Archivio mensile:Dicembre 2011

La grande farsa del riscaldamento globale

Non voglio scrivere un articolo, perchè sarebbe inutile, ma solo mostrare a tutti gli affezionati lettori di questo fortunato blog, un grafico.

Un semplicissimo grafico che mostra la temperatura globale degli ultimi 15 anni e l´aumento nell´atmosfera della famigerata e “velenosa” CO2.

Qualcuno potrebbe spiegarmi come mai negli ultimi 15 anni, malgrado la CO2 sia aumenata, non é aumentata di pari passo la temperatura globale, e anzi addirittura negli ultimi anni, questa sia diminuita?????

Qualche professorino universitario potrebbe dare una spiegazione, o é troppo assorto nel contare i soldini che riceve da pseudo ricerche climatiche inutili?

Qui il grafico:

 

Senza parole, ma la farse della preSUPPOSTA temperatura in aumento dipendente dall´aumento della CO2 é proprio una farsa buona per i gonzi, gli adepti della chiesa dell`AGW e gli affaristi del riscaldamento globale.

SAND-RIO

I have a dream ( lo ha già detto qualcuno?)


Dunque ho un sogno; che le menti più brillanti e i politici più lungimiranti di tutte le nazioni della terra, decidessero, vista la situazione di crisi globale del nostro pianeta, di indire una conferenza mondiale per affrontare i problemi della nostra terra (fame, sete, alluvioni, inquinamento, riscaldamento, CO2, disoccupazione, e chi più ne ha più ne metta).
Giungendo alla conclusione che il problema più stringente per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’umanità è l’individuazione di una nuova fonte di energia, possibilmente a basso costo, possibilmente pulita, che utilizzi possibilmente materie prime facilmente ed abbondantemente reperibili in qualsiasi parte del globo.
Le fonti di energia fossili sono in esaurimento e molto inquinanti, l’energia atomica da fissione è intrinsecamente molto pericolosa e produce scorie altamente radioattive per millenni, le energie alternative sono, per l’appunto, alternative e, oltre ad essere molto costose, possono essere utili solo in casi particolari e su piccola scala, ma non risolvono il problema dell’energia che deve essere disponibile nella quantità e potenza richiesta in qualsiasi momento.
Dunque sogno che le Nazioni Unite decidessero di unire le risorse umane ed economiche necessarie per cercare di realizzare il sogno della ”Fusione Nucleare” il motore che muove le stelle.
Ho letto un po’ in giro sulla rete che poi non è tanto un sogno, certo è una sfida tecnologica da fare tremare i polsi, ma che potrebbe essere vinta nel giro di 30- 40 anni se sostenuta e finanziata massicciamente a partire dalle nazioni più ricche del nostro mondo.
A quel punto nel mio sogno vedo macchine che vanno ad idrogeno, energia a basso costo per lo sviluppo delle popolazioni più povere della terra, la fine delle ”guerre del petrolio”, ecc.
Nella mia vita ho sempre fatto il ”grafico” non ho una formazione ne scientifica ne tecnica.

Sogno troppo?

Mario

La Rubrica di NIA: Previsione Inverno 2011/12 sul ciclo ENSO

Con questo articolo della Rubrica di NIA ci accingiamo a discutere su uno scenario possibile del prossimo inverno, cosa che però è già stata affrontata sul blog da un altro articolo (che trovate qui: http://daltonsminima.altervista.org/?p=17667)

Ci troviamo in una situazione un po’ da ridere, perché nessuno dei 2 era a conoscenza del lavoro dell’altro, ma dato che i risultati ottenuti sono del tutto simili (eh si, vi ho già dato la mazziata ancora prima di incominciare l’articolo) ho deciso di pubblicarlo lo stesso, come fosse quasi una controprova dell’affidabilità della previsione pubblicata nei giorni scorsi.

