Archivi giornalieri: 18 Luglio 2009

..…E SE GLI OCEANI……

Qualche giorno fa mi è passata per la testa una cosa che mai prima d’ora avevo pensato e che mai avevo sentito o letto in internet.

Stavo pensando a quali valori di anomalia di temperatura sarebbero usciti a metà mese per il mese di Giugno da parte della Nasa o del Noaa e subito ho pensato all’utilizzo che loro fanno delle SST ( Sea Surface Temperature ) utilizzandole sotto forma di anomalia di temperature per calcolare le anomalie globali. Il Noaa non le cita, ma la Nasa ci indica nella pagina in cui rilascia i valori di temperatura che il valore delle SST è utilizzato in maniera diretta nel calcolo delle anomalie globali.

Ecco la pagina delle GISS:

http://data.giss.nasa.gov/gistemp/tabledata/GLB.Ts+dSST.txt

Ora non voglio star qui a discutere del modo in cui vengono calcolate o se vengono considerate quanto dovuto nell’emissione del dato finale, considerato che rappresentano il 70% della superficie terrestre. In questo documento PDF che riporto viene spiegato abbastanza bene l’importanza delle SST e di come vengono calcolate:

http://www.dta.cnr.it/dmdocuments/pubblicazioni/volume_clima_07/AT_05/5-01_melani.pdf

Il dubbio allora mi viene ripensando alle norme OMM che vengono utilizzate per delineare al meglio le condizioni e la metodologia con cui andrebbero fatte le rilevazioni. In questo sito ho trovato le varie regole che andrebbero rispettate, ho preferito riportare un sito piuttosto che scriverle nell’articolo per evitare di allungarlo e anche perché molti di voi già le conoscono queste norme.

http://www.sardegna-clima.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=79&Itemid=163

Queste norme sono molto chiare ed il loro obbiettivo è quello di rendere il più vero possibile la misurazione della temperatura dell’aria di un determinato posto, però, un attimo, stiamo parlando di aria…… ……ma allora perché usiamo le SST? Mi spiego meglio, il 30% del pianeta è formato dalle terre emerse, io direi che circa un terzo di questa porzione è coperta dalle stazioni di rilevamento e la restante parte è coperta per interpolazione dei dati, so che tali metodi non danno misure attendibili, ma di questo ce ne siamo occupati in altre occasioni.

Si viene a creare quindi un paradosso, in questo 30% del pianeta utilizziamo giustamente le temperature dell’aria e allora perché per il restante 70% usiamo le temperature superficiali dei mari?

Dovremmo utilizzare le norme OMM anche sopra gli oceani e dovremmo usare i valori di temperatura rilevati a 2m sopra il livello dell’acqua e non la sua temperatura superficiale. È come se per quel 30% di terre emerse utilizzassimo i valori della temperatura dei primi centimetri di terreno invece che quelli dell’aria. Tutto questo mi porta a pensare che se davvero volessimo scoprire le anomalie delle temperature atmosferiche dovremmo smettere di usare le SST che con la temperatura dell’aria non c’entrano niente. Io da sempre sono strenuo difensore del fatto che le SST dai centri mondiali vengono spesso valutate meno del peso effettivo che hanno, ma questo ora viene completamente rovesciato.

Ora voi direte sicuramente che nell’oceano la temperatura dell’aria è molto simile a quella della superficie dell’acqua e che diversamente dalle terre emerse varia molto poco spostandosi anche di molti chilometri, questo anche perché ovviamente il mare ha lo stesso livello ovunque, però non si considererebbe il fatto che l’acqua ha una capacità termica superiore dell’aria, anche se stiamo parlando di pochi mm di acqua. In mare aperto la temperatura dell’aria può variare in base al vento, alla presenza di nuvole o si sistemi perturbati e nel caso di zone fino a qualche chilometro al largo delle coste la temperatura dell’aria risente anche delle temperature presenti in costa. Il mare invece in presenza di cielo nuvoloso non perde la stessa quantità di calore, mentre se è presente un vento molto forte rimescolandosi si raffredda più velocemente.

Io chiudo l’articolo qui, lascio a voi i commenti sulle possibili conseguenze.

FABIO