Marzo è passato e tutti gli indicatori di natura umana, climatica ed astronomica ci stanno segnalando, indicando che la primavera è vicina. Primavera ….ma cosa dico, siamo già in piena Estate. Impressionate il domino anticiclonico di questi mesi. L’effetto volano della Ninà non perdona, in settimana, in molte località del centro-nord i record mensili di massima sono stati sfiorati o addirittura sorpassati. La grande preoccupazione, in proiezione estiva, è quindi la Siccità. Apprendo infatti, che nella mia regione, si stanno già organizzando da alcuni mesi i vari piani d’emergenza. In settimana leggo che è previsto un cambio circolatorio. Il classico cambio, niente di cui meravigliarci. Aria più fresca che entra dalla porta dei Balcani e porta Atlantica chiusa. Credo che il copione sarà sempre il medesimo, per quelle regioni che si affacciano sul Tirreno. Tanto vento, poche nuvole e quindi scarse pioggie.
Si dice Aprile dolce dormire, ma signori mie se quest’assetto non si sblocca, nei prossimi mesi più che un dolce dormire ci ritroveremo a trascorrere vere e proprie notti da incubo ! In giro si parla già di razionare l’acqua, non aggiungo altro ! Comunque siamo a poche ore da Aprile (quindi attenzione ai pesci :smile:) , il balzo delle temperature nell’ultima quindicina ci sta risvegliando, nel vero senso della parola, tutti i sensi. Il desiderio di iniziare a trascorrere delle giornate liberi dagli ordinari impegni della vita quotidina e da trascorrere all’aria aperta, si sta facendo naturalmente sentire !
Quindi questo nuovo nowcasting fine settimanale sarà un pò differente dai precedenti. Gli argomenti approfonditi in settimana, sono stati come di consueto tanti, e credo di ottimo spessero, in termini qualitativi. Siamo passati dal mio lavoro sulla Corrente del golfo al nuovo capitolo (ricerca scientifica) sulle correlazioni geologico-astronomiche passando dall’evento Carrington alla nuova scazzottata che si è registrata sul blog di Antony Watts fra il Dott. Nicola Scafetta e il Dott. Leif Svalgaard. In settimana pubblicherò questo nuovo ed interessante capitolo made nicola scafetta.
Ed inoltre, la corrente settimana è stata una delle più emozionanti ed impegnative, da quando è iniziato questo 2012, per la mia persona, sia per la previsione centrata sul sisma e per il sopra citato articolo sulla C.D.G.
Lavori che hanno fatto letteralmente il giro della rete e che mi hanno riempito di profonda soddisfazione. Fase di stanca che negli ultimi giorni si è acutizzata, anche dalla gestione di questo lido, che ultimamente ( da quando mi sono accolato l’impegno, da circa 3/4 mesi ) è un pò trascurato da tutti.
Il vecchio problemino. 😎
Ed inoltre è stata anche una settimana stancante per una serie di vicende familiari e lavorative, che in quest’ultimi giorni mi hanno letteralmente spolpato, spremuto sotto non solo da un punto di vista emotivo ma anche mentale.
Quindi questo fine settimana, tutti gli indicatori della mia persona ( e non solo solare 🙂 ), puntano decisamente verso dei momenti più tranquilli, sereni e rilassanti. Se poi a tutto questo ci sommiamo anche il ritorno all‘ora legale, capite bene che è arrivato il momento di un breve pausa, time-out per la mia persona. Dico sempre così..poi invece….
Credo che in questa occasione farò uso del mio armamentario preferito per cercare di recuperare quelle energie, che ultimamente sono andate perse.
Per il Sole oggi, viceversa non è ancora sbocciata la primavera e chissà quando mai sboccierà questa presunta accelerazione. C’è il ritorno della super-star l’Ar 1429, ma poi cosa troviamo…. !?!? E sarà sempre super questa macchia ? Ho dei forti dubbi.
Oggi la nostra è stella è tempestata di tanti piccoli pidocchi e presenta un’attività elettromagnetica decisamente scarsa, più da minimo solare o fase di discesa del ciclo, che ingresso in un massimo solare.
X-ray bassi e solar flux che si attesta intorno ai 105-110.
Nuova elaborazione grafica rilasciata da Jan Alvestad di Solen.info
HMI Magnetogram
Stereo Behind EUVI 195
– Aggiornamneto delle ore 00:15 del 01 Aprile 2012 –
Controllando la regione solare AR 1432 nel Behind ho pescato vicino al buco coronale transequatorile questa gigantesca prominenza solare collegata ad un filamento.
Riassunto : Vari ricercatori sostengono che ci siano delle emissioni elettro-magnetiche prima dei terremoti o durante delle sequenze sismiche. In alcuni casi queste emissioni elettro-magnetiche sono state costantemente rilevate in determinate ore del giorno. Queste sono risultate di tipo diurno o semidiurno. Le emissioni elettro-magnetiche di tipo semidiurno, intervallate partendo dal mezzogiorno locale, sono state osservate in molti esempi prima di terremoti/eruzioni vulcaniche. Queste emissioni sono state osservate anche in una banda molto ampia di frequenze dalla VLF (frequenza molto bassa) alla gamma di microonde. Sono anche state osservate nei casi di terremoti/eruzioni vulcaniche avvenute simultaneamente con queste emissioni elettro-magnetiche. Da questi studi, si può concludere che gli stress semi-diurni sulla terra e sulla luna sono principalmente causati dalla posizione del sole. Questa ricerca discute tutti questi esempi in dettaglio e un’applicazione per lo sviluppo di un monitoraggio attendibile dei precursori dei terremoti/eruzioni vulcaniche nelle aree ad alta sismicità.