 

La particolarità però di questa previsione si basa sull’avversità che io ho nei confronti degli indici teleconnettivi che non servono quasi a niente nelle previsioni, ma servono più che altro a spiegare il quadro di insieme attuale e quello passato.

Se quindi analizzare questi indici lo ritengo interessante nel guardare eventi passati risulta del tutto inutile per prevedere eventi futuri, ricordatevi che sono i modelli previsionali che prevedono gli indici e non il contrario, ricordatelo bene.

Quindi io mi limiterò a prendere l’indice oceanico ENSO, che misura la variabilità dei fenomeni opposti chiamati El Nino e La Nina, questo perché tale variabilità ha un’influenza importantissima sulle dinamiche atmosferiche della terra nei mesi successivi a tale fenomeno.

 

Quindi ho preso la serie di reanalisi NOAA che parte dal 1948 e ho valutato e classificato le fasi ENSO di ogni pre-inverno, precisamente dei mesi di Ottobre e Novembre, quindi classificando gli inverni successivi in base al tipo di Nino o Nina presenti nei 2 mesi precedenti.

Il fenomeno dell’ENSO è stato classificato in 6 diverse modalità:

Nino West Based

Nino East Based

Nino Central Based

Neutral

Nina West Based

Nino East Based

Nino Central Based

 

Ogni modalità poi è stata divisa in Debole (che comprende anche la classificazione “Media”) o Forte

La fase di Nina che stiamo vivendo è stata classificata come Nina Central Based di tipo Debole

 

Questi sono gli anni che hanno visto una Nina Central:

1948

1970

1971

1984

1989

1995

1999

2010

 

Tra questi il 1970, il 1971 e il 2010 hanno visto una Nina di tipo Forte, quindi non saranno presi in considerazione per la previsione

Così come non verrà preso il 1984 che presenta come sapete caratteristiche che vanno oltre la normale variabilità per via del fortissimo StratWarming che colpì il polo nord distruggendone le dinamiche di circolazione che fino a prima avevano dominato la scena (infatti l’autunno 1984 non fu dissimile da quello odierno)

I 4 anni scartati saranno presi in considerazione alla fine per mostrare nell’eventualità che si dovesse andare in una situazione al di la della normale variabilità quale potrebbe essere lo scenario possibile.

 

Ed ecco che mostriamo le carte relative alle Anomalie di Geopotenziale del Trimestre Dic-Gen-Feb degli anni 1949, 1990, 1996, 2000

Mostrando anche le correnti dominanti

 

 

Nella cartina si nota subito come la situazione prevista per l’inverno è quella di una dominanza dell’anticiclone in Europa.

Tale dinamica favorisce quindi le inversioni anticicloniche in Europa e soprattutto nel Nord Italia, le correnti saranno quindi più favorevoli per il basso adriatico che potrebbe anche ricevere qualche episodio favorevole, la cui entità è però impossibile determinare, direi però che la neve a basse quote almeno una volta sarà vista.

Discorso diverso per il Tirreno e per le Alpi che vedranno condizioni molto sfavorevoli per la neve, e se le alpi in un modo o nell’altro qualcosa vedono per il Tirreno la situazione è quasi certa.

Sarà quindi un inverno particolarmente secco, soprattutto al nord e nelle zone tirreniche.

 

Andiamo ora a vedere le Temperature

 

 

Come si può vedere le temperature non sono previste poi così tanto sopra-media come si poteva penare, questo è dovuto all’effetto delle inversioni che terrà probabilmente basse le minime riducendone l’effetto sull’anomalia.

Non escluso poi che le anomalie possano essere quasi nulle al Nord, per via della presenza delle nebbie, che se risulteranno persistenti e di natura fredda (cioè successive ad una ventata di aria fredda dai Balcani) potrebbero annullare le anomalie delle massime.

