Introduzione
Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.
La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.
Gli indici: i valori del mese
– ENSO (El Niño Southern Oscillation: Niña): +1,139 (indice MEI)
– PDO (Pacific Decadal Oscillation): -1,8 (provvisorio)
– AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): 0,419
– QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): -27,84
– QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): -8,11
– MJO (Madden-Julian Oscillation): non più riportata per il semestre caldo, in quanto di dubbia interpretazione. A tale proposito, si rimanda a specifici articoli di approfondimento, di cui uno già pubblicato.
Commento indici Luglio
– La Nina (ENSO) a luglio prosegue nella sua crescita in zona 3.4, sia pure graduale, mentre in zona 1+2 luglio segna un netto indebolimento, fino a neutralità.
– La PDO permane nettamente negativa, come da comportamento ciclico, oscillando un po’ verso l’alto ed un po’ verso il basso; a tale proposito sarà interessante verificare il suo ruolo “moderatore” nei confronti dell’evento di Nino in corso. Di seguito è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg
– L’AMO si conferma e si rafforza in territorio positivo, ad ulteriore conferma della conclusione dell’escursione in territorio negativo. Di seguito è riportato il grafico storico dell’AMO: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg Anch’essa risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nel lungo termine (decenni) a fronte di un suo cambio di segno.
– La QBO30 è in ulteriore calo e fa segnare il nuovo minimo di questa fase negativa, avvicinandosi ai minimi storici.
– La QBO50 è anch’essa calata nettamente e fa segnare il nuovo minimo di questa fase, anche se non ancora vicino ai suoi minimi storici (ben al di sotto di -10).
In base alle osservazioni ENSO NOAA è presente un Nino debole o assente nel comparto est, come detto, mentre in quello centro/ovest si sta ormai affermando un Nino moderato. Rispetto a giugno, si è ulteriormente ridotta la discrepanza tra i due modelli di previsione NOAA: ora prevedono entrambi un Nino tra debole e moderato (anomalie attorno a +1 in zona 3.4). Il NOAA aveva previsto di dismettere il modello “storico” CFS entro la scorsa primavera, ma per ora ha deciso di prolungarne l’utilizzo almeno fino ad ottobre. La ragione, presumibilmente risiede nella recente netta discrepanza con il nuovo CFSv2.
Per quanto riguarda le anomalie sottosuperficiali di temperatura, il grafico al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif , da maggio all’inizio di agosto permangono evidenti anomalie positive, sebbene molto indebolite ad ovest ma parzialmente rafforzate ad est. Ciò fa supporre che il Nino difficilmente si rafforzerà molto ad ovest, ma al più si tratterà di un evento “central based”. Infine, riguardo la progressione di questo evento di Nino, occorrerà verificare il ruolo della PDO, come detto tornata nettamente negativa, che solitamente tende ad esaltare le fasi dello stesso segno (Nina) ma a moderare quelle di segno opposto (Nino, in questo caso).
Per quanto riguarda, invece, le anomalie di temperatura superficiale nell’Oceano Atlantico, attualmente al largo delle coste spagnole e marocchine vi sono prevalenti anomalie positive. Tuttavia, la presenza di una tenace anomalia negativa in pieno oceano, che è scomparsa e riapparsa più di una volta, in posizione non molto distante da quella occupata nel 2003 costituisce tuttora un’ipoteca sul proseguimento della stagione secondo il suo normale decorso. E’ infatti un fattore che favorisce affondi depressionari atlantici, i quali favoriscono a loro volta risposte calde sul Mediterraneo. In ogni caso, con la graduale fisiologica riduzione dell’insolazione, in seguito all’avanzamento della stagione nell’emisfero settentrionale, si prevede che la situazione gradualmente evolva verso la dissoluzione di tale anomalia.
Ad integrazione del comportamento delle anomalie oceaniche di temperatura, si segnala il decorso prima (Maggio) del tutto normale dell’ITCZ http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/fews/ITCZ/itcz.jpg, che ha visto una netta risalita sopra la media storica e infine un nuovo avvicinamento alla media. Ciò, unito al comportamento delle anomalie oceaniche in Atlantico, per il momento favorisce ancora fiammate africane.
