Archivi tag: NINO

Cinque modi con cui El Niño puó alterare il clima del pianeta

AP

Il mese di luglio é stato il mese nel quale si sono registrate le maggiori piogge, in molte parti del sud della California.

Lo stato della California, nella parte ovest degli Stati Uniti, stava passando una delle maggiori siccitá della sua storia negli ultimi quattro anni e l’arrivo dell’estate nell’emisfero nord preoccupava le autoritá, giá che questa é una stagione con meno pioggia. Ma, per la sorpresa di molti, il mese di luglio é stato il mese piú piovoso registrato in molte parti del Sud dello Stato, con alti livelli di umiditá.

Sono molti gli specialisti che hanno la certezza che fenomeni come questo sono causati dal El Niño. El Niño, che si caratterizza per un riscaldamento “naturale” delle acque dell’oceano Pacifico nella regione equatoriale e la cui attivitá si sta rafforzando negli ultimi mesi. Esiste un consenso sempre maggiore tra gli scienziati, secondo cui El Niño, oggi, potrebbe raggiungere o addirittura superare la grandezza avuta tra il 1997 e 1998, quando causó inondazioni e siccitá in tutto il pianeta. Il Servizio Nazionale di Meteorologia degli Stati Uniti ha dichiarato che questo puó essere El Niño piú forte mai registrato. “I dati che abbiamo indicano che é El Niño piú forte dal 1997, ma, ovviamente, i modelli climatici possono solo prevedere quello che succederá nei prossimi mesi, per questo dobbiamo essere cautelosi” ha detto alla BBC Mondo  William Patzert, specialista in climatologia del Laboratorio di Propulsione a Getto della Nasa  (JPL, nella sigla in inglese) e uno dei piú importanti studiosi del fenomeno El Niño degli USA.

“Affinché raggiunga una intensitá simile come quella del periodo 1997-1998, é necessario che succedano due cose. Primo, nei prossimi mesi si deve avere una diminuzione dell’intensitá dei venti alisei da est verso ovest,  nel Pacifico. Secondo,  se succede questo, vedremo un trasferimento drammatico del calore dalle acque dall’ovest del Pacifico verso il Pacifico centrale e orientale. E’ con queste condizioni che si potranno vedere alterazioni della temperatura e precipitazioni in tutto il pianeta”, ha detto Patzert, che garantisce che il fenomeno di quest’anno ha il potenziale per essere proprio un “El Niño Godzilla”, nome dovuto proprio alla sua intensitá. La BBC ha chiesto allo specialista della Nasa di parlare su alcuni degli effeti che El Niño potrebbe avere in alcune parti del mondo nei prossimi mesi, nel caso in cui la sua forza sia confermata.

1 – America del Nord

BBCImmagine copyright BBC World Service
William Patzert chiede cautela, giá che i modelli climatici possono prevedere quello che potrebbe succedere solo nei prossimi mesi 

“El Niño produce una corrente  subtropicale, che abitualmente si trova nel sud del México e América Centrale, e che si sposta verso nord. Questo provoca inverni piú piovosi del normale nel sud degli Stati Uniti.Contrastando con questo, la corrente a getto polare, che é stata molto forte nell’America del Nord megli ultimi due anni, e per questo avremo inverni meno freddi nel nord degli Stati Uniti e Canadá” Secondo Patzert, anche se l’aumento delle piogge può essere una buona notizia per il sud-ovest degli USA, per la siccitá nella regione, questo potrebbe anche causare grandi inondazioni e frane.

2 – América del Sud

ReutersImage copyrightBBC World Service
 El Niño puó far aumentare il prezzo delle materie prime in scala globale.  

“Nella regione che va dal nord del Cile fino all’equadore, in cui si trovano le aree pú aride del pianeta,  El Niño causa inverni molto piovosi. Oltre a questo, in questa regione, che possiede le piú grandi navi da pesca commerciali del mondo, se la temperatura dell’acqua continua ad essere più alta del normale si avrá un collasso nella pesca, e questo avrebbe un enorme impatto, per le economie di questi paesi” ha spiegato lo specialista della Nasa. “Nel nord-est del Brasile,  El Niño provoca siccitá mentre nel sud del Brasile e nord dell’Argentina, saranno registrate inondazioni”.

3 – Asia

APImage copyrightBBC World Service
L’attivitá  del El Niño si sta rafforzando negli ultimi mesi. 

Secondo  Patzert, “quando, nel Pacífico equatoriale, l’acqua calda si muove fino l’America del Sud, in altri luoghi come Filippine, Indonesia o Thailandia sono registrate siccitá estreme”. In alcuni di questi paesi, in cui l’agricoltura é responsabile per una grande percentuale del prodotto interno, potremo avere un forte aumento dei prezzi degli alimenti, questo finirebbe per colpire il prezzo delle materie prime, su scala globale.

ReutersImage copyrightBBC World Service
 In alcuni paesi asiatici si puó avere una aumento del prezzo degli alimenti 

Allo stesso modo, in paesi come Giappone e Cina, avremo inverni piú temperati.

4 – Europa

“In Europa, negli anni in cui  El Niño é forte, abbiamo inverni molto freddi nella parte Est del  continente e anche nell’ovest della  Rússia”, dice Patzert.

