Archivio mensile:Dicembre 2012

Tanti auguri di Buon Anno a tutti, vi voglio bene!

Ragazzi, vi prometto che col nuovo anno cercherò di far di tutto per innalzare ancora il livello di NIA!

Ho in mente grandi cose, gente come Riccardo meritano di salire sul podio dei forum meteo italiani, ed insieme a lui, Michele, Fabio2, fabio nintendo ect ect, meritiamo di più, questa piattaforma deve ergersi a punto di riferimento nazionale, la meteo è una cosa seria, pochi cazzi, basta con gli intellattualoidi da 4 soldi e venditori di fumo!!!

Ancora Buon anno a tutti ragazzi, NIA è sempre solo NIA!

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Veloce sondaggio di fine anno

by michele

🙂

Sand-rio_L´ideologia verde fanatica, nulla di piú egoista

http://daltonsminima.altervista.org/?p=20891

Riccardo & Zambo_IL POLO NORD SI SCIOGLIE E LA COLPA È SOLO

http://daltonsminima.altervista.org/?p=23468

FBO_Interessante scoperta riguardo un ipotetico sotto-ciclo di attività solare della durata di 7.2
mesi
http://daltonsminima.altervista.org/?p=21232

Michele_La corrente del golfo oggi

http://daltonsminima.altervista.org/?p=19549

Giorgio_Anomalie ed evoluzione del ciclo solare 24

http://daltonsminima.altervista.org/?p=20714

 

Simon

Guerra aperta col forum MTG!

Sono stato offeso, deriso, non solo io ma anche tutti voi, dato che un cojone ha pure scritto che siamo un blogghetto da gossip!

qual’è il risultato?

offese su offese, repentinamente cancellate, ho risposto ed hanno bannato solo a me, e nn ho avuto quindi modo di riposndere anche a questo td aperto da un incognito, e nn cancellato ma solo spostato, quindi rimasto visibile nella pagina prioncipale del forum:

http://forum.meteogiornale.it/showthread.php?t=69553

io sn stato bannato dunque per aver risposto alle provocazioni che da giorni io e fabio nintendo abbiamo sopportato per aver detto in tempi nn sospetti che ci aspettavano almeno 20 giorni di atlantico alto e rimonte altopressorie, citando anche l’ottima previsione di Riccardo che in una delle sue ipotesi aveva pronosticato ciò!

Ho creato NIA e vi ho rubato tempo cari amici, ora le cose cambieranno, trasformerò questa piattaforma in qualcosa di ancor più visibile!

Buon anno a tutti, ci si risente ai primi di gennaio!

 

simon

 

Update di michele delle ore 00:57

Chiedo ufficialmente alle persone coinvolte in questa storia di tornare sui propri passi…

http://forum.meteogiornale.it/showthread.php?t=69555

Printscreen post inviato

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Indici meteo-climatici di Novembre 2012 e prospettive meteo-climatiche

Introduzione

Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3,  peraltro già riportato nel forum Meteo.

aaaaaaaaaa

Gli indici: i valori del mese

Tra parentesi sono riportati i valori del mese precedente:

ENSO (El Niño Southern Oscillation, ad oggi Niño): (+0,103) +0,166

PDO (Pacific Decadal Oscillation): (-0,79) -0,59

AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation):   (+0,376) +0,210

QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (-24,51) -18.95

QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (-10,51) -10.65

MJO (Madden-Julian Oscillation): attualmente si trova in fase 2 e potrebbe entrare presto in fase 3 e poi 4, ma con intensità talmente ridotta che il grafico di previsione risulta di difficile lettura.

 

Commento indici Novembre

– il Nino (ENSO) a novembre (e dicembre) oscilla tra neutralità e Nina debole ad est (zona 1+2 e zona 3) e attorno alla neutralità quasi perfertta ad ovest (zone 3.4 e 4).

– La PDO permane negativa, come da comportamento ciclico (è divenuta negativa qualche anno addietro e resterà tale per diversi anni) ed oscilla, talvolta aumentando (come adesso), talvolta diminuendo; sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore” nei confronti dell’evento di Nino in corso, probabilmente contribuendo in modo decisivo nel “sopprimere” l’evento di Nino ormai quasi certamente  conclusosi. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

– L’AMO si conferma in territorio positivo, ad ulteriore conferma della conclusione dell’escursione in territorio negativo. Al link seguente è riportato il grafico storico dell’AMO http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg Tale indice risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nel lungo termine (decenni) a fronte di un suo cambio di segno.