Infine, il Sole ha raggiunto un nuovo massimo all’inizio di luglio, poi seguito da una breve pausa e quindi da un parziale recupero. Infine una nuova fase di relativa quiete si è di recente verificata. C’è da chiedersi se e come questi ripetuti “stop and go” abbiano effetti sul clima anche a breve termine (settimane, mesi).
Nota sulla QBO e considerazioni sull’autunno-inverno 2012
In abbinamento alla debolezza del ciclo solare, si segnala il comportamento della QBO a 50mb, riprendendo un tema già accennato in discussioni precedenti. Anche se ci troviamo ancora in estate, si ricorda che l’accoppiata QBO / ciclo solare ha storicamente segnato il carattere delle stagioni invernali, grazie a studi ben riportati in un articolo presente nell’archivio di NIA (http://daltonsminima.altervista.org/?p=13547 ): QBO negativa e ciclo solare debole (es. nei pressi del minimo), oppure QBO positiva e ciclo solare forte (es. nei pressi del massimo) hanno storicamente favorito inverni freddi. Attualmente la QBO, come detto, è negativa e, in base alla sua serie storica, non raggiungerà il suo valore minimo presumibilmente prima di agosto/settembre. Inoltre, storicamente, ha impiegato di solito 4-5 mesi prima di tornare in territorio positivo. Dunque, è possibile che resti negativa almeno fino a dicembre-gennaio. Anzi, tutte le volte in cui l’avvio della fase negativa della QBO è stato graduale come in questo caso, il periodo negativo si è protratto per oltre 12 mesi. Poiché la QBO a 50mb è divenuta negativa a febbraio 2012, è ragionevole supporre che essa possa permanere negativa almeno fino all’avvio della prossima primavera. Come noto, QBO50 negativa e ciclo solare decisamente sottotono potrebbero rendere quantomeno interessante l’ultima parte dell’autunno ed il prossimo inverno. Naturalmente, qualora il Sole mostrasse invece un’accelerazione della propria attività, il risultato sarebbe probabilmente opposto, ovvero assisteremmo ad un “non inverno”. Data la distanza temporale, questa non si può nemmeno considerare una prospettiva meteo di lungo periodo, quanto piuttosto una constatazione di carattere storico/statistico. Ma la correlazione assai elevata tra ben precise combinazioni QBO/ciclo solare ed il carattere degli inverni corrispondenti, la rende comunque degna di nota.
Prospettive meteo-climatiche – estate/autunno
Il passaggio da Nina a Nino ha contribuito inizialmente (prima parte di giugno) a reiterare l’influenza delle perturbazioni atlantiche sull’Europa Occidentale e sull’Italia. A metà giugno, però, lo scenario è cambiato: masse d’aria africana, decisamente calde, si sono fatte strada sul Mediterraneo, verso la Spagna ed anche verso l’Italia, specie al Centro-Sud. Si è trattato della prima vera avvezione africana, che ha segnato un ingresso in grande stile dell’estate tipica degli ultimi 10-15 anni, quando l’anticiclone africano ha spesso sostituito quello delle Azzorre. Poi, poco dopo metà luglio, si è verificato il primo break fresco e perturbato. Quindi, le avvezioni africane hanno di nuovo preso il sopravvento, anche se si è trattato di un comportamento “a ondate” e non più continuativo come nella prima parte dell’estate.
Le indicazioni di massima dei principali modelli per le prossime 2-3 settimane disegnano ancora un quadro sostanzialmente estivo. Verso la fine del mese si prevede un progressivo arretramento dell’avvezione africana ormai in corso, anche a causa della spinta di correnti umide e fresche atlantiche, ma per ora senza una netta “rottura” della stagione. Peraltro, tale “rottura” si è di solito verificata (almeno di recente) a settembre, tra la seconda e la terza decade del mese, in accordo con l’avvento astronomico dell’autunno astronomico (23 settembre), piuttosto che di quello meteorologico (1 settembre).
Gettando uno sguardo alla prossima stagione autunnale, le prospettive di un Nino debole nei prossimi mesi, se confermate, favorirebbero un autunno caratterizzato da oscillazioni nel flusso ovest-est probabilmente tali da condurre ad una stagione ragionevolmente piovosa. In sostanza, per ora sembra scongiurato un autunno con un Nino moderato/forte, che invece favorirebbe un flusso “teso”, limitando molto l’apporto piovoso, così necessario alla nostra Penisola, ora più che mai.
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FabioDue