grafico in sovrapposizione, potete notare la diminuzione di intensità del flusso solare, fra il periodo della prima orbita, Febbraio del 1992 e lo stesso mese del 1998,(LINEA DI RIFERIMENTO VERDE)ed il periodo della terza orbita, Febbraio 2004 ad Agosto 2008 (LINEA DI RIFERIMENTO BLU)
Fonte grafico: http://www1.nasa.gov/images/content/276531main_McComas-2ndImage-full.jpg[/img]
A questo punto, analizzati tutti questi dati da ritenersi inconfutabili, la conclusione non può essere che una, siamo al cospetto di un minimo solare storico che si prolungherà nel tempo ed i cui effetti sul clima terrestre non tarderanno a manifestarsi, considerato che i veri sensori climatici del Pianeta sono gli indici oceanici e che già mostrano segnali rilevanti, in riferimento alla PDO che mostra valori negativi, all’ ENSO che mostra valori spesso negativi e che stentano ad arrivare alla neutralità, con NINA ormai presente da più mesi a discapito del latitante NINO ed all’ AMO che pur mostrando valori medi positivi, nel breve periodo è sceso in territorio negativo. Dopo tutto questo scrivere di dati ed analisi, poniamo l’ attenzione sul silenzio di cui vi ho già accennato in precedenza, il silenzio di chi potrebbe e dovrebbe dire e che ho definito voluto e fatto a scopo precauzionale. L’ultima affermazione potrà sembrarvi esagerata, ma in realtà non lo è se solo provate ad immaginare a cosa potrebbe accadere se venisse messa a conoscenza l’ opinione pubblica mondiale su cosa sta accadendo al nostro sole e su cosa potrebbe ancora accadere correlando il tutto agli effetti che si avrebbero a livello climatico. Presumibilmente gli scienziati sanno bene ciò che potrebbe accadere e tacciono per evitare un ennesimo trauma ad una società mondiale già afflitta da gravissime crisi socio-econimiche. Questo è quanto, questo è il mio pensiero, non ho titoli ne dottorati, ma con estremo equilibrio nell’analisi dei dati e con grande onestà intellettuale sono giunto alle suddette conclusioni.
Antonio Marino (meteoviterbo)