Introduzione
Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.
La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.
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Gli indici: i valori del mese precedente
Tra parentesi sono riportati i valori del mese precedente
– ENSO (El Niño Southern Oscillation, ad oggi neutralità, MEI index): (-0,163) -0,171
– PDO (Pacific Decadal Oscillation): (-0,43) –0,63
– AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (+0,147) +0,188
– QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (-1,24) +2,85
– QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (-8,66) -8,32
– MJO (Madden-Julian Oscillation): attualmente è in fase 5, in procinto di passare in fase 6, ma con intensità davvero ridotta, tanto da essere probabilmente poco significativo.
– L’ITCZ, nuovamente significativo per il nostro emisfero dall’inizio di Aprile, mostra un sopramedia nel settore centrale e un sottomedia nell’estremo settore orientale; per il resto risulta in media.
Commento indici
– l’ENSO ad aprile ha mostrato comportamenti differenziati da zona a zona dell’Oceano Pacifico:
- in zona 1+2 (a ridosso delle coste sudamericane), attualmente appare in sviluppo un evento di Nina, finora non atteso nella sua intensità attuale
- in zona 3, 3,4 3 4, invece, si osserva una lieve positività, in sostanza un debolissimo Nino, più evidente in zona 3.4 (peraltro la più estesa).
Le previsioni NOAA per i prossimi mesi mostrano una certa fatica a seguire le ultime rilevazioni dell’evento e continuano a mostrare una sostanziale tendenza al prolungamento della fase di neutralità. Tuttavia, l’esperienza suggerisce di attendere almeno la prossima rilevazione mensile prima di trarre conclusioni in tal senso, in quanto non si esclude una “ritaratura” delle previsioni stesse in seguito agli sviluppivcitati sopra.
– La PDO permane negativa, come da comportamento ciclico (è divenuta negativa qualche anno addietro e resterà tale per diversi
anni) ed oscilla, talvolta aumentando, talvolta diminuendo (come adesso, dopo qualche mese di incremento); sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore”; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg
– L’AMO si conferma in territorio positivo. Al link seguente è riportato il grafico storico dell’AMO http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg Tale indice risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nel lungo termine (decenni) dopo un cambio di segno.
– La QBO30 è tornata in territorio positivo, per la prima volta da Luglio 2011. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo compreso tra Febbraio e Luglio 2014.
– La QBO50, dopo il valore minimo di dicembre, sta lentamente risalendo verso la neutralità. Le statistiche, disponibili dal 1979
ad oggi, indicano che l’indice può permanere in fase negativa fino ad un massimo di 18 mesi. Attualmente la negatività dura da 14 mesi (Febbraio 2012), dunque al più il passaggio in fase positiva avverrà entro la prossima estate.
Come segnalato in precedenza, in base alle osservazioni ENSO NOAA, la prolungata neutralità sta volgendo in Nina nel settore oceanico orientale, mentre altrove permangono condizioni comprese tra neutralità e Nino molto debole. Le anomalie sottosuperficiali di temperatura possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà nel prossimo futuro.
La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif,
Rispetto ai mesi precedenti (Gennaio, Febbraio e Marzo), le persistenti anomalie negative nel comparto oceanico centro-orientale si sono estese verso ovest. In quello occidentale, le anomalie positive, tuttora presenti, si sono parzialmente ritratte verso ovest. In
sostanza, la rilevazione non chiarisce se nei prossimi mesi si avvierà un evento di uguale segno (Nino o Nina) in tutto il comparto oceanico. Anzi, essa testimonia di un perdurante equilibrio tra anomalie di segno opposto, che non sembra ancora risolversi a favore dell’una o dell’altra.
Si nota, inoltre, che le anomalie negative, così come quelle positive, presentano tuttora una ridotta tendenza all’emersione. Tale fenomeno trova riscontro nell’immagine successiva, quella relativa alle anomalie di temperatura superficiale nell’Oceano Atlantico.
Si osserva, infatti, da est ad ovest, una continua alternanza tra deboli anomalie negative e positive, tranne che nell’estremo settore orientale, a ridosso delle coste sudamericane, dove le anomalie negative sono più marcate.
http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/index.html
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La primavera 2013
I prossimi giorni
I giorni attorno al ponte del 25 aprile, vedranno condizioni di tempo variabile: inizialmente instabile al Nord e variabile altrove, specie al Centro; poi interverrà un temporaneo miglioramento, cui seguirà un nuovo possibile peggioramento dopo la fine della settimana del 25. Le temperature, dopo una prima discesa, risaliranno anche di molto (una sorta di prefrontale piuttosto caldo e duraturo) e poi probabilmente scenderanno di nuovo. Insomma, un classico andamento di tipo primaverile. L’immagine seguente è relativa a metà giornata di giovedì 25, alla quota di 850 Hpa:
Nell’immagine, si nota bene l’alta pressione sull’Europa Centro-orientale e sull’Italia, propaggine di quella delle Azzorre e il primo accenno di temporanea rimonta calda sull’Italia, che vedrà ad occidente un successivo affondo ben più freddo nei giorni immediatamente seguenti.
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Possibile evoluzione successiva (maggio)
I possibili scenari di inizio maggio cominciano a delinearsi, sia pure con qualche margine di incertezza: i saliscendi di AO e NAO suggeriscono un’alternanza di fasi meteo tra loro differenti, se non opposte, pur nel contesto di una stagione in media pienamente primaverile. Dunque caldo africano, poi fresco atlantico, poi alta pressione sull’Europa, quindi possibile discesa artica ad occidente e caldo prefrontale più ad est e poi chissà cos’altro, magari di nuovo anticiclone africano.