1 – INTRODUZIONE
Molti ricercatori sostengono che vi siano emissioni elettro-magnetiche prima di terremoti ed eruzioni vulcaniche. Tra queste, il tipo semi-diurno (due volte al giorno) è comunemente osservato. Tuttavia, il tipo diurno (una volta al giorno) delle emissioni elettro-magnetiche è stato notato in pochi casi.
Entrambi i tipi di emissioni elettro-magnetiche sono stati osservati durante le operazioni di costruzione di una rete di radio-telemetria sismica (RTSN) che è stata commissionata a Bhatsa (20° 37 N, 73° 18 E), stato di Maharashtra, India, per studiare il bacino sismico indotto (RIS) della regione, operativo tra il 1989 – 1995 (Kolvankar et al., 1992). Interferenze nella RF (Radio Frequenza) nei campi radio utilizzati nella banda UHF (Ultra High Frequency) sono state riscontrate prima, durante e dopo le sequenze sismiche nella regione del Valsad.
Le emissioni elettro-magnetiche di tipo semi-diurno connesse a i terremoti ed alle eruzioni vulcaniche sono state osservate anche in molti altri casi. I sei più importanti esempi, inclusi quelli osservati a Bhatsa, connessi alle sequenze sismiche del Valsad (che hanno mostrato un modello diurno di emissioni elettro-magnetiche) sono brevemente descritti sotto:
2 – ESEMPI DI EMISSIONI ELETTRO-MAGNETICHE DI TIPO SEMI-DIURNO COLLEGATI A TERREMOTI ED ERUZIONI VULCANICHE
2.1 – Esempio 1: Emissioni RF diurne e semi-diurne collegate alle sequenze sismiche del Valsad osservate a Bhatsa.
L’RTSN è stato realizzato a Bhatsa per monitorare il bacino sismico indotto della regione. Questa rete ha 10 stazione installate su una superficie di 500 Km quadrati. Ciascuna stazione ha un singolo sismografo verticale e il segnale analogico da questo sensore viene modulato (modulazione di frequenza) ed inviato alla stazione base tramite un collegamento individuale operante nel punto di frequenza nella banda UHF (461 – 462 MHz), sulla base di 24 ore. Alla stazione base, i dati di questa rete sono elaborati online e una porzione di circa 15 secondi che precede l’evento viene registrata su un supporto magnetico in formato digitale (Kolvankar et al., 1992). Lo schema della rete di Bhatsa è rappresentato nella figura 1. La rete ha registrato una sequenza di terremoti avvenuti nella regione del Valsad a 115 Km. a nord della rete. Circa 400 eventi di magnitudo compresa tra 1.4 e 5.0 sono stati registrati dal 25 Marzo 1991 al 30 Giugno 1991 con un evento massimo di magnitudo 5.0 il 30 Aprile 1991 (05:13:56 GMT).
Tre settimane prima dell’inizio della sequenza sismica,solo in alcuni momenti un intenso disturbo diurno si è verificato tra il 5 e l’11 Marzo 1991 (chiuso alle ore 00:00 GMT). L’intera rete è stata interrotta per alcuni minuti in cinque differenti occasioni. Un campione di disturbi RF di tipo diurno è visibile in figura 2. In queste figure sono illustrate, in parti separate, solo la parte di partenza del disturbo RF (alle 23:57:00 del 8 Marzo 1991) e la parte finale (alle 00:18:00 del 9 Marzo 1991). Come illustrato in queste figure la parte finale del disturbo RF è una replica perfetta della parte di partenza.
Figura 1. Pianta dell’RTSN di Bhatsa, India. L’ubicazione approssimativa dell’area della rete è indicata con un quadrato nero nella mappa adiacente
Figura 2. La parte di partenza (23:57:00 del giorno 67, 8 Marzo 1991) e la parte finale (00:18:00 del giorno 68, 9 Marzo 1991) del disturbo RF sono illustrati dai dati sismici multi-canale a bassa sensibilità, che normalmente dovrebbero fornire linee rette. La seconda parte è una replica perfetta della parte iniziale di questo disturbo RF. La stazione KHD ha un sensore tri-assiale e i dati analogici tri-componenti sono telemetrati utilizzando la tecnica dell’FDM (frequency division multiplexing).
La tavola 1 fornisce i dettagli del disturbo RF (tipo diurno) durante il periodo precedente alla sequenza sismica. E’ evidente da questa tavola che per 8 giorni consecutivi (tranne per il giorno 65) il disturbo RF si è praticamente chiuso alle ore 00 (GMT) nella maggior parte dei campi RF della rete. Dopo l’inizio della sequenza sismica (il 25 Marzo 1991) i disturbi RF di tipo semi-diurno si sono verificati per circa 3 settimane, solo in momenti precisi del giorno (04 e 12 ore GMT) poi finiti con il verificarsi dell’evento massimo il 30 Aprile 1991.
Tabella 1: Particolari del disturbo RF riscontrati dalla rete di Bhatsa prima dell’inizio della sequenza sismica del Valsad il 25 Marzo 1991. AJP, PAT, JRD, DAP sono le abbreviazioni di alcuni campi delle stazioni. I segnali dalle stazioni AJP e PAT sono anche monitorati in un registratore a tamburo elicoidale durante le 24 ore.