EPAImage copyrightBBC World Service
El Niño puó  provocare inverni meno rigorosi in América del Nord e piú freddi nell’est dell’Europa

Secondo lo specialista, “un buon esempio sono i due Niños piú importanti avuti negli ultimi due secoli: quello del 1812 e quello del 1941. Questi furono  precisamente gli inverni in cui le truppe di Napoleone  e Hitler furono sconfitte. Per questo mi piace dire che nessun esercito li sconfisse: ma fu El Niño”.

5 – Altre regioni della Terra

Patzert spiega che, negli anni in cui abbiamo El Niño si ha una stagione con degli uragani piú deboli nell’Atlantico, giá che i venti che abbiamo non sono favorevoli per la creazione di sistemi tropicali.

GettyImage copyrightBBC World ServiceIlpode sofrer
Il nord dell’Australia puó soffrire di siccitá durante gli anni del Niño

“Allo stesso tempo, nel Pacifico orientale, dove abbiamo una elevata temperatura delle acque, avremo una stagione di uragani molto attiva come nella parte bassa della California. Mentre il sud del continente africano e il Madagascar tenderanno ad essere colpiti dalla siccitá, e aree dell’Africa sub-sahariana, che sono molto secche, avranno piú piogge”.

Infine, lo specialista della Nasa afferma che El Niño colpirà il nord dell’Australia, come il sud-est asiático, con periodi di siccitá.

Sand-rio

 

FONTE : http://www.bbc.com/portuguese/noticias/2015/08/150817_el_nino_mudancas_clima_fn

Nina, primavera ed estate: farà caldo a maggio, giugno, luglio ed agosto?

Introduzione

Già da diverse settimane, sul forum meteo di NIA è in corso un dibattito sull’andamento dell’attuale stagione primaverile e della prossima estate.

Si sta facendo strada la convinzione, o almeno il timore, che il proseguimento della primavera e l’inizio dell’estate possano essere decisamente più caldi della norma, con frequenti e persistenti invasioni anticicloniche di matrice africana, più calda di quella classica azzorriana, con pochi e brevi intervalli piovosi atlantici.

Questo timore poggia in parte sulla persistenza di valori di QBO (si veda l’articolo relativo agli inverni, pubblicato qualche settimana addietro) nettamente positivi, in parte sulla tendenza, dovuta all’attuale Nina forte (sebbene già in declino), ad una distensione sui paralleli delle alte pressioni delle medie latitudini, con persistenza di tempo buono, secco e mite sul Mediterraneo.

Ebbene, per confermare, o magari confutare, tale timore si sono esaminate le tabelle storiche dell’ENSO (Nino/Nina) dal 1950 ad oggi, per trovare gli anni in cui si è verificato il “cambio di testimone” tra Nina e Nino, compreso tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate.

In aggiunta a questo, si è incrociato l’ENSO con la tabella dell’indice AO (Arctic Oscillation) per verificare l’effetto della Nina su questo indice e dunque sulla disposizione delle alte pressioni. Inoltre, è stato verificato l’andamento meteo di queste annate sulle carte disponibili su www.wetterzentrale.de.

Non è stata presa in considerazione la QBO, in quanto sarà oggetto di un prossimo articolo.

 

La prima (potenziale) peculiarità

Ebbene, una prima importante potenziale peculiarità si nota subito: stando alle attuali previsioni sulla Nina, si avrebbe un azzeramento del fenomeno tra giugno e luglio prossimi, ma senza il passaggio a Nino, almeno non immediato. Se così fosse (è da confermare, le previsioni da giugno in poi sono incerte) si tratterebbe di un evento con due soli precedenti dal 1950 ad oggi (i dati disponibili iniziano qualche anno prima), almeno nel periodo compreso tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate: tra marzo 2001 e marzo 2002 e nella seconda metà del 1989, fino all’inizio del 1990. Solo in questi due casi, dunque, l’ENSO ha “indugiato” a lungo attorno alla neutralità. In tutti gli altri casi, la fine della Nina è stata subito seguita dall’inizio del Nino. Se poi consideriamo che la Nina attuale è stata davvero forte, paragonabile a quelle del 1955-56 e 1974-75 e molto più intensa di quelle del 1988-89 e 2000-2001, allora un lungo periodo di neutralità nel corso dell’estate e magari anche oltre, costituirebbe un evento senza precedenti noti.

 

Gli eventi di Nina passati

Ma, come si diceva, non è detto che a questa Nina segua un lungo periodo di neutralità, dunque, in attesa di conoscere previsioni meno incerte, si esaminano gli eventi passati di declino della Nina e cambio di segno, avvenuti tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate.

Nella tabella seguente sono stati riassunti gli eventi passati, compreso ciò che è accaduto in seguito (Nino, Nina o neutralità).