– La QBO30 è in netta ripresa, pur restando ancora decisamente negativa.

– La QBO50 ha molto probabilmente raggiunto il proprio minimo (-11,51) a Settembre, ora è un poco risalita, anche se non ancora in modo deciso.

In base alle osservazioni ENSO NOAA, siamo in presenza di una sostanziale neutralità lungo tutto l’Oceano Pacifico equatoriale: lievissime anomalie negative ad est e al centro, neutralità pressoché totale ad ovest. Le previsioni NOAA vedono al momento l’avvio di un debole evento di Nina, specie ad est e al centro dell’oceano, al termine dell’inverno. Il grado incertezza, tuttavia, è elevato, specie dal mese di Marzo in poi.

Le anomalie sottosuperficiali di temperatura, al momento, paiono confermare quanto sopra. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif,

Nel corso dell’autunno si sono alternate e in sostanza bilanciate anomalie positive e negative, segno di una prolungata fase di transizione tra Nino e Nina, che perdura. Ora però, almeno ad est e al centro, si sta affermando una evidente anomalia negativa, probabile segnale di un prossimo (primaverile?) evento di Nina.

Per quanto riguarda, invece, le anomalie di temperatura superficiale nell’Oceano Atlantico, prevalgono ora deboli anomalie positive, soprattutto nel comparto oceanico tropicale ed equatoriale centrale, tra Sudamerica ed Africa. Più a nord, si osserva una certa alternanza tra deboli anomalie di segno opposto. Le principali anomalie negative si ritrovano attorno alle  Isole Britanniche e nel Mediterraneo Occidentale. Più ad ovest, l’anomalia negativa nel Golfo del Messico si è in buona parte dissolta, contemporaneamente alla scomparsa di parte delle corrispondenti anomalie negative nel Pacifico orientale.

http://www.osdpd.noaa.gov/data/sst/anomaly/2012/anomnight.12.27.2012.gif

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La prima parte dell’inverno 2012/2013

Come nei numeri precedenti di tale rubrica, si introducono ora alcune considerazioni di carattere generale circa il possibile decorso della stagione invernale ormai avviata. Per una disamina di dettaglio, si suggerisce di fare riferimento ai vari ed interessanti articoli di approfondimento che, in queste ultime settimane, stanno ben illustrando cause e possibili conseguenze dell’attuale scenario barico dell’Emisfero Nord, a tutte le quote di pressione.

Per quanto concerne le prospettive invernali, dopo qualche settimana di freddo intenso in buona parte dell’Europa e, in misura minore, anche nell’Italia Settentrionale, all’inizio della terza decade si è instaurata una circolazione cosiddetta “zonale”, ovvero in prevalenza da ovest verso est. La carta di previsione seguente lo testimonia con chiarezza (120 ore, 850Hpa).

Tale circolazione, anzi, in una prima fase attorno a Natale, ha portato aria calda subtropicale sull’Italia, quasi un anticipo di primavera. Ora il flusso atlantico sta avendo nuovamente il sopravvento, tra onde più fredde e rimonte più miti, sicuramente fino all’inizio del nuovo anno. Proprio verso il 2-3 Gennaio, un’ondulazione più intensa delle precedenti porterebbe (il condizionale è d’obbligo) nuovamente aria artica verso il Mediterraneo. Tale tendenza è confermata anche dalle previsioni stratosferiche a 6-7 giorni (specie quelle a 100Hpa).

Per un esame in termini più generali, si può fare riferimento all’assetto previsto del Vortice Polare Stratosferico a medio-lungo termine, come testimonia l’immagine seguente (previsione GFS a 10 giorni a 50Hpa, ovvero una quota stratosferica intermedia e anche per questo significativa):

Essa mostra un VPS nuovamente sottoposto all’azione della wave 1 (anticiclone aleutinico) e dunque proteso con un lobo verso il nordest del continente nordamericano, mentre un’ondulazione minore è rivolta verso l’occidente europeo. Tuttavia, il nocciolo del VPS staziona ancora tenacemente lungo le coste settentrionali della Siberia centro-orientale.

