Il freddo di questo inverno nell´emisfero nord potrá avere delle ripercussioni sulla stagione degli uragani

Il blocco della alta pressione nelle regioni polari che ha dominato l’inverno e prodotto un record di basse oscillazione artiche e un inverno freddo alle medie latitudini dell’emisfero settentrionale ha avuto ed avrá degli effetti anche più a sud e che potrebbe avere delle implicazioni sulla prossima stagione degli uragani (di seguito).

Questo blocco polare ha spinto l´alta pressione subtropicale piú a sud del normale e lo ha reso più debole. I venti sono stati meno forti del normale e la nuvolosità e le precipitazioni sono quasi scomparse nelle zone subtropicali.

La pressione media invernale (di cui sopra) è stata inferiore al normale, con il centro piú sud del normale.

La media dei venti di superficie in questo inverno (sopra) sono stati più deboli del normale e con quelli subtropicali più deboli che hanno rimescolato meno le acque e sviluppato una pozza d’acqua superficiale piú calda del normale e ad una minore risalita di acqua fredda al largo dell’Africa del Nord causato dai venti piú forti del normale in questa zona.

Inoltre con l’alta pressione piú a sud della norma, la nuvolosità (di cui sopra) è stata molto minore del normale a causa dei cedimenti, il che ha ulteriormente permesso al sole di riscaldare di piú l’acqua (di seguito, allargato qui).

Le tempeste tropicali sono un meccanismo di compensazione del calore, eliminando l´eccesso di calore dell´oceano tropicale che si ha durante l’estate con un picco a fine estate inizio autunno e il trasporto verso nord di questo eccesso di calore latente sotto forma di un sensibile aumento delle tempeste tropicali. La scorsa stagione peró é stato eliminato meno calore che in una normale stagione attiva.

Il grande interrogativo è che, se El Nino si blocca, ci sarà il tempo sufficiente ad incidere in questa stagione. Le stagioni dopo anni di El Nino tendono a vedere un rimbalzo grande attività (di seguito, allargato qui).

La maggior parte dei modelli ENSO suggeriscono che El Niño muore questa estate. Tuttavia il vento da ponente continua a mantenere un termoclino represso nel Pacifico centrale, con onde di Kelvin che portano acqua calda verso est. Assomiglia almeno a un altro rimbalzo del fenomeno del Nino anche se con l’acqua più calda più verso il Pacifico centrale.

A più lungo termine, una situazione negativa DOP (temporaneamente indebolito da El Nino), dovrebbe garantire che il prossimo evento principale ENSO è una Nina, forse entro la fine dell’anno. Vedi post qui.

Articolo di Giuseppe D´Aleo, fonte: http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=en&langpair=auto%7Cit&u=http://icecap.us/images/uploads/Cold_winter_warm_tropics.pdf&rurl=translate.google.com&twu=1&usg=ALkJrhhsV2wwU1QG2LtR558v59A_XKsLgA

http://www.icecap.us/index.php/go/joes-blog

SAND-RIO

44 pensieri su “Il freddo di questo inverno nell´emisfero nord potrá avere delle ripercussioni sulla stagione degli uragani

  1. Dunque se le temperature delle regioni tropicali sono più elevate (anche quelle marine), questo esalta una circolazione marina che alza le temperature delle regioni artiche, come abbiamo visto a proposito dei ghiacciai della Groenlandia, giusto ? Ma lo scioglimento dei ghiacciai probabilmente altera il normale flusso della Corrente del Golfo.
    Insomma, il risultato del minimo è che fa (almeno temporaneamente) più caldo ?
    Ma se il minimo solare dovesse durare ancora, il deficit di radiazione (insieme ai vari effetti “secondari” descritti da studiosi come Svensmark), almeno alle medie ed alte latutudini, dovrebbe far sentire il suo peso preponderante rispetto al surplus di riscaldamento dei tropici, giusto?

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  2. Intendo dire, un minimo prolungato potrebbe avere come primo effetto un’alterazione della circolazione, atmosferica e degli oceani, raffreddando e riscaldando qua e la’ ? E poi, qualora fosse prolungato, comincerebbe a raffreddare globalmente il nostro pianeta, pur con differenze locali ?