Anno Tipo evento Mese del cambio di segno Evento successivo
1951 Nina debole Maggio Nino debole
1957 Nina forte Febbraio Nino forte
1963 Nina debole Giugno Nino debole
1965 Nina debole Marzo-Aprile Nino forte
1968 Nina debole Agosto Nino debole
1972 Nina debole Aprile Nino forte
1976 Nina forte Maggio Nino debole
1986 Nina debole Febbraio-Maggio Nino debole
1989 Nina debole Maggio Neutralità fino a gennaio 1990, poi Nino debole, intervallato da mesi di neutralità fino ad aprile 1991.
1997 Nina debole Marzo Nino forte
2001 Nina debole Aprile Neutralità fino a marzo-aprile 2002, poi Nino debole
2009 Nina debole Aprile Nino debole
2011 Nina forte Maggio? Giugno? Lungo periodo di neutralità? Nino debole?

 

Di seguito è riportata una descrizione, mese per mese, del carattere della primavera e dell’estate successive o contemporanee al “cambio di segno” della Nina, per l’Italia ed i mari prospicienti (Mediterraneo Centrale). Allo scopo si riassume l’andamento prevalente delle isobare al suolo e delle isoterme ad 850Hpa (circa 1400-1500 metri di quota), mese per mese. Si tenga conto che

  • come esempio di mese primaverile caldo, si può considerare il Marzo del 1989;
  • come esempio di mese estivo caldo, mediamente anche se non estremo, si consideri senz’altro l’agosto 2003, non contemplato di seguito, con l’isoterma +20 ad 850Hpa presente su almeno parte della nostra penisola per quasi tutto il mese;

invece

  • come esempio di mese primaverile freddo, si veda il Marzo 1963 o il Maggio 1957;
  • come esempio di “estate fredda”, si può considerare l’Agosto 1976.

 

1951

Marzo – prevalenza di depressioni, sia di origine atlantica che artica; prevalenza di isoterme inferiori a 0 (anche oltre -5) al Centro-Nord, al Sud alternanza tra isoterme negative e la +5, una sola incursione della +10 al Sud.

Aprile – mese dinamico, con frequenti alternanze di alte e basse pressioni, perlopiù artiche; prevalenza della +5, diverse irruzioni di isoterme negative al Nord, un paio di +10 al Sud.

Maggio – netta prevalenza depressionaria; prevalenza della +5 nelle prime due decadi, con qualche incursione della +10, invasione della +10 nell’ultima decade e della +15 a fine mese.

Giugno – prima decade in prevalenza ciclonica, seconda e terza in prevalenza anticiclonica; prima decade con la +10 attraverso la Penisola, la seconda e terza con la +15 prevalente, con una importante incursione della +20 e, a fine mese, della +5.

Luglio – prevalenza anticiclonica, qualche incursione depressionaria; prevalenza della +15, qualche incursione della +20, una sola di isoterme più fresche.

Agosto – alternanza tra deboli depressioni e pressioni livellate; prevalenza della +15, diverse incursioni della +20, una sola incursione fresca.

In sintesi, primavera fresca, specie a Marzo ed Aprile; estate abbastanza calda, specie a Giugno ed Agosto.

 

1957

Marzo – dinamico, specie nella prima e nella terza decade, stabile e anticiclonico nella seconda; frequente la +5, qualche incursione fredda all’inizio ed alla fine; presenza della +10 nella seconda decade.

Aprile – prima metà decisamente perturbata, seconda in prevalenza anticiclonica; prevalenza della +5 su gran parte dell’Italia, rare escursioni verso il caldo ed il freddo.

Maggio – mese decisamente perturbato, in particolare da incursioni artiche; un forte affondo freddo (0/-5) ad inizio mese, poi +5 in prevalenza, poche incursioni della +10.

Giugno – simile a Maggio, ma con minore incisività, solo a fine mese affermazione anticiclonica; isoterma +15 frequente e talvolta anche la +20, tipiche “prefrontali”.

Luglio – più stabilmente anticiclonico, con qualche incursione perturbata atlantica; prima decade con la +20 che avvolge tutta l’Italia, poi isoterme tra +10 e +15, con qualche incursione fresca.

Agosto – come Luglio, abbastanza stabile, qualche breve incursione perturbata; fino al 15 la +20 molto presente, e persino la +25 al Sud, dopo il 15 la +10 spesso non copre l’intera penisola.

In sintesi, primavera in prevalenza fresca ma senza eccessi; estate con qualche importante episodio caldo, più a Giugno ed Agosto che a Luglio, ma nel complesso senza particolari eccessi.

 

1963

Marzo – prevalenza anticiclonica, specie nella prima metà; inizio mese gelido (-5/-10), fine fredda (isoterme negative), per il resto l’isoterma +5 attraversa spesso la Penisola, la +10 mai.

Aprile – prevalenza di basse pressioni, sull’Italia e sul Mediterraneo, alta pressione spesso a nord delle Alpi; inizio freddo (isoterme negative), poi isoterme quasi sempre attorno a +5.

Maggio – Italia sempre al margine dell’alta pressione, talvolta incursioni perturbate; isoterme in prevalenza comprese tra +5 e +10

Giugno – come a Maggio, Penisola ai margini dell’anticiclone azzorriano; isoterma +10 non copre tutta la Penisola fino al 20, ultima decade pienamente estiva (+15 o più).

Luglio – come a Maggio e Giugno, anticiclone non disteso sul Mediterraneo; +15 presente su gran parte dell’Italia per gran parte del mese, rare e brevi incursioni della +20.