Figura 3: Immagine del disturbo RF per il periodo dal 1 Marzo (giorno 60) fino alla fine di Agosto 1991. In questa figura ciascuna linea verticale rappresenta un giorno ed è suddivisa ogni due ore. Per convenienza, le linee verticali sono rappresentate a giorni alterni (ogni due giorni). Le linee in grassetto indicano le attività RF e la loro lunghezza indica la durata. Per produrre una dimostrazione visibile, le linee più lunghe sono disegnate per disturbi di breve durata (nell’ordine di pochi secondi). La posizione delle due maggiori scosse premonitrici è rappresentata da 2 punti circolari e quella dell’evento maggiore con un punto quadrato. La tempistica del principale evento ed uno delle due scosse premonitrici corrispondono alle tempistiche delle emissioni elettro-magnetiche attorno alle ore 0400 (GMT). (La porzione del disturbo RF semi-diurno è indicata tramite un paio di linee punteggiate, mentre la porzione diurna è indicata tramite linee di quadretti). Le frecce indicano:
Freccia 1: Inizio del disturbo RF nei campi radio attorno alle ore 00 GMT;
Freccia 2: Inizio della sequenza sismica;
Freccia 3: Verificarsi delle maggiori scosse premonitrici, i disturbi RF si spostano attorno alle ore 04 e alle ore 12 GMT;
Freccia 4: Verificarsi della scossa maggiore di magnitudo 5.0. I disturbi RF cambiano modello;
Freccia 5 e 6: Disturbi RF associati ad alcune scosse premonitrici di magnitudo 2.5 / 3.5;
Freccia 7: Fine della sequenza sismica. Tuttavia i disturbi RF sono continuati nelle crosta per 2 mesi.
Dopo l’inizio della sequenza sismica, i disturbi RF osservati di durata più lunga si sono protratti oltre i 100 minuti e si sono limitati in un disturbo dei campi della telemetria delle stazioni situate solo nel Nord della regione. Solo i ricevitori con antenne puntate verso Nord sono state colpite da questi disturbi.
Tuttavia nei casi di disturbi RF avvenuti precedentemente alla sequenza sismica del Valsad, si è osservato che più collegamenti RF erano stati colpiti, incluse le stazioni in direzione Est e Ovest, indicando che devono essere stati molto più forti dei disturbi RF conosciuti quando le sequenze sismiche erano in atto.
La figura 3 fornisce un quadro d’insieme dei disturbi RF per il periodo dal 1 Marzo (giorno 60) fino alla fine di Agosto 1991. La didascalia di questa figura fornisce dettagli del complesso dei disturbi RF conosciuti tramite questa rete. I dettagli della sequenza sismica del Valsad sono forniti altrove (Kolvankar et al., 2001).
2.2 – Esempio 2: Eruzione vulcanica del Monte Mihara
Yoshino e Tomizawa (1989) hanno studiato le emissioni elettro-magnetiche a bassa frequenza (82 kHz) nei precursori dell’eruzione vulcanica del Monte Mihara durante il Novembre del 1986. Nei tremori vulcanici studiati all’Osservatorio di Oshima dal Luglio 1986 in avanti, però, non compare l’emissione anomala di impulsi sonori a 82 kHz fino a dopo il 20 Ottobre.
Diverse esplosioni ben distinte con emissioni sono state registrate dal 3 al 22 Novembre. I momenti delle esplosioni sono forniti nella tabella 2. Si può notare che le emissioni elettro-magnetiche sono limitate solo dalle ore 09 alle 11 e dalle ore 14 alle 16 (JST). Anche le tempistiche della prima eruzione nel cratere A (alle ore 17:25 del 15 Novembre 1986) e dell’eruzione simultanea nel cratere C (alle ore 16:21 del 21 Novembre 1986) corrispondono alle tempistiche delle emissioni elettro-magnetiche osservate.
Tabella 2: Le tempistiche delle emissioni elettro-magnetiche a bassa frequenza (82 kHz), sono probabilmente i precursori dell’eruzione vulcanica del Monte Mihara durante il Novembre 1986.
GIORNO
ORARIO EMISSIONI EM
COMMENTI
3 Nov
14-16
4 Nov
09-11 16
8 Nov
11:30 14-16
10 Nov
09
11 Nov
11
14 Nov
11-16 continuato
Importante emissione il giorno prima della prima eruzione
15 Nov
Alle 17:25, prima eruzione. Nessuna emissione osservata. Fontane di lava (alte 200 metri) sono osservate al cratere A. I terremoti ed il tremore vulcanico continuano durante l’eruzione.
17 Nov
8-9 14-15
Sono riscontrate emissioni
19 Nov
Alle 23 JST eruzione cessata
21 Nov
10-12
Forte emissione, forti terremoti locali
21 Nov
10-12
Sono riscontrate emissioni
21 Nov
Alle 16:15, eruzioni simultanee nel cratere C. La lava cade sull’osservatorio distruggendo tutto l’equipaggiamento.