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  3. Di certo gli eventuali influssi di un minimo solare prlungato sul nostro pianeta saranno lenti e graduali…io è da un anno che dico a tutti di guardare alle latitudini più a nord, vedere come si comporta il tempo lì, e poi man mano tali cambiamenti di circolazione scenderanno sempre più di latitudine, complice anche l’ITCZ più basso…

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  4. “Zone privilegiate per questa immissione di aria calda sono state quest’anno le alte latitudini dell’Emisfero Settentrionale, interessate da notevoli anomalie positive: il Polo Nord avrebbe misurato, in Febbraio, stando al sensore satellitare, un’anomalia termica di +2,32°C, uno scarto termico che non ha precedenti in passato.”

    anche il Canada’e Groenlandia mi sembra che facciano parte delle latitudini a nord..e non ha mai fatto caldo come in questo inverno..
    http://img121.imageshack.us/img121/1623/zzzzzzzzzzo.gif

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  5. Nel canale di Groenlandia s’e’ infilata per un po’ la corrente del golfo…
    L’effetto si e’ sentito!
    Ciao
    Luca

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  6. Eh si.. fara’ caldo, molto caldo….
    Vorrà dire che andro’ a comprarmi in liquidazione un paio di pale da neve 8)
    Quella che avevo, quest’anno, per la prima volta, mi e’ servita per spaccare il ghiaccio 8) … E l’ho rotta…

    Ciao
    Luca

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  7. a cosa ti riferivi Simon?..
    comunque sarebbe meglio non avere il Nino sopratutto dopo anni di profondo minimo solare..
    non avevamo detto che la Nina sarebbe stata piu’ presente grazie al minimo solare?

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  8. Mi riferivo ai cambiamenti di circolazione…insomma, l’inverno che ha avuto la GB e la Francia ti pare normale????

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  9. beh la nina potrebbe essere più presente del nino però dobbiamo ancora aspettare e considerare un periodo più lungo..almento 10/20 anni..poi si potrà tirare le somme..

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  10. Giá per l´autunno inverno di quest´anno i modelli cominciano a prevedere una Niña. Ancora é molto presto per dire se sará una Niña debole, moderata o forte o se ci sará una situazione neutra come indicano altri modelli.
    Per quanto riguarda le temperature globali come avevo previsto a fine dicembre esse saranno ogni mese piú alte, quindi nessuna sorpresa.
    La temperatura di marzo avrá una variazione rispetto al 2009 di almeno 0,68
    aprile sará +0,72; maggio +0,69; giugno + 0,75; luglio + 0,81; agosto + 0,75:
    settembre + 0,70; ottobre + 0 68: novembre + 0,65; dicembre + 0,64.
    Questo se ci sará un fenomeno Niña perché in condizioni neutre le temperature autunnali invernali saranno maggiori. L´anno 2010 dovrá chiudere come l´anno piú caldo della storia. Giá era stato tutto deciso dopo il fallimento della riunione di Copenghen, nulla di nuovo sotto i cieli.

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  11. Posso anche prevedere che quest´anno i ghiacci antartici cominceranno a diminuire, questo perché l´anomalia antartica ha incomodado molte persone che manovrano le letture satellitari e l´ AGW.

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  12. I serristi piuttosto che vedere un cambio di rotta piazzeranno due potenti stufe a sciogliere artico e antartico e questa non è una bella cosa e mi preoccupa molto e poi sono altresi convinto che bombarderanno anche il Sole con armi nucleari pur di non far partire le fonti di energia alternative e non rimetterci tutti soldi che hanno investito in questa campagnia

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  13. no Simon..pero’ meglio dire inverno raro in GB e Francia per il freddo..cosi come in Groenlandia e Canada per il caldo..
    cambi di circolazione che portano record di freddo ma anche di caldo..

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  14. ad ogni discesa molto fredda corrisponde dall’altra parte una risalita molto calda..
    non si possono valutare i cambiamenti climatici da questi fattori..
    ma dalla media fatta da tutte le temperature rilevate nel mondo..
    e’ ovvio che se da quella parte del mondo ha fatto molto freddo..dall’altra parte fara’ molto caldo..
    meditate gente..meditate..

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