Agosto – come nei mesi precedenti, alta pressione latitante (isobare sull’Italia sempre inferiori a 1020); +15 presente solo su parte dell’Italia o del tutto assente per buona parte del mese, un paio di incursioni della +20.

In sintesi, primavera piuttosto fresca; estate con qualche episodio caldo ad Agosto ma nel complesso termicamente normale.

 

1965

Marzo – prima decade ciclonica, seconda anticiclonica, terza dinamica; prima decade con isoterme negative, seconda tra 0 e +5, terza con la +5 che attraversa la Penisola; pressoché assente la +10

Aprile – in prevalenza ciclonico, specie nella seconda metà; isoterme attorno a +5 nella prima metà, tra 0 e +5 con qualche irruzione fredda, nella seconda metà, pressoché assente la +10

Maggio – in prevalenza debolmente anticiclonico, diverse incursioni cicloniche; prima decade con la +5 che attraversa l’Italia, seconda con prevalenza della +10 e una importante incursione della +15, terza con la +10 che attraversa la Penisola.

Giugno – prima decade debolmente ciclonica, seconda e terza debolmente anticicloniche; isoterme tra +5 e +10 in prima decade, tra +10 e +15 nella seconda, nella terza la + 20 attraversa in prevalenza la Penisola.

Luglio – alternanza di deboli alte e basse pressioni; prevalenza dell’isoterma +15, con qualche incursione più fresca (+10 o meno) al Centro-Nord e frequente presenza della +20 al Sud.

Agosto – prima e seconda decade in prevalenza debolmente anticicloniche, terza più dinamica; prima decade con prevalenza della +15 e importante incursione della +20, seconda con la +15 che attraversa la Penisola, terza tra +10 e +15 con un’importante incursione più fresca.

In sintesi, primavera fresca, specie a Marzo ed Aprile; estate con qualche episodio caldo ma nel complesso termicamente normale.

 

1968

Marzo – prime due decadi abbastanza dinamiche, ultima in prevalenza anticiclonica; prime due decadi con isoterme in prevalenza negative su gran parte dell’Italia, terza con la +5 che attraversa la Penisola e una breve incursione della +10.

Aprile – prima metà con alternanza di alte e basse pressioni, seconda metà più stabilmente anticiclonica; prima metà con alternanza di incursioni della +10 e di isoterme negative; seconda metà contrassegnata da una persistente presenza della +10, prima al Nord e poi al Sud.

Maggio – prima metà con alternanza di alte e basse pressioni, seconda metà con prevalenza di “palude barica”; +10 presente in prevalenza su buona parte della Penisola, qualche puntata della +15 al Sud ed una della +20, qualche puntata della +5 al Centro-Nord.

Giugno – in prevalenza pressione livellata attorno a 1015, due deboli incursioni cicloniche, alta pressione a fine mese; la +10 non copre il Nord per gran parte del mese, qualche incursione della +5, specie al Nord, invasione diffusa della +15 a fine mese.

Luglio – anticiclone o pressione livellata attorno a 1015 per quasi tutto il mese, qualche debole incursione ciclonica da nord; prima metà con la +15 dominante, due importanti incursioni della +20 ed una breve della +25 al Sud, seconda metà tra +10 e +15, con una importante incursione fresca.

Agosto – pressione livellata attorno a 1015, diverse incursioni cicloniche, stabilità anticiclonica solo a cavallo di Ferragosto; la +15 attraversa di frequente la Penisola, la +20 talvolta al Sud, ma anche la +10 talvolta attraversa l’Italia.

In sintesi, primavera fredda a Marzo, calda ad Aprile e Maggio; estate con qualche episodio caldo a Luglio ma nel complesso termicamente normale.


1972

Marzo – prima decade in prevalenza ciclonica, seconda e terza largamente anticiclonica; alternanza tra +5 e 0 (meno), specie nella prima decade, un solo fugace passaggio della +10.

Aprile – prima decade debolmente anticiclonica, seconda e terza cicloniche; prima decade tra +5 e +10, seconda con la +5 che in prevalenza attraversa la Penisola ed una breve incursione fredda, terza con la +5 alternata ad isoterme negative, specie al Nord.

Maggio – prima e seconda decade con alternanza tra depressioni e pressioni livellate su 1015, terza anticiclonica; prima decade tra +5 e +10, seconda con +5 e +10 che attraversano la Penisola, terza con +10 che prevale sull’Italia, con due incursioni della +15.

Giugno – prevalenza di pressioni livellate attorno a 1015, qualche debole incursione ciclonica; +10 che prevale sulla Penisola, tranne al Nord, frequenti incursioni della +15, una della +20 al Sud.

Luglio – alternanza tra anticiclone, pressioni livellate e qualche debole incursione ciclonica; prevalenza della +15, tranne che al Nord, due brevi incursioni della +20;

Agosto – alternanza tra deboli alte pressioni e qualche incursione ciclonica; prima e seconda decade con la +15 che in prevalenza attraversa la Penisola, terza con qualche incursione più fresca (+5) e la +10 che attraversa l’Italia.

In sintesi, primavera fresca a Marzo, normale ad Aprile e Maggio; estate nel complesso fresca, specie ad Agosto.