2.3 – Esempio 3: Grande terremoto cileno del 1960
La parte A della figura 4 mostra la posizione relativa alle postazioni di osservazione durante la registrazione degli effetti anomali del terremoto dell’Alaska (28/03/1964, Mb=8.3) e del terremoto cileno (22/05/1960, Mb=8.5). La parte B della stessa figura mostra le registrazioni dell’intensità dei segnali diurni compresi nella frequenza di 10 MHz nel cammmino della linea Washington-Huankayo, prima del disastroso terremoto in Cile. Questa fascia ha una pronunciata variazione nelle 24 ore nel modello dell’onda minimo nelle ore 14-21 UT (intervallo giornaliero) e massimo nelle ore 23-11 (intervallo notturno), principalmente causati dai cambiamenti della ionosfera con il segnale che gradualmente aumenta nelle ore 20-00 e decresce nelle ore 11-14. Due giorni e mezzo prima del principale terremoto, il segnale durante le notti del 19, 20 e 21 Maggio andò fuori scala (come si vede dalle intense fuoriuscite). Come si può vedere nella parte B della figura, un’ora prima della prima scossa premonitrice del 21 Maggio, il segnale tende a ritornare al livello base per poi tornare ancora fuori scala al momento del terremoto (Gokhberg et al., 1995).
Figura 4:
La parte A mostra la posizione relativa alle postazioni di osservazione durante la registrazione degli effetti anomali del terremoto dell’Alaska del 28 Marzo 1964, M=8.3 e del terremoto cileno del 22 Maggio 1960, M=8.5.
La parte B mostra le registrazioni dell’intensità dei segnali diurni (16-22 Maggio 1960) ad una frequenza di 10 MHz nella zona Washington-Huankayo, prima del disastroso terremoto in Cile. (NEIC, USGS hanno rivisto la magnitudo rispettivamente in 9.2 e 9.5 per i terremoti dell’Alaska e del Cile).
La parte C mostra la posizione dei terremoti (come nella tabella 3) tramite punti di differenti forme.
(Le parti A e B del diagramma sopra sono riprodotte previa autorizzazione dal libro “EARTHQUAKE PREDICTION SEISMO-ELECTROMAGNETIC PHENOENA” di Gokhberg M.B., Morgounov, V.A. e Pokhotelov, O.A., dell’Istituto di Fisica Terrestre, Accademia delle Scienze Russa, Mosca, Russia).
Tabella 3: Il grande terremoto del Cile durante il Maggio 1960 (Gokhberg et al., 1995)
SR. NO
DATA
ORA UT
MAGNITUDO
COMMENTI
01 SIMBOLO QUADRATO
21/05/1960
10:02
7.2
SCOSSA PREMONITRICE
02 SIMBOLO ROMBO
22/05/1960
10:32
7.3
SCOSSA PREMONITRICE
03 SIMBOLO ESAGONO
22/05/1960
19:11
8.5
GRANDE TERREMOTO
04 SIMBOLO CERCHIO
23/05/1960
00:23
6.7
SCOSSA DI ASSESTAMENTO
05SIMBOLO TRIANGOLO
23/05/1960
00:25
6.8
SCOSSA DI ASSESTAMENTO
06SIMBOLO QUADRATO
25/05/1960
08:34
6.7
SCOSSA DI ASSESTAMENTO
Se si osserva minuziosamente questa forma di onda, anomalie similari si sono osservate tra le ore 8 e 12 e tra le ore 19 e 00 nella maggior parte di questi giorni (17-23 Maggio 1960). Queste anomalie sono raffigurate da due set di colonne verticali come illustrato nella parte C. Gli orari d’inizio delle scosse premonitrici, del grande terremoto e delle scosse di assestamento forniti nella tabella 3 corrispondono anche agli orari delle anomalie. La posizione dei sei terremoti è indicata tramite dei punti di diversa forma.
E’ evidente da questa tabella che i grossi stress accaduti costantemente in questi periodi, hanno causato queste anomalie ed innescato i sei terremoti di maggiore magnitudo.
Questo non vuole essere un articolo allarmista tipo quelli dei nostri amici “riscaldamento a qualsiasi costo”, ma dato che la NASA ha lanciato alcuni mesi fa un allarme per una possibile forte tempesta solare nei primi mesi del 2013 (periodo in cui alla NASA pensano ci sará il massimo del ciclo 24), ho cercato di informarmi di cosa successe nel 1859, anno in cui si verificó l´evento Carrington, e cosa potrebbe succedere adesso se un nuovo evento di tale genere si verificasse.
Ho detto se, se , se … ma tutti i fisici solari sono d´accordo nel dire che il problema non é SE ma QUANDO si verificherá un nuovo evento Carrington.
Un rapporto speciale finanziato dalla NASA e pubblicato meno di un anno fa dalla National Academy of Sciences degli Stati Uniti (NAS), mette in guardia contro le gravi conseguenze che potrebbe avere sulla nostra civiltà l’arrivo di una tempesta solare sulla Terra. E questo, secondo il rapporto, sono proprio quelle società occidentali che negli ultimi decenni hanno involontariamente seminato i semi della propria distruzione. “Ci stiamo muovendo sempre più vicino al bordo di un possibile disastro”, dice Daniel Baker, esperto di meteorologia spaziale presso l’Università del Colorado a Boulder e capo della commissione della NASA che ha redatto il rapporto. Quali segni ci sarebbero per avvertirci ? Il cielo appare improvvisamente con un mantello ornato con una vasta gamma di luci. Non importa che non siamo vicino al Polo Nord, dove le aurore sono comuni. Potrebbe benissimo essere New York, Roma e Pechino. Uno degli effetti collaterali di una tempesta oltre alle aurore potrebbe essere più vicino ai tropici. Dopo pochi secondi, le lampadine iniziano a lampeggiare, come se stessero per fulminarsi, poi, per un breve momento, brillano con un’intensità insolita … e poi PUFFF.