Dunque, è ragionevole attendersi una netta recrudescenza invernale, specie sul Canada e gli Stati Uniti orientali, nel corso della prima decade di gennaio.

In ogni caso, il VPS è sbilanciato verso la Siberia e ciò continuerà a favorire un raffreddamento del comparto Siberiano centrale e orientale. Inoltre, con l’incremento delle ondulazioni della circolazione zonale, dopo una prima fase di ritiro (attualmente in corso), è presumibile che l’Orso (l’anticiclone siberiano) torni ad espandersi verso ovest, dunque faccia capolino nuovamente in Russia nel corso della prima decade di gennaio.

aaaaaaaa

Prospettive meteo-climatiche – inverno

Come detto più volte, ma è utile ribadirlo, la combinazione tra QBO negativa, Nino debole divenuto ENSO neutrale e centrato ad ovest, bassa attività solare e comunque la sostanziale assenza di elementi di “disturbo” a tale configurazione, depone a favore di una stagione invernale movimentata, almeno per l’Europa centro-settentrionale e almeno in termini generali.

Si è già accennato al fatto che nei primi 20 giorni di Dicembre l’Europa, specie quella oltre le Alpi, ha vissuto condizioni meteo prettamente invernali, spesso molto fredde e nevose. Affinché tali condizioni si verifichino nuovamente, occorrono alcuni fattori concomitanti:

  • una perdurante debolezza del Vortice Polare Stratosferico, tale da sottoporlo a continui attacchi degli anticicloni delle Aleutine (Oceano Pacifico) e delle Azzorre (Oceano Atlantico), tale da condurre ad uno split, o almeno ad una netta bilocazione del suo nucleo;
  • ripetuti riscaldamenti stratosferici (stratwarming) nei pressi del nucleo del VPS, tali da consentire la formazione in loco di anticicloni stratosferici, tali da contribuire a quanto detto al punto 1;
  • in alternativa o insieme, un’azione netta di disturbo sul VPS da parte dell’anticiclone russo-siberiano, tale da “stirarlo” (ellitticizzazione) e da portarsi quindi verso l’Europa, investendola con il suo alito gelido.

Per quanto concerne la situazione attuale, la prima condizione tutto sommato è soddisfatta, come dimostrato nella prima metà del mese; si tratta di capire come si manifesterà nuovamente; riguardo il “se si manifesterà”, sussitono davvero pochi dubbi.

Per quanto riguarda la seconda, è ormai iniziato un netto riscaldamento stratosferico sopra l’Asia centrale, alla quota di 10Hpa (dunque piuttosto in alto), che provocherà la formazione di un anticiclone stratosferico, il quale sicuramente “premerà” sul VPS per farlo spostare e soprattutto ruotare in senso antiorario rispetto alla sua sede attuale. Tuttavia, almeno per il momento, il riscaldamento sembra propagarsi solo in parte alle quote inferiori. In ogni caso, l’entità del riscaldamento appare notevole, pari a parecchie decine di gradi, tale (se provocherà lo “sconquasso” barico atteso) da classificarlo come MMW (Major Midwinter Warming, ovvero grande riscaldamento stratosferico di metà inverno). Tutte le conseguenze di tale evento, per ora, non sono facilmente pronosticabili. Molto dipenderà dagli effetti sul VPS a tutte le quote.

Infine, la terza condizione. Al momento appare essere la meno prevedibile, in quanto legata a movimenti troposferici (dunque ai piani bassi della nostra atmosfera), più difficilmente prevedibili di quelli stratosferici. L’anticiclone russo-siberiano, come detto, si è ormai ritirato verso est, ma resterà molto potente e pronto a lanciarsi di nuovo alla conquista dell’Europa , come avvenne lo scorso inverno, alla fine di gennaio. E’ probabile si affacci nuovamente in Russia già entro la prima decade di gennaio.