 

1976

Marzo – prima decade anticiclonica, seconda più dinamica, terza in prevalenza anticiclonica; alternanza tra isoterme negative (fino a -5 ed oltre) e +5, mai la +10.

Aprile – mese piuttosto dinamico, frequenti discese artiche o da nordest; prevalenza della +5, con tre incursioni fredde (isoterme inferiori a 0), +10 fa capolino solo in Sicilia e per pochi giorni.

Maggio – prevalente stabilità anticiclonica, poche, brevi e poco incisive incursioni cicloniche; isoterme perlopiù comprese tra +5 e +10, con diverse incursioni calde superiori a +10.

Giugno – prima decade piuttosto dinamica, seconda e terza molto più stabilmente anticicloniche; prima decade tra +5 e +10, seconda e terza con +10 e +15 ben presenti ma senza +20.

Luglio – mese piuttosto dinamico, diverse incursioni cicloniche alternate a maggiore stabilità; prevalenza della +15, una importante discesa fresca (meno di +10), assenza della +20.

Agosto – prevalente stabilità anticiclonica azzorriana; isoterme in prevalenza tra +10 e +15, alcune escursioni tra +15 e +20 e qualche escursione tra +5 e +10; +20 talvolta pressoché solo sulle isole.

In sintesi, primavera piuttosto fresca, estate anch’essa un poco sottomedia.

 

1986

Marzo – mese dinamico nella prima e nella terza decade, anticiclonico nella seconda; isoterme quasi sempre inferiori a +5, frequenti incursioni fredde (isoterme inferiori a 0), assente la +10.

Aprile – mese instabile, a tratti perturbato; prevalenza della +5, con incursioni fredde (sotto l’isoterma 0) e calde (la +10, specie al Sud).

Maggio – prevalenza anticiclonica per l’intero mese; isoterme tra +5 e +10 nella prima metà, tra +10 e +15 nella seconda, in entrambi i casi con qualche incursione più calda.

Giugno – prima metà più dinamica, seconda più anticiclonica; isoterme tra +5 e +10 nella prima metà, qualche incursione fresca, tra +10 e +15 nella seconda, qualche incursione calda.

Luglio – netta prevalenza anticiclonica; alternanza tra +10/+15 e +15/+20, rara la +20.

Agosto – prevalenza anticiclonica, qualche incursione nord atlantica; isoterme in prevalenza tra +15 e +20, alcune incursioni della +20, qualche incursione più fresca (+5/+10).

In sintesi, Marzo freddo, Aprile normale, Maggio lievemente sopramedia. Primavera abbastanza normale, estate tutto sommato abbastanza normale.

 

1989

Marzo – persistenza dell’anticiclone sul Mediterraneo e sull’Italia, l’Alta delle Azzorre, talvolta supportata da ingerenze africana, frequente isoterma +10 ed oltre ad 850Hpa.

Aprile –  minore persistenza dell’anticiclone, idem dicasi per l’isoterma +10;

Maggio –  notevole persistenza anticiclonica, ma isoterma +10 meno presente sull’Italia

Giugno – presenza anticiclonica per quasi tutto il mese; ciò nonostante per buona parte del mese la +10 non copre tutta la penisola, la +15 fa capolino solo nella terza decade

Luglio – anticiclone interrotto da qualche sortita perturbata; la +20 attraversa la penisola solo per parte della prima decade e parte della terza; per il resto la +15 non copre tutta l’Italia.

Agosto – anticiclone interrotto da qualche intrusione ciclonica; la +20 attraversa la penisola solo nella seconda decade, per il resto la +15 attraversa l’Italia, con qualche interruzione più fresca.

In sintesi, Marzo caldo, Aprile tiepido, Maggio fresco ed estate tutto sommato abbastanza normale.

 

1997

Marzo – anticiclonico nella prima metà, dinamico nella seconda; prevalenza della +5 nella prima metà, della 0 nella seconda, rare incursioni della +10.

Aprile – mese dinamico, diverse incursioni artiche prima e poi atlantiche, alternate ad anticicloni; alternanza tra isoterme negative (fino a -5) e +5, pressoché assente la +10.

Maggio – prima decade dinamica, poi prevalenti anticicloni o “paludi bariche”; +5/+10 nella prima decade, +10/+15 in seguito, con diverse escursioni della +15 sulla Penisola.

Giugno – mese relativamente dinamico, senza stabilità anticiclonica duratura; +10 avvolge quasi sempre l’Italia, frequenti intrusioni della +15, frequente la +20 al Sud dopo metà mese.

Luglio – prevalenza di alta pressione o di “palude barica”, una sola depressione di rilievo; isoterma +15 prevalente, specie nella seconda metà; frequenti incursioni della +20, con la +25 sulle isole.

Agosto – alta pressione o “palude barica”, nessun episodio ciclonico di rilievo; +15 attraversa l’Italia per quasi tutto il mese, una sola breve incursione della +20, qualche breve rinfrescata (+10).

In sintesi, Primavera fresca, a Marzo ed Aprile; estate calda a Luglio, normale a Giugno ed Agosto.