Questa é la macchia solare che Carrington disegnó il 1° settembre 1859 e che scatenó la piú potente tempesta solare dei tempi moderni.
La tempesta Carrington fu 3 volte piú forte di quella che distrusse i trasformatori elettrici in Canadá il 13 marzo 1989. (foto sotto)
Le foto dei trasformatori elettrici distrutti da una tempesta solare nel 1989.
Questa la foto della tempesta solare del 14 luglio 2000 (giorno della Bastiglia) e fu una tempesta di classe X5.
Questa la foto della tempesta solare del 28 ottobre 2003 calcolata come una X28 ma alla Nasa dissero che nel momento piú forte fu calcolato addirittura una X 45. La tempesta successe dopo altre 9 flares potenti durante 2 settimane
Questa é l´immagine del flare classe X9 del 5 dicembre 2006 che danneggió il satellite Goes 13 e per 10 minuti interruppe i satelliti del sistema GPS
Quali strumenti esistono oggi per prevedere e osservare il Sole?
La NASA ha lanciato nel febbraio 2010 dalla Florida il Solar Dynamics Observatory (Solar Dynamics Observatory, SDO), una sonda che é impegneta in “una missione senza precedenti” per fornire agli scienziati i dati più straordinari e sconosciuti sul comportamento del Sole per cinque anni, la sonda, dotata di straordinari telescopi segue instancabilmente le macchie e brillamenti solari. Il loro obiettivo finale è quello di svelare, tra gli altri misteri, come il campo magnetico della nostra stella influenza il resto del nostro sistema solare.
I satelliti americani Stereo fanno le riprese del sole in tre dimensioni, e forniscono informazioni complete sulle eruzioni solari nei prossimi anni.
La tempesta solare del 1859 è stata preceduta dalla comparsa di un grande gruppo di macchie solari vicino l´equatore solare.
Non abbiamo un sistema di allarme per avvertirci in tempo?
Gli esperti della NASA stanno dicendo no. Attualmente, le migliori indicazioni di una tempesta solare provengono dal satellite ACE (Advanced Composition Explorer). La sonda, lanciata nel 1997, è un’orbita solare e si mantiene sempre tra il Sole e la Terra. Ciò significa che è possibile inviare dati in modo continuo sulla direzione e la velocità dei venti solari e di altre emissioni di particelle cariche che colpiscono il nostro pianeta. ACE, quindi, potrebbe avvertirci dell’imminente arrivo di un getto di plasma come quello che colpí la Terra nel 1859 con un anticipo di 15 a 45 minuti. E in teoria, 15 minuti è il tempo necessario per preparare un programma di utilità per una situazione di emergenza. Tuttavia, lo studio dei dati ottenuti durante l’evento Carrington mostra che l’espulsione di massa coronale del 1859 ha più di 15 minuti per percorrere la distanza dalla ACE alla Terra. Quando questo potrebbe accadere? Secondo il rapporto, potrebbe accadere molto prima di quanto si immagina chiunque. La “perfetta tempesta solare” potrebbe infatti avvenire in primavera o in autunno di un anno con elevata attività solare. E ‘proprio in tali periodi, nei pressi degli equinozi, quando sarebbe più dannoso per noi così come lo è quando l’orientamento del campo magnetico terrestre (lo scudo che ci protegge dai venti solari), è più vulnerabile ai bombardamenti dal plasma solare.
Il cielo appare improvvisamente come mantello ornato con una vasta gamma di luci.
L’energia liberata dal sole causerà la comparsa di aurore come quello che si sono verificate nel 1859 quando le aurore boreali furono viste nei Caraibi.
Quali sarebbero le conseguenze?
Un rapporto della NASA, “gravi effetti meteo Spazio Eventi-sociali ed economici”, indica che i i sistemi elettrici, i GPS di navigazione, il sistema di trasporto aereo, i sistemi finanziari e le comunicazioni radio di emergenza sarebbero interrotti. Il rapporto mette in evidenza l’esistenza di due problemi fondamentali: la prima è che le reti elettriche moderne, progettati per funzionare a tensioni molto elevate su vaste aree geografiche, sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di tempeste del sole. Il secondo problema è l´ interdipendenza di questo sistema con i sistemi di base che garantiscono la nostra vita come l’approvvigionamento idrico, trattamento delle acque reflue, cibo e trasporto merci, i mercati finanziari, rete di telecomunicazioni … Molti aspetti cruciali della nostra vita dipendeno da esso e non funzionano senza la fornitura di energia elettrica. Niente acqua e niente trasporti: ironia della sorte, proprio l’opposto di ciò che accade con la maggior parte dei disastri naturali, questo interesserebbe molto di più le società più ricche e tecnologiche, molto meno avrebbero conseguenze quelle che si trovano nel processo di sviluppo. La prima cosa sarebbe la scarsezza di acqua potabile. Le persone che vivono in un appartamento alto sarebbero i primi ad essere senza acqua perché le pompe incaricate di portare l´acqua dalla strada ai piani alti non funzionerebbero. Tutti gli altri avrebbero un giorno in piú prima di restare senza acqua, perché senza elettricità , una volta consumata l´ acqua nei tubi, sarebbe impossibile pomparla dalle fonti fino ai serbatoi. Anche il trasporto elettrico terminerebbe. Non ci sarebbero treni, nessuna metropolitana, lasciando milioni di persone immobilizzate, e strangolarebbero una delle principali rotte di approvvigionamento di cibo e merci verso le principali città. I grandi ospedali con i loro generatori, potrebbero continuare a servire per quasi 72 ore . Dopo di che, addio alla medicina moderna. E la situazione non migliorerà ulteriormente per mesi, forse per anni, dato che i trasformatori bruciati non possono essere riparati, ma solo sostituiti da nuovi. E il numero di trasformatori di riserva è molto limitata cosí come le squadre speciali che sono responsabili della loro installazione, un compito che richiede circa una settimana di lavoro intenso.Una volta esauriti quelli in magazzino, si dovrá attendere che vengano fabbricati quelli nuovi e la fabbricazione di un trasformatore elettrico dura quasi un anno intero.