Per riassumere, ad oggi le prospettive di quest’inverno, pur interessanti in termini generali, appaiono nebulose se si vuole scendere più in dettaglio, specie dalla fine dell’anno in poi. I principali modelli mostrano un probabile importante affondo freddo artico sull’Europa Centro-Occidentale subito dopo Capodanno. Per ora è una linea di tendenza (non meno di 6-7 giorni), dunque occorrono ancora 2-3 giorni prima di sciogliere definitivamente la prognosi.

Pertanto, per gli aggiornamenti si rimanda agli articoli di approfondimento che sicuramente saranno pubblicati nel caso vi fossero concrete novità di rilievo. Si raccomanda anche di seguire la pagina Meteo di NIA, ricca di commenti e riferimenti ai prossimi sviluppi, che poi spesso costituiscono la base dei suddetti approfondimenti.

FabioDue

Numeri

La Cina ha aperto la più lunga linea al mondo ad alta velocità ferroviaria. La linea copre quasi 2.300 km dalla capitale del paese a nord di Guangzhou, il polo economico nel sud della Cina. La linea è stata aperta ufficialmente  Mercoledì, quando è partito il primo treno  da Pechino alle 9 per Guangzhou. Un altro treno è partito per Pechino Guangzhou un’ora dopo. I treni di questa linea ad alta velocità, viaggieranno con velocità media di 300km/h., con un tempo di percorrenza totale di circa otto ore tra le due città, rispetto ad una lunghezza di tempo precedente di 20 ore. La linea ferroviaria comprende 35 tappe nelle maggiori città, come Zhenghzhou, Wuhan sul ​​fiume Yangze e Gangsha. I media statali hanno riferito che il 26 Dicembre è stato scelto come data per aprire la linea Pechino-Guangzhou per commemorare la nascita del defunto leader cinese Mao Zedong nel 1893.

La linea ferroviaria è una parte essenziale nel sistema di trasporto della Cina, e il governo progetta di costruire una griglia di ferrovie ad alta velocità con quattro linee est-ovest e quattro linee tra il nord-sud entro il 2020.

La linea ferroviaria ad alta velocità in Cina è stata fondata nel 2007, ma è rapidamente diventata la più grande al mondo, con 8.358 chilometri di binari, alla fine del 2010. Si prevede che essa raddoppiereà a 16.000 km entro il 2020.

Molti paesi africani, ricevono in media 325 giorni all’anno di sole. In questo modo l’energia solare è il potenziale per portare l’energia in qualsiasi luogo in Africa, senza la necessità di costosi sviluppi su larga scala della griglia a livello infrastrutturale.

La distribuzione delle risorse solari in tutta l’Africa è abbastanza uniforme, con oltre l’80% del loro paesaggio che ricevere circa 2000 kW · h per metro quadrato all’anno. Un recente studio, indica che un impianto di generazione di energia solare che copre solo lo 0,3% della zona ( che comprende il Nord Africa ) potrebbe fornire tutta l’energia necessaria per l’unione europea.

Così, l’energia solare è considerata come una risorsa energetica che deve essere pienamente sfruttata. Blue Energy, è una società britannica che costruirà il più grande impianto di energia solare in Africa,  in Ghana. Nel progetto Nzema, che avrà inizio nei pressi del villaggio di Aiwiaso, in Ghana occidentale, entro la fine del 2013, saranno installati circa 630.000 moduli fotovoltaici.

Il progetto Nezma sicuramente migliorare la vita delle persone, in quanto offrirà 500 posti di lavoro, nell’arco di due anni di costruzione e 200 posti permanenti. Ed una volta operativo, dovrebbe portare ulteriori 2.100 posti di lavoro locali attraverso subappalti alle imprese del Ghana e nella domanda di beni, servizi e istruzione.

Secondo le stime, il grande progetto porterà circa $ 100 milioni in gettito fiscale, per il governo del Ghana, durante la sua vita e farà risparmiare 5.500.000 tonnellate di CO2, in base alle emissioni di una centrale a olio combustibile di potenza con la stessa capacità di generazione.

Nzema aumenterà la capacità totale di produzione di energia elettrica del Ghana del 6 per cento e fornirà energia sufficiente per alimentare 220 ​​mila abitazioni.

 

http://energment.wordpress.com/2012/12/04/africa-largest-solar-power-plant-will-be-built-in-ghana/

http://www.aljazeera.com/news/asia-pacific/2012/12/2012122643014693189.html