 

2001

Marzo – mese instabile o perturbato, alte pressioni non durature; prevale la +5, diverse incursioni della +10 e, nella terza decade, della +15 e della +20 sulle isole, una sola incursione della 0.

Aprile – diverse incursioni depressionarie artiche, alte pressioni poco presenti; isoterme spesso comprese tra 0 e +5, con due importanti discese fredde (0/-5), risalita calda a fine mese (+10).

Maggio – prevalenza ciclonica nella prima decade, poi anticiclonica; +10 presente in prevalenza sull’Italia, qualche escursione più fresca (+5 o meno), importante escursione di +15 e +20 al Sud.

Giugno – alternanza tra anticiclone e incursioni cicloniche da nord; alternanza tra tre importanti incursioni calde (+15/+20) e tre incursioni fredde (+5 o meno al nord, la +10 attraversa la penisola).

Luglio – Prevalenza di alta pressione, con qualche incursione ciclonica; +15  attraversa l’Italia, tranne il Nord, per gran parte del mese, diverse incursioni della +20.

Agosto – anticiclone presente per quasi tutto il mese; prevalenza della +15, diverse incursioni della +20.

In sintesi, Marzo caldo, Aprile freddo, Maggio tiepido; estate abbastanza normale.

 

2009

Marzo – prima decade molto perturbata, seconda anticiclonica, terza nuovamente perturbata; alternanza di isoterme negative e positive (fino a +5 e poco oltre); importante ondata fredda nella terza decade, +10 solo al Sud a fine mese

Aprile – mese dinamico, continua alternanza tra alta e bassa pressione; isoterma +5 attraversa la Penisola per quasi tutto il mese, +10 solo all’inizio ed alla fine del mese.

Maggio – mese prevalentemente anticiclonico; isoterma +5 nella prima decade, poi sempre +10 e persino +15/+20 ben presenti nella terza decade.

Giugno – prevalenza di basse pressioni, poche le pause anticicloniche; isoterme dalla +10 alla +15 con escursioni della +20, nelle prime due decadi, nella terza pausa fresca (tra +5 e +10) prevale.

Luglio – prima metà debolmente ciclonica, seconda anticiclonica; prima metà con la +15 che attraversa la Penisola, seconda con +15 che in prevalenza la avvolge, frequenti passaggi della +20 e persino della +25 al Sud.

Agosto – pressione alta o livellata per quasi tutto il mese; prevalenza della +15, diverse incursioni della +20.

In sintesi, Marzo fresco, Aprile normale, Maggio caldo; primavera normale, estate un poco sopramedia.

 

Considerazioni finali

Pur senza pretendere di trarre conclusioni, qualcosa si può dire.

  • Nessun evento di Nina è stato seguito o accompagnato alla sua conclusione da una primavera o un’estate particolarmente calde, almeno secondo gli standard fissati sopra.

 

  • Durante o subito dopo i due eventi di Nina forte, la primavera è risultata fresca; l’estate risultò più calda nel 1957, quando la Nina cambiò segno prima (febbraio) e lasciò presto il posto ad un Nino forte; nel 1976 invece, il cambio avvenne a maggio, iniziò un Nino debole e l’estate risulto un po’ sottomedia, presumibilmente a causa degli effetti della Nina appena trascorsa; quest’ultimo potrebbe essere un precedente interessante per la Nina attuale?

 

  • Non si è riconosciuta alcuna particolare correlazione tra la Nina e l’andamento della pressione al suolo.

 

  • Solo a titolo di curiosità, i mesi di Marzo 1989 e 2001 sono stati entrambi piuttosto tiepidi, come quello appena trascorso; in entrambi i casi la Nina fu seguita da un lungo periodo di neutralità, durante il quale si verificò un’estate tutto sommato abbastanza nella norma. Tuttavia, in entrambi i casi si trattò di una Nina debole e non forte come quella attuale, ormai quasi al termine.

 

In sintesi, non si vedono elementi per concludere che le prossime settimane di primavera e la prossima estate possano assomigliare a quelle del famigerato 2003. Infine, non bisogna dimenticare che la bassa attività solare di questi anni costituisce una importante perturbazione sul clima, anche se gli effetti complessivi non sono ancora noti.

A voi la parola!

FabioDue

La Niña a novembre

Nel mese di novembre la temperatura superficiale (TSM) dell´oceano Pacifico ad est del 160° é inferiore al normale, mentre a ovest del 160° é superiore al normale.

Le condizioni attuali mostrano un proseguimento dell´evento di una Niña e secondo le previsioni statistiche e i modelli, tale  condizione si manterrá almeno fino all´autunno del 2011.



Durante il mese di novembre si é continuato a vedere un raffreddamento della superficie oceanica con anomalie fredde superficiali fino a -2°C.

I valori a fine novembre sono stati: -1,8° C nella regione Niño 3; -1,3° C. nella regione Niño 3/4 e di -1,1°C nella regione Niño 4.

Durante il mese gli alisei si sono mantenuti forti e si sono intensificati a est del 160° W.