Le prime vittime di un nuovo evento Carrington saranno i satelliti artificiali e quindi fine delle trasmissioni radio e televisive, GPS, cellulari etc etc
Senza riscaldamento o raffreddamento, la gente comincia a morire entro pochi giorni.
Il rapporto stima che lo stesso accadrebbe con i gasdotti di gas naturale e combustibile che hanno bisogno di elettricità per funzionare. E per quanto riguarda il carbone si bruciano le riserve di combustibile entro trenta giorni. Riserve che, essendo paralizzati dalla mancanza di carburante per i trasporti, non può essere sostituito. E nessuna centrale nucleare sarebbe una soluzione perché sono programmate per spegnersi automaticamente quando un grave fallimento si verifica nelle reti elettriche e non tornerebbero al lavoro fino al ripristino dell’alimentazione elettrica. Senza riscaldamento o raffreddamento, la gente comincia a morire in questione di giorni. Tra le prime vittime, tutti coloro la cui vita dipende da cure mediche o la fornitura regolare di sostanze come l’insulina.
Ci sono precedenti?
Le nostre reti elettriche non sono progettate per resistere a questo tipo di assalti improvvisi. E che nessuno può dubitare che questi attacchi si verificano con una certa regolarità. Dal momento che siamo in grado di eseguire misurazioni, la peggiore tempesta solare di tutti i tempi si è verificata il 2 settembre 1859. Conosciuta come “L’evento Carrington” dall’astronomo britannico che l´ha misurato. Tale evento ha causato il crollo delle più grandi reti globali di telegrafi. Ci furono 9 giorni di seguito di tempeste solari, le aurore sono state osservate anche a latitudini equatoriali, l’evento è stato descritto come “la prima volta che l’uomo si accorse che non era solo nell’universo” e “la nascita dell’astronomia moderna” . A quel tempo, l’elettricità aveva appena cominciato ad essere utilizzata, in modo che gli effetti della tempesta a malapena hanno influenzato la vita dei cittadini. Ma sono i danni inimmaginabili che si potrebbero verificare nel nostro modo di vita, se un tale evento accadesse oggi. Infatti, secondo l’analisi della NASA, milioni di persone in tutto il mondo non sopravviverebbero. Allora nel 1859 fu solo un unico spettacolo celeste, o una esperienza mistica, ma per gli osservatori di oggi con la nostra impalcatura elettrica sarebbe una tragedia.
15 minuti è il tempo necessario per preparare un programma di utilità per una situazione di emergenza, il tempo esatto che impiega per avere il primo impatto dal Sole
Il grafico mostra la vunerabilitá dei trasformatori elettrici (cerchi rossi) negli Stati Uniti secondo le simulazioni condotte da esperti.
Che cosa possiamo fare noi comuni mortali se una cosa del genere accade?
E ‘importante prendere in considerazione diversi scenari, tenendo conto che non si potrebbe avere energia elettrica. Quindi niente luce, niente calore, niente gas, niente comunicazioni, senza elettricità per gli elettrodomestici vari e non ci sarà né cibo né acqua. Da qui, dobbiamo considerare la necessità di acquistare cibo e acqua per sopravvivere, almeno per tutto il tempo che occorre fino a che l´ ordine viene ripristinato.
Raccomandazioni:
. 1 – Essere consapevoli di ciò che accade con l’attività solare (Space Weather & Space Weather Prediction Center)
. 2 -. Conservare cibo in scatola e conserve di prodotti alimentari che scadono dopo 2 a 3 anni, e quindi avere una riserva per diversi mesi.
3 -. Individuare l’acqua o no, trovare sistemi per purificarla. Un altro modo è quello di conservare l’acqua piovana in fusti, soprattutto se si vive fuori città.
4 -. ricerca per i sistemi di energia alternativa (solare, eolica, magnetico, butano, ecc) .
. 5 -. Tenete a mente che nelle città ci sarà il caos, e quindi identificate i luoghi in campagna dove c´é l’agricoltura e l’acqua per andare lí e starci fino alla normalizzazione .
6 -. Avere mezzi di trasporto come la bicicletta per il movimento, se le macchine non funzionano.
7 -. Conoscere come proteggere le scatole elettriche importanti e utili creando casse Faraday sottoterra fino a quando la tempesta non sia passata.
8 – Equipaggiarsi con attrezzi di sopravvivenza di base.
La prima cosa che comincerebbe a mancare sará l´acqua potabile.