Nella cartina ovviamente le parti cerchiate sono quelle che probabilmente subiranno le anomalie più pesanti (ricordo che nelle reanalisi le alpi non vengono lette bene per quanto riguarda la temperatura, ma su di esse è chiaro che le anomalie saranno positive)

 

Ora passiamo ad una parte di articolo sulla quale molti spereranno ma sulla quale io non nutro possibilità, la metto solo per completezza del lavoro, visto che nell’analisi sono stati inclusi 4 anni.

Non metterò commenti alle carte, perché non ritengo possibile un’evoluzione del genere.

 

 

 

FABIO

L’evidenze solari bocciano l’ennesimo protocollo fuorviante dell’IPCC -2°parte-

Continuiamo la trattazione riportando ulteriori ricerche scientifiche che dimostrano a chiare lettere il legame continuo fra le dinamiche solari-planetarie e il clima terrestre.

La prima parte è reperibile al seguente indirizzo web: http://daltonsminima.altervista.org/?p=17408

Partiamo con uno studio condotto da SK Solanki e M. Fligge dell’ Istituto di Astronomia, ETH-Zentrum, CH-8092 Z ° Urich, Svizzera – “Una ricostruzione del totale irraggiamento solare dal 1700” (Geophysical Research Letters, Vol. 26, NO.. 16 PAGINE 2465-2468, 15 Agosto, 1999).  Il grafico di correlazione è mostrato nella figura seguente.

La curva solida, la lunghezza del ciclo solare; La sottile curva tratteggiata evidenzia il numero delle macchie solari; La curva in grassetto: le anomalia della temperatura nell’emisfero nord.

Adesso passiamo ad uno studio condotto da Claus Frohlich e Judith magra (World Radiation Center, Svizzera e EO Hulburt Centro per la ricerca spaziale, Naval Research Laboratory, Washington, DC), ” Uscita radiativa solare e la sua variabilità :  Evidenze e Meccanismi “ (Astronomia e Astrofisica Review) [ http : / / rivernet.ncsu.edu/courselocker/PaleoClimate/FrohlichLeanSolIrdOverview1.pdf ]

La figura è stata riportata qui sotto (a sinistra).  Nella figura di destra è stato sovrapposto il trend delle temperature dell’IPCC. La rappresentazione evidenzia una forte correlazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 a) Irraggiamento solare totale                             b) Temperature sovrapposte

 

Raggi Cosmici

Uno studio realizzato dal direttore del Centro per le ricerche delle relazioni Sole-Clima  presso il Danish Space Research Institute (DSRI) [ http://www.canada.com/nationalpost/news/story.html?id=d2113c58-030a-4390- a12c-30f45d75dfa5 & p = 1 ] esamina l’influenza del campo magnetico del sole, sui raggi cosmici e la formazione delle nuvole.  In questo studio si è  trovato che il sole e le stelle potrebbe spiegare la maggior parte,  se non tutto,  il riscaldamento di questo secolo.

Ed i risultati di laboratorio lo dimostrerebbero.  Lo studio del Dr. Svensmark è partito nel oramai lontano 1996,  quando lui e un suo collega hanno presentato i risultati ad una conferenza scientifica,  indicando che i cambiamenti nel campo magnetico del sole,  a prescindere dai gas serra,  potrebbero essere correlati al recente aumento delle temperature globali …. Svensmark e il suo collega erano arrivati alla loro teoria previo esame dei dati che hanno mostrato una correlazione sorprendentemente forte,  tra i raggi cosmici e le nubi a bassa quota.

La copertura nuvolosa  della Terra è aumentata quando l’intensità dei raggi cosmici è cresciuta e diminuita quando l’intensità è diminuita.  Il Dott. Svensmark non ha mai contestato l’esistenza di gas serra e l’effetto serra.  Al contrario,  egli ritiene che la comprensione del ruolo del Sole è necessaria per imparare la storia completa  e quindi determinare il ruolo dell’uomo.  Non solo nessun modello climatico oggi ha considerato gli effetti delle particelle cosmiche,  ma anche le nuvole,  afferma il Dott.Svensmark  sono troppo poco conosciute per essere incorporate in ogni modello climatico serio “.

