Archivi giornalieri: 2 Luglio 2009

Il sole sembra tornato a dormire?

Per quanto mi concerne non si era mai svegliato…e ciò l’ho dedotto soprattutto dal flusso solare addirittura di nuovo in trend di calo nell’ultimo mese…

ma ora sembrano risparire anche macchie e macchiette che nei mesi di maggio e giugno avevano fatto la loro pur fugace apparizione.

Non si intravedono nuove regioni attive all’orrizzonte, con oggi siamo all’8° giorno spotless di fila…non vorrei sbagliami, ma credo che era da fine aprile-primi di maggio che nn superavamo i 7 giorni spotless…

Stay tuned, Simon

UPDATE: Alle ore 17 flusso solare a 66.5!

Il NOAA fornisce valori di temperatura inattendibili (parte prima)

L’agenzia Noaa sembra non essere “sotto attacco” solo per i conteggi delle macchie solari…

leggete qua:

Almeno in Italia il mese di maggio 2009 passerà alla storia della meteorologia. Anche Il GHCN NOAA, che assieme al NASA GISS e all’Hadley CRUT3v fornisce i dati di temperatura, ha proclamato tale mese il quarto più caldo degli ultimi 130 anni. I dati satellitari della NASA, nel frattempo, mostravano che è stato il quindicesimo più freddo degli ultimi trenta (i dati satellitari sono disponibili solo da trent’anni a questa parte). Questa divergenza non è nuova e ne avevamo già discusso nel seguente articolo:
http://daltonsminima.wordpress.com/2009/04/22/e-molto-difficile-potersi-fidare-dei-dati-giss/

La differenza fra i dati rilevati dalle stazioni meteorologiche e quelli satellitari è dipesa dal fatto che circa i due terzi delle stazioni è stata abbandonata a partire dal 1990. L’abbandono ha riguardato soprattutto le stazioni rurali. Mentre, le stazioni urbane non hanno subito nessun tipo di adeguamento pur essendo la popolazione mondiale passata da 1,5 miliardi a 6,7 miliardi dal 1900. Inoltre il 70 % della Terra è coperta dal mare e la rilevazione su tutta questa superficie è pressoché nulla.

La differenza di copertura la potete vedere in queste due immagini (dati GISS: Aprile 1978 rispetto ad Aprile 2008).

1

fonte: http://icecap.us/images/uploads/GISS1978.jpg

2
fonte: http://icecap.us/images/uploads/GISS2008.jpg

Le grandi lacune sono in Canada (dove maggio è stato molto freddo), in America Latina, in Africa, in Asia occidentale, in Groenlandia e in Australia. Molte di queste stazioni abbandonate sono situate in aree rurali, dove l’inquinamento urbano non è presente.
Il problema dell’isola di calore urbana
La presenza delle stazioni in aree abitate è un serio problema, perché i centri urbani generano di per sé una cappa, un’isola di calore, in inglese Urban Heat Island (UHI). Nonostante il problema sia stato discusso da molti scienziati, il NOOA ha rimosso l’aggiustamento dovuto all’UHI e non ne ha mai realizzato alcuno sui dati globali. In un recente articolo, ad esempio, dal titolo ”Urbanization effects in large-scale temperature records, with an emphasis on China”, gli autori hanno dimostrato come i dati di temperatura in Cina fossero contaminati dall’UHI. Questa rimozione ha comportato una maggiore tendenza al riscaldamento, come ci si aspetterebbe, e come si vede nella figura (tranne il raffreddamento durante gli anni trenta)

1fonte: http://icecap.us/images/uploads/USHCNV2-V1.jpg

La rimozione dell’ UHI per gli Stati Uniti ha determinato un incremento rispetto ai dati GISS (che ancora fa un adeguamento dell’UHI che sembra funzionare per gli USA) di un valore pari a 0,42 C (0,75 F) a partire dal 1940 (vedi immagine).

2fonte: http://icecap.us/images/uploads/DIFFGISSNCDC.jpg

Il problema della cattiva ubicazione delle stazioni di rilevamento
Anthony Watts ha chiaramente dimostrato che la cattiva ubicazione delle stazioni può portare a distorsioni verso il caldo (come riportato nel link: http://www.heartland.org/books/PDFs/SurfaceStations.pdf). Negli ultimi anni un team di oltre 650 volontari ha ispezionato e documentato fotograficamente più di 860 di queste stazioni di temperatura. Costoro hanno riscontrato che l’89 per cento delle stazioni – quasi 9 su 10 – non soddisfano i requisiti di ubicazione del National Weather Service (essere distanti almeno 30 metri da un sistema di riscaldamento artificiale o radiante/riflettente una fonte di calore). L’immagine è un esempio di dove vengono messe queste stazioni, ma ne hanno trovate molte vicino ai ventilatori dei condizionatori d’aria o vicino agli impianti di depurazione delle acque. In altre parole, 9 stazioni su 10 hanno segnalato una temperatura superiore, perché situate male. La conclusione è inevitabile: la registrazione di temperatura degli Stati Uniti è inattendibile. Gli errori in fase di registrazione superano di un ampio margine il preteso aumento di temperatura di 0.7C (circa 1.2F) avvenuto durante il ventesimo secolo.

fonte foto: http://gallery.surfacestations.org/main.php?g2_view=core.DownloadItem&g2_itemId=12972&g2_serialNumber=21
ANGELO