La tempesta solare del 1859 è stata la più potente tempesta solare registrata nella storia moderna; Probabilmente altre forte tempeste solari ci furono in passato. A partire dal 28 agosto 1859 le aurore borealisono state viste al sud fino ai Caraibi, aumentando la loro intensità 1 e 2 settembre. Essa è stata preceduta dalla comparsa sotto il sole di un grande gruppo di macchie solari vicino l´equatore solare, su una scala così grande che si poteva vedere a occhio nudo con una protezione adeguata. Il bagliore intenso del 1859 ha liberato due espulsioni di massa coronale: il primo ha preso tra 40 e 60 ore per raggiungere la Terra (tempo normale) mentre il secondo, uscito dal sole prima di riempire il vuoto lasciato dal primo, ha impiegato solo circa 17 ore per raggiungere la Terra. Fu rilasciata un sacco di energia, che ha cominciato a disturbare le comunicazioni telegrafiche via filo per un giorno o due. Le temperature registrate mostrano circa 50 milioni di gradi Kelvin. Al momento dell’impatto la magnetosfera della Terra, che di solito è a circa 60.000 chilometri dalla Terra, è stata compressa fino a circa 7000, raggiungendo la stratosfera. Ciò ha causato la scomparsa temporanea della radiazione della cintura di Van Allen permettendo che un gran numero di protoni ed elettroni con energie di 30 milioni di elettronvolt entrassero nella stratosfera causando la riduzione dell’ozono stratosferico del 5%, e ci sono voluti circa 4 anni per recuperare ciò che era perduto. Un grande “pioggia” di neutroni avrebbe ricoperto la superficie della Terra, ma dato che a quei tempi non c´erano i rivelatori, questa pioggia non è stata registrata, e sembra inoltre che non ci fu nessuna conseguenza per la salute umana.
Nel mio continuo pellegrinare per la rete in cerca di informazioni, dati e ricerche in queste ore mi sono imbattuto in questa strana immagine ripresa su Marte il 20 marzo 2012.
L’impatto di un meteorite ? Un nuvola ? ( Vedere pennacchio in alto a destra nell’animazione! )
Altre immagini sono repiribili al seguente link : http://alpo-j.asahikawa-med.ac.jp/kk12/m120321z.htm
Era il 20 Marzo…non è che ? 😎
C’è sempre ?… Su ragazzi lasciamo stare le inutili polemiche e cerchiamo di risolvere l’arcano !
Avanti con le ricerche….
🙂
Torniamo a parlare della corrente del Golfo qui su Nia. L’idea di riproporre quest’argomento sul blog, non è figlia della mia mente, ma della nostra utente “Betty” che la alcune settimana fa scriveva:
“ Ciao… La corrente del golfo potrebbe essere un effetto scatenante per quel che riguarda il raffreddamento del clima in alcune zone del globo? Si sa attualmente come sta? In alcuni siti si dice che sta per spegnersi, ma, leggendo poco tempo fa su Meteo Giuliacci alcune curiosità in proposito, egli sosteneva che la corrente del golfo non solo non sta rallentando ma anzi sembra lavorare con maggior intensità per regalarci più tepore….Betty “
Detto argomento è già stato sviscerato ed analizzato più volte nei passati anni su questa piattaforma. Quale occasione migliore quindi, per riproporre quest’argomento, controllandone il suo stato attuale di salute.
All’interno di questa nuova analisi troverete inoltre, vari collegamenti a pagine web che fanno riferimento ad articoli scritti nella passata stagione. Articoli teorici, che ne descrivono le caratteristiche e impatti sul clima europeo o contenenti viceversa, analisi, monitoraggi nei passati anni. Lavori, come :
In breve, ritengo, che il monitoraggio di una delle correnti oceaniche più importanti del nostro pianeta, deve continuare, visto e considerato le vicende solari e climatiche del nostro pianeta che sembrano puntare verso un deciso e radicale cambiamento.
Prima di addentrarci nell’analisi delle carte, premetto che da circa tre anni, oltre a seguire giornalmente le vicende astronomiche e meteorologiche, ho l’abitudine di andare a controllare (ogni circa 15 giorni), il percorso e la velocità della CDG, che ricordo per i meno addetti ai lavori : La corrente del golfo e la corrente nord Atlantica: che cos’è e COSA GLI STA ACCADENDO!
“…..La corrente del Golfo, insieme alla sua estensione nord verso l’Europa, la corrente nord-atlantica, è una potente calda e veloce corrente oceanica che ha origine nel Golfo del Messico, esce attraverso la Stretto di Florida, e segue le coste orientali del Stati Uniti fino a Terranova, prima di attraversare l’Oceano Atlantico verso il Nord Europa dividendosi in due a circa 30° W, 40° N , una parte prosegue verso l´Europa del nord e una parte meridionale della corrente ricircola verso il sud verso l´Africa occidentale…”
Di seguito ho riportato un collegamento ad una interessante pagina web, che spiega, con una corretta ed adeguata terminologia le dinamiche interne ad essa ( vedi ad esempio i vortici stazionari eddy ed i meander ), in uscita dal golfo del messico.
Immagine che vi servira come termine di paragone,analisi, quando a termine di questo articolo riporterò le elaborazioni dei rilevamenti odierni. Continuando nella trattazione, c’è proprio da dire che in questi anni se non sono sentite e scritte di tutti i colori. Di notizie al limite del fantascientifico che ipotizzano un blocco totale, già in corso, ne sono uscite a bizzeffe.