La figura seguente viene da uno studio pubblicato nel 2010 (Lockwood et al, ” Sono gli inverni freddi in Europa, associati ad una bassa attività solare ? “) [ http://iopscience.iop.org/1748-9326/5/2/024001/ fulltext ]e mostra che il Solar flux [ aperture del  flusso magnetico solare ] è altamente “anticorrelato” con flussi dei raggi cosmici, viceversa,  si correla molto bene (con un ritardo di 1 anno) con l’irraggiamento solare totale (TSI). Queste correlazioni sono al centro di un rapporto tra la TSI e la modulazione degli isotopi cosmogenici solari, che vengono convenzionalmente assunti negli studi paleoclimatici.  Oltre ad avere avuto bassi valori di Sf  & TSI, il minimo solare in corso ha visto un massimo senza precedenti nei raggi cosmici rilevati alle alte latitudini.”

Mentre alcuni scienziati del clima negano il collegamento fra i raggi cosmici e le nuvole, uno studio condotto presso l’Università Statale di New York dice : ” Il vento solare … devia i raggi cosmici quando il sole diventa più attivo e la teoria riferisce che un minor numero di raggi cosmici, raggiunge la terra,  costituendo un minor numero di nubi.

I dati degli ultimi 20 anni danno credito a questa cosa : Infatti come il sole è diventato più attivo, la copertura nuvolosa alla bassa quota è diminuita “.

Le figure seguenti confrontano i raggi cosmici (curva rossa) e la scarsa copertura nuvolosa dell’atmosfera globale (curva blu)

 

 

 

 

 

 

 

La figura seguente aggiunge la trama ribaltata dell’irradiazione solare (curva rossa) per i dati sopra  riportati, questa nuova analisi mostra una correlazione con l’irraggiamento solare. [http://folk.uio.no/jegill/papers/kkk_asr_2004.pdf ]

 

L’ONU fornisce periodicamente una valutazione della riduzione dell’ozono a livello mondiale. L’ultimo rapporto:  WMO / UNEP: ” Valutazione scientifica della riduzione dell’ozono 2006 “,  rilasciato da parte del comitato di valutazione scientifica del Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, [ http://www.wmo.ch/pages/prog/arep / gaw/reports/ozone_2006/pdf/exec_sum_18aug.pdf ] afferma :  ” in alcune stazioni alle medie latitudini nell’emisfero settentrionale,  l’irraggiamento UV superficiale ha continuato ad aumentare,  a tassi di pochi punti percentuali per ogni decennio.  Gli incrementi osservati e il loro significato valore dipende, dal luogo, la lunghezze d’onda  e il periodo delle misurazioni. Questi aumenti non possono essere giustificati solo dalla flessione dell’ozono e potrebbe essere attribuiti a una tendenza decrescente degli aerosol e dell’inquinamento atmosferico a partire dall’inizio degli anni novanta e in parte dalla diminuzione della nuvolosità,  come rilevato dai satelliti “.

La figura che segue elaborata da  Usoskin & Kovaltsov: ” Raggi cosmici e clima della Terra : possibile connessione “, CR Geoscience 340 (2008) [ ~ http://cc.oulu.fi/ usoskin/personal/usoskin_CR_2008.pdf ]  confronta la bassa copertura nuvolosa e l’intensità dei raggi cosmici (CRI) : ” Un legame tra le nuvole basse e i raggi cosmici appare statisticamente significativo sulla scala temporale annuale dal 1984 in limitate aree geografiche,  la più grande è nel Nord Atlantico, Europa e Sud Atlantico “.