Ciò è confermato, almeno per ora, dall’esame della precedente mappa delle anomalie superficiali oceaniche: si nota che al momento non sono presenti anomalie fredde presso le coste africane occidentali, anche se non è escluso possano comparire nel prossimo futuro, in seguito a qualche affondo nord atlantico e/o per fenomeni sottosuperficiali non ancora ben noti. In sostanza, per ora non si vede la formazione di una “lacuna barica” al largo delle coste portoghesi, che in passato ha favorito tante volte intense e durature spinte calde africane verso il Mediterraneo e l’Italia. Tuttavia, la partenza sopramedia dell’ITCZ in qualche misura ha favorito la rimonta calda verso il Mediterraneo.
In sostanza, al momento possiamo ragionevolmente confidare in un decorso stagionale abbastanza normale, senza troppi eccessi, pur nella fisiologica alternanza tra fasi più calde e fasi più fresche. Ma non illudiamoci si tratti di una situazione già consolidata ed immutabile fino al termine della stagione.
FabioDue
A volerla dire tutta, le previsioni ECMWF e GFS a lungo termine, a 10 giorni ed oltre, lasciano intravvedere l’Anticiclone delle Azzorre che abbandona la sua sede naturale per spingersi decisamente in Europa. Il problema è che, al suo posto, si insedierebbe una figura depressionaria, teoricamente in grado di dare vita ad una lacuna barica persistente in oceano. Vedremo se sarà così….
FabioDue(Quote) (Reply)
Interessante. Tuttavia, teniamo conto del fatto che la seconda metà dell’anno potrebbe vedere un regime pluviometrico piuttosto diverso, specie se l’ENSO diventasse Nina a tutti gli effetti. Aspettiamo conferme, è presto per tirare certe somme.
FabioDue(Quote) (Reply)
@FabioDue
era una battuta … 😀 ma..! mai dire mai..
vediamo l’evoluzione di questa situazione .. 😉 e comunque non abbiamo visto nulla di sahariano sino ad ora …. dico che non c’è una risalita sahariana perché Hp sahariano è altrove… anzi potrebbe poi sul lungo termine tornare il freddo da N sul europa nord atlantica.
magari … la risalita anticiclonica sarà azzorriana dalla penisola iberica, non volevo dirlo.. ma Hp delle azzorre è già abbondantemente sull’africa nord occidentale..
vedremo..
http://www.wetterzentrale.de/pics/Rafravn245.png
entropio33(Quote) (Reply)
@FabioDue
con una lacuna barica o semipermanente stile 2003 o agosto 2012 ci sarebbe un Hp sahariano o nord africano come volete… gonfio aspiratore di masse d’aria caldissime dal cuore del continente africano… la semipermanente l’anno scorso era all’altezza delle isole britanniche ed irlandesi .. portò una quasi non estate una lunga piovosa primavera quasi sul nord europa.. quest’anno potrebbe essere molto più bassa questa semipermanente.. sul parallelo iberico.. certo che la situazione può cambiare.. mettiamo in gioco l’Hp europeo e vediamo in maggio come interagisce con l’Hp sahariano.
entropio33(Quote) (Reply)
botta africana di quelle pesanti in arrivo per le adriatiche, fortuna che siamo ad aprile sennò era un altro luglio 2007
!
E siamo solo all’inizio, lo dico da settimane, anche quest’anno le cose si stanno mettendo male!
Simon
ice2020(Quote) (Reply)
http://wattsupwiththat.com/2013/04/23/cold-and-snow-wave-grips-the-usa-nearly-10000-cold-and-snow-records-set-in-the-last-month/
Usa, 9787 record di temperatura.
High temperature records: 1214
Low temperature records: 3464
High minimum temperature records: 1957
Low maximum temperature records: 4323
Snowfall records: 2000
Welcome bond event !
🙂
Michele(Quote) (Reply)
I record di caldo sono dovuti alla co2.
I record di freddo sono dovuti alla co2.
Il global warming è dovuto alla co2.
Il global cooling è dovuto alla co2.
I terremoti sono dovuti alla co2.
Il vulcanesimo è dovuto alla co2.
Il buco nell’ozono è dovuto alla co2.
I tornado sono dovuti alla co2.
Gli uragani sono dovuti alla co2.
Le catastrofi sono dovute alla co2.
Questi sono gli studi dell’IPCC che ho finora letto.
E guai a contraddirli!
sbergonz(Quote) (Reply)
@ice2020
i prossimi dieci giorni sarà tutto normale… è caldo anche oggi ma siamo in maggio quasi ….
http://www.wetterzentrale.de/pics/Rtavn1745.png
http://www.wetterzentrale.de/pics/Rafravn1805.png
entropio33(Quote) (Reply)
@ice2020
l’Hp europeo e quello sahariano sono uniti. questa cella si sfalda attualmente in media attorno ad ottobre.. usualmente. attualmente l’Hp sahariano staziona dal largo di cipro. abbiamo un semi-permanente molto bassa. quindi l’aria calda sale lungo le adriatiche. avranno un clima caldo con piogge, come per il sudest europa e mediterraneo orientale. stanno bastonando l’Hp sahariano. http://oi40.tinypic.com/4ftj48.jpg
notare come l’Hp delle azzorre consuma geop. avanzando dal W sull’africa nord occidentale.
entropio33(Quote) (Reply)