Ma gli studiosi seri e che scendono in campo con strumenti e meno chiacchere, che cosa dicono i merito ? Come non ricordare allora, la ricerca della prof. Fiammetta Straneo. Qui trovate l’articolo scritto dal nostro Sand-rio : Una scienziata italiana in Groenlandia dice che….(e possibili relazioni con la deviazione della corrente del golfo?)
“….I ricercatori, guidati da Fiammetta hanno scoperto che i cambiamenti nelle correnti oceaniche del Nord Atlantico portano acqua subtropicale, molto piú calda, sempre più a nord. Acqua calda con circa quattro gradi Celsius è stato trovata durante le loro ricerche. Questa acqua calda combinata con una sua rapida propagazione, ha consentito lo scioglimento di masse dei ghiacciai della Groenlandia…”
Ci sarebbe conferma quindi di un cambiamento . Ma che cosa sta realmente accadendo in questi anni. Già nel 2010 il nostro sand-rio aveva scritto questo post nel quale evidenziava una strana irregolarità :
“…..Infine voglio farvi vedere questa immagine del 6 gennaio 2010 dove potrete notare come ad un certo punto la corrente del Golfo gira a sinistra verso il Labrador…..”
Entrando nello specifico di questa trattazione riporto i siti web dai quali ho prelevando i vari report.
Il primo database è francese e ci fornisce dei report generati dopo aver eleborato i dati provenienti dal satellite euro-americano poseidon. Questa prima piattaforma è quella che preferisco per i suoi notevoli contenuti, analisi e l’ottima impostazione grafica. Piattaforma dove è possibile trovare animazioni delle temperature, correnti e salinitá di tutti gli oceani del mondo:
Su quest’ultima risorsa sono disponibili analisi a partire dal 2003.
Come avrete sicuramente compreso, quest’articolo non si prefigge l’obbiettivo di dimostrare cose eclatanti e scioccanti, come riportato in precedenza, ma segnalare una minor forza e degli strani comportamenti (cambi di direzione), che oggi sembrano essere confermati, paragonando le carte del 2007/2008 a quelle degli ultimi tre anni 2009-2010-2011 ed inizio 2012.
Che ci siano dei collegamenti con le posizioni delle alte/basse pressioni, uragani, cicloni o altro ? Nel successivo dibattito cercheremo di chiarire la questione.
Partiamo quindi con il riportare la situazione dell’intera visione della circolazione nel nord Atlantico in data 21 Feb 2007 a 0 metri di profondità.
E’ evidente, in particolar modo a 100 metri di profondità la netta differenza di velocità fra la carta del 2007 e l’attuale. Credo che a tale profondità siano da escludere collegamenti con i cambi circolazione troposferica…o sbaglio ?
Sono riuscito a trovare alcune vecchie immagini che risalgono nello specifico al 1996 e al 2000 rispettivamente :
– 2012 minore “vorticosità” rispetto al 2005 ( Vortici segnalati all’interno dei cerchi di colore bianco )
– 2012 minore velocità della “main current”. I vero e proprio asse o binario principale di spinta ( Vedi le linee di colore nero indicate all’interno del binario di colore rosso principale , segnalate con dei rettangoli di colore bianco)
Animazioni primi venti giorni mesi di Gennaio 2005 – 2012
Ho realizzato anche due animazioni (primi venti giorni) che poste a confronto, evidenziano, mettono in risalto ad un osservatore attento, le differenze sopra riportate. In particolare si ponga maggiore attenzione alle caratteristiche che la main current del 2012 assume tra i 50° e 60° gradi di longitudine (50W – 60W), in confronto a quella 2005.
L’attuale corrente è frammentata ed i vortici sono estremamente rari o assenti . Sintomo di una spinta minore !
Prego l’utenza di attendere il caricamento dell’animazione (durata di circa 2,3 minuti) e porre successivamente particolare attenzione al confronto delle immagini, avvio dell’animazione.
A questo punto dell’analisi , ulteriori commenti ed osservazioni mi sembrano superflue. Considerando che l’immagini non sono state prelevate da una sola banca dati, ma bensì da tre banche dati distinte .
Analisi, che confermano chiaramente che la corrente del golfo si è INDEBOLITA e il suo percorso verso l’Europa è più CAOTICO e FRAMMENTATO. Infatti come altri editor di Nia avevano già riportato in alcuni articoli passati , vedi biennio 2009 -2010, in alcune settimane si è perfino registrato un cambio di direzione. Nello specifico, nel bel mezzo del’oceano Atlantico, in alcuni periodi è stato riportato un cambio di direzione.
La corrente è sembrata deviare verso le coste della Groenlandia, invece di proseguire verso l’Europa. Questa anomalia confermerebbe la scoperta della prof. Fiammetta Straneo.
In base a queste preliminari analisi , questo cambiamento, sembrerebbe aver avuto inizio a partire dal 2000. Il collegamento con la flessione dell’attività solare sembra quindi più che evidente. Credo che in prossimo futuro non ci attendano solo drastici cambiamenti a livello di circolazione atmosferica ma anche veri e propri rivoluzioni a livello di circolazione termoalina globale. Mi viene da pensare a questo punto delle analisi , la corrente presa in esame è una fra le più conosciute, ma le altre, meno conosciute e di importanza non minore, come si stanno comportando ?
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