La figura seguente mostra la correlazione tra il ciclo delle macchie solari, i raggi cosmici galattici, e la nuvolosità globale [ http://www.tcsdaily.com/article.aspx?id=010405M ].  L’aumento dell’attività solare devia i raggi cosmici dalla terra. ” Quando i raggi cosmici vengono deviati fuori dalla Terra,  ci sono poche nuvole,  questo permette alle radiazioni secondarie, un po ‘più di penetrare verso la superficie.  Così non abbiamo più il problema causato dalla variabilità solare, che varia solo del 0,1%,  attraverso un ciclo delle macchie solari,  la variazione della copertura nuvolosità globale ha un ruolo molto più significativo nel cambiamento che il solo contributo dovuto alla sola energia solare.  C’è ora una spiegazione valida per chiarire la grande correlazione che è stata osservata tra le registrazioni solari e le registrazioni della temperatura.  La correlazione diventa ancora migliore attraverso i cicli solari su una scala più lunga.  Per esempio,  l’intensità dei raggi cosmici varia circa il 15 per cento, attraverso il ciclo delle macchie solari.  Viceversa, su una lunghezza d’onda più lunga,  su scala decennale,  scala Gleissberg, o centenaria,  scala di Seuss, oppure su scala millenaria, e su scala dei cicli Bond l’intensità dei raggi cosmici varia fino ad un massimo di quattro volte tanto,  provocando significativi cambiamenti del clima. ”

Correlazione tra l’irraggiamento solare e i raggi cosmici con copertura nuvolosa bassa.

La figura seguente mostra la variazione globale del flusso dei raggi cosmici (GCR) su quattro deleghe indipendenti (a sinistra) e mostra la diminuzione del GCR per tutto il 1900. [ http://meteo.lcd.lu/globalwarming/Gray/Influence_of_Solar_Changes_HCTN_62.pdf]

La figura di destra mette a confronto gli stessi dati con il flusso magnetico solare mostrato in precedenza, figura che mostra una correlazione tra il flusso magnetico solare e il flusso dei raggi cosmici.  Le cifre sopra e sotto indicano una forte correlazione tra il flusso magnetico solare,  il flusso dei raggi cosmici  e le temperature globali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Michele

 

 

Niente di nuovo sotto il Sole + una nuova ricerca che dice ….. Maunder + analisi “jump” confronto Solar flux SC23 & SC24

E’ si …..è proprio così signori miei,  le settimane passano, questo ciclo solare avanza, ma le macchie solari non presentano alcuna attività o coalescenza elettromagnetica degna di nota.  Nelle ultime due settimane abbiamo avuto, qualche sbuffo solare con alcune CME, originatesi durante il collasso di alcuni filamenti, ma nel complesso in termini di quantità e categoria di flare stiamo veramente contando gli spiccioli.  Pochi flare di categoria “C”, uno o due flare di categoria “M” e completa assenza di flare di categoria “X”.  L’ultimo risale al 3 Novembre .

http://www.solarham.com/top10.txt

CLASS   DATE           YEAR  SUNSPOT REGION
-----   ------------   ----  ------
X6.9 -  August 9       2011  (1263)
X2.2 -  February 15    2011  (1158)
X2.1 -  September 6    2011  (1283)
X1.9 -  November 3     2011  (1339)
X1.9 -  September 24   2011  (1302)
X1.8 -  September 7    2011  (1283)
X1.5 -  March 9        2011  (1166)
X1.4 -  September 22   2011  (1302)
M9.3 -  August 4       2011  (1261)
M9.3 -  July 30        2011  (1260)
M8.3 -  February 6     2010  (1045)
---------------------------------------------
M6.6 -  February 13    2011  (1158)

In sintesi c’è poco da raccontare, se non che le  macchie dell’emisfero nord stanno continuando la loro strada, scivolando piano piano verso l’equatore solare. Per non parlare dell’emisfero sud che è ancora molto indietro nell’evoluzione e di macchie se ne contano una, due e STOP !.

Una storia già vissuta nel precedente SC23. Uno specchio del precedente ciclo con tutti i parametri solari che però, ci stanno dicendo,  in termini numerici, che la nostra stella sta per entrare in un lungo e profondo minimo solare.