Rispetto ai livelli sotto-superficiali, durante il mese si sono mantenuti anomalie negative con un nucleo freddo ubicato tra 150°W e 110°W e che si é mosso lentamente verso Est, con una anomalia di temperature di -5°C.


tutti i modelli pronosticano la continuazione della fase Niña per i prossimi trimestri. In particolare per il trimestre DGF si prevedono anomalie della SST nella zona Niño 3/4 tra i -1° e i 2,3°C. con una media tra i modelli di  -1,7°C.
La probabilitá che la Niña continui fino a febbraio é del 99% e che continui fino maggio é del 60%.
In definitiva é previsto un aumento delle anomalie delle temperature negative della fase Niña tra gennaio e febbraio, mentre solo ad autunno (forse) finirá la Niña, dico forse perché giá alcuni oceanografi e climatologi stanno prevedendo che questa Niña potrebbe durare per tutto l´anno 2011 finendo solo nel 2012. Staremo a vedere.

E per finire in bellezza voglio mostrarvi le previsioni dei nostri eroi climatologi fatte a novembre del 2009 e quale é stata la realtá. NESSUNO di questi che prevedono il clima tra 100 anni  é stato capace di prevedere la NIÑA!!!

PREVISIONE

REALTÀ

SAND-RIO

Il Niño dell´inverno 2009/2010 é stato molto diverso di quello del 1997/1998. Uno sguardo a come potrebbe essere l´inverno 2010/2011

Scritto da Joseph D´Aleo (21/10/2010)

L’inverno scorso, con un forte  Niño negli Stati Uniti é stato uno degli inverni più freddi  e in luoghi come il sud-est e parte della Siberia, il più freddo mai registrato. È stato abbastanza caldo in Canada e nell´Artico (rispetto al normale) indicazione di un blocco di  alta pressione.

Il super Niño del 1997/98 è stato molto diverso in molti luoghi. Fu freddo nella zona nordoccidentale della Russia ma molto più caldo in molti altri settori dove l’anno scorso faceva molto freddo.

Perché la grande differenza?

Il Niño del 2009 / 2010 è stato il più potente dal 1997/98, ma chiaramente non forte come quel super evento. Cioé è stato più come gli ultimi Niños dell’ultimo periodo freddo della DOP (Pacific decennale oscillazione) dal 1947 al 1977. I Niños sono stati più forti nella fase calda della DOP dal 1978 al 1998. L´indice ENSO di Wolter (MEI) mostra i grandi picchi rossi del periodo caldo di El Niño e il picco moderato del 2002/02 e del 2009/2010, nella fase fredda della DOP.

Un’altra chiave molto diversa fu l´irradianza solare. Il Niño 2009/10 si è verificato durante l’ultima parte del lunghissimo minimo solare  tra cicli di 23 e 24. L´inverno 1997/98 è stato più un rimbalzo dopo un minimo solare molto più breve e meno profondo.

Drew Shindell, un ricercatore della NASA che ha lavorato con James Hansen, ha dimostrato  in una ricerca su scienze (2001) come bassi periodi solari con una ridotta radiazione ultravioletta  portano ad un minore riscaldamento della chimica dell’ozono ad alta quota alle medie e basse latitudini. Apparentemente, questo consente un raffreddamento e una espansione del vortice polare Antartico e un maggior  blocco alle alte latitudini (Oscillazione del Nord Atlantico e Oscillazione Artica (NAO/AO) negativa).

Qui Shindell mostra la differenza tra le temperature minime durante il Minimo di Maunder del 1680 e quelle di un periodo più attivo del sole nel 1780. Può essere visto chiaramente un NAO e un AO negativo e un inverno freddo nei continenti durante il minimo solare.

Scrivendo  in Environmental Research Letters (2010), Mike Lockwood et al., ha verificato che l’attività solare sembra abbia una forte correlazione diretta con il clima della terra e che influenza il blocco della Oscillazione  Nord Atlantica (NAO) come ha dimostrato Shindell.

L’inverno scorso ci fu un record negativo invernale di AO/NAO superando quello dell´ inverno 1976/77, alla fine dell’ultimo periodo più calmo dell´attivitá solare.

Labitzke (2001), Dunkerton (22004) e Baldwin e altri hanno mostrato una tendenza a un riscaldamento della stratosfera durante gli inverni con bassa attivitá del Sole dell’Oscillazione Quasi Biennale (QBO) come nel 2009 / 2010, 1976/77, 1956/66. Per saperne di più sulle sole qui e qui.

Un altro fattore nell´anomala Oscillazione Artica furono le precedenti eruzioni dei vulcani ad alte latitudini in Alaska (Redoubt) e Russia (Sarychev). Oman et al. (2003) ha trovato che i vulcani ad alte latitudini hanno svolto un rafforzamento dei blocchi invernali alle alte latitudini.

Una correlazione di AO (colori invertiti per mostrare il freddo (blu) e il caldo (rosso) per un valore negativo mostrano molto bene il modello dell’inverno scorso).

A proposito, se facciamo ciò che egli ha fatto Shindell e sottraiamo le temperature durante il Niño dell´ultimo minimo solare a quella del Niño del 1997/98, vedremo nel modello 2009/10 e una correlazione perfetta.

Lo scorso inverno fu estremamente anomalo, perché il Niño è venuto durante un anno di vulcani ad alte latitudini e con un sole molto tranquillo, che ha portato a un blocco record nelle alte latitudini. Se veramente siamo in un’epoca di una fase solare molto tranquilla, i Niños futuri saranno più come quello del 2009/10 che quello del 1997/98. Saranno molto meno frequenti e soprattutto più deboli di quelli che ci furono durante la fase calda del  Pacifico.

L’estate scorsa, il Niño é finito dando vita a una Niña forte e l´attivitá solare sta  lentamente rialzandosi. Gli effetti dei vulcani Redoubt e Sarychev sono quasi scomparsi ma quest’anno altri vulcani potrebbero avere qualche effetto (il blocco rimane sopra al normale a latitudini elevate). Il PDF qui. Che cosa significa tutto ciò per il prossimo inverno? Una visione iniziale era qui.

Aggiornamento per l’inverno 2010/11 visione degli Stati Uniti

Il modello di inversione visto nel 2007/08 e 2008/09; una miscela combinata di tutti  gli inverni con condizioni simili – La Niña, DOP freddo, AMO caldo, minimo solare,  la QBO  in direzione verso ovest ci faranno vedere queste anomalie di temperatura  da dicembre fino a febbraio.

Sembra che l’aria molto fredda si svilupperà a causa di un grande blocco delle alte pressioni  nella Aleutiane, provocando un inverno molto freddo (più o meno come il 200708 e il 2008/09) in Alaska, Canada, Nord e ovest degli Stati Uniti. Quest´anno il Sud-Est sarà più caldo dopo un inverno freddo con il Niño dello scorso anno. Tuttavia ci potrebbe essere una rottura con freddo gelido  fino alla florida e non un semplice freddo.

Le tempeste seguiranno un percorso al largo della frontiera dell´aria fredda  entrando nella costa occidentale o arrivando fino alle coste del Canada. Molte tempeste si muoveranno verso la valle del San Lorenzo, portando la neve ai grandi laghi e nel nord della stato di New York e New England e pioggia. che comincerá  come neve o ghiaccio,  più verso sud. Alcune  tempeste entreranno in zone di alte pressioni e saranno costrette a svilupparsi al  di fuori dalle coste del New England. Ció significa, probabilmente, neve e ghiaccio più verso sud.

Un ‘Ciclone’ a ottobre visto dallo spazio.

Altre tempeste seguiranno  la rotta della Corrente del Golfo verso gli Appalachi  con tempeste secondarie fuori del New England.  Mentre piú a sud si svilupparanno queste tempeste, avremo  piú neve cadrá a  sud di Boston. Gli Stati del medio Atlantico dove l’anno scorso si sono verificate nevicate record,  vedranno molto meno neve ma potranno  vedere alcune gelate. Le zone sciistiche di Nord se la passeranno molto bene, al contrario deille aree piú a sud.

Si possono vedere le precipitazioni  guardando il percorso della tempeste nella figura in basso;

Il grado e la posizione dei blocchi di alta pressione in Atlantico determinerà quanto freddo e neve ci sarà in Europa e in Asia. Il Sudamerica sembra che avrá  una fresca estate con seccitá in  Argentina. Nessuna anomalia significativa ci sará in altre parti del pianeta.

SAND-RIO



La NIÑA é giá arrivata. Aggiornamento di agosto

Nel mese di agosto le anomalie negative della SST sono aumentate nel Pacifico equatoriale e ormai si estendono in tutti i settori del Pacifico, con valori medi di oltre -1°C. Questo indica che la fase Niña si é perfettamente istallata. D´altra parte le anomalie positive delle temperature superficiali oceaniche, che erano presenti durante il Niño passato, si sono spostate a sud e a nord dell´equatore con la caratteristica forma a ferro di cavallo. È da sottolineare che anche le temperature atlantiche equatoriali hanno subito in questi ultimi mesi un graduale raffreddamento.


La regione Niño 4 ha registrato nel mese di agosto una temperatura di -1,3°C; la regione 3.4 (la piú importante) ha registrato un temeratura di -1,4°C e la regione 1.2 ha registrato una temperatura di -1,5°C.


Anche le temperature a 100 Mt. di profonditá confermano il raffreddamento dell´oceano pacifico equatoriale e le anomalie fredde sono ancora molto forti e superiori in alcuni casi ai -5°C.

Il SOI é risultato positivo negli ultimi 4 mesi e i venti alisei di sud-est si sono intensificati nella zona di cambio data (180°) e nella zona dell´Indonesia, rivelando un accoppiamento importante tra fase Niña e temperature dell´aria sovrastante.

Tutti i modelli prevedono che l`attuale fase Niña si estenderá almeno fino alla prossima primavera 2011.

Interessante é osservare  le attuali condizioni della Niña  paragonata a quelle precedenti, anche se é quella attuale ancora fermo a luglio, ma potete fare mentalmente proseguire la linea blu fino ai -1,4°C. di agosto.

Vediamo anche come i vari modelli stanno prevedendo attualemnte lo sviluppo della Niña per i prossimi mesi.
N.B. ricordo che ogni mese che passa i modelli abbassano le temperature previste della Niña e allungano la sua durata. Qui potete vedere tutti gli archivi delle previsioni:

http://iri.columbia.edu/climate/ENSO/currentinfo/archive/index_ensoprob.html

SAND-RIO