La domanda che si pongono tutti i ricercatori ed appassionati del Sole è sempre la medesima :  Più Dalton che  Maunder o viceversa ?

I mesi passano e sempre più ricerche parlano di un minimo solare lungo e profondo. Eccovi una nuova ricerca fresca, fresca ripresa dal blog di Anthony watts,

http://wattsupwiththat.com/2011/12/02/new-paper-suggests-sun-may-be-headed-for-a-maunder-minimum/

http://www.agu.org/pubs/crossref/2011/2011GL049811.shtml

GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS, VOL. 38, L22105, 5 PP., 2011
doi:10.1029/2011GL049811

The persistence of solar activity indicators and the descent of the Sun into Maunder Minimum conditions

Lockwood, M., M. J. Owens, L. Barnard, C. J. Davis, and F. Steinhilber (2011)

Punti chiave :

     – Possiamo predire l’insorgenza del prossimo grande minimo solare
     – I gran minimi possono essere previsti con alcuni indici solari
     – La progettazione e la gestione dei sistemi influenzati dal clima spaziale può essere ottimizzato

Il minimo recente e la bassa e prolungata attività del ciclo solare,  insieme alla lenta crescita dell’attività del nuovo ciclo, ha portato a suggerirci che il Sole sta entrando in una grande Minimo solare (GSMi), potenzialmente profondo come il minimo di Maunder (MM) . Ciò solleva interrogativi circa la persistenza e la prevedibilità delle attività solare. Studiamo le funzioni di autocorrelazione e R2L prevedibilità (t) degli indici solari, in particolare del gruppo RG numero di macchie solari e Φ modulazione eliosferiche potenziale di cui abbiamo dati durante la discesa in MM.  Per RG e Φ, R2L (t)> 0,5 volte per il futuro di t ≈ ≈ 4 e 3 cicli solari, rispettivamente:sono  sufficienti a consentire la previsione di un inizio GSMi. La prevedibilità inferiore del numero di macchie solari RZ è discussa.  Il calo attuale di picco di RG è il più grande dall’inizio del minimo di maunder e supera quello intorno al 1800 che non è riuscito a iniziare una GSMi.

Sinceramente se “io” mi trovassi personalmente in uno di quei centri ufficiali e specializzati di monitoraggio dell’attività solare, inizierei ad avere dei grossi punti interrogativi.  Perchè una notizia di questa portata non deve essere divulgata e approfondità da tutte quelle testate giornalistiche specializzate e non, che si occupano di scienza ? Questa cosa non deve divenire di “dominio pubblico” per non spaventare,  impaurire il popolo in tempi di crisi globale ?  Ci sono ulteriori dati che ci nascondono ? Le bugie hanno “le gambe corte” e questo dovrebbero saperlo.

Ed inoltre i conteggi delle macchie solari non sono più attendibili.  Questo lo abbiamo raccontato giorno dopo giorno nei precedenti anni.  Quando nell’attesa della ripartenza di questo “spento” ciclo solare,  gli organi ufficiali non facevo altro che pompare i conteggi, ingigantendo ogni piccola macchia, fino all’inverosimile.

Il solar flux parla chiaro, la curva stenta a crescere.

Immagine ripresa dall’istituto canadese di monitoraggio. http://www.spaceweather.gc.ca/data-donnee/sol_flux/sx-6-mavg-eng.php

Concludiamo con questo confronto, che ho realizzato la passata settimana e che evidenzia come le vere e proprie “accelerazioni” solari di questo ciclo solare in termini di SF non sono per niente paragonabili a quelle del ciclo solare SC23.

Le “rampe” presentano un’angolo o rampa di salita molto più morbido e seghettato rispetto alle tracce registrate nel SC23 viceversa più impulsive e reattive.

SC 23 1999  oscillazione 120 -240 (maggiori picchi)  , Sc24 2011 oscillazione 100-190 (minori picchi). Vedi immagini:

http://www.solen.info/solar/history/hist1999